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Natura Mediterraneo
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Autore |
Discussione |
Fortunato
Utente Senior
Città: Milano
1459 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 25 luglio 2012 : 13:31:11
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| Messaggio originario di D21:
Esatto, concordo in pieno. l'unica differenza è che io presumo sia più probabile che gli altri sensi siano stati selezionati direttamente in grotta e che la perdita della vista sia apparsa in grotta e non all'aperto. In pratica la mia è una visione classica dell'evoluzione di animali di grotta, mentre la tua è una interessante ipotesi nuova.
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Grazie Dario!
Una cosa non esclude l'altra, ma mi sembra più probabile che i protei "iniziali" vivessero in zone illuminate dal sole, ma con accesso, ovviamente, a zone ombrose o a grotte. Gli animali con minor capacità visive si sarebbero orientati verso le zone meno illuminate, se non altro perché da un punto di vista probabilistico per loro era indifferente stare al sole o all'ombra (vedendoci come Mr.Magoo ). Inoltre, verosimilmente, in zone piuttosto buie poteva esserci meno concorrenza intraspecifica... E da lì sarebbe poi partito il tutto!
La tua idea, invece, di immaginare fin da subito tutti i protei in grotta si scontra con alcune obiezioni logiche. Perché animali dotati di buona vista dovrebbero cacciarsi in una grotta e non uscirne più? Se i protei iniziali, pur essendo dotati di vista, si sono messi a vivere tutti dentro una grotta (cosa peraltro poco probabile), cesserebbe quel meccanismo di selezione che io ipotizzo e resterebbe solo la teoria dell'"eliminare organi superflui", che però mi convince fino ad un certo punto. (vedi anche "Nota 1" per una divagazione sul tema)
Cioè: se tutti i protei dotati di vista si sono messi improvvisamente a vivere in grotta, è legittimo pensare che sia iniziata da quel momento una selezione naturale a favore di quegli esemplari dotati di maggior olfatto (tanto per fare un esempio), ma non si spiega perché quelli dotati di maggior olfatto dovessero avere avuto anche occhi più piccoli. L'unica spiegazione valida sarebbe a questo punto proprio quella, che mi piace poco, dell'"eliminare il superfluo", vuoi perché costa energie, vuoi perché può essere fonte di patologie.
Mentre, se immaginiamo una popolazione di protei che vive alla luce, ma con accesso ad aree buie di grotta, allora sì che vi può essere una selezione di animali con occhi più piccoli (per mutazione), che si spingono istintivamente in zone più buie rispetto ai loro compagni, che invece continuano a prediligere la luce e a prosperare in zone soleggiate. E si spingono, quei protei "miopi", in quelle zone poco illuminate proprio perché lì c'è minor competizione da parte dei compagni dotati di vista migliore. Una volta iniziata questa spinta verso il buio, è ovvio che quel gruppo di animali venga selezionato sempre più (dalla selezione naturale stessa) in base alle sue altre caratteristiche, come, per esempio, il senso dell'olfatto più sviluppato. Questo processo continuo porterebbe gli animali con occhi ancora più piccoli verso zone sempre più buie, fino a creare il proteo attuale, che ha occhi rudimentali e che vive esclusivamente in grotta.
Per riassumere e semplificare ancora di più: un proteo molto miope riuscirà a sopravvivere e a tramandare i propri geni solo se avrà un senso dell'olfatto molto sviluppato, che gli consentirà di vivere agevolmente in condizioni impossibili per altri individui!
Nota 1: Animali che vivono in grotta e che non hanno perso la vista sono i pipistrelli. Ma, ancora di più, perché è una specie che conosco bene: intere popolazioni di Orthriophis taeniurus (un serpente del Sud Est asiatico) vivono da generazioni dentro grotte al buio più totale. In queste popolazioni non vi è il minimo accenno alla riduzione degli occhi rispetto ai conspecifici che vivono in foresta: anzi, questi serpenti cavernicoli, all'occorrenza, ci vedono meglio di te e me messi assieme!
Una mia vecchia foto (trovata sul Web! ) e scattata in una bellissima grotta del Borneo parecchi anni fa! Immagine: 15,34 KB |
Fortunato/Zoroaster |
Modificato da - Fortunato in data 25 luglio 2012 14:17:39 |
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gomphus
Moderatore
Città: Milano
Prov.: Milano
Regione: Lombardia
10487 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 25 luglio 2012 : 14:22:04
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ciao zoro
| ... non si spiega perché quelli dotati di maggior olfatto debbano avere avuto anche occhi più piccoli... |
si potrebbe spiegare se è corretto quello di cui sono convinto, e che ho esposto più sopra: ossia, se il numero totale di cellule nervose a completo sviluppo è + o - quello, è logico che gli individui con olfatto/sensi del tatto più sviluppati (e quindi con un maggior numero di cellule nervose olfattive & tattili) abbiano anche occhi più piccoli, dato che in fase di sviluppo del sistema nervoso, il maggior numero di cellule olfattive & tattili è stato ottenuto "dirottando" a questa funzione un numero corrispondente di cellule che altrimenti sarebbero divenute visive
quanto al resto... hai considerato l'ipotesi che, invece che essersi spostati in grotta tutti i protei in blocco, più semplicemente solo quelli che lo hanno fatto siano sopravvissuti? poniamo che il tutto risalga, ad es., alla crisi di aridità del messiniano; le acque superficiali via via scompaiono, i "proto-protei" (scusate il bisticcio ) che hanno trovato l'accesso a una falda profonda riescono a sopravvivere, modificandosi e adattandosi al nuovo ambiente, degli altri non resta più nulla ... dato che ambienti collinari rocciosi con piccoli corsi d'acqua a fondo sassoso o ghiaioso (quindi senza nemmeno grandi pozze con depositi di limo) sono quanto mai inadatti alla fossilizzazione |
maurizio
quando l'ultimo albero sarà stato abbattuto, l'ultimo fiume avvelenato, l'ultimo pesce pescato, allora ci accorgeremo che il denaro non si può mangiare
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Fortunato
Utente Senior
Città: Milano
1459 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 25 luglio 2012 : 14:30:02
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| Messaggio originario di gomphus:
ciao zoro
| ... non si spiega perché quelli dotati di maggior olfatto debbano avere avuto anche occhi più piccoli... |
si potrebbe spiegare se è corretto quello di cui sono convinto, e che ho esposto più sopra: ossia, se il numero totale di cellule nervose a completo sviluppo è + o - quello, è logico che gli individui con olfatto/sensi del tatto più sviluppati (e quindi con un maggior numero di cellule nervose olfattive & tattili) abbiano anche occhi più piccoli, dato che in fase di sviluppo del sistema nervoso, il maggior numero di cellule olfattive & tattili è stato ottenuto "dirottando" a questa funzione un numero corrispondente di cellule che altrimenti sarebbero divenute visive
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L'avevo letta questa spiegazione, ma non so che basi abbia. L'evoluzione si gioca sulle mutazioni e sulla selezione naturale.
Perché la mutazione "naso fino" dovrebbe abbinarsi alla mutazione "vista scarsa"? Non mi funziona... Non c'è nessuna legge né genetica né fisiologica che ci dice che il numero complessivo di cellule nervose debba rimanere invariato e costante...
| Messaggio originario di gomphus:
ciao zoro
[quote] quanto al resto... hai considerato l'ipotesi che, invece che essersi spostati in grotta tutti i protei in blocco, più semplicemente solo quelli che lo hanno fatto siano sopravvissuti? poniamo che il tutto risalga, ad es., alla crisi di aridità del messiniano; le acque superficiali via via scompaiono, i "proto-protei" (scusate il bisticcio ) che hanno trovato l'accesso a una falda profonda riescono a sopravvivere, modificandosi e adattandosi al nuovo ambiente, degli altri non resta più nulla ... dato che ambienti collinari rocciosi con piccoli corsi d'acqua a fondo sassoso o ghiaioso (quindi senza nemmeno grandi pozze con depositi di limo) sono quanto mai inadatti alla fossilizzazione
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Questo non è in contraddizione con quanto affermo! A differenza di Dario sostengo però che l'evoluzione verso il proteo attuale non è partita "in grotta" ma in un ambiente illuminato con accesso ad aree sempre più buie...
Che il proteo attuale sia l'unico ad essere poi sopravvissuto mi è chiaro! |
Fortunato/Zoroaster |
Modificato da - Fortunato in data 25 luglio 2012 14:44:31 |
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Volvox
Utente Senior
Città: Pisa
Prov.: Pisa
Regione: Toscana
3685 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 25 luglio 2012 : 20:14:01
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Secondo me, sono stati i fantasmi o gli alieni!!!
Volvox |
"In natura, il ruolo dell'infinitamente piccolo è infinitamente grande" (Louis Pasteur) |
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Fortunato
Utente Senior
Città: Milano
1459 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 26 luglio 2012 : 11:49:05
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| Messaggio originario di Volvox:
Secondo me, sono stati i fantasmi o gli alieni!!!
Volvox
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Sono stati i Draghi...
Link
La "quarta via" è forse la via che conduce a Postumia...
P.S.
A complicare le cose c'è il fatto che il proteo è un animale neotenico...
Link |
Fortunato/Zoroaster |
Modificato da - Fortunato in data 26 luglio 2012 11:52:43 |
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theco
Utente Super
6117 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 26 luglio 2012 : 12:40:29
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| Messaggio originario di Fortunato:
| Messaggio originario di Volvox:
Secondo me, sono stati i fantasmi o gli alieni!!!
Volvox
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Sono stati i Draghi...
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No, no... Proteo era una specie di demone mitologico che aveva il compito di pascolare strane creature marine; tra l'altro aveva la capacità di assumere la forma di qualunque cosa desiderasse, animata o inanimata.
Quindi immagino che il proteo di cui qui si discute ad un certo punto abbia semplicemente voluto assumere una nuova forma priva della vista
Appena ho un attimo provo a riallacciare i fili... |
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theco
Utente Super
6117 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 26 luglio 2012 : 19:01:02
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Più che una via, ormai, la quarta sembra una dorsale medio-oceanica.... mi piace! d'altra parte è dal caos che nasce la vita, dall'ordine nasce solo la decadenza.
Benchè ormai il tentativo di ricondurre questa discussione entro gli argini della seconda tesi potrebbe far impallidire Sisifo, ciò non di meno ci proverò.
All'inizio c'erano solo materia inorganica ed energia; l'evoluzione, così come oggi la intendiamo, ancora non esisteva, non possiamo infatti applicare questo concetto alla materia inorganica.
Ad un certo punto, per cause ancora in corso di accertamento, materia ed energia formano il più improbabile degli aggregati: la cellula. Sottolineo la parola improbabile solo perchè voglio continuare a supporre che la formazione dell'aggregato atomico in questione sia stata casuale (se così non fosse è ovvio che nulla potrebbe essere considerato improbabile).
Credo sia ovvio a tutti che la distanza tra 0 e 1 sia incomparabilmente maggiore rispetto alla distanza tra 1 e il numero di atomi di idrogeno presenti nell'universo: la differenza tra essere e non essere è incomparabilmente più grande rispetto alla differenza tra le forme dell'essere.
L'evoluzionismo non può spiegare il big bang della vita, ma può solo spiegare cosa sia accaduto a partire da un millisecondo dopo l'esistenza della prima cellula... sperimentalmente non è difficile ricreare le condizioni ambientali che supponiamo esserci state al big bang, ma nonostante ciò siamo solo riusciti a sintetizzare amminoacidi e nulla di più.
Sebbene questo risultato sia considerato da taluni una prova (benchè, bontà loro, ancora incompleta) della casualità nella creazione della cellula siamo in realtà ad un universo di distanza: se mi consentite una metafora, senza risentirvi, affermo che siamo riusciti a sintetizzare con criteri casuali il colore viola (l'amminoacido) e abbiamo concluso che bastava lasciargli qualche miliardo di anni a disposizione e avremmo ottenuto, come aggregato assolutamente spontaneo del colore viola, le ninfee di Monet (la cellula). Mi si faccia il piacere......
Dunque nulla siamo in grado di dire sull'origine della vita, l'ipotesi scientifica è buona esattamente come quella del Frassino cosmico dei Celti.
Dopo un millisecondo però diventano buoni i meccanismi dell'evoluzionismo, abbiamo un dna e un ambiente selettivo che ci lavora sopra; questo va avanti davvero per miliardi di anni, su questo non ci mancano prove e verifiche sperimentali.
Io resto dell'idea che ci sia una direzione nell'evoluzione e che tale direzione non sia legata ad un fine, ma ad un meccanismo intrinseco alla materia tuttora ignoto, che io suppongo però essere molto vicino a questa curiosa fattispecie per la quale la vita tutto prova e tutto inventa per riprodursi e perpetrarsi nel tempo; in queste pagine avrete ripetuto almeno diecimila volta che nulla ha veramente importanza tranne la possibilità di trasmettere o meno i propri geni... perchè mai? per quale ragione un aggregato casuale di atomi dovrebbe porsi questo fine? e perchè mai l'ambiente naturale dovrebbe selezionare gli aggregati casuali in vista di questo fine?
Qualcuno si è spinto a dire che gli organismi potrebbero essere comandati 'loro malgrado' verso questo fine, ma questo non sposta la domanda: perchè mai l'evoluzionismo dovrebbe essere la storia di una ricerca continua di vita, malgrado la vita stessa? Voi stessi forse vivete e vi riproducete vostro malgrado? se mai ne avrò la forza tornerò su questi argomenti nella terza e ultima tesi...
Poi ad un certo punto l'ambiente naturale seleziona un particolare aggregato casuale che in brevissimo tempo acquista l'autocoscienza e sviluppa un nuovo modo di rapportarsi con l'ambiente: la scienza.
Scienza e autocoscienza portano velocemente l'umanità a controllare, su base volontaria e non più casuale, sia l'ambiente interno sia l'ambiente esterno alla cellula: è la fine dell'evoluzionismo.
Ora cosa accadrà? L'umanità risucirà a modificare la struttura 'nata dell'evoluzione' del proprio pensiero, ora non più necessaria (ma anzi contriproducente) per la sopravvivenza, oppure prima che ciò possa accadere l'umanità distruggerà se stessa e l'intero pianeta, potendo ora usare mezzi paragonabili a quelli di un Dio ma avendo ancora una struttura mentale legata all'egosimo evolutivo?
Cosa ne dite? vinciamo noi e tutta la vita insieme a noi? oppure facciamo una riedizione del 'muoia Sansone e tutti i Filistei'? non ci sono vie di mezzo, o accettiamo di essere diventati dei o in futuro solo la materia inorganica continuerà ad aggregarsi casualmente. |
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WildCatBear
Utente V.I.P.
Città: piacenza
171 Messaggi Fotografia Naturalistica |
Inserito il - 27 luglio 2012 : 12:09:12
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| Messaggio originario di theco: non ci sono vie di mezzo, o accettiamo di essere diventati dei o in futuro solo la materia inorganica continuerà ad aggregarsi casualmente.
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per fortuna non credo proprio...
siamo in grado di autodistruggerci, e di distruggere gran parte degli esseri viventi, ma nonostante bombe atomiche o bombe H, inquinamento ecc la vita è ancora più forte di noi e ci sopravviverà...
e questo proprio grazie a quel meccanismo della cui ragione tanto ci interroghiamo, per il quale gruppi di atomi coordinati in organismi, puntano a riprodurre se stessi ma anche proprie varianti....
cosa su cui ci possiamo qui interrogare solo per il fatto che è così.. perchè se così non fosse ... non saremmo proprio qui(in questo mondo).
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Cammina leggero nel verde così lieve che del tuo passaggio non resti traccia |
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theco
Utente Super
6117 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 27 luglio 2012 : 14:28:02
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| Messaggio originario di WildCatBear: siamo in grado di autodistruggerci, e di distruggere gran parte degli esseri viventi, ma nonostante bombe atomiche o bombe H, inquinamento ecc la vita è ancora più forte di noi e ci sopravviverà...
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Forse hai ragione Wild, però non mi sembra comunque un gran risultato sapere che la vita ripartirà dai minimi termini.
Ciò che voglio dire è che mi sembra che siamo già ben oltre il punto di non ritorno per fare un passo indietro, ma saremmo invece in grado di fare un passo avanti. |
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Volvox
Utente Senior
Città: Pisa
Prov.: Pisa
Regione: Toscana
3685 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 27 luglio 2012 : 20:26:20
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Chi siamo? Perché siamo? Dove siamo? Dove andiamo? Perché andiamo? Che ruolo abbiamo nell'Universo? Perché abbiamo dieci unghie nei piedi, che non usa nessuno, e un solo cervello, che qualcuno usa? Perché ciascuno ha un cervello, anche se solo qualcuno lo usa? E le emorroidi?
Volvox |
"In natura, il ruolo dell'infinitamente piccolo è infinitamente grande" (Louis Pasteur) |
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elleelle
Moderatore Trasversale
Città: roma
Regione: Lazio
32959 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 28 luglio 2012 : 16:12:39
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Effettivamente, non tutte le domande che possiamo costruire con le parole hanno un senso o sono legittime. Ricordo un giochino che consisteva nel comporre frasi usando spezzoni modulari; venivano fuori frasi a volte più sensate di certe domande esistenziali che vanno per la maggiore.
A parte questo, insisto a dire che il successo riproduttivo determina automaticamente/meccanicamente/statisticamente la selezione naturale e continuo a non vedere l'esigenza di supporre un qualche fine legato direttamente o indirettamente o implicitamente a ciò.
Sul dove andiamo, credo che il problema non siano le nostre pulsioni retaggio del periodo evolutivo; tutto sommato, cambiando i riferimenti (caccia -> lavoro; territorio -> aree di responsabilità ecc....) mi pare che funzionino ancora e siano di aiuto.
Il problema, secondo me, è piuttosto il ragionare in astratto e per assurdo e l'eccesso di comunicazione. Ragionare per assurdo ci porta a tentare strade strampalate che contraddicono quanto è sempre stato; i ragionamenti astratti possono essere veri o falsi ed è difficile districarsi; l'eccesso di comunicazione porta al fatto che si diffondano altrettanto facilmente le idee stupide quanto quelle intelligenti. Anzi; le idee stupide sono spesso più convincenti; basta qualche slogan di effetto e tutti vanno dietro al pifferaio.
In sostanza, credo che il mondo vada verso una situazione in cui governerà sempre più la stupidità; la parte stupida che c'è in ciascuno di noi e la parte stupida della popolazione, che sarà delegata a governarci grazie a questo meccanismo.
Una specie di entropia socioculturale che ci porterebbe all'appiattimento e alla stagnazione distruttiva. Forse sarebbe auspicabile una catastrofe che interrompa il processo entropico prima che si arrivi ad un livello di "temperatura" così basso da non poterne più uscire. luigi
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Fortunato
Utente Senior
Città: Milano
1459 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 28 luglio 2012 : 17:19:19
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| Messaggio originario di elleelle:
In sostanza, credo che il mondo vada verso una situazione in cui governerà sempre più la stupidità; la parte stupida che c'è in ciascuno di noi e la parte stupida della popolazione, che sarà delegata a governarci grazie a questo meccanismo.
Una specie di entropia socioculturale che ci porterebbe all'appiattimento e alla stagnazione distruttiva. Forse sarebbe auspicabile una catastrofe che interrompa il processo entropico prima che si arrivi ad un livello di "temperatura" così basso da non poterne più uscire. luigi
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Avete visto il film "Idiocracy"?
Link
Per chi sostiene che nella specie umana non vi sia più evoluzione... Vi sembra così improbabile o irrealistica l'idea di una "involuzione" del nostro cervello, così come è capitato agli occhi del proteo? |
Fortunato/Zoroaster |
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gomphus
Moderatore
Città: Milano
Prov.: Milano
Regione: Lombardia
10487 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 28 luglio 2012 : 19:25:14
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| Messaggio originario di Fortunato:
... Per chi sostiene che nella specie umana non vi sia più evoluzione... Vi sembra così improbabile o irrealistica l'idea di una "involuzione" del nostro cervello, così come è capitato agli occhi del proteo?
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beh, dato che a quanto pare gli individui con uno stadio avanzato di tale involuzione non è che siano penalizzati da uno scarso successo, né sociale, né riproduttivo ...
p.s. questa è la volta che mi cacciano |
maurizio
quando l'ultimo albero sarà stato abbattuto, l'ultimo fiume avvelenato, l'ultimo pesce pescato, allora ci accorgeremo che il denaro non si può mangiare
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theco
Utente Super
6117 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 28 luglio 2012 : 21:43:54
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| Messaggio originario di gomphus: beh, dato che a quanto pare gli individui con uno stadio avanzato di tale involuzione non è che siano penalizzati da uno scarso successo, né sociale, né riproduttivo ...
p.s. questa è la volta che mi cacciano
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Gomphus forever|
saremo tutti con te, come un proteo con le sue proteine |
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gomphus
Moderatore
Città: Milano
Prov.: Milano
Regione: Lombardia
10487 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 28 luglio 2012 : 23:42:49
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| Messaggio originario di theco:
saremo tutti con te, come un proteo con le sue proteine |
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maurizio
quando l'ultimo albero sarà stato abbattuto, l'ultimo fiume avvelenato, l'ultimo pesce pescato, allora ci accorgeremo che il denaro non si può mangiare
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WildCatBear
Utente V.I.P.
Città: piacenza
171 Messaggi Fotografia Naturalistica |
Inserito il - 31 luglio 2012 : 14:22:24
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| Messaggio originario di Fortunato: Vi sembra così improbabile o irrealistica l'idea di una "involuzione" del nostro cervello, così come è capitato agli occhi del proteo?
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improbabile? a me pare cosa di estrema evidenza.
cioè per fare qualche esempio
ai tempi di Archimede gli uomini che potevano dedicarsi a studi superiori erano pochissimi, eppure da questi pochi sono uscite idee studi e risultati che gran parte dei laureati di oggi con tutti gli strumenti che ci sono non solo non sarebbero in grado di riscoprirli se partissero da zero ... ma fanno proprio fatica a capirli.... e sono quelli che dovrebbero essere i cervelli migliori di oggi!
Come accennava Gomphus del resto .. l'intelligenza non ha più alcun effetto positivo sulla migliore probabilità di sopravvivenza, e se ha un effetto sulla possibilità di riprodursi è un effetto negativo...sicchè....
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Cammina leggero nel verde così lieve che del tuo passaggio non resti traccia |
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theco
Utente Super
6117 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 02 agosto 2012 : 00:35:09
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Tesi nr. 3 - Senza titolo, per il momento. La' dove si ragiona in chiave evolutiva dell'individuo e del personale
Per l'ultima tesi non parto da un enunciato, ma da una domanda.
Premessa: tutto e' composto di atomi, dotati di proprietà chimico-fisiche immutabili nel tempo, nel tutto ci sono anche le cellule biologiche, che possiedono la capacita' di riprodursi tramite un polimero informatico contenente istruzioni per la duplicazione. La duplicazione del genotipo avviene in modo quantistico e genera quindi una determinata probabilità di ottenere una diversificazione del fenotipo. L'accumulo di diversità porta ad un valore probabilistico di interazione del fenotipo con l'ambiente esterno, in termini di adattamento. I diversi livelli di adattamento portano ad un diverso valore probabilistico di replicazione del polimero informatico.
Domande: esiste un evidente rapporto di correlazione tra il DNA e la specie (cioè l'insieme dei genotipi interfecondi), ma qual'e' la funzione dell'individuo?
dopo che mi avrete spiegato la funzione dell'individuo (e perché mai la vita non poteva tranquillamente farne a meno) vorrei anche arrivare oltre e chiedervi: qual'e', all'interno della molteplicità di individui, la funzione della dimensione personale di ognuno di loro: uomo, animale o vegetale che sia.
Che definizione e che significato hanno per l'evoluzionismo l'individuo e la dimensione personale?
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elleelle
Moderatore Trasversale
Città: roma
Regione: Lazio
32959 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 02 agosto 2012 : 09:58:10
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Io credo che il DNA sia correlato solo all'individuo.
La specie rappresenta l'insieme degli individui che presentano caratteristiche compatibili per riprodursi tra loro, e quindi, nel tempo, si è andata caratterizzando e gli individui della stessa specie hanno DNA simili.
Ma, a quel che ne so io, il limite della specie non è rigido: esistono specie diverse che possono essere interfeconde, anche se generano figli sterili (non so se ci siano eccezioni); esistono invece specie che diventano non interfeconde se si prova ad accoppiare individui provenienti da territori lontani.
Quindi, secondo me, l'elemento base dell'evoluzione non è la specie, ma l'individuo; la specie è un'aggregazione statistica. luigi
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gabrif
Moderatore
Città: Milano
Regione: Lombardia
3483 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 02 agosto 2012 : 20:38:00
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| Che definizione e che significato hanno per l'evoluzionismo l'individuo e la dimensione personale? |
Gli individui possono essere diversi uno dall'altro, e quindi ampliare le possibilità di adattamento e di successo. E' lo stesso meccanismo che spiega il maggiore successo della riproduzione sessuale, che sola può dare origine a individui con combinazioni di caratteri non possedute dai genitori.
Luigi: L'elemento base della selezione è la popolazione, più che il singolo individuo. Basti pensare ai comportamenti sociali, cure parentali etc. etc.
Saluti G. |
Nulla è piccolo in Natura. (George Perkins Marsh (1801-1882)) |
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elleelle
Moderatore Trasversale
Città: roma
Regione: Lazio
32959 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 02 agosto 2012 : 21:54:03
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Forse non stiamo dicendo cose diverse, ma piuttosto complementari. Secondo me la popolazione è un insieme di individui e il successo di una popolazione è la somma dei successi individuali, indipendentemente che si ottengano da soli o interagendo con gli altri. Cioè: quello che si seleziona attraverso il successo o l'insuccesso riproduttivo è il DNA di un individuo. La specie non è caratterizzata da un DNA tipico, ma semplicemente tale da originare caratteristiche compatibili con la riproduzione. luigi
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Modificato da - elleelle in data 02 agosto 2012 23:10:05 |
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