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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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mauriziocaprarigeologo
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mauriziocaprarigeologo
Moderatore
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Inserito il - 02 settembre 2010 : 15:54:27
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maurizio ____________________
“Un géologue est essentiellement un lithoclaste, ou rompeur de pierre…” - D. Dolomieu
“Non crederai a tutte queste sciocchezze, vero Teddy?” - M. Ewing (geofisico e oceanografo) a E. Bullard (geofisico), a proposito della tettonica delle placche (NY, 1966)
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mauriziocaprarigeologo
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3515 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 02 settembre 2010 : 15:54:53
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maurizio ____________________
“Un géologue est essentiellement un lithoclaste, ou rompeur de pierre…” - D. Dolomieu
“Non crederai a tutte queste sciocchezze, vero Teddy?” - M. Ewing (geofisico e oceanografo) a E. Bullard (geofisico), a proposito della tettonica delle placche (NY, 1966)
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mauriziocaprarigeologo
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3515 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 04 settembre 2010 : 09:25:03
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vi allego unaltra immagine dalla quale si apprezza forse meglio la tonalità grigia delle rovine della piana circostante i templi.
...e un'altra foto dalla quale si vede che che che nel frontone di questo tempio, gli antichi costruttori hanno effettivamente utilizzato due rocce diverse (quei due strati arenacei intercalati al resto che è di travertino)....chissà perchè?
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maurizio ____________________
“Un géologue est essentiellement un lithoclaste, ou rompeur de pierre…” - D. Dolomieu
“Non crederai a tutte queste sciocchezze, vero Teddy?” - M. Ewing (geofisico e oceanografo) a E. Bullard (geofisico), a proposito della tettonica delle placche (NY, 1966)
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mauriziocaprarigeologo
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3515 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 04 settembre 2010 : 09:32:49
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maurizio ____________________
“Un géologue est essentiellement un lithoclaste, ou rompeur de pierre…” - D. Dolomieu
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francesco longo
Utente Super
Città: Partinico
Prov.: Palermo
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6632 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 31 ottobre 2010 : 11:27:09
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Ciao maurizio, sorge spontanea un'altra domanda: "queste rocce: travertino e biocalcarenite da dove provengono"? Un mio professore diceva che gli antichi costruttori si servivano delle rocce cavate in situ (per evitare un lungo e faticoso trasporto).
Per esempio, per gli edifici di Selinunte venivano utilizzate le biocalcareniti prelevate dalle Cave di Cusa.
Il travetino dei templi di Paestum dove veniva cavato?
Ciao
Franco |
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francesco longo
Utente Super
Città: Partinico
Prov.: Palermo
Regione: Sicilia
6632 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 31 ottobre 2010 : 11:30:58
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Eccoti una foto delle Cave di Cusa dove è possibile osservare i segni della lavorazione di antichi scalpellini con ancora i resti delle colonne che venivano estratte dalla roccia. Cordiali saluti
Franco Immagine: 192,45 KB |
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mauriziocaprarigeologo
Moderatore
3515 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 31 ottobre 2010 : 12:08:15
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francesco, ti ringrazio per aver "riesumato" questo post del quale mi ero quas dimenticato e che, oltretutto, esigeva una risposta alla domanda (al quiz) che, un pò per scherzo, avevo formulato. dunque: 1) il travertino veniva cavato, sembra strano ma è così, da una serie di cave di pianura vicinissime a Paestum, come bene si può intuire per i motivi che dici; la stessa città, in una sua parte, sorge su una lieve altura che corrisponde a una placca travertinosa testimonanza di sorgenti ora non più rintracciabili 2) l'arenaria non lo so, comunque non da troppo distante: veniva utilizzata, poichè molto più finemente lavorabile del travertino, per i fregi e le "metope" sui frontoni dei templi (nell'immagine che ho allegato quest'ultime non ci sono più: sono state asportate e sono al museo di fronte alla piana) 3) il mio "amico" tedesco mi diceva che, nel 2000 (o 2002, non ricordo), i templi magggiori del complesso sono stati sottoposti ad una ripulitura e ad un "trattamento" chimico con sostanze che impedissero, appunto, l'attacco di microorganismi che alterano il travertino scurendolo
poi allegherò un'alra foto sempre del posto, alquanto interessante;
maurizio ____________________
“Un géologue est essentiellement un lithoclaste, ou rompeur de pierre…” - D. Dolomieu
“Non crederai a tutte queste sciocchezze, vero Teddy?” - M. Ewing (geofisico e oceanografo) a E. Bullard (geofisico), a proposito della tettonica delle placche (NY, 1966)
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Modificato da - mauriziocaprarigeologo in data 31 ottobre 2010 12:09:44 |
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francesco longo
Utente Super
Città: Partinico
Prov.: Palermo
Regione: Sicilia
6632 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 31 ottobre 2010 : 18:53:17
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Dovremmo fare una ricerca di post dimenticati e riesumarli come dici tu per riproporli anche ai nuovi iscritti al forum.
Ciao
Franco |
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mauriziocaprarigeologo
Moderatore
3515 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 31 ottobre 2010 : 19:00:02
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senti, francesco, ma tu come pronunci la parola "calcari"?
càlcari o calcàri
perchè ascoltando il post di earth whales che ho colpevolmente ascoltato solo adesso, si sente distintamente varie volte la prima dizione...o è un "toscanismo"?
maurizio ____________________
“Un géologue est essentiellement un lithoclaste, ou rompeur de pierre…” - D. Dolomieu
“Non crederai a tutte queste sciocchezze, vero Teddy?” - M. Ewing (geofisico e oceanografo) a E. Bullard (geofisico), a proposito della tettonica delle placche (NY, 1966)
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francesco longo
Utente Super
Città: Partinico
Prov.: Palermo
Regione: Sicilia
6632 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 01 novembre 2010 : 11:20:55
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Per la pronuncia, riferisciti alla secona parola.
Sai che non ci ho mai pensato?
Pronunciala così (dividendo la parola in due e vedi come ti sembra).
Cal cari.
Ciao
Franco |
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francesco longo
Utente Super
Città: Partinico
Prov.: Palermo
Regione: Sicilia
6632 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 01 novembre 2010 : 11:24:20
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Ho sentito anch'io, proprio adesso, la registrazione della voce di Earth whales e mi pongo una domanda: "E' un geologo"?
A lui la risposta.......
saluti
Franco |
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mauriziocaprarigeologo
Moderatore
3515 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 07 novembre 2010 : 09:01:49
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due altre foto, dallo stesso sito di Paestum: una delle metope, che stavano sul frontone di uno dei templi; come si vede è in arenaria fine e rappresenta Sisifo nella sua fatica (sempre con pietre abbiamo a che fare!) una delle pietre di recinzione di un edificio pubblico vicino al foro (chissà cosa pensavano gli antichi costruttori quando vedevano quei fori)
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maurizio ____________________
“Un géologue est essentiellement un lithoclaste, ou rompeur de pierre…” - D. Dolomieu
“Non crederai a tutte queste sciocchezze, vero Teddy?” - M. Ewing (geofisico e oceanografo) a E. Bullard (geofisico), a proposito della tettonica delle placche (NY, 1966)
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francesco longo
Utente Super
Città: Partinico
Prov.: Palermo
Regione: Sicilia
6632 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 08 novembre 2010 : 06:50:15
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Ciao Maurizio,
chiamale rocce.
Dire pietra ad una roccia e come dire bestia ad un animale.
Ciao
Franco |
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Carlo Maria Bartoli
Utente V.I.P.
Città: Roma
Prov.: Roma
Regione: Lazio
271 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 10 novembre 2010 : 20:21:07
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Ho visitato molte volte Paestum ma non essendo un geologo non avevo fatto caso a quello che invece ha ,giustamente,attratto Maurizio . Domenica scorsa sono stato ad un convegno a Salerno e ho girato la domanda ad un amico architetto-archeologo e ve la giro. Il primo tempio,l’Heraion alla foce del Sele (che non è nel parco) così come il secondo Heraion (cosiddetto Basilica) e il terzo Heraion ( cosiddetto tempio di Poseidon) come pure l’Athenaion (detto tempio di Cerere) ,sono stati tutti costruiti con una pietra calcare locale ed arenaria che si trovava nei pressi di Agropoli . Tracce di marmo pario rimaste nel tempio di “Nettuno” ,sembra se le siano portate dietro i Sibariti, che furono appunto quelli che fondarono Poseidonia , una volta vinti e scacciati dai Crotoniati . Quando verso la fine del V sec. i Lucani conquistarono Poseidonia, che ribattezzarono Paistom ,portarono travertino ed altro materiale roccioso (tutta la cinta muraria ,il teatro,ecc.) dal loro vasto territorio e soprattutto dalla zona appenninica a est ( le “Dolomiti” della Lucania ? ) lungo il Sele (navigabile fino ai gioghi appenninici e che si riuniva con l’alto corso del Basento e con l’Ofanto ) e dal Metaponto. I romani in seguito ,che finalmente chiamarono il luogo Paestum, come al solito,rimaneggiarono un po’ il tutto ,templi compresi . I restauri del 2000-2002 riportarono solo al loro colore originario le pietre. Fu un po’ come per il battistero di Parma che di punto in bianco da grigio si ritrovò bello rosa. Ciao Maurizio,te lo dovevo per il "paleosuolo".
Carlomaria |
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mauriziocaprarigeologo
Moderatore
3515 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 11 novembre 2010 : 07:36:10
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grazie per le preziose informazioni, Carlo; è vero, le cave "locali" di "calcare" (travertino e biocalcarenite, ma soprattutto il primo) erano a sud di Paestum, verso Agropoli ed il Sele; a breve, con calma, inserisco un'altra foto, in cui si vede qulcos'altro di interessante... sai che, invece, mi sembra strano che i "terribili lucani" si siano portati da lontano le pietre (enormi) per la costruzione della cinta muraria? ma non era già greca la cinta?
ciao di nuovo
maurizio ____________________
“Un géologue est essentiellement un lithoclaste, ou rompeur de pierre…” - D. Dolomieu
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Carlo Maria Bartoli
Utente V.I.P.
Città: Roma
Prov.: Roma
Regione: Lazio
271 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 11 novembre 2010 : 10:55:29
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Ciao Maurizio, ti ho “sparato” appena giunto a Roma quello che mi era stato detto ,tra l’altro da fonte autorevolissima di cui non faccio il nome se non autorizzato, però la tua risposta ha smosso in me il dubbio e quindi la passione della ricerca nella mia biblioteca . Ecco i risultati: #61656; Da J.Charbonneaux e A.A. “La Grecia Classica”-Rizzoli Ed. << A cornice del tetto,i canali delle gronde erano di marmo di Paro,primo abbozzo di quella mescolanza di materiali che l’architettura classica utilizzerà con discrezione.>> #61656; Da : U.Zanotti Bianco “La Magna Grecia”-Stringa Ed.Genova << L’antica città,una delle meglio conservate della Magna Grecia,conserva tuttora insigni monumenti entro la sua cinta muraria,più volte rimaneggiata in epoche differenti e formata per oltre quattro chilometri e mezzo da due file parallele di massi di calcare ben squadrati ,con quattro grandi porte e torri in parte rotonde,le più arcaiche,in parte quadrate>> #61656; Da R.Bosi – F.Coarelli “Le città greche d’occidente” - A.M.Ed . Ti posto 2 immagini #61656; Circa i “feroci Lucani” ti posto l’opinione di :Mario Napoli – “Civiltà della Magna Grecia” – bibl. Di Storia Patria Per quanto riguarda il trasporto dei pietroni cercherò di avere notizie più dettagliate e ti farò sapere ciao
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Carlomaria |
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mauriziocaprarigeologo
Moderatore
3515 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 11 novembre 2010 : 21:47:55
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ciao Carlo; sì, sarebbe molto interessante sapere qualcosa su come e da dove i Lucani trasportarono, se lo fecero davvero, i blocchi della cinta muraria; ti dico questo perché un giro perimetrale che ho fatto attorno al sito mostra chiaramente, in più punti, che i cavatori estrassero direttamente i blocchi dalla formazione travertinosa che stava sotto i loro piedi, prendendo così i classici due piccioni con una fava: erigere da una parte, scavare un fossato verso l’esterno; allego una seconda foto: si vede in primo piano il tempio di Poseidone e, sullo sfondo (si vedeva già nella prima foto del post, ma molto meno), la “basilica”, che dovrebbe essere più antico del primo; anche qui mi ha colpito molto la differente colorazione della pietra che, però, è della stessa identica natura geologica, ed entrambi i templi sono stati “ripuliti” recentemente. La mia ipotesi è che, pur trattandosi della stessa roccia, i blocchi provengono da due cave di estrazione diversa (come noterai quelli più bianchi assomigliano molto al colore del materiale dei templi siciliani di francesco); il perché di queste scelte diverse non so, ma il colore più “ossidato” (rossastro) del tempio di Nettuno è molto evidente;
ciao e buona serata
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maurizio ____________________
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Carlo Maria Bartoli
Utente V.I.P.
Città: Roma
Prov.: Roma
Regione: Lazio
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Inserito il - 12 novembre 2010 : 10:21:17
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Non essendo geologo,ne butto là una che potrebbe anche essere una fesseria. Non so se ti è mai capitato di osservare la geologia del Mons Tarpeium ( M. Capitolium + avvallamento Asilum + Arcs ) chiamato oggi tutto,ma erroneamente ,Campidoglio,bene, dalla parte della rupe Tarpea si possono vedere molto distintamente gli strati geologici che lo hanno costituito: un tratto basale (del terziario) bianco-grigio, sormontato da uno strato grigio scuro (Miocene-Pliocene ?) con rari resti di molluschi di mare più caldo, ed uno strato che arriva quasi alla cima del monte di colore giallo rossastro (arenaria o calcarenite del quaternario pleistocenico?) in cui gli idraulici etruschi ,data la porosità filtrante,avevano costruito condotte ancora visibili ;lo strato finale ,quello sul quale i re etruschi ricostruirono in muratura il tempio di Giove ,appunto con il tufo del Campidoglio,è tufaceo . Come tu sai ,certamente meglio, di me, tutta la zona del (ora) lago di Vico (probabile causa dell’attuale mantello tufaceo del Lazio, quando era un vulcano attivo) fino al mare è di roccia effusiva di diversi colori. La costruzione dei templi di Pestum,non potrebbe essere frutto di uno sfruttamento verticale, progressivo delle cave ,incontrando vari strati? Villa Adriana (e non solo) a Tivoli è stata costruita con il tufo della zona e con il travertino che oggi arriva a cave (ancora sfruttate) profonde anche 50m. Ho sentito telefonicamente chi mi ha dato l’informazione a Salerno e conferma che sicuramente almeno le lastre tombali dipinte che si trovano nel museo (ovviamente non quella greca del tuffatore ) sono state portate dai Lucani dall’alta valle del Basento che è proprio alle spalle delle Dolomiti Lucane, che erano considerate sacre dai Lucani e quindi le uniche adatte o meglio necessarie ,per costruire e rivestire le loro tombe a fossa,perlomeno quelle dei v.i.p. Ciao P.S. salutami Montemarciano,è lì che ho imparato a fare gli “zucchetti” quando mio padre era direttore della Montecatini di Montemarciano-Case bruciate.
Carlomaria |
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mauriziocaprarigeologo
Moderatore
3515 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 12 novembre 2010 : 15:44:39
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ah, ah; ma pensa quanto è piccolo il mondo; ora la Montecatini è un esempio di archeologia industriale...nell'attesa che si decida cosa farne di quell'area (sempre che sia possibile bonificarla); modestamente anch'io, dato il fondale subito alto della costa, mi sono dilettato parecchio con i "zucchetti"!! Casebruciate...ovvero Marina di Montemarciano, dove abito!
tornando ai nostri templi: può essere; bisogna considerare però che in una zona con l'acqua a pochi metri dal piano campagna, cavare travertino pone delle difficoltà tecniche insormntabili; a quel punto era più comodo magari spostarsi verso mare (questo potrebbe essere il motivo della maggiore ossidazione del travertino); aggiungo un'altra osservazione alla quale non so dare spiegazione: anche nel tempio di "Nettuno" e, voglio verificare ma credo sia così, anche per il tempio di Cerere, i basamenti sono tutti biancastri, proprio come la "basilica": sono della stessa età di quella e sono stati riutilizzati basamenti di templi più anctichi?
purtoppo della geologia "romana" conosco quasi nulla!! di quella "di Paestum", me ne sono occupato il tempo di un pomeriggio afoso d'estate, sfinendo sufficientemente, credo, chi era con me e non capiva i motivi del mio peregrinare di "roccia" in "roccia", sotto u sole che no perdonava
un saluto levantino
maurizio ____________________
“Un géologue est essentiellement un lithoclaste, ou rompeur de pierre…” - D. Dolomieu
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Carlo Maria Bartoli
Utente V.I.P.
Città: Roma
Prov.: Roma
Regione: Lazio
271 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 13 novembre 2010 : 10:35:03
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Maurizio ti mando un po' di roba che forse può risultarti utile. Tra l'altro non dimenticare che tutti i monumenti greci e romani non erano come ci appaiono oggi,ma tutti colorati : le colonne sicuramente stuccate in bianco e le scanalature ,e i capitelli ,in rosso; le metope realizzate su materiale differente dai triglifi e dipinte a colori vivaci,ecc.ecc. Un esempio per tutte:la colonna Traiana ,come tutte le statue e i monumenti di Roma, erano dipinti a colori vivaci e templi,basiliche,terme,erano rivestiti di marmi e brecce policrome provenienti da tutto l'impero . Basta che vedi gli interni delle chiese romane,e non solo, per capire dove sono andati a finire peperini,porfidi,brecce egizie,ecc.ecc.ecc..Ne approfitto per chiederti una mia curiosità che ho discusso spesso con i miei parenti in Ancona: l'arco di Traiano in Ancona è fatto col travertino di Tivoli o con le roccie della Rossa come dicono loro? solidarietà marchigiana,ciao Immagine: 163,02 KB Immagine: 120,07 KB Immagine: 130,66 KB Immagine: 123,06 KB
Carlomaria |
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