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 LA NATURA NELLE TRADIZIONI
 SONDAGGIO ETNOLOGICO: CONOSCI IL "CANTO DELLE LUMACHE"?
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Barbaxx
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Flora e Fauna

Inserito il - 11 marzo 2012 : 16:24:50 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
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Hanno un che di letterario, però...

Barbaxx
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Barbaxx
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Flora e Fauna

Inserito il - 11 marzo 2012 : 16:31:43 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ancora una cosa:
vedo che nel tuo ricco database di dati sulla filastrocca della lumaca ti stai interessando anche agli usi terapeutici di chiocciole e limacce nella farmacopea popolare.
Volevo dirti che qui a Bolzano - dove si trovano ancora tante cose strane - m'è capitato di vedere in vendita questo prodotto:
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ho tolto la marca per non far pubblicità

Barbaxx
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Forest
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Inserito il - 11 marzo 2012 : 16:44:16 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie! Sì, a dire il vero mi sanno di creazioni "letterarie" recenti tutte e quattro le versioni, sia le due cinesi (che potrebbero essere un moderno adattamento cinese della versione giapponese con la stessa musica, ad uso di canto per bambini), sia le due del racconto sul vecchio testo americano (carino il disegno!), che mi suonano artificiose sia per le rime, che per l'estraneità ai soliti temi tradizionali, come anche per la richiesta (nella seconda versione americana) di "ritrarre" le corna, davvero non in linea con il materiale tradizionale e dovuta solo ad una artificiale simmetria con la versione precedente.

Se ci riesco, provo a chiedere a delle persone cinesi che conosco se hanno il tempo di guardare i video e tradurmi le parole (ma non è detto che possano farlo).

Intanto, comunico che sono in linea il database aggiornato (QUI) e la mappa aggiornata (QUI). Novità principali, secondo me, la significativa ed interessante presenza e varietà di temi presso gli Udmurti (un popolo della Federazione Russa, sugli Urali - vedi sulla mappa), come giustamente notavi tu, Stefano, e la comparsa di materiale dalla Moldavia, con una citazione della danza a spirale da Moldavia e Romania (danza associata alla nostra filastrocca, come in altre parti del mondo).

(P.S.: Per le persone nuove, per capire di cosa stiamo discutendo, consiglio di leggere la prima pagina di questo topic, QUI)
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Barbaxx
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Flora e Fauna

Inserito il - 14 marzo 2012 : 19:19:47 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Dunque la "filastrocca delle lumache" si trova, come dicevamo, presso tutti i popoli di lingua indeuropea d'Europa e del Caucaso (tranne i Baltici e la Bulgaria, ma chissà che qui non si trovi qualcosa...), presso i Baschi (ma forse in traduzione dal castigliano), alcuni popoli di lingua ugrofinnica (Ungheresi, Finlandesi, forse Vepsi e sicuramente Komi ed Udmurti) e turcica (Tatari, Baschiri ed Uiguri), quindi ampiamente tra i cinesi di Pechino, forse in Corea ed ancora sicuramente in Giappone.

Come abbiamo detto altre volte, questa distribuzione è molto strana e marcata da una forte discontinuità territoriale, particolarmente se ci poniamo indietro di quattrocento anni, prima della conquista russa della Siberia.
Tra i Baschiri e gli Uiguri - gli estremi est del gruppo occidentale ed ovest del gruppo orientale - passano migliaia di chilometri e rilevanti ostacoli geografici.

Può darsi, come scrivevi, che i popoli turcofoni non conoscessero, in origine, la filastrocca. Potremmo ipotizzare, come fai, che agli Uiguri essa derivasse dagli indoeuropei Tocarii, di cui gli Uiguri assimilarono i resti; mentre presso Baschiri e Tatari essa potrebbe derivare dal contatto con i popoli vicini (ad esempio coi Russi). La presenza a Pechino non mi stupisce molto, visto che nella capitale dell'Impero calarono Mongoli e Mancesi, con confederazioni di tanti popoli e popoli al seguito, magari parlanti altre lingue e provenienti pure da Occidente. Enigmatica, in ogni caso, è la presenza giapponese...

In questo quadro, oggi, m'incuriosisce il ramo ugro-finnico della filastrocca. L'abbondanza di temi tra gli Udmurti, apparentemente, contrasta con la (quasi-) monotonia tematica della versione russa (e tatara).

Questa la mappa delle lingue ugrofinniche odierne:

Immagine:
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293,27 KB
Immagine di pubblico dominio. Autore: Martintg. Fonte: Wikipedia

Di mezzo, diciamo tra Vepsi e Komi, oggi si parla russo; ma un tempo c'erano (non ci sono più, ma hanno lasciato delle tracce in alcuni dialetti russi) le lingue dei "Finni perduti" di cui si parla in questi interessanti articoli che ti consiglierei di leggere: Link e anche, in parte, Link

Confesso di aver cercato (invano) versioni della filastrocca nelle lingue mari, nenets, nganasan. Ho comunque la sensazione che Google Libri non abbia ancora acquisito tutta la letteratura etnografica sovietica e postsovietica, peraltro presumibilmente meno cospicua su popoli meno numerosi e lingue meno parlate.

Non so se sia fattibile un'indagine seria in questa direzione, ma io:
1) cercherei altre versioni in lingua russa, cercando di localizzarle con precisione, per vedere se vi sono differenze regionali;
2) cercherei la versione komi sul libro di Rochev, che peraltro mi sembra piuttosto difficile da reperire;
3) indagherei sulla presenza della filastrocca tra i popoli ugrofinnici, in particolare tra quelli che mancano all'appello: Saami ed Estoni ad ovest, e tutti quelli che ci mancano dal territorio russo ad est.

Fra i mille contatti che hai mobilitato c'è qualche finno-ugrista, magari proveniente dalla Russia?

Barbaxx

P.S.: circa il ramo turco, in effetti (noto ora) ci sono anche dei Tatari fuori del Tatarstan ed a est degli Urali... però non so se conoscano la filastrocca, e comunque tra loro e Pechino ci stanno di mezzo tutti i Mongoli... mah.

Modificato da - Barbaxx in data 14 marzo 2012 19:40:11
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Forest
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Inserito il - 14 marzo 2012 : 23:57:07 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ottima, la mappa delle lingue ugrofinniche. Concordo con quanto dici totalmente, in effetti anche io penso che la varietà di temi tra gli Udmurti, così come quella tra i Cinesi, e la somiglianza dei loro temi con quelli dell'Europa occidentale (a differenza di quanto avviene in molte versioni dell'Europa orientale) siano questioni che sarebbe importante indagare per cercare di avvicinarsi, tentativamente, alla risoluzione del problema circa l'origine e la diffusione di questa filastrocca.
Il fatto è proprio che la situazione di Udmurti e Cinesi appare piuttosto isolata, diversa da quella che abbiamo finora riscontrato tra i popoli circostanti.

Certamente sarebbe interessante trovare versioni in altre lingue ugro-finniche (o comunque uraliche, anche samoiede, cioè Nenet e Nganasan, come dici che hai provato a fare) (però tra gli Nganasan la vedo dura… sicuro che ci siano lumache, lassù all'estremo nord? )

Per quanto riguarda i punti di lavoro che suggerisci, certamente mi farebbe piacere trovare versioni nuove in Russia, riuscendo a localizzarle con precisione (finora è stato possibile soltanto molto di rado, in Russia). È molto difficile; proverò a parlarne con una persona che vede molto spesso per lavoro persone un po' da tutta la Russia, chiedendo magari di interrogare in proposito i suoi interlocutori… È l'unica strada che mi viene in mente.

Il libro di Rochev è davvero di difficile reperibilità: la cosa che mi scoraggia è che sui cataloghi figura come "narrativa". Non pare cioè uno studio etnologico o linguistico, e non vorrei poi spendere soldi, tempo e fatica per scoprire poi che la sezione intitolata "Lumaca, lumaca…" che mi segnalavi, è magari in realtà un raccontino di fantasia, senza materiale utile.

Tra i Sami ho provato, senza trovare nulla, finora.
Tra gli Estoni non dispero: in fondo, la loro cultura è per molti aspetti vicina a quella finlandese e sappiamo che in Finlandia la nostra filastrocca c'è.

Sì, certo, ho contattato in gennaio uno studioso di popoli ugrofinnici siberiani, il prof. Jarkko Niemi dell'università di Tampere, in Finlandia. La sua risposta, gentilissima, è stata che cercherà di contattare i colleghi linguisti e studiosi di folclore della Siberia, per interrogarli in proposito e mi riferirà di eventuali materiali trovati (finora non mi ha detto più nulla). Mi ha anche consigliato di contattare un esperto di folclore della Siberia, il prof. Yuri Ilych Sheykin dell'università di Yakutsk, cosa che ho fatto (finora non ho avuto risposta da lui).
Mi ha poi chiesto di riferirgli di tutti i progressi di questa ricerca, che trova interessante (e mi ha anche corretto l'ortografia di una parola uigura).
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Barbaxx
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Flora e Fauna

Inserito il - 15 marzo 2012 : 00:13:32 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
A proposito, Forest...

non mi dirai che NON frequenti ANCORA il Forum web dei Komi Permiacchi!?

Perché lì c'è un utente con nomignolo "Golos" che appena vede una lumachina gli viene in mente:
Ljol'-ljol', sjurtö, pel'tö mytc*c*i!

Link


'notte,
Barbaxx

P.S.: "ö" sarebbe in realtà una vocale indistinta tipo 'schwa'. "c*" è la "c" con la "pipa" che sul ns. forum non si riesce a visualizzare.

Modificato da - Barbaxx in data 15 marzo 2012 00:26:31
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Forest
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Inserito il - 15 marzo 2012 : 00:24:34 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ovvero (ho trovato un vocabolario Komi online), più o meno:
Lumaca, lumaca senza orecchie, mostra i cornetti!

Oppure anche:
Lumaca, lumaca sorda, mostra i cornetti!

"Senza orecchie" e "sorda", in Komi, pare si dicano con la stessa parola. Non capisco se si intende "senza orecchie" nel senso che le corna sono paragonate ad orecchie, oppure se si intenda "sorda", nel senso che la lumaca sembra rifiutarsi di obbedire alla richiesta, come se non la sentisse.

Grazie, buonanotte a te…!


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Barbaxx
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Flora e Fauna

Inserito il - 15 marzo 2012 : 01:12:07 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Per quanto riguarda i "Komi-e-basta" e non i Komi Permiacchi, qui puoi vedere il frontespizio e l'indice del fantomatico libro di Juri Rochev. La filastrocca delle lumache sarà presumibilmente molto corta (l'indice riporta quattro titoli per la sola pag. 31), però il titolo del libro, fortunatamente tradotto in inglese, almeno ci toglie il dubbio sul fatto che si dovrebbe trattare di autentico folklore komi.

Barbaxx

Modificato da - Barbaxx in data 15 marzo 2012 01:25:18
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Inserito il - 15 marzo 2012 : 01:20:17 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Magari si può mandare una mail all'autore del sito (c'è il suo indirizzo), per chiedergli di mandarci il testo di quell'unica filastrocca… Prossimamente proviamoci. Ri-buonanotte a tutti…


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Barbaxx
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Inserito il - 15 marzo 2012 : 10:26:49 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Oppure chiedi la scansione della sola pagina 31 all'Università dell'Indiana, come vedi
qui

Barbaxx

Modificato da - Barbaxx in data 15 marzo 2012 10:28:20
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Inserito il - 19 marzo 2012 : 17:13:20 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
La prima idea ha funzionato!
Ecco qui la versione riportata su "Songs & Tales in Komi language for children, collected by Juri Rochev, 1994", grazie alla cortesia del sig. Vit Serguievski, che me l'ha inviata oggi dalla Repubblica dei Komi (Federazione Russa, Urali settentionali):

Traslitterata nei nostri caratteri:

Ljoljö, ljoljö,
Sjurtö-pel'tö mychchy!
On kö mychchy,
Cherön keryshta,
Purtön völyshta!

Traduzione:

Chiocciola, chiocciola,
mostra le tue corna e le tue orecchie!
Se non le mostri,
io agirò con un ascia,
farò un taglio col coltello.

Ancora una volta (come nel caso degli Udmurti) vediamo che presso i popoli ugro-finnici degli Urali le versioni sono vicine a quelle dell'Europa occidentale e lontane da quelle russe che finora abbiamo trovato. Questa versione di Rochev appare come un completamento di quella trovata sul forum dei Komi-Permiacchi, che aveva indicato Stefano (Barbaxx) e che avevo malamente tradotto. La versione completa, con la traduzione esatta, è dunque invece quest'ultima.


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Barbaxx
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Inserito il - 19 marzo 2012 : 18:18:36 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Bel colpo!
Allora ti faccio un altro piccolo omaggio:
un'altra versione in lingua russa, raccolta nel 1928 a Belozero, dalle parti di Novgorod.

Selizen', selizen', vypuchi roga, dam piroga, gorohovika.

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55,7 KB

Solita tipologia russa con offerta di cibo... Gorohovik mi pare che voglia dire "piselli"...

Barbaxx

Modificato da - Barbaxx in data 19 marzo 2012 18:23:11
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Forest
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Inserito il - 19 marzo 2012 : 18:55:28 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie! Sì, è solita tipologia russa tipica, infatti. Riusciresti a scrivere gli estremi bibliografici di questa citazione, possibilmente anche in caratteri latini? Così lo citiamo come fonte.

Ero curioso sull'etimologia di questo nuovo soprannome russo sulla lumaca, selizen'. Vedo che la filastrocca appare alla voce "Ulitka", "chiocciola", quindi non abbiamo dubbi sull'animale a cui si riferisce. La cosa curiosa è che però il mio traduttore traduce un termine praticamente uguale, selezen', con "anatra maschio", "germano". In alternativa, anche "insetto per esca da pesca", oppure "effimera (insetto)".
Penso però che possa essere una voce dialettale contenente lo stesso etimo "sliz-" ("muco") della parola russa "sliznyak", lumaca, che infatti è citata subito a fianco, sul link che ci mostri.

Ho intanto notizie circa quel vecchio testo cinese. Ho avuto da una biblioteca di Londra il testo cinese originale di Zhong Jingwen, Ge yao lun ji (Antologia di canzoni popolari), Shanghai: Shanghai wenyi chubanshe 1989, pag. 6 (ed. originale 1928) che coinvolge le nostre versioni 569 e 589 del database.

A quanto pare, leggendo sul testo cinese originale (e non sul riassunto online che ne fa Google Books) si capisce che le versioni riportate (incluse la 569 e la 589) non sono affatto cinesi, bensì versioni straniere, europee tradotte in cinese, nell'ambito di questo libro che contiene, appunto, una piccola comparazione tra alcune versioni di questa filastrocca nel mondo (tutte tradotte in cinese). In dettaglio, la 569 e la 589 sarebbero inglesi ed una delle due sarebbe già presente nell'originale inglese nel nostro database.

La cosa è importante e sarà corretta nella prossima edizione del database e della mappa.
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Barbaxx
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Inserito il - 19 marzo 2012 : 20:43:24 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Me ne sono accorto anch'io, e te l'avevo appena scritto in mp...
La 589 è la traduzione in cinese della 134... poi il prof. Zhong aveva tradotto in cinese alcune versioni da Inghilterra, Francia, Scozia, Russia: le tue n. 8, 11, 102, 146...

Be' se vuoi tradurre il database anche in cinese ne hai già qualcuna di pronta

Barbaxx

Modificato da - Barbaxx in data 19 marzo 2012 20:44:29
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Inserito il - 19 marzo 2012 : 21:03:17 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Forest:

Riusciresti a scrivere gli estremi bibliografici di questa citazione, possibilmente anche in caratteri latini? Così lo citiamo come fonte.


Le informazioni che ottengo sono queste...
TITOLO, VOLUME:
Slovar’ russkih narodnyh govorov: Svjato-Skimjaga, Bypusk 37,

AUTORI:
Fedot Petrovich FILIN, Institut russkogo jazyka (Akademija nauk SSSR). Slovarnyj sektor;
Fedor Pavlovich SOROKOLETOV, Institut russkogo jazyka (Rossijskaia Akademija Nauk), Slovarnyj otdel;
Institut lingvisticheskih issledovanij (Rossijskaia Akademija Nauk)

EDIZIONE:
Nauka 2003.



Barbaxx

Modificato da - Barbaxx in data 19 marzo 2012 21:05:14
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Inserito il - 19 marzo 2012 : 21:10:54 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Questa la citazione precisa con la pagina:
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Inserito il - 19 marzo 2012 : 21:22:20 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Cioè: "Dizionario delle parlate nazionali russe". Perfetto, grazie! No, non direi di tradurre il database in cinese

Per inciso: anche se alcune versioni che supponevamo "cinesi" si sono ora rivelate dei… falsi (traduzioni in cinese di versioni occidentali), il problema della somiglianza tra alcune versioni cinesi (vere ed autentiche) ed altre, occidentali, resta, a mio avviso. Quelle autentiche sono più che sufficienti a creare la questione.

(Sul mp, perdonami, non l'avevo ancora ricevuto, ora sì)

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Flora e Fauna

Inserito il - 21 marzo 2012 : 12:29:54 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Senti, Forest, stavo riflettendo ancora sulla strana diffusione della filastrocca.
Come abbiamo detto più volte, è presente in moltissimi popoli e lingue di famiglie diverse.

La famiglia linguistica indoeuropea, insieme, come abbiamo visto, con quella ugrofinnica, è quella in cui la filastrocca è maggiormente presente.

Ma oggi stavo ragionando sulla apparente mancanza della filastrocca presso diversi ceppi indoeuropei...

Basiamoci sulla classificazione ad albero, anche se oggi è ritenuta meno affidabile di un tempo.
Questo è un albero di Ivanov, un po' semplificato (ad es. non trovo gli albanesi), che ho adattato alla nostra filastrocca...
Immagine:
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249,08 KB

La domanda è: se è vero, come parrebbe, che armeni e greci, che conoscono la filastrocca, sono linguisticamente più vicini ai rami persiano ed indiano, perché in questi due sottogruppi non abbiamo ancora trovato la filastrocca?

L'argomento ha un minimo di serietà: certo i greci potrebbero averla imparata dai vicini romeni o slavi, ma gli armeni... sono isolati tra lingue caucasiche e turche, nelle quali la filastrocca pare non ci sia.

Che ne dici? Non è che bisogna cercare ancora? Confesso, ho provato anche in osseto, senza successo. Però va detto che il materiale è poco... Hai provato col curdo?

Barbaxx

P.S.: resta poi la strana assenza tra i Bulgari... mah

Modificato da - Barbaxx in data 21 marzo 2012 12:30:41
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Forest
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Inserito il - 21 marzo 2012 : 14:00:12 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Sai, credo che vadano considerati molti fattori e non soltanto la parentela linguistica.
In particolare, va considerato che la filastrocca può benissimo essere sparita da zone dove in passato può essere stata presente.
La diffusione di nuovi condizionamenti culturali, come le invasioni turche o mongole, l'islamizzazione-arabizzazione, e, in tempi molto recenti, magari anche la diffusione del socialismo reale nel "blocco sovietico" con conseguente sovietizzazione (e controllo dell'educazione giovanile) possono avere fortemente contribuito a limitare la trasmissione tra generazioni di tradizioni precedentemente esistenti. Almeno teoricamente, potrebbe essere questo il motivo per cui non abbiamo ancora trovato facilmente nulla, ad esempio, in Bulgaria (nazione di lingua slava, ma con radici fortemente legate agli antichi popoli turchi della "Bulgaria del Volga", oltretutto), ovviamente in Turchia, in Kazakhstan (mentre la presenza tra i popoli turchi degli Urali, come i Bashkiri e i Tatari, che non sembrano avere versioni particolarmente originali come contenuti, può essere dovuta a tarde influenze dei popoli vicini, russi ed ugro-finnici uralici).
Altri fattori che possono aver determinato l'attuale distribuzione della filastrocca sono ad esempio la diffusione delle chiocciole (ovviamente!), la popolarità dell'animale "chiocciola" dovuta anche all'usanza di consumare questi animali come cibo (usanza certo non diffusa dovunque), un'eventuale legame con la diffusione dell'agricoltura dalla zona della "mezzaluna fertile" verso l'Europa (legame che potrebbe essere presente in alcune versioni) ed il fenomeno della "sopravvivenza marginale".
Quest'ultimo, ben noto tra gli studiosi di folclore e gli etnomusicologi, avviene quando una popolazione risiede in una tipica "area rifugio" (zona fortemente montagnosa, zona isolata con poche vie di comunicazione, isola) oppure quando un gruppetto di un'etnia rimane circondato da popolazioni di lingua e cultura totalmente differenti: in tutti questi casi, tra la popolazione rimasta "isolata" tendono a sopravvivere tradizioni che, altrove, le popolazioni affini perdono. Potrebbe forse essere questo il caso dell'Armenia.

Detto questo, sono d'accordo anche io sul cercare ancora, tra i curdi, tra i bulgari (io scrivo, ma non rispondono…), tra i persiani ed anche altrove.
L'assenza totale dalla Bulgaria, comunque, lascia un po' perplesso anche me, se non altro perché qualcosa ci dovrebbe essere per influenza dei popoli vicini, perlomeno.
La cosa che mi lascia più perplesso, però, è l'assenza dalla Puglia! Dopotutto, in Puglia chiocciole e lumache sono diffusissime, c'è l'usanza di mangiarle, è una terra di antica vocazione agricola, è un posto assolutamente non isolato con forti contatti con le altre regioni italiane, la Grecia e l'Albania, è abitata da secoli da popoli indoeuropei… e davvero non riesco a figurarmi il motivo di questa strana assenza. Ho chiesto a tutti i contatti pugliesi che ho, ho guardato molto in rete, ho contattato uno dei principali studiosi di tradizioni pugliesi che ha controllato molto bene… niente!


P.S.: carino, l'albero


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Barbaxx
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Flora e Fauna

Inserito il - 21 marzo 2012 : 14:37:06 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Forest:

l'islamizzazione-arabizzazione

Sicuramente è un dato da analizzare. La filastrocca, allo stato attuale, è nota presso quattro popoli in tutto od in maggioranza islamici: bashkiri, tatari, uiguri ed albanesi (ai quali si potrebbero forse aggiungere i bosgnacchi): effettivamente non molti, e tutti "marginali", esposti a contatti con altre culture.
Noto, però, che c'è un dibattito interno all'Islam sul fatto se mangiar lumache sia haraam (proibito) o halal (permesso), e che non mancano le opinioni favorevoli alla liceità di mangiarle: Link .

Giusto per fare un paragone, è invece sicuro che per gli Ebrei le lumache non siano kosher, e cioè che per loro si tratti di un cibo vietato. Purtuttavia la filastrocca è ben attestata in Israele e nella diaspora.


magari anche la diffusione del socialismo reale nel "blocco sovietico" con conseguente sovietizzazione (e controllo dell'educazione giovanile) possono avere fortemente contribuito a limitare la trasmissione tra generazioni di tradizioni precedentemente esistenti.

Vista la forte presenza della filastrocca tra i Russi io, invece, m'ero curiosamente posto la questione contraria: trovando la versione in tartaro, abbastanza simile, tranne qualche particolare, a quella russa, m'ero chiesto se non fosse una traduzione dal russo realizzata da qualche editore sovietico.... Poi alcuni indizi mi hanno fatto rigettare l'ipotesi (che però, a livello teorico, dev'essere secondo me considerata ogni qualvolta se ne trovi una nuova versione in una lingua dell'ex-URSS).

Altri fattori che possono aver determinato l'attuale distribuzione della filastrocca sono ad esempio la diffusione delle chiocciole (ovviamente!), la popolarità dell'animale "chiocciola" dovuta anche all'usanza di consumare questi animali come cibo (usanza certo non diffusa dovunque)

Hai dati sulla diffusione delle chiocciole come cibo? E sulla diffusione delle chiocciole in generale?

ed il fenomeno della "sopravvivenza marginale".

Senz'altro! Credo che gli Udmurti ne siano un buon esempio.

Da ultimo: che intendi con il rapporto tra filastrocca e diffusione dell'agricoltura?

Barbaxx

Modificato da - Barbaxx in data 21 marzo 2012 15:03:42
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