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vespa90ss
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Inserito il - 24 novembre 2009 : 14:05:06 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

in questo post ho chiesto se la bontà delle foto delle spore può ritenersi accettabile. Comprendo di aver postato nel luogo sbagliato solo ora che mi sto ricordando che esiste una sezione dedicata a tali problematiche: perdonatemi . Ripropongo quindi qui il quesito.
A mio avviso il dettaglio è inesistente ed una foto così non reca alcun apporto concreto alla determinazione di una spora se non per le dimensioni e la forma della sua sagoma. Tali indicazioni sono da ritenersi sufficienti oppure una lettura chiara del nucleo della spora è fondamentale?
Credo di avere eseguito lo scatto nelle migliori condizioni possibili per eliminare le vibrazioni in quanto ho scattato durante una posa al buio di 12 secondi accendendo per un paio di secondi l'illuminatore, dopo circa 6 secondi di buio per far smorzare eventuali vibrazioni, azionando l'interruttore che era situato all'esterno del tavolo.
Ritengo che il problema consista nella bontà della lente piuttosto scadente. Che ne dite?
La prova del mio esemplare di microscopio l'ho eseguita in questo post dove potrete trovare anche la descrizione dell'obiettivo impiegato.
Le foto delle spore le ho eseguite in immersione con diaframma del condensatore chiuso all 80% circa (dopo averlo tarato secondo la regola di mettere a fuoco la corona delle lamelle a basso ingrandimento fino ad allargarle appena poco oltre il campo inquadrato ai vari ingrandimenti che verranno successivamente adottati) e con una bassa intensità di luce agendo sul potenziometro.
Potevo fare qualcosa di meglio? Per me queste foto fanno abbastanza schifo, ma forse sono abituato troppo bene con le macro. Sicuramente sbaglio in qualcosa ma non so dove.
Grazie per l'aiuto che potrete darmi,
Beppe


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Aphyllo
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Micologia

Inserito il - 24 novembre 2009 : 23:42:05 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Vespa. Uno delle fondamentali caratteristiche delle spore è la natura della parete esterna: liscia, tubercolata, echinulata, verrucosa ecc..
Questa è la cosa più difficile da stabilire e per questo secondo me la cosa più importante è quella di avere un’illuminazione adeguata e centrata. In più ci sono tecniche, come il contrasto di fase (scontata) ma ancor più quella dell’illuminazione circolare obliqua (COL), che mettono in evidenza i rilievi e che possono coadiuvare quella in campo chiaro.
Nel tuo caso il risultato è in gran parte dei casi insufficiente a mettere in evidenza questa particolarità, più che altro per colpa dell’illuminazione e non tanto per l'obbiettivo, che può solo fare la differenza tra una buona ed un'ottima immagine.
Il diaframma del condensatore è troppo chiuso e a discapito dei dettagli che spariscono (risoluzione insufficiente) hai solo guadagnato in profondità di campo. Mi rendo conto che noi micologi focheggiando la ricostruiamo, ma nelle foto (senza alcun ritocco e senza l’utilizzo dei software per il multi-focus) la nostra priorità deve essere la risoluzione perché ci permette di apprezzare al massimo i dettagli che sono determinanti e ci consente, mettendo a fuoco il bordo, di effettuare misurazioni precise, sulle foto oppure con l’oculare micrometrico.


Marco F.
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vespa90ss
Utente Super


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Inserito il - 25 novembre 2009 : 08:18:10 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie Marco per questa mini lezione. In fondo non c'è alcuna differenza rispetto agli effetti che si producono in macro: chiudendo troppo i diaframmi (diciamo da f/16 in poi) gli effetti della diffrazione sono devastanti, facendo perdere il dettaglio ma offrendo solo profondità di campo.
Dovrei quindi adottare una diaframmatura appena accennata (ma quanto? provare ad occhio?): purtroppo la mia vista non è più in grado di apprezzare differenze minimali che solo un occhio giovane e perfetto riesce a notare. Ho una grande quantità di corpuscoli che mi viaggiano nell'umor acqueo dell'occhio ed infastidiscono la visione, fenomeno che la visione al microscopio mette particolarmente in risalto. Riuscire quindi ad apprezzare le differenze di rilievo della parete esterna di un soggetto di pochissimi micron è cosa pressochè ai limiti delle capacità umane (ma forse io sono un caso davvero patologico pur non essendo particolarmente "orbo" ma soltanto un po').
Indubbiamente la mia incapacità di riuscire ad illuminare con il giusto criterio mi impedisce di vedere le cose che tu mi dici possibili. Tenterò ancora ma.... la voglia si affievolisce giorno dopo giorno.
Una volta avevo letto un tuo bellissimo post sul software multi-focus....
lo cercherò meglio .
Esiste qualche post che tratta in maniera estesa l'illuminazione circolare obliqua? E' chiaro che dovrei mettermi a leggere tutti i post, dal primo all'ultimo perchè sicuramente ognuno contiene informazioni utili. Cercherò di farlo poco alla volta.

Grazie ancora Marco
Beppe

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Aphyllo
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Micologia

Inserito il - 25 novembre 2009 : 11:30:16 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
La regolazione dell’apertura del diaframma del condensatore la faccio ad occhio cercando di non farmi condizionare troppo dalla perdita di contrasto. Sicuramente conosci di fama il dott. Sini: un luminare nel campo della microscopia ottica che ha messo in rete, scaricabili gratuitamente, una serie di dispense tutte da studiare.
Sini sostiene che in un sistema senza difetti e senza aberrazioni per regolare tale diaframma al meglio devi togliere un oculare e osservare la pupilla dell’obbiettivo. L’apertura del diaframma deve illuminare 2/3 del suo diametro.

Per quanto riguarda i corpuscoli che viaggiano nell’occhio questo problema spesso viene attenuato o addirittura eliminato con quei raccordi di gomma sopra gli oculari (penso tu li conosca bene).
Un altro aiuto ti può essere dato dalla esatta regolazione dell’apertura del diaframma di campo che deve essere coincidente a quella di campo visivo. In questo modo riduci al massimo quei fastidiosi riflessi a livello degli oculari.
Ci sono inoltre alcuni oculari detti a pupilla (molti dei quali sono adatti all’osservazione con gli occhiali da miope). Secondo me questi ti potrebbero essere utili. Su eBay sono spesso in vendita. Li riconosci perché hanno come notazione un piccolo paio di occhiali.

Ultimamente ho comprato e preparato un vetrino speciale adatto a valutare le aberrazioni negli obbiettivi da microscopio. Lasciami diventare un po’ più esperto e tra un po’ sarò anche in grado di testare la bontà dei vari obbiettivi (compreso il tuo!), le eventuali scollature delle lenti, le parti sporche da ripulire ecc. Sarebbe quello che chiamano Star-test e che tanti microscopisti e tecnici utilizzano per la messa a punto del sistema ottico del microscopio.

Riguardo ad Helicon focus: ora l’ho sostituito con un altro software che secondo me va ancora meglio e che mi è stato suggerito dagli amici microscopisti di NM. Si chiama CombineZP ed è scaricabile gratuitamente dalla rete. Altro vantaggio è che non aggiunge le scritte pubblicitarie in sovrimpressione come fa Helicon focus.

Per quanto riguarda il COL io ho appreso la tecnica seguendo i bravissimi microscopisti della mailing-list di “Microcosmo-Italia”.
Tieni presente che tante cose interessantissime le trattano anche qui in NM quelli del forum Protisti…

Marco F.
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vespa90ss
Utente Super


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Inserito il - 25 novembre 2009 : 14:09:41 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

La regolazione dell’apertura del diaframma del condensatore la faccio ad occhio cercando di non farmi condizionare troppo dalla perdita di contrasto.


ottimo, anch'io avevo avuto l'impressione che l'immagine risultasse leggermente più nitida ma mi domandavo a questo punto l'effettiva utilità del primo diaframma posto appena sopra la lanterna. Tu l'intensità della lanterna la tieni al massimo?

Sicuramente conosci di fama il dott. Sini: un luminare nel campo della microscopia ottica che ha messo in rete, scaricabili gratuitamente, una serie di dispense tutte da studiare.


Mi dispiace... ma sono un apprendista stregone e non so quasi nulla. Anche se ho il microscopio da un anno, l'ho usato però rare volte e credo che sia giunto il momento di cominciare a far chiarezza sulla situazione.


Sini sostiene che in un sistema senza difetti e senza aberrazioni per regolare tale diaframma al meglio devi togliere un oculare e osservare la pupilla dell’obbiettivo. L’apertura del diaframma deve illuminare 2/3 del suo diametro.


Stasera provo subito se ho ben capito cosa intendi

Per quanto riguarda i corpuscoli che viaggiano nell’occhio questo problema spesso viene attenuato o addirittura eliminato con quei raccordi di gomma sopra gli oculari (penso tu li conosca bene).


Li ho in dotazione ma....

Un altro aiuto ti può essere dato dalla esatta regolazione dell’apertura del diaframma di campo che deve essere coincidente a quella di campo visivo. In questo modo riduci al massimo quei fastidiosi riflessi a livello degli oculari.

Qui credo di non seguirti più... stai parlando del secondo diaframma sul condensatore? a me è sembrato che aprendolo o chiudendolo non cambi assolutamente nulla....ma a che serve allora?
Se inveci parli del primo diaframma sulla lanterna (si chiama di campo?) io lo regolo così: inquadro un soggetto a 100x, sposto assialmente il condensatore fino a mettere a fuoco le lamelle e poi apro il diaframma appena un po'di più del campo inquadrato con l'obiettivo che andrò ad usare. Mi è stato raccomandato di fare così ma...per ottenere in realtà quale effetto particolare? ottimizzare forse la distribuzione della luce?


Ci sono inoltre alcuni oculari detti a pupilla (molti dei quali sono adatti all’osservazione con gli occhiali da miope). Secondo me questi ti potrebbero essere utili. Su eBay sono spesso in vendita. Li riconosci perché hanno come notazione un piccolo paio di occhiali.


Non sono più miope anche se l'originaria leggerissima miopia l'ho quasi del tutto recuperata dall'incedere della presbiopia (2 gradi a distanza media di lettura).

Ultimamente ho comprato e preparato un vetrino speciale adatto a valutare le aberrazioni negli obbiettivi da microscopio. Lasciami diventare un po’ più esperto e tra un po’ sarò anche in grado di testare la bontà dei vari obbiettivi (compreso il tuo!), le eventuali scollature delle lenti, le parti sporche da ripulire ecc. Sarebbe quello che chiamano Star-test e che tanti microscopisti e tecnici utilizzano per la messa a punto del sistema ottico del microscopio.


sono curioso di provare il mio planare. Ho il sospetto che qualcosa non quadri alla perfezione...

Riguardo ad Helicon focus: ora l’ho sostituito con un altro software che secondo me va ancora meglio e che mi è stato suggerito dagli amici microscopisti di NM. Si chiama CombineZP ed è scaricabile gratuitamente dalla rete. Altro vantaggio è che non aggiunge le scritte pubblicitarie in sovrimpressione come fa Helicon focus.

Per quanto riguarda il COL io ho appreso la tecnica seguendo i bravissimi microscopisti della mailing-list di “Microcosmo-Italia”.
Tieni presente che tante cose interessantissime le trattano anche qui in NM quelli del forum Protisti



grazie Marco, sei una miniera di informazioni.
Beppe


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giancarlo
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Micologia

Inserito il - 25 novembre 2009 : 15:10:49 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao

io credo che le tue immagini non facciano per niente schifo specilamente per chi come te mette gli occhi per le prime volte negli oculari di un microscopio.
da come mi hai descritto le tacche dovrebbero corrispondere ad un µm perchè le spore in questione non superano i 10 µm.
bisogna poi considerare che la foto non rispecchia mai quello che uno riesce a vedere direttamente negli oculari, per cui io ti invito a riprovare con un fungo un pochino più fotogenico dal punto di vista sporale come per esempio un Cortinarius oppure un Coprinus. poi posta le tue immagini.

un saluto



giancarlo
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Aphyllo
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Micologia

Inserito il - 25 novembre 2009 : 15:16:15 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
ottimo, anch'io avevo avuto l'impressione che l'immagine risultasse leggermente più nitida ma mi domandavo a questo punto l'effettiva utilità del primo diaframma posto appena sopra la lanterna. Tu l'intensità della lanterna la tieni al massimo?

L’intensità della luce va regolata per bene alla fine, una volta che hai regolato la posizione del condensatore come richiede l’illuminazione di Kohler. Anche questa è una regolazione ad occhio perché dipende molto dalla natura del preparato, se e quanto è stato colorato ecc..
Quello più vicino alla fonte di luce si chiama Diaframma di campo. Nell’illuminazione di Kohler è lui che va messo a fuoco muovendo in su e in giù il condensatore (una volta che hai messo a fuoco il preparato con la messa a fuoco normale). E’ questo diaframma che devi regolare in modo che non venga illuminata una porzione più ampia di quella visibile dagli oculari! (vedi la tua domanda successiva)
Il primo diaframma sulla lanterna (si chiama di campo?) io lo regolo così: inquadro un soggetto a 100x, sposto assialmente il condensatore fino a mettere a fuoco le lamelle e poi apro il diaframma appena un po'di più del campo inquadrato con l'obiettivo che andrò ad usare. Mi è stato raccomandato di fare così ma...per ottenere in realtà quale effetto particolare? ottimizzare forse la distribuzione della luce?

Leggendo questo capisco che tu fai già il procedimento esatto.
Regolare l’apertura del diaframma di campo serve principalmente ad evitare riflessi indesiderati che fanno perdere contrasto e risoluzione. In più serve per non scaldare inutilmente quello che non stai osservando.

Non sono più miope anche se l'originaria leggerissima miopia l'ho quasi del tutto recuperata dall'incedere della presbiopia (2 gradi a distanza media di lettura).

Io volevo dire che avendo un oculare a pupilla alta non necessariamente devi usare gli occhiali, ma forse quel difetto fastidioso dei corpuscoli degli occhi sparirebbe.
Sempre il Dott. Sini sostiene che la nostra osservazione al microscopio deve essere con il cristallino dell’occhio regolato all’infinito. Per accorgersene c’è una prova da fare che se ti interessa ti dico. Se l’occhio non è regolato per guardare all’infinito presto ti viene mal di testa e non è escluso che dia anche altri problemi, tipo quelli che lamenti tu.


Marco F.
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vespa90ss
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Inserito il - 25 novembre 2009 : 15:36:48 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di giancarlo:


.....bisogna poi considerare che la foto non rispecchia mai quello che uno riesce a vedere direttamente negli oculari, per cui io ti invito a riprovare con un fungo un pochino più fotogenico dal punto di vista sporale come per esempio un Cortinarius oppure un Coprinus. poi posta le tue immagini.


lo farò Giancarlo appena mi sarà possibile... se non altro per offrire un'idea più calibrata delle capacità del mio obiettivo. Ma voglio perderci ancora un po' di tempo a studiare bene l'illuminazione su questo stesso preparato con spore "difficili" perchè altrimenti che gusto c'è? ti sembra? voglio imparare bene e penso che devo insistere ancora molto nei miei tentativi di sperimentazione. A fare delle discrete macro ho imparato sbattendo la testa al muro centinaia di volte....
Grazie per l'attenzione e per le dritte...
Beppe

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vespa90ss
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Inserito il - 25 novembre 2009 : 15:44:25 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Un'ultima domanda che avevo rivolto a Marco e rimasta un po' al buio... ma a cosa esattamente serve il secondo diaframma? Quello cioè incorporato nel condensatore? A me sembra che azionandolo non sortisca fuori alcun effetto particolarmente vistoso. Anche qui usare il sistema empirico?
Grazie per la particolare attenzione che mi stai dedicando, Marco,
Beppe

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Modificato da - vespa90ss in data 25 novembre 2009 15:46:09
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Aphyllo
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Inserito il - 25 novembre 2009 : 20:37:16 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di vespa90ss:

Un'ultima domanda che avevo rivolto a Marco e rimasta un po' al buio... ma a cosa esattamente serve il secondo diaframma? Quello cioè incorporato nel condensatore? A me sembra che azionandolo non sortisca fuori alcun effetto particolarmente vistoso. Anche qui usare il sistema empirico?
Grazie per la particolare attenzione che mi stai dedicando, Marco,
Beppe

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Il diaframma del condensatore serve perchè il fascio di luce che entra nell'obbiettivo sia della larghezza giusta. Non credo che non si sia alcuna differenza tra quando è aperto a quando è chiuso. Aperto dovrebbe esaltare la risoluzione e chiuso il contrasto e la profondità di campo.
Se passi da un obbiettivo di apertura numerica 0,65 ad uno con a.n. 1,25 devi sicuramente aprire di più il diaframma del condenzatore altrimenti non sfrutti in pieno l'apertura numerica del secondo obbiettivo. Se invece fai il contrario e tieni il diaframma del condensatore troppo aperto aumentano notevolmente le aberrazioni e l'immagine si riduce ad una "nebbia in val Padana" con un po' di rilievo. Questa brutta visione è dovuta principalmente alla rifrangenza dei raggi luminosi alla periferia delle lenti e sulle pareti interne dell'obbiettivo.

Marco F.
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