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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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Nota! La determinazione degli insetti necessita quasi sempre di un'indicazione geografica e temporale precisa. Invitiamo quindi gli utenti ad inserire questi dati ogni volta che viene richiesta una determinazione o viene postata una foto di un insetto. I dati forniti dagli utenti ci consentiranno anche di attribuire un valore scientifico alle segnalazioni, contribuendo a migliorare e integrare le attuali conoscenze sulla distribuzione delle specie postate.
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Autore |
Discussione |
Hemerobius
Moderatore
Città: Alghero
Prov.: Sassari
Regione: Sardegna
4877 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 05 novembre 2008 : 12:02:42
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Concordo in pieno (e senza battute), ma è anche vero che ci sono "dilettanti" che questa cultura di base se la fanno con pazienza e sacrificio e "professionisti" che non ce l'hanno e non se la vogliono fare. Nessuna delle due categorie è "migliore", i "professionisti" partono però da una "base" (appunto) che li dovrebbe favorire. Mi sembra che ci siano solo piccole differenze di accentuazioni, ma che siamo d'accordo.
Ciao Roberto
verum stabile cetera fumus |
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Elitra
Utente Junior
Città: Trento
86 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 05 novembre 2008 : 12:19:40
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Sul valore della cultura e dello studio io sono e tutti debbono essere concordi con Francesco-Vitalfranz .
Però Francesco devi anche convenire che studiare "da se" non significa non avere professori e testi di riferimento, perché questi esistono e ci sono anche fuori da un'aula universitaria e senza questi due elementi (testi e professori) non si parlerebbe nemmeno di studio. Studiare da se non significa non studiare!
E poi per forza che i professionisti hanno certi titoli di studio: sono previsti quale requisito essenziale nell'accesso ai concorsi; se non li hanno non vengono ingaggiati!!!!!!
Di fatto in altri paesi che tu citi e con sistema universitario (e delle professioni) diverso, quel titolo, senza volerlo sminuire, non viene considerato quale unico requisito necessario e sufficiente. E poi mi fermo che non voglio passare per polemico e, sinceramente, non ce l'ho con nessuno (...di voi). Saluti elitra |
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gomphus
Moderatore
Città: Milano
Prov.: Milano
Regione: Lombardia
10487 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 05 novembre 2008 : 13:29:46
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| Messaggio originario di Vitalfranz:
... Siamo tutti d'accordo che ci siano bravi dilettanti e cattivi (diciamo, meno bravi) professionisti, però questi sono (o dovrebbero essere) un'eccezione... |
infatti... dovrebbero
| Se si vuol studiare bene un gruppo, é meglio avere una cultura di base più ampia possibile, che soltanto la cultura universitaria (meglio se specifica) ti può dare... |
quindi, per esempio, siamo noi del museo di storia naturale che dobbiamo imparare da quelli dell'università come si studia bene un gruppo? interessante, di solito vedo loro che vengono qui quando hanno bisogno di determinare qualcosa...
| Anche la conoscenza delle lingue dev'essere la più ampia possibile. Non é ammissibile pensare di studiare ad es. i cerambici europei, senza conoscere tedesco e francese, e gli asiatici senza conoscere (oltre a questi) anche l'inglese, così come gli americani senza conoscere (in più!) anche spagnolo e portoghese, dal momento che la stragrande maggioranza dei lavori fondamentali sono in queste lingue. Non bisogna trascurare nemmeno il latino, dal momento che tutti i "padri" scrivevano in questa lingua ed ancora abbiamo diagnosi in latino per tutto l'Ottocento... |
senza dubbio, ma se uno ha voglia di studiare quello che gli serve per studiare adeguatamente il gruppo di cui si vuole occupare, lingue comprese, lo farà comunque; in caso contrario... ho visto gente uscita dall'università (intendo "uscita" con tanto di laurea) che manco sa l'italiano, figurarsi il latino o le altre lingue...
maurizio
quando l'ultimo albero sarà stato abbattuto, l'ultimo fiume avvelenato, l'ultimo pesce pescato, allora ci accorgeremo che i soldi non si possono mangiare
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Vitalfranz
Utente Senior
Città: Luxembourg
Regione: Luxembourg
2500 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 05 novembre 2008 : 13:45:03
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Concordo in pieno con Hemerobius e credo che le nostre "divergenze" siano più dovute alla forma con cui abbiamo espresso dei concetti, che a quello che realmente pensiamo.
Riguardo a Elytra, é vero che studiare da autodidatti può portare risultati meravigliosi (un esempio per tutti: Leopardi), ma é anche vero che é raro. La mancanza più evidente é data dal non aver un riscontro con chi sa più di noi (un professore) e che ci giudica per sapere a che livello siamo arrivati, se siamo preparati o meno, se ci siamo appiccicati la lezione e dobbiamo ristudiarla, o persino se crediamo di sapere, ma in realtá non abbiamo capito niente. Il rischio é anche quello di credere che la cultura finisca dove siamo arrivati noi... dal momento che non abbiamo un "piano di studio" od un riscontro.
Io stesso me ne sono accorto nello studiare gli insetti fossili, quando mi accorgevo che, pur avendo tutto il materiale sul mio gruppo, delle cose pubblicate su altri gruppi potevano spostare (e di molto!) il baricentro di quello che pensavo. Dal momento che quasi nessuno li studia e che non esistono che testi molto generici o molto particolari, la sensazione di sapere tutto e di non sapere in realtá niente si alternano di continuo.
Per tornare a questo rischio, ho esposto una volta ad un entomologo dilettante i miei dubbi su certe sottospecie, che non avevano alcun senso dal punto di visto biogeografico. Mi son sentito rispondere: ''ci sono stati movimenti di specie in ogni direzione e nessuno sa come sono andate le cose". In realtá LUI non lo sapeva (perché non lo aveva studiato!), ma essendo autodidatta pensava che la Scienza fosse arrivata dove era arrivato lui...
Francesco Vitali
Maurizio, ti ho visto solo ora! Anche "Noi del Museo di Storia Naturale" siamo i professionisti! |
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pierpaolorapuzzi
Utente Junior
Città: Prepotto
Prov.: Udine
Regione: Friuli-Venezia Giulia
66 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 05 novembre 2008 : 14:54:32
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Non era mia intenzione ritornare su questioni che credevo e speravo chiuse. Ritengo tuttora che l’unica sede dove trattare questioni di tassonomia e sistematica siano le riviste scientifiche e non questo o altri forum. Tuttavia per mera conoscenza di chi segue la questione stebbingi/smei segnalo quanto segue: 1- Sono in possesso di materiale raccolto in Afghanistan, Nuristan a 3000 m. e dal NE Pakistan (Kashmir) 3500 m. assolutamente indistinguibili dagli esemplari acclimatati in Europa. Interessante notare che per l’Afghanistan Tippmann segnala lo Xylotrechus stebbingi nel suo lavoro: Die Cerambyciden (Coleoptera) der Forschungs-reisen J.Klapperich's in Afghanistan 1952 und 1953 E’ evidente che in queste località (ed in modo particolare quella Afgana in quanto realmente perduta tra le montagne) non ci sia stato un trasporto passivo della specie. La quota e le condizioni di vegetazione (Quercus) riferite dal raccoglitore peraltro concordano con quanto detto dalle stesso Gahan nella descrizione originale di stebbingi. 2- Ho recentemente parlato con l’amico Pesarini del Museo di Milano il quale mi ha detto che l’identificazione del primo esemplare italiano non è stata fatta da Sama bensì da Holzschuh sulla cui conoscenza della fauna Himalaiana non credo ci possano essere dubbi di sorta. Saluti a tutti.
Pierpaolo
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MarcoU
Utente Senior
Città: Codevigo
Prov.: Padova
Regione: Veneto
697 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 05 novembre 2008 : 15:05:36
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A me sembra che la polemica sulle presunte e attese capacità di professionisti e dilettanti sia un po’ sterile e vuota.
Che cosa definisce, infatti, un professionista? Il fatto di guadagnarsi da vivere con l’entomologia? Se è così, posso dire di conoscere (insieme a quelli bravi!) anche professionisti che fanno rilevamenti della fauna del suolo per valutazioni di impatto ambientale che non distinguono bene un tenebrionide da un carabide. Non voglio essere polemico... si sa che a volte questi professionisti devono accettare incarichi con un po’ di azzardo, spinti dalla necessità di lavorare, anche facendo cose che non conoscono come sarebbe desiderabile.
Se invece professionista è uno strutturato universitario, allora incrociando questa assunzione con le annose azioni nepotismo che si sembrano svolgersi in Italia in favore dei meno “dotati”, ne consegue che una certa fetta di professionisti universitari del nostro paese non deve essere certo la crema dell’entomologia (fra l’altro, Francesco, saprai che i sostenitori della cladistica si incontrano soprattutto in ambito universitario ;- ).
Io preferisco pensare che ogni persona debba essere valutata singolarmente, non sulla base della professione che fa, ma di quello che scrive e che produce nel tempo che la sua condizione professionale gli permette di dedicare alla ricerca.
Per inciso, non sto difendendo la mia condizione, visto che in questo momento mi trovo esattamente a cavallo fra i quattro ambiti discussi: università, museo, libera professione e semplice passione del tempo libero (=dilettantismo)… l’unica cosa che di certo non abbandonerò mai .
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Elitra
Utente Junior
Città: Trento
86 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 05 novembre 2008 : 15:29:23
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Lo studio, anche quello dilettantistico, per avere successo deve sempre avere una fase di verifica e confronto e continuamente essere messo alla prova, da colleghi, maestri e (se ci sono) professori, su questo concordo perfettamente, più oltre sarebbero banalità.
Voi Professionisti , però, il professore non lo avete più ma continuate a studiare (e, teoricamente, a confrontarvi): ora quindi siete in un certo senso nella fase "dilettante" , con rispetto parlando, della vostra carriera!
Consiglio vivamente a chi ne abbia voglia, di leggere il professor Simone Raffaele nel suo libretto: L'università dei tre tradimenti, 2000, Laterza Bari-Roma, 194 pp.) uno sguardo purtroppo realistico, ma impietoso ed anche spiritoso della università nella quale (siamo andati e) mandiamo i nostri figli.
Saluti Elitra |
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Velvet ant
Moderatore
Città: Capaci
Prov.: Palermo
Regione: Sicilia
3768 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 05 novembre 2008 : 16:22:49
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Intervengo solo per ricordare che il contributo dei tanti cosiddetti “dilettanti” al progresso degli studi entomologici in Italia, come nel resto d’Europa, è stato sicuramente determinante. Personalmente poi non ho mai inteso il termine “dilettante” in senso dispregiativo, cioè come colui che si occupa di qualcosa in modo superficiale e poco professionistico, ma nel senso di chi prova gioia, diletto e una grande soddisfazione personale nel portare avanti i propri studi e le proprie ricerche, anche a costo di notevoli sacrifici (non solo economici) e sottraendo tempo al proprio sonno e spesso anche agli affetti più cari. Questo mi sentivo in dovere di scrivere a memoria dei tanti “dilettanti” (come io sono) che mi hanno preceduto, qui in Sicilia come altrove dedicando la propria vita allo studio dell’entomologia, dai più conosciuti, autori di decine o centinaia di pubblicazioni, a coloro i quali ci hanno lasciato senza pubblicare un solo rigo. E fra questi ultimi permettetemi di ricordare mio padre, un “dilettante” nel senso più nobile del termine, che mi ha trasmesso per intero il suo amore per la natura e gli insetti e il rigore scientifico accompagnato da una buona dose di autocritica nell’affrontare qualunque ricerca.
Sulla “vexata quaestio” dell’attribuzione specifica dello Xylotrechus, ritengo anch’io che essa vada affrontata e risolta in altre sedi.
Marcello
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Vitalfranz
Utente Senior
Città: Luxembourg
Regione: Luxembourg
2500 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 05 novembre 2008 : 17:36:05
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La questione dilettanti-professionisti (in verità abbastanza antipatica), mi sembra che sia stata sviscerata abbastanza e credo che in realtá siamo tutti della stessa opinione, un po' più in qua, un po' più in là, ma sostanzialmente d'accordo. Fosse per me taglierei questo discorso e farei un topic a parte (a chi interessa ), ma non spetta a me farlo.
Tornando al discorso di Pierpaolo, che mi sembra molto più interessante, non metto affatto in dubbio i tui dati... ci sarebbe però da domandarsi alcune cose:
1) Tippmann non parla affatto delle condizioni di vegetazione, ma riferisce dei dati di Gressitt; l'unico dato che sappiamo é che siamo nei dintorni di Kabul a 1740 m di quota. Altri insetti trovati: Zooblax crenata F., Aeolesthes sarta Solsky, Phytoecia (Blepisanis) ochraceipennis Kraatz, tutte specie di ambienti caldi.
2 Non ci sono figure, ma anche tenendo conto che sia la stessa specie, come facciamo a sapere che non si tratti ancora una volta dello smei? Tra l'altro anche lo smei va in quota, Gahan (1906) lo segnala del Bhutan e Dhakal et alii (2004) lo danno come specie pest nel Nepal.
3 Le considerazioni sulla competenza Holzschuh (che tra l'altro non si é mai pronunciato ufficialmente) fanno parte dell'"Ipse dixit" e non sono un argomento di tipo scientifico...
(il lavoro di Tippmann può essere scaricato qui)
Francesco Vitali
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dadopimpi
Utente Senior
Città: modena
1670 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 05 novembre 2008 : 20:27:48
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infatti francesco io ho detto le stesse cose che hai detto tu sulla questione dilettantesimo-professionismo, aggiungo un'altra frase che, amio giudizio dovrebbe essere interessante: verità irrazionabilmente difese possono essere più dannose di errori ragionati |
Modificato da - dadopimpi in data 05 novembre 2008 20:30:13 |
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pierpaolorapuzzi
Utente Junior
Città: Prepotto
Prov.: Udine
Regione: Friuli-Venezia Giulia
66 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 05 novembre 2008 : 21:40:48
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Caro Francesco, il fatto che anche Tippmann pensi di riferire il suo materiale a stebbingi qualche cosa vorrà dirla. Un'ipotesi non del tutto remota è che le due entità (stebbingi e smei) siano esattamente la stessa cosa. Tu scrivi: "1 Tippmann non parla affatto delle condizioni di vegetazione, ma riferisce dei dati di Gressitt; l'unico dato che sappiamo é che siamo nei dintorni di Kabul a 1740 m di quota. Altri insetti trovati: Zooblax crenata F., Aeolesthes sarta Solsky, Phytoecia (Blepisanis) ochraceipennis Kraatz, tutte specie di ambienti caldi. 2 Non ci sono figure, ma anche tenendo conto che sia la stessa specie, come facciamo a sapere che non si tratti ancora una volta dello smei? Tra l'altro anche lo smei va in quota, Gahan (1906) lo segnala del Bhutan e Dhakal et alii (2004) lo danno come specie pest nel Nepal." Mettere in dubbio anche le determinazioni di Tippmann mi sembra un po' forzato, oddio tutto è possibile, ma qui le probabilità che tutto il mondo sbagli sono davvero poche. Inoltre questo significa che anche stebbingi scende di quota e si trova in zone aride. Kabul non credo sia più umido di Israele o di Creta. A questo punto stebbingi si trova in zone secche come la piana di Kabul e zone umide come il Nuristan in ambiente himalainao dimostrando di comportarsi esattamente come da noi. Le foto dell'ambiente dove sono stati ritrovati i miei esemplari mostrano foreste di Quercus e Cedrus con sottobosco ricco di muschio. Inoltre le specie conviventi sono Anastrangalia rubriola kashmirica, Glenea afghana, Afghanicenus nuristanicus e Apatophysis kashmiriana (qui, come sai, le Apatophysis non popolano aree secche come fanno le altre specie che spesso sono legate ad ambienti salmastri, ma vivono in foresta piena e di alta montagna) pertano fauna tipica delle zone montane di quell'area. Inoltre il fatto che Dhakal et alii segnalino smei come specie dannosa in Nepal non vuole dire quasi nulla: avranno forse visto i tipi di entrambe le specie? Qualche specialista avrà determinato loro il materiale? Credo che il parere dato da Holzschuh a Pesarini abbia un valore non trascurabile e con una certa rilevanza scientifica. Ripeto quanto detto all'inizio: credo sia possibile che smei e stebbingi siano la stessa cosa ma sino al momento che questo non verrà pubblicato reputo molto più saggio considerare i nostri esemplari come stebbingi.
Volevo dire a Marcello che mi ha davvero fatto piacere leggere il tuo intervento. Ricordo tuo papà con grande piacere ed emozione. Ho passato alcune giornate da voi a Capaci ed ascoltare Francesco Paolo era affascinante. Oltre ad essere un grande naturalista (nel senso più ampio) era anche un grandissimo uomo di cultura: oggi non se ne incontrano facilemente. Un saluto Pierpaolo
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gomphus
Moderatore
Città: Milano
Prov.: Milano
Regione: Lombardia
10487 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 05 novembre 2008 : 21:51:31
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ciao ragazzi
| Messaggio originario di Vitalfranz:
La questione dilettanti-professionisti (in verità abbastanza antipatica), mi sembra che sia stata sviscerata abbastanza... |
sembra anche a me ...
| ... e credo che in realtá siamo tutti della stessa opinione, un po' più in qua, un po' più in là, ma sostanzialmente d'accordo.... |
lo penso anch'io ...
| l'unico dato che sappiamo é che siamo nei dintorni di Kabul a 1740 m di quota. Altri insetti trovati: Zooblax crenata F., Aeolesthes sarta Solsky, Phytoecia (Blepisanis) ochraceipennis Kraatz, tutte specie di ambienti caldi... |
come sapete non capisco quasi nulla di cerambici, ma almeno su questo punto posso azzardarmi a intervenire
la quota "in sé" significa ben poco, se non si tiene conto della situazione climatica locale; i 2000 mt in Italia settentrionale non hanno granché a che vedere con la stessa quota, non diciamo in India o Tibet o Afghanistan, ma semplicemente nel sudest della Turchia, come ho potuto constatare anche di persona
mi scuso in anticipo per il fatto che a chi non conosce un po' i carabidi probabilmente quanto segue non dirà granché, cmq alcuni anni fa ho avuto occasione di effettuare ricerche in una vasta zona umida della Turchia sudorientale, situata a 1850-1900 m di quota; non c'era una sola specie "di quota" come la intenderemmo noi, i carabidi presenti erano Chlaenius cfr. festivus, Trichochlaenius cfr. aeneocephalus, Angoleus hafezi (vicariante locale dell'europeo A. puncticollis), Poecilus cupreus, Brachinus ejaculans, B. bipustulatus, B. bayardi... in sostanza più o meno quello che ci si potrebbe aspettare in Grecia in un ambiente analogo a livello del mare o poco più
a questo punto, non per voler dare ragione a francesco a tutti i costi, ma se dovessi pensare di collocare in un ambiente a 1740 m di quota in Afghanistan una specie descritta come montana piuttosto che una di ambienti caldi (ricordo, a chi non ci avesse fatto caso, che per le specie diffuse in aree a clima realmente continentale, il fattore importante sono le temperature estive, o comunque nel periodo di attività, più o meno elevate, e non tanto le minime invernali, dato che le specie di queste aree, ad alta come a bassa quota, sono comunque adattate a condizioni invernali decisamente severe)... dicevo, dovessi scegliere fra le due, propenderei decisamente per la seconda!
maurizio
quando l'ultimo albero sarà stato abbattuto, l'ultimo fiume avvelenato, l'ultimo pesce pescato, allora ci accorgeremo che i soldi non si possono mangiare
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Vitalfranz
Utente Senior
Città: Luxembourg
Regione: Luxembourg
2500 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 05 novembre 2008 : 22:43:04
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| Messaggio originario di pierpaolorapuzzi: il fatto che anche Tippmann pensi di riferire il suo materiale a stebbingi qualche cosa vorrà dirla. Un'ipotesi non del tutto remota è che le due entità (stebbingi e smei) siano esattamente la stessa cosa.
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Io direi piuttosto che smei e quello che alcuni ritengono stebbingi siano la stessa cosa
| Mettere in dubbio anche le determinazioni di Tippmann mi sembra un po' forzato, oddio tutto è possibile, ma qui le probabilità che tutto il mondo sbagli sono davvero poche.
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Sama non é tutto il mondo... meno male ... a parte le sue "determinazioni" e questa, tutto il mondo parla di smei, infórmati... Poi... sai com'è... Tippmann parla della tribù dei Phytoecini (messa in sinonimia da Breuning 7 anni prima)... cita Apatophysis kashmiriana come sottogenere di Centrodera (un cerambice nord-americano che appartiene persino ad un'altra tribù, o sottofamiglia, secondo altri)... e infine cita Zoooblax crenata, il cui tipo si é rivelato un Ergates faber (Quentin & Villiers, 1981)... forse aveva visto anche questo insieme al tipo dello stebbingi....
| Inoltre questo significa che anche stebbingi scende di quota e si trova in zone aride. Kabul non credo sia più umido di Israele o di Creta. A questo punto stebbingi si trova in zone secche come la piana di Kabul e zone umide come il Nuristan in ambiente himalainao dimostrando di comportarsi esattamente come da noi.
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E dai, ma ci credi davvero? .... Non abbiamo alcuna prova che questo sia lo stebbingi, anzi tutto fa pensare il contrario: il fatto che la zona sia disgiunta dall'areale noto dello stebbingi (ma unito con quello dello smei), il fatto che vengano citate solo specie di ambienti secchi o tropicali indomalesi, tipo Hoplocerambyx spinicornis, hai presente? (che arriva nel Borneo e nelle Filippine... tipici climi Himalaiani), se ne parla persino nell'introduzione... ma l'hai letta???
| Inoltre il fatto che Dhakal et alii segnalino smei come specie dannosa in Nepal non vuole dire quasi nulla: avranno forse visto i tipi di entrambe le specie? Qualche specialista avrà determinato loro il materiale?
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Forse che Sama li aveva visti prima di identificare le specie?... non mi pare.... forse che Sama é uno specialista di fauna indiana? mah!
| Credo che il parere dato da Holzschuh a Pesarini abbia un valore non trascurabile e con una certa rilevanza scientifica.
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Hai sentito Holzschuh di persona? Io no. Questo parere é di seconda o terza mano, e quanto a Pesarini, arrivi un po' tardi... notizie più recenti (di prima mano) lo dicono piuttosto scettico sullo stebbingi (lo era prima, ed ancora di più adesso)... Comunque, ti ripeto, questo considerare valide o meno le specie a seconda di chi scrive l'articolo, non é un atteggiamento scientifico, ma da giocatori di briscola.
Francesco Vitali
P.s. Scusa Maurizio: di nuovo ci siamo sovrapposti! |
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Elitra
Utente Junior
Città: Trento
86 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 06 novembre 2008 : 12:30:31
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| Messaggio originario di Vitalfranz: ... questo considerare valide o meno le specie a seconda di chi scrive l'articolo, non é un atteggiamento scientifico, ma da giocatori di briscola.
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Caro Vitalfranz , la briscola è un nobilissimo gioco, che necessita di memoria ed intelligenza ed un atteggiamento - in un certo senso - scientifico (come tressette ed appunto lo scopone!) ...semmai il poker...
elitra
PS: guarda che la questione professionisti - dilettanti l'hai cominciata tu in questo post! |
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Vitalfranz
Utente Senior
Città: Luxembourg
Regione: Luxembourg
2500 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 07 novembre 2008 : 09:43:46
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| Messaggio originario di pierpaolorapuzzi: A questo punto stebbingi si trova in zone secche come la piana di Kabul e zone umide come il Nuristan in ambiente himalainao dimostrando di comportarsi esattamente come da noi. Le foto dell'ambiente dove sono stati ritrovati i miei esemplari mostrano foreste di Quercus e Cedrus con sottobosco ricco di muschio. Inoltre le specie conviventi sono Anastrangalia rubriola kashmirica, Glenea afghana, Afghanicenus nuristanicus e Apatophysis kashmiriana (qui, come sai, le Apatophysis non popolano aree secche come fanno le altre specie che spesso sono legate ad ambienti salmastri, ma vivono in foresta piena e di alta montagna) pertano fauna tipica delle zone montane di quell'area.
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Oltre alle giustissime considerazioni fatte da Maurizio (sul fatto che le zone di quota possono molto secche e calde), anche le altre specie citate mi confermano questa idea.
1 - Anastangalia rubriola, a differenza delle Anastrangalia nostrane, abita proprio zone secche e non "umide" e "con sottobosco ricco di muschio" come ti immagini tu, poiché la larva si nutre di Picea morinda (Stebbing, 1914), che colonizza "drier upper ares" (controlla qui).
2 - Apatophysis kashmiriana non abita affatto zone di "foresta piena" come fantastichi tu, ma zone subdesertiche, esattamente come tutte le sue consimili, che abitano persino il Sahara. Se ti leggi il lavoro di Tippmann (p. 47), che tu stesso ci citi, c'è scritto espressamente: "die Entwicklung scheint aber in Wurzelstöcken niederer Pflanzen zu erfolgen, nachdem die Käfer halb-wüstenartige Gebiete bewohnen" e cioè: "lo sviluppo sembra avvenire in pezzi di legno delle piante più basse, dal momento che gli adulti abitano ambienti semidesertici"!
Francesco Vitali
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dadopimpi
Utente Senior
Città: modena
1670 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 07 novembre 2008 : 14:13:24
Classe: Hexapoda Ordine: Coleoptera Famiglia: Cerambycidae Genere: Xylotrechus Specie:Xylotrechus stebbingi
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ecco un'esemplare trovato due settimane fa in un barattolino degli omogeneizzati, determinatomi dagli specialisti di Modena (non faccio nomi per ragioni di privacy) come Xylotrechus stebbingi, tuttavia per rispetto metterò X. sp.
122,87 KB |
Modificato da - StagBeetle in data 10 gennaio 2011 17:33:10 |
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dadopimpi
Utente Senior
Città: modena
1670 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 07 novembre 2008 : 14:15:07
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il pigidio, ma mi hanno detto che è un maschio, mah Immagine: 78,37 KB |
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dadopimpi
Utente Senior
Città: modena
1670 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 11 novembre 2008 : 14:51:55
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confermi francesco? |
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Vitalfranz
Utente Senior
Città: Luxembourg
Regione: Luxembourg
2500 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 11 novembre 2008 : 17:28:12
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| Messaggio originario di dadopimpi:
ecco un'esemplare trovato due settimane fa in un barattolino degli omogeneizzati, determinatomi dagli specialisti di Modena
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Si, é sempre lui... probabilmente sono gli stessi "specialisti" che mi vendettero una coppia di Ropalopus ungaricus per Ropalopus insubricus... contenti loro... meno male che si limitano a vendere
Ma non sapevo che colonizzassero anche gli omogenizzati!... forse le larve più piccole...
Francesco Vitali
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dadopimpi
Utente Senior
Città: modena
1670 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 11 novembre 2008 : 17:46:37
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infatti secondo me ne stava solo assaporando i resti |
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