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mazzeip
Moderatore


Città: Rocca di Papa
Prov.: Roma

Regione: Lazio


13572 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 31 luglio 2008 : 14:44:17 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Vediamo se ci sono dei punti che possiamo comunque condividere; io proporrei intanto:

- l'uccisione di un essere vivente deve essere considerata un gesto estremo, da riservare ai casi di studio in cui ogni altra possibile tecnologia meno invasiva si rivela insufficiente (grazie Andrea ): e questo sbarra la porta ad ogni forma di uccisione o di compravendita di materiale ucciso, per puro collezionismo o gusto di possesso. E la sbarra anche alla caccia, alla pesca e a tutte le forme di uccisione per puro divertimento (consentitemi di archiviare le motivazioni alimentari come una scusa che non regge, direi sempre per la caccia, molto spesso per la pesca).

Ma alle lucide considerazioni di Andrea io aggiungerei qualche precisazione:

- allo studioso di Noctuidae (per fare un esempio che conosco bene...) che si sta occupando della lepidotterocenosi che so, della Mongolia, serve frequentare le mostre-scambio stile Entomodena perché è l'unico posto in cui è possibile trovare ad esempio una scatola di nottuidi indeterminati della Mongolia;

- l'esemplare cartellinato acquista un'importanza che è proporzionale alle competenze di chi lo esamina o di chi lo possiede, fino a poter diventare il tassello mancante di una ricerca, se finisce nelle mani giuste; quindi il suo "valore" sistematico può variare eccome al passaggio di mano in mano;

- per me il collezionismo di esseri viventi è comunque deprecabile se non ha come spinta e finalità il desiderio di conoscenza, indipendentemente dal fatto che il soggetto detentore o acquirente li uccida o meno: vedi ad esempio le conchiglie.



Un dubbio etico - metodologico Paolo Mazzei   Link   Link
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theco
Utente Super




6117 Messaggi
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Inserito il - 31 luglio 2008 : 16:21:42 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Naturalmente ne stiamo parlando qui perchè è qui che si è presentata l'occasione, ma i ragionamenti valgono per tutte le sezioni naturali: direi che minerali, fossili, conchiglie, insetti e piante sono le categorie collezionate con più assiduità, altre realtà sono talmente specialistiche che la persona interessata non può che esserne anche studioso.

Concordo pienamente su caccia e pesca (quest'ultima nel caso in cui non provveda al rilascio del pescato, al termine del divertimento).

Non ho capito cosa vuoi dire Paolo con l'ultima frase relativa alle conchiglie, se intendi dire che uccidere personalmente un mollusco oppure acquistarlo da chi lo ha ucciso hanno la stessa valenza etica sono d'accordo con te, se intendi dire che collezionare gusci vuoti raccolti sulla spiaggia presenta le stesse problematiche ambientali ed etiche connesse al prelievo di esseri viventi non sono d'accordo... mi sembra invece qualcosa di molto più simile a una collezione di francobolli.

Messaggio originario di mazzeip:
l'esemplare cartellinato acquista un'importanza che è proporzionale alle competenze di chi lo esamina o di chi lo possiede, fino a poter diventare il tassello mancante di una ricerca, se finisce nelle mani giuste; quindi il suo "valore" sistematico può variare eccome al passaggio di mano in mano;


A questo riguardo mi domando che valore scientifico possano avere oggi le collezioni private, per lo meno quelle amatoriali. Proprio perchè è importante la competenza di chi detiene un campione verrebbe da pensare che questa ricchezza scientifica la si possa raggiungere solo nelle grandi collezioni, soprattutto istituzionali (di tutti e consultabili da tutti), ma in alcuni casi anche private.
Nel caso delle piante, per esempio, non ha alcun senso scientifico avviare oggi un erbario, molto meglio far confluire i propri fogli al più vicino erbario universitario (ammesso che li voglia).
Diverso il caso delle microconchiglie, dove il peso scientifico, e non solo quantitativo, delle conoscenze è molto sbilanciato verso il mondo degli appassionati non professionisti, mentre la ricerca istituzionale sembra ancora largamente (anche se non unanimemente) disinteressata a questi taxa.
E per quanto riguarda gli insetti? che valore scientifico ha cominciare oggi una cassetta?

Messaggio originario di mazzeip:
allo studioso di Noctuidae (per fare un esempio che conosco bene...) che si sta occupando della lepidotterocenosi che so, della Mongolia, serve frequentare le mostre-scambio stile Entomodena perché è l'unico posto in cui è possibile trovare ad esempio una scatola di nottuidi indeterminati della Mongolia


Faccio un esempio del tutto simile, perchè lo conosco di persona.
Lo studioso di una particolare famiglia di molluschi acquista alla mostra di settore esemplari provenienti da Zanzibar, che per ovvi motivi non potrebbe procurarsi altrimenti e questo gli consente di procedere il suo studio. Fino a qui niente di male, è un comportamento che tutti abbiamo più o meno ammesso essere ammissibile.
Ma diamo uno sguardo dietro le quinte: dall'altra parte del tavolino c'era un commerciante italiano che aveva acquistato quelle conchiglie da un esportatore locale; quell'esportatore ha praticamente 'assunto' un paio di villaggi di pescatori, circa un centinaio di persone che hanno smesso il duro lavoro delle reti per dedicarsi unicamente alla ricerca dei molluschi, molto più redditizia, naturalmente a condizione che siano della specie rara, le conchiglie comuni non le vuole nessuno.
Dopo un paio di anni quelle conchiglie smettono di arrivare sul mercato, non per qualche manovra speculativa, ma per il semplice fatto che non si trovano più... sono finite.
Con gran gioia di tutti gli attori della commedia (tranne i pescatori) perchè il valore monetario dell'esemplare di una specie ormai estinta sale alle stelle.

Immagino che il percorso fatto dai Noctuidae mongoli non sia molto diverso.

Di chi è la colpa: dell'acquirente finale? del commerciante italiano? dell'esportatore? del pescatore?... tutti hanno fatto qualcosa che era nel loro diritto fare, nessuno di loro è perseguibile, ma la specie è andata persa e questo vale in negativo infinitamente di più di quanto vale in positivo la possibilità di averla studiata.
Allora forse la colpa è dello stato italiano che non controlla le importazioni? o di quello di Zanzibar che non ha leggi protettive?

Non lo so, ditemi voi...

Ciao, Andrea

Modificato da - theco in data 31 luglio 2008 16:22:03
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UnnoRe
Utente Junior


Città: Milano
Prov.: Milano

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Flora e Fauna

Inserito il - 31 luglio 2008 : 19:54:28 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Andrea una collezione di insetti cartellinati in maniera sincera e onesta da chi l'ha allestita ha un grande valore scientifico, se per esempio qualcuno in un qualche paese di una valle alpina decide di raccogliere (un qualsiasi ordine d'insetti)della sua zona e per 20 anni allestisce una seria collezione con i cartelli scritti correttamente, quella raccolta ha un grande valore scientifico perchè rappresenta una parte dell'ecosistema di quella valle. se poi il tipo in questione lascia, dona o vende la sua collezione a un museo quello che ha fatto non è stato solo uccidere degli esseri viventi ma ha permesso di far progredire le conoscenze su quell'ordine d'insetti.
sul fatto che sia possibile individuare alcune specie di farfalle anche da vive non lo nego ma per esempio delle hipparchie si possono individuare solo i maschi e non le femmine, per quelle si devono vedere le armature genitali, anche se dei maschi preferisco controllare l'organo di Jullien che da vivi si vede non tanto chiaramente. O per esempio i piralidi della famiglia delle Phycitinae o per esempio i Coleophoridae, e tutte le femiglie di microlepidotteri! ci sono limiti che la morfologia esterna non permette di superare.

Quello che dici tu è più o meno quello che volevo dire con le vendite di alcune farfalle nostrane fatte ad entomodena, infatti non sono nottuidi della mongolia o ad esempio coleotteri dell'Himalaya (ci sono intere cassette di coleotteri e microcoleotteri che vengono vendute agli specialisti di tutta italia), ma sono farfalle italiane o europee conosciutissime e note che essendo rare e localizzate vengono vendute anche a un gran prezzo. 5 anni fa una coppia di erebia christi veniva venduta 100 euro o giù di li(per chiarezza non ho mai comprato farfalle o altri insetti a entomodema ma solo spilli e cassette entomologiche alle bancarelle dei polacchi e dei bulgari che fanno buoni prezzi. Le farfalle preferisco prenderle da solo magari evitando di entrare in aree protette o prendere esemplari di specie protette). Con quello che ai detto tu sulle conchiglie e le farfalle si parla di soldi, soldi facili per chi ci specula, quindi parliamo di collezionisti!
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ang
Moderatore


Città: roma

Regione: Lazio


11324 Messaggi
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Inserito il - 31 luglio 2008 : 21:10:40 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
ho letto con interesse questa lunga discussione su un tema che torna ciclicamente
poi visto che sono state citate esplicitamente le conchiglie provo ad esprimere il mio pensiero
spero di non essere frainteso, ma una collezione come quella definita da theco

una collezione parte sempre da una lista di specie e si pone come obiettivo quello di materializzare quella lista all'interno di contenitori, cercando di giungere al completamento della lista


non mi è ben chiara perché mi chiedo: ma poi che ci fai? motivo estetico? allora dovresti prendere i molluschi vivi, perché solo in quel caso le conchiglie sono esteticamente perfette. e se ti "manca" una specie o non sei in grado di procurartene degli esemplari soddisfacenti che fai? compri, con tutto quel che ne consegue nel bene e nel male. non voglio urtare la sensibilità di nessuno ma ripeto quello che già dissi a suo tempo, dal mio personalissimo punto di vista questo equivale a giustificare l'abbattimento di un elefante per l'avorio delle sue zanne o l'uccisione dei tanti animali al solo scopo di ricavarne assurdi amuleti o promettenti afrodisiaci. punto.
se invece sono interessato a conoscere la diversità di un genere o di una famiglia e imparare a riconoscerne le specie, il discorso cambia, se voglio censire le specie di una data famiglia in una determinata zona basta prendere una testimonianza della loro presenza, come ad es. un guscio anche non perfetto o una foto; in alcuni casi la determinazione delle specie passa per l'esame anatomico (e a volte non basta neanche questo) e in questo i molluschi, specialmente i continentali, non fanno eccezione. ma a mio giudizio in questo caso l'uccisione di esemplari (sessualmente maturi) da parte di chi ne ha le competenze e laddove è necessario è fondamentale, non possiamo proteggere o valorizzare ciò che non conosciamo.
sta poi alla saggezza e al senso di responsabilità dello studioso raccogliere solo gli esemplari strettamente necessari
faccio un esempio. in un recente lavoro è stata fatto uno studio su un complesso di specie siciliane per le quali erano stati istituiti più di 60 taxa, tenendo conto di dati conchigliologici, anatomici e genetici. questo ha comportato l'uccisione di diverse centinaia di esemplari. quella che può apparire come una inutile carneficina ha portato a fare luce su due secoli di ignoranza e ha portato il sorprendente risultato che in realtà siamo di fronte ad un'unica superspecie, ovvero ad un insieme di popolazioni non ancora sufficientemente differenziate da poter costituire specie a sé, con buona pace del collezionisti prima maniera. inoltre è stata scoperta una nuova specie distinguibile solo geneticamente e possibilmente vulnerabile dato il suo areale limitato. uno dei rari casi in cui tra l'inizio e la fine di un articolo il numero di specie diminuisce!
tra chi uccide per una conchiglia perfetta e chi per capire che cosa ha di fronte non c'è nessuna differenza, il risultato è un animale ucciso, quello che cambia è l'atteggiamento nei confronti degli esseri viventi che incontriamo che possiamo scegliere di ridurre ad oggetti. oppure no

ciao

ang
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CP
Utente Senior


Città: Modena
Prov.: Modena

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Inserito il - 31 luglio 2008 : 22:34:14 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di mazzeip:

Ciao Paolo, dando del cretino a chi non la pensa come voi mi sembra eccessivo e maleducato, specialmente da parte di chi dovrebbe moderare il forum.
Lo scorso anno sono stato a entomo giusto per vedere se c'erano libri nuovi. Sapere che gli insetti vengo allevati solo per essere spillati e venduti, i più comuni per pochi euro mi ha fatto, secondo il tuo linguaggio, schifo.

Le spine tibiali dei maschi delle Plebeyus sono osservabili anche in macrofotografia

Il parere del cretino di turno

Hai fatto un pasto particolarmente pesante, o hai litigato con qualcuno? A chi non la pensa come noi: chi sarebbero questi "noi" in cui vorresti incasellarmi? Ti fa schifo Entomodena: non ci andare. Hai letto il resto della discussione? Pare di no, allora rileggitela, e ne riparliamo. Poi se vuoi fare polemica tanto per farla trovati un altro bersaglio.

Le spine tibiali si osservano sulle foto? A volte, dipende dalla foto; perché con la lente è proibito?



Un dubbio etico - metodologico Paolo Mazzei   Link   Link



Ciao Paolo nessuna polemica. Ti ritengo una persona gentilissima e disponibilissima verso noi principianti insegnandoci i caratteri distintivi delle varie specie.
Solo non ritengo giusto dare del cretino a chi è contrario, me compreso,
all'uso indiscriminato delle catture con successva spillazione.
Ho già preso del cretino o forse peggio non indicando il sito di una libellula fotografata da uno che voleva infilarla nella sua collezione.
Non ho avuto tempo di leggere gli altri post sono arrivato a casa tardi dal lavoro.
Non penso di avere offeso nessuno e in caso contrario chiedo scusa.

Alla prossima discussione

Ciao




CP
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theco
Utente Super




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Inserito il - 31 luglio 2008 : 22:59:55 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Seguendo l'esempio di Paolo vorrei proporre anch'io un secondo punto, per vedere se siamo in grado di condividerlo:

tra chi uccide per una conchiglia perfetta e chi per capire che cosa ha di fronte non c'è nessuna differenza, il risultato è un animale ucciso, quello che cambia è l'atteggiamento nei confronti degli esseri viventi che incontriamo che possiamo scegliere di ridurre ad oggetti. oppure no (grazie Angelo )

Mi sembra un'affermazione molto significativa, che stabilisce un confine etico preciso, anche se inevitabilmente intangibile e quindi lasciato alla coscienza di ognuno.

Mi piace questa definizione perchè non cerca una giustificazione alle uccisioni in nome di impersonali interessi superiori della conoscenza, ma riporta questa cosa molto triste, anche se a volte inevitabile, nell'ambito dove dovrebbe stare: nella facoltà di scelta di cui è dotata la coscienza di ognuno di noi.

Ciao, Andrea
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mazzeip
Moderatore


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Flora e Fauna

Inserito il - 31 luglio 2008 : 23:19:10 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ci penso un attimo... la risposta che mi viene spontanea è che non sia la stessa cosa, e il pensiero mi passa subito dopo agli spaghetti con le vongole, che non sono una necessità per nessuno di noi (e quindi l'argomento cibo è debole, così come il loro apporto nutritivo, al contrario del loro sapore) e comportano l'uccisione di decine di vongole in modo poco piacevole, eppure chi se ne priva? Ma siamo molto vicini all'uccidere per divertimento, beh chiamiamolo piacere...



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Juventino
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Inserito il - 01 agosto 2008 : 09:11:07 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Anche...
stiamo arrivando a una estremità mi pare, molto lontano delle collezioni, ma nel fondo è un po simile...
Uccidere o no??,
Ciao!!!

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L’école buissonnière
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theco
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Inserito il - 01 agosto 2008 : 09:31:19 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Difficile…

Fare una graduatoria ‘di nobiltà’ dei comportamenti umani e vedere in quale punto della graduatoria si giustifica moralmente l’uccisione di altri esseri viventi.

Banalizzo un po’ per capirci:
- al minimo di nobiltà poniamo le attività finalizzate esclusivamente al divertimento individuale (la caccia, il collezionismo estetico, …)
- al massimo di nobiltà poniamo le attività finalizzate alla conoscenza e salvaguardia della natura (ricerca scientifica, studi naturalistici, collezionismo scientifico, …)

Mi pare di capire che, pur con sfumature diverse, siamo d’accordo che il punto di giustificazione morale all’uccisione si collochi da qualche parte all’interno di questi due estremi: nel minimo sicuramente no, nel massimo inevitabilmente sì.

Dalla discussione mi sembra che finora siano emersi altri due comportamenti umani che non rientrano nella sfera del divertimento né della ricerca, per i quali dovremmo cercare una collocazione al di qua o al di là del punto di giustificazione: commerciare e nutrirsi.

Per quanto riguarda il commercio (e più in generale le attività finalizzate solo a produrre reddito) io penso che potremmo collocarle al di sotto della soglia morale minima che giustifica l’uccisione, ma si tratta di una realtà che conosco ben poco e forse qualcuno vorrà aggiungere dei distinguo a questa mia affermazione.

Per quanto riguarda il nutrimento farei una premessa per sgombrare il campo dalle vongole, si tratta di organismi di allevamento, né più né meno di quanto lo sono una mucca o un pollo. Potremmo avventurarci a discutere se sia lecito allevare e uccidere animali a scopo di nutrimento, molte persone non lo considerano moralmente accettabile, però credo che usciremmo un po’ troppo dalla traccia che abbiamo seguito finora, relativa ai soli organismi naturali.

Comunque il dubbio espresso da Paolo rimane tale, dopo aver sostituito gli spaghetti alle vongole con i garganelli alle canocchie (Squilla mantis, uno dei nomi scientifici più eufonici che mi sia mai capitato di sentire).

Le nostre abitudini alimentari sono un misto di biologia e cultura, del nostro essere animali e del nostro essere persone, trovo che sarebbe oltre modo stancante cercare di separare le due componenti e poi non vedo per quale ragione i comportamenti culturali non possano essere fatti rientrare nella legge di natura: se ci sta dentro l’etologia per gli animali non vedo perché non ci possa stare la cultura per gli umani. Le nostre abitudini alimentari non vengono da Marte, sono anch’esse un frutto dell’evoluzione.

Ogni volta che respiro trasformo ossigeno in anidride carbonica, ma non mi sono mai posto il problema che la mia respirazione possa contribuire all’effetto serra; voglio vivere, come qualsiasi altro essere vivente, questo implica necessariamente che non posso evitare di consumare risorse naturali.

Il cibo secondo me rientra in questa dinamica di sfruttamento vitale delle risorse che ogni essere vivente compie, per questo motivo credo che si collochi all'interno della giustificazione morale all’uccisione, altrimenti nella nostra scala morale ci ritroviamo a dire che il leopardo è cattivo e la gazzella è buona.

Come sempre è importante il buon senso… qualche tempo fa un ristorante (se ne è parlato anche sul forum) proponeva un menu a base di orchidee selvatiche, cioè di specie protette dalla normativa. Questi comportamenti vanno colpiti senza pietà, ma personalmente indulgo volentieri ad un piatto di squllamantis.



Ciao, Andrea
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UnnoRe
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Flora e Fauna

Inserito il - 01 agosto 2008 : 10:39:49 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
andrea,
quella del ristorante che serviva orchidee selvatiche francamente mi mancava, non posso pensare quale mente potesse partorire un idea così assurda.
Sull'uccidere per mangiare personalmente non mi pongo problemi, se devo scegliere tra un piatto d'insata e un piatto d'insalata che fa da contorno a una bistecca o un bel pesce alla griglia, scelgo la seconda. le abitudini alimentari sono una cosa ben diversa dall'uccidere per trarre un profitto economico!!!! Noi in quanto specie umana siamo ONNIVORI, ci siamo evoluti per nutrirci sia di animali che vegetali quindi in quest'ottica è giusto uccidere per nutrirsi. Non credo che sia giusto uccidere per commercio magari commercio finalizzato al collezionismo, un animale che muore non per nutrirne un altro ma solo per finire in una collezione solo perchè è una specie rara (ritorno sempre all'erebia christi perchè mi pare l'esempio migliore visto che è una specie localizzata che viene venduta solo per profitto e non per far avanzare la ricerca scientifica) è una morte INUTILE che francamente potrebbe essere evitata.
Ma sfortunatamente non possiamo imporre le nostre convinzioni agli altri, possiamo solo esprimere dei pareri.
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Juventino
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Inserito il - 01 agosto 2008 : 12:53:49 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
sono d'accordo e l'avete spiegato molto bene, meglio di quello che avrei potuto fare..

non conosco al mondo degli collezionista ma c'è qualcosa che non capisco:
Qual interese c'è a comprare una farfalla rara per metterla nella sua collezione???
Capisco che si la vuola trovare da solo, ma comprare, non...
Se mi potete spiegare..;
Grazie!!!
Ciao!!!

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CP
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Inserito il - 01 agosto 2008 : 22:14:47 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
A proposito di specie protette. Ho saputo, purtroppo in ritardo, che nell'edizione primaverile dell'anno scorso di Entomo vendevano Polyxene spillate prelevate nel mantovano (sbaglio o è una specie protetta a livello europeo?) Specie minacciata di estinzione (cfr. dir. CEE 92/43)
Come risulta da vari post la mostra scambio è frequentata da entomologi professionisti e non. Come mai nessun luminare l'ha segnalato all'autorita competente?
Il fine ultimo degli studiosi o degli "appassionati" è quello di tutelare la biodiversità o di arricchire il proprio "carniere?".

E' solo il mio parere

Ciao

Questa volta il prof mi boccia e mi tocca ripetere l'anno

CP
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UnnoRe
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Flora e Fauna

Inserito il - 02 agosto 2008 : 11:47:49 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Alle volte comprare una specie rara è comodo perchè così non l'hai catturata tu e non hai fatto tutta la fatica di andarla a cercare, ci sono farfalle o altri insetti che vivono in luoghi poco accessibili o semplicemente sono molto rari. ti faccio un esempio, una volta ho incontrato in un prato alpino a 2600 m un tipo che prendeva farfalle, la zona non era ne parco ne riserva ne altro, questa persona ha catturato una 30 di erebie pandrose, almeno di fronte a me chissà quante ne aveva e quante ne ha prese dopo!!! 30 erebie pandrose sono eccessive 4 sono un numero ragionevole 2 maschi e 2 femmine!
visto dove vive l'erebia pandrose e visto che bisogna salire a certe quote ci sono persone che per motivi di età o di salute o semplicemente non vogliono faticare preferiscono comprarle.
per questo è comodo per alcuni comprare le farfalle o altri insetti!
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leondap
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Inserito il - 02 agosto 2008 : 19:05:12 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao a tutti

chi vi scrive ha comprato effettivamente qualche esemplare di farfalla a Entomodena anche molto recentemente. Quel che vedo qui è che il problema più grosso per cui si debba uccidere un animale è poterlo collezionare o (più nobilmente) poterlo con precisione identificare. Ma questo è solo il primo passo per lo studio degli insetti. Infatti con gli insetti collezionati non ci si limita a una classificazione che porti a un nome certo in base a dei caratteri peculiari. Poi si passa ad altro. Dallo studio di esemplari della stessa specie provenienti da molte aree diverse per esempio con tecniche di DNA o di morfometria è possibile ricostruire la storia della colonizzazione di un'area. Capire quale popolazione sia endemica di un'isola, capire quale sia il suo livello di rischio per la presenza o l'assenza di metapopolazioni. Inoltre prelevare insetti vivi in natura può aiutarci a capirne il comportamento in condizioni controllate e queste informazioni, una volta riportate sul campo, sono indispensabili per capire quali popolazioni aiutare e quali situazioni micro-ambientali debbano essere conservate per garantire la sopravvivenza delle farfalle. Per questo continuo a raccoglierle in giro per il Mediterraneo e, quando posso, compro materiale da luoghi che mi costerebbe molto impegno raggiungere...

So che posso risultare antipatico, ma ogni volta che vado a fare il bagno al mare con la macchina, so che ucciderò centinaia di insetti nel radiatore, eppure ci vado senza pormi nemmeno il problema (e credo che nessuno di noi se lo ponga). Quando cerco con ostinazione di proteggere le farfalle delle isole italiane credo che prelevare 20 esemplari in un pomeriggio, quando centinaia ne sono rimasti nel radiatore di tutti gli elbani, sia dal punto di vista della conservazione della specie un guadagno e non una perdita.

Un altro punto di vista invece è quello di chi non vuole impartire sofferenza agli animali deliberatamente. Ricordo quello che mi diceva Ornella "Io non posso decidere di raccogliere un insetto, perché non posso deicidere che lui deve morire". E' una presa di posizione bellissima e pur non attuandola io in fondo la ammiro. Se tutti la pensassero così non ci sarebbe poi tanto bisogno di uccidere le farfalle per conservarle!

Leonardo
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Juventino
Utente Super

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Inserito il - 03 agosto 2008 : 09:12:49 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
UnnoRe;
l'hai spiegato pero ancora tuttavia non lo capisco...
Come che non vuole faticarse o che la specie è rara???
Se non é stato capace di trovarla, non l'ha in collezione e basta...

noi stiamo facendo collezione colle foto, alcuni ci hanno proposto dare foto (che è tutt'altro che uccidere animali ) ma preferiamo trovare animali e pianti da noi...
Ciao!!!

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leondap
Utente V.I.P.

Città: Prato


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Inserito il - 03 agosto 2008 : 12:12:14 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Caro Claudio

io ho segnalato, anche se non con una denuncia formale, a diversi forestali che a Entomodena si vendono centinaia di polyxena e qualcuno ha anche suggerito che potrebbero (e andrebbero) fatti dei controlli. Tra l'altro ho visto scatole piene di individui siciliani... E i prezzi erano concordi con la vendita di materiale proibito... Ma come fare? Ci vorrebbe una persona che sappia riconoscere al volo le specie. Non possono sequestrare tutto il materiale venduto a Entomodena per poi determinarlo in pace... All'Elba abbiamo riscoperto la presenza della polyxena che tra l'altro è stata descritta come sottospecie endemica. Non puoi sapere quante persone mi han chiesto di dargliene esemplari e quanto si sono meravigliati dal sapere che, nonostante io sia uso raccolgliere insetti ed abbia anche i permessi per farlo all'Elba, non avessi preso alcun esemplare adulto, ma solo una ventina di uova, in accordo col Parco Nazionale da allevare a casa. Se con i permessi di raccolta che ho per l'Elba che ho andassi il prossimo anno a prendere le polyxena elbane potrei ricavare una cinquantina di euro da ogni esemplare (con una ventina mi faccio la tredicesima) o potrei scambiarli con preziosissimi esemplari di altre specie... Credi che sia difficile pensare che a qualcuno venga voglia di farlo?

L.

Messaggio originario di CP:

A proposito di specie protette. Ho saputo, purtroppo in ritardo, che nell'edizione primaverile dell'anno scorso di Entomo vendevano Polyxene spillate prelevate nel mantovano (sbaglio o è una specie protetta a livello europeo?) Specie minacciata di estinzione (cfr. dir. CEE 92/43)
Come risulta da vari post la mostra scambio è frequentata da entomologi professionisti e non. Come mai nessun luminare l'ha segnalato all'autorita competente?
Il fine ultimo degli studiosi o degli "appassionati" è quello di tutelare la biodiversità o di arricchire il proprio "carniere?".

E' solo il mio parere

Ciao

Questa volta il prof mi boccia e mi tocca ripetere l'anno

CP
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UnnoRe
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Flora e Fauna

Inserito il - 03 agosto 2008 : 12:24:50 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
UnnoRe;
l'hai spiegato pero ancora tuttavia non lo capisco...
Come che non vuole faticarse o che la specie è rara???
Se non é stato capace di trovarla, non l'ha in collezione e basta...

noi stiamo facendo collezione colle foto, alcuni ci hanno proposto dare foto (che è tutt'altro che uccidere animali ) ma preferiamo trovare animali e pianti da noi...
Ciao!!!

Juventino
se una persona ha una collezione d'insetti veri e gli manca una specie perchè non è mai riuscita a trovarla, non si accontenta di una foto perchè in mezzo a una cassetta entomologica non vuole mettere una foto.

per esempio io non ho l'Arctia flavia, ma non metto nella cassetta una foto di questa farfalla e non la compro perché ho sempre avuto il piacere di prenderle io le farfalle e perchè non so se il cartellino della farfalla che compro è vero o è artefatto! ogni anno in primavera e autunno vado a passeggiare in zone di montagna dove so che in passato è stata trovata la farfalla sperando di trovare così il bruco! in questo modo ho trovato la maggior parte degli arctidii e tutti trovati al di fuori di aree protette e parchi in modo da non avere problemi!

in definitiva in una collezione d'insetti veri la foto di un insetto è un controsenzo!
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Juventino
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Inserito il - 03 agosto 2008 : 14:21:48 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
UnnoRe, scusa ma non hai capito o non mi sono spiegata bene...

Sia una collezione di foto o di come si dice, animali morti, mi pare stupido Di comprare o di prendere la foto di altra personna.

Communque siamo d'accordo, cercare fino che troviamo l'animale.
Io lo scatto colla foto e tu lo meti nel cartone.
Ma è lo stesso che facciamo nell fondo..
Ciao!!!


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CP
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Inserito il - 03 agosto 2008 : 18:57:37 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Juventino:

UnnoRe, scusa ma non hai capito o non mi sono spiegata bene...

Sia una collezione di foto o di come si dice, animali morti, mi pare stupido Di comprare o di prendere la foto di altra personna.

Communque siamo d'accordo, cercare fino che troviamo l'animale.
Io lo scatto colla foto e tu lo meti nel cartone.
Ma è lo stesso che facciamo nell fondo..
Ciao!!!


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Parliamo della L. thersamon specie rara e localizzata dalle mie parti (Chiavetta).
Passo io con i miei amici facciamo le foto. Passano altri possono fare foto guardare ecc. Passa uno spillatore e per gli altri rimane l'erba e i fiori.
Sarà ma...???

CP
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CP
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Inserito il - 03 agosto 2008 : 19:27:28 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di leondap:

Caro Claudio

io ho segnalato, anche se non con una denuncia formale, a diversi forestali che a Entomodena si vendono centinaia di polyxena e qualcuno ha anche suggerito che potrebbero (e andrebbero) fatti dei controlli. Tra l'altro ho visto scatole piene di individui siciliani... E i prezzi erano concordi con la vendita di materiale proibito... Ma come fare? Ci vorrebbe una persona che sappia riconoscere al volo le specie. Non possono sequestrare tutto il materiale venduto a Entomodena per poi determinarlo in pace... All'Elba abbiamo riscoperto la presenza della polyxena che tra l'altro è stata descritta come sottospecie endemica. Non puoi sapere quante persone mi han chiesto di dargliene esemplari e quanto si sono meravigliati dal sapere che, nonostante io sia uso raccolgliere insetti ed abbia anche i permessi per farlo all'Elba, non avessi preso alcun esemplare adulto, ma solo una ventina di uova, in accordo col Parco Nazionale da allevare a casa. Se con i permessi di raccolta che ho per l'Elba che ho andassi il prossimo anno a prendere le polyxena elbane potrei ricavare una cinquantina di euro da ogni esemplare (con una ventina mi faccio la tredicesima) o potrei scambiarli con preziosissimi esemplari di altre specie... Credi che sia difficile pensare che a qualcuno venga voglia di farlo?

L.

Messaggio originario di CP:

A proposito di specie protette. Ho saputo, purtroppo in ritardo, che nell'edizione primaverile dell'anno scorso di Entomo vendevano Polyxene spillate prelevate nel mantovano (sbaglio o è una specie protetta a livello europeo?) Specie minacciata di estinzione (cfr. dir. CEE 92/43)
Come risulta da vari post la mostra scambio è frequentata da entomologi professionisti e non. Come mai nessun luminare l'ha segnalato all'autorita competente?
Il fine ultimo degli studiosi o degli "appassionati" è quello di tutelare la biodiversità o di arricchire il proprio "carniere?".

E' solo il mio parere

Ciao

Questa volta il prof mi boccia e mi tocca ripetere l'anno

CP



Ciao Leonardo non fare una denuncia in presenza di un evidente reato è già un reato. Comunque come già scritto in preceenza Entomodena è piena di entomologi professionisti che, essendo professionisti, avrebbero l'obbligo almeno morale di avvertire le autorita.
Qui cade la vostra tesi di tutelare le specie protette

Ciao

CP
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