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ATTENZIONE! Gli Amministratori ed i Moderatori di questa sezione del Forum di Natura Mediterraneo desiderano che l'argomento caccia sia evitato perchè ritengono che Associazioni come il WWF, Legambiente e Lipu, siano molto ben organizzate e coerentemente molto attive su questo argomento.
Inutile dire che siamo completamente in linea con gli ideali di queste associazioni.

Per contribuire alle finalità di salvaguardia che il forum si propone chiediamo inoltre a tutti gli utenti di collaborare con noi affinchè si possa contribuire a diffondere un'etica di approccio all'osservazione della fauna che rechi il minor disturbo possibile agli animali.


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valeriocav
Utente V.I.P.

Città: Roma
Prov.: Roma

Regione: Lazio


227 Messaggi
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Inserito il - 26 ottobre 2007 : 09:21:12 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Per le ultime notizie...
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valerio
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Bigeye
Moderatore


Città: viterbo
Prov.: Viterbo

Regione: Lazio


6269 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 26 ottobre 2007 : 10:23:20 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
a margine e in punta di piedi

volevo solo sottolineare l'importanza ecologica dei pascoli.
più della metà delle specie europee a rischio utilizzano questi sistemi ecologici.
le praterie di altitudine dell'appennino ospitano importantissime comunità di passeriformi legati a questi ambienti: culbianchi, stiaccini, pispole, tottaville. solo esempi marginali.
e dove cacciano pellegrini, aquile reali, lanari? sovente in aree pascolive di agroecosistemi di montagna.
sono associazioni ecologiche paraclimaciche? si.
ma se pensiamo di tornare a un italia comperta da boschi per intero come ai tempi dei romani in cui si poteva attraversare tutta sotto gli alberi faremmo un grosso errore prospettico e in termini ecologici diminuiremo la biodiversità.
millenni di adattamenti a stadi seriali di transizione hanno portato formazioni vegetali a formazioni di ecotipi e quindi di diversità davvero pregevole.
un parco è ben guidato se fa una zonazione seria. detto in due parole.

mi permetto umilmente di consigliare giacomo a recedere nella ipotesi di abbandono e a tutti noi di mantenere sobrietà di intervento perchè l'argomento è interessante e complesso e i punti di vista (anche forti) di tutti aggiungono cultura alla discussione.

:)


okkione
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FOX
Moderatore


Città: BAGNO A RIPOLI

Regione: Toscana


21536 Messaggi
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Inserito il - 26 ottobre 2007 : 10:30:53 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Non sono mai voluta intervenire in questa discussione,..

ma quoto in toto quanto detto da Angelo...

simo



Alto è il prezzo quando si sfida per vanità il mistero della Natura - I. Sheehan
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argonauta
Utente Super


Città: Guidonia
Prov.: Roma

Regione: Lazio


6664 Messaggi
Biologia Marina

Inserito il - 26 ottobre 2007 : 13:22:21 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
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L'indagato si chiamarebbe Cesidio.



Mario

Volgi gli occhi allo sguardo del tuo cane: puoi affermare che non ha un'anima?
(Victor Hugo)

Modificato da - argonauta in data 26 ottobre 2007 13:23:21
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giacomo73
Utente V.I.P.

Città: lanciano
Prov.: Chieti

Regione: Abruzzo


420 Messaggi
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Inserito il - 26 ottobre 2007 : 13:39:38 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Sono rimasto senz'altro offeso e seccato per gli attacchi diretti che ho ricevuto e dai quali traggo le dovute considerazioni personali. Ed e' ulteriormente fastidioso sentirsi dire che se ho perso interesse a proseguire oltre nella discussione, anche questo sarebbe sintomo di presunzione ...

Non intendo aggiungere null'altro alla discussione, giacché sia la mia opinione che il mio commento sui fatti sono stati già espressi, per chi abbia voluto liberamente condividerli o dissentire.

Quanto alla mia "saccenza", mi spiace che essa sia stata presunta nel tentare di offrirvi una visuale alternativa a degli atteggiamenti che mi sembravano (e mi sembrano) assolutamente preconfezionati e distanti dalla realtà possibile delle cose (che non pretendo di possedere per intero ma che, in parte, posso documentare). Ho voluto con forza, invece, correggere l'idea surreale di un parco "assalito" da bracconieri e da avidi pastori. Quanto poi ad altri aspetti del "sotuttoio" (secondo la Vs. esegesi) devo aggiungere due sole considerazioni: da un lato nessuno ha smentito alcune mie ripetute osservazioni (come l'eventuale proficuità di un certo tipo di pastorizia per l'ambiente o l'attuale e naturale ampio recupero della wilderness all'interno dei confini del parco, dovuto al calo di attività antropiche); dall'altro, che per doveri di carattere deontologico e divieti di natura penale, doveva esservi chiaro che nel racconto di alcuni fatti e circostanze non posso svelarvi oltre il mio archivio professionale.
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giacomo73
Utente V.I.P.

Città: lanciano
Prov.: Chieti

Regione: Abruzzo


420 Messaggi
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Inserito il - 26 ottobre 2007 : 13:48:19 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Documenti:
ecco il primo!
Qui non c'è più pascolo di armenti da almeno vent'anni. Ed è una zona hard-core.
Lo si legge dai cespugli che sono ricresciuti e dalle dichiarazioni di uno dei discendenti delle famiglie che lo possedevano.
Adesso ci sono tanti cervi, ed è un bene.




S'intravede ancora il campetto che i pastori un tempo coltivavano e che potrebbe di nuovo essere riattato soltanto in funzione dei bisogni alimentari degli orsi.
Immagine:
Tre orsi morti
133,84 KB

Modificato da - giacomo73 in data 26 ottobre 2007 13:57:28
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giacomo73
Utente V.I.P.

Città: lanciano
Prov.: Chieti

Regione: Abruzzo


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Inserito il - 26 ottobre 2007 : 13:54:13 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Non è sempre, però, un bene che vi circolino cavalli ormai rinselvatichiti, i quali si riproducono tra di loro autonomamente.
I vecchi proprietari li hanno abbandonati da moltissimo tempo e, non avendo targhe, non potrebbero essere più riportati a nessuno.
Il disturbo con gli (altri) animali selvatici è notevole, così come si può ipotizzare la pericolosa trasmissione di epidemie virali o batteriche.
Qualcuno dovrebbe intervenire, prima o poi.


Immagine:
Tre orsi morti
238,79 KB

Modificato da - giacomo73 in data 26 ottobre 2007 13:55:08
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Chiaroscuro
Utente Junior

Città: Macerata


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Inserito il - 26 ottobre 2007 : 14:47:50 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
wow! fa impressione, a chi non è esperto naturalista, sentir parlare in senso negativo della presenza di cavalli "ormai inselvatichiti".. a parte che non immaginavo proprio che esistessero neanche più in natura i cavalli selvatici , ma avendolo qui appreso .. pensavo fosse una cosa carina che anche per loro ci fosse uno spazio in un ambiente - parco che in fondo tutela tanti animali..

E' davvero così impensabile che anche per cavalli e cani tornati allo stato brad(ip)o possa esserci uno spazio nel parco?
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antea
Utente Senior

Città: Roma


527 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 26 ottobre 2007 : 15:10:03 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Chiaroscuro:

wow! fa impressione, a chi non è esperto naturalista, sentir parlare in senso negativo della presenza di cavalli "ormai inselvatichiti".. a parte che non immaginavo proprio che esistessero neanche più in natura i cavalli selvatici , ma avendolo qui appreso .. pensavo fosse una cosa carina che anche per loro ci fosse uno spazio in un ambiente - parco che in fondo tutela tanti animali..

E' davvero così impensabile che anche per cavalli e cani tornati allo stato brad(ip)o possa esserci uno spazio nel parco?


si Chiaroscuro..e' impensabile..e sai perche'? Perche' gli animali non autoctoni entrano in competizione con quelli autoctoni, mettendone a rischio la sopravvivenza di specie! Un esempio? i cani con i lupi! i daini con i caprioli ecc. ecc. ecc.
Essere natualisti significa proteggere l'intera specie endemica e non il singolo animale..o specie alloctone magari anche invasive...quello lasciamolo fare agli animalisti.....

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Chiaroscuro
Utente Junior

Città: Macerata


23 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 26 ottobre 2007 : 17:17:03 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie Antea, per avermi spiegato un po' meglio, oltre alla mia domanda in se, anche la differenza tra animalisti e naturalisti. Effettivamente c'è nella pubblica opinione una grande confusione tra queste due definizioni...
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antea
Utente Senior

Città: Roma


527 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 26 ottobre 2007 : 18:07:08 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Chiaroscuro:

Grazie Antea, per avermi spiegato un po' meglio, oltre alla mia domanda in se, anche la differenza tra animalisti e naturalisti. Effettivamente c'è nella pubblica opinione una grande confusione tra queste due definizioni...


..non ti preoccupare ...nessuno e' nato imparato...io sono la prima qui del forum ad ammettere la mia ignoranza..
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majella
Utente Senior

Città: atessa
Prov.: Chieti

Regione: Abruzzo


1056 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 26 ottobre 2007 : 19:25:25 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Mi permetto di intervenire anch’io, anche se non ho proposte valide per aiutare i cari plantigradi.
E nemmeno sarei obbiettivo, considerandomi uno fra quelli che quasi rinnegano di appartenere al genere Homo.
Amo tanto la mia terra, ma se l’Abruzzo ha conservato diverse zone relativamente integre, lo deve esclusivamente alla sua natura montuosa, con zone impervie difficilmente sfruttabili per uso agricolo e pastorale.
Il merito non va certo ai pastori “custodi” o a gente del posto capace di vivere in armonia con i luoghi nativi.
Sono anche molto dubbioso sul valore dato al pascolo.
Che le praterie di altitudine, per intendersi quelle che crescono al di sopra del limite arboreo, siano molto importanti per la biodiversità è fuori discussione.
Ma molti pascoli, in passato, sono stati ricavati ad altezze inferiori, ottenuti attraverso il disboscamento.
Gran parte dei boschi abruzzesi sono stati distrutti nel XVI secolo, durante la dominazione spagnola proprio per ricavare pascoli e coltivi. Ciò ha comportato l’asportazione di humus con conseguente affioramento della roccia. Il pesante carico di bestiame ha poi fatto il resto facendo diventare questi territori aridi e sterili, preludio alla desertificazione. Anche una eventuale riforestazione risulterebbe molto difficile. Molte colline e montagne dell’interno abruzzese si presentano nude, prive di vegetazione e non è certo questo un aspetto naturale, anche se a qualcuno può sembrare tale.

Bisogna difendere assolutamente le aree integre rimaste.
A tutti i costi e senza compromessi.
.
Un saluto
Marco
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antea
Utente Senior

Città: Roma


527 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 26 ottobre 2007 : 23:09:25 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di majella:

Mi permetto di intervenire anch’io, anche se non ho proposte valide per aiutare i cari plantigradi.
E nemmeno sarei obbiettivo, considerandomi uno fra quelli che quasi rinnegano di appartenere al genere Homo.
Amo tanto la mia terra, ma se l’Abruzzo ha conservato diverse zone relativamente integre, lo deve esclusivamente alla sua natura montuosa, con zone impervie difficilmente sfruttabili per uso agricolo e pastorale.
Il merito non va certo ai pastori “custodi” o a gente del posto capace di vivere in armonia con i luoghi nativi.
Sono anche molto dubbioso sul valore dato al pascolo.
Che le praterie di altitudine, per intendersi quelle che crescono al di sopra del limite arboreo, siano molto importanti per la biodiversità è fuori discussione.
Ma molti pascoli, in passato, sono stati ricavati ad altezze inferiori, ottenuti attraverso il disboscamento.
Gran parte dei boschi abruzzesi sono stati distrutti nel XVI secolo, durante la dominazione spagnola proprio per ricavare pascoli e coltivi. Ciò ha comportato l’asportazione di humus con conseguente affioramento della roccia. Il pesante carico di bestiame ha poi fatto il resto facendo diventare questi territori aridi e sterili, preludio alla desertificazione. Anche una eventuale riforestazione risulterebbe molto difficile. Molte colline e montagne dell’interno abruzzese si presentano nude, prive di vegetazione e non è certo questo un aspetto naturale, anche se a qualcuno può sembrare tale.

Bisogna difendere assolutamente le aree integre rimaste.
A tutti i costi e senza compromessi.
.
Un saluto
Marco



..conidivido gli aspetti da te citati, in particolare l'ultima frase. La convivenza uomo-fauna selvatica ha sempre nei secoli creato un conflitto, che nel tempo e' poi divenuto parte integrante della vita delle specie animali selvatiche e dell'uomo stesso. Come uscirne? penso sara' cosa pressocche' impossibile parlando di percentuali di riuscita. I tentativi di salvaguardia degli habitat naturali devono essere di obbligo se vogliamo salvare il nostro patrimonio faunistico, ma al tempo stesso non possiamo discriminare chi da secoli abita gli stessi areali ormai antropizzati, chi vive anzi sopravvive attraverso risorse "opportunistiche" se vogliamo su quei luoghi. Sacrificare uno stile di vita come la pastorizia che consente una sopravvivenza adeguata alla dignita' umana significa porre i presupposti per un rapporto malsano di maggior competizione con gli animali selvatici.
L'uomo non deve sentirsi minacciato dalla presenza della fauna selvatica, non deve sentirsi discriminato ma ha bisogno di sentirsi parte integrante di un progetto su largo spettro. La valorizzazione, l'informazione e la sensibilizzazione sono le basi per un futuro di convivenza possibile, gettando le fondamenta per una tolleranza piu' spiccata e meno conflittuale.
E' vero che la creazione di pascoli hanno portato al tracollo nel passato molte popolazioni di specie selvatiche, ma e' anche vero che operazioni di forte repressione e coercizione sulle attivita' umane non fanno che aumentare l'atavico conflitto uomo animale, alimentando l'odio del primo per il secondo.
Quello che va risolto prima di tutto e' l'astio, il senso di competizione, la paura di perdere uno spazio vitale per la propria sopravvivenza, tutti elementi su cui potenzialmente si versano i crimini nei confronti della natura e della sua fauna selvatica.
Le proposte elencate nella discussione sono tutte buone ma senza un coinvolgimento basato sul rispetto vero, sulla valorizzazione, su una sentita tolleranza da parte di chi vive quei luoghi..ogni tentativo di controllo nel tempo trovera' il suo fallimento.

..questo e' il mio umile pensiero..



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u / c
Utente Cancellato

Città: .


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Inserito il - 27 ottobre 2007 : 00:04:51 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di majella:

Gran parte dei boschi abruzzesi sono stati distrutti nel XVI secolo, durante la dominazione spagnola proprio per ricavare pascoli e coltivi.
Marco



Uhumm. e la Tiburtina che era un tratturo preromano e Federico II di Svevia che tagliava le testa a chi manometteva i cippi dei tratturi?!
E gli stazzi sanniti di cui è punteggiata la Marsica?!

Tutto pre-pre-pre spagnolo

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lynkos
Con altri occhi


Città: Sant'Eufemia a Maiella
Prov.: Pescara

Regione: Abruzzo


17647 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 27 ottobre 2007 : 06:23:22 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Avendo espresso già chiaramente e ampiamente i miei pensieri al riguardo in queste e altre discussioni affini, non ho niente da aggiungere, se non di ringraziare Marco (majella) per il suo intervento che riflette molto bene il mio pensiero .

Sarah


"... mi rendo conto anche che non possiamo vincere questa battaglia per salvare specie e ambienti senza creare un legame emozionale tra noi e la natura, poiché non lotteremo per salvare ciò che non amiamo, ma che apprezziamo solo in qualche senso astratto" (S. J. Gould)
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giacomo73
Utente V.I.P.

Città: lanciano
Prov.: Chieti

Regione: Abruzzo


420 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 27 ottobre 2007 : 15:09:08 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Per quanto riguarda la convivenza con i cavalli, invece:

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argonauta
Utente Super


Città: Guidonia
Prov.: Roma

Regione: Lazio


6664 Messaggi
Biologia Marina

Inserito il - 30 ottobre 2007 : 20:09:41 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Fonte Blog dell'OrsoBRuno
In questi ultimi giorni non ci sono state svolte nelle indagini sul colpevole della morte degli animali nel PNALM. Tv e giornali hanno citato il nome di uno dei presunti colpevoli, Cesidio, ma data la diffusione di questo nome nella marsica è come cercare Maria per Roma.

Si cercano quindi ancora uno o più colpevoli per l'orso Bernardo e gli altri due plantigradi uccisi "ma non si ammettono errori di responsabilità. Bisogna arrivare in modo netto ad accertare la verità". Parla per la prima volta l'avvocato "dell'orso", Eraldo Stefani, attraverso il quale il Wwf si è costituito "persona offesa" e quindi già presente nella fase procedimentale davanti al pubblico ministero. In sostanza il Wwf può così entrare in azione con una difesa investigativa quando ancora l'indagine si trova in Procura. "Un sistema per allontanare lo spettro dell'errore giudiziario e che consente - tiene a puntualizzare subito l'avvocato Stefani - di essere ancora più in linea con la Procura".
L'Arpo, organismo che da sempre promuove le produzioni tradizionali e di qualità e il ruolo di salvaguardia ambientale degli allevatori, sta pertanto valutando di inviare alle Autorità una denuncia per diffamazione e calunnia, «tenuto anche conto che i danni di queste affermazioni riprodotte su tutta la stampa italiana ed estera si stanno purtroppo già manifestando, con annullamenti di ordinativi di prodotti e di soggiorni presso gli agriturismi dell'area».
E' ora che finalmente ognuno si assuma le sue responsabilità, annuncia l'associazione: «giustamente va perseguito chi ha avvelenato gli orsi, ma altrettanto chi non è stato in grado di controllare il territorio, chi ha sperperato risorse pubbliche, chi diffama e calunnia un'intera categoria» e continua «Forse nessuno sa che la responsabilità penale è personale e non di categoria: quando qualcuno tenta di gettare fango sugli altri a livello di categorie generali, bisogna prendere atto che spesso lo fa per nascondere le proprie inefficienze o incapacità di dare quelle risposte concrete che per dovere istituzionale avrebbe dovuto dare». La polemica però è rivolta soprattutto verso il Parco: «Qui invece si spendono da anni miliardi in progetti europei sul lupo e sull'orso, salvo poi scoprire che al momento del monitoraggio si sa solo scaricare tutte le responsabilità in modo generico su un'intera categoria, senza preoccuparsi dei danni che questo può provocare a tante piccole e medie aziende tradizionali, oneste e rispettose del territorio, mentre ancora non si sa nemmeno quanti sono gli orsi nonostante collari e satellitari, costati ai pubblici contribuenti quasi come una stazione spaziale». Una presa di posizione chiara fatta di tante accuse mal digerite.
«Queste voci», continua l'associazione, «di accusa sembrano piuttosto voler rivendicare ulteriori risorse pubbliche per la difesa dell'ambiente, screditando chi umilmente e senza clamore ha contribuito per secoli alla tutela di questo territorio, che ben prima di avere parchi e riserve era percorso da greggi transumanti che hanno fatto di queste montagne e pascoli quello che sono ancora oggi».
In un clima di polemiche e nebbiose dichiarazioni la verità sembra sempre più lontana



Mario

Volgi gli occhi allo sguardo del tuo cane: puoi affermare che non ha un'anima?
(Victor Hugo)
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AngelaI
Utente Super


Città: Sant'Elia Fiumerapido (FR) - 03049
Prov.: Frosinone

Regione: Lazio


13740 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 31 ottobre 2007 : 19:03:55 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Una importante iniziativa a favore degli orsi.

Un frutteto per gli orsi del parco nazionale di
Abruzzo Lazio e Molise. Lo ha realizzato l’associazione
“Orso and Friends” a Campoli Appennino.
Una piantagione di mele di circa 50 piante servirà
agli animali simbolo del parco per non andare a cercare
altrove il cibo, finendo, come spesso è accaduto,
per sconfinare nelle proprietà dei contadini arrecando
loro danni ed essere visti come animali fastidiosi.



La notizia è ripresa dal quotidiano on-line "Il punto a mezzogiorno" del 31 ottobre.

Angela e Gianni


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argonauta
Utente Super


Città: Guidonia
Prov.: Roma

Regione: Lazio


6664 Messaggi
Biologia Marina

Inserito il - 31 ottobre 2007 : 20:07:25 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Finalmente dopo tante chiacchiere un atto concreto che auguriamosi sia il primo di una lunga serie. Grazie per averci informato.

Mario

Volgi gli occhi allo sguardo del tuo cane: puoi affermare che non ha un'anima?
(Victor Hugo)
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giacomo73
Utente V.I.P.

Città: lanciano
Prov.: Chieti

Regione: Abruzzo


420 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 05 novembre 2007 : 11:17:54 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Trascrivo senza glosse, giacché mi sembra rispecchi (con la naturale diplomazia e prudenza che si presume in una comunicazione ufficiale) i miei argomenti:

UN PARCO IN DIFFICOLTÀ HA BISOGNO DI COMPRENSIONE E SOSTEGNO
Assistiamo ormai a un continuo stillicidio di articoli critici e supercritici, proteste, lamentele, interventi più o meno demagogici, segnalazioni di inadempienze e quant’altro che vedono, in sostanza, l’Ente Parco “sotto processo”. Dimenticando la storia recente di questa Istituzione. Sia chiaro: molte, se non tutte le questioni sollevate hanno fondamento, meritano attenzione e necessitano di soluzioni adeguate. Ma attenzione: c’è bisogno di buona volontà, di disponibilità, di impegno, di onestà intellettuale, di correttezza da parte di tutti. E’ bene ribadirlo ancora.
Come è noto, ho assunto da poco la Presidenza del Parco dopo diversi mesi di impegno in qualità di commissario straordinario durante i quali non ho potuto che svolgere normale amministrazione per la sopravvivenza.
Sin dal primo momento però, e quindi in tempi “non sospetti”, ho evidenziato la difficile e grave situazione dell’Ente e del Parco. Ho poi indicato, con Relazioni, anche di carattere programmatico, le questioni più importanti da affrontare per superare la grave crisi in atto che, nonostante un certo lavoro di “recupero” degli ultimi anni, resta veramente difficile e complicata. Da poco si è finalmente insediato il Consiglio Direttivo (diamo atto al Ministro di aver mantenuto le promesse nominandolo nei tempi indicati), che è chiamato a un improbo impegno per cercare di venirne fuori in tempi brevi e nel migliore dei modi. Le premesse ci sono peraltro tutte, data la qualità dei componenti e la volontà da loro espressa di lavorare con impegno e serietà. La stessa Comunità del Parco, pur tra dispute politiche e localistiche tipiche di questi organismi, sta recuperando presenza e funzionalità dopo anni di abbandono. Non sarà, però, affatto facile. Bisogna dirlo a chiare lettere. Bisogna che tutti ne siano consapevoli. Ecco perché l’Ente ha bisogno, in questo momento, di comprensione e sostegno. Ovviamente anche di critica, ma tranquilla e costruttiva.
In effetti, né il Presidente, né il Consiglio direttivo dispongono, purtroppo, della bacchetta magica. Occorre dar loro fiducia, tranquillità e tempi necessari. Se si vuole che il Parco torni ad essere “il Parco!”
Ora, che la sorveglianza nel Parco sia insufficiente, che i servizi non funzionano come dovrebbero, che spesso la burocrazia prende il sopravvento sulla efficienza è cosa nota e denunciata a più riprese. Che la partecipazione, la democrazia, gli incentivi per le categorie e le attività compatibili, le azioni di sensibilizzazione e di educazione, l’ammodernamento della struttura e della amministrazione (questioni che riguardano tuttavia i parchi nazionali in generale), lo andiamo ripetendo da tempo. Basterebbe richiamare la Relazione programmatica divulgata da chi scrive un anno fa circa, nella quale sono evidenziati chiaramente i limiti del Parco e indicate le iniziative e le priorità fondamentali per ristabilire la funzionalità dell’Ente e promuovere positivamente le attività istituzionali. Eppure, non c’è stata Istituzione, Associazione, Organismo di categoria, Organo di stampa che abbia in qualche modo pubblicamente dato atto, sostenuto o criticato quanto in essa contenuto.
Gli Organi dell’Ente sono consapevoli della situazione e intendono lavorare nella direzione giusta, cambiando le cose. E’ una sfida affatto semplice e i risultati per niente scontati. E’ una sfida che un Ente, un Presidente, un Consiglio Direttivo, una Comunità del Parco, un territorio “assediati” non potranno mai vincere. Da soli. Al contrario, un Ente che recuperi tranquillità, sostegno e consenso, che disponga della fiducia delle istituzioni, delle popolazioni e persino di chi fa informazione (ovviamente anche critica!) molto probabilmente potrà farcela. Per il bene della Natura, della collettività e di chi nel Parco vive.
Pescasseroli, 2 novembre 2007

IL PRESIDENTE
Giuseppe ROSSI
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