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Carlmor
Moderatore Trasversale


Città: Varese
Prov.: Varese

Regione: Lombardia


8940 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 02 aprile 2009 : 14:50:26 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
intervengo di nuovo per chiedere a tutti di evitare di continuare questo battibecco deleterio, se continua in questo modo considero la discussione esaurita e la chiudo

Per quanto riguarda l'ultima frase dell'intervento di Luciano non posso che concordare sul fatto che (in questo subforum *) chi segue gli ungulati viene spesso esposto a critiche severe legate al disturbo della fauna. Questo atteggiamento discriminatorio e critico verso gli appassionati di ungulati ha portato a creare constantemente cause di attrito che sfociano in discussioni accese e poco costruttive.
Io parto dal presupposto che chiunque frequenta questo forum lo fa perchè interessato allo studio e alla conservazione della natura e quindi anche chi segue gli ungulati è da considerare, fino a prova contraria, una persona che ha a cuore la conservazione di questi animali e questa passione pertanto va rispettata e trattata allo stesso modo di che va a cercare funghi, insetti, rettili, anfibi, molluschi o fiori. Forse se tutti partissimo da questi presupposti riusciremmo a convire più facilmente, anche in questo subforum, anche se con idee e convinzioni differenti per quanto riguarda le modalità di conservazione dell'ambiente e l'approccio alle scienze naturali.

Carlo

* ho aggiunto per chiarezza la frase riportata fra parentesi
modificato il 02/04/09 h. 21.43
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Hemerobius
Moderatore


Città: Alghero
Prov.: Sassari

Regione: Sardegna


4877 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 02 aprile 2009 : 16:18:32 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Sono intervenuto in passato in tutte le sezioni del forum entrando anche in pacata polemica con vari amici. Non credo di aver mai attaccato nessuno e credo sia la prima volta che si scambia la mia ironia per sarcasmo (forse dovevo usare gli emoticon). Continuo a sostenere che in questa discussione ho avuto la fortissima impressione che gli apporti esterni dei non specialisti non fossero presi in considerazione e che chi si occupa di ungulati (ripeto è una mia impressione personale), forse per i motivi spiegati da Carlo, sia un po' autoreferenziale. Come dicono nell'italiano da telegiornale: "Si facesse un giro per il forum ... ".
Mi sento di dare una sola spiegazione.
Di Mattioli non ho dato un giudizio, ho solo detto che non l'ho conosciuto sinché ho vissuto nel Delta, volendo dire che i suoi lavori non erano conosciuti nel mio giro di conoscenze naturalistiche, nulla più! Mi hanno un po' sorpreso alcune affermazioni che ritengo sbagliate (o almeno lo erano quasi vent'anni fa), ma potrebbe essere solo la "decontestualizzazione" delle frasi.

Un sincero augurio di buon lavoro a tutti!

Roberto

verum stabile cetera fumus
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ELAFO
Utente Senior


Città: Olbia
Prov.: Sassari

Regione: Sardegna


4216 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 02 aprile 2009 : 18:10:05 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di vespa90ss:

Forse è più costruttivo un incontro a quattr’occhi con chi la pensa diversamente piuttosto che un raduno con chi ragiona e si atteggia in maniera esattamente speculare.





Alessandro
"ELAFO"
___________________________


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vespa90ss
Utente Super


Città: Firenze

Regione: Toscana


6434 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 02 aprile 2009 : 19:46:51 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Carlmor:

intervengo di nuovo per chiedere a tutti di evitare di continuare questo battibecco deleterio, se continua in questo modo considero la discussione esaurita e la chiudo

Per quanto riguarda l'ultima frase dell'intervento di Luciano non posso che concordare sul fatto che chi segue gli ungulati viene spesso esposto a critiche severe legate al disturbo della fauna. Questo atteggiamento discriminatorio e critico verso gli appassionati di ungulati ha portato a creare constantemente cause di attrito che sfociano in discussioni accese e poco costruttive.
Io parto dal presupposto che chiunque frequenta questo forum lo fa perchè interessato allo studio e alla conservazione della natura e quindi anche chi segue gli ungulati è da considerare, fino a prova contraria, una persona che ha a cuore la conservazione di questi animali e questa passione pertanto va rispettata e trattata allo stesso modo di che va a cercare. Forse se tutti partissimo da questi presupposti riusciremmo a convire più facilmente, anche in questo subforum, anche se con idee e convinzioni differenti per quanto riguarda le modalità di conservazione dell'ambiente e l'approccio alle scienze naturali.

Carlo


Sono davvero felice che il moderatore della sezione Mammiferi abbia finalmente preso una posizione decisa nel modo di considerare il comportamento dei raccoglitori di palchi, comunemente chiamati cornari. Ora per lo meno sappiamo con certezza qual è il suo vero pensiero e magari potremmo prenderlo anche come riferimento.

Vorrei ricordare che i principali Parchi Nazionali italiani hanno di recente adottato dei provvedimenti per limitare l’accesso ai territori frequentati dagli ungulati regolamentandone gli ingressi e sottoponendo a delle limitazioni i comportamenti dei visitatori per attenuare almeno in parte il disturbo che a vario titolo veniva ad essi arrecato: escursionisti della domenica, escursionisti veri che si alzano alle 5 di notte, naturalisti, studiosi a titolo vario stipendiati o meno, raccoglitori di palchi, fotografi ecc. Ma il provvedimento in particolare (dato che se ne fa esplicita menzione) nasce soprattutto contro coloro che nel periodo interessato dalla caduta dei palchi, usino dei comportamenti scorretti, volti a sfiancare e spingere gli animali verso scelte comportamentali da loro non gradite (leggi conferme di luca val susa). Questo è il senso del provvedimento.

Tornando all’ invito di Carlmor a cessare il battibecco (mi sembra che un civile dialogare debba essere consentito in ogni forum che desideri affrontare tematiche pertinenti seppur calde) c’è da notare però un particolare, nemmeno tanto irrilevante, anzi direi rilevantissimo se non addirittura sostanziale: esercitare pressione su funghi, insetti, rettili, anfibi, molluschi o fiori con la propria semplice presenza non determina gli stessi effetti che possiamo rilevare sugli ungulati. I cervi non sono funghi, non sono fiori, non sono insetti, non sono rane: sono mammiferi. Animali situati al vertice della scala evolutiva, provvisti di tutti e cinque i sensi. Comunicano moltissimo fra di loro e possiedono una loro sensibilità caratteriale e comportamenti sociali articolati, complessi, sempre e comunque molto delicati. Sono territoriali ed allattano i propri cuccioli. Sono animali che fuggono alla presenza dell’uomo vedendolo a 100 metri di distanza. Questi sono i cervi. Se sbaglio correggetemi.
Ecco perché ritengo che il moderatore non possa confrontare chi scatta fotografie a funghi, insetti, fiori, anfibi e molluschi solo occasionalmente con chi quotidianamente, nel periodo della “frutta matura” frequenta i frutteti nella speranza di fare bottino.
Non è la singola azione dei nostri amici a recare danno diretto e a lasciare traccia profonda: è la somma delle singole presenze nel tempo e nello spazio a creare disturbo ed a lasciare impronta di presenza dell’uomo.
Se io ho espresso questo mio pensiero che non concorda con quello dei miei amici non posso farci nulla: io amo semplicemente gli animali senza eccessivo attaccamento (non è passione) e desidero che loro non subiscano danno eccessivo dalla mia presenza. Nel corso degli anni di frequentazione dell’ambiente naturale sono giunto alla conclusione che se mi accorgo che giungere in un luogo potrebbe determinare l'ennesima fuga degli animali presenti, evito di farlo. Mi comporto sempre così. E’ un mio stile di vita. Perché credo di voler bene davvero agli animali ed ho un mio modo, forse del tutto personale ed atipico di concepire il significato di rispetto.
Spero quindi di aver fatto comprendere qual è il mio vero sentire che non intende colpevolizzare nessuno in particolare ma evidenziare una consuetudine che ha la tendenza a incancrenirsi. A diventare troppo diffusa e che dobbiamo con ogni mezzo cercare di contenere.
Oggi i cornari sullo stesso monte sono dieci. Per emulazione causata dalla tempesta mediatica domani saranno cento e tutti avranno diritto a farlo perché se ne parla, è di moda e bisogna farlo. E questo non mi sembra un modo molto responsabile di porsi nei confronti della natura.



Beppe




I gatti vengono a sedersi al tavolo dello scrittore tenendo compagnia al suo pensiero e guardandolo dal fondo delle loro pupille spruzzate d’oro

Théophile Gautier
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vespa90ss
Utente Super


Città: Firenze

Regione: Toscana


6434 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 02 aprile 2009 : 19:57:44 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Per voler ritornare sul tema del Cervo della Mesola chiederei agli esperti se dopo tanto argomentare ci può essere qualche volenteroso in grado di spiegarci chiaramente quali siano le differenze morfologiche di questa popolazione rispetto al Cervus elaphus, meglio se con foto esplicative.
Grazie, Beppe
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ELAFO
Utente Senior


Città: Olbia
Prov.: Sassari

Regione: Sardegna


4216 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 02 aprile 2009 : 20:11:33 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di vespa90ss:

Per voler ritornare sul tema del Cervo della Mesola chiederei agli esperti se dopo tanto argomentare ci può essere qualche volenteroso in grado di spiegarci chiaramente quali siano le differenze morfologiche di questa popolazione rispetto al Cervus elaphus, meglio se con foto esplicative.
Grazie, Beppe


Però mi raccomando non parlate della differenza della struttura del palco perchè è vietato..

Alessandro
"ELAFO"
___________________________


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albill
Utente Senior

Città: Poncarale
Prov.: Brescia

Regione: Lombardia


640 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 02 aprile 2009 : 20:16:35 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Beppe secondo me alcuni passaggi di quest'ultimo intervento nn stanno in piedi....te lo dico da NON cornaro, anzi da semplice frequentatore di boschi (abbastanza sporadico in questi tempi) io sono convinto proprio che i maggiori disturbatori dei cervi siano proprio i fungari, visto il periodo e soprattutto l'enorme numero di questi, categoria a cui nn nascondo di appartenere , che poi dove io vada a funghi di cervi pochi ce ne sono è un altro discorso....

Non commento i tuoi commenti su quanto scritto da Carlmor con cui concordo al 100% nel precedente intervento.
chiudo questa brevissima parentesi dicendo che oramai questa discussione è diventata illeggibile......

Saluti




Alberto
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Carlmor
Moderatore Trasversale


Città: Varese
Prov.: Varese

Regione: Lombardia


8940 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 02 aprile 2009 : 21:05:36 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Beppe, la mia posizione è decisa da sempre, tuttavia ogni tanto si rende necessario esplicitare il concetto per evitare i continui "battibecchi" ai quali facevo accenno in precedenza e che a quanto pare vengono considerati "civile dialogare" o considerazioni che richiedono "l'intervento del moderatore" a seconda di quanto la cosa fa comodo.

Comunque ribadisco quello che ho scritto, nonostante il tuo tentativo di dimostrare che la mia posizione prevede la difesa di attività proibite dai "principali parchi nazionali italiani", io sono dell'idea che i frequentatori di questo forum ed anche coloro che in questo forum sono appassionati di ungulati, abbiano a cuore la conservazione della natura e siano in grado limitare al minimo il loro impatto sulla fauna, come più volte hanno detto in varie discussioni.
Considerare solo gli appassionati di ungulati come possibili disturbatori della fauna e usare questo per screditarne l'attività e bollarla come deleteria è fortemente discriminatorio, perchè noi tutti quando andiamo in un ambiente naturale arrechiamo disturbo dato che siamo degli estranei, sia che si facciano foto a insetti, funghi fiori o anfibi o si faccia una semplice passeggiata. E di sicuro il fatto di cercare insetti, funghi ecc, non ci rende immuni dal disturbare anche gli ungulati che frequentano gli stessi ambienti.
Nonostante mi sia capitato molto spesso, come a te, di evitare di frequentare un ambiente se mi accorgo di disturbare eccessivamente la fauna, non ho la pretesa di considerami l'unico ad avere un atteggiamento di questo tipo, nè tantomeno di giudicare il comportamento altrui, considerandolo per forza sbagliato, basandomi su congetture personali e generalizzazioni che accomunano nello stesso calderone gli utenti del forum, gli escursionisti della domenica, i cacciatori, gli studiosi, i naturalisti ecc.
Quindi ripeto: proviamo a partire dal presupposto che anche agli altri possono avere rispetto per la fauna e la natura e magari riusciamo a rendere questo discussioni un po' più costruttive e ad evitare le solite polemiche.


Carlo
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a p
utente ritirato in data 22.02.2012



9799 Messaggi

Inserito il - 02 aprile 2009 : 21:16:55 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di vespa90ss:

Per voler ritornare sul tema del Cervo della Mesola chiederei agli esperti se dopo tanto argomentare ci può essere qualche volenteroso in grado di spiegarci chiaramente quali siano le differenze morfologiche di questa popolazione rispetto al Cervus elaphus, meglio se con foto esplicative.
Grazie, Beppe


Ho avuto la fortuna di vederli diverse volte.
Mi hanno stupito le minori dimensioni rispetto ai cervi ad esempio del Cansiglio (BL), un pelame più rossastro. Mi è stato detto che anche il palco è di minori dimensioni (forse è un adattamento alla vita forestale)

Link

Alessandro PD


Chi ama la Natura le lascia i suoi fiori
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carolan
Utente Senior

Città: sondrio

Regione: Lombardia


1715 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 02 aprile 2009 : 21:31:31 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
In riferimento alla " presunta polemica" che ....avventatamente e ingenuamente ho provocato,e di cui mi sono scusato pubblicamente con FALCODIPALUDE(ideatore della discussione sui cervi della Mesola),vorrei ricordare a chi l'ha dimenticato, che CARLMOR(Moderatore),ed io concordo pienamente con lui,ci ha invitato a non alimentare "battibecchi" e polemiche sterili,...ma piuttosto,se si ha ancora qualcosa da dire,a parlare solo dei Cervi della Mesola.

Se qualcuno insiste in altre questioni,che non c'entrano con i Cervi della Mesola,e che sono irrispettose nei confronti di FALCODIPALUDE,ritengo che sarebbe più opportuno che proponga una discussione apposita.

STEFANO

Modificato da - carolan in data 02 aprile 2009 21:55:26
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nastro
Utente Senior


Città: Bardonecchia
Prov.: Torino

Regione: Piemonte


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Inserito il - 02 aprile 2009 : 21:35:25 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
onde evitare di prosegure su questa strada che porta veramete a poco e fatti i complimenti a Carlmor per la sua capacità di mediatore(certo che il "mestiere" del moderatore è veramente un compito difficile!!!) tornerei a parlare del cervo del bosco della Mesola (che se non sbaglio è l' oggetto della discussione) premetto che di questa singolare popolazione conosco poco quindi mi limito a riportare alcune informazione ch ho letto su vari testi, non sono solito fare il "pappagallo" e solitamente preferisco portare considerazioni mie, ma vista la situazione è meglio che nientee!
la popolazione di cervo che si trova all' interno della riserva del bosco della Mesola da molti viene considerata l' ultima popolazione di cervo autoctona dell' italia continentale discendente del cervo della Padania.(anche la popolazione di cervo della sardegna è autoctona) ho detto da molti in quanto ho letto non ricordo dove che questa autoctonia non è ancora stata dimostrata scientificamente, sono si tati fatti studi sul DNA ma i risultti non sono universalmente accettati.
attualmente nella riservasono prsenti circa 120-80 capi
in linea di massima i caratteri che ditinguono la popolazione della mesola dalle altre presenti sul nstro territorio nazionale(tutte frutto di reintroduzioni) sono le minori dimensioni e la minor amificazione dei palchi!

purtroppo non ho fotografie da mostrare e non ho altre informazioni.
invito chiunque ne sappia di più a condividere con noi le sue conoscenze.

Michele


La natura non è materiale come la ragione
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ELAFO
Utente Senior


Città: Olbia
Prov.: Sassari

Regione: Sardegna


4216 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 02 aprile 2009 : 22:09:47 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Parliamo di cervi...
Un paio di anni fa ricevetti dalla "Riserva Naturale Bosco della Mesola" una pubblicazione sugli interventi di conservazione di questo importante Sito.
Ovviamente si parlava anche dei Cervi.
Ecco alcuni punti:

Dal punto di vista morfologico i cervi della Mesola presentano piccole dimensioni ed una struttura semplificata dei palchi che, tuttavia, negli ultimi anni mostrano un netto miglioramento "qualitativo" a seguito di mirati interventi gestionali (controllando ad esempio la polazione del daino).
In particolare, sia la corona sia l'ago, tratti esclusivi del cervo nobile, sono apparsi nuovamente alla Mesola, dopo circa 40 anni, in diversi individui. In altri termini è possibile affermare che questa popolazione mostra una spiccata rusticità, caratterizzata da accrescimenti rallentati, dimensioni finali modeste e dimorfismo sessuale attenuato; si tratta di un ecotipo di mantenimento, tipico di un ambiente marginale poco produttivo.

Parlando con un noto faunista che segue la "mia" popolazione di cervi, si è evidenziato quanto sia importante l'ambiente dove gli animali vivono.
Ecco un esempio di confronto fra le due popolazioni:
Nella popolazione ACATE (Area Cervi Appennino Tosco Emiliano) percentuali molto elevate di femmine (tra il 70 e il 95% a seconda dell’andamento climatico stagionale) risultano gravide già a 18-20 mesi di età, evidenziando condizioni ambientali di rispetto per questa specie. Infatti la percentuale di femmine giovani gravide viene utilizzato spesso per verificare indirettamente le “condizioni” di vita delle popolazioni in quanto il raggiungimento della pubertà è strettamente correlato con le disponibilità alimentari nei primi mesi e anni di vita. Per farvi un altro esempio, nel Bosco della Mesola l’età in cui le cerve partoriscono per la prima volta è spesso superiore ai 5 anni, e questo è dovuto alla concorrenza drammatica con il daino in quegli ambienti.

Alessandro
"ELAFO"
___________________________



Modificato da - ELAFO in data 02 aprile 2009 22:11:00
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Carlmor
Moderatore Trasversale


Città: Varese
Prov.: Varese

Regione: Lombardia


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Flora e Fauna

Inserito il - 02 aprile 2009 : 22:21:24 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
se può interessare ho trovato questo link nel sito del CFS che fornisce un po' di informazioni sui cervi in questione

Carlo
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Hemerobius
Moderatore


Città: Alghero
Prov.: Sassari

Regione: Sardegna


4877 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 02 aprile 2009 : 22:42:19 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di ELAFO:
... Per farvi un altro esempio, nel Bosco della Mesola l’età in cui le cerve partoriscono per la prima volta è spesso superiore ai 5 anni, e questo è dovuto alla concorrenza drammatica con il daino in quegli ambienti.


Non riesco a capire. Il cervo della Mesola era isolato dal daino sino al 1995 circa. Adesso le popolazioni sono state rimescolate? Il cervo non è quindi più isolato in un proprio relativamente piccolo recinto? A me questo pare un elemento di formidabile importanza.

In più la popolazione del daino è stata controllata, ad inizio anni '90 per tutelare il bosco ed INDIRETTAMENTE il cervo (che era isolato all'interno di un recinto). Come può essere considerato il controllo del daino (fuori dal recinto dei cervi) come un miglioramento gestionale del cervo?

Roberto

verum stabile cetera fumus
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Ketos
Utente V.I.P.

Città: Parma
Prov.: Parma

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Inserito il - 02 aprile 2009 : 23:31:23 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao a tutti.
Premetto che non conosco bene quali siano le interazioni tra daino e cervo alla Mesola, ma riporto i dati esposti da Mattioli (Università di Siena), Nobili (CFS) e Panella (CFS) al Convegno "Genus Cervus", tenutosi a Fiera di Primiero, TN, nel settembre 2005, ed a cui ho partecipato con la mia tesi di laurea.

Dati (ricavati dall'Abstract):

La differente metodologia di gestione delle popolazioni di cervo e daino alla Mesola a partire dal 1994, ha portato in pochi anni ad importanti miglioramenti nella popolazione di cervo, tra cui:
- incremento del 7,8% del peso medio delle femmine adulte e minore mortalità delle stesse;
- ricomparsa di ago e corona nel palco dei maschi dopo oltre 40 anni di assenza;
- le stanghe degli adulti hanno subito un incremento medio del 21,8% in peso e del 12,3% in lunghezza;
- i capi sono aumentati dai 67 del '94 ai 120 del 2006.

Inoltre il cervo della Mesola è riconosciuto come portatore di caratteristiche genetiche uniche.

Ciao!
Emanuele
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Luciano54
Moderatore


Città: Forlì
Prov.: Forlì-Cesena

Regione: Emilia Romagna


4965 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 02 aprile 2009 : 23:50:01 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie Emanuele ... sintetico e chiaro!
Molto interessanti i dati di raffronto .... prima e dopo!
A questo punto penso sarebbe intrigante se Falcodipalude ci desse qualche ragguaglio sulle condizioni ultime di salute della popolazione ... dell'attuale grado di promisquità col daino .... e degli obbiettivi gestionali del Parco (ovviamente se si conoscono ... e se è possibile)
Ciaoo.

Link
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vespa90ss
Utente Super


Città: Firenze

Regione: Toscana


6434 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 03 aprile 2009 : 06:18:55 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Ketos:
............. a cui ho partecipato con la mia tesi di laurea.

Dati (ricavati dall'Abstract):

La differente metodologia di gestione delle popolazioni di cervo e daino alla Mesola a partire dal 1994, ha portato in pochi anni ad importanti miglioramenti nella popolazione di cervo...............


Ciao Emanuele,
sinteticamente potresti offrirci una visione della tipologia di interventi di gestione che hanno determinato questi risultati di miglioramento?
Vorrei anche capire come mai nonostante la competività territoriale con il daino si possa essere riusciti a migliorare la specie.
E' stato forse offerto artificialmente del cibo che mi sembra di capire dai vostri scritti possa ritenersi la principale discriminante per una crescita vigorosa, oppure sono stati introdotti esemplari provenienti da altre zone?

Grazie, Beppe


I gatti vengono a sedersi al tavolo dello scrittore tenendo compagnia al suo pensiero e guardandolo dal fondo delle loro pupille spruzzate d’oro

Théophile Gautier
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forestry
Utente V.I.P.


Città: Vicenza

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Flora e Fauna

Inserito il - 03 aprile 2009 : 10:53:20 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
i daini non sono piu isolati dal cervo (o il contrario, come volete). alla lunga sono riusciti a oltrepassare le recinzioni, e anche il cervo lo si può vedere su tutto il territorio del bosco, anche a un centinaio di metri dall'ingresso, sulla strada che dalla caserma porta dentro il bosco.
Personalmente ho visto solo un coronato a poche decine di metri da me (ero in piedi, fermo, in mezzo a una strada forestale, quindi ben visibile) che mangiava tranquillamente, e altrettanto tranquillamente se ne è andato dopo un pò (tanto per ribadire il concetto del disturbo antropico che percepiscono in quel bosco).
Poi ho visto tanti cervi proprio nel parco delle duchesse (non lo conoscevo con quel nome, grazie!) ma credo sia per la maggior contattabilità che si ha lì e per le mangiatoie.
Non ho capito ketos, hai fatto la tesi alla mesola, o l'abstract viene dagli atti del convegno?
A quel che so(dall'ultima visita nel novembre scorso)e che posso dire : la ripresa del cervo dovrebbe essere dovuta all'isolamento dai daini (poi terminato), e al foraggiamento (che ancora continua). Purtroppo ultimamente la popolazione di daino sta riprendendo consistenza.
Purtroppo non ho con me la foto di un cranio con palco(ah, ogni palco trovato viene poi consegnato al CFS, per fini scientifici) che non so dove possa essere finita, ma intanto allego qualche immagine della zona.. foto di novembre (a proposito di acari, per fortuna a novembre ce ne sono pochi di attivi, ma ci sono, specie in certe zone dove li prendi nonostante tutte le precauzioni, ma non hanno mai costituito un deterrente per andare alla mesola, comunque a casa c'e il sapone allo zolfo sempre pronto in caso servisse).
Immagine:
Sulle tracce del Cervo della Mesola
177,3 KB
Non so se da queste foto si riesce a vedere bene come è ben potato il bosco..

Immagine:
Sulle tracce del Cervo della Mesola
188,01 KB

ultima cosa, scusate, senza offesa, curiosità per vedere cosa ne pensate di una cosa per me simile (non uguale, simile): se sa tanto di zoosafari, allora perchè tutte quelle oasi varie con capanni di osservazione e via dicendo vanno bene e questa iniziativa no? Ok che è un pò diverso ma la sostanza è quella o sbaglio? il capanno/torre o il sentiero schermato con le finestrelle non sono comunque un metodo per vedere da vicino gli animali?e non creano disturbo?(minimo ma lo creano, fosse solo per il rumore che la gente che cammina crea e che fa allonatare dalla schermata gli anatidi).
Grazie per i vostri pensieri!
ciao


non si produce più per consumare si consuma per produrre

Modificato da - forestry in data 03 aprile 2009 11:36:33
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Carlmor
Moderatore Trasversale


Città: Varese
Prov.: Varese

Regione: Lombardia


8940 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 03 aprile 2009 : 11:00:00 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
questo pdf, da pagina 15 in poi, fornisce alcune informazioni sugli interventi di gestione faunistica messi in atto all'interno del Bosco della Mesola nell'ambito di un progetto life, ci sono anche un paio di foto di cervi della Mesola

Carlo
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vespa90ss
Utente Super


Città: Firenze

Regione: Toscana


6434 Messaggi
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Inserito il - 03 aprile 2009 : 11:44:22 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Carlmor:

questo pdf, da pagina 15 in poi, fornisce alcune informazioni sugli interventi di gestione faunistica messi in atto all'interno del Bosco della Mesola nell'ambito di un progetto life, ci sono anche un paio di foto di cervi della Mesola

Carlo


Grazie, me lo leggerò con calma stasera
Beppe
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