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 Forum Geologia e Paleontologia - Natura Mediterraneo
 GEOLOGIA DEL MEDITERRANEO
 i resti di un antico paesaggio
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mauriziocaprarigeologo
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Inserito il - 13 agosto 2010 : 10:33:01 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Cari amici del forum, vorrei condividere con voi questo brevissimo viaggio nell’evoluzione del paesaggio montano in questo angolo di Appennino umbro-marchigiano, suggeritomi dall’osservazione di queste belle immagini scattate l’altro ieri, durante l’ascesa ad una delle nostre cime secondarie.

Da bambino e poi da ragazzo, quando ho iniziato a frequentare le montagne del mio Appennino, rimanevo sempre sorpreso dal fatto che, dopo una più o meno faticosa salita lungo ripidi e boscosi sentieri, si giungeva quasi sempre, immancabilmente, ad una spianata sommitale assolata, erbosa, dove le bestie al pascolo estivo ci salutavano imperturbabili e placide.

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i resti di un antico paesaggio
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maurizio
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“Un géologue est essentiellement un lithoclaste, ou rompeur de pierre…” - D. Dolomieu

“Non crederai a tutte queste sciocchezze, vero Teddy?” - M. Ewing (geofisico e oceanografo) a E. Bullard (geofisico), a proposito della tettonica delle placche (NY, 1966)

Modificato da - mauriziocaprarigeologo in Data 13 agosto 2010 10:33:31

mauriziocaprarigeologo
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Inserito il - 13 agosto 2010 : 10:34:23 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Non che in Appennino manchino creste, picchi, erte vertiginose (una di queste si vede in primo piano), anzi: una delle sue caratteristiche fondamentali è proprio l’“asprezza” delle forme.

Che cosa rappresentano, però, quei lembi di superfici pianeggianti o dolcemente ondulate, che contrastano nettamente con i ripidi versanti che le delimitano? Che cosa testimoniano quelle strane “pianure” erbose, secche d’estate e meravigliosamente fiorite in primavera?


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maurizio
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mauriziocaprarigeologo
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Inserito il - 13 agosto 2010 : 10:37:32 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Sono, dicono i geologi (, i resti di un antico paesaggio dalle forme più dolci di quelle attuali; se immaginate di eliminare quelle valli profonde e di raccordare le rimanenti superfici sommitali tramite pendii congruenti con queste, otterrete un paesaggio formato da blande colline separate da valli ampie ma poco incise; qualcosa di simile a ciò che si osserva, se volete, in regioni che hanno ormai raggiunto la condizione di “penepiano”; questo era il paesaggio che caratterizzava la regione in tempi antichi.

La prima immagine è quella delle highland scozzesi, l'altra è un'immagine delle nostre montagne, in cui l'effetto della ripresa è quello di annullare le valli incise che delimitano i pianori sommitali.

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maurizio
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Modificato da - mauriziocaprarigeologo in data 13 agosto 2010 10:39:42
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mauriziocaprarigeologo
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Inserito il - 13 agosto 2010 : 10:40:45 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Che cosa deve essere avvenuto?

Le spinte compressive che hanno originato questo settore dell’Appennino hanno raggiunto la massima attività nel Pliocene inferiore-medio (tra 5 e 3 milioni di anni fa circa); queste deformazioni creavano rilievi che venivano progressivamente “livellati” e “rasati” dai processi erosivi, originando un paesaggio dolce e “quasi piano”.

E poi?

Il paesaggio, come dicono i geologi, si è “ringiovanito”.
Una fase tettonica successiva, questa volta “distensiva”, originava il sollevamento generalizzato della regione (di varie centinaia di metri), e questa causava, a sua volta, l’approfondimento di tutte le valli fluviali. Il paesaggio “collinare” antico è stato così smembrato fino a lasciarne solamente alcuni testimoni “relitti” alla cima dei rilievi.


maurizio
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mauriziocaprarigeologo
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Inserito il - 13 agosto 2010 : 10:42:38 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Il reticolo idrografico, approfondendosi, ha spesso mantenuto il suo tracciato originario, “sovraimponendosi” al nuovo paesaggio; questo spiega perché molti dei corsi d’acqua appenninici, spesso poco più che modesti fiumiciattoli e piccoli torrenti, abbiano potuto scavarsi profondissime gole e canyon attraversando le dorsali calcaree.


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maurizio
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francesco longo
Utente Super


Città: Partinico
Prov.: Palermo

Regione: Sicilia


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Inserito il - 17 agosto 2010 : 22:25:36 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Complimenti per la dettagliata descrizione del paesaggio.

Franco
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basalto
Utente Junior

Città: Firenze
Prov.: Firenze

Regione: Toscana


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Inserito il - 18 agosto 2010 : 16:25:00 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
eccellente dscrizione, però io non sottovaluterei neanche il contributo delle variazioni glacioeustatiche del livello marino

Dawkins santo subito
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mauriziocaprarigeologo
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Inserito il - 18 agosto 2010 : 18:35:43 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
sì, sì, grazie basalto della precisazione; anche quelle hanno avuto la loro importanza; nella nostra regione queste vengono individuate soprattutto nei terrazzamenti fluviali nella parte medio-terminale dei nostri fiumi; queste fluttuazioni si sovrappongono (smorzando o accentuando a seconda dei casi) all'effetto principale che è comunque quello legato al sollevamento recente del territorio, di un ordine di grandezza superiore rispetto alle variazioni del livello marino.

ciao



maurizio
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