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ATTENZIONE! Gli Amministratori ed i Moderatori di questa sezione del Forum di Natura Mediterraneo desiderano che l'argomento caccia sia evitato perchè ritengono che Associazioni come il WWF, Legambiente e Lipu, siano molto ben organizzate e coerentemente molto attive su questo argomento.
Inutile dire che siamo completamente in linea con gli ideali di queste associazioni.

Per contribuire alle finalità di salvaguardia che il forum si propone chiediamo inoltre a tutti gli utenti di collaborare con noi affinchè si possa contribuire a diffondere un'etica di approccio all'osservazione della fauna che rechi il minor disturbo possibile agli animali.


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u / c
Utente Cancellato

Città: .


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Inserito il - 04 ottobre 2007 : 16:38:33 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di giacomo73:
...Rispetto alla predazione sul gregge che è in grado di fare l'orso in un anno è quasi sillogistico pensare che la pecora avvelenata (sempre che la notizia sia vera) fosse destinata appunto ai canidi....


Giusta osservazione

(inoltre sarebbe il caso di aspettare l'autopsia)
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valeriocav
Utente V.I.P.

Città: Roma
Prov.: Roma

Regione: Lazio


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Inserito il - 04 ottobre 2007 : 16:50:51 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Rispondo a Nikarlo, dicendo che ha ragione nel sostenere che le ragioni degli allevatori sono in netto contrasto con quelle degli animali, in particolar modo danni procurati da lupi, (cani....),ma mi vengono in mente due cose:
1) gli animali selvatici hanno invaso il loro territorio o viceversa?
2) se ci sono tanti cinghili, cervi (circa 2000) ecc è perchè , così come scritto da qualcuno nel forum nel passato, cosa preferirebbe fare un lupo o un cane randagio, cacciare tali prede naturali e obbiettivamente pericolose o facili ovini ruminanti non rinchiusi (come secondo me dovrebbero, almeno all'interno di un parco) e liberi di spostarsi a loro piacimento?

valerio
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u / c
Utente Cancellato

Città: .


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Inserito il - 04 ottobre 2007 : 16:54:17 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di giacomo73:


....C'è, poi, un altro fenomeno che interessa gli allevatori, e cioè la notevole presenza di cani randagi, o rinselvatichiti. Rispetto alla predazione sul gregge che è in grado di fare l'orso in un anno è quasi sillogistico pensare che la pecora avvelenata (sempre che la notizia sia vera) fosse destinata appunto ai canidi.


Giusta osservazione.

C'è da considerare lo stato dei boschi, tra siccità e incendi sono devastati. Per le specie selvatiche si sono ridotte le risorse costringendole verso alimenti normalmente marginali.
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lynkos
Con altri occhi


Città: Sant'Eufemia a Maiella
Prov.: Pescara

Regione: Abruzzo


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Inserito il - 04 ottobre 2007 : 18:39:42 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Per l'ultima notizia, leggete qui.

Sarah


"... mi rendo conto anche che non possiamo vincere questa battaglia per salvare specie e ambienti senza creare un legame emozionale tra noi e la natura, poiché non lotteremo per salvare ciò che non amiamo, ma che apprezziamo solo in qualche senso astratto" (S. J. Gould)
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u / c
Utente Cancellato

Città: .


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Inserito il - 04 ottobre 2007 : 19:08:34 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Scusate ma per un errore di connessione il mio messaggio è uscito doppio e smembrato.
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valeriocav
Utente V.I.P.

Città: Roma
Prov.: Roma

Regione: Lazio


227 Messaggi
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Inserito il - 04 ottobre 2007 : 19:20:29 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
C'è quindi il rischio di ulteriori 2 orsi morti?
Una tragedia senza fine

valerio
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u / c
Utente Cancellato

Città: .


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Inserito il - 04 ottobre 2007 : 19:23:39 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Il progetto è costato 12 milioni di euro....

Complimenti per i risultati...

Link

E' spaventoso il divario tra gli investimenti e i fallimentari risultati ottenuti...

Mi interesso di Cheloni, quando leggo le cifre impegnate in progetti quali quelli sulle Emys e gli scarsi risultati che producono penso ad una mia amica di Arezzo che con pochi euro e tanta passione ha riprodotto svariate migliaia di Testudo e centinaia di Emys galloitalica.

Quanto denaro viene gettato al vento inutilmente a vantaggio delle lobby di bio-burocrati che ci campano sopra?

Bio-burocrati interesati più alle loro nicchie che alla tutela della Natura.


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giova80
Utente Senior




1390 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 04 ottobre 2007 : 19:31:23 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Io penso che in italia dal punto di vista di legislazione ambientale stiamo indietro di millenni , come per le altre cose d'altra parte , se pensiamo che nel caso in cui queste persone che hanno compiuto questo indescribile gesto (sempre se li troveranno , secondo me no)venissero identificati,male che gli va si faranno qualche giorno di galera e qualche multa , finito li
.
E' normale che dopo uno che ha queste intenzioni se ne freghi delle conseguenze e vada a fare quello che poi fa...
Ma d'altra parte cosa possiamo aspettarci da un governo che per salvare i suoi simili libera assassini e quant'altro,dandogli la possibilita di fare quello che vogliono.

Io purtroppo non mi aspetto niente nemmeno sta volta .

Cerco ragazzi con la mia stessa passione floristica !

Modificato da - giova80 in data 04 ottobre 2007 19:50:02
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Marco Preziosi
Utente V.I.P.

Città: Roma
Prov.: Roma

Regione: Lazio


114 Messaggi
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Inserito il - 04 ottobre 2007 : 22:12:01 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Tartagnan:

...Quanto denaro viene gettato al vento inutilmente a vantaggio delle lobby di bio-burocrati che ci campano sopra?

Bio-burocrati interesati più alle loro nicchie che alla tutela della Natura.
...




Grazie Tartagnan!!(Sinceramete)
Questa è la domanda cruciale da fare!!! O almeno una delle tante per cominciare a fare una seria autocritica.
(Mea culpa: non non ho avuto il coraggio di farla io la domanda, l'argomento, credo, sia tabù)



Marco
Link
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lynkos
Con altri occhi


Città: Sant'Eufemia a Maiella
Prov.: Pescara

Regione: Abruzzo


17647 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 05 ottobre 2007 : 08:26:05 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Sono sconcertata che anche qui dentro, la lettura di questa faccenda continua ad essere fortemente antropocentrica e che in un modo o un altro i vari aspetti economici/finanziari predominano quasi dovunque. Ma non ho capito, un'area protetta, una riserva o un parco, dovrebbe portare vantaggi per l'ambiente, la biodiversità e la natura... o per gli uomini (nel senso stretto del loro guadagno materiale)? E non ditemi entrambi, perché temo che le due cose sono perfettamente incompatibili, senza una reinterpretazione radicale e coraggioso del ruolo dell'uomo in certi ambienti.
Turismo? Ma siete proprio sicuri che è quella la risposta? Avete mai pensato alle problematiche collegate a flussi non trascurabili di persone, solo alcune con la sensibilità e umiltà indispensabili per penetrare nella natura senza che diventi uno stupro, macchine, moto (adesso anche i quad), perfino pullman. Strade di montagna allargate, l'inquinamento e il rumore (soprattutto nelle vallate strette e nei piccoli paesi), la spazzatura, l'apertura di nuovi sentieri e aree "attrezzate"... e così via. E siamo sicuri che ad un certo punto sarà poi possibile di resistere alla pressione di costruire nuovi alberghi, residence, centri sportivi, villette "immerse nel verde"...?
Nelle parole di una lettera aperta scritta da un mio carissimo amico, direttore di un'area protetta con occhi un po' diversi: "Il nostro paese, dopo essersi dotato di un sistema (almeno sulla carta) all’avanguardia di aree protette (parchi nazionali, regionali, riserve naturali Statali e regionali, Zone di Protezione Speciale, Siti di Importanza Comunitaria) deve decidere cosa farne... la sponda su cui traghettare un po’ più avanti nel terzo millennio la biodiversità unica del nostro paese o una sorta di rete bioagro-turistico-folclorica?"


Sarah


"... mi rendo conto anche che non possiamo vincere questa battaglia per salvare specie e ambienti senza creare un legame emozionale tra noi e la natura, poiché non lotteremo per salvare ciò che non amiamo, ma che apprezziamo solo in qualche senso astratto" (S. J. Gould)

Modificato da - lynkos in data 05 ottobre 2007 08:28:08
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argonauta
Utente Super


Città: Guidonia
Prov.: Roma

Regione: Lazio


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Biologia Marina

Inserito il - 05 ottobre 2007 : 08:52:20 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di lynkos:

Sono sconcertata che anche qui dentro, la lettura di questa faccenda continua ad essere fortemente antropocentrica e che in un modo o un altro i vari aspetti economici/finanziari predominano quasi dovunque. Ma non ho capito, un'area protetta, una riserva o un parco, dovrebbe portare vantaggi per l'ambiente, la biodiversità e la natura... o per gli uomini (nel senso stretto del loro guadagno materiale)? E non ditemi entrambi, perché temo che le due cose sono perfettamente incompatibili, senza una reinterpretazione radicale e coraggioso del ruolo dell'uomo in certi ambienti.
Turismo? Ma siete proprio sicuri che è quella la risposta? Avete mai pensato alle problematiche collegate a flussi non trascurabili di persone, solo alcune con la sensibilità e umiltà indispensabili per penetrare nella natura senza che diventi uno stupro, macchine, moto (adesso anche i quad), perfino pullman. Strade di montagna allargate, l'inquinamento e il rumore (soprattutto nelle vallate strette e nei piccoli paesi), la spazzatura, l'apertura di nuovi sentieri e aree "attrezzate"... e così via. E siamo sicuri che ad un certo punto sarà poi possibile di resistere alla pressione di costruire nuovi alberghi, residence, centri sportivi, villette "immerse nel verde"...?

Nelle parole di una lettera aperta scritta da un mio carissimo amico, direttore di un'area protetta con occhi un po' diversi: "Il nostro paese, dopo essersi dotato di un sistema (almeno sulla carta) all’avanguardia di aree protette (parchi nazionali, regionali, riserve naturali Statali e regionali, Zone di Protezione Speciale, Siti di Importanza Comunitaria) deve decidere cosa farne... la sponda su cui traghettare un po’ più avanti nel terzo millennio la biodiversità unica del nostro paese o una sorta di rete bioagro-turistico-folclorica?"


Sarah


"... mi rendo conto anche che non possiamo vincere questa battaglia per salvare specie e ambienti senza creare un legame emozionale tra noi e la natura, poiché non lotteremo per salvare ciò che non amiamo, ma che apprezziamo solo in qualche senso astratto" (S. J. Gould)


Sarah hai perfettamente ragione, anche io in un precedente post mi ero allarmato per l'enfatizzazione, contenuta in alcuni messaggi, dei vari aspetti economici/finanziari. Dalle ultime notizie si apprende che l'avvelenamento degli orsi e di altri animali sarà perseguito come un crimine comtro lo stato e che la Regione Abruzzo si costituirà parte civile contro gli autori di questo crimine.
Intanto per dare un segnale concreto perchè non chiudere al pascolo il PNA e le zone limitrofe, vietare in modo categorico il turismo di massa. Non è terrorismo ecologico questi provvedimenti vengono già adottati per le aree marine protette dove è proibita la navigazione, l'ancoraggio di natanti e la pesca subacquea e non.

Mario

Volgi gli occhi allo sguardo del tuo cane: puoi affermare che non ha un'anima?
(Victor Hugo)

Modificato da - argonauta in data 05 ottobre 2007 08:56:52
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u / c
Utente Cancellato

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Inserito il - 05 ottobre 2007 : 09:53:40 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Abolire la pastorizia?!

Vuol dire non aver capito un tubo della Marsica e dintorni.

No, semplicemente per il fatto che da millenni la pastorizia ha modellato l'ambiente naturale abruzzese.

Negli anni '60 gli anziani mi raccontavano che le greggi non erano di alcune decine, massimo un centinaio di pecore ma erano di alcune decine di migliaia di capi, che divenivano milioni nella transumanza, i tratturi diventavano un fiume bianco.

Altro che migrazioni degli Gnu....

A Tivoli c'è un immenso tempio dedicato a Ercole vincitore (divinità tutelare della pastorizia), composto da ambienti enormi, era una stazione di posta per la transumanza dalle pianure del Lazio all'Abruzzo.

Su alcune montagne sono presenti degli stazzi in opera incerta preromani composti da circoli di pietra, nel'Iran ancora li usano, sono identici, sono riconducibili alla cultura indoeuropea, ho avuto la fortuna di vedere un filmato del loro utilizzo e di come vengono montate le tende dei pastori nomadi avvalendosi dei muri a secco.

L'Appennino centrale in periodi in cui la pastorizia era molto più sviluppata
ha conservato lupi, tassi, orsi, ungulati ecc. scomparsi in altre regioni.
La pastorizia favoriva, piuttosto che danneggire questo ecosistema...

Per me eliminare la pastorizia è alterare l'Ambiente e una cultura che risale al Neolitico, inventandosi un modello naturale falso e alterativo dell'Ecosistema.

Si fanno tante tragedie per le specie alloctone e poi ipotizzate un modello estrano a quel poco che resta di una cultura millenaria?!


Rifletteteci.



Messaggio originario di argonauta:
[Intanto per dare un segnale concreto perchè non chiudere al pascolo il PNA e le zone limitrofe, vietare in modo categorico il turismo di massa. Non è terrorismo ecologico questi provvedimenti vengono già adottati per le aree marine protette dove è proibita la navigazione, l'ancoraggio di natanti e la pesca subacquea e non.

Mario

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MAGNO
Utente V.I.P.


Città: FAENZA
Prov.: Ravenna

Regione: Emilia Romagna


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Inserito il - 05 ottobre 2007 : 10:20:33 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Abolire la pastorizia?!

Vuol dire non aver capito un tubo della Marsica e dintorni.

No, semplicemente per il fatto che da millenni la pastorizia ha modellato l'ambiente naturale abruzzese.

Negli anni '60 gli anziani mi raccontavano che le greggi non erano di alcune decine, massimo un centinaio di pecore ma erano di alcune decine di migliaia di capi, che divenivano milioni nella transumanza, i tratturi diventavano un fiume bianco.

Altro che migrazioni degli Gnu....

A Tivoli c'è un immenso tempio dedicato a Ercole vincitore (divinità tutelare della pastorizia), composto da ambienti enormi, era una stazione di posta per la transumanza dalle pianure del Lazio all'Abruzzo.

Su alcune montagne sono presenti degli stazzi in opera incerta preromani composti da circoli di pietra, nel'Iran ancora li usano, sono identici, sono riconducibili alla cultura indoeuropea, ho avuto la fortuna di vedere un filmato del loro utilizzo e di come vengono montate le tende dei pastori nomadi avvalendosi dei muri a secco.

L'Appennino centrale in periodi in cui la pastorizia era molto più sviluppata
ha conservato lupi, tassi, orsi, ungulati ecc. scomparsi in altre regioni.
La pastorizia favoriva, piuttosto che danneggire questo ecosistema...

Per me eliminare la pastorizia è alterare l'Ambiente e una cultura che risale al Neolitico, inventandosi un modello naturale falso e alterativo dell'Ecosistema.

Si fanno tante tragedie per le specie alloctone e poi ipotizzate un modello estrano a quel poco che resta di una cultura millenaria?!


Rifletteteci.




Io vado in giro in macchina e non a cavallo, il cibo lo compro al supermercato e non coltivo o allevo niente, ho la caldaia a gas e non il caminetto a legna per scaldarmi... Se arriverò a questo, coerentemente, potrò oppormi affinchè i miei simili fruiscano della montagna nella maniera in cui avviene adesso...
Fino ad allora affermazioni del genere avrebbero solo il sapore dell'ipocrisia e dell'estremismo...
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argonauta
Utente Super


Città: Guidonia
Prov.: Roma

Regione: Lazio


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Biologia Marina

Inserito il - 05 ottobre 2007 : 11:16:05 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Embè nessuno è perfetto...ma sono fiero di essere un ottuso, neolitico, ipocrita estremista.

Mario

Volgi gli occhi allo sguardo del tuo cane: puoi affermare che non ha un'anima?
(Victor Hugo)

Modificato da - argonauta in data 05 ottobre 2007 11:17:17
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FOX
Moderatore


Città: BAGNO A RIPOLI

Regione: Toscana


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Inserito il - 05 ottobre 2007 : 11:17:54 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

Non ho risposto a questo fino ad ora, mi ha fatto troppo male la notizia...
mi associo a tutti quelli hanno postato..

simo



Alto è il prezzo quando si sfida per vanità il mistero della Natura - I. Sheehan
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lynkos
Con altri occhi


Città: Sant'Eufemia a Maiella
Prov.: Pescara

Regione: Abruzzo


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Inserito il - 05 ottobre 2007 : 11:18:58 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Una domanda sola e la risposta è fondamentale… stiamo parlando della salvaguardia della cultura e tradizioni umane o della natura e l'ambiente? E non ci mettiamo a fare bei discorsi teorici su se è giusto considerare l'uomo come dentro o fuori la natura, perché quello è un gioco da salotto riservato ad un piccolo élite privilegiato e che non incide minimamente sulla realtà dei fatti sul terreno.
Perdonami, ma che vuoi che siano questi millenni umani nella storia del pianeta Terra? Tolto il romanticismo, cercando di sopravvivere in numeri sempre più elevati in zone dove forse proprio non ci dovrebbe stare, l'uomo ha, certo, modellato l'ambiente che era naturale… ma per il meglio? In Abruzzo per esempio, la pressione antropica, l'esigenza di aver sempre più spazio per il pascolo e le coltivazioni, sempre più legno per costruire e bruciare, ha portato alla quasi desertificazione di zone sconfinate. I boschi maturi naturali sono praticamente spariti e abbiamo ereditato solo alcuni frammenti degradati della copertura originaria arborea, frammenti che adesso si prova con immensa fatica a riportare in uno stato che almeno si assomiglia a quello naturale. I brandelli di naturalezza sono sopravvissuti non grazie alle cure tenere e premurose degli abitanti, ma al semplice fatto che ad un certo punto, in molte zone, non c'era più nulla che valeva la pena sfruttare. Così c'è stato il miracolo dell'abbandono delle montagne, prima dell'annientamento totale di ogni briciola di naturalezza rimasta.
La convivenza pacifica e positiva fra l'uomo e la natura dovrebbe essere teoricamente possibile, ma purtroppo qui in Italia (e non soltanto) l'esperienza insegna che ancora manca la cultura di fondo necessaria. Quindi ognuno di noi deve scegliere, senza ipocrisia, cosa riteniamo importante. La mia scelta (purtroppo, perché non rende facile la vita) l'ho fatta.


Sarah


"... mi rendo conto anche che non possiamo vincere questa battaglia per salvare specie e ambienti senza creare un legame emozionale tra noi e la natura, poiché non lotteremo per salvare ciò che non amiamo, ma che apprezziamo solo in qualche senso astratto" (S. J. Gould)
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u / c
Utente Cancellato

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Inserito il - 05 ottobre 2007 : 12:01:18 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Altro aspetto su cui riflettere.

Se prima dell'istituzione del Parco gli orsi era 50 e tali sono rimasti non sarebbe il caso di chiedersi se quel territorio può supportare 50 e non più di una cinquantina di plantigradi?!

Gli sconfinamenti non sono forse segnali che la popolazione ha superato il livello ottimale?!

Se lo sono chiesto gli eco-burocrati?!

Secondo: quando le pecore erano milioni, erano decine le carcasse a disposizione ogni giorno dei grifoni, volpi, lupi, orsi, ecc ecc.
Per non parlare del periodo della transumanza in cui morivano a centinaia.

Se viene eliminata la presenza umana con riserva integrale le mele agli orsi le gettiamo con gli elicotteri?
Così il progetto non costerà 12 milioni di euro ma 24 milioni, l'anno dopo 36 ecc.
E anche se piantassero alberi di mele chi li ripulirebbe dalle piante selvatiche?
Gli operai forestali stagionali?.
Sappiamo la stretta correlazione gli stagionali e gli incendi..

Quanto al discorso 'desertificazione' dell'Abruzzo, quello non è deserto, è pascolo, a ma personalmente piace perché fa parte del mio imprinting.

Ma avete mai sentito l'odore di quei pascoli?! E l'atmosfera che si respira?!
Ci sono innumerevoli varietà di specie vegetali, per esempio lo 'zafferano' Crocus sativus, garofanini selvatici ecc ecc.
C'è maggiore diversità che in un bosco.
Inoltre la fauna locale si è adattata a quell'ambiente.

Quando 20 anni fa rimboschirono con pini, cedri, larici ecc. una porzione della vallata in cui vado sempre.....mi è venuto il magone.
Oltretutto era una vallata a 1000 m slm che aveva una presenza relittuale di betulle...ma poi . al limite, perché non rimboscano con farnie?
La pressione antropica è in valle, basta andare a quote collinari e poi stare l'intera giornata senza incontrare anima viva.

Modificato da - u / c in data 05 ottobre 2007 12:05:51
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lynkos
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Città: Sant'Eufemia a Maiella
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Inserito il - 05 ottobre 2007 : 13:01:52 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Sai, in molto ciò che dici, mi trovo perfettamente d'accordo. Ma fra dire che l'intervento dell'uomo ha creato un paesaggio bello che ci piace e dire che è un "ambiente naturale", c'è una marea di differenza! Poi chi ha parlato di eliminare la presenza umana? Certamente non io. Ho detto chiaramente che la convivenza pacifica fra natura e l'uomo dovrebbe essere possibile, senza dubbio è auspicabile. Ma siamo anni luci distante da quell'armonia da favola e mi sembra che più che progredire, siamo andando con determinazione in tutt'altra direzione. Quindi, mentre aspettiamo un'inversione di tendenza, bisogna trovare un modo, anche assai radicale, per fermare lo stillicidio di distruzione, di cui la perdita di tre orsi è solo il simbolo più spettacolare, ma forse meno importante.
Per fare ciò, sono convinta che ci devono essere spazi dove il concetto dominante della natura a servizio dell'uomo, i suoi piaceri e i suoi profitti deve essere invertito, cioè, dove regna la regola inviolabile che l'uomo ci entra e ci sta esclusivamente al servizio della natura, senza misurare quel rapporto in termini di euro e centesimi.
Se affrontato in quei termini, una pastorizia equilibrata e rispettosa della capacità portante del territorio e delle esigenze dell'ambiente, flora e fauna circostante, puntando sulla qualità, non la quantità, può starci benissimo.
Insomma, se la situazione attuale avvilente è il prodotto di una certa cultura e tradizione, per cambiarla, forse bisogna considerare l'ipotesi di una rottura con quella cultura, per poter crearne un'altra più consona alle vere circostanze dei nostri tempi.

Sarah


"... mi rendo conto anche che non possiamo vincere questa battaglia per salvare specie e ambienti senza creare un legame emozionale tra noi e la natura, poiché non lotteremo per salvare ciò che non amiamo, ma che apprezziamo solo in qualche senso astratto" (S. J. Gould)
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zulo
Utente Senior

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Prov.: Roma

Regione: Lazio


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Inserito il - 05 ottobre 2007 : 13:07:21 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
tutto questo non giustifica un massacro. l'uomo ha dichiarato guerra all'animale, sapendo che come sempre ne uscirà vincitore. non dobbiamo sforzarci di far perforza vincere l'animale, ma cercare di ristabilire un equilibrio. il parco secondo me ha ragiunto un suo equilibrio, ora bisognia lasciare che la natura faccia il suo corso, senza interferire. di animali nel parco ce ne sono a sufficienza, la salvaguardia dell'orso deve servire a far aumentare il numero di sconfinamenti, perchè quelli attuali vengono vanificati da uccisioni, accidentali e non. non posso pensare che un animale debba per forza rimanere nei limiti di un parco, altrimenti sarebbe come se il parco fosse una prigione. il mondo non è nostro, ma noi siamo del mondo.

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giuliano petreri
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lynkos
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Città: Sant'Eufemia a Maiella
Prov.: Pescara

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Inserito il - 05 ottobre 2007 : 13:11:21 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di zulo:

sarebbe come se il parco fosse una prigione.

Mi viene spontanea di rispondere... no, il carcere è invece qui fuori e noi siamo i prigionieri.

Sarah


"... mi rendo conto anche che non possiamo vincere questa battaglia per salvare specie e ambienti senza creare un legame emozionale tra noi e la natura, poiché non lotteremo per salvare ciò che non amiamo, ma che apprezziamo solo in qualche senso astratto" (S. J. Gould)
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