|
|
|
Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
|
|
|
Autore |
Discussione |
leonella55edo47
Utente Super
5652 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 10 agosto 2009 : 13:19:28
|
Competizioni estive
Miete a gara un garzon con la fanciulla: miete il garzone ventitré covoni, e la fanciulla miete ventiquattro; coglie il garzone ventitré violette e la fanciulla coglie ventiquattro; quando a sera fu l'ora della cena, beve il garzone ventitré bicchieri, e la fanciulla beve ventiquattro; trova il garzone ventitré poesie, e Coccinella trova quarantotto; quando al mattino sorge il bianco giorno, giace il garzone e non alza la testa, e la fanciulla un tenue pizzo intesse.
Canti slavi, Anonimo.
Arrivederci a settembre
Edo(&Pa) |
|
|
coccinella2008
Utente V.I.P.
Città: EE
171 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 10 agosto 2009 : 14:37:15
|
Infinitamente grazie a Voi per la bella poesia che mi avete dedicato, e che colpa ne ho se sono ambidestra?
Per ora un augurio di buone vacanze e un lusus di drias e un soffice volo d'ali
La figlia dell'elfo maggiore
Immagine: 20,7 KB Immagine: 22,86 KB Immagine: 24,57 KB |
|
|
coccinella2008
Utente V.I.P.
Città: EE
171 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 13 agosto 2009 : 01:24:27
|
ps: Lusus di Dryas octopetala e soffice volo-danza d'ali di un Parnassius Apollo
La figlia di un elfo maggiore |
|
|
gorzano
Utente Senior
Città: nettuno
Prov.: Roma
Regione: Lazio
1731 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 18 agosto 2009 : 22:49:13
|
veramente tante bellissime liriche, un po' alla volta me le leggo tutte... intanto per dare un piccolo contributo, qualche frammento di De Andrè: Ricordi sbocciavano le viole con le nostre parole: "non ci lasceremo mai, mai e poi mai" Vorrei dirti, ora, le stesse cose ma come fan presto, amore, ad appassire le rose così per noi.
La Canzone dell'amore perduto (la parte successiva è già stat postata)
Gli arcobaleni d'altri mondi hanno colori che non so lungo i ruscelli d'altri mondi nascono fiori che non ho
Gli arcobaleni d'altri mondi hanno colori che non so lungo i ruscelli d'altri mondi nascono fiori che non ho
Primo Intermezzo
Sopra le tombe d'altri mondi nascono fiori che non so ma fra i capelli di altri amori muoiono fiori che non ho
Sopra le tombe d'altri mondi nascono fiori che non so ma fra i capelli di altri amori muoiono fiori che non ho
Secondo Intermezzo
(...) Ciò detto, agì da gran cialtrone con balzo da leone in sella si lanciò frustando il cavallo come un ciuco tra i glicini e il sambuco il re si dileguò. Re Carlo tornava dalla guerra l'accoglie la sua terra cingendolo d'allor. Al sol della calda primavera lampeggia l'armatura del sire vincitor.
Carlo Martello Ritorna Dalla Battaglia Di Poitiers
e un super classico che non poteva mancare:
Dormi sepolto in un campo di grano non è la rosa non è il tulipano che ti fan veglia dall'ombra dei fossi ma son mille papaveri rossi (...)
La guerra di Piero |
|
|
gorzano
Utente Senior
Città: nettuno
Prov.: Roma
Regione: Lazio
1731 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 19 agosto 2009 : 13:49:59
|
Alceo, coetaneo e amico di Saffo:
O coronata di viole, divina dolce ridente Saffo.
* * *
Io già sento primavera che s#8217;avvicina coi suoi fiori: versatemi presto una tazza di vino dolcissimo.
* * *
Gònfiati di vino: già l'astro che segna l'estate dal giro celeste ritorna, tutto è arso di sete, e l'aria fumica per la calura. Acuta tra le foglie degli alberi la dolce cicala di sotto le ali fitto vibra il suo canto, quando il sole a picco sgretola la terra. Solo il cardo è in fiore: le femmine hanno avido il sesso, i maschi poco vigore, ora che Sirio il capo dissecca e la ginocchia.
(Trad.Salvatore Quasimodo)
Ciao
|
|
|
coccinella2008
Utente V.I.P.
Città: EE
171 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 25 agosto 2009 : 21:49:41
|
the stolen child di WB Yeats
here dips the rocky highland Of sleuth wood in the lake There lies a leafy island Where flapping herons wake The drowsy water rats There we've hid our fairy vats Full of berries And of reddest stolen cherries.
Come away, oh human child To the waters and the wild With a faery hand in hand For the world's more full of weeping Than you can understand.
Where the wave of moonlight glosses The dim grey sands with light By far off furthest rosses We foot it all the night Weaving olden dances Mingling hands and mingling glances Till the moon has taken flight To and fro we leap And chase the frothy bubbles Whilst the world is full of troubles And is anxious in its sleep.
Away with us he's going The solemned eyed He'll hear no more the lowing Of the calves on the warm hillside Or the kettle on the hob Sing peace into his breast Or see the brown mice bob Round and round the oatmeal chest.
For he comes, the human child To the waters and the wild With a faery hand in hand For the world's more full of weeping Than you can understand.
E' anche il testo di una canzone di Loreena McKennitt,per chi ama la musica celtica. Scusate se è solo in lingua originale, sono appena tornata da questo bellissimo verde valoroso paese:l'irlanda. i loro paesaggi sono aspri selvaggi irragiungibili come le terre di alcune nostre montagne.
Salve Gorzano, tu non mi conosci ma .... il mondo è piccolo: alle tue pendici nacque mio padre, amico di tua madre. Ella gli regalò un cannocchiale per vedere le lontane terre alte e la loro vita, casa della maggior parte della sua vita, quando lui non ce la faceva più a camminare. e' bello e piacevole condividere con te questa avventura. la figlia di un elfo maggiore |
|
|
coccinella2008
Utente V.I.P.
Città: EE
171 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 31 agosto 2009 : 13:39:33
|
la versione tradotta di Stolen child
Quando scende l'altopiano roccioso nel lago di Sleuth Vi si trova un isola verde Dove lo sbattere delle ali degli aironi lascia una scia Assopiti sono i topi di fogna, la’ abbiamo nascosto le vasche di esseri fatati, Pieno di frutti di bosco e delle più rosse ciliege da rubare.
Vieni via, bambino-uomo! Alle acque ed al selvaggio Stringendo la mano ad un essere fatato, Per il mondo più pieno di pianto di quanto tu possa capire.
Dove l’onda della luce della luna illumina La sabbia grigia con chiarore fioco, Lontano da Rosses Abbiamo da camminare tutta la notte, Tessendo antiche danze, Dove si intrecciano le mani e dove si intrecciano gli sguardi Finchè la luna ha preso il volo; Per noi un salto avanti ed uno indietro Ed a inseguire le bolle schiumose, Mentre il mondo è pieno di guai Ed è nella sua ansia di sonno.
Vieni via, bambino-uomo! Alle acque ed al selvaggio Stringendo la mano ad un essere fatato Per il mondo più pieno di pianto di quanto tu possa capire.
Dove l'acqua sgorga errante Dalle colline sopra Glen-Car, Nelle pozze tra i giunchi dove per poco poteva fare il bagno una stella, Cerchiamo l' addormentata trota E sussurrando nelle loro orecchie Diamo loro dei sogni inquieti; Appoggiata dolcemente-sofficemente su Dalle felci sgocciolanti come le lacrime Nel corso dei flussi di giovani.
Vieni via, bambino-uomo! Alle acque ed al selvaggio Stringendo la mano ad un essere fatato Per il mondo più pieno di pianto di quanto tu possa capire.
Via con noi sta andando, lo sguardo solenne egli non sentirà più il muggito dei vitelli sul fianco della collina o il bollitore caldo sul piano di cottura Canta la pace nel suo petto, O vedere il marrone dei topi girare in tondo un mucchio di farina d'avena.
Per lui venne, bambino-uomo, Alle acque ed al selvaggio Stringendo la mano ad un essere fatato Per il mondo più pieno di pianto di quanto tu possa capire.
Un ben tornati a tutti dalle vacanze la figlia dell'elfo maggiore
Immagine: 25,26 KB Immagine: 24,32 KB |
|
|
coccinella2008
Utente V.I.P.
Città: EE
171 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 10 settembre 2009 : 09:20:14
|
Silenzio, nasce la notte. Come dal ventre della grande madre giunge quest’attimo di infuocato silenzio. I boschi oscuri tacciono, nello stupore di una nuova ombra nell’appassire dei fiori. Silenzio di un attimo, torna da lontano la bianca rondine, rimane fino a sera sui rami, volteggia nei cieli eterni di notte. E’ giunto Verde l’animo del nocciolo, turgide le foglie dei campi, grano maturo l’oro autunnale è partito per più verdi lidi. Ecco la notte, figlia delle nostre lacrime.
(ala)
la figlia di un elfo maggiore |
|
|
coccinella2008
Utente V.I.P.
Città: EE
171 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 14 settembre 2009 : 14:26:41
|
la canzone di Eriol
Vennero in giorni ignoti i miei padri antichi e di figlio in figlio posero nel suolo radici tra i frutteti e gli orli erbosi del fiume, e il verde alto della piana fragrante:
videro molte estati accender gialli fuochi di giaggioli tra i bei giunchi flessuosi, e un mar di fiori mutarsi in aureo stuolo di frutti in ogni orto scintillante.
Tra file d'alberi i narcisi ammiccavano il benvenuto della primavera gli uomini ridevano profondamente ed intonavano canti mentre lavoravano; le ore di luce si concludevano poi di cori e di bevute.
Recavan dolce sonno nella sera api ronzanti sulle siepi fiorite; e in giorni lieti sotto il sole d'oro ore tranquille scandivan ricche vite;
ma ormai quei tempi son distanti; piu' non si getta il seme, non s'intonan canti; e io per forza in città e villaggi ramingo l'isola misuro coi miei viaggi.
..... (parte prima - JRR Tolkien)
la figlia di un elfo maggiore |
|
|
coccinella2008
Utente V.I.P.
Città: EE
171 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 29 settembre 2009 : 12:20:46
|
Un ben tornati e buona lettura..... la figlia di un elfo maggiore
IL MIO DONO VENNE ACCOLTO di WALTHER von der VOGELWEIDE
"Donna, io dissi, eccovi un serto!" a una fanciulla di vaga sembianza. "Con il capo ricoverto di bei fiori ornerete la danza. Se gemme avessi, cento e poi cento, oh, credetemene, come vorrei farvene le chiome! Cosí fedele di voi mi sento.
"Siete bella, bella, tale, che volentier vi do questa ghirlanda! Non ne ho altra che piú vale, ma lungi lungi conosco una landa, che sono candidi i fiori suoi, e son rossi, e nascon belli al gorgheggio degli uccelli: andremo a coglierli tutt'e due, noi!"
Il mio dono venne accolto con ciera di bimba che sia vezzeggiata. Una fiamma fu il suo volto, giglio e rosa incastonata. Con occhio vivido e verecondo m'inchinò tutta cortese : tale, il premio che mi rese. Se piú m'arrise — ve lo nascondo...
Mai — d'aver cosí gioito, mai cosí come quel giorno! Giú dall'albero fiorito fioccavano i fiori sull'erba d'intorno... Dovetti ridere di meraviglia; ma nel palpito beato del mio sogno prelibato si levò l'alba, e aprii le ciglia. —
|
|
|
coccinella2008
Utente V.I.P.
Città: EE
171 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 13 ottobre 2009 : 09:57:22
|
I riti dei fuochi di mezza estate
E i giovani s’accompagnano alle fanciulle, danzando in ogni strada, Con ghirlande di cardiaca o di verbena profumata, E di molti altri fiori odorosi, con in mano le violette, E tutti credono che chi davanti alle fiamme si mette E attraverso i fiori le guarda, agli occhi non patirà. Al finire delle danze notturne, credono poi che il fuoco arderà Insieme alle tribolazioni, e allora dentro le erbe vi gettano. E poi con parole devote e preghiere solenni si mettono A invocare Dio perché lì tutti i mali siano consumati, E credono che per tutto l’anno dalle febbri saranno liberati.
(poesia del XVI sec. di Thomas Kirchmeyer)
Dando il benvenuto al fresco autunno ed ai suoi profumi: quello delle cortecce degli alberi misto alle foglie multicolori delle fronde, della terra con i ciclamini, o del rosso delle bache della rosa canina con sfondo il celeste vivo del cielo, del tiepido sole......... all'abbraccio forte e sincero del vento freddo che ti culla e trasporta
Buona lettura e grazie infinito per l'attenzione la figlia di un elfo maggiore
|
|
|
coccinella2008
Utente V.I.P.
Città: EE
171 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 26 ottobre 2009 : 13:48:47
|
La casa Piccina del Gioco Perduto: Mar Vanwa Tyaliéva
Un tempo conoscevamo quella terra, Tu e Io, e una volta là vagando siamo andati nei lunghi giorni da lungo tempo nell’oblìo una bimba bruna, un bimbo con i capelli dorati. Forse per i sentieri del pensiero al focolare Nella stagione fredda e bianca, o nelle ore intessute di blu crepuscolare di piccoli letti presto rimboccati d’estate nella notte stanca, nel Dormire tu e io viaggiammo sicuro e là ci siamo incontrati, sulla vestina bianca i tuoi capelli scuri e i miei biondi arruffati? Camminavamo timidi per mano, in sabbia d’oro tracce di bambino, raccoglievamo perle e conchiglie nei secchielli, e tutt’intorno cantavano gli uccelli, gli usignoli in alto fra le fronde. Scavammo a cercare argento con le pale Cogliendo scintillii di sponde, poi corremmo a riva lungo ogni radura erbosa per scoprire la tiepida viuzza tortuosa che ora non sappiamo più trovare, tra gli alti alberi e il loro sussurrare. Non era notte, non era giorno compiuto, ma un crepuscolo perpetuo di luci soffuse quando la prima volta allo sguardo si dischiuse la Casa Piccina del Gioco Perduto. Pur vecchissima, appena innalzata, bianca, e il tetto di paglia dorata, con i trafori di grate per spiare che guardavano verso il mare; c’eran le nostre aiuole di bambini, i non-ti-scordar che ornano i giardini, margherite rosse, senape e crescione, e ravanelli per il tè… Là tutti i lati, adorni di bosso, erano colmi dei fiori preferiti: il flogo, il lupino, il garofano e l’altea, sotto un albero di maggio rosso; la gente invadeva i giardini e parlava i propri linguaggi bambini, ma non con Me e Te. Perché certi, con argentei innaffiatoi, si bagnavano le vesti tutte intere o spruzzavano gli altri; alcuni poi, per costruire case, città piccole o dimore negli alberi, stendevano il progetto. Certi si arrampicavano sul tetto; altri cantavano, solo e isolati; o in tondo qualcuno danzava i cerchi delle fate, avvolto in ghirlande di margherite, e c’era chi stava in inchino profondo dinanzi a un piccolo re che di bianco s’abbigliava, la corona di calendule; e cantava le strofe di tanto tempo fa… ma due piccoli bimbi affiancati, teste vicine, capelli mescolati, camminavano qua e là per mano ancora; e quanto tra loro si diceva prima del Risveglio, che separarli doveva, solo noi conosciamo, ora e qua.
(Composta ad Oxford il 27-28 aprile 1915 quando Tolkien aveva 23 anni) questa poesia, come numerosi altri componimenti di Tolkien, è conservata in numerose versioni. Il titolo originale era “Tu e io/ e la Casetta del Gioco Perduto”, fu poi cambiato in “Mar Vanwa Tyaliéva, la Casetta del Gioco Perduto” , mentre la versione finale è “La Casa Piccina del Gioco Perduto: Mar Vanwa Tyaliéva”. Nella poesia però, non si narra della Casetta del Gioco Perduta ( in Tol Eressëa ), bensì della Casetta dei Bambini, o Casetta del Gioco del Sonno ( nella città di Kôr su Túna, a Valinor ), che gli uomini cantano erroneamente come Casetta del Gioco Perduto. Nella poesia si narra del viaggio di due bimbi umani a Valinor durante il sonno, attraverso il sentiero invisibile di Olórë Mallë, che attraversava Arda, e che era raggiungibile solamente in sogno. Questa concezione sarebbe stata del tutto abbandonata da Tolkien e, come suggerisce il figlio Cristopher nei Racconti Ritrovati “[…]essa non avrebbe trovato posto negli sviluppi della mitologia, e tanto meno ve ne sarebbe stato per l’idea che, in un possibile giorno futuro, sarebbero apparse.
una buona lettura e Grazie infinito la figlia di un elfo maggiore |
|
|
coccinella2008
Utente V.I.P.
Città: EE
171 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 02 novembre 2009 : 16:49:14
|
dal Paradiso Perduto
...Intanto aveva Adamo nell'attesa fatto dei vaghi fiori una ghirlanda per adornarne le sue bionde trecce e incoronare la sua fatica agreste, come incoronano spesso i mietitori la loro regina delle messi ai campi....
Milton
un grazie infinito contemplando questo colorato autunno la figlia di un elfo maggiore |
|
|
coccinella2008
Utente V.I.P.
Città: EE
171 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 06 novembre 2009 : 10:27:21
|
Ultimi fiori
La bellezza sul tuo cammino. Se scopri un fiore in parete - nella vita - non coglierlo. Scaltrirebbe in breve nella prigione di vetro o di porcellana, in cui il tuo egoismo aveva voluto confinarlo. Guardalo. E così, fallo tuo per sempre. Il suo disegno. Il suo colore. Il suo profumo. Il miracolo che ti dona, sbocciato così nella nuda aridità della pietra - e quanto più ardia ancora l'esistenza che schiaccia, opprime, soffoca, se non evadi seguendo l'eterno richiamo dell'Alto... - Accarezzalo con lo sguardo, il piccolo fiore, che conferisce senso e amore alla tua dura ascesa. Fallo tuo per sempre, lascia che sbocci nel tuo cuore. E se puoi - se credi - esprimilo con la memoria, con la poesia. Amore. Essenza miracolosa che gli darà vita, splendore. E non lo lascerà mai appassire.
Xidia Spiro Dalla Porta
Buon fine settimana la figlia di un elfo maggiore |
|
|
coccinella2008
Utente V.I.P.
Città: EE
171 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 18 novembre 2009 : 12:54:31
|
Ballate scandinave: Le due sorelle
I rossi fasci di rose, quelli ti darò - Soffia freddo, freddo il vento sul lago Ma mai più dovrai camminare su questa terra - Soffia freddo, freddo il vento sul lago
I rossi fasci di rose, io li prenderò comunque Ma mai più dovrai camminare su questa terra
La corona d'oro più rosso, quella ti darò Ma mai più dovrai camminare su questa terra
La corona d'oro più rosso, io la prenderò comunque - Soffia freddo, freddo il vento sul lago Ma mai più dovrai camminare su questa terra - Soffia freddo, freddo il vento sul lago
La trovo adeguata alla stagione, una gradita lettura e grazie infinito la figlia di un elfo maggiore
|
|
|
coccinella2008
Utente V.I.P.
Città: EE
171 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 25 novembre 2009 : 12:44:56
|
IL ROGO AMOROSO
AMORE E noi versiamo i fiori Da le colme faretre Ne l’alto rogo, e i più soavi odori. O pargoletti, miei cari seguaci, Faci giungete a faci, Sì che la fiamma illustri L’oscura notte e giunga in sino al cielo. Io di farfalla in guisa N’andrò volando intorno al chiaro foco, O pur, quasi Fenice, V’accenderò vermiglie ed auree piume, E con eterna vita Lieto risorgerò dal vivo lume, Io che d’antica estate e di novella, Vecchio sono e fanciullo, Son tormento e trastullo Di questa etate e quella.
AMINTA Cade il bianco ligustro e poi risorge, E di novo germoglia, E da le spine ancor purpurea rosa Colta rinasce e spiega L’odorato suo grembo a’ dolci raggi. Spargono i pini e i faggi Le frondi a terra, e di lor verde spoglia Poi rivestono i rami. Cade e risorge l’amorosa stella. Tu cadesti, Corinna, ahi duro caso, Per non risorger mai, Né più spero veder tra l’erbe e i fiori Le tue vestigia impresse. Tu chiudesti, Corinna, i dolci lumi In sempiterno sonno, Né gl’aprirai di novo in questa luce Per far i miei contenti. Tu ponesti silenzio a’ dolci accenti, E non sarà ch’io mai Cosa veggia ed ascolti Che mi conforti ad altro chì a trar guai. Tu moristi, Corinna, io vivo e spiro? Io vivo e tu sei morta? Ahi morte, ahi vita Egualmente odiosa! Stelle, stelle crudeli, Perché non mi celate il vostro lume, Poi che ‘l suo m’ascondeste? Perché non volgi o luna adietro il corso? Perché non copre intorno orrido nembo Il tuo puro sereno? …….. AMORE Folle, ah folle! Che pensi o che ragioni? Colei che piangi è viva e su nel Cielo Attende il tuo ritorno. Ivi spera vederla, io sarò duce Per vie sublimi.
……. (Poema pastorale composto dal Tasso nel 1588 per consolare l'amico Fabio Orsini della morte della donna da lui amata, adombrata sotto il nome di Corinna.Nel gioco del travestimento pastorale Aminta è l'Orsini e Tirsi è il Tasso stesso.)
la figlia di un elfo maggiore
|
|
|
coccinella2008
Utente V.I.P.
Città: EE
171 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 02 dicembre 2009 : 11:36:33
|
Fiori che scopri nella scalata. Che incontri nella difficile ascensione della vita. Che potrebbero sfuggire all’occhio distratto. Stelle variopinte nel ruvido sasso. Conforto essenziale nel tuo viaggio incerto. Che lo illuminano, riflettendo l’azzurro dell’aria limpida. Rispecchiando i raggi dorati del sole. Vividi lampi che danno luce all’opaca esistenza. Fiori che indicano e confermano la via del cielo. Che ti parlano di Dio. Fiori che tu devi esprimere, raccontare a chi ti segue – o ti ha preceduto, lungo la traccia ideale: il monte, la guglia. Ultimi fiori. Perché ormai giungo al termine dell’arco esistenziale. L’ho già tentata, questa trasposizione: estetica fatta etica. La cerco ancora, e non so se avrò tempo per esprimerla. Vorrei che questa fede restasse di me, per chi vuole come ho tentato io, seguire la via dell’Alpe e realizza la sua salita nella sete di elevazione. Per chi alla dura pietra chiede conferma e il sorriso dell’ideale. Perché sempre ci sia, per chi tenta l’ascesi.
Xidia Spiro Dalla Porta
grazie a Paola e Edo la figlia di un elfo maggiore |
|
|
leonella55edo47
Utente Super
5652 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 02 dicembre 2009 : 13:14:53
|
Grazie a te, incredibile Coccinella! Quante belle poesie ci stai donando!
Auguri di rimanere sempre così, sognante e fantastica figlia di un Elfo Maggiore e di una Fata dei boschi...
Edo |
|
|
coccinella2008
Utente V.I.P.
Città: EE
171 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 10 dicembre 2009 : 16:30:12
|
grazie infinito per i complimenti, sono solo sola con me stessa a grandi sforzi.
la figlia di un elfo maggiore
A quel tempo, in un’ora inconsueta e memorabile, la terra produsse un nuovo fiore che spuntò adornato di sfumature rosate, e si divertiva ad arrampicarsi tra i rami e le foglie. Gli dei contemplavano questa splendida nascita, e salutarono la rosa come dono della terra. Anacreonte
|
|
|
coccinella2008
Utente V.I.P.
Città: EE
171 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 11 dicembre 2009 : 16:03:07
|
Vorrei asciugare le tue lacrime con un abbraccio, vorrei guarire le tue ferite con la carezza di un fiore, vorrei farti sorridere, persino facendo il pagliaccio. Dolci sogni.
Vorrei asciugare le tue lacrime - Ivano Natalini
per sempre sola spontanea nella mia indomabile selvaggia natura la figlia di un elfo maggiore
|
|
|
Discussione |
|
|
|
Natura Mediterraneo |
© 2003-2024 Natura Mediterraneo |
|
|
Leps.it | Herp.it | Lynkos.net
|