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 L'UOMO E LA NATURA: SCIENZA CULTURA ED ETICA
 La quarta via
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gabrif
Moderatore


Città: Milano

Regione: Lombardia


3483 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 04 agosto 2012 : 19:31:11 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Se la materia inanimata è in grado di organizzarsi spontaneamente in forme di vita, come mai gli evoluzionisti "puri" negano a priori che questa "forza insita nella materia" (forza che dà origine, appunto, a forme di vita), possa poi organizzarsi PROPRIO PER SUA NATURA (oltre che per meccanismi di selezione naturale) in forme di vita sempre più varie e complesse?

Cioè: mi si dice da una parte che molecole organiche possono organizzarsi in cellule... E poi sembra quasi una offesa alla scienza ufficiale il pensare che tali molecole possano avere la capacità di aumentare, con meccanismo intrinseco alla materia stessa, la complessità di un essere vivente...


Lo chiamavano Slancio Vitale, una volta. Il Vitalismo, come corrente scientifico/filosofica, ha sì avuto un periodo di splendore, ma è finito nell'oscurità. Difficile che torni in forma...

Cos'è l'"io"?
A questo punto, io riconosco i miei limiti e termino il viaggio. Anche perchè domani parto per le vacanze...

Saluti a tutti G.

Nulla è piccolo in Natura. (George Perkins Marsh (1801-1882))
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Fortunato
Utente Senior

Città: Milano


1459 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 09 agosto 2012 : 09:37:48 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Un po' di buonumore non guasta mai, credo, anche nell'ambito di discorsi così seri...

Mi ricordo quando Theco parlava del "Tutto" e lo scriveva con la T maiuscola...

Guardate qui (al minuto 1.40) cosa ci racconta quel burlone di Corrado Guzzanti nelle vesti del Profeta Aniene: Dio (il Tutto) dubita della sua stessa esistenza!

Link

Fortunato/Zoroaster

Modificato da - Fortunato in data 09 agosto 2012 09:38:18
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Volvox
Utente Senior


Città: Pisa
Prov.: Pisa

Regione: Toscana


3685 Messaggi
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Inserito il - 09 agosto 2012 : 22:40:52 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
L'"Io" è il percettore delle manifestazioni sensibili di un ectoplasma spettrale che si manifesta, a Fortunato in fase ipnopompica (ma non la potevano denominare diversamente, 'sta cacchio di fase?), sotto le sembianze di una bella ragazza in abbigliamento d'altri tempi e a me, invece, in roba che va cascando a dritta e a manca, facendo saltare di paura la congiacente consorte.
L'"Io" è anche l'essenza di quell'imbecille che s'è fatto solo una settimana di ferie trascorsa in lavori in casa e l'ha conclusa tornando a lavorare in ufficio in cui ha trovato l'inferno.
Vorrei una "quinta via", che consenta di vivere!

Volvox

"In natura, il ruolo dell'infinitamente piccolo è infinitamente grande" (Louis Pasteur)
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theco
Utente Super




6117 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 10 agosto 2012 : 10:14:52 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Vediamo di avvicinarci alla conclusione...

L'evoluzionismo trova naturale supporre che la vita animale si sia 'evoluta' da materia inerte, però trova assurdo supporre che la medesima materia e gli stessi processi evolutivi possano avere 'evoluto' qualcosa di diverso dall'animalità.

Chissà perchè per passare da una pietra ad un ominide non si vedono difficoltà di sorta (basta invocare i miglllllllllliardi di anni a disposizione) mentre tra un ominide e un oltre-uomo la faccenda diventa non-scientifica oppure (Dio non voglia) religiosa, o addirittura, peggio del peggio, filosofica.

L'evoluzionimo è ancorato ad un pregiudizio: una visione animalistica del reale. Qualche secolo fa sarebbe stato iconoclasta dichiarare apertamente l'animalità dell'uomo, oggi viceversa non sembra possibile sostenere che nell'uomo si sia evoluta una oltre-animalità.

L'evoluzionismo trova, nel suo ancoraggio al determinismo militante, il proprio limite: limitare lo spirito umano ad uno scambio di particelle ed elettroni è un'interpretazione disonesta, tale e tanta è l'evidenza contraria.

Sono pronto ad enunciare la quarta via, voi siete pronti ad accoglierla come una possibilità?

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elleelle
Moderatore Trasversale

Città: roma

Regione: Lazio


32959 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 10 agosto 2012 : 10:20:03 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Dai, dai!!!!!

Io ero pronto già da un po!!!

Comunque, immagino che il tuo ultimo messaggio non voglia essere una premessa che parte da un riepilogo di quanto è stato scritto finora; è solo il tuo parere piuttosto fuori dal coro.
luigi
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theco
Utente Super




6117 Messaggi
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Inserito il - 10 agosto 2012 : 12:33:45 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di elleelle:
è solo il tuo parere piuttosto fuori dal coro.


ma molto, molto, molto fuori dal coro

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theco
Utente Super




6117 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 10 agosto 2012 : 16:12:59 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Proporrò non una, bensì due formulazioni della quarta via, ognuno potrà poi scegliere quella che gli conviene di più.

Primo finale
Ho sostenuto solo due cose, tra loro correlate, che qui riprendo velocemente:


1) Madre Scienza con la sua ancella Evoluzione potrebbero non essere una soluzione perfetta per l'interpretazione della realtà; sono affascinanti, hanno grandissimi pregi e qualche piccolissimo difetto sui quali si può discutere, ma è fuor di dubbio che sono il frutto di una precisa elaborazione culturale dell'umanità, non rappresentano quindi la verità in termini assoluti, ma solo la probabilmente (molto) limitata nostra capacità di interpretare il reale. Nel punto esatto in cui fermano la propria indagine (e lì sempre si fermeranno per loro stessa costituzione) comincia una parte diversa del reale, non meno vera della parte percepibile, che non sarà mai raggiungibile con il metodo scientifico, ma che non per questo è priva di oggettività e appartiene parimenti alla sfera della nostra ragione.


2) L'uomo ha preso possesso delle leve che hanno creato e regolato lo scorrere della vita; è in grado di controllare l'ambiente interno ed esterno alla cellula, il proprio e quello di qualunque altro essere vivente. L'uomo è (o sarà molto presto) in grado di dirigere l'evoluzione della vita, ma si trova di fronte a un bivio:
a) da una parte restare ancorato alle proprie origini animali (come vogliono gli evoluzionisti, quelli per cui il pensiero è solo scambio chimico ed elettronico) e mantenere quindi attive le strutture di pensiero che lo hanno portato ad essere ciò che è oggi: un animale molto evoluto che però ragiona ancora in termini di sopravvivenza e mantiene quindi attive le strutture egoistiche naturali che sono la principale causa alla base dell'odierno declino irreversibile della vita e della natura sul nostro pianeta.
b) dall'altra parte del bivio abbandonare la propria struttura mentale 'animale' e trasformarsi in un oltre-uomo, cioè in un essere con una struttura di pensiero non più legata alle necessità contingenti imposte dalla selezione naturale. In questo modo l'uomo, oltre ad acquisire (come ha già fatto) la capacità di decidere della vita potrebbe acquisire anche la responsabilità morale (praticamente divina) che tale capacità comporta: il futuro della vita e della natura potrebbero dipendere da un essere finalmente sereno, non da un egoista tra gli egoisti.


La quarta via nel primo finale
In epoche ormai lontane prese vita un movimento di rinascita culturale la cui caratteristica principale fu quella di affermare la dignità dell'uomo e della sua ragione di fronte ad una cultura antiquata (quella religiosa) che vedeva l'uomo solo come frutto di un peccato originale. Quell'antica rivoluzione si chiama Umanesimo ed è grazie ad essa che è nata prima la Scienza e poi l'Evoluzionismo.

Oggi io sento la necessità di una nuova rivoluzione umanistica: di fronte ad una cultura antiquata (quella scientifica) che vede l'uomo solo come frutto di un percorso evolutivo, io sento la necessità di affermare nuovamente e in modo diverso la dignità dell'uomo e della sua ragione come potenziale essere che l'evoluzione ha posto al di fuori delle vecchie dinamiche naturali;
di fronte ad una cultura antiquata (quella naturalistica) che vede l'uomo solo come un distruttore di risorse, io sento la necessità di affermare nuovamente e in modo diverso la dignità dell'uomo come potenziale creatore e salvatore della vita e della natura.

Tutto questo è la quarta via, si tratta solo di un Nuovo Umanesimo, ben poca cosa in fondo. E' una via di speranza: di fronte alla certezza che il modello attuale di pensiero porterà alla distruzione della vita, preferisco sognare una rinascita culturale che possa invece portarci alla salvezza della vita.

Se non ora, quando?
Se non noi, chi?



Secondo finale
Ho solo voluto mettere in scena un piccolo gioco estivo: la quarta via non esiste, è solo il gusto per un po' di provocazione spicciola e la scusa per fare quattro chiacchiere insieme a cavallo del ferro di agosto.


Un abbraccio a tutti.

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elleelle
Moderatore Trasversale

Città: roma

Regione: Lazio


32959 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 10 agosto 2012 : 16:35:25 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ho perso il filo .....

Mi era sembrato di capire che si parlava di una quarta via per raggiungere la conoscenza; in alternativa all'approccio scientifico.

Mi sembra che quella che hai presentato sia un'altra cosa: un diverso modo di vedere la vita e i suoi valori, che potenziamente ci potrebbe portare verso un futuro migliore.

Ma questo approccio, anche supponendo che sia compatibile con la nostra natura animale, da cui non si può prescindere, volenti o nolenti, non mi sembra che porti alla conoscenza; forse, porta alla felicità.

Comunque ci trovo molte delle ideologie del passato: dal buddismo ai movimenti monastici, fino alle varie ideologie/religioni alternative moderne.

luigi
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theco
Utente Super




6117 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 11 agosto 2012 : 09:04:48 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di elleelle:

Mi era sembrato di capire che si parlava di una quarta via per raggiungere la conoscenza; in alternativa all'approccio scientifico.


Infatti di questo si tratta... Immagino che non ti aspettassi un modo alternativo di fare le somme.



Comunque ci trovo molte delle ideologie del passato: dal buddismo ai movimenti monastici, fino alle varie ideologie/religioni alternative moderne.


Questo mi interessa molto, le mie fonti di ispirazione sono eterogenee ma tutte solidamente laiche.
Se in quelle che chiami 'ideologie del passato' o 'religioni moderne' hai trovato qualche idea che si sposa bene con la quarta via, mi farebbe molto piacere conoscerne qualche riferimento bibliografico.


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nanni
Utente Senior

Città: Napoli


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Fotografia Naturalistica

Inserito il - 11 agosto 2012 : 13:05:51 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Caro Andrea, ho seguito tutta la discussione e sono contento che tu abbia finalmente potuto esplicitare compiutamente il tuo pensiero, sforzo già tentato in altre disc... Penso inoltre che alcune tue considerazioni siano condivise da buona parte di quelle che Luigi chiama ideologie/religioni newage..
 Meglio quindi chiarirsi nel nostro forum su questi punti..
Voi tutti amici saprete che nel nostro corpo sono presenti molti organismi simbionti.. Si parla di 400! specie di organismi, batteri lieviti virus... Pesati sul loro supporto (scusate la prosaicità) ...squamatura della pelle, forfora, ristagni sulla mucosa intestinale ecc, arrivano a pesare circa un kg !! Essi sono indispensabili per noi, arrivando a mediare ogni rapporto col mondo esterno. Si parla di assunzione degli alimenti, emissione delle scorie tossiche, difesa immunitaria ma anche di equilibrio ormonico e psicologico...
Ora tu Andrea quando ci parli di controllare l'evoluzione umana, pensi seriamente di poter controllare tutti i meccanismi che ci tengono in salute ?
Al solito parli del potere che si estende al difuori della pelle... E all'interno ???
Certamente siamo tutti informati della crescita esponenziale delle allergie, intolleranze alimentari, sviluppo di ceppi batterici resistenti agli antibiotici, calo delle difese immunitarie, della prolificità... E molto altro...
Stai tranquillo non controlleremo mai nulla che riguardi la ns evoluzione biologica e meno ancora la paura della morte.. Spero che il tuo nuovo umanesimo faccia i conti con tutto questo, abbandonando definitivamente ogni presunzione dirigista in fatto di natura e suoi equilibri....
Pero' peccato ! Sarebbe bello che Gaia fosse non solo viva, ma anche saggia... e fossimo noi la sua coscienza... Purtroppo così non e'... Ma e' bello lo stesso !

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elleelle
Moderatore Trasversale

Città: roma

Regione: Lazio


32959 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 11 agosto 2012 : 20:22:37 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di theco:


Se in quelle che chiami 'ideologie del passato' o 'religioni moderne' hai trovato qualche idea che si sposa bene con la quarta via, mi farebbe molto piacere conoscerne qualche riferimento bibliografico.



Niente di tutto ciò; solo che certi concetti non mi sono nuovi. E' da sempre che una parte dell'umanità desidera superare la propria animalità, considerata una specie di palla al piede.

Quanto alla teoria presentata come quarta via, ho qualche obiezione. Si tratta di obiezioni che avevo fatto, sia io che anche altri, nel corso della discussione, ma, come succede sempre, non sono state né accettate ne contestate; quindi le ripropongo.

La premessa che i guai che passiamo oggi siano determinati dai nostri istinti animaleschi, dai quali sarebbe auspicabile emanciparsi, non mi convince per niente. Potrebbe, al limite, essere vero il contrario: cioè che abbiamo cominciato a comportarci in maniera perversa proprio quando abbiamo cominciato ad emanciparci.
Infatti, i peggiori siamo proprio noi popoli culturalmente sviluppati.

Secondo me gli istinti che ci portiamo dietro, in quanto risultati vincenti nel processo di selezione naturale, sono tutt'altro che perversi; sono molto sani e concreti e, mutatis mutandis, vanno bene anche nella società di oggi.

L'idea che il mondo degli animali sia un mondo crudele fatto di prevaricazione è un luogo comune che, secondo me, non ha motivo di essere.
Ci sono moltissimi animali che vivono in società ordinate e solidali basate non sulla prepotenza, ma sulla collaborazione paritaria e sull'altruismo. Basti pensare alle api e alle formiche.
Gli uccelli nidicoli che accudiscono con impegno e abnegazione la loro prole non sono da meno.

Anche tra i carnivori non tutti sono come i lupi, dove il più forte pretende di mangiare da solo per primo e l'ultimo della gerarchia rischia di morire di fame.
Tra i licaoni, parenti stretti dei lupi, vige la regola opposta. Quando abbattono una preda tutti mangiano contemporaneamente più rapidamente che possono. Poi, se uno ha mangiato troppo poco, chiede del cibo agli altri e quelli che hanno mangiato più del necessario lo rigurgitano per accontentarlo.

In effetti, come è già stato detto, i comportamenti che garantiscono un buon successo riproduttivo, e quindi vengono selezionati nel processo evolutivo, non sono solo quelli più truculenti. Anche la collaborazione e l'altruismo, spesso, pagano.

Quindi, secondo me, gli istinti naturali e i meccanismi di comportamento che abbiamo come animali, non devono affatto essere visti come un handicap per chi sogna un mondo migliore. Anzi, credo che dovremmo riscoprirli, rivalutarli e imparare di nuovo ad usarli bene.

Poi, se la discussione lo consentirà, vorrei spiegare perché, secondo me, i problemi del mondo di oggi potrebbero derivare proprio dalla presa di distanza e dalla neutralizzazione di questi istinti e meccanismi.

luigi





Modificato da - elleelle in data 11 agosto 2012 23:02:50
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elleelle
Moderatore Trasversale

Città: roma

Regione: Lazio


32959 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 11 agosto 2012 : 23:43:21 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Visto che nessuno interviene, provo a illustrare la seconda parte del ragionamento: cioè perché potrebbe essere stato proprio il superamento e la neutralizzazione dei comportamenti istintivi a determinare la crisi attuale.

L'uomo, a differenza degli animali (almeno a quanto ne sappiamo) è capace di ragionare in astratto e per assurdo. Per esempio, un animale, se trova cibo ogni giorno in un certo posto, continua a frequentare quel posto; noi, invece, possiamo anche pensare che troveremo molto più cibo in un posto dove non lo abbiamo mai trovato. Da qui la creatività e anche molte iniziative stupide.

Infatti, una differenza fondamentale tra noi e gli animali non è l'intelligenza, ma la stupidità, che noi abbiamo e gli animali no.
Un animale è limitato, ma non è mai stupido, perché i suoi comportamenti sono sempre conseguenti a quello che gli accade.

Noi, invece, grazie alle nostre capacità di astrarre dalla realtà e di ragionare per assurdo e paradossi, siamo capaci di costruire ragionamenti altamente stupidi, o, quanto meno, non conseguenti.

Carlo Maria Cipolla, studioso di storia dell'economia, sociologo e arguto scrittore, diceva che gli uomini (o, se vogliamo, i loro comportamenti), si possono classificare in 4 categorie, schematizzabili nei 4 settori di un piano cartesiano.
Se mettiamo in ascisse il vantaggio proprio e in ordinate il vantaggio per gli altri, otteniamo queste 4 aree:
  • settore ++: gli intelligenti, che con le loro azioni producono vantaggi per sé e vantaggi per gli altri (per usare un termine di moda, "creano valore")
  • settore +-: i banditi, che ottengono vantaggi per sé danneggiando gli altri
  • settore -+: gli sprovveduti che creano un vantaggio per gli altri danneggiando se stessi
  • settore --: gli stupidi, che creano contemporaneamente un danno a sé e agli altri e, di solito "distruggono valore"
.

Secondo Cipolla, la categoria più dannosa non è quella dei banditi, ma quella degli stupidi. Infatti, dai banditi ci si può difendere, si possono prevedere entro certi limiti i loro comportamenti, si possono punire. Gli stupidi, invece, in quanto tali, sono imprevedibili, spesso non punibili ed è difficilissimo difendersi.

Secondo me (scusate se mi ripeto) i problemi di oggi derivano soprattutto dal dilagare della stupidità (intesa come comportamenti illogici o non conseguenti)e dal fatto che spesso la stupidità non impedisce alle persone di accedere a posizioni di potere, da cui possono prendere tante decisioni stupide.
Il nostro potenziale di stupidità, secondo me, dipende in larga misura dal fatto che abbiamo superato e neutralizzato i nostri comportamenti istintivi, che ci tenevano coi piedi per terra e non ci permettevano di concepire pensieri troppo sbagliati.
In pratica, da quando l'uomo è diventato sempre di più un "oltre uomo" come lo chiama Andrea, si è sbizzarrito a pensare le cose più strane e a trovarle tutte quante logiche, perché ormai svincolato dal confronto con la realtà.

Per esempio, in questa discussione abbiamo affermato tutto e il contrario di tutto; e non è possibile che, che se un'affermazione è conseguente e legittima lo sia anche il suo contrario (magari, sono illogiche entrambe).
Credo che, se un nostro antenato del'età della pietra, ben ancorato agli istinti e alla concretezza, potesse leggere questa discussione, ci prenderebbe per matti ...

luigi
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Fortunato
Utente Senior

Città: Milano


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Inserito il - 12 agosto 2012 : 08:51:39 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di elleelle:


Credo che, se un nostro antenato del'età della pietra, ben ancorato agli istinti e alla concretezza, potesse leggere questa discussione, ci prenderebbe per matti ...

luigi



Ed io che mi stavo già informando sulle possibilità di ottenere un Telepass per la "Quarta Via"...

(A difesa della nostra possibilità di astrazione va però detto che con quella siamo riusciti a gestire l'energia nucleare, a capire meccanismi genetici, a inventare la caffettiera Bialetti, ecc. Anche la capacità di astrarre e di pensare a qualche "sciocchezza" fa evidentemente parte del mondo animale...)

Fortunato/Zoroaster

Modificato da - Fortunato in data 12 agosto 2012 08:52:12
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elleelle
Moderatore Trasversale

Città: roma

Regione: Lazio


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Flora e Fauna

Inserito il - 12 agosto 2012 : 10:08:05 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Fortunato:
(A difesa della nostra possibilità di astrazione va però detto che con quella siamo riusciti a gestire l'energia nucleare, a capire meccanismi genetici, a inventare la caffettiera Bialetti, ecc. Anche la capacità di astrarre e di pensare a qualche "sciocchezza" fa evidentemente parte del mondo animale...)



Sono perfettamente d'accordo con te. E' stata il nostro principale fattore di successo fino ai tempi recenti. Ma alla fine anche i fattori di successo non vanno stressati fino al limite di rottura; altrimenti partoriscono mostri.
Secondo me questa capacità vanno usate in sinergia con e non contro le nostre attitudini animalesche.

Quanto agli esempi che hai fatto, non è questo che intendevo come astrazione e ragionamenti per assurdo e paradossi. Quelle sono scoperte fatte col metodo scientifico.
Mi riferivo piuttosto alle considerazioni di tipo esistenziale, alle utopie, alla negazione dell'ordine naturale delle cose ....

luigi

Modificato da - elleelle in data 12 agosto 2012 15:44:01
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nanni
Utente Senior

Città: Napoli


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Fotografia Naturalistica

Inserito il - 12 agosto 2012 : 13:30:04 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
D'accordo Luigi, ma penso che Andrea su tutto questo possa essere d'accordo.. Il punto secondo me e' che una via nuova di conoscenza non nascerà da una analisi in cui il genere umano viene ancora visto come vincente.. Prima ho cercato di spiegare che noi come ogni altra specie, giochiamo in difesa ! I nostri nemici microbici e metabolici stanno affinando le armi... Altro che arrivare a dominare l'evoluzione !!. E sempre così sarà, anzi probabilmente per noi il cammino e' tutto in salita... Per non andare fuori tema cito solo brevemente gli studi che si stanno facendo suul'opportunita' delle campagne di vaccinazione che puntano alla eradicazione di malattie come morbillo o vaiolo (che sono in aumento)

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mauriziocaprarigeologo
Moderatore



3513 Messaggi
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Inserito il - 13 agosto 2012 : 10:07:06 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
L’uomo non sarà mai in grado di dirigere il corso dell’evoluzione;

la “presa di coscienza” che potrà rifare dell’uomo un essere integrato nel mondo in cui vive è relativamente molto semplice, e parte innanzitutto dalla corretta comprensione del “messaggio” che la storia evolutiva della vita ci ha da sempre inviato: e questo messaggio riguarda sì la sopravvivenza, ma in un senso molto “traslato” anche rispetto a quello a cui fa riferimento Theco;

in questa prospettiva il concetto di sopravvivenza perde completamente i connotati egoistici che le vengono erroneamente attribuiti e, al contrario, se ben compreso, carica l’uomo pensante di un senso di responsabilità che gli altri esseri viventi, dotati della sola “sana” animalità (per limitarci al mondo animale), non possono e non hanno bisogno di avere (concordo con ellelle su questo);

vorrei condividere con voi un passaggio di G. Bateson (da “Verso un’ecologia della mente”). che sto rispolverando con gusto in questi giorni di relativa calma; molti di voi lo conosceranno già sicuramente; è un po' lunghetto, ma credo che le sue parole fossero davvero profetiche 40 (40!) anni fa;

"È ora chiaro su basi empiriche che la teoria evoluzionistica di Darwin conteneva un grossissimo errore relativo all’identificazione dell’unità di sopravvivenza nel contesto della selezione naturale. L’unità che veniva ritenuta cardinale, e intorno a cui era organizzata la teoria, era o l’individuo riproduttore o la famiglia o la sottospecie o qualche analogo insieme omogeneo di individui di una stessa specie. Ora io ritengo che gli ultimi cent’anni abbiano dimostrato empiricamente che se un organismo o un aggregato di organismi stabilisce di agire avendo di mira la propria sopravvivenza e pensa che questo sia il criterio per decidere le proprie mosse adattative, allora il suo ’progresso’ finisce col distruggere l’ambiente. Se l’organismo finisce col distruggere il suo ambiente, in effetti avrà distrutto se stesso. E può molto facilmente darsi che noi vedremo questo processo spinto alla sua reductio ad absurdum definitiva nei prossimi vent’anni. L’unità di sopravvivenza non è né l’organismo riproduttore, né la famiglia, né la società.
Il vecchio concetto di unità è già stato in parte corretto dai genetisti della popolazione, i quali hanno sottolineato che l’unità evolutiva non è in realtà omogenea. Un gruppo di individui di qualsiasi specie allo stato naturale consiste sempre in individui la cui costituzione genetica è molto varia; in altri termini la potenzialità e la prontezza al cambiamento sono già insite nell’unità di sopravvivenza. L’eterogeneità della popolazione allo stato naturale costituisce già una metà di quel metodo per tentativo ed errore che è necessario per affrontare l’ambiente. Le popolazioni di animali e piante domestici, rese artificialmente omogenee, sono assai poco adatte alla lotta per la sopravvivenza.
E oggi è necessaria un’ulteriore correzione del concetto di unità. Insieme con un organismo flessibile, si deve considerare anche un ambiente flessibile, poiché, come ho già detto, l’organismo che distrugge il suo ambiente distrugge se stesso. L’unità di sopravvivenza è il complesso flessibile organismo-nel-suo-ambiente".



maurizio
____________________

“Un géologue est essentiellement un lithoclaste, ou rompeur de pierre…” - D. Dolomieu

“Non crederai a tutte queste sciocchezze, vero Teddy?” - M. Ewing (geofisico e oceanografo) a E. Bullard (geofisico), a proposito della tettonica delle placche (NY, 1966)
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elleelle
Moderatore Trasversale

Città: roma

Regione: Lazio


32959 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 13 agosto 2012 : 10:11:32 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
E' il concetto base dell'ecologia. Che, appunto, si è affermata proprio una quarantina d'anni fa.

luigi
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theco
Utente Super




6117 Messaggi
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Inserito il - 16 agosto 2012 : 18:53:49 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Sulla prima versione della quarta via non ho altro da aggiungere senza ripetermi. A dire il vero avevo introdotto un terzo argomento legato al concetto di individuo, ma non ce l'ho fatta a svilupparlo.

Non mi resta altro da fare che attendere che Atahualpa o qualche altro dio mi dica: "descansate nino che continuo io". A voi tutti che con grande pazienza mi avete lasciato spazio per delinquere dico: non preoccupatevi, non siete ancora pronti per questa roba, ma ai vostri figli piacera" (faccina da clown)

Chi riconosce le 2 dottissime citazioni nascoste nel periodo precedente vince la prima edizione del 1st fourth way Award.

Ma passiamo alla seconda versione della quarta via, quella che mi sta davvero a cuore e che tutti avete snobbato: la burla.

Immaginiamo, a puro titolo di fantasia, che una persona di dubbie ideologie si metta a sostenere, nel principale forum italiano di naturalisti che e' ora di finirla con il senso di colpa, che l'umanita' e il modello di pensiero economico-scientifico dominante hanno si' portato l'evoluzione della vita sull'orlo del baratro, ma che non serve a nulla piangere sulla nostra evidente stupidita', ne' tanto meno nascondersi dietro la nostra animalita' o la nostra dipendenza dagli acari.

Anziche' piangerci addosso continuando a biasimare il disastro che avanza potremmo prendere in mano le cose, ma per farlo dobbiamo cambiare qualcosa... Immaginiamo insomma che il burlone venga proprio qua nella tana del lupo a dire che per salvare la natura dobbiamo modificare l'idea stessa di natura e che forse l'uomo e' proprio l'esperimento fatto dall'evoluzione naturale per salvare se stessa.

Se avete immaginato questa situazione assurda, provate ora ad immaginare che la discussione che ne scaturisce, nonostante avvenga in tempi di agosto, superi ogni altra discussione (quelle senza ideologie, con tesi, ipotesi e dimostrazioni e tanti riferimenti bibliografici, quelle insomma dove si cresce e si impara qualcosa), superi, come dicevo, ogni altra discussione della sezione per numero di risposte e di letture.

Vi chiedo: come interpretate questa fantasia? Si tratta della solita stupidita' umana o vogliamo azzardare qualcosa di più' profondo?

Come puo' una burla dai contenuti altamente ideologici interessare più di tanta buona scienza?

Mah... Azzardo un'ipotesi di discussione: potrebbe forse essere che l'evoluzione dell'uomo lo ha portato ad attribuire valore alla conoscenza che scaturisce dalle idee? Oltre che naturalmente a quella che nasce dall'analisi scientifica del mondo esterno?

Se per un solo istante vi sfiora questo dubbio avete fatto il primo passo sulla quarta via.


Modificato da - theco in data 16 agosto 2012 19:20:32
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elleelle
Moderatore Trasversale

Città: roma

Regione: Lazio


32959 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 16 agosto 2012 : 22:21:15 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di theco:
..... Mah... Azzardo un'ipotesi di discussione: potrebbe forse essere che l'evoluzione dell'uomo lo ha portato ad attribuire valore alla conoscenza che scaturisce dalle idee? Oltre che naturalmente a quella che nasce dall'analisi scientifica del mondo esterno?

Se per un solo istante vi sfiora questo dubbio avete fatto il primo passo sulla quarta via.


Credo sia possibile e, in maniera diversa, l'avevo ventilato anch'io.
Solo che non sono sicuro che sia un bene ....
Potrebbe non essere un passo avanti, ma piuttosto un avvitamento su noi stessi.
luigi

Modificato da - elleelle in data 16 agosto 2012 22:21:54
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mauriziocaprarigeologo
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Inserito il - 17 agosto 2012 : 07:11:10 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di theco:

Non mi resta altro da fare che attendere che Atahualpa o qualche altro dio mi dica: "descansate nino che continuo io". A voi tutti che con grande pazienza mi avete lasciato spazio per delinquere dico: non preoccupatevi, non siete ancora pronti per questa roba, ma ai vostri figli piacera" (faccina da clown)



la seconda è da "ritorno al futuro", nel pezzo in cui il protagonista parte con un assolo di chitarra stratosferico...
il primo, leggermente modificato, da Verdone quando scansa il morettino per continuare la partita a flipper nel bar; oppure di Proietti ma non ricordo in quale film, ah, ah (ma non lo è vero?);

questa quarta via, theco, tuo malgrado e come pena aggiuntiva alla tua recidività, si è lentamente trasformata in un cespuglio evoluzionistico, in quanto tale inestricabile, ah, ah;

beh, buona giornata a tutti, ciao






maurizio
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“Un géologue est essentiellement un lithoclaste, ou rompeur de pierre…” - D. Dolomieu

“Non crederai a tutte queste sciocchezze, vero Teddy?” - M. Ewing (geofisico e oceanografo) a E. Bullard (geofisico), a proposito della tettonica delle placche (NY, 1966)
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