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CP
Utente Senior


Città: Modena
Prov.: Modena

Regione: Emilia Romagna


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Inserito il - 03 agosto 2008 : 19:47:14 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Dimenticanza:
quando ci sono esposizion di uccelli o anche negli allevamenti capitano ispezioni dei Forestali con l'ausiglio di autorizzati INFS, che sequestrano o liberano ceninaia di uccelli.
Si potrebbe fare anche per gli insetti? Però con una spada nella schiena...?

Ciao

CP
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leondap
Utente V.I.P.

Città: Prato


192 Messaggi
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Inserito il - 04 agosto 2008 : 10:05:52 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Vuoi sapere secondo me cosa si dovrebbe fare? Sequestrare il materiale illegale e metterlo nei musei statali a disposizione degli studiosi...

Comunque a Modena ci sono molti "scambisti" e le valigette piene di apollo e polyxena spesso sono di privati e non di espositori...

E comunque il discorso di proteggere le specie, se è vero che in una qualche misura passa dal non permettere un prelievo sconsiderato di esemplari (soprattutto quando popolazioni isolate vivono in ambienti ristretti), si realizza soprattutto nel proteggere tali ambienti e non solo da chi raccoglie insetti (divieto che in alcuni casi ritengo sacrosanto), ma soprattutto da pratiche agricole inopportune, da cementificazione, dal rimboschimento/desboscamento e così via (ma certo non dico niente di nuovo)... Se fosse così facile eradicare una specie col solo prelievo di esemplari io passerei le mie giornate davanti casa a raccogliere zanzare...

Ciao

Leonardo
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UnnoRe
Utente Junior


Città: Milano
Prov.: Milano

Regione: Lombardia


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Flora e Fauna

Inserito il - 04 agosto 2008 : 18:08:30 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
scusa tanto Juventino non avevo capito quello che dicevi.

CP
a mio avviso il motivo per cui gli entomologi seri non denunciano i venditori di specie protette è secondo me uno solo, perchè queste persone che vendono specie protette non prendono solo specie protette ma possibilmente procurano ai suddetti enomologi seri anche materiale da studiare. Naturalmente è una mia ipotesi visto che non vedo altro motivo per cui non vengono denunciati.
sarebbe bello vedere a entomodena dei controlli di forestali e magari veder sequestrato il materiali in questione e multato chi lo vende, ma mi sembra estremamente difficile che avvenga una cosa del genere.

Anche io sono daccordo con Leondap se una persona raccoglie pochi esemplari di una specie magari una sola volta e poi basta non provoca alcun danno alla popolazione ma se invece nel prato dove vive una specie rara viene costruita una strada o viene allestito un pascolo o viene costruita una villa o delle ville questo si pregiudica la sopravvivenza di una specie in questione! Catturare pochi esemplari di una specie non può causare la scomparsa di una specie ma la distruzione del suo abitat si!
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Juventino
Utente Super

Città: Nizza

Regione: France


10135 Messaggi
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Inserito il - 04 agosto 2008 : 18:19:22 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Niente grave UnnoRe, preferisco que siamo d'accordo!!!

Anche ho la stessa spiegazione per il mutismo deglie scientista ma mi pare una vergogna...
Ma ce ne sono tanti nel mondo che viviamo...
Ciao!!!

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L’école buissonnière
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CP
Utente Senior


Città: Modena
Prov.: Modena

Regione: Emilia Romagna


1446 Messaggi
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Inserito il - 04 agosto 2008 : 22:06:27 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di UnnoRe:

scusa tanto Juventino non avevo capito quello che dicevi.

CP
a mio avviso il motivo per cui gli entomologi seri non denunciano i venditori di specie protette è secondo me uno solo, perchè queste persone che vendono specie protette non prendono solo specie protette ma possibilmente procurano ai suddetti enomologi seri anche materiale da studiare. Naturalmente è una mia ipotesi visto che non vedo altro motivo per cui non vengono denunciati.
sarebbe bello vedere a entomodena dei controlli di forestali e magari veder sequestrato il materiali in questione e multato chi lo vende, ma mi sembra estremamente difficile che avvenga una cosa del genere.

Anche io sono daccordo con Leondap se una persona raccoglie pochi esemplari di una specie magari una sola volta e poi basta non provoca alcun danno alla popolazione ma se invece nel prato dove vive una specie rara viene costruita una strada o viene allestito un pascolo o viene costruita una villa o delle ville questo si pregiudica la sopravvivenza di una specie in questione! Catturare pochi esemplari di una specie non può causare la scomparsa di una specie ma la distruzione del suo abitat si!



Allora, se ho capito bene, passa Leondap e preleva alcune Dispar (qualche maschio e qualche femmina) mentre c'è fa la stessa cosa anche con la Polyxena.
Arriva unnore perchè no ci sono posso prelevarne alcune.
VI RICORDO CHE SONO PROTETTE.
E' già da qualche anno che stiamo cercando di proteggere gli sfalci sopratutto in prenza della A. rotundifolia per una e gli habitat palustri per l'altra.

Riguardo al tuo post: ma vivete in un ambiente di omertà e clandestinità?
Chi sgarra viene...
Poi la definizione entomologo serio di uno che compera specie prototte o sa che quello da cui sta comprando vende specie protette non mi sembra ne etico
ne morale

Ciao

CP

Modificato da - CP in data 04 agosto 2008 22:17:10
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leondap
Utente V.I.P.

Città: Prato


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Inserito il - 04 agosto 2008 : 23:14:20 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Non mi sembra di aver detto che passo a prelevare specie protette. Al contrario mi sembra di aver detto che in alcuni casi il divieto di raccolta è sacrosanto. Togliamo quindi le specie protette dal discorso , anche se spesso le specie protette sono molto più comuni di altre e togliamoci pure i Parchi. E' assai improbabile che nello stesso pascolo e nello stesso giorno passiamo sia io che Unnore a far raccolte... Temo che sia purtroppo più probabile che i tuoi sfalci cambino destinazione d'uso piuttosto che due entomologi vi passino senza accordi lo stesso giorno a prelevare le stesse specie. Infine, è vero che se tutti raccogliessero polyxena sarebbe un disastro, e questa è la visione Kantiana del bene e del male, ma non dimentichiamoci Woody Allen quando dice che se tutti gli abitanti della terra volessero comprare lo stesso panino allo stesso chiosco non farebbero niente di male, ma sarebbe l'apocalisse!
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UnnoRe
Utente Junior


Città: Milano
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Flora e Fauna

Inserito il - 04 agosto 2008 : 23:33:21 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Il problema caro CP e che IO non ho usato il termine entomologi seri seri perchè lo penso, non credo che un enomologo serio al 100% permetterebbe la vendita di specie protette ma non denuncia chi le vende solo perchè queste persone li favoriscono negli acquisti delle specie che studiano. un venditore di farfalle raccoglie tutto o quantomeno lo fa in modo da ingraziarsi i pezzi grossi dell'entomologia. Sei mai stato a entomodena? vacci a settembre mi pare che è il 20 e dimmi quanti vendono o SCAMBIANO specie protette, ma soprattutto guarda con chi le scambia! Prova a farlo quest'anno se ci vai e dimmi chi VEDI! magari qualcuno che dalla sua aula dell'università o in qualche convegno dice che dobbiamo proteggere le farfalle.
ammetto che quando ero appena sedicenne ho preso la polyxena ma il fatto che questa specie sia adesso protetta non vuol dire per esempio che devo essere denunciato o devo autodenunciarmi e anche se venissero a fare un controllo vedrebbero che gli esemplari sono VECCHI e la data del cartellino scritto a mano dice che è stata presa decenni fa.
Appoggio completamente quello che dice Leondap
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Juventino
Utente Super

Città: Nizza

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Inserito il - 05 agosto 2008 : 10:11:09 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Scusatemi ma allora, sono tutto ipocriti, no???
Come si dove proteggere se si possono amazzare???
Ciao!!!


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leondap
Utente V.I.P.

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Inserito il - 05 agosto 2008 : 15:14:49 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Forse è necessario fare un distinguo

la vita di ogni individuo umano è protetta per legge.

negli insetti invece si pensa a proteggere le popolazioni, non i singoli individui. Quindi, se propongo uno studio volto alla protezione di una specie/popolazione, posso anche essere autorizzato a uccidere degli individui di una specie protetta.

La stessa cosa, per fortuna, non è in genere possibile farla con gli esseri umani (azioni di presunta pace preventiva a parte)!

L.


Messaggio originario di Juventino:

Scusatemi ma allora, sono tutto ipocriti, no???
Come si dove proteggere se si possono amazzare???
Ciao!!!


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Juventino
Utente Super

Città: Nizza

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Inserito il - 05 agosto 2008 : 16:00:32 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Securo ma, mi pare aver capito che molti scientista comprono delle spezie prottete o rare per averle nelle sue collezioni
E che questo commercio provoca molte catture anche in luoghi protteti
Communque mi chiedo se tutto quello non è altro que ipocresia..
Perchè il fatto che sia rara e protteta la specie fa aumentare il prezzo e ognuno le vuole avere..
Ciao!!!

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theco
Utente Super




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Inserito il - 05 agosto 2008 : 16:00:55 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di leondap:

la vita di ogni individuo umano è protetta per legge.
negli insetti invece si pensa a proteggere le popolazioni, non i singoli individui.


Aspettavo che questa discussione, molto interessante, passasse per questo passaggio obbligato.

Che valore assegniamo all'individualità animale?

Come ci ricorda leondap la legge ne attribuisce ben poco, ma qui stiamo parlando di principi morali che devono inevitabilmente superare il dettato normativo.

Dalla discussione si ricava che anche chi ritiene lecita l'uccisione di individui a scopo di ricerca non lo fa volentieri, porre fine arbitrariamente al 'mistero' della vita è qualcosa che nessuno fa a cuor leggero, evidentemente nella nostra coscienza qualche differenza esiste tra una farfalla e un sasso, così come esiste una differenza tra una farfalla e una persona.

Quali sono queste differenze? fino a che punto sono dettate da reali leggi naturali e fino a che punto sono invece solo una nostra costruzione culturale o ideologica?

Vi dico il mio punto di vista e mi piacerebbe conoscere il vostro in questa graduatoria di valori esistenziali. Metafora matematica: penso che sia infinitamente più grande la distanza che separa lo zero dall'uno, rispetto alla distanza che separa l'uno dal numero più grande che riuscite a concepire.
Allo stesso modo penso che la distanza tra un sasso e una farfalla sia incommensurabile, a differenza della distanza tra una farfalla e una persona, che esiste, sarebbe sciocco negarlo, ma è quantificabile per via sperimentale.

Insomma la grande differenza è quella tra l'essere e il non essere, non quella tra le categorie dell'essere. Forse è per questo che faccio un po' di confusione e non riesco più ad uccidere nemmeno una farfalla

Ciao, Andrea
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UnnoRe
Utente Junior


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Flora e Fauna

Inserito il - 05 agosto 2008 : 16:27:18 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Andrea quello che dici è verissimo la distanza tra una farfalla (o un qualsiasi altro essere vivete) e un sasso è incommensurabile come quella che separa una farfalla e un essere umano.
quello che dici che non riesci più a uccidere neanche una farfalla è una cosa veramente molto nobile non so se un giorno arriverò anche io a non riuscire più a uccidere neanche neanche una farfalla.
Ma ascolta questo mio pensiero che non vuole essere spunto di polemica o un modo per attaccar briga: Quando vai per campi a fotografare o semplicemente a osservare la natura ti metti un campanello al piede in modo da avvertire tutti gli esseri viventi (che posso deambulare) di sposarsi? e le piante che non possono spostarsi che fanno? vengono calpestate?
il problema è veramente enorme, quando in casa trovi le tignole della farina che fai? personalmente le ammazzo perchè se le libero vanno a infestare un altra casa! Quando trovo uno scarafagio che banchetta nel ripostiglio lo ammazzo non ci penso su due volte, una volta ne è uscito uno dallo scarico della doccia mentre ero in un b&b e l'ho subito ammazzato.
Il problema di proteggere la vita perde completamente il suo significato quando si parla di insetti dannosi per le coltivazioni che vengono irrorate con pesticidi che non uccidono solo gli insetti dannosi ma anche quelli innoqui che passano li per caso.
Mi sa che dobbiamo ricorsiderare i cocetti di rispetto della vita in ogni sua MANIFESTAZIONE.
Ma qui mi sa che usciamo dall'etica di non uccidere una specie rara o protetta e ci addentriamo in un campo che secondo me non porta a nulla a parte generare discussioni infinite.
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theco
Utente Super




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Inserito il - 05 agosto 2008 : 16:43:27 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di UnnoRe:

Mi sa che dobbiamo ricorsiderare i cocetti di rispetto della vita in ogni sua MANIFESTAZIONE.


Io non penso di 'fare bene' a non uccidere una farfalla... è solo che non mi riesce di farlo e ti garantisco che un sacco di volte sono stato tentato dagli studi entomologici.

Mi comporto anch'io come te, calpesto piante (che per fortuna non muoiono per questo) e sposto (non uccido) gli insetti che mi ritrovo in casa, a differenza delle zanzare che invece uccido anch'io malvolentieri... tutto questo per dirti che mi rendo conto di non essere coerente fino in fondo, ma penso anche che un difetto di coerenza personale non debba necessariamente significare l'invalidità di un ragionamento.

Ti rinnovo la domanda: che valore assegni tu all'individualità animale? e se qualcuno risponde che non vede differenza tra una sasso e una farfalla non sarà certo per questo meno 'nobile' di me

Ciao, Andrea
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CP
Utente Senior


Città: Modena
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Inserito il - 05 agosto 2008 : 21:55:34 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Premessa: fare l'esempio di due entiomologi che vanno nello stesso posto a cercare le stesse farfalle era solo un esempio puramente indicativo ad indicare che in quel posto la specie scarsa si estingue.

Quando vado in bici e vedo insetti rettili ecc. sulla strada o sulle ciclabili cerco di evitarli.
Lo stesso vale quando vado in macchina con mammiferi uccelli ecc.
Sulla porta di casa ho una mega ragnatela con quattro ragni ma mi disturba torglirla.

Comunque non ho capito l'esempio di morte causata dalla casualità (calpestare involontariamete un essere vivente e ucciderlo) con la morte causata volontariamente (andare prelevare e uccidere)

Per le zanzare esistono ottimi sprai repellenti

Ciao

CP

Modificato da - CP in data 05 agosto 2008 22:00:58
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theco
Utente Super




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Inserito il - 05 agosto 2008 : 22:17:05 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di CP:


Per le zanzare esistono ottimi sprai repellenti


Touché

Anche per la legge esiste una certa differenza tra l'omicidio volontario e involontario, mi sembra un principio saggio che, fatte le debite e ovvie proporzioni, si può applicare anche all'uccisione di animali, considerando meno piacevole l'idea di avere come obiettivo proprio l'uccisione.
Un po' come uccidere un passero perchè sei andato a cercarlo nel suo ambiente armato di fucile o solo perchè si è schiantato contro il vetro di casa tua, io ci vedo un po' di differenza.

Ciao, Andrea
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mazzeip
Moderatore


Città: Rocca di Papa
Prov.: Roma

Regione: Lazio


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Flora e Fauna

Inserito il - 05 agosto 2008 : 22:19:05 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Per quanto riguarda il nutrimento farei una premessa per sgombrare il campo dalle vongole, si tratta di organismi di allevamento, né più né meno di quanto lo sono una mucca o un pollo. Potremmo avventurarci a discutere se sia lecito allevare e uccidere animali a scopo di nutrimento, molte persone non lo considerano moralmente accettabile, però credo che usciremmo un po’ troppo dalla traccia che abbiamo seguito finora, relativa ai soli organismi naturali.

E perché mai? Mi sembrava che parlassimo del valore che ciascuno di noi associa ad una vita, e della quantità di "rammarico" che ciascuno di noi prova ad interromperla, volontariamente. Non stiamo parlando del valore di una specie in quanto rara, protetta, minacciata o quasi estinta... perché la vita di una cavolaia dovrebbe valere meno di quella di un apollo? Credo che la distanza dal sasso del più raro dei Conus e della più umile vongola siano in effetti la stessa... E quando mettiamo le vongole a cuocere sono per lo più vive, che ci piaccia o no: non si lamentano, non sbattono le ali, non agitano zampine, possiamo fingere che siano sassi, ma sono esseri viventi, come la farfalla, e noi le stiamo volutamente uccidendo perché assaporarle ci gratifica, come qualcuno è gratificato dallo studiare una farfalla, o anche solo dal metterla nella propria collezione.

Dico questo senza toni polemici, è verissimo che "che un difetto di coerenza personale non debba necessariamente significare l'invalidità di un ragionamento", ma per quanto mi riguarda provo lo stesso rammarico nell'interrompere l'esistenza di una polissena e di una cozza, e cerco di non farlo, per quanto possibile, né con l'una né con l'altra. Ma non perché sia "sbagliato" per qualche canone superiore che avrei difficoltà sia a definire che a difendere, e nelle passate discussioni mi sono infatti schierato sempre e comunque per la libertà di coscienza e contro ogni tentativo di formalizzare una condanna per chi non la pensa così. Su altri fronti, ho sempre difeso a spada tratta e sempre difenderò il diritto all'aborto, personalmente non credo che deciderei mai, con mia moglie, di abortire...



Un dubbio etico - metodologico Paolo Mazzei   Link   Link
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leondap
Utente V.I.P.

Città: Prato


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Inserito il - 06 agosto 2008 : 09:09:21 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Pienamente d'accordo con Paolo e con l'esempio delle vongole... Mi viene da pensare che l'uomo non si nutre di solo cibo e, che ci piaccia o no, siamo eterotrofi... Se in genere riteniamo più nobile nutrire la mente che non lo stomaco, gli insetti "sacrificati" per la conoscenza dovrebbero essere visti come una scelta meno dolorosa del pacchetto di vongole messo sul fuoco, mentre invece "l'indignazione" colpisce soprattutto i primi. Qui potrei anche riprendere il discorso sulla distanza tra lo zero e l'uno... Sembra che la distanza tra una polenta di cervo e una zanzara in collezione stia per molte persone come il rapporto infinito tra 1 e zero vista la necessità oggettiva di nutrirsi (e di camminare nell'esempio del calpestio), io non credo sia proprio così... Ho sempre sentito il desiderio di conoscere come qualcosa di assoltamente necessario, proprio come il cibo...

L.


Messaggio originario di mazzeip:

Per quanto riguarda il nutrimento farei una premessa per sgombrare il campo dalle vongole, si tratta di organismi di allevamento, né più né meno di quanto lo sono una mucca o un pollo. Potremmo avventurarci a discutere se sia lecito allevare e uccidere animali a scopo di nutrimento, molte persone non lo considerano moralmente accettabile, però credo che usciremmo un po’ troppo dalla traccia che abbiamo seguito finora, relativa ai soli organismi naturali.

E perché mai? Mi sembrava che parlassimo del valore che ciascuno di noi associa ad una vita, e della quantità di "rammarico" che ciascuno di noi prova ad interromperla, volontariamente. Non stiamo parlando del valore di una specie in quanto rara, protetta, minacciata o quasi estinta... perché la vita di una cavolaia dovrebbe valere meno di quella di un apollo? Credo che la distanza dal sasso del più raro dei Conus e della più umile vongola siano in effetti la stessa... E quando mettiamo le vongole a cuocere sono per lo più vive, che ci piaccia o no: non si lamentano, non sbattono le ali, non agitano zampine, possiamo fingere che siano sassi, ma sono esseri viventi, come la farfalla, e noi le stiamo volutamente uccidendo perché assaporarle ci gratifica, come qualcuno è gratificato dallo studiare una farfalla, o anche solo dal metterla nella propria collezione.

Dico questo senza toni polemici, è verissimo che "che un difetto di coerenza personale non debba necessariamente significare l'invalidità di un ragionamento", ma per quanto mi riguarda provo lo stesso rammarico nell'interrompere l'esistenza di una polissena e di una cozza, e cerco di non farlo, per quanto possibile, né con l'una né con l'altra. Ma non perché sia "sbagliato" per qualche canone superiore che avrei difficoltà sia a definire che a difendere, e nelle passate discussioni mi sono infatti schierato sempre e comunque per la libertà di coscienza e contro ogni tentativo di formalizzare una condanna per chi non la pensa così. Su altri fronti, ho sempre difeso a spada tratta e sempre difenderò il diritto all'aborto, personalmente non credo che deciderei mai, con mia moglie, di abortire...



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Juventino
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Inserito il - 06 agosto 2008 : 09:22:05 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Credo che quello dipende della sensibilità di ognuno...
zabzare in casa ne abbiamo molte, anche ragni e fra questi la Loxoceles di cui abbiamo parlato fa poco e che puo essere pericolosa, anche Blatella che viene a mangiare Tarentola mauritanica...

Sicuro che ne possiamo uccidere par accidente ma non lo posso fare colla voluntà di farlo, sono cosi..
Perchè mi pare che anche loro hanno la sua vita come me e que si deve rispettare...

Vero che per studiarle, lo capisco...
Ma non potrei farlo perchè più di tutto mi interessa sapere come vivono.
Si dovrebbe trovara un "juste milieu" fra studi, collezioni e protezione...
Ciao!!


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theco
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Inserito il - 06 agosto 2008 : 10:18:21 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Penso che un canone superiore esista, per il momento lo chiamo 'legge di natura' in attesa di definizioni migliori. Intendo dire l'insieme dei meccanismi naturali che regolano la vita biologica su questo pianeta.

La selezione naturale è un canone superiore che porta gli individui (o i loro geni se preferite) a comportarsi in modo egoistico nei confronti dell'ambiente, quindi l'uccisione di una altro individuo rientra a pieno diritto in questo canone superiore.

Per la stessa legge di natura (l'orologiaio cieco se preferite) non esiste nessuna, ma proprio nessuna, differenza tra un uomo e una cozza (mi sembra che i molluschi marini siano più graditi come esempi rispetto alle farfalle, forse sarà uno di quei casi di egoismo selettivo, quindi mi adatto anch'io a usarli come esempio).

Fino a qui mi sembra tutto lineare, il leone uccide la gazzella e l'uomo uccide la cozza, sono entrambi comportamenti finalizzati alla sopravvivenza individuale e quindi all'evoluzione della specie.

Le diverse strategie evolutive hanno creato individui specializzati come il leone, al quale non si può chiedere di mangiare insalata e individui non specializzati come l'uomo, al quale non si può chiedere di mangiare solo insalata.

Qui finisce il canone superiore e comincia il canone umano, il regno delle opinioni e della libertà di pensiero. E' in questo secondo contesto che si collocano le uccisioni per motivo di studio o di divertimento e ognuno è libero di collocare il proprio limite morale dove meglio crede, così come ognuno è libero di considerare o meno l'essere umano qualcosa di diverso dall'essere animale e il feto qualcosa di diverso dall'adulto. Tutto ciò è bello e sacrosanto, ma non ha nulla a che vedere con la legge di natura, io non mangio per divertimento, la fame di conoscenza è nobile, ma ben diversa dalla necessità di sopravvivere.

Mio padre cacciava (anch'io l'ho fatto per un breve periodo della mia gioventù), quando gli contestavo questa sua attività lui mi rispondeva le stesse identiche cose che leggo oggi, cioè che non c'era nessuna differenza con il pollo che mi ero mangiato a pranzo. Oggi come allora, a quanto pare, la giustificazione morale all'uccisione di individui, non motivata dalla legge naturale, passa per il piatto.

Ciao, Andrea
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UnnoRe
Utente Junior


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Prov.: Milano

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Flora e Fauna

Inserito il - 06 agosto 2008 : 10:21:31 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Andrea

il valore che assegno alla vita di una farfalla o di un qualsiasi altro animale è lo stesso, ma vedi non mi pongo problemi a prendere e uccidere una farfalla per un motivo semplicissimo: Colleziono farfalle e quindi anche malvolentieri le ammazzo.
Ormai dopo decenni di raccolte faccio meno caso a questo ma lo penso sempre, anche in questo momento. Per questo posso essere considerato una persona meschina ma vedi a quarantanni me lo sono sentito dire così tante volte che non ci faccio più caso e sostanzialmente non mi curo del giudizio altri.
Comunque quando ho cominciato da ragazzo a prendere farfalle le tecniche fotografiche non erano molto sviluppate e i risultati che ottenevo erano davvero brutti e non mi sentivo appagato nel possedere la foto di una farfalla. Un esemplare vero ti permette di guardalo da ogni angolazione una foto no, devi avere decine di foto di una specie per avere lo stesso risultato.
Poi nei miei due anni all'università ho conosciuto molti entomologi che mi hanno esortato alla raccolta di esemplari e non di foto (a rigor del vero non sempre sono stati incontri piacevoli le prime fregature le ho prese proprio da due lepidotterologi famosi che hanno fatto scempio della mia collezione di quei tempi - Ma questo non centra nulla con il discorso che stiamo facendo)

CP
come non capisci l'esempio del calpestare un animale e ucciderlo? non credo che andando in bici riesci a evitare tutti gli aimali che incontri (idem per la macchina) e non credo che riesci a raccigliere tutti gli animali che hai a casa in modo da liberarli, non hai mai calpestato delle formiche volontariamente quando le trovi in casa? Non hai mai ucciso una mosca che t'infastidiva mentre pranzi/ceni/o semplicemente fai altro? I repellenti per le zanzare esistono ma quando te ne trovi una in casa che fai? la prendi e la liberi?
Qui penso che per presa posizione stai semplicemente negando il fatto che anche tu uccidi gli animali.
Scusa se sembro polemico e provocante ma questo livello di animalismo secondo me è fantascienza non realtà!!!

Sull'uccidere per mangiare vedo che non ci sono polemiche
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