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theco
Utente Super




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Inserito il - 12 settembre 2006 : 23:50:35 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ma dai Francesco, avevo capito bene che la teoria non è la tua e quindi qualsiasi aggettivo usato non è riferito a te, che invece mi stai facendo conoscere preziose teorie di cui non sospettavo l'esistenza.

Qualcuna mi sembra anche che possieda validi elementi di suggestione, ma davvero quest'ultima non l'ho capita.

Non avevo intenzione di banalizzare il lavoro di Barrow, ma se sostituisci le supernovae allo scoiattolo il principio non cambia.
E' ovvio che se al posto del carbonio i nuclei stellari avessero prodotto silicio (a parte che nella realtà hanno prodotto tutti gli elementi chimici) noi non saremmo qui a scrivere. Ma non vedo come questo possa significare che la produzione di carbonio era finalizzata al nostro arrivo.

Le cause implicano gli effetti, qui invece si vuole partire dall'effetto per giustificare la causa: troppo facile.

Faccio anche un altro appunto (alla teoria, non a te).
La storia evolutiva ci racconta che il destino di tutte le specie è prima o poi l'estinzione e non ci sono elementi per pensare che il destino della razza umana sarà diverso (anzi...).
Quando ciò accadrà l'universo di certo non finirà, ma come la mettiamo con il principio antropico che prevede che tutto sia finalizzato allo sviluppo della nostra specie. Per chi produrranno carbonio le supernovae?

Con tutto il rispetto per lo scienziato, e per le persone che non sono d'accordo con me, questo principio mi sembra essere la cosa più presuntuosa che sia mai stata concepita dalla mente di piccoli esseri pensanti, che vivono su un piccolo pianeta, in un sistema stellare periferico di una piccola galassia periferica. Addirittura tutto l'universo solo per loro...

Ma è solo una mia opinione e non ho alcuna pretesa che diventi qualcosa di più.

Ciao, Andrea

Modificato da - theco in data 13 settembre 2006 01:13:05
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ametista
Moderatore


Prov.: Padova

Regione: Veneto


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Flora e Fauna

Inserito il - 13 settembre 2006 : 00:10:17 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
la storia evolutiva ci dece che il destino è l'estinzione?




"Guarda nel più profondo della natura e vedrai che tutto ti sarà più chiaro" (A. Einstein)
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theco
Utente Super




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Inserito il - 13 settembre 2006 : 01:27:57 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
cara ametista, nessuna specie vivente nel paleozoico ha oggi il privilegio di stare fra noi (almeno per quanto riguarda gli organismi superiori); per il principo dell'attualismo non c'è motivo di pensare che in futuro sarà diverso.

Per evitare che ti preoccupi inutilmente ti dirò qual'è la dead line.
Il nostro sole non è eterno, nella parte finale della sua esistenza entrerà in una fase espansiva che ingloberà il nostro pianeta... puff.

Non sono aggiornatissimo sulle stime relative all'età del sistema solare (magari qualcuno mi correggerà), ma il sole dovrebbe essere circa a metà della sua vita di stella attiva e questo significa che si espanderà tra circa 10 miliardi di anni.

Come vedi puoi stare più che tranquilla, hai tempo per recuperare il debito in chimica

Scherzi a parte la fine del sistema solare significherà ben poco nell'economia dell'universo, a tutto dispetto del principio antropico.

Siamo passati dall'inizio alla fine, dalla Genesi all'Apocalisse.

Ciao, Andrea
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Francesco Ciabattini
Utente Senior


Città: Roma
Prov.: Roma

Regione: Lazio


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Inserito il - 13 settembre 2006 : 08:38:43 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di theco:

Ma dai Francesco, avevo capito bene che la teoria non è la tua e quindi qualsiasi aggettivo usato non è riferito a te, che invece mi stai facendo conoscere preziose teorie di cui non sospettavo l'esistenza.

Qualcuna mi sembra anche che possieda validi elementi di suggestione, ma davvero quest'ultima non l'ho capita.

Non avevo intenzione di banalizzare il lavoro di Barrow, ma se sostituisci le supernovae allo scoiattolo il principio non cambia.
E' ovvio che se al posto del carbonio i nuclei stellari avessero prodotto silicio (a parte che nella realtà hanno prodotto tutti gli elementi chimici) noi non saremmo qui a scrivere. Ma non vedo come questo possa significare che la produzione di carbonio era finalizzata al nostro arrivo.

Le cause implicano gli effetti, qui invece si vuole partire dall'effetto per giustificare la causa: troppo facile.

Faccio anche un altro appunto (alla teoria, non a te).
La storia evolutiva ci racconta che il destino di tutte le specie è prima o poi l'estinzione e non ci sono elementi per pensare che il destino della razza umana sarà diverso (anzi...).
Quando ciò accadrà l'universo di certo non finirà, ma come la mettiamo con il principio antropico che prevede che tutto sia finalizzato allo sviluppo della nostra specie. Per chi produrranno carbonio le supernovae?

Con tutto il rispetto per lo scienziato, e per le persone che non sono d'accordo con me, questo principio mi sembra essere la cosa più presuntuosa che sia mai stata concepita dalla mente di piccoli esseri pensanti, che vivono su un piccolo pianeta, in un sistema stellare periferico di una piccola galassia periferica. Addirittura tutto l'universo solo per loro...

Ma è solo una mia opinione e non ho alcuna pretesa che diventi qualcosa di più.

Ciao, Andrea

Mentre io molto più modestamente parlo sempre di ipotesi e non di certezze, ti invidio veramente quando , pur dopo aver premesso che questa teoria non l'hai capita, e dopo aver concluso che è soltanto una tua opinione, debbo dire che è una opinione veramente "tosta" che oserei definire definitiva.
Intanto se non l'hai capita bene e sempre che ti interessi vedere se le tue idee in proposito possano essere rivisitate potresti aprire questo link:
Link
e numerosi altri che si trovano in internet laddove potrai trovare i risultati delle ricerche di molti altri scienziati e non solo di quelle di Barrow.
Oramai il principio antropico fa parte delle più importanti acquisizioni della scienza contemporanea e metterlo in forse con due battute mi sembra un pò azzardato!
Come ho accennato in miei precedenti post a proposito del non localismo c'è anche chi dice che lo stesso spazio/tempo potrebbe essere interpretato come una proiezione, laddove le tue preoccupazioni per la fase postbiologica dell'universo potrebbero essere viste sotto un'altra luce.
C'è anche chi parla del big crunch che rappresenterebbe la morte entropica dell'universo, e allora?
Dobbiamo smettere per questo di fare ipotesi?
Il discorso a questo punto diventerebbe molto difficile se dovessimo estenderlo
alla coscienzialità nell'universo. Che c'è chi dice che anch'essa prescinderebbe dallo spazio/tempo (vedi che bei condizionali che uso?)
Ma vi assicuro che oltre i limiti delle sintesi non si può assolutamente andare in questa discussione perché si potrebbe essere costretti a disquisire dell'intero scibile umano.
Francesco

Evoluzionismo o Creazionismo? Francesco Ciabattini

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theco
Utente Super




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Inserito il - 13 settembre 2006 : 10:35:10 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Francesco Ciabattini:
Intanto se non l'hai capita bene e sempre che ti interessi vedere se le tue idee in proposito possano essere rivisitate potresti aprire questo link:
Link


Grazie per il link interessante, ho letto. Traggo la seguente frase:
Secondo il modello standard del Big-Bang sono possibili due evoluzioni a seconda della quantità totale di materia presente nell'universo: o l'espansione si fermerà e il processo si invertirà sino ad un catastrofico Big-Crunch oppure l'espansione continuerà indefinitamente sino alla "morte entropica".
A questo punto nessuna vita di tipo biologico potrà più esistere.
Ma la fantasia dei fisici ci viene ancora incontro: si ipotizza che l'uomo riuscirà ad adattarsi anche a questa condizione estrema ed, eventualmente, a trasferirsi in forme di vita non biologiche prodotte dalla tecnologia. Barrow e Tipler hanno generalizzato questa idea nel Principio Antropico finale:
Sistemi intelligenti che elaborano informazione devono apparire nell’universo e, una volta che lo abbiano fatto, non moriranno più.


Non commento, per timore di dimenticare qualche condizionale, ma l'ipotesi che ci trasformeremo in organismi non biologici (macchine? sassi? puro pensiero?) mi sembra piuttosto fantasiosa, anche se mi rendo conto che è necessaria per garantire coerenza al principio antropico.

L'impressione generale che ho ricavato, da ignorante quale sono, è che si tratti di una trasposizione in chiave scientifica di alcuni contenuti teologici della fede cattolica (l'antropocentrismo, la vita eterna, ecc.), accompagnata però dalla non necessarietà di un Dio.

Anch'io credo che l'uomo non morirà in eterno, ma trovo più facile farlo senza scomodare ipotesi scientifiche.

Ciao, Andrea
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Francesco Ciabattini
Utente Senior


Città: Roma
Prov.: Roma

Regione: Lazio


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Inserito il - 13 settembre 2006 : 11:00:32 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Mio buon Andrea,
come vedi non ho replicato quotando i tuoi commenti, perchè non è mia inenzione
andare avanti in eterno dato che a mia volta sarei in grado di dire molte altre cose.
Abbiamo tutti compreso che non sei d'accordo con il principio antropico.
Ne prendiamo atto ed è perfettamente legittima la tua conclusione, come quelle possibili non solo mie, ma di molti altri.
Non ho mai preteso di esporre delle verità, ma delle ipotesi di lavoro, criticabili quanto vuoi, ma, se me lo consenti, vorrei andare avanti per esporre le ipotesi successive.
Dici di aver già individuato quqli saranno le mie ipotesi conclusive.
Bravo! Certo che a te non si può nascondere nulla!
Lascia comunque che sia io a presentarle, in quanto saranno le mie ipotesi conclusive.
Come diceva qualcuno: "Ragazzo, lasciami lavorare!"
Paolo Mazzei è stato così carino da dire, per il momento, "Attendo fiducioso"
Fallo anche tu, ti prego!
Alla fine, anche se tutti, dico tutti, osserveranno che ho esposto una serie ininterrotta di "cavolate", intanto replicherei che, per correttezza culturale, dovrebbero smontare, una per una, non le mie sintesi, ma tutte le ipotesi scientifiche degli autori citati.
E poi alla fine ti assicuro che non mi metterei a piangere.
Ognuno può restare convinto delle sue idee, ed io, ti assicuro sono molto, ma molto soddisfatto delle mie!
Francesco

Evoluzionismo o Creazionismo? Francesco Ciabattini

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theco
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Inserito il - 13 settembre 2006 : 11:23:35 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Francesco Ciabattini:
Dici di aver già individuato quqli saranno le mie ipotesi conclusive.
Bravo! Certo che a te non si può nascondere nulla!
Lascia comunque che sia io a presentarle, in quanto saranno le mie ipotesi conclusive.
Come diceva qualcuno: "Ragazzo, lasciami lavorare!"
Paolo Mazzei è stato così carino da dire, per il momento, "Attendo fiducioso"
Fallo anche tu, ti prego!


Francesco, guarda che forse ti confondi con l'intervento di qualcun'altro, non ho mai detto niente di simile. Anzi le tue esposizioni mi incuriosiscono davvero e se qualcuna mi sembrerà meno convincente eviterò di sottolinearlo con troppa enfasi.

Ciao, Andrea
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Salvatore Caiazzo
Moderatore


Città: Monteveglio
Prov.: Bologna

Regione: Emilia Romagna


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Inserito il - 13 settembre 2006 : 18:07:42 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Io intanto continuo a seguirvi, non parlo perchè non ne sono più all'altezza ed evito di abbassare il livello raggiunto dalla interessantissima discussione con interventucoli banali, ma sono qui in silenzio in un angolino, e ascolto..

Siamo parte della natura - Salvatore
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lynkos
Con altri occhi


Città: Sant'Eufemia a Maiella
Prov.: Pescara

Regione: Abruzzo


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Inserito il - 13 settembre 2006 : 18:19:03 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di salvatore:

ma sono qui in silenzio in un angolino, e ascolto..

Mi passi le patatine? Sarah


"... mi rendo conto anche che non possiamo vincere questa battaglia per salvare specie e ambienti senza creare un legame emozionale tra noi e la natura, poiché non lotteremo per salvare ciò che non amiamo (ma che apprezziamo solo in qualche senso astratto) ... dobbiamo fare spazio alla natura nel nostro cuore." (S. J. Gould)
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Carabus
Utente Senior


Città: Sciara
Prov.: Palermo

Regione: Sicilia


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Inserito il - 13 settembre 2006 : 19:16:20 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Qualche mese ho iniziato questa discussione e adesso mi accorgo con piacere di quanto sia cresciuta…
Il dibattito comunque si è di fatto spostato da Creazionismo ed Evoluzionismo a Religione e scienza, che forse fondamentalmente è la stessa cosa.
Anch’io ieri perplesso ho ascoltato l’osservazione del papa circa non casualità dell’evoluzione e dei conti che per l’uomo altrimenti non tornano…
Sono un ateo, profondo, non ho timore a dirlo, e cerco di osservare la realtà che mi circonda in modo oggettivo, senza i pregiudizi, che, scuserete la mia schiettezza, molti religiosi hanno.
Ho come l’impressione che questi e il papa in primis, attacchino la scienza perché toglie a Dio e al suo intervento parecchio spazio. Non che credi che questo in fondo non sia vero. So di essere antipatico quando dico che purtroppo l’Idea di Dio ha di fatto tarpato le ali e per parecchio al progresso scientifico, vi immaginate un Darwin nel medioevo? per amor di pace potrei affermare che mentre la Scienza si occupa del come delle cose e dei fenomeni la religione si occupa del perche, ma non credo che sia esattamente così, la religione ha cercato di incunearsi nei punti oscuri che la scienza non è riuscita a spiegare e di fronte a quella che è ormai un’evidenza che solo un ottuso o un fanatico accecato può non vedere, ci si difende sostenendo che la Bibbia si esprime per allegorie. Io credo più banalmente che anche la religione e il bisogno di un Dio (o più precisamente di un fine) è un’espressione anch’essa dell’evoluzione che un suo effetto collaterale ci ha muniti di autocoscienza e con essa della ricerca di se e di un fine in ciò che è, quasi per nobilitare la nostra esistenza confinata e direzionata dall’evoluzione. Ma l’avere necessità di un Fine non implica che questo Fine esista…
L’evoluzione e i suoi principi, almeno nelle linee generali, funziona egregiamente senza ricorrere a un finalismo teologico, il volerci insinuare dio mi sembra altresì una forzatura…
Non vorrei dare però l’idea d’esser un intransigente, ma ascolto con interesse e apertamente le vostre opinioni soprattutto perché diverse dalle mie, solo ritengo che in un confronto onesto e costruttivo non si possono nascondere le proprie idee per paura di non offendere (cosa che sicuramente non rientra nelle mie intenzioni…)
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Francesco Ciabattini
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Città: Roma
Prov.: Roma

Regione: Lazio


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Inserito il - 13 settembre 2006 : 19:54:05 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di lynkos:

Messaggio originario di salvatore:

ma sono qui in silenzio in un angolino, e ascolto..

Mi passi le patatine? Sarah


"... mi rendo conto anche che non possiamo vincere questa battaglia per salvare specie e ambienti senza creare un legame emozionale tra noi e la natura, poiché non lotteremo per salvare ciò che non amiamo (ma che apprezziamo solo in qualche senso astratto) ... dobbiamo fare spazio alla natura nel nostro cuore." (S. J. Gould)

Per oggi, almeno per quanto mi riguarda, dovrete ancora aspettare!
Finite pure le patatine perché mi ha distratto un moscone!
Aveva ragione Andrea, anche un moscone può modificare l'universo!
Francesco

Evoluzionismo o Creazionismo? Francesco Ciabattini

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Francesco Ciabattini
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Città: Roma
Prov.: Roma

Regione: Lazio


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Inserito il - 13 settembre 2006 : 21:04:46 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Carabus:

Qualche mese ho iniziato questa discussione e adesso mi accorgo con piacere di quanto sia cresciuta…
...un’espressione anch’essa dell’evoluzione che un suo effetto collaterale ci ha muniti di autocoscienza

Scusate se non ho tenuto fede al mio ultimo messaggio, ma l'intervento di Calogero, molto interessante, non poteva essere lasciato senza un brevissimo commento.
Mi fa piacere che un fervido sostenitore della pura evoluzione in senso meccanicistico arrivi a parlare nientemeno che di "autocoscienza"!
Solo per dire che l'ammissione dell'esistenza di un soggetto autocosciente senza ipotizzare la presenza di una più estesa coscienzialità nell'universo resta un pò difficile da ammettere.
Ciò non significa, almeno per me, arrivare a concepire un dio creatore.
Non sto parlando di religione, ma dell'universo.
Francesco


Evoluzionismo o Creazionismo? Francesco Ciabattini

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theco
Utente Super




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Inserito il - 13 settembre 2006 : 22:42:44 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Carabus:


Non vorrei dare però l’idea d’esser un intransigente, ma ascolto con interesse e apertamente le vostre opinioni soprattutto perché diverse dalle mie, solo ritengo che in un confronto onesto e costruttivo non si possono nascondere le proprie idee per paura di non offendere (cosa che sicuramente non rientra nelle mie intenzioni…)


Ciao Calogero, perchè mai una garbata professione di ateismo dovrebbe offendere qualcuno? ci mancherebbe altro.
Sono perfettamente d'accordo con te che Dio non è una necessità per l'uomo, le cose filano altrettanto bene (se non meglio) negandone l'esistenza.
Sono quindi convinto che Dio sia una scelta, e i motivi per cui una persona fa o non fa questa scelta possono essere di testa o di cuore, ma sicuramente sono assolutamente personali e non spiegabili ad altri.

Sono d'accordo con te anche sul punto dove sostieni che la Chiesa (non la religione però) è stata storicamente ed è tuttora un freno al libero sviluppo del pensiero scientifico (e non solo), ma mi sembra che ciò, per quanto deprecabile sia, abbia ben poco a che fare con l'idea di Dio.
Mi consola il fatto che per quanto l'atteggiamento clericale sia stato conservatore (e talora apertamente reazionario) il ritardo che ha arrecato al procedere scientifico è infinitesimale: Darwin medioevale non è esistito perchè la cultura dell'epoca non era matura per produrlo, non perchè la Chiesa sia riuscita ad annullarlo.

Messaggio originario di Carabus:


Io credo più banalmente che anche la religione e il bisogno di un Dio (o più precisamente di un fine) è un’espressione anch’essa dell’evoluzione che un suo effetto collaterale ci ha muniti di autocoscienza e con essa della ricerca di se e di un fine in ciò che è, quasi per nobilitare la nostra esistenza confinata e direzionata dall’evoluzione. Ma l’avere necessità di un Fine non implica che questo Fine esista…

E' un argomento interessante, io appartengo a quella categoria di persone per le quali l'evoluzione (o la creazione) ha prodotto il fastidioso effetto collaterale che citi: non mi piace pensare che vengo dal nulla e vado verso il nulla, ciò non di meno sono intollerante ad ogni forma di ipocrisia, sia essa religiosa o scientifica.

Visto che stiamo parlando di liberi pensieri e non di teorie scientifiche aggiungo una passaggio, confidando naturalmente a mia volta che nessuno si offenda:

Hai fondato la terra sulle sue basi, mai potrà vacillare.
L'oceano l'avvolgeva come un manto, le acque coprivano le montagne.
Alla tua minaccia sono fuggite, al fragore del tuo tuono hanno tremato.
Emergono i monti, scendono le valli al luogo che hai loro assegnato.
Hai posto un limite alle acque: non lo passeranno, non torneranno a coprire la terra.

Fai scaturire le sorgenti nelle valli e scorrono tra i monti;
ne bevono tutte le bestie selvatiche e gli ònagri estinguono la loro sete.
Al di sopra dimorano gli uccelli del cielo, cantano tra le fronde.

Dalle tue alte dimore irrighi i monti, con il frutto delle tue opere sazi la terra.
Fai crescere il fieno per gli armenti e l'erba al servizio dell'uomo,
perchè tragga alimento dalla terra: il vino che allieta il cuore del'uomo;
l'olio che fa brillare il suo volto e il pane che sostiene il suo vigore.

Si saziano gli alberi del Signore, i cedri del Libano da lui piantati.
Là gli uccelli fano il loro nido e la cicogna sui cipressi ha la sua casa.
Per i camosci sono le alte montagne, le rocce sono rifugio per gli ìraci.

Per segnare le stagioni hai fatto la luna e il sole che conosce il tramonto.
Stendi le tenebre e viene la notte e vagano le bestie nella foresta;
ruggiscono i leoncelli in cerca di preda a chiedono a Dio il loro cibo.
Sorge il sole si ritirano e si accovacciano nelle tane.
Allora l'uomo esce al suo lavoro, per la sua fatica fino a sera.

Quanto sono grandi, Signore, le tue opere!
Tutto hai fatto con saggezza, la terra è piena delle tue creature.
Ecco il mare spazioso e vasto: lì guizzano senza numero animali piccoli e grandi.
Lo solcano le navi, il Leviatàn che hai plasmato perchè in esso si diverta.

(Sal 103, 5-26)

Lungi da me volergli attribuire un se pur minimo valore scientifico, ma mi piace molto la dolcezza di questo passaggio (e come hanno detto Sarah e non ricordo chi altro, certe cose vanno capite con la pancia e non con la testa).
L'analisi del testo biblico colloca la formazione di questo salmo all'epoca di Davide, all'incirca nel 1000 a.c.
Considerata l'epoca di estensione mi sembra un testo dai contenuti scientifici fenomenali (pensate solo alla parte geologica), senza traccia di antropocentrismo, ma con l'uomo considerato parte di un insieme di creature in armonia. Decisamente un manifesto all'ambientalismo ante litteram.

Con questo volevo solo suggerire che forse non è corretto attribuire il marchio di oscurantismo alla religione e alla fede, mentre sono d'accordo con Calogero nel giudizio critico nei confronti della Chiesa temporale e, naturalmente, del creazionismo come dottrina scientifica.

Ciao, Andrea
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ecolab
Moderatore

Città: lucera
Prov.: Foggia

Regione: Puglia


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Inserito il - 14 settembre 2006 : 00:10:21 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
mi permetto un ulteriore intervento (un mio piccolissimo ed umile pensiero) anche se non credo di poter stare, nella mia piccolezza, ai livelli che ha raggiunto la discussione. mi divoro i vostri interventi beandomi della constatazione che la mia idea che le diversità di opinioni portano alla conoscenza.
questo, almeno quando si è onesti mentalmente.
in certi momenti ho la sensazione che qualcuni si sia impadronito dell'immagine del Padreterno per farne uno strumento di potere. se ciò è vero, qualsiasi cosa che contrasta con l'immagine che "abbiamo voluto dare a Dio" non può che essere combattuta.
secondo me da questo elemento deriva la lunghissima incomprensione fra la Scienza ed il potere religioso(anche la Scienza è stata abbondantemente manovrata per scopi di potere -si potrebbero fare migliaia di esempi-).
il guaio grosso è che ci arrocca sulle proprie posizioni e ci stiamo incollati peggio di una cozza al proprio scoglio!.

è da poco iniziata la scuola e siccome io oltre che nel mondo della ricerca faccio danno anche nella scuola, ho chiesto alla mia classe di terza media cosa ne pensasse di questo argomento (naturalmente dopo averlo introdotto, ma avevamo iniziato a trattare l'argomento l'anno scorso), anche visto che nel programma è compresa pure la parte sull'evoluzione.
un alunno mi ha dato questa risposta, spontanea, con la sicurezza di chi, nella sua "ingenuità di pensiero" è certo di quel che dice: "perché, professore, Dio non potrebbe aver creato lui l'evoluzione? se è così, dove stà lo scontro?"
gli risponderò (spero) la prossima volta che vado in classe.

ecco, ognuno cerca le sue risposte, si da delle spiegazioni. non voglio dire che il mio fetentissimo alunno abbia ragione, è una risposta che si è costruito lui e che per il momento lo soddisfa, ma se incontra un "fondamentalista" (non mi viene un altro termine) che gli dice: "sbagli solo la chiesa ha le risposte" oppure: "sbagli, solo la scienza ha le risposte" ........?!

continuerò a leggervi affascinato.
giampaolo
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Francesco Ciabattini
Utente Senior


Città: Roma
Prov.: Roma

Regione: Lazio


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Inserito il - 14 settembre 2006 : 08:46:07 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Nell’elenco degli argomenti che mi ero prefisso di approfondire figura a questo punto il Principio di Indeterminazione del fisico tedesco Werner Heisenberg.
Dirò subito che ho pensato per il momento di accantonare l’argomento, non solo perché la sua eventuale utilizzazione per la costruzione della ipotesi complessiva può essere considerata marginale, ma soprattutto perché questo Principio e la natura probabilistica delle leggi della Meccanica Quantistica siano già molto conosciuti e probabilmente i meno soggetti a eventuali dissensi.
Inserisco pertanto nell’ordine degli argomenti che proseguirò a trattare la “Teoria dei sistemi complessi” e poi quella dell’”Automa cellulare”
Iniziamo dalla teoria dei sistemi complessi
Tra le scoperte di questi ultimi decenni vi è quella relativa alla teoria della complessità, ambito di ricerca così vasto ed innovativo da non aver ancora trovato una definizione in precisi confini.
Questo dipenderebbe dal fatto che gli studi sulla complessità tentano di affrontare problemi che sfidano tutte le categorie convenzionali.
Per capire di cosa stiamo parlando, un sistema complesso., composto di elementi eterogenei fra loro, potrebbe essere quello relativo a una banca, al sistema economico di un paese, laddove coesistono elementi personali (il direttore, il ministro, gli impiegati, gli esperti, i clienti, i produttori, i consumatori ecc.), elementi materiali (gli edifici, il danaro, gli arredi ecc.), elementi psicologici (i desideri, i timori, le tendenze ecc.).
Sembrerebbe impossibile definire le caratteristiche di sistemi così compositi, laddove sembrerebbe che ogni elemento che li compone, così diversi l’uno dall’altro, andrebbe definito e studiato separatamente.
Contro ogni aspettativa, intorno ai sistemi complessi si è creata una vera e propria scienza.
Alcuni studiosi del settore, tra i quali primeggia Morris Mitchel Waldrop, hanno accumulato vere e proprie fortune.
Voi capite ad esempio l’importanza di relazioni tecniche costruite da chi sa di cosa si stia parlando, indirizzate a definire le modifiche, gli interventi e gli impulsi da imprimere al sistema economico di una comunità, di una industria, addirittura di un intero paese, per ricavarne risultati positivi!
Gli elementi più diversi che confluiscono in un sistema complesso, interagendo tra loro, producono risultati che ciascuno di essi, presi separatamente, non sarebbe in grado di produrre.
Dagli studi fatti su sistemi complessi assolutamente diversi l’uno dall’altro, è stato tuttavia possibile ricavare delle caratteristiche comuni.
La prima è quella definita come autoorganizzazione o autopoiesi. Ciò significa che un sistema complesso, in quanto sistema dinamico, si costruisce autonomamente acquisendo parti interagenti in modo non lineare, dando luogo a comportamenti globali che non si possono spiegare con singole leggi fisiche.
Un importante esempio è costituito dallo sviluppo di reti complesse quali Internet o il World-wide-web.. Esse hanno la particolare caratteristica di non essere state progettate da nessuno!
Nuovi server si aggiungono alla rete o ne vengono eliminati secondo criteri non prevedibili in partenza.
Per ora ci fermiamo qui invitando tuttavia a non commettere l’errore di utilizzare un esempio, che serve soltanto per capire di cosa si sta parlando, per ricavarne regole generali valide sempre.
Questo errore è molto comune e di solito ci si rivolge a chi lo commette con la frase: “Ma non ti mettere a discutere l’esempio!”
Francesco


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mazzeip
Moderatore


Città: Rocca di Papa
Prov.: Roma

Regione: Lazio


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Flora e Fauna

Inserito il - 14 settembre 2006 : 09:58:55 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Continuo a non rispondere a Francesco, nonostante avrei già parecchi commenti da fare (anche a me disturba soprattutto il principio antropico... ), perché attendo che sia delineato il quadro generale delle sue ipotesi.

perché, professore, Dio non potrebbe aver creato lui l'evoluzione?

Certo, ottima domanda, Dio potrebbe aver dato solo la "spinta" iniziale, e tutta la realtà come la vediamo oggi ne è semplicemente il prodotto; ed esiste anche una teoria più perversa (non ricordo l'autore ) che ipotizzava la seguente cosa: che Dio (in un momento qualsiasi del passato, a questo punto ha poca importanza) avesse creato i fossili, avesse anche creato la giusta quantità di Carbonio-14 "come se" la vita sulla terra avesse avuto inizio realmente 3 miliardi e rotti di anni fa, una sorta di "finzione scenica", probabilmente a nostro uso e consumo, autoconsistente, che renderebbe compatibili sia i punti fermi della scienza sia la cronologia biblica e la data della creazione ferma a poche migliaia di anni fa.

Comunque la si metta, però, dal punto di vista logico queste ipotesi servono a ben poco, in quanto non spiegano proprio nulla; lasciano alla scienza il ruolo di "leggere" i messaggi della natura, ipotizzano un creatore (che di per sé è necessariamente più complesso delle cose che crea) senza darne a loro volta una spiegazione, ovviamente non fanno ipotesi sul perché mai questo ipotetico Dio dovesse mettersi a perder tempo con giochetti del genere... Sarebbe possibile formulare una serie numerosissima di altre ipotesi simili e ugualmente non verificabili, ma sarebbero puri esercizi speculativi senza alcun fondamento razionale.



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mazzeip
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Flora e Fauna

Inserito il - 14 settembre 2006 : 10:43:51 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Quanto sono grandi, Signore, le tue opere!
Tutto hai fatto con saggezza
a me, di pancia, non ha mai fatto questo effetto, ma l'opposto, fin da quando andavo al liceo (pochi anni fa... ): un mondo fatto di violenza, precarietà, sopraffazione, dolore, malattie, deformazioni, disequilibrio, ho sempre trovato il concetto di "Madre Natura" qualcosa di ridicolo, ed è facile confondere l'armonia con una sorta di equilibrio precario tra prede, predatori e componenti abiotiche presenti in qualsiasi ecosistema dove domina la paura, vince il più forte, ed ognuno cerca di sfruttare le risorse a scapito di tutti gli altri...



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Velvet ant
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Flora e Fauna

Inserito il - 14 settembre 2006 : 12:30:06 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
perché, professore, Dio non potrebbe aver creato lui l'evoluzione?


Quel che mi riesce difficile comprendere e accettare, se così fosse, è il diverso trattamento che Dio, a tutte queste creature, ha riservato.
All'uomo la vita eterna, agli altri esseri viventi solo un ruolo di comparse.


Marcello


Evoluzionismo o Creazionismo?
 
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Francesco Ciabattini
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Macrofotografia

Inserito il - 14 settembre 2006 : 13:03:24 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Marcello, benvenuto in questa discussione!
Prima di giungere alla conclusione dei miei interventi, siccome sento già le doppiette cariche a pallettoni puntate su di me e vedo che anche qualcun altro comincia ad essere impallinato, propongo a tutti quelli che partecipano più attivamente a questa discussione di proporre a loro volta le sintesi dei loro pensieri e dei loro convincimenti, per fare in modo che eventuali dissensi, sicuramente garbati ma certamente anche pepati si distribuiscano con maggiore uniformità nei confronti anche di altri amici!
E' troppo comodo stare alla finestra e "sparare" sui passanti!
Francesco

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mazzeip
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Flora e Fauna

Inserito il - 14 settembre 2006 : 14:43:36 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
vita nell'Aldilà

questa storia della "vita nell'Aldilà" mi ha sempre convinto poco, per il suo aspetto evidente di "soddisfacimento di un bisogno di immortalità" che è alla base di quasi tutte le religioni, e per le eventuali contraddizioni che tale idea comporta (lo storpio rivivrebbe storpio? Chi è morto a novant'anni rivivrebbe novantenne? E i morti alla nascita? Come i musumulmani con le loro nove - se ben ricordo... - vergini, ma l'aldilà sarebbe così piacevole anche per le vergini?).

Non ci rassegnamo proprio all'idea che un giorno schiattiamo: punto...



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