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 L'UOMO E LA NATURA: SCIENZA CULTURA ED ETICA
 Che posto ha l'uomo nella Natura?
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vespa90ss
Utente Super


Città: Firenze

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Inserito il - 25 novembre 2008 : 17:34:28 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia


Potete ben comprendere quanto sarà difficile riuscire a gestire la situazione, senza peraltro volersi tirare indietro, Pierluigi.
O come cercare di vivere in equilibrio con le risorse naturali, assicurandone la rinnovabilità secondo una tendenza che, con tutta onestà, riconosce utopistica anche Alessandro.
Infatti non riusciamo a metterci daccordo sulle piccole cose, sui piccoli quantitativi nazionali, sulle piccole pertinenze locali perchè davvero piccole sono rispetto ai gravi problemi planetari di cui l'uomo è artefice ad allo stesso tempo vittima.
Non dimentichiamoci la presunzione alla Pancreazione che sta dimostrando l'uomo nell'appiccare il fuoco alla foresta amazzonica.
Sono certo che chiunque di noi abbia assistito all'incendio di qualche centinaio di ettari di bosco dove magari le fiamme sono giunte a lambirgli i piedi. Ricorderà cosa è rimasto del bosco, dopo, vero?
Beh...qualcuno ha deciso che milioni e milioni di ettari di foresta amazzonica dovranno sparire scaricando nell'atmosfera ancora altre polveri sottili, altro monossido di carbonio ed anidride carbonica, che relativamente solo al Brasile sono responsabili del 20% dell'effetto serra.
Tutti lo sanno eppure non si può fare nulla. Tutto accade ineluttabile. E non si riesce ad arginare nemmeno il fenomeno dei mille e mille incendi locali nella nostra amata penisola.
Anche l'espansione incontrollata della nostra specie che non tende a rallentare ci porterà a scannarci per le ultime risorse disponibili che una Terra spremuta all'osso non potrà più fornirci.
Pensate che sia possibile gestire il nostro futuro, individuare il posto per l'uomo, se non viene attuato un nuovo processo di demilitarizzazione ideologica ed ambientale?
Sono piccolissimi passi che tutti insieme possiamo e dobbiamo fare. Giorno per giorno. Cercando di crescere alla ricerca di nuovi valori che non siano il denaro ed il potere.
Quello potrebbe essere un posto per l'uomo.

Ho molta fiducia nei giovani. Sapranno legiferare con mente illuminata, creare regole, traguardi, obiettivi, strumenti di protezione e di controllo.
Già, quegli stessi giovani che stanno ricevendo dalle nostre mani un eredità tarlata che si disgrega al primo tocco.

Beppe
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a p
utente ritirato in data 22.02.2012



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Inserito il - 25 novembre 2008 : 17:47:38 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Posso aggiungere un'immagine meteforica dell'uomo nella Natura? Dovrebbe essere un buon direttore di orchestra che armonizzi tutti gli strumenti (risorse naturali) a disposizione, al fine di riprodurre un eccellente esecuzione

Alessandro PD


Chi ama la Natura le lascia i suoi fiori
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gigi58
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Inserito il - 25 novembre 2008 : 17:51:00 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Alessandro:

Posso aggiungere un'immagine meteforica dell'uomo nella Natura? Dovrebbe essere un buon direttore di orchestra che armonizzi tutti gli strumenti (risorse naturali) a disposizione, al fine di riprodurre un eccellente esecuzione

Alessandro PD


Chi ama la Natura le lascia i suoi fiori

Speriamo di non steccare


Gigi
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elleelle
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Flora e Fauna

Inserito il - 25 novembre 2008 : 20:17:38 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Purtroppo, oggi c'è una nuova minaccia, un lupo travestito da pecora: le energie alternative.
Non so se in Brasile abbiano deciso di abbattere altra foresta per questo, ma in Brasile e altre parti del mondo (soprattutto terzo mondo) si stanno impiantando enormi colture di piante adatte per produrre "biodiesel", che tolgono superficie alle colture alimentari e nuovi spazi alla natura.
Se, per sostituire i combustibili fossili, creeremo enormi colture di piante da olio e simili, ritarderemo l'effetto serra e prolungheremo l'agonia della civiltà dell'auto, ma daremo un altro colpo durissimo alla natura e alla biodiversità.
Ho sentito in televisione che la Daewoo ha comprato una quantità astronomica di terreni in Madagascar - l'ultima riserva della biodiversità - per impiantarci palma da olio, non so per fini alimentari (è un grasso saturo che fa male) o per farne combustibile.
Non è che la diga cinese "delle tre gole" per produrre energia elettrica e i vari impianti eolici "tritafalchi" ci vadano per il sottile.
A volte, sembra di cadere dalla padella nella brace.
Io, gira gira, mi ritrovo sempre al solito punto, ma non lo dico più.

luigi




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gigi58
Moderatore Trasversale


Città: Trapani
Prov.: Trapani

Regione: Sicilia


17657 Messaggi
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Inserito il - 25 novembre 2008 : 20:24:09 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di elleelle:

Purtroppo, oggi c'è una nuova minaccia, un lupo travestito da pecora: le energie alternative.
Non so se in Brasile abbiano deciso di abbattere altra foresta per questo, ma in Brasile e altre parti del mondo (soprattutto terzo mondo) si stanno impiantando enormi colture di piante adatte per produrre "biodiesel", che tolgono superficie alle colture alimentari e nuovi spazi alla natura.
Se, per sostituire i combustibili fossili, creeremo enormi colture di piante da olio e simili, ritarderemo l'effetto serra e prolungheremo l'agonia della civiltà dell'auto, ma daremo un altro colpo durissimo alla natura e alla biodiversità.
Ho sentito in televisione che la Daewoo ha comprato una quantità astronomica di terreni in Madagascar - l'ultima riserva della biodiversità - per impiantarci palma da olio, non so per fini alimentari (è un grasso saturo che fa male) o per farne combustibile.
Non è che la diga cinese "delle tre gole" per produrre energia elettrica e i vari impianti eolici "tritafalchi" ci vadano per il sottile.
A volte, sembra di cadere dalla padella nella brace.
Io, gira gira, mi ritrovo sempre al solito punto, ma non lo dico più.

luigi



Gigi
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limbarae
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Città: Berchidda
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Flora e Fauna

Inserito il - 25 novembre 2008 : 23:32:26 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Adoro questo genere di discussioni almeno quanto mi sta a cuore l'argomento.

E' appurato che l'uomo ha drasticamente incrinato i rapporti con la natura e che, salvo rarissimi casi, non ne fa più parte nel senso che già altri hanno espresso prima di me.
E' vero anche che l'uomo pretende ora di rattoppare qua e là ciò che 5000 anni di "civiltà" hanno spianato.
Ogni religione si basava sulla presunta superiorità dell'uomo, in quanto oggetto privilegiato della "Creazione". Frasi del tipo: "Il mondo è stato creato per noi e noi lo gestiamo come ci pare".
L'uomo ha alterato, intorbidito, inquinato, raso al suolo tutto quello che gli è riuscito, si è posto sopra la NATURA, pensando di avere carta bianca da DIO (chi era costui...).
Ora che nasce una certa coscienza, chi ha il potere è ancora della vecchia scuola, quindi il processo continua. Lo dimostrano gli argomenti poco sopra il mio.

Io vorrei essere ottimista sul futuro, ma...


"strada diritta e core in fronte"
Michel Fabrikant (1912-1989)
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elleelle
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Flora e Fauna

Inserito il - 25 novembre 2008 : 23:42:20 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Forse ho detto qualche sciocchezza o mi sono spiegato male. Che facce perplesse!
Mi sembravano considerazioni aritmetiche.
Se la popolazione aumenta, bisogna produrre più cibo e ciò si ottiene o aumentando la superficie coltivata o aumentando la resa con concimi, pesticidi ecc… . Complessivamente, è presumibile che si dovranno destinare a coltivato nuovi pezzi di foreste e savane.
Se l’agricoltura dovrà produrre anche carburanti, serviranno altri spazi per coltivare carburanti e si prenderanno o da quelli dove si coltiva cibo o da nuove foreste e savane.
Se faremo nuovi bacini idoelettrici, si allagheranno vallate; se impianteremo parchi eolici, si creeranno aree ad alta mortalità per gli uccelli…..
Le energie alternative fanno certamente bene alla società umana, non altrettanto alla natura dove l'uomo è poco presente; aumenteranno lo squilibrio facendo crescere ancora la parte antropizzata del mondo rispetto a quella relativamente naturale.
Per noi uomini è il male minore: da una parte ci perdiamo e dall’altra ci guadagnamo; ma la biodiversità ci perde e basta.
Comunque, sono cure palliative se la popolazione continua a crescere e a “civilizzarsi” e servono solo a prendere tempo.

Comunque, scusate se ho detto queste cose in modo perentorio, perché ci credo; è un parere tra i tanti.


luigi





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limbarae
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Flora e Fauna

Inserito il - 25 novembre 2008 : 23:54:37 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Non dipende dal numero delle persone, ma dal criterio con cui queste si pongono nei confronti dell'esterno.
Ad esempio, Roma era città di 1,5 milioni di abitanti all'epoca dello splendore imperiale.
Avete un'idea di quanto è stato distrutto per Roma in quei secoli? Per riscaldarsi le terme, per cucinare etc. sono sparite foreste immense; per i giochi sono stati stravolti gli areali di molti grandi mammiferi africani e asiatici; per nutrirsi o per medicina sono sparite piante dalla faccia della terra già 2000 anni prima di noi. Fortunatamente non conoscevano il petrolio...
Dall'altra parte del mondo le tribù nordamericane vivevano in gran parte nella natura, soffrendo il caldo in estate, il freddo in inverno e sfruttando ogni cosa di quello che cacciavano.
Sono punti di vista, ma opposti.

"strada diritta e core in fronte"
Michel Fabrikant (1912-1989)
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elleelle
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Flora e Fauna

Inserito il - 26 novembre 2008 : 00:26:39 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Non mi sembra che siano pareri opposti; io sono d'accordo con te sulla diagnosi.
E' chiaro che il problema è che ci rapportiamo male con la natura; ma sappiamo anche che se ora quelli che si rapportano male (noi occidentali) siamo un miliardo, tra un po' saremo tutti così, perché gli altri stanno facendo di tutto per diventare come noi.
La differenza non è nella diagnosi; è nella cura. Scusa la metafora: io penso che la malattia sia grave e che andrebbe curata con tutte le medicine che abbiamo a disposizione, mentre tu ed altri amici del forum siete ottimisti e pensate che basti l'omeopatia.

Ciao

Luigi





Modificato da - elleelle in data 26 novembre 2008 00:27:28
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gigi58
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Inserito il - 26 novembre 2008 : 09:11:17 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Concordo infatti che la diagnosi è la stessa, daltro canto potrebbe essere diversa? Anche la cura secondo me è la stessa, si tratta infatti, secondo me, di una delle molteplici sfaccettature della stessa cura.
E' evidente che il mondo si sta per cosi dire "occidentalizzando" e che i paesi emergenti ( Cina e India in prima linea) hanno per l'ambiente la stessa attenzione che hanno avuto nel recente passato i vari componenti del G8.
E' altrettanto evidente che occorre razionalizzare ed ottimizzare i consumi, cosa che ad oggi siam ben lontani dal fare: per restare in casa nostra ho ancora presente le immagini delle tonnellate di frutta e ortaggi vari distrutti dalle ruspe, dai milioni di litri di latte o vino versato a terra per calmierare il prezzo o per ripicche politiche; e ancora i riscaldamenti accesi e le finestre aperte, o l'acqua fatta scorrere allegramente seguendo il concetto di "utilità marginale" prossima allo zero, alle migliaia di tonnellate di pesci destinati alla realizzazione di mangimi per animali e cosi via passando dall'enormità di rifiuti che produciamo.... in un interminabile elenco di sprechi.
Non vi è dubbio che la nostra permanenza nel tempo sull'astronave terra è condizionata dalla riduzione del consumo delle risorse sia attraverso l'ottimizzazione che la contrazione.
Il dubbio è: le cure, diversificate quanto vogliamo, saranno efficaci? Io penso di no ecco il perchè delle mie faccine tristi
Ciao


Gigi
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limbarae
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Flora e Fauna

Inserito il - 26 novembre 2008 : 09:54:08 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Che cura può esserci contro la MENTALITA'? Contro il concetto di DOMINIO DELLA NATURA?
Il punto è che io non vedo cure, infatti vorrei essere ottimista, ma...
Se un branco di balene mangia le alici è un nemico, e in quanto tale è ucciso;
se il cervo si espande a dismisura, va abbattuto perchè distrugge e si abbruttisce, ma più distruttori ed abbruttiti di noi uomini cosa vogliono di più?
Se un uomo vuole costruire un futilissimo campo da golf, compromette un ecosistema per diversi ettari di prato inglese, se un branco di cinghiali sterra un pascolo montano ha fatto un disastro;
Se migliaia di uomini imbrattano i punti più impensabili in barba alle leggi naturali (pendici di vulcani, letti asciutti di fiumi, zone altamente sismiche etc.) quando la natura restituisce il conto con gli interessi, è sempre colpa della natura, o tutt'al più di chi gli ha dato le concessioni, mai di se stessi.
Un'unica bomba atomica ha ucciso 150 mila persone in un "clic" e se un coccodrillo mangia il braccio di un demente che glielo ha messo in bocca per gioco, questo viene abbattuto. Sapeva quello che rischiava e allora vaff...! e invece no, perché è pur sempre un uomo, co....ne ma pur sempre uomo!
Potrei continuare...
Un ultimo esempio per farvi capire quanto l'uomo sia schifosamente fuori dalla natura: lo tzunami dell'Indonesia ha visto perire migliaia di uomini. A quanto pare non è stata rinvenuta nessuna carcassa di animali selvatici. Solo i monaci buddhisti si sono salvati e sapete perché? perché l'uomo quando ha visto il mare ritirarsi è andato più vicino al pericolo, ignaro di cosa la natura stesse riservando per l'immediato futuro;
gli animali selvatici ed i buddhisti, che hanno un eccellente rapporto con la natura, si sono messi in salvo nelle alture.


"strada diritta e core in fronte"
Michel Fabrikant (1912-1989)
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elleelle
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Flora e Fauna

Inserito il - 26 novembre 2008 : 11:55:38 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di gigi58:

Concordo infatti che la diagnosi è la stessa, daltro canto potrebbe essere diversa? Anche la cura secondo me è la stessa, si tratta infatti, secondo me, di una delle molteplici sfaccettature della stessa cura.
E' evidente che il mondo si sta per cosi dire "occidentalizzando" e che i paesi emergenti ( Cina e India in prima linea) hanno per l'ambiente la stessa attenzione che hanno avuto nel recente passato i vari componenti del G8.
E' altrettanto evidente che occorre razionalizzare ed ottimizzare i consumi, cosa che ad oggi siam ben lontani dal fare: per restare in casa nostra ho ancora presente le immagini delle tonnellate di frutta e ortaggi vari distrutti dalle ruspe, dai milioni di litri di latte o vino versato a terra per calmierare il prezzo o per ripicche politiche; e ancora i riscaldamenti accesi e le finestre aperte, o l'acqua fatta scorrere allegramente seguendo il concetto di "utilità marginale" prossima allo zero, alle migliaia di tonnellate di pesci destinati alla realizzazione di mangimi per animali e cosi via passando dall'enormità di rifiuti che produciamo.... in un interminabile elenco di sprechi.
Non vi è dubbio che la nostra permanenza nel tempo sull'astronave terra è condizionata dalla riduzione del consumo delle risorse sia attraverso l'ottimizzazione che la contrazione.
Il dubbio è: le cure, diversificate quanto vogliamo, saranno efficaci? Io penso di no ecco il perchè delle mie faccine tristi
Ciao


Gigi


Sono perfettamente d'accordo con te e la conclusione che tiro io, e che ho cercato di spiegare più volte, è che si deve agire su due fronti.
Schematizzando, si può dire che l'impatto negativo della società umana sulla natura è dato dal prodotto: "impatto negativo medio di ogni persona X numero delle persone".
Per sperare ragionevolmente che questo prodotto diminuisca, o, almeno, non continui ad aumentare, bisogna agire su entrambi i fattori; altrimenti, l'aumento di uno può vanificare il contenimento dell'altro.
Quindi, la cura che intendevo io è fatta di due medicine:
1)cambiare modelli di vita in modo da ridurre il nostro impatto negativo per persona;
2) cercare di ridurre o non far aumentare ulteriormente il numero delle persone.

Mi piace molto la frase che uno degli amici del forum ha scelto come firma "I dilettanti hanno costruito l'arca; i professionisti il Titanic". Essendo io un dilettante su questa materia, non dico più niente e lascio parlare i professionisti .

luigi





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vespa90ss
Utente Super


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Inserito il - 26 novembre 2008 : 13:01:01 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

1)cambiare modelli di vita in modo da ridurre il nostro impatto negativo per persona;
2) cercare di ridurre o non far aumentare ulteriormente il numero delle persone.


Le opzioni che propone Luigi, sono a mio avviso inscindibili.
L'aumento del benessere, e quindi il modello di vita ritenuto valido a livello universale, porta inevitabilmente all'espansione numerica delle società, in quanto dipende non solo dalle nascite ma anche dai flussi immigratori.
In Germania, dove il tenore di vita è mediamente più alto di quello italiano, le famiglie hanno quasi sempre tre figli. Da noi è già tanto se si sposano. Poi per fare figli .....
Ma rispetto ad altri modelli di società sottosviluppate l'Italia rappresenta la ricchezza, il lavoro, una libertà d'azione altrimenti impensabile nel paese di provenienza, una potenzialità di crescita sicura.
Nei paesi di provenienza accade quindi che le risorse prodotte diventino esuberanti rispetto alla popolazione non emigrata e quindi rimasta. Un vuoto che verrà nel giro di pochissimo tempo colmato.
Ecco quindi che il modello attuale di crescita e di sviluppo a livello globale segue degli schemi classici, immutati sin dal tempo del Neanderthal Men.
Ci si sposta dove c'è possibilità di sopravvivenza e di crescita. Chi rimane può espandersi negli spazi rimasti liberi e ricreare nuovi nuclei di sopravvivenza.
La popolazione si spalmerà quindi su tutto il pianeta pur senza necessità di fare otto figli a famiglia (che viene visto come il pericolo peggiore alla sovrapopolazione), ma sarà sufficiente farne semplicemente uno o due. Un diritto che non si può negare a nessuno.
Ecco che comunque la crescita demografica continuerà ad avvenire pur facendo uno o due figli a coppia.

A questo punto allora cosa fare? Chiudere le frontiere come hanno fatto in Australia dove nessuno può più entrare? Penso proprio di si.
Penso che le alternative siano poche se ragioniamo con questa logica.
Però ci troveremmo di fronte all'impasse di tipo etico: saremmo degli sporchi razzisti, individualisti ed insensibili.

Uno scotto etico da pagare esattamente come nel caso dei cervi. Non cambia assolutamente nulla. Arriveremmo al punto di dovere decidere se lasciare sopravvivere la "flora" o la "fauna". Cosa scegliere?

Beppe






Credo che moralità significhi trovare il coraggio di fare una scelta

Modificato da - vespa90ss in data 26 novembre 2008 13:01:37
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a p
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Inserito il - 26 novembre 2008 : 13:22:36 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
cambiare modelli di vita in modo da ridurre il nostro impatto negativo per persona


E' un percorso fattibilissimo, anche nel quotidiano a partire dai bambini

Riporto qui l'esperienza di un progetto di ricerca relativo all'educazione ambientale nella scuola primaria che ho portato avanti di recente.

A bambini ho fatto rispondere, con il coinvolgimento dei genitori e dei maestri, a quattro semplici domande

Cosa fai per proteggere l'ambiente a casa?
Cosa fai per proteggere l'ambiente a scuola?
Cosa farai per proteggere l'ambiente a casa?
Cosa farai per proteggere l'ambiente a scuola?

Vi riporto le risposte più simpatiche e interessanti:

Porto a casa la carta delle merendine per non sporcare la scuola (aspetto ambientale considerato: gestione dei rifiuti)

La mamma mette tanti fiori nel giardino per renderlo più bello (aspetto ambientale considerato: qualità del paesaggio urbano)

Porterò i risultati a questo convegno Link


Alessandro PD


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gigi58
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Inserito il - 26 novembre 2008 : 13:42:22 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Alessandro:

cambiare modelli di vita in modo da ridurre il nostro impatto negativo per persona


E' un percorso fattibilissimo, anche nel quotidiano a partire dai bambini

Riporto qui l'esperienza di un progetto di ricerca relativo all'educazione ambientale nella scuola primaria che ho portato avanti di recente.

A bambini ho fatto rispondere, con il coinvolgimento dei genitori e dei maestri, a quattro semplici domande

Cosa fai per proteggere l'ambiente a casa?
Cosa fai per proteggere l'ambiente a scuola?
Cosa farai per proteggere l'ambiente a casa?
Cosa farai per proteggere l'ambiente a scuola?

Vi riporto le risposte più simpatiche e interessanti:

Porto a casa la carta delle merendine per non sporcare la scuola (aspetto ambientale considerato: gestione dei rifiuti)

La mamma mette tanti fiori nel giardino per renderlo più bello (aspetto ambientale considerato: qualità del paesaggio urbano)

Porterò i risultati a questo convegno Link


Alessandro PD


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concordo Alessandro, è fattibile, che lo sia in tempi rapidi ed utili attraverso l'educazione delle masse, mi lascia più dubbioso.
Occorrerebbero, secondo me, mezzi più rapidi e cioè legislativi, ad esempio bandire la plastica per alimenti (considera che gli imballaggi rappresentano la maggiore fonte di inquinamento ambientale, sgravare e di tanto la tassa per i rifiuti solidi urbani (non come da me che al massimo puoi evitare il 20%) e nel frattempo rincarare e di molto quella per la quota indifferenziata.
Perseguire il concetto di rifiuti zero è auspicabile sia in termini economici che ambientali
ciao

Gigi

Modificato da - gigi58 in data 26 novembre 2008 13:43:47
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a p
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Inserito il - 26 novembre 2008 : 13:47:03 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Perseguire il concetto di rifiuti zero è auspicabile sia in termini economici che ambientali


Per i rifiuti si dovrebbe seguire la strategia delle 3-R, Ridurre, Riusare, Riciclare

La prima R: RIDURRE

La prevenzione della produzione di rifiuti, o “riduzione alla fonte”, significa gettare via e consumare di meno.
Come procedere?

* Acquistando beni resistenti e che durino a lungo nel tempo
* Scegliere prodotti e imballaggi che siano il piu’ possibile privi di materiali tossici o quantomeno abbiano un imballaggio ridotto
* Riprogettare i prodotti in modo che utilizzino meno materie prime per la produzione, abbiano una vita più lunga, o possano essere usati di nuovo dopo il loro utilizzo originale.

La riduzione di fatto impedisce la produzione di rifiuti alla fonte; è quindi il metodo migliore per la gestione dei rifiuti e la tutela dell’ambiente.

La seconda R: RIUSARE

Per ridurre la produzione di riufiuti sarebbe buona norma imparare a riutilizzare gli oggetti che abbiamo comprato anche in ambiti differenti dal loro scopo iniziale.
Anzichè eliminare vecchi oggetti e comprarne di nuovi dovremmo imparare a ripararli,e se proprio non ci servono più e non sono in condizioni così terribili potremmo donarli ad associazioni benefiche o addiritura venderli a qualche mercatino dell’usato. Quella vecchia macchina da scrivere o quel vecchio mobile potrebbero ancora piacere a qualcuno.

Riutilizzare, quando possibile, è molto meglio che riciclare, perché in questo modo i prodotti non hanno bisogno di essere rielaborati prima di poter essere usati nuovamente con un conseguente spreco di energia e di risorse.

La terza R: RICICLARE

Il riciclaggio trasforma materiali che altrimenti diventerebbero rifiuti in risorse preziose, inoltre produce una serie di indicatori ambientali, finanziari, e sociali.
Il vetro, il metallo, la plastica e la carta vengono raccolti, separati e inviati a strutture in grado di elaborare nuovi prodotti.

Al fine di rendere il riciclaggio economicamente valido, è necessario che i prodotti e gli imballaggi riciclati siano utilizzati da un largo pubblico.
Infatti, acquistando prodotti riciclati, forniamo implicitamente un incentivo economico alla raccolta , alla produzione e alla commercializzazione di materiali riciclabili come prodotti nuovi.

Comprare riciclato garantisce benefici sia economici che ambientali permettendo di risparmiare risorse per le generazioni future.

Alessandro PD


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elleelle
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Flora e Fauna

Inserito il - 26 novembre 2008 : 14:17:37 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
“Se continueremo ad aumentare di numero con la spaventosa velocità del giorno d’oggi, alla fine si tratterà di scegliere tra loro e noi. Per quanto le specie selvatiche possano esserci preziose dal punto di vista simbolico, scientifico ed estetico, i fattori economici della situazione saranno contro di loro. La realtà è che quando la densità della nostra razza raggiunge un determinato livello, non resta spazio per altri animali.”

- Desmond Morris, 1967





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a p
utente ritirato in data 22.02.2012



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Inserito il - 26 novembre 2008 : 14:34:45 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

concordo Alessandro, è fattibile, che lo sia in tempi rapidi ed utili attraverso l'educazione delle masse, mi lascia più dubbioso


Bisogna partire dai bambini che sono come delle spugne. Poi un po' alla volta si arriva ai genitori, ecc. E' un processo lungo ... ma dà i suoi frutti

Alessandro PD


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vespa90ss
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Inserito il - 26 novembre 2008 : 15:05:32 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Alessandro:



Bisogna partire dai bambini che sono come delle spugne. Poi un po' alla volta si arriva ai genitori, ecc. E' un processo lungo ... ma dà i suoi frutti

Alessandro PD



Esatto. Ma è un tipo di educazione che non possiamo delegare esclusivamente alla scuola. La scuola ha necessità dell'appoggio della famiglia. Io credo che la scuola sarà in profonda crisi esistenziale fintantochè lo sarà anche la famiglia. Il dialogo è il cementante per qualsiasi tipo di rapporto. Laddove manca il dialogo i processi di evoluzione culturale ed intellettuale si arrestano e si trasformano in cultura della sopravvivenza egoistica.

Ma il dialogo non dovrà esistere solo fra padre e figlio, maestro e allievo. Ma fra padre, maestro e allievo contemporanemente cercando di creare momenti di convergenza tali da educarsi e crescere tutti insieme. E invece cosa esiste? solo quel tragicomico monologo che vede l'insegnante comunicare al genitore i risultati scolastici dell'alunno. Solo ed unicamente una misera espressione di giudizio che boccia o promuove una creatura agli occhi del genitore.

L'educazione ad individuare nuovi valori deve avvenire creando opportunità di crescita comune: genitore-figlio-insegnanti. In questo ambito particolare maturare insieme i riferimenti alternativi e gli obiettivi da focalizzare che il nuovo illuminismo dovrà perseguire. Perchè siamo giunti ad un passo da questa necessità improcrastinabile di rinnovamento culturale.
Un Nuovo Illuminismo.
E tutti, non solo gli insegnanti, possono e devono offrire il loro contributo di conoscenza.

Beppe


Credo che moralità significhi trovare il coraggio di fare una scelta

Modificato da - vespa90ss in data 26 novembre 2008 15:38:52
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elleelle
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Flora e Fauna

Inserito il - 26 novembre 2008 : 23:44:58 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Alessandro:

Perseguire il concetto di rifiuti zero è auspicabile sia in termini economici che ambientali


Riutilizzare, quando possibile, è molto meglio che riciclare, perché in questo modo i prodotti non hanno bisogno di essere rielaborati prima di poter essere usati nuovamente con un conseguente spreco di energia e di risorse.



Parole sante!

Peccato che si vada in senso opposto per le fisime sulla sicurezza e sull'igiene che oggi vanno tanto di moda!
Sono bastati un topino e due lucertole, magari messi apposta, con la grancassa dei mezzi di informazione che ci sguazzano, per abbandonare la resa delle bottiglie di birra e dei bottiglioni di vino da 5 litri.
Un commerciante mi ha raccontato che ha dovuto rottamare un impianto di lavaggio dei vuoti quasi nuovo.
Ora si recuperano, si macinano e si rifondono!

Secondo me, per ridurre gli imballaggi, oltre che acculturare i consumatori, bisognerebbe tassarli, e destinare i proventi per finanziare il recupero.

Se una ditta vuole vendere il suo ammorbidente in flaconi alti come ragazzini, perché così i compratori stolti sono cornuti e mazziati, perché sono contenti di portarsi a casa qualche litro di acqua inutile...bisognerebbe tassare il flacone alla produzione.
Se qualcuno, per usare gli espositori come specchietto per le allodole, vuole vendere minuterie varie in contenitori di policarbonato o PET che non si riescono ad aprire finché non si arriva a casa e si prendono le forbici ...altra tassa alla fonte, per "contenitore superfluo".

Sperare che i consumatori si facciano furbi, ho paura che sia ottimistico; la maggior parte, continuano a farsi incantare.

luigi





Modificato da - elleelle in data 26 novembre 2008 23:58:23
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