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 LA NATURA NELLE PAROLE
 gioco in rima
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leonella55edo47
Utente Super



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Inserito il - 06 marzo 2009 : 10:08:42 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
...meriti proprio una lode.
Eccotene una di Guinizzelli


I’ vo’ del ver la mia donna laudare
et assembrargli la rosa e lo giglio,
più che la stella diana splende e pare
e ciò ch’è lassù bello a lei somiglio.

Verde rivera a lei rassembro e l’âre,
tutti color di fior, giallo e vermiglio,
oro e azzurro e ricche gioi’ per dare;
medesmo Amor per lei raffina meglio.

Passa per via adorna e sì gentile,
ch’abbassa orgoglio a cui dona salute,
e fa ’l di nostra fè, se non la crede.

E non si può appressar omo ch’è vile.
Ancor vi dico ch’ha maggior vertute:
null’om pò mal pensar fin che la vede.


GUIDO GUINIZZELLI


Quando scoprirai Ariosto e Tasso!
Questo gioco, in verità, ci permette di rileggerci un sacco di belle cose, quelle che troviamo noi e quelle che trovano gli altri.

Peccato che Theco, dopo le eccessive lodi si sia montato la testa e si sia imboscato.
Anche Ametista non si fa più viva.
Forza, pigroni!

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theco
Utente Super




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Inserito il - 06 marzo 2009 : 11:12:17 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
In questi giorni ho solo il tempo per leggervi, cosa che faccio con grande piacere.
Spero al più presto di riuscire a contribuire nuovamente...

Ciao, Andrea
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Ele La Cincia
Utente Junior

Città: roma


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Flora e Fauna

Inserito il - 06 marzo 2009 : 23:00:17 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Da un Guido a un altro...

FRESCA ROSA NOVELLA

Fresca rosa novella,
piacente primavera,
per prata e per rivera
gaiamente cantando,
vostro fin presio mando - a la verdura.
Lo vostro presio fino
in gio' si rinovelli
da grandi e da zitelli
per ciascuno camino;
e cantin[n]e gli auselli
ciascuno in suo latino
da sera e da matino
su li verdi arbuscelli.
Tutto lo mondo canti,
po' che lo tempo vène,
sì come si convene,
vostr'altezza presiata:
ché siete angelicata - crïatura.
Angelica sembranza
in voi, donna, riposa:
Dio, quanto aventurosa
fue la mia disïanza!
Vostra cera gioiosa,
poi che passa e avanza
natura e costumanza,
ben è mirabil cosa.
Fra lor le donne dea
vi chiaman, come sète;
tanto adorna parete,
ch'eo non saccio contare;
e chi poria pensare - oltra natura?
Oltra natura umana
vostra fina piasenza
fece Dio, per essenza
che voi foste sovrana:
Per che vostra parvenza
ver' me non sia luntana;
or non mi sia villana
la dolce provedenza!
E se vi pare oltraggio
ch' ad amarvi sia dato,
non sia da voi blasmato:
ché solo Amor mi sforza,
contra cui non val forza - né misura.


Guido Cavalcanti, Rime

Visto che Ametista non risponde, per continuare il suo filone che ne dite di queste strofe?

Era de maggio e te cadéano 'nzino,
a schiocche a schiocche, li ccerase rosse...
Fresca era ll'aria...e tutto lu ciardino
addurava de rose a ciento passe...

Era de maggio, io no, nun mme ne scordo,
na canzone cantávamo a doje voce...
Cchiù tiempo passa e cchiù mme n'allicordo,
fresca era ll'aria e la canzona doce...

E diceva: "Core, core!
core mio, luntano vaje,
tu mme lasse, io conto ll'ore...
chisà quanno turnarraje!"

Rispunnev'io: "Turnarraggio
quanno tornano li rrose...
si stu sciore torna a maggio,
pure a maggio io stóngo ccá...


Testo: Di Giacomo, musica: Costa



Eleonora Battaglia
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ametista
Moderatore


Prov.: Padova

Regione: Veneto


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Flora e Fauna

Inserito il - 06 marzo 2009 : 23:49:43 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
rieccomi.
in questa canzone non si parla proprio di fiori, ma di grano, erba, pensieri che volano... ma credo sia comunque in tema. tra l'altro è una canzone stupenda.


Quante gocce di rugiada intorno a me
cerco il sole, ma non c'è.
Dorme ancora la campagna, forse no,
è sveglia, mi guarda, non so.
Già l'odor di terra, odor di grano
sale adagio verso me
e la vita nel mio petto batte piano,
respiro la nebbia, penso a te.
Quanto verde tutto intorno, e ancor più in là
sembra quasi un mare d'erba
e leggero il mio pensiero vola e va
ho quasi paura che si perda...


impressioni di settembre - PFM
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leonella55edo47
Utente Super



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Inserito il - 07 marzo 2009 : 09:48:10 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Per chiudere (o rinnovare) il tema dei Guidi:


In un boschetto trova’ pastorella

Per man mi prese d’amorosa voglia,
e disse che donato m’avea ‘l core:
menommi sott’una freschetta foglia
là dov’i’ vidi fior d’ogni colore;
e tanto vi sentio gioia e dolzore
che dio d’Amore parvemi vedere.


GUIDO CAVALCANTI.


Le vostre due poesie parlano di Primavera.
Eccone un'altra:

Primavera

Tornasti primavera,
e l’erbe verdi e i fiori
e i giovanili amori
tornarono con te.
E il mio felice stato,
teco una volta nato,
col dolce tuo rinascere
tornò più dolce a me.
Su la nativa spina
aspetta già la rosa
che l’alba rugiadosa
tempri il suo bel color.
Son nati i bei giacinti,
gli anemoni dipinti,
le mammole, i ranuncoli
e ogn’altro amabil fior.
Già pria dell’altre frutta
spuntò su la collina
la verde mandolina
sollecita a fiorir;
e la cerasa anch’ella,
che fiorì dopo quella,
già la sua veste pallida
comincia a colorir.
Con queste prime
fronde,
con questi primi fiori,
nacque, vezzosa Dori,
il nostro fido amor;
e non fu già qual fiore
che, nato appena, muore;
né il sol che lo fa sorgere
fe’ perdergli il vigor.
Sull’erbe già fiorite
il praticel ne aspetta
presso alla collinetta
con quella fonte al piè:
vieni; più bel riposo
del tufo suo muscoso,
che le circonda il
margine,
nel nostro suol non v’è.


PAOLO ROLLI (Roma 1687, Todi 1765)


Modificato da - leonella55edo47 in data 07 marzo 2009 09:53:18
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theco
Utente Super




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Inserito il - 08 marzo 2009 : 21:45:53 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Quante cose belle... difficile decidere una via: seguirò quella della ricorrenza odierna, sperando di non scivolare nella facile retorica e scusandomi con la botanica che, solo per oggi, dimenticherò.

In questo gioco giocano solo donne... donne che scelgono poesie, poesie che parlano di donne... questo è proprio un gran bel gioco.

E io che ci faccio qua nel mezzo? beh, dovrò chiedere la risposta ad un poeta

Io non dico parola: osservo solamente
la bianca carne ai colli ricamati di boccoli:
Inseguo, sotto il busto e i fragili ornamenti,
quelle schiene divine dove s'incurva l'omero.

Ben presto scovo i piedi, ecco le calze fini...
arso da bella febbre, ricostruisco il corpo.
Loro mi trovan buffo e bisbigliano insieme...
- allora sento i baci salirmi alle labbra...


Arthur Rimbaud, A la musique (1870)




Proseguo con le parole di una donna, le cui parole amo moltissimo, questa che segue è un classico:

Se io potrò impedire ad un cuore di spezzarsi
non avrò vissuto invano.
Se allevierò il dolore di una vita o allevierò una pena
o aiuterò un pettirosso caduto a rientrare nel nido
non avrò vissuto invano.


Emily Dickinson




Infine, per sorridere anche un po', delle donne, lascio la parola a Georges Brassens, nell'adattamento italiano di Fabrizio De Andrè:


Adattamento da Dans l'eau de la claire fontaine di Georges Brassens

Nell'acqua della chiara fontana
lei tutta nuda si bagnava
quando un soffio di tramontana
le sue vesti in cielo portava

dal folto dei capelli mi chiese,
per rivestirla di cercare
i rami di cento mimose
e ramo con ramo intrecciare

volli coprire le sue spalle
tutte di petali di rosa
ma i suoi seni eran tanto minuti
che fu sufficiente una rosa

cercai ancora nella vigna
perché a metà non fosse spoglia
ma i suoi fianchi eran così minuti
che fu sufficiente una foglia

le braccia lei mi tese allora
per ringraziarmi un po' stupita
io la presi con tanto ardore
che lei fu di nuovo svestita

il gioco diverti la graziosa
che molto spesso alla fontana
tornò a bagnarsi pregando Dio
per un soffio di tramontana.


Fabrizio De Andrè
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leonella55edo47
Utente Super



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Inserito il - 09 marzo 2009 : 13:10:50 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Theco, ti si fatto prendere la mano ( e non so cosa d'altro...)
Vale solo la terza.
Le poesie devono parlare di fiori.
Le donne, coi fiori, c'entrano solo per le spine...

Eccoti una risposta tutta italiana:


o bei corpi di femmine…

Non più dentro le grige iridi smorte
lampo di giovinezza or mi sorride.
La giovinezza mia barbara e forte
In braccio de le femmine si uccide.

Alto gridando in van la mia coorte,
in van me chiama a l’armi e a le disfide.
Io qui ne gli ozii la mia bella sorte
Oblio tra voluttà pazze ed infide.

Quasi un tossico lene ora mi sale
ogni arteria, un languor lungo mi snerva;
ed io virtù non ho più di lottare,

come allor che su ‘l vento maestrale
mi balzava la strofa ebra e proterva
squillando innanzi: O mare, o mare, o mare!
O bei corpi di femmine attorcenti
con le anella di un serpe agile e bianco,
pure io non so da’ vostri allacciamenti
ancora sazio liberare il fianco.

Bei seni da la punta erta fiorenti,
su cui mi cade a l’alba il capo stanco
allor che ne’ supremi abbattimenti
del piacer io m’irrigidisco e manco;

reni feline pe’ cui solchi ascendo
in ritmo con le mie musiche dita
come su nervi di falcate lire;

denti a’ cui morsi facile m’arrendo,
bocche sanguigne più d’una ferita,
pur m’è dolce per voi così sfiorire.



GABRIELE D’ANNUNZIO, Sed non satiatus, Intermezzo.
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leonella55edo47
Utente Super



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Inserito il - 09 marzo 2009 : 13:15:00 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
e anche questa:


conoscenze

Furonvi donne serene
con chiari occhi, infinite
nel loro silenzio
come le contrade
piane ove scorre un fiume;
furonvi donne per lume
d’oro emule dell’estate
e dell’incendio,
simili a biade
lussurianti
che non toccò la falce
ma che divora il fuoco
degli astri sotto un cielo immite;
furonvi donne sì lievi
che una parola
le fece schiave
come una coppa riversa
tiene prigione un’ape;
furonvi altre con mani smorte
che spensero ogni pensier forte
senza romore;
altre con mani esigue
e pieghevoli, il cui gioco
lento parea s’insinuasse
a dividere le vene
quasi fili di matasse
tinte in oltremarino;
altre, pallide e lasse,
destate dai baci,
riarse d’amore sino
alle midolle,
perdute il cocente
viso entro le chiome,
con le nari come inquiete alette,
con le labbra come
parole dette,
con le palpebre come
le violette.
E vi furono altre ancora;
e meravigliosamente
io le conobbi.



GABRIELE D’ANNUNZIO, Le donne, Maja.


Adesso le due ci tolgono il saluto.
E anche le altre...
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leonella55edo47
Utente Super



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Inserito il - 09 marzo 2009 : 18:51:13 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di theco:

In questo gioco giocano solo donne... donne che scelgono poesie, poesie che parlano di donne... questo è proprio un gran bel gioco.



Per evitare spiacevoli equivoci ed disillusioni, forse è meglio mi firmi più spesso.

Edoardo
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ametista
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Prov.: Padova

Regione: Veneto


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Flora e Fauna

Inserito il - 09 marzo 2009 : 20:42:01 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
un ripassino di letteratura inglese!


The seasons send their ruin as they go,
For in the spring the narciss shows its head
Nor withers till the rose has flamed to red,
And in the autumn purple violets blow,
And the slim crocus stirs the winter snow;
Wherefore yon leafless trees will bloom again
And this grey land grow green with summer rain
And send up cowslips for some boy to mow.

But what of life whose bitter hungry sea
Flows at our heels, and gloom of sunless night
Covers the days which never more return?
Ambition, love and all the thoughts that burn
We lose too soon, and only find delight
In withered husks of some dead memory.

Desespoir - Oscar Wilde
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leonella55edo47
Utente Super



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Inserito il - 09 marzo 2009 : 21:53:26 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Che ne diresti, invece, di un poco di tedesco?
Rosellina delle Landa


Heidenröslein

1. Sah ein Knab' ein Röslein steh'n,
Röslein auf der Heiden,
War so jung und morgenschön
Lief er schnell es nah zu seh'n
Sah's mit vielen Freuden
Röslein, Röslein, Röslein rot,
Röslein auf der Heiden.

2. Knabe sprach: "Ich breche dich,
Röslein auf der Heiden."
Röslein sprach: "Ich steche dich,
Daß du ewig denkst an mich,
Und ich will's nicht leiden."
Röslein, Röslein, Röslein rot,
Röslein auf der Heiden.


3. Und der wilde Knabe brach
's Röslein auf der Heiden;
Röslein wehrte sich und stach,
Half ihm doch kein Weh und Ach,
Mußt es eben leiden.
Röslein, Röslein, Röslein rot,
Röslein auf der Heiden.


Johann Wolfgang von Goethe.


Edo
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theco
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Inserito il - 10 marzo 2009 : 11:04:59 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di leonella55edo47:

Per evitare spiacevoli equivoci ed disillusioni, forse è meglio mi firmi più spesso.

Edoardo





Beh, almeno Rimbaud è decisamente unisex...

Ciao, Andrea
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leonella55edo47
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Inserito il - 10 marzo 2009 : 19:16:51 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Chiarito l'equivoco e lasciato Rimbaud alle sue confusioni, tracciamo un'altra pista.
Nell'ultima poesia di D'Annunzio ed in quella di Ametista si parla di violette.
Questo ci rimanda ad una bella poesia di Dante:


Deh, Violetta

Deh, Vïoletta, che in ombra d’Amore
ne gli occhi miei sì subito apparisti,
aggi pietà del cor che tu feristi,
che spera in te e disïando more.

Tu, Vïoletta, in forma più che umana,
foco mettesti dentro in la mia mente
col tuo piacer ch’io vidi;
poi con atto di spirito cocente
creasti speme che in parte mi sana
là dove tu mi ridi.

Deh, non guardare perché a lei mi fidi,
ma drizza gli occhi al gran disio che m’arde,
ché mille donne già per esser tarde
sentiron pena de l’altrui dolore.


DANTE ALIGHIERI, dalle Rime.


Edo
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leonella55edo47
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Inserito il - 11 marzo 2009 : 21:34:03 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
In attesa delle cortesi giocatrici e dei signori giocatori, vado avanti con il mio adorato Dante:
Un poeta sarebbe immortale solo per questi primi tre versi!

Per una ghirlandetta
ch'io vidi, mi farà
sospirare ogni fiore.

I' vidi a voi, donna, portare
ghirlandetta di fior gentile,
e sovr'a lei vidi volare
un angiolel d'amore umile;
e 'n suo cantar sottile
dicea: "Chi mi vedrà
lauderà 'l mio signore".

Se io sarò là dove sia
Fioretta mia bella a sentire,
allor dirò la donna mia
che port'in testa i miei sospire.
Ma per crescer disire
mia donna verrà
coronata da Amore.

Le parolette mie novelle,
che di fiori fatto han ballata,
per leggiadria ci hanno tolt'elle
una vesta ch'altrui fu data:
però siate pregata,
qual uom la canterà,
che li facciate onore.


DANTE ALIGHIERI, dalle Rime.


Edo
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ametista
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Inserito il - 12 marzo 2009 : 00:20:55 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Qui io ti amo.
Tra pini scuri si srotola il vento.
Brilla fosforescente la luna su acque erranti.
Passano giorni uguali, inseguendosi l'un l'altro.


Pablo Neruda
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leonella55edo47
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Inserito il - 13 marzo 2009 : 08:46:00 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Ametista.
Solo per il piacere della tua compagnia non ti dico che i pini difficilmente possono essere considerati fiori.
Anzi, ispirandomi a loro, ricordo che Dante parla della foresta del Purgatorio, dove incontra Matelda, ispirandosi alla pineta di Ravenna.
Tu, comunque, manda quel che ti pare, che ci fai sempre piacere.
Del resto, sempre Natura è...



Matelda

e là m’apparve, sì com’elli appare
subitamente cosa che disvia
per meraviglia tutto altro pensare

una donna soletta che si gia
e cantando e scegliendo fior da fiore
ond'era pinta tutta la sua via.

«Deh, bella donna, che a' raggi d'amore
ti scaldi, s'i' vo' credere a' sembianti
che soglion esser testimon del core,

vegnati in voglia di trarreti avanti»,
diss'io a lei, «verso questa rivera,
tanto ch'io possa intender che tu canti.

Tu mi fai rimembrar dove e qual era
Proserpina nel tempo che perdette
la madre lei, ed ella primavera».

Come si volge, con le piante strette
a terra e intra sé, donna che balli,
e piede innanzi piede a pena mette,

volsesi in su i vermigli e in su i gialli
fioretti verso me, non altrimenti
che vergine che li occhi onesti avvalli;


DANTE, Purgatorio, XXVIII, 40-57.


Edo
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theco
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Inserito il - 13 marzo 2009 : 09:22:58 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
A sostegno di Margherita rilevo che in precedenza si è già parlato di ligustri, ginepri e mirti... tutti alberelli.

Ciao, Andrea
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leonella55edo47
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Inserito il - 13 marzo 2009 : 10:24:53 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Margherita sa che io sono ignorantello in botanica (e chissà in quante altre cose...). In questo lei è la mia maestra preferita.
Il pino era l'unico che conoscevo...

Edo
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ametista
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Flora e Fauna

Inserito il - 13 marzo 2009 : 20:27:36 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di leonella55edo47:

Ciao Ametista.
Solo per il piacere della tua compagnia non ti dico che i pini difficilmente possono essere considerati fiori.



dovevo aspettarmelo
Edo, sarai "ignorantello" in botanica però sei sveglio!
infatti è vero che il pino non può essere considerato fiore in quanto è una conifera, e le conifere sono gimnosperme cioè piante che non producono veri e propri fiori e frutti (cosa che invece fanno le angiosperme).




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leonella55edo47
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Inserito il - 15 marzo 2009 : 21:36:20 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie, Margherita.

Ma questi cosa sono?
Se non son proprio fiori...


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Edo
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