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a p
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Inserito il - 04 ottobre 2008 : 10:53:48 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Vorrei soffermarmi sul concetto di impatto ambientale, che è stato nominato diverse volte proponendo degli esempi.

Dite giustamente che anche la pesca in apnea produce degli impatti, ma rispetto a cosa? Il parametro che discrimina se è impatto oppure no è quello di legge.

Se ad esempio, cito dalla Legge 14 luglio 1965 n° 963, Disciplina della pesca marittima, e nel suo regolamento d'esecuzione, il D.P.R. 2 ottobre 1968 n° 1639, un pescatore attua questi comportamenti

E' vietata la pesca subacquea:

· di notte (consentita solo dall'alba al tramonto);

· a distanza inferiore a 500 m dalle spiagge frequentate da bagnanti;

· a distanza inferiore a 100 m da impianti fissi di pesca, da reti, da navi all'ancora;

· in zone di mare di regolare transito di navi per l'uscita o l'entrata nei porti ed ancoraggi (determinate dal capo del compartimento marittimo);

· nelle zone protette.


non solo è sanzionabile ma potrebbe produrre un impatto ambientale.

Limiti di cattura: per il pescatore sub sportivo sono gli stessi che per la pesca sportiva di superficie:

· 5 kg giornalieri, complessivi tra pesci, mollusci e crostacei (salvo il caso di un singolo pesce di peso superiore);

· 1 sola cernia al giorno, di qualsiasi specie.

Prede vietate:

- non si possono raccogliere "coralli, molluschi e crostacei". Il termine "molluschi" va inteso in senso restrittivo, rimanendo la possibilità di catturare molluschi cefalopodi (polpi, totani e seppie); è invece strettamente vietata la pesca dei datteri (lithofagus-lithofagus). La raccolta del riccio di mare è consentita solo in apnea, manualmente e fino a 50 esemplari al giorno.


Se uno pesca 2 cernie anziché 1 produce impatto ambientale

Se uno pesca 40 ricci di mare (anziché 50) non produce impatto ambientale

Se ci sono due pescatori che pescano entrambi 40 ricci di mare (anziché 50) non produceono impatto ambientale, ma la popolazione di ricci di mare si depaupera nel tempo

Ma vogliamo ridurre a definire l'impatto ambientale solo secondo la legislazione? Secondo me è riduttivo. La legislazione deve essere solo una bussola da tarare, per prevenire i danni ambientali.

Bisogna che ci sia oltre un limite un sistema di controllo, serio che ad esempio imponga in una stagione di pescare al massimo 200 ricci di mare. A fine stagione deve essere verificata una raccolta massima di 200 ricci non 201.

Purtroppo in Italia questo sistema di controllo non funziona perché non è fatto in modo adeguato. Lo vedo tutti i giorni per altre leggi ambientali.

Tutto il resto è etica, su cui non intervengo perché è un comportamento personale ed insindacabile.



Alessandro PD


Chi ama la Natura le lascia i suoi fiori

Modificato da - Acipenser in Data 25 marzo 2010 02:21:50

Piccolo Lupo
Utente Senior


Città: Cairo Montenotte
Prov.: Savona

Regione: Liguria


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Inserito il - 04 ottobre 2008 : 11:06:38 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Alessandro:

Vorrei soffermarmi sul concetto di impatto ambientale, che è stato nominato diverse volte proponendo degli esempi.

Dite giustamente che anche la pesca in apnea produce degli impatti, ma rispetto a cosa?


Chi ama la Natura le lascia i suoi fiori
Insomma parrebbe che per legge gli impatti ambientali grandi o piccoli che siano possano convivere purchè a debite distanze,tot. metri dalle reti da pesca, tot. metri dalle spiagge affollate di "unti" bagnanti, tot. metri dalle navi che scaricano i loro fluidi di lavaggio etc. etc.

"se avessi cinquantatre' minuti da spendere, camminerei adagio adagio verso una fontana..."
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a p
utente ritirato in data 22.02.2012



9799 Messaggi

Inserito il - 04 ottobre 2008 : 11:14:10 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Questo metodo è oggettivo, ma perfezionabile. Ho scritto anche:

Ma vogliamo ridurre a definire l'impatto ambientale solo secondo la legislazione? Secondo me è riduttivo. La legislazione deve essere solo una bussola da tarare, per prevenire i danni ambientali.


Alessandro PD


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Tetrao
Utente Senior


Città: Bormio
Prov.: Sondrio

Regione: Lombardia


2749 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 04 ottobre 2008 : 12:22:42 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Non posso trattenermi!
Se si parla di sostenibilità ed impatti!

Per me tutte le attività umane producono impatti,ma anche quelle degli altri esseri viventi tra loro!

L'importante che questi siano sostenibili!

Un esempio ,mi pare caro un pò ovunque,le Cornacchie ed i corvidi,ma anche Gabbiani,Cormorani,Aironi ecc.ecc. sono anni che il loro numero a causa dell'uomo è fuori controllo!

Allora che si fa, si guarda?!

Un altra cosa,ognuno è libero di pensarla come crede,ma con certe attività è più sensato cercare di convivere piuttosto che vietarle!
Aumenterebbero solo i trasgressori!

Ormai questo discorso è deviato dal binario iniziale!

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a p
utente ritirato in data 22.02.2012



9799 Messaggi

Inserito il - 04 ottobre 2008 : 12:25:36 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Tetrao:

Non posso trattenermi!
Se si parla di sostenibilità ed impatti!

Per me tutte le attività umane producono impatti,ma anche quelle degli altri esseri viventi tra loro!

L'importante che questi siano sostenibili!

Un esempio ,mi pare caro un pò ovunque,le Cornacchie ed i corvidi,ma anche Gabbiani,Cormorani,Aironi ecc.ecc. sono anni che il loro numero a causa dell'uomo è fuori controllo!

Allora che si fa, si guarda?!

Un altra cosa,ognuno è libero di pensarla come crede,ma con certe attività è più sensato cercare di convivere piuttosto che vietarle!
Aumenterebbero solo i trasgressori!

Ormai questo discorso è deviato dal binario iniziale!




Verissimo

Alessandro PD


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Hemerobius
Moderatore


Città: Alghero
Prov.: Sassari

Regione: Sardegna


4877 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 04 ottobre 2008 : 12:43:15 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Chiedo al moderatore della sezione se sia possibile proseguire qui o in altra nuova posizione il dibattito sulle argomentazioni di Alessandro, che trovo interessantissime e che possono veramente portare ad un lungo e variegato scambio di opinioni!


Ciao Roberto

verum stabile cetera fumus
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theco
Utente Super




6117 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 04 ottobre 2008 : 12:54:30 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ho scisso questa discussione dalla precedente, per darle modo di svilupparsi. Chi desidera sapere da dove deriva può leggere qui: Link

Alessandro, se preferisci dare dare un titolo diverso, fammelo sapere.

Ciao, Andrea
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lynkos
Con altri occhi


Città: Sant'Eufemia a Maiella
Prov.: Pescara

Regione: Abruzzo


17647 Messaggi
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Inserito il - 04 ottobre 2008 : 13:03:10 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Aiutoooo dove siete andati !? Ecco, trovati... che bello, un altro campo minato da attraversare con il giubbotto antiproiettile a portata di mano. Mi trovo impreparata, quindi per ora dico solo che mentre può essere interessante al livello teorico di parlare di leggi esistenti o auspicabili, se non si può, o non si vuole, far rispettare quelle leggi (come mi pare sia spesso il caso nell'Italia di oggi, e non solo), i risvolti pratici per la salvaguardia saranno effimeri o addirittura deleteri . Per il resto, ci penso... buon appetito a tutti .

Sarah Gregg - Con altri occhi


"A cosa serve una grande profondità di campo se non c'è un'adeguata profondità di sentimento?" Eugene Smith, fotografo americano
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a p
utente ritirato in data 22.02.2012



9799 Messaggi

Inserito il - 04 ottobre 2008 : 13:06:53 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di theco:

Ho scisso questa discussione dalla precedente, per darle modo di svilupparsi. Chi desidera sapere da dove deriva può leggere qui: Link

Alessandro, se preferisci dare dare un titolo diverso, fammelo sapere.

Ciao, Andrea


Va benissimo così

Alessandro PD


Chi ama la Natura le lascia i suoi fiori
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a p
utente ritirato in data 22.02.2012



9799 Messaggi

Inserito il - 04 ottobre 2008 : 13:13:15 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Riporto una definizione

Impatto ambientale: qualunque modificazione dell’ambiente, negativa o benefica, causata totalmente o parzialmente dalle attività dell'uomo(sia come individuo singolo che come collettività)



Alessandro PD


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Hemerobius
Moderatore


Città: Alghero
Prov.: Sassari

Regione: Sardegna


4877 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 04 ottobre 2008 : 14:00:13 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Tetrao:
Non posso trattenermi!
Se si parla di sostenibilità ed impatti!
Per me tutte le attività umane producono impatti,ma anche quelle degli altri esseri viventi tra loro!
L'importante che questi siano sostenibili!
Un esempio ,mi pare caro un pò ovunque,le Cornacchie ed i corvidi,ma anche Gabbiani,Cormorani,Aironi ecc.ecc. sono anni che il loro numero a causa dell'uomo è fuori controllo!
Allora che si fa, si guarda?!
Un altra cosa,ognuno è libero di pensarla come crede,ma con certe attività è più sensato cercare di convivere piuttosto che vietarle!
Aumenterebbero solo i trasgressori!
Ormai questo discorso è deviato dal binario iniziale!

Come dice Sarah giubbotto antiproiettile e via!
L'importante però è che nessuno spari ... sugli altri!

Il messaggio di Tetrao mi ha fatto venire in mente le mie "peregrinazioni" dal paese degli entomologi a quello dei vertebratologi (soprattutto erpetologi) ed i miei scontri su quella che io considero una leggenda metropolitana. Metropolitana non solo per "modo di dire" ma proprio perché mi pare nata tra gli amanti della natura di città che con le attività primarie zoo-agro-silvo-forestali (spero di averci messo tutto) hanno poca confidenza. La leggenda che basti lasciar fare alla natura perché tutto torni in equilibrio.
La cosa è un po' (molto) più complessa di così ed anche molto più dura (purtroppo). In realtà ormai l'uomo è necessario per gestire gli ecosistemi, soprattutto in paesi piccoli e densamente abitati come l'Italia.

Posso giustificare queste mie affermazioni con evidenze "tecniche" di ecologia, ma mi fermo qui. Lascio agli altri la parola.



Sul problema delle norme sollevata da Alessandro non si può non dargli ragione!
Le regole andrebbero tarate sulle risorse disponibili (ed è questo il punto che collega la parte precedente del mio discorso con questa) e non sui comportamenti individuali.
Da un lato c'è una mancanza di cultura, dall'altro delle difficoltà effettive a gestire consapevolmente le risorse.
Pensate che non solo nella tutale della natura ci sono questi problemi, ma anche nella tutela della salute. Sapete come si calcolano i residui consentiti di pesticidi sui prodotti agricoli? Per ciascuna sostanza isolatamente considerata. Faccio un esempio:
Su una mela possono trovarsi legalmente le sostanze A, B e C. La sostanza A non può superare le 4 ppm (parti per milione), la B le 7 ppm, la C le 12 ppm.
Una mela che abbia come residui A = 0 ppm; B = 0 ppm; C = 13 ppm è fuorilegge. Una mela che risulti con A = 3,5 ppm; B = 6 ppm; C = 10 ppm è in regola! Non credo siano necessari altri commenti.


Ciao Roberto

verum stabile cetera fumus
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elleelle
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Flora e Fauna

Inserito il - 04 ottobre 2008 : 16:14:22 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Nel mio piccolo, sono totalmente d'accordo.
Tempo fa, lo avevo detto in questa discussione: Link

Anch'io penso che oggi l'uomo è così ingombrante, sia con la sua presenza fisica che con gli effetti delle sue attività, che è troppo tardi per ritirarsi a guardare senza intervenire.

Purtroppo - e mi dispiace - oggi, lasciare che la natura faccia il suo corso non basta più; sarebbe come se un padre dicesse che lascia crescere i figli secondo le loro inclinazioni senza intervenire per aiutarli e correggerli.

Oltre che occupando spazi sottratti alle foreste, alle zone umide ecc... la nostra società interviene pesantemente nel bilancio delle risorse alimentari, consumando e creando risorse in quantità che prima erano impensabili.

Oggi moltissimi animali vivono mangiando soprattutto prodotti agricoli, scarti della pesca industriale, scarti dell'industria alimentare e rifiuti in genere, mentre le corrispondenti risorse naturali si sono inaridite a causa nostra.

Ciò turba gli equilibri ecologici. Per esempio, siamo abituati a pensare che una specie predatrice non può causare l'estinzione delle sue prede abituali, perché si innescherebbe una controreazione che farebbe diminuire il numero dei predatori fino a raggiungere di nuovo l'equilibrio.
Se però i predatori hanno a disposizione delle risorse alimentari alternative (per esempio i rifiuti), posso portare all'estinzione le prede senza che si inneschi una controreazione afficace.

E non risulta che animali come gabbiani, corvi o volpi, se hanno a disposizione rifiuti, perdano l'abitudine di predare, che è connaturata; continuano a predare ben nutriti e con il "salvagente" dei rifiuti dietro.

D'altra parte, se abbiamo distrutto gran parte dei molluschi e dei crostacei marini con la pesca industriale, non possiamo lasciare che foche e otarie si mangino il resto; probabilmente, bisogna tenerne sotto controllo il numero, anche nel loro interesse futuro.

Butto là alcune proposte:

1) evitare di mettere i rifiuti a disposizione degli animali; magari, ci fa piacere pensare che i nostri sprechi sono utili a qualcuno, ma non fa bene all'ecosistema;

2) punire severamente il rilascio di specie alloctone e domestiche (compresi i cani), con particolare riguardo alla liberazione di animali di allevamento ad opera di animalisti ignoranti;

3) organizzare delle campagne di abbattimento delle specie che sono sfuggite ai meccanismi automatici di controllo dei rispettivi ecosistemi;

4) per quanto riguarda l'ultimo punto, anziché pagare dei guardiacaccia o guardiaparco per farlo, si potrebbero autorizzare i cacciatori, dietro pagamento di un eventuale compenso se si tratta di specie di valore commerciale, come cinghiali o fagiani.
Naturalmente, i luoghi e i tempi dovrebbero essere stabiliti in maniera rigorosa da organi competenti e il tutto ben controllato. Usare i cacciatori avrebbe il vantaggio di far incassare soldi allo stato e di dare uno sfogo a chi ha la passione per la caccia e, magari, si rivolge al bracconaggio.

Forse, si evolverebbe una nuova specie di "cacciatori ecologisti" al servizio della natura, che si divertirebbero ugualmente con il loro sport preferito.

Analoghe iniziative si potrebbero attuare per la pesca.





Modificato da - elleelle in data 04 ottobre 2008 16:27:33
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Hemerobius
Moderatore


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Flora e Fauna

Inserito il - 04 ottobre 2008 : 18:17:24 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di elleelle:
... Per esempio, siamo abituati a pensare che una specie predatrice non può causare l'estinzione delle sue prede abituali, perché si innescherebbe una controreazione che farebbe diminuire il numero dei predatori fino a raggiungere di nuovo l'equilibrio.
Se però i predatori hanno a disposizione delle risorse alimentari alternative (per esempio i rifiuti), posso portare all'estinzione le prede senza che si inneschi una controreazione afficace. ...

Luigi fa affermazioni molto impegnative ed avrà bisogno di un ...
()

Io però qui voglio affrontare solo le affermazioni (giustissime) che ho quotato. Devo entrare in questioni tecniche, scusate se non sarò perfettamente comprensibile. Rimango a disposizione per ogni chiarimento.

Molti, pensando agli equilibri ecologici, sono rimasti ancorati alle curve preda-predatore di Lotka e Volterra. Curve che hanno un grandissimo valore intrinseco ma che in "natura" funzionano solo a certe condizioni. Per esempio non funzionano mai a livello di popolazioni locali.
Devo fare una premessa. L'habitat di una specie non copre mai (o meglio quasi mai) uniformemente un areale, piuttosto è presente a "macchie" (di leopardo se vi piace ). Prendete un vastissimo bosco. Questo avrà al suo interno delle radure. Molte specie vivono solo nelle o ai margini delle radure (come alcuni roditori). L'habitat di queste specie è a macchie!
All'interno di una macchia vive (o non vive) una popolazione locale del roditore. Alcuni roditori possono passare da una macchia all'altra colonizzando le macchie vuote.
Quando in una macchia "piena" arriva un predatore questo estingue sempre la popolazione di quella macchia! Poi se ne va e la macchia rimane vuota. Questa sarà successivamente ricolonizzata da altri roditori. E così via.
In poche parole l'andamento di popolazione di una macchia è caratterizzato da: vuoto, arrivo della preda, arrivo del predatore, estinzione della preda, partenza del predatore, vuoto. Insomma una serie di eventi "catastrofici".
Se invece si contabilizzano le popolazioni dell'intero bosco (metapopolazione) si vede che il complesso funziona seguendo le curve di Lotka e Volterra. Ma il complesso deve essere sufficientemente grande.
Insomma la teoria delle metapopolazioni ci insegna che a livello locale gli equilibri non si instaurano e che per ottenere degli equilibri a livello più vasto bisogna raggiungere una certa "grandezza".
Mi sembra facile intuire tutta una serie di indicazioni e di problemi riguardanti la gestione delle popolazioni naturali.

Mi fermo qui, stanno dicendo al TG che hanno già trovato due o tre utenti del forum ... ... dopo aver letto queste righe.

()



Ciao Roberto


verum stabile cetera fumus
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elleelle
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Inserito il - 04 ottobre 2008 : 19:22:27 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Chiedo scusa. Mi sono lasciato andare e ho fatto il passo più lungo della gamba. Questa era una discussione da esperti da condurre in maniera misurata.

Effettivamente, ho sparato in parecchie direzioni diverse e qualcuno se la prenderà male per forza ...

Mi metto subito a cercarne uno d'occasione.







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Piccolo Lupo
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Inserito il - 04 ottobre 2008 : 19:56:33 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di elleelle:

Chiedo scusa. Mi sono lasciato andare e ho fatto il passo più lungo della gamba. Questa era una discussione da esperti da condurre in maniera misurata.






Chiedo scusa anch'io, ma cosa vuol dire questa affermazione?
Che questa discussione è accessibile solo a chi a conoscenze profonde con dati,formule ,statistiche e quant'altro?
Un topic dove la si suona e la ci si canta tra quattro eletti?
Era solo una battuta?
Mi sto trattenendo anch'io non poco dall'intervenire in questo topic e non per paura di raffiche di mitra.
Credo fermamente che la discussione sia importante per tutti, sopratutto per coloro desiderosi di abbeverarsi al saperne qualcosa in più ma anche liberi di esprimere il proprio pensiero.

"se avessi cinquantatre' minuti da spendere, camminerei adagio adagio verso una fontana..."

Modificato da - Piccolo Lupo in data 04 ottobre 2008 19:57:37
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Inserito il - 04 ottobre 2008 : 20:05:21 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Perché bisogna fare delle discussioni da esperti? Credo che sia controproducente.
Spero non sia colpa mia per aver inserito una definizione, se c'è bisogno di chiarirla a disposizione


Alessandro PD


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Hemerobius
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Inserito il - 04 ottobre 2008 : 20:09:17 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Mamma mia, ma dove mi giro mi giro (come dicono qui in Sardegna) devo trovarmi davanti a questa cosa degli esperti e dei non esperti?
La partecipazione è libera, aperta, favorita e GRADITA da parte di tutti. Si cerca solo di dire le cose in modo prudente perché sono argomenti che possono turbare (in senso buono) la sensibilità di alcuni (molti o pochi che siano).
Poi le battute sui giubbotti, sui carrarmati (in VIGNETTA), &c dovrebbero servire solo ad alleggerire, non certo ad escludere. Se hanno dato un'impressione diversa CHIEDO SINCERAMENTE SCUSA!

Ciao Roberto

verum stabile cetera fumus
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Inserito il - 04 ottobre 2008 : 20:15:21 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Lancio un'idea. E' molto più facile individuare un impatto ambientale negativo. Faccio qualche esempio:
- Rumore in prossimità di un'autostrada causato dal traffico veicolare
- Odore molesto provocato da un'industria che emette SO2 (odore di uova marce)
- Estinzione di una specie a causa di una perdita di un habitat (bonifica di un terreno dove era presente una palude)

Cerchiamo di individuare impatti ambientali positivi (facciamo un elenco, motivandolo. Ciascuno di noi che vuole intervenire faccia un solo esempio. In tutto 5-6)



Alessandro PD


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elleelle
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Inserito il - 04 ottobre 2008 : 20:34:11 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Confermo le scuse che avevo chiesto prima, non tanto perché non sono un esperto - mi ero espresso male -, ma perché ho fatto delle affermazioni discutibili e molto sbilanciate senza avere le prove di quello che affermavo.
Hemerobius (oddio! l'ho scritto bene?) ha fatto benissimo a tirarmi le orecchie (peraltro lo ha fatto con grande eleganza e leggerezza).

Il fatto è che mi danno particolarmente fastidio i luoghi comuni, la confusione tra posizioni ecologiste e animaliste, l'atteggiamento di chi pensa che si debba solo fare un passo indietro e sperare che la natura ce la faccia da sola. Così, a volte, mi lascio prendere la mano.

Quest'estate ho visto tutti i giorni, sulla strada per Santa Teresa Gallura, varie decine di corvi o cornacchie posati sui fili o in volo; alle isole Marmorata ho contato oltre 200 cormorani appollaiati tutti insieme sugli scogli, per non parlare degli storni di Roma.
Quando mi chiedo che cosa mangiano giornalmente tutti questi signori, mi prefiguro una strage di piccoli animali di tante specie, magari a rischio di estinzione e penso che le leggi protezionistiche, forse, dovrebbero essere ritarate.
Per lo meno, bisognerebbe mettersi d'accordo sugli obiettivi che vogliamo perseguire, perché tante delle regole che ci sono oggi producono effetti contraddittori.





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elleelle
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Flora e Fauna

Inserito il - 04 ottobre 2008 : 20:45:41 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Tra gli esempi positivi (almeno ad un esame superficiale), citerei:

1) la creazione di laghi e bacini artificiali in zone prive di specchi d'acqua naturali, che hanno permesso lo sviluppo di specie che prima erano poco presenti;
2) il disboscamento di aree non troppo estese per creare dei pascoli circondati da macchia; zone che possono risultare molto ricche di biodiversità;

Il tutto può funzionare solo se non si esagera ...





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Piccolo Lupo
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Inserito il - 04 ottobre 2008 : 20:51:29 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Da anni sto riconvertendo un bosco di castagni e farnie da ceduo ad alto fusto,impatto positivo o negativo?
2 ettari.
Per quel che posso vedere e capirne a me pare positivo.

"se avessi cinquantatre' minuti da spendere, camminerei adagio adagio verso una fontana..."
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