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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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Autore |
Discussione |
elleelle
Moderatore Trasversale
Città: roma
Regione: Lazio
32995 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 10 aprile 2012 : 15:54:42
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Spesso le discussioni in questa sezione assumono toni accesi anche perché gli intervenuti hanno un diverso approccio e una diversa scala di valori riguardo alla natura, all’ambiente e agli animali. Per questo, mi piacerebbe discutere insieme la questione a carattere generale astraendo dai casi specifici.
Lo scopo di questo confronto, secondo me, non dovrebbe essere quello di stabilire una gerarchia di valori e individuare l’approccio più valido, ma semplicemente di trovare delle definizioni condivise delle tre principali sensibilità per capire con quale “berretto” o con quale mix di berretti ognuno di noi si approccia alla natura.
Se riusciamo a fare maggior chiarezza dentro di noi dovrebbe essere più facile discutere in maniera costruttiva, in modo da comprendersi e rispettarsi nelle discussioni specifiche senza fraintendimenti.
Per non allungare troppo il messaggio, in questa fase mi limiterei a fare una breve carrellata storica sulla nascita dei tre approcci.
Se escludiamo l’approccio ambientalista/ecologista di certi popoli primitivi che vivevano o vivono ancora a stretto contatto con la natura e parliamo di società “urbanizzate”, il primo tipo di sensibilità che è comparso è stato quello animalista.
Già secoli fa alcune persone intelligenti, tra cui lo stesso Leonardo da Vinci, rifiutavano la visione secondo cui gli animali erano delle cose e ritenevano che si dovessero rispettare come individui, ma per avere dei veri movimenti in difesa degli animali bisogna aspettare il secolo scorso. Nel corso del 1900 sono sorte le prime associazioni (di natura etica) per la tutela dei diritti degli animali (es. ENPA, LAV), che si occupavano essenzialmente agli animali domestici, da lavoro e da laboratorio, come cani, asini e cavalli, spesso sistematicamente maltrattati dalle persone.
In seguito l’interesse si è esteso anche agli animali selvatici e sono nati movimenti contro la caccia. (es. LIPU)
Nella seconda metà del secolo si è formata anche una sensibilità di natura scientifico/culturale quando ci si è accorti che alcune specie di animali selvatici si erano estinte e altre rischiavano di estinguersi. Inizialmente, si è puntato a proteggere le singole specie vietandone la caccia e il commercio (Convenzione CITES), ma presto è stato chiaro che per difenderle efficacemente, bisognava difendere il loro habitat, e sono nati così i movimenti ecologisti (es. WWF).
In tempi ancora più recenti si è sviluppata una nuova consapevolezza: che la salute dell’uomo era legata alla salute dell’ambiente in cui vive. In realtà, questi problemi erano già emersi nella storia; in particolare quando, con la rivoluzione industriale, le città si riempirono di fuliggine, ma si pensava che fosse il prezzo inevitabile dello sviluppo. Recentemente, invece, si è cominciato a parlare in maniera più organica di inquinamento, effetto serra, problemi energetici e simili, e sono nati i movimenti ambientalisti (es. Legambiente). In questi movimenti, di impostazione al contempo scientifica e sociologica, all’interesse scientifico/culturale per la conservazione della biodiversità tipico dei movimenti ecologisti, si è aggiunto l’interesse per garantire un futuro di benessere e prosperità alla società umana.
Negli ultimi decenni l’ambientalismo è diventato anche un movimento politico e sono nati i vari partiti “verdi” in Europa. Questo ha comportato un cambiamento di impostazione, da top-down (gli scienziati spiegavano i problemi alla popolazione) a prevalentemente bottom-up (il movimento recepiva le sensibilità della popolazione) con conseguente semplificazione dei principi teorici a vantaggio di una maggiore comprensibilità. Questa fase ha alimentato anche una certa confusione tra i vari approcci, dato che il fine ultimo era l’aggregazione del consenso.
Questi tre atteggiamenti, che ho provato a descrivere grossolanamente in ordine storico, hanno valori comuni ed anche elementi di diversificazione; in alcuni casi le posizioni possono essere addirittura antitetiche. Quello che è certo è che nelle associazioni e nei movimenti che ho citato come esempio, e del resto in ciascuno di noi, convivono quasi sempre in diversa misura tutti e tre gli atteggiamenti.
Provo anche a schematizzare in una tabella indicativa quali potrebbero essere le posizioni che, secondo me, dovrebbe assumere chi si atteggiasse rigorosamente secondo una sola delle tre impostazioni indicate senza tener conto della altre.
Per chiarezza, ho volutamente radicalizzato le posizioni ed enfatizzato le differenze. Nella seconda tabella ho indicato anche le componenti più significative che, secondo me, caratterizzano alcuni movimenti e associazioni italiane e internazionali.
Si intende che le mie classificazioni sono a titolo personale, e neppure tanto soppesate, e servono solo come spunto di riflessione.
luigi
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Modificato da - elleelle in Data 10 aprile 2012 16:02:40
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fern
Utente Senior
Città: Vicenza
2349 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 10 aprile 2012 : 20:08:39
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Argomento che merita di essere approfondito! Proprio la confusione fra queste istanze e' uno dei principali ostacoli rispetto all'opinione pubblica. Del resto io stesso non ho mai capito veramente la differenza fra ambientalista ed ecologista, prendo per buono che sia la diversa sensibilita' in relazione all'uomo e alla societa', ovvero sono essenzialmente ecologista: ritengo che l'ambiente, la biodiversita', abbiano un immenso valore in se', indipendentemente dalle implicazioni per l'umanita', pur comprendendo che questi sono gli argomenti che fanno presa sui piu'. Proprio per questo non comprendo le prime 3 righe: ridurre la gravita' dell'estinzione di una specie, ad es., al piano scientifico-culturale mi sembra molto riduttivo. O si tratta della mia componente ambientalista? La tabella evidenzia il contrasto che esiste fra alcune istanze ecologiste-ambientaliste e quelle animaliste ed che e', inutile dirlo, la ragione per cui certe nostre discussioni si infiammano. Ciao, fern
Il n'y a de petit dans la Nature que les petits esprits. |
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Frustone
Utente Senior
Città: Siena
Prov.: Siena
Regione: Toscana
1823 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 12 aprile 2012 : 11:19:36
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In tutta serenità e senza preconcetto "obbietto" la soggettività delle considerazioni (seppur legittime e valide) di Luigi...
Secondo me darci ancora etichette non serve minimamente a nulla e non rispondono al vero, come si fà ad etichettare una persona?
Mi spiego meglio, parliamo di me. Sono senese, amo e sento il palio come una festa lecita, splendida e dati alla mano MENO dannosa e MENO mortale degli incidenti e degli abbattimenti che in silenzio totale succedono quotidianamente negli ippodromi.
Ma a chi non piace o non condivide ciò.. non mi sogno di imporgli il mio pensiero o di collocarlo in una zona del tuo cerchio, semplicemene al massimo gli dico di informarsi bene e di conoscere a fondo ciò che vuol criticare, ma non posso indicargli o giudicare o collocare un giudizio sul suo pensiero.
Perchè vi cito ciò? Perchè se fossi un ambientalista con il paraocchi non potrei amare il palio, eppure son sicuro a volte di essere passato da mero ambientalista solo perchè magari sono un NO-TAV ...
Vogliamo capire che chi mette etichette è alla pari di colui che ha "il paraocchi"?
Luigi, per tua stessa ammissione (e ti ringrazio della tua onestà intellettuale) dici di aver preparato tu lo schema di cui sopra, ma abbi pazienza, in base a cosa stabilisci dove stà ad esempio il WWF?
Io credo che semplicemente si debba smettere di etichettarci, ci piace la natura, amiamo gli animali, bene, ognuno lo fà con la propria e unica sensibilità di cui è dotato, per il resto perdonami, solo il padre eterno è l'unico depositario di verità.
In amicizia, sia chiaro!
Massimo
------------------------ NO ALL'AEROPORTO,NO AMPUGNANO! |
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elleelle
Moderatore Trasversale
Città: roma
Regione: Lazio
32995 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 12 aprile 2012 : 12:38:28
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Mi rendo conto che ho messo tanta carne al fuoco e ho scritto un messaggio lunghissimo pieno di valutazioni e considerazioni che era quasi impossibile cogliere una per una. | Messaggio originario di Frustone:Perchè se fossi un ambientalista con il paraocchi non potrei amare il palio |
Leggendo tra le righe della mia tabella, invece, sarebbe perfettamente compatibile; chi osteggia il palio non sono gli ambientalisti, ma gli animalisti.
| Messaggio originario di Frustone: Secondo me darci ancora etichette non serve minimamente a nulla e non rispondono al vero, come si fà ad etichettare una persona?
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A questo proposito, avevo scritto: | Lo scopo di questo confronto, secondo me, non dovrebbe essere quello di stabilire una gerarchia di valori e individuare l’approccio più valido, ma semplicemente di trovare delle definizioni condivise delle tre principali sensibilità per capire con quale “berretto” o con quale mix di berretti ognuno di noi si approccia alla natura................
Quello che è certo è che nelle associazioni e nei movimenti che ho citato come esempio, e del resto in ciascuno di noi, convivono quasi sempre in diversa misura tutti e tre gli atteggiamenti. |
Quindi, io credo, anche osservando quello che scriviamo sul forum, che nessuno o quasi nessuno di noi si possa identificare in una delle tre definizioni. Piuttosto, uno potrebbe dire: "Ecco, in questo momento, intervenendo come sto facendo sul forum, io sto ragionando da ecologista, oppure da ambientalista ecc..."
Del resto, ciascuno di noi ha altre sensibilità oltre a quelle 3: sportivo, musicofilo, fotografo, amante dell'arte ecc... e nessuna di queste sensibilità rappresenta da sola il modo di essere di quella persone.
Per quanto riguarda la soggettività delle mie valutazioni, si tratta di una proposta che ho messo sul tavolo per discuterci sopra. Un canovaccio per alimentare la discussione, se ci saranno persone interessate. Alla fine della discussione potremmo arrivare ad uno schema condiviso completamente diverso.
luigi |
Modificato da - elleelle in data 12 aprile 2012 12:53:24 |
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lynkos
Con altri occhi
Città: Sant'Eufemia a Maiella
Prov.: Pescara
Regione: Abruzzo
17647 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 12 aprile 2012 : 12:39:06
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| Messaggio originario di Frustone:
IIo credo che semplicemente si debba smettere di etichettarci, ci piace la natura, amiamo gli animali, bene, ognuno lo fà con la propria e unica sensibilità di cui è dotat |
Apprezzo il ragionamento dietro l'invito a riflessione di Luigi e in effetti è un esercizio interessante, ma allo stesso tempo mi trovo pienamente d'accordo con Massimo. Nel mio parere, troppe etichette e troppe categorie tendono solo ad erigere barriere, evidenziando le differenze più che le similarità fra i vari modi di pensare e agire. Personalmente, mi identifico in un misto di affermazioni in ogni colonna, a volte anche più di una nella stessa riga... senza per questo sentirmi incoerente con me stessa. Sarà comunque interessante sentire che dicono gli altri .
Sarah Gregg - Lynkos Natura, Flickr, Facebook
"Mi rendo conto anche che non possiamo vincere questa battaglia per salvare specie e ambienti senza creare un legame emozionale tra noi e la natura, poiché non lotteremo per salvare ciò che non amiamo, ma che apprezziamo solo in qualche senso astratto" (Stephen Jay Gould) |
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MaggieGrubs
Moderatore
Città: Milano
Prov.: Milano
Regione: Lombardia
3701 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 12 aprile 2012 : 13:05:32
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La tua analisi Luigi è davvero ottima! La mia posizione predominante la conoscete. In realtà, è in divenire e non so ancora dove arriverò. Comunque, conoscendomi, sono sicura che sarà una posizione ancora più estrema e sicuramente fuori dal tuo cerchio tripartito ...
A mio avviso però la risoluzione dei problemi va cercata integrando insieme i vari schieramenti perché le problematiche sono inter-collegate ed andrebbero trattate come lati di una medaglia non bidimensionale ma n-dimensionale. Nel senso che i cambiamenti climatici (causati dagli umani ma sovrapposti ad un periodo inter-glaciale) stanno modificando l'ambiente e con questo la sopravvivenza degli insetti o il loro periodo di picco nella stagione riproduttiva e questo ha effetti ad esempio sugli uccelli e questo influenza a sua volta altri animali. Così come l'uso di pesticidi (e se me lo consentite colture OGM) o certe monocolture (vedi mais qui da noi). L'urbanizzazione spinta, il tenere aree incolte ''ordinate'' o il prosciugare aree umide riducono o distruggono habitat. C'è la questione della caccia e del bracconaggio, che oltre ad essere locale, è internazionale. Ho appena scoperto che chilometri di reti vengono messe ad es sul Nilo per catturare i migratori. Se noi non abbiamo rondini non è solo colpa nostra ma anche e soprattutto del bracconaggio nei paesi attraverso cui migrano. Insomma secondo me un approccio animalista non è scollegato dal resto. Piuttosto, il riconoscersi in una causa invece che in un'altra è legato anche al carattere di ciascuno di noi e magari anche alla nostra età, come ha acutamente osservato Desmond Morris per gli animali preferiti e quelli che si desidera salvare.
Massimo e Sarah, non credo che sia Luigi a collocare le persone in un riquadro nel cerchio. Sono le persone stesse che solitamente si si riconoscono/si devono riconoscere in un gruppo e far parte della 'tifoseria' per quel gruppo. Succede anche per i partiti politici. Secondo me è impossibile riconoscersi completamente in un partito/schieramento politico ma d'altra parte alle elezioni bisogna sceglierne uno. Fortunatamente nello schieramento di Luigi, non è proibito né impossibile riconoscersi nelle varie zone. Basta non prendere troppo seriamente le varie associazioni che in parte sono responsabili della separazione delle tifoserie, non foss'altro che per avere quote associative e donazioni ...
Alida
PS1 Ah nel caso vi interessi saperlo, vi confermo che nel mio caso l'analisi di DM è corretta: mi piacciono i ragni quindi ho passato l'adolescenza ma non sono ancora arrivata al salvare gli animali rari, ovvero non so ancora in età da pensione ... Scusate oggi c'è il sole, sono contenta e non riesco a restare seria, anzi andrei fuori a giocare ... anzi vado ... PS2 ancora non ve l'ho detto ma sono un traduttore volontario per Greepeace che però oltre alle campagne animaliste ha anche campagne ecologiste ed ambientaliste in misura maggiore che nel grafico di Luigi. PS3 ancora OT, ormai è cronico ... |
Modificato da - MaggieGrubs in data 12 aprile 2012 13:21:38 |
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Jaco
Utente Senior
Città: Palermo
4568 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 12 aprile 2012 : 13:53:01
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| Messaggio originario di fern:
Del resto io stesso non ho mai capito veramente la differenza fra ambientalista ed ecologista, prendo per buono che sia la diversa sensibilita' in relazione all'uomo e alla societa', ovvero sono essenzialmente ecologista: ritengo che l'ambiente, la biodiversita', abbiano un immenso valore in se',
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Ciao a tutti,
Non sono sicuro che questa discussione potrà in qualche modo "risolvere" le discussioni accese che spesso si verificano, anche se fino ad ora non ci ho visto nulla di male. Per fortuna sono state sempre nei limiti del rispetto e anche abbastanza costruttive.
Penso che il limite che debba regolare il nostro modo di porci nelle varie discussioni sia già indicato dall'indirizzo del forum e dai suoi obiettivi.
Non condivido il parallelismo ambientalista/ecologista, soprattutto perché questo porta spesso a confusione. Ecologia è una scienza, tra l'altro di tipo trans-disciplinare e di natura olistica (questo vuol dire non solo che incorpora nozioni di: biochimica, chimica, fisica, zoologia, botanica, statistica, geologia, fisiologia, etc.. Ma anche che il suo modo di vedere - gli "occhi dell'ecologo" - si portano oltre queste nozioni, collegandole fra loro e utilizzandole per il fine ultimo che è la comprensione dell'ecosistema. Quando l'ecologo guarda un ambiente lo vede come un ecosistema. In un certo senso come la parola-concetto tedesca di weltanschauung (diciamo riduttivamente "visione del mondo") indica questa natura.
Non condivido neanche quando si parla di ambientalismo/ecologisimo per popoli primitivi. Il termine "ecologia" venne utilizzato per la prima volta da Ernest Haeckel nel 1866, parzialmente anche come ampliamento della teoria dell'evoluzione. Questi avevano una grandissima coscienza di sé, ma più che scienziati della natura, soppiantavano determinati animali nel loro ruolo ecologico (l'estinzione di tutti i grandi felini deriva praticamente da questo) Ambientalismo è un movimento che nasce fortemente dal sentimento di migliorare la propria condizione, di natura più politica che scientifica, almeno secondo me.
Faccio un semplice parallelismo. Dove l'ambientalista parla di inquinamento, l'ecologo si chiede se stiamo parlando di eutrofizzazione o di contaminazione.
Non mi sorprende poi così tanto vedere il terzo dell'ecologia quasi vuoto (anche se viene leggermente invaso dal wwf).
Concordo con le voci che si sono già espresse che non dovremmo cercare di categorizzare il nostro modo di vedere l'ambiente. In fondo qua ci sono persone che continuamente dimostrano di avere più di una singola attitudine. Che magari a volte quando vedono passare una farfalla dalle macchie apicali arancioni pensano sia "Anthocaris cardamines maschio" che, più semplicemente, (perché non vogliono dimenticarsi che in fondo è così) "La bella farfalla che vola tra le piante in una giornata di sole".
Ci sarebbe parecchio da discutere, scusate se mi sono dilungato così tanto..però soffro la confusione del termine ecologia. Sperando che in un futuro il suo significato sia limpido e indubbio, anche perché sarebbe arrivata l'ora di svegliarsi anche qua.
marco
Yes, and Jane came by with a lock of your hair
She said that you gave it to her
That night that you planned to go clear
Did you ever go clear?
(Leonard Cohen - Famous Blue Raincoat) |
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elleelle
Moderatore Trasversale
Città: roma
Regione: Lazio
32995 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 12 aprile 2012 : 14:32:12
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Vedo che la festa si sta un po' scaldando. .... però procediamo da buoni amici.
La tabella e il grafico, evidentemente, sono solo indicativi. Li ho fatti in mezz'ora mentre, per farli bene ci sarebbero volute giornate di discussione tra tutti noi. Pero, come in certi gruppi di lavoro, partire da un documento scritto, anche e soprattutto per negarlo e modificarlo, è un metodo che funziona meglio che partire da una lavagna bianca.
Confesso che la collocazione dei vari movimenti nel mio grafico, oltre che sommaria, è anche un tantino provocatoria.
Come Fern e Jaco, anch'io soffro del vedere poco popolato il quadrante ecologista; forse si è spopolato perché certi concetti sono più da iniziati e hanno scarsa presa sulla massa della gente. E' un po' per provocazione che ho fatto sporgere poco in quel quadrante sia Greenpeace (perché le sue campagne più forti sono a favore di cetacei, pinnipedi e tartarughe, che, secondo DM & Maggiegrubs, sono gli eroi della fase infantile), sia il nostro WWF che da 20 anni mi sembra un tantino appiattito sulle posizioni dei Verdi, mentre potrebbe portare avanti iniziative più autonome e di alto profilo. Questo dipende, in parte, come avevo anticipato, dalla politicizzazione dei movimenti ecologisti, che, trasformandosi da movimenti elitari di esperti in movimenti popolari, hanno dovuto rinunciare a tante sottigliezze. Che gli importa alla gente se l'alloctona Steatoda nobilis sta soppiantando l'autoctona Steatoda paykulliana?
luigi
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gomphus
Moderatore
Città: Milano
Prov.: Milano
Regione: Lombardia
10487 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 12 aprile 2012 : 15:23:21
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ciao ragazzi
vorrei rilevare nel messaggio di marco (che spero non me ne voglia ) quello che secondo me è un equivoco
| Messaggio originario di Jaco:
... Non condivido il parallelismo ambientalista/ecologista, soprattutto perché questo porta spesso a confusione. Ecologia è una scienza, tra l'altro di tipo trans-disciplinare e di natura olistica (questo vuol dire non solo che incorpora nozioni di: biochimica, chimica, fisica, zoologia, botanica, statistica, geologia, fisiologia, etc.. Ma anche che il suo modo di vedere - gli "occhi dell'ecologo" - si portano oltre queste nozioni, collegandole fra loro e utilizzandole per il fine ultimo che è la comprensione dell'ecosistema. Quando l'ecologo guarda un ambiente lo vede come un ecosistema. In un certo senso come la parola-concetto tedesca di weltanschauung (diciamo riduttivamente "visione del mondo") indica questa natura... |
ora, anche se la "zoologia", come noto, si occupa di "animali" , credo che a nessuno verrebbe in mente di confondere uno "zoologo" con un "animalista"; al contrario, molti sembrano partire dall'idea che un "ecologista" sia uno che si occupa di "ecologia"
ora, l' ecologia, che come dice marco è una scienza e come tale parte da dati il più possibile oggettivi e analizzati in modo il più possibile razionale, trovo che abbia solo parzialmente a che vedere con gli "ecologisti", o meglio alcuni di essi, il cui approccio è invece più emotivo e "sentimentale" che razionale; persone sicuramente in perfetta buona fede e animate dalle migliori intenzioni, ma che talora danno l'impressione di non sapere nulla di ecologia e dei meccanismi che governano l'equilibrio di un ecosistema
persone, per fare un esempio, che insorgono indignate all'annuncio di una nuova strada che attraverserà una vallata, ma che poi magari plaudono entusiaste davanti a una bellissima e ombrosa foresta, ignorando totalmente che in realtà è un impianto artificiale, se capita pure di essenze alloctone, realizzato distruggendo una preesistente formazione xerofila, con gli insetti, rettili, orchidee e quant'altro che la abitava (anzi, magari ne sono pure compiaciute, "guarda che meraviglia di bosco al posto di tutta quella sterpaglia che c'era prima" )
su quanto tutto ciò abbia a che fare con l'ecologia e la protezione dell'ambiente che dovrebbe ispirare gli ecologisti, aspetto i vostri pareri ...
maurizio
quando l'ultimo albero sarà stato abbattuto, l'ultimo fiume avvelenato, l'ultimo pesce pescato, allora ci accorgeremo che i soldi non si possono mangiare
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Jaco
Utente Senior
Città: Palermo
4568 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 12 aprile 2012 : 15:32:21
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Mea culpa.
Innanzi tutto volevo dire a Luigi che: ecco tutto., sempre buoni amici. Forse ho usato un brutto tono ma non ero per niente infervorato
E a Maurizio invece che condivido pienamente quello che ha detto, e mi sembra di capire che anche lui condivide reciprocamente quello che ho detto io.
L'unico motivo di confusione è nato dal fatto che ho io stesso usato erroneamente ecologista per ecologo quando volevo invece distinguere ambientalista da ecologo.
marco
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(Leonard Cohen - Famous Blue Raincoat) |
Modificato da - Jaco in data 12 aprile 2012 15:33:38 |
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MaggieGrubs
Moderatore
Città: Milano
Prov.: Milano
Regione: Lombardia
3701 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 12 aprile 2012 : 16:08:01
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beh ecco per me, protezione dell'ambiente significa anche protezione delle 'sterpaglie' (dove si trovano parecchie cose interessanti!!) Sul fiume dove hanno iniziato a 'pulire per benino' ho il terrore che mi ripuliscano le sponde dalla vegetazione (eliminando anche le uova dei Lestes )
Alida |
Modificato da - MaggieGrubs in data 12 aprile 2012 16:08:41 |
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MaggieGrubs
Moderatore
Città: Milano
Prov.: Milano
Regione: Lombardia
3701 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 12 aprile 2012 : 16:24:33
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Luigi questi sono i temi delle Newsletter di Greenpeace di circa un anno. I numeri indicano il numero di Newsletter in cui sono stati esaminati. Come puoi vedere le balene non sono al primissimo posto. Anzi salvo la campagna anti-nucleare legata al referendum, mi sembra che la parte principale siano le foreste, l'inquinamento e le scatolette di tonno. Le balene vengono persino dopo gli OGM, a pari con la campagna anti-carbone.
Amazzonia x4 Clima x 2 Acqua x2 Pesca nel Pacifico x1 Diritti del consumatore x1 Tonno in scatola - delfini x7 Industria carta a Sumatra+ tigri x 4 + campagna Barbie x7 + foreste in generale x2 Costa Concordia x3 Artico animali - petrolio - rotte navi petroliere x4 Balene x4 Summit a Rio x1 Oceani x1 Alluvioni x1 Campagna detox H&M , Adidas, Nike, Puma x7 Test antinucleare - Pacifico 1 Carbone 4 Petrolio in Groenlandia x1 Referendum + campagna anti-nucleare x35 Rischio nucleare x2 Fukushima x7 OGM x6 Fiume contaminato in Ungheria x1 Rifiuti sospetti x1 Marea nera Louisiana x 1
Alida |
Modificato da - MaggieGrubs in data 12 aprile 2012 16:25:30 |
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elleelle
Moderatore Trasversale
Città: roma
Regione: Lazio
32995 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 12 aprile 2012 : 17:33:16
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Tu li conosci meglio di me. Nell'elenco che hai fatto c'è tanta ecologia. A mio giudizio personale c'è anche un po' troppo populismo e spirito di avventura, ma effettivamente l'ecologia seria non manca.
Questo, però, evidenzia un altro problema: le battaglie serie e discrete di natura ecologista non rendono e i media non ne parlano; per essere conosciuti (e finanziati) bisogna andare all'arrembaggio delle baleniere.
luigi
P.S. Ho provato a etichettare il tuo elenco limitandomi all'interpretazione dei titoli; a sinistra ho scritto e) per ecologista; a) per ambientalista e an) per animalista.
e)Amazzonia x4 a)Clima x 2 a)Acqua x2 e)a)Pesca nel Pacifico x1 a)Diritti del consumatore x1 an)Tonno in scatola - delfini x7 e)Industria carta a Sumatra+ tigri x 4 ?)+ campagna Barbie x7 e)+ foreste in generale x2 e)Costa Concordia x3 e)Artico animali - petrolio - rotte navi petroliere x4 an)e)Balene x4 a)Summit a Rio x1 e)Oceani x1 a)Alluvioni x1 ?)Campagna detox H&M , Adidas, Nike, Puma x7 a)Test antinucleare - Pacifico 1 a)Carbone 4 e)Petrolio in Groenlandia x1 a)Referendum + campagna anti-nucleare x35 a)Rischio nucleare x2 a)Fukushima x7 e)OGM x6 e)Fiume contaminato in Ungheria x1 a)Rifiuti sospetti x1 e)Marea nera Louisiana x 1
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Modificato da - elleelle in data 12 aprile 2012 17:46:01 |
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elleelle
Moderatore Trasversale
Città: roma
Regione: Lazio
32995 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 12 aprile 2012 : 17:37:28
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| Messaggio originario di Jaco:
Mea culpa. Innanzi tutto volevo dire a Luigi che: ecco tutto., sempre buoni amici. Forse ho usato un brutto tono ma non ero per niente infervorato
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Non ti preoccupare! Non avevo percepito nessun tono aggressivo . Essere infervorati, invece, se in queste cose ci crediamo, può essere un elemento apprezzabile. luigi |
Modificato da - elleelle in data 12 aprile 2012 17:47:51 |
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elleelle
Moderatore Trasversale
Città: roma
Regione: Lazio
32995 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 12 aprile 2012 : 18:38:41
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| Messaggio originario di MaggieGrubs:
beh ecco per me, protezione dell'ambiente significa anche protezione delle 'sterpaglie' (dove si trovano parecchie cose interessanti!!) Sul fiume dove hanno iniziato a 'pulire per benino' ho il terrore che mi ripuliscano le sponde dalla vegetazione (eliminando anche le uova dei Lestes )
Alida
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Questa mania delle pulizie - per le quali i soldi si trovano sempre, perché certe ditte vanno sostenute; altrimenti, licenziano - dilaga sempre di più. Sono 4 anni che faccio foto battendo gli stessi posti e ogni anno ne viene meno qualcuno. L'anno scorso hanno eliminato almeno un ettaro di rovi a Ostia (ci avevo fotografato la Zerynthia cassandra!)e li hanno sostituiti con file di alberelli. Inoltre hanno preso l'abitudine di falciare tutto il prato per un buon mezzo chilometro quadrato "per evitare incendi" e permettere ai cani di correre liberamente. C'erano fioriture con tutti gli insetti e i ragni possibili e pure le Ophrys. Anche nel parco urbano Caffarella - Appia Antica hanno preso l'abitudine di tagliare l'erba diverse volte all'anno e di pulire con la falciatrice le sponde del torrente Almone. A chi servano questi interventi, oltre che a chi li esegue e chi li appalta, nessuno lo sa.
Tutto sommato, si potrebbe dire che è un conflitto tra certi "ambientalisti", che vogliono trasformare i parchi in giardini fruibili in tutta sicurezza anche dai più sprovveduti, e i poveri ecologisti che nel confronto perdono quasi sempre ....
luigi
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MaggieGrubs
Moderatore
Città: Milano
Prov.: Milano
Regione: Lombardia
3701 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 12 aprile 2012 : 19:38:11
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La campagna contro Barbie è in realtà contro la Mattel considerata responsabile della deforestazione:
Barbie's scandalous deforestation habit is fed by her manufacturer Mattel, who uses paper products made by notorious forest destroyer Asia Pulp and Paper (APP). APP continues to rely on clearance of carbon-rich rainforests and peatlands in Indonesia despite the dire consequences for the climate, endangered animals like the Sumatran tiger, and local communities. Priceless rainforest and animal habitat are being lost - all so that Barbie can wrap herself in cheap, throw-away packaging! Mattel needs to put an end to Barbie's destructive deforestation habit and immediately stop using APP products
La campagna Detox è invece per sensibilizzare opinione pubblica e certe marche a non usare certe sostanze chimiche particolarmente pericolose. In realtà Puma pare che si sia adeguata.
Ripensandoci, forse non avrei dovuto fare nomi. Se vuoi, toglili pure.
A mi stavo dimenticando di dirti che sono d'accordo con te sull'avventura. Infatti ho sbagliato a non mettere nell'elenco : Rainbow Warrior III x 11
Alida |
Modificato da - MaggieGrubs in data 12 aprile 2012 19:44:17 |
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elleelle
Moderatore Trasversale
Città: roma
Regione: Lazio
32995 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 12 aprile 2012 : 19:55:07
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Interessante! Questa mi sembra sia una caratteristica di Greenpeace: la combattività e la tendenza ad additare nemici della natura invitando a boicottarli. Si creano così delle catene di S.Antonio in cui un oggetto innocente può essere prodotto commettendo i peggiori scempi.
Francamente, non so se sia l'approccio giusto. Se un'azienda smettesse di rifornirsi presso un certo fornitore scorretto, forse non cambierebbe niente; semplicemente quello cercherebbe altri clienti. Il discorso è valido solo se è la richiesta specifica di quella ditta a generare l'attività scorretta (es. la richiesta di corni di rinoceronte), ma se si tratta di prodotti in libero commercio, il boicottaggio funziona solo se tutti smettono di comprare; il che è difficile.
Secondo me, le battaglie contro una determinata azienda o una determinata attività appagano lo spirito ribelle e generoso di certi attivisti, ma non raggiungono l'obiettivo; anzi, l'azienda presa di mira può diventare la vittima. Per raggiungere dei risultati bisognerebbe diffondere una certa cultura in tutto il mondo e a tutti i livelli in maniera serena e condivisa. Il che oggi mi sembra praticamente impossibile.
luigi
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Modificato da - elleelle in data 12 aprile 2012 19:55:49 |
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MaggieGrubs
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3701 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 12 aprile 2012 : 20:05:07
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| Messaggio originario di elleelle:
| Messaggio originario di MaggieGrubs:
beh ecco per me, protezione dell'ambiente significa anche protezione delle 'sterpaglie' (dove si trovano parecchie cose interessanti!!) Sul fiume dove hanno iniziato a 'pulire per benino' ho il terrore che mi ripuliscano le sponde dalla vegetazione (eliminando anche le uova dei Lestes )
Alida
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Questa mania delle pulizie - per le quali i soldi si trovano sempre, perché certe ditte vanno sostenute; altrimenti, licenziano - dilaga sempre di più. Sono 4 anni che faccio foto battendo gli stessi posti e ogni anno ne viene meno qualcuno. L'anno scorso hanno eliminato almeno un ettaro di rovi a Ostia (ci avevo fotografato la Zerynthia cassandra!)e li hanno sostituiti con file di alberelli. Inoltre hanno preso l'abitudine di falciare tutto il prato per un buon mezzo chilometro quadrato "per evitare incendi" e permettere ai cani di correre liberamente. C'erano fioriture con tutti gli insetti e i ragni possibili e pure le Ophrys. Anche nel parco urbano Caffarella - Appia Antica hanno preso l'abitudine di tagliare l'erba diverse volte all'anno e di pulire con la falciatrice le sponde del torrente Almone. A chi servano questi interventi, oltre che a chi li esegue e chi li appalta, nessuno lo sa.
Tutto sommato, si potrebbe dire che è un conflitto tra certi "ambientalisti", che vogliono trasformare i parchi in giardini fruibili in tutta sicurezza anche dai più sprovveduti, e i poveri ecologisti che nel confronto perdono quasi sempre ....
luigi
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Sì sembra che le erbacce e sterpaglie siano considerate un covo di topi e che debbano essere sostituite con dei bei prati quanto più simili possibile ai prati all'inglese I rovi poi stanno anche peggio dlle erbacce. In realtà però con quegli sfalci a Milano non riescono nemmeno a tenere sotto controllo l'ambrosia quindi mi sembrano completamente inutili anche da questo punto di vista ...
Sui parchi fruibili in sicurezza dagli sprovveduti, poi ho il dente avvelenato! Un tratto lungo l'Adda è rimasto chiuso un paio di anni perché c'era stata una frana ed era stato danneggiato un guard-rail che in certi punti impedisce di finire in acqua ... Insomma se uno passeggia sul fiume o su un canale dovrebbe saperlo da solo/a di stare attento a non finire in acqua! Tanto più che in ogni caso i parapetti non sono ovunque ...
Insomma con questa mania dell'ordine e dei prati curati rischiamo di perdere parecchie specie
E meglio che smetta qui se non proseguo la mia litania fino a domani ...
Alida
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Modificato da - MaggieGrubs in data 12 aprile 2012 20:12:30 |
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Jaco
Utente Senior
Città: Palermo
4568 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 12 aprile 2012 : 20:26:58
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Allora tanto per gettare lì una provocazione...
una visione ecologica potrebbe essere quella di andare a capire perché i sistemi si degradano, studiare la loro sostenibilità in termini di portanza / "capacità di carico", e ritrovare, a monte, le possibili cause. Ora immaginiamo come causa di numerose conseguenze un'unico fattore: l'incremento della popolazione umana oltre un certo limite..
...con quello che ne deriva ovviamente, tanto per citare: 1) frammentazione di habitat 2)distruzione di habitat )3 introduzione di specie esotiche 4)predazione diretta 5)predazione indiretta (una sorta di competizione ad armi impari) 6) Inquinamento (Eutrofizzazione + Contaminazione 7) Cambiamenti climatici...etc..
..Senza contare il fatto che le ricchezze nel pianeta 1) non sono equamente distribuite 2)la maggior parte degli hot spots si trovano in paesi in via di sviluppo che reclamano il loro diritto alla crescita 3)soprattutto dalla nostra parte del mondo viviamo consumando e sprecando (diciamo impattando) molto di più di quanto realmente servirebbe..
se ci si accorge che questo è il problema che si fa?
Fino ad ora ci siamo affidati al fatto che una nuova scoperta/invenzione può alzare di nuovo quella soglia di capacità di carico. Per fare un qualsiasi esempio, inventare un modo industriale per sintetizzare l'azoto è solo un modo per risolvere il problema temporaneamente, e permettere di produrre di più nelle coltivazioni, alzando di una certa soglia quella che è la capacità portante di un sistema
ma tutto sommato poi si ritorna sempre allo stesso problema con un futuro ed esponenziale aumento di popolazione (Siamo davvero poco limitati in questo rispetto altre specie)... cosa si è risolto effettivamente?
Sostanzialmente gli ecologi sono un po' i dottori del mondo..
se un giorno un dottore dicesse al mondo che la colonia di Escherichia coli, che normalmente si trova nell'organismo in certe quantità, va oltre le normali soglie, e che è per questo che ha quel brutto mal di pancia. Il mondo cosa farebbe?
marco
Yes, and Jane came by with a lock of your hair
She said that you gave it to her
That night that you planned to go clear
Did you ever go clear?
(Leonard Cohen - Famous Blue Raincoat) |
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Cmb
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elleelle
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Inserito il - 12 aprile 2012 : 21:00:27
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| Messaggio originario di Jaco:
Allora tanto per gettare lì una provocazione...
una visione ecologica potrebbe essere quella di andare a capire perché i sistemi si degradano, studiare la loro sostenibilità in termini di portanza / "capacità di carico", e ritrovare, a monte, le possibili cause. Ora immaginiamo come causa di numerose conseguenze un'unico fattore: l'incremento della popolazione umana oltre un certo limite..
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Forse, stiamo andando un po' fuori tema, ma credo che l'aumento della popolazione umana sia "la madre di tutti i problemi" che affliggono la società e la natura. Perché allora non si risolve? Forse perché la terra non ha un governo unico e nessuno vuole fare un passo indietro lasciando spazio agli altri. Forse perché la riduzione della popolazione provocherebbe una riduzione della circolazione di danaro e quindi crisi economica. Paradossalmente, con una Terra da spartire tra pochi (si fa per dire) saremmo tutti più ricchi di risorse patrimoniali, ma poveri di contante. Ma forse sarebbe solo una crisi transitoria e nel giro di un secolo, o anche meno, si troverebbe un nuovo equilibrio.
Si tratta di un problema complicatissimo da risolvere, ma almeno si potrebbe cominciare a parlarne, invece di perdere tempo a cercare di risparmiare energia e acqua, cioè a sgottare la barca senza tappare la falla .........
luigi
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