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ATTENZIONE! A causa dello stato di grave minaccia nel quale si trovano attualmente gli anfibi, dovuta non solo all'alterazione degli habitat, ma anche alle patologie legate alla chitridiomicosi e alla possibilità che appassionati e studiosi di anfibi possano diventare vettori involontari del contagio durante le escursioni, invitiamo tutti gli utenti del forum ad avere particolare cura quando ricercano o fotografano questi animali. Considerata inoltre la delicatezza necessaria nel maneggiare gli anfibi, onde evitare emulazioni da parte di persone inesperte, che potrebbero causare danni agli animali, invitiamo gli utenti a non postare foto di esemplari tenuti in mano. Questo tipo di foto d'ora in poi saranno rimosse. Eventuali foto inerenti studi o indagini scientifiche possono essere postate previa autorizzazione da parte dei moderatori di sezione o degli amministratori.
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 Il Laghetto del Centro di Entomologia - Piombino (LI)
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Riccardo Banchi
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Città: PIOMBINO
Prov.: Livorno

Regione: Toscana


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Flora e Fauna

Inserito il - 02 agosto 2010 : 09:21:01 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Ugo, Roberto mi ha anticipato, e avendo nel settore esperienza superiore alla mia, avrei ben poco da aggiungere, anzi, non aggiungo proprio nulla!
Fino a qualche settima fa nell'acqua c'era una fioritura di dafnie paurosa: mettendo a fuoco a mezz'acqua, era un formicolio di esseri minuscoli! Poi ci sono i periodi del nulla apparente, ma cibo ce n'è sempre, sia in acqua che in terra. In acqua è importante una ricca vegetazione sommersa (algale soprattutto, ogni tanto da limitare per motivi estetici e trofici), ma anche in terra sono fondamentali i rifugi (pietre, cortecce, piante...).
Ha detto bene Marmoratua: io ho "predisposto", la Natura fa tutto il resto!

Certo che in terracquario le cose sono molto diverse (ricordo comunque che gli ospiti delle vasche sono solo provvisori - per le visite scolastiche e non - per poi tornare in giardino), ma questa è un'altra storia...
Certe osservazioni e foto, in acquario hanno un'altra resa, ma l'osservazione diretta nel laghetto dà più "soddisfazione".

Ric

Modificato da - Riccardo Banchi in data 02 agosto 2010 09:22:33
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Marmoratus
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Prov.: Ferrara

Regione: Emilia Romagna


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Inserito il - 04 agosto 2010 : 00:18:25 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Hai osservato il famoso "crollo delle dafnie"... Spesso la dafnia, quando raggiunge una certa densità di popolazione, esaurisce il cibo e crolla all'improvviso passando da migliaia di individui a poche decine, specialmente se il bacino è al sole. Il fenomeno io cerco sempre di evitarlo sfoltendo la popolazione periodicamente, altrimenti verrebbe meno una fonte primaria di cibo per i miei acquari...

Gazzotti Roberto
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Riccardo Banchi
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Città: PIOMBINO
Prov.: Livorno

Regione: Toscana


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Flora e Fauna

Inserito il - 04 agosto 2010 : 09:28:12 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Che si tratti di crollo improvviso non lo so, comunque queste "fioriture" vanno a cicli. Adesso di sicuro non ce ne sono quante erano poche settimane fa. Come ho detto prima, anche le alghe stanno regredendo...
Per quanto riguarda il cibo per i terracquari del Centro, beh, quasi tutto (a parte qualche esemplare) è stato già reintrodotto nel laghetto o ai suoi margini, per cui non abbiamo necessità di grandi quantità di cibo. Per i visitatori, osservazioni in teracquario sono comunque possibili, anche se a fine inverno / primavera è un'altra cosa. Lo stesso vale anche per il laghetto, ma all'aperto il discorso è un po' diverso: quando ci sono i corteggiamenti fra tritoni, quando ci sono le rane, quando ci sono le uova, le larve, le fioriture di ninfea... insomma, c'è sempre qualcosa.

Ric
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vespa90ss
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Inserito il - 04 agosto 2010 : 22:30:00 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia



Era più di un anno che mi ripromettevo di fare un salto da Riccardo, ma la mia pigrizia mi aveva sempre bloccato. Dopo qualche scambio di battute al cellulare mi decido per una visita nel pomeriggio del giorno 2 agosto. Piombino mi stava attendendo offrendomi come regalo una giornata di un limpidezza fuori dell'ordinario, al punto che l'Elba sembrava proprio lì a un tiro di schioppo con la Corsica che appariva sfumata alle sue spalle.
Riccardo mi accoglie con il solito entusiasmo di sempre ed un ampio sorriso: lo guardo meglio e noto che dall'ultima escursione alla Troscia deve essere cresciuto di almeno altri 10 cm superando i due metri. Nonostante il mio 1,78 accanto a lui mi sento un nano.
Dopo avermi spiegato brevemente la storia del Centro di Entomologia mi fa subito visitare le relative collezioni e tutti i locali messi a disposizione dal Comune di Piombino sfruttando un edificio scolastico attualmente in disuso. Per certi versi si riprone la storia che ha accompagnato la nascita del Museo di Paleontologia di Scandicci gestito da Simone Casati, il quale sta utilizzando le strutture di una vecchia scuola elementare riadattata a museo. In ambedue i casi le giunte comunali hanno intravisto in queste due iniziative delle ottime opportunità culturalmente qualificanti per il proprio territorio, affiancandole ad altre realtà di città molto più blasonate. Un gesto che le nobilita e le eleva ad un livello di raro prestigio per quanto riguarda l'iniziazione delle giovani leve verso lo studio delle scienze naturali.
Il laghetto che Riccardo ed i suoi amici hanno realizzato all'interno dell'area scolastica ha preso gran vigore nel giro di questo anno e praticamente riesce quasi a mantenere un proprio equilibrio biologico vitale ed autonomo, senza quasi obbligare a grandi interventi di manutenzione.
Risultati del genere si ottengono solo se si possiedono ottime capacità di progettazione e realizzazione dell'habitat, sapendo inserire la quantità e la qualità giusta di specie sia vegetali che animali, senza eccedere.
E' diventata una splendida palestra dove condurre gli studenti che desiderano vedere forme di vita assolutamente sconosciute ai più, adulti compresi. Dove possano osservare come è possibile realizzare con poco qualcosa che possa portarli a sperare in un futuro
migliore, ricco di nuova luce e di spazi vitali sicuri e perenni sia per gli animali che per
l'uomo.
Questa palestra didattica è sinceramente un concentrato di curiosità naturalistiche di non facile individuazione in natura, in considerazione degli habitat ormai devastati dalla antropizzazione che sottrae acqua alla falda disseccando le sorgenti, che stupra la vegetazione ripicola dei fossi disboscando eccessivamente, che vi incanala le acque di scarico delle abitazioni, che vi fa convergere i diserbanti, i pesticidi, gli insetticidi, i concimi delle campagne circostanti ad opera del dilavamento causato dalle piogge.
E' diventata circostanza rarissima incontrare luoghi dove rinvenire larve ed adulti di tritone, quando quarant'anni fa ogni fontanile, ancora ricco d'acqua, possedeva la sua nutrita popolazione di anfibi. Ecco perchè l'aspetto educativo oltre che didattico di questa iniziativa è da tenere in assoluta considerazione: uno strumento efficace per diffondere la conoscenza di queste popolazioni di anfibi che non interessano a nessuno e che sono i primi a soccombere in caso di cementificazione di un'area.
Un elogio quindi particolare a Riccardo ed ai suoi amici che si sono buttati a corpo morto in questa iniziativa dedicandovi tutto il proprio tempo libero.
Ho avuto la possibilità di scattare qualche foto anche se le condizioni di illuminazione non erano le più favorevoli in quanto mezzo giardino era ll'ombra e l'altra metà in pieno sole.
Allego alcune immagini che Riccardo vorrà gentilmente illustrare.

Immagine 1:
Il Laghetto del Centro di Entomologia - Piombino (LI)
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vespa90ss
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vespa90ss
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vespa90ss
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vespa90ss
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vespa90ss
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vespa90ss
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vespa90ss
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Il Laghetto del Centro di Entomologia - Piombino (LI)


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terror90
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Inserito il - 05 agosto 2010 : 02:28:19 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
molto emozionanti le foto dei tritoni, soprattutto la prima con il piccolo punteggiato(o almeno pare)metamorfosato...mi ritorna in mente i 13 piccoli girini di punteggiato che ho salvato l'anno scorso da un'ansa del fiume che stava per asciugarsi, li ho presi, messi in un acquario adattato a loro, e nutriti con ciclops, larve di zanzara e altri insetti che prendevo direttamente da uno dei miei stagni...e appena metamorfosati(lunghi appena 4 cm circa) li ho liberati vicino le sponde del fiume da cui li avevo presi...che emozione rivedere certe creature ormai rare dalle mie parti!

terror90
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vespa90ss
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Inserito il - 05 agosto 2010 : 08:44:19 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Il completamento della metamorfosi è una vera e propria cabala. Una gara da vincere contro il tempo. C'è da dire che l'istinto di questi anfibi si è talmente affinato al punto da metterli nella condizione di saper comprendere se la portata di un ruscello o il livello di qualsiasi specchio d'acqua sia tale da garantire la sopravvivenza delle larve per tutte le settimane necessarie al loro sviluppo.
Nel caso delle mie salamandrine perspicillate maremmane (a breve tornerò a completare il mio post), devo dire che le mamme hanno saputo calcolare con precisione cronometrica il disseccamento del corso d'acqua dove era avvenuta una deposizione. Non credo sia stato un caso.
Purtroppo però delle stagioni particolarmente siccitose determinano delle stragi paurose e solo l'intervento umano può salvare dal disseccamento le larve.
Attingere in maniera dissennata dalla falda acquifera che si abbassa sempre di più, costituisce uno dei principali motivi di scomparsa degli anfibi i quali abbandonano i luoghi da sempre frequentati alla ricerca di nuovi altri con una portata tale da offrire maggiori garanzie di sopravvivenza alla propria prole.
Ieri, dopo un'escursione alla Riserva del Pigelleto, sono stato ospite a pranzo a Pian Castagnaio sull'Amiata da un collega originario di quella zona: mi diceva che trent'anni fa, prima della creazione delle gigantesche serre vivaistiche (sembra siano fra le più grandi d'Europa), l'Amiata era un vero e proprio colabrodo di torrenti e ruscelli. Anfibi di ogni genere erano presenti ovunque, persino le salamandre che incontrava piuttosto spesso anche vicino all'orto, confinante con il castagneto, in prossimità del paese.
Le serre, sfruttando il calore del vapore dei soffioni presenti in gran quantità nella zona, sono potute crescere a dismisura e offrono così lavoro a circa 150 persone: allo stesso tempo, però, convogliano verso di sè tutta l'acqua delle vene amiatine di quel versante. Ciò significa che buona parte del paese di Pian Castagnaio campa sulle serre ma per un posto di lavoro sicuro hanno dovuto cedere quasi tutta l'acqua della montagna.
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Fossi, ruscelli e torrenti sono ormai secchi e la storica fontana del paese che prima aveva un getto potentissimo dovrà essere parzialmente rivitalizzata con una pompa che aspira a qualche metro di profondità......
Questo è lo scotto da pagare per soddisfare lo sviluppo economico di un territorio.

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Modificato da - vespa90ss in data 05 agosto 2010 08:53:52
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Riccardo Banchi
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Inserito il - 05 agosto 2010 : 09:54:20 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Beppe! Mi hai anticipato, ma la cosa è una bella sorpresa. Avrei scritto oggi della tua visita al Centro; l'avevo presa comoda, dato che eri ancora in ferie... ma va bene così).

Ebbene sì, Beppe è venuto a visitare il Centro di Entomologia Lunedì 2 Agosto 2010, nel pomeriggio. Ad accoglierlo c'ero io e subito dopo è venuto il Colli, presidente dell'Associazione Microcosmo.
Le parole che Beppe ha speso per me e pe il Centro mi lusingano (troppo buono). Il laghetto in realtà non è frutto di una progettazione accurata, nel senso che se dovessi realizzarlo ex-novo adesso, di qualche accorgimento terrei di conto (ad esempio mancano zone sufficientemente ampie con acqua bassa e fondo circa orizzontale per l'attecchimento di alcuni tipi di piante acquatiche), ma nella sostanza l'habitat è molto funzionale e a dimostrarlo sono i suoi ospiti anfibi, nonché gli invetrebrati. Gli spazi sono però piuttosto limitati, nel senso che se fosse per me, il laghetto sarebbe potuto essere più ampio... ma il tutto è proporzionato allo spazio a disposizione; e riempire tutti gli spazi non sarebbe opportuno, anche per una correta fruizione da parte dei visitatori.
Le parole di Beppe, come ho detto, sono belle, ma più delle parole, sono le sue foto a parlare. Considerando che le condizioni di luce non erano perfette e che non è il periodo di massima attività dello stagno ("solo" rane, girini, larve di tritone punteggiato e crestato, pochissimi adulti di punteggiato, qualche insetto e microcrostacei), Beppe è riuscito comunque a lasciare un segno indelebile in questo post con le sue foto, scatatte peraltro in modo relativamente fugace.

Eccomi a descrivere le fotografie da lui postate:

Immagine 1 - un bel primo piano della superficie del laghetto dove è presente il potamogeton
Immagine 2 - superficie dell'acqua con le ninfee (quel giorno senza fioriture; già ce ne sono state almeno 5)
Immagine 3 - il sottoscritto sul ponticello che scruta il fondo dello stagno in cerca di qualche larva di crestato
Immagine 4 - laghetto e cavalletto che Beppe ha usato per le sue foto
Immagine 5 - neometamorfosato di tritone punteggiato rinvenuto alzando una corteccia in giardino, a nemmeno un metro dalla sponda del laghetto (e insieme a quello, trovati molti altri)
Immagini 6 e 7 - larva di tritone punteggiato
Immagine 8 - larva di tritone crestato italiano
Immagine 9 (foto in terracquario) - tritone punteggiato neotenico
Immagine 10 (foto in terracquario) - giovane tritone crestato mentre si "pappa" un lombrico
Immagini 11 e 12 (foto in terracquario) - femmina di tritone alpestre apuano
Immagine 13 - da sinistra a destra: il Colli, io e Beppe nella stanza dei terracquari.
[Le foto 9... 13 le inserisco anche nella discussione relativa ai Terracquari del Centro di Entomologia, per motivi di coerenza]

Un pomeriggio decisamente piacevole. E questa carrellata di immagini serva da stimolo affinché anche voi altri, a prescindere dalla stagione, veniate a trovarci.

Ric
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vespa90ss
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Inserito il - 05 agosto 2010 : 13:09:18 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie per le tue parole Riccardo. Purtroppo in quelle due ore abbiamo dovuto mettere troppa carne al fuoco e no ho fotografato come avrei desiderato. Sarà per la prossima volta.
Vorrei aggiungere anche questa foto di ostracodi (credo) che avevo inizialmente scambiato per dafnie visto la loro piccolezza ( 1 o 2 mm circa) Ce n'erano a centinaia in quella piccola pozza.....
La foto mi sembra ben riuscita quindi penso sia il caso di postarla:


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