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vespa90ss
Utente Super


Città: Firenze

Regione: Toscana


6434 Messaggi
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Inserito il - 01 aprile 2009 : 14:46:54 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Chiedo cortesemente l'intervento della moderazione: io non insinuo nulla ed esprimo semplicemente il mio parere di naturalista. Penso sia un mio diritto.
Sono stanco anche io di ricevere in continuazione offese e provocazioni che non vengono mai sanzionate.
Beppe Miceli


I gatti vengono a sedersi al tavolo dello scrittore tenendo compagnia al suo pensiero e guardandolo dal fondo delle loro pupille spruzzate d’oro

Théophile Gautier
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vespa90ss
Utente Super


Città: Firenze

Regione: Toscana


6434 Messaggi
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Inserito il - 01 aprile 2009 : 14:52:45 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Gianluca,
hai già dato in altre occasioni dimostrazione di essere una persona competente ma più che altro sensibile anche alle vere necessità degli animali, fattore determinante per esprimere con serenità di giudizio un parere autorevole.
Hai usato questa frase che riporto:
"Se lo vediamo solo come zoofotosafari è da bocciare integralmente ma se invece si educa potrebbe essere un metodo da non escludere totalmente.."
E' assolutamente positivo questo tuo modo di pensare ma va fatto osservare con grande rigore e la pretesa che il pubblico rispetti con scrupolosità le regole che verranno loro indicate.
Non sarà facile educare perchè in primo luogo bisogna essere "educati" altrimenti si rischia di ottenere l'effetto contrario.
Spero che il progetto, se seguito da persone illuminate, possa creare una base educativa in grado di sensibilizzare i visitatori per farli crescere in questo percorso di conoscenza.
Ciao Beppe


I gatti vengono a sedersi al tavolo dello scrittore tenendo compagnia al suo pensiero e guardandolo dal fondo delle loro pupille spruzzate d’oro

Théophile Gautier
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nastro
Utente Senior


Città: Bardonecchia
Prov.: Torino

Regione: Piemonte


761 Messaggi
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Inserito il - 01 aprile 2009 : 14:57:02 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Evito le polemiche è intervengo in relazione all' iniziativa di visita turistica al cervo del Bosco della Mesola.
premetto che mi sembra veramente un' inizziativa triste e che puòn arrecare danni a questa già debole popolazione!
Il problema secondo mè è di carattere culturale, a mio avviso si stà perdendo un po di vista che cosa è la natura che come dovrebbe far intendere il nome deve essere naturale e non indotta dall' uomo!
senza voler attaccare niente e nessuno alcune iniziative che vengono promosse e alcune idee che vengono espresse non hanno niente a che verede con la vera natura e l' amore per la stessa!
mi accorgo che c'è una sorta di esaltazione della natura fast-food, vedasi foto di cervi che non scappano con una persona a 5 metri, immagini di animali in ambienti controllati (che poi alla fine sono degli zoo di lusso), il desiderio quasi spasmodico di vedere fotografare e avvicinarsi ad un animale il più possibile, poco importa se questo animale è ormai "addomesticato" etc.....
Io amo la natura ma quella vera, fatta di levatacce alle 5 del mattino, di sacrifici e rinunce, di giornate di cammino o di appostamento andate a vuoto, di emozione dovuta all' incertezza dell' esito dei propri propositi, di animali veramente selvatici che quando ti sentono a 50-80 metri iniziano a stare sull' attenti, di animali che non si fidano dell' uomo e lo intendono come una minaccia e che quindi lo evitano in tutti i modi possibili, di tutte quelle cose che ti fanno sentire a contatto con un mondo difficile e incerto ma che sa farti vivere sensazioni straordinarie!
la cosa che sto per dire magari non sarà condivisa da tutti, ma LA NATURA NON è PER TUTTI!!, bisogna saperla vivere in maniera corretta e autentica!
Quindi la gita tipo "dopolavoro ferroviario" a vedere l' ultima popolazione di cervo autoctona(continentale) italiana oltre a creare problemi ai cervi stessi dimostra la bassezza culturale a cui la nostra società è arrivata!

scusate lo sfogo, non è rivolto a nessuno dei partecipanti a questo bellisimo forum, ma è solo un discorso generale che a mio avviso merita di essere affrontato!

ciao

Michele


La natura non è materiale come la ragione
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Gyps
Utente Senior


Città: Nuoro
Prov.: Nuoro

Regione: Sardegna


1386 Messaggi
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Inserito il - 01 aprile 2009 : 16:32:15 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Riporto le parole di nastro perchè sono splendide, e le condivido in pieno!!

Messaggio originario di nastro:
Io amo la natura ma quella vera, fatta di levatacce alle 5 del mattino, di sacrifici e rinunce, di giornate di cammino o di appostamento andate a vuoto, di emozione dovuta all' incertezza dell' esito dei propri propositi, di animali veramente selvatici che quando ti sentono a 50-80 metri iniziano a stare sull' attenti, di animali che non si fidano dell' uomo e lo intendono come una minaccia e che quindi lo evitano in tutti i modi possibili, di tutte quelle cose che ti fanno sentire a contatto con un mondo difficile e incerto ma che sa farti vivere sensazioni straordinarie!



>mi accorgo che c'è una sorta di esaltazione della natura fast-food

Molto veritiero e altrettanto triste questo concetto!
La tutela è più facile per le specie "comode", per quelle "turistiche", per quelle "utili", penso sia un dato di fatto..

Nessuno verrebbe a vedere i cervi alzandosi alle 5 di mattina e scarpinando su per monti e valli, con l'incertezza dell'avvistamento. Molto più comodo alzarsi tardi e andare a cervi in pullmino elettrico!
Se dovessi scegliere un modo per sensibilizzare una persona non particolarmente appassionata sceglierei senza dubbio la seconda opzione! Scegliendo la prima (come a volte ho fatto, sbagliando!) si corre il rischio di ottenere l'effetto opposto!

Anche io penso che la natura, la vera natura, sia roba per pochi, ma è vero anche che siamo in democrazia, e ciò che conta è la maggioranza.. Quindi, e lo dico col cuore, se si riesce a trovare un compromesso tra conservazione e turismo.. ben vengano queste iniziative!

Ciao,
Laura


"Ho vissuto coi venti, coi boschi, con le montagne, ho guardato per giorni, mesi ed anni il lento svolgersi delle nuvole sul cielo sardo, ho mille e mille volte appoggiato la testa ai tronchi degli alberi, alle pietre, alle rocce, per ascoltare la voce delle foglie, ciò che raccontava l’acqua corrente; ho visto l’alba, il tramonto, il sorgere della luna nell’immensa solitudine delle montagne; ho ascoltato i canti e le musiche tradizionali e le fiabe e i discorsi del popolo, e così si è formata la mia arte, come una canzone od un motivo che sgorga spontaneo dalle labbra di un poeta primitivo.” [Grazia Deledda, "La mia Sardegna"]

Modificato da - Gyps in data 01 aprile 2009 16:36:12
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Carlmor
Moderatore Trasversale


Città: Varese
Prov.: Varese

Regione: Lombardia


8940 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 01 aprile 2009 : 17:09:00 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Luciano54:

Messaggio originario di Carlmor:
.... evitiamo di riaccendere polemiche sterili e continuiamo sui cervi delle Mesola ...


Su questo sono perfettamente d'accordo .. però deve essere valido per tutti!!
.....

Link



Messaggio originario di vespa90ss:

Chiedo cortesemente l'intervento della moderazione: io non insinuo nulla ed esprimo semplicemente il mio parere di naturalista. Penso sia un mio diritto.
Sono stanco anche io di ricevere in continuazione offese e provocazioni che non vengono mai sanzionate.
Beppe Miceli


I gatti vengono a sedersi al tavolo dello scrittore tenendo compagnia al suo pensiero e guardandolo dal fondo delle loro pupille spruzzate d’oro

Théophile Gautier





a quanto pare serve poco cercare di prevenire i litigi perchè ogni occasione è buona quando l'argomento sono gli ungulati
Luciano i toni del tuo ultimo intervento vanno oltre i limiti del confronto civile per come io lo intendo in questo forum; si possono argomentare le proprie convinzioni anche in modo deciso, ma con toni differenti e più pacati

è evidente che avete opinioni differenti e non conciliabili e che dialogare in termini costruttivi è ormai diventato molto arduo

vi invito pertanto un'ultima volta ad evitare ulteriori "battibecchi" che nulla hanno a che vedere con l'argomento in oggetto e le accuse e frecciate più o meno velate da entrambe le parti
grazie per la collaborazione



Carlo
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carolan
Utente Senior

Città: sondrio

Regione: Lombardia


1715 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 01 aprile 2009 : 17:25:09 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Carlmor:

Messaggio originario di vespa90ss:

Messaggio originario di cornaro:


....
E sono contento che le vostre zone siano abitate da questo simpatico animaletto,così disturbate meno i cervi...........

ciao!


STEFANO "cornaro"



...di nuovo mi rallegra la solitudine del bosco ...anche con la TROMBICOLA....


Cornaro, mi sembra che tu abbia desiderio di rialimentare una polemica piuttosto sterile e divenuta anche abbastanza odiosa per tutti.
.....
Ciao Beppe




I gatti vengono a sedersi al tavolo dello scrittore tenendo compagnia al suo pensiero e guardandolo dal fondo delle loro pupille spruzzate d’oro

Théophile Gautier




Concordo evitiamo di riaccendere polemiche sterili e continuiamo sui cervi delle Mesola



Carlo



Chiedo scusa a "FALCO DI PALUDE" per essere andato fuori tema in questa discussione.

STEFANO
"Cornaro"
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pardus
Utente Senior

Città: solaro
Prov.: Milano

Regione: Lombardia


1277 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 01 aprile 2009 : 17:35:48 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

Io amo la natura ma quella vera, fatta di levatacce alle 5 del mattino, di sacrifici e rinunce, di giornate di cammino o di appostamento andate a vuoto, di emozione dovuta all' incertezza dell' esito dei propri propositi, di animali veramente selvatici che quando ti sentono a 50-80 metri iniziano a stare sull' attenti, di animali che non si fidano dell' uomo e lo intendono come una minaccia e che quindi lo evitano in tutti i modi possibili, di tutte quelle cose che ti fanno sentire a contatto con un mondo difficile e incerto ma che sa farti vivere sensazioni straordinarie!
la cosa che sto per dire magari non sarà condivisa da tutti, ma LA NATURA NON è PER TUTTI!!, bisogna saperla vivere in maniera corretta e autentica!
Quindi la gita tipo "dopolavoro ferroviario" a vedere l' ultima popolazione di cervo autoctona(continentale) italiana oltre a creare problemi ai cervi stessi dimostra la bassezza culturale a cui la nostra società è arrivata!

scusate lo sfogo, non è rivolto a nessuno dei partecipanti a questo bellisimo forum, ma è solo un discorso generale che a mio avviso merita di essere affrontato!

ciao

Michele


La natura non è materiale come la ragione
[/quote]


condivido in pieno quanto detto, per me e' cosi'....ma qui sorge un problema, per noi appassionati non e' un problema fare tutto cio', anzi........ma le future generazioni? quelle che devono imparare ad amare gli animali e la natura....le facciamo alzare alle 5 del mattino?.....prima bisognerebbe fargli amare quello che magari un giorno futuro proteggeranno.....

parlo per me e dell'animale di cui mi occupo...ci sono tanti progetti sulla conservazione del leopardo nel mondo e di certo in molti c'e la parte dedicata all'educazione dei bambini fatta di tante manifestazioni per far conoscere l'animale ecc.....non si fanno alzare alle 5 del mattino......
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a p
utente ritirato in data 22.02.2012



9799 Messaggi

Inserito il - 01 aprile 2009 : 17:49:16 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
se si riesce a trovare un compromesso tra conservazione e turismo.. ben vengano queste iniziative!


Questa è l'essenza del cosiddetto "Turismo sostenibile". Il problema è che viene ammesso un turismo massale in un'area molto esigua territorialmente parlando, che ospita una specie che è unica nel suo genotipo ed a rischio di estinzione. Il tutto all'interno di una riserva integrale.

Le visite così programmate sono eccessive, è come entrare a Piazza San Marco il Martedì grasso. E' insostenibile.
Dovrebbe essere pianificata l'attività in modo diverso, senza trenini elettrici, limitando l'afflusso a piccoli gruppi con guida autorizzata e Agente CFS, solo una volta la settimana. Ne parlerò personalmente un giorno con i Forestali che hanno la sede all'ingresso della Riserva.



Alessandro PD


Chi ama la Natura le lascia i suoi fiori
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carolan
Utente Senior

Città: sondrio

Regione: Lombardia


1715 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 01 aprile 2009 : 18:15:16 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di nastro:
" etc.....Io amo la natura ma quella vera, fatta di levatacce alle 5 del mattino, di sacrifici e rinunce, di giornate di cammino o di appostamento andate a vuoto, di emozione dovuta all' incertezza dell' esito dei propri propositi, di animali veramente selvatici che quando ti sentono a 50-80 metri iniziano a stare sull' attenti, di animali che non si fidano dell' uomo e lo intendono come una minaccia e che quindi lo evitano in tutti i modi ssibili, !la cosa che sto per dire magari non sarà condivisa da tutti, ma LA NATURA NON è PER TUTTI!!, bisogna saperla vivere in maniera corretta e autentica!
Quindi la gita tipo "dopolavoro ferroviario" a vedere l' ultima popolazione di cervo autoctona(continentale) italiana oltre a creare problemi ai cervi stessi dimostra la bassezza culturale a cui la nostra società è arrivata!

scusate lo sfogo, non è rivolto a nessuno dei partecipanti a questo bellisimo forum, ma è solo un discorso generale che a mio avviso merita di essere affrontato!ciao

Michele


La natura non è materiale come la ragione


Anche a me piace vivere la Natura che hai descritto, vedi però non tutti sono fortunati come noi che siamo in salute e possiamo andare come e dove vogliamo quando ne sentiamo il bisogno o semplicemente quando ne abbiamo la voglia.

Se hanno messo questo "benedetto trenino" per portare la gente ad osservare i cervi della Mesola,mi auguro fortemente che questo mezzo serva per vedere dei cervi che probabilmente non possono più essere liberati per qualche motivo,e che il tutto avvenga in un'area ristretta,non certo nella Riserva Integrale.

Se così fosse, utilizzarli per un motivo,vorrei pensare anche "didattico",oltre che semplicemente di offerta turistica(spero che non sia solo in questi termini), non mi sembra poi una cattiva idea.
Ecco,mi piace pensare che questo trenino sia stato pensato per questi fini,e magari per far vedere i cervi dal vivo anche a chi non può fisicamente andare nella Natura vera come noi....

Se invece fosse tutto un pretesto per vendere un prodotto che,ormai se non è preconfezionato,non acquista più nessuno,allora sì che sarei del tutto contrario a questa iniziativa.
Ripeto,voglio sperare che non sia così.

ciao!

STEFANO
"cornaro"

Modificato da - carolan in data 01 aprile 2009 18:23:41
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forestry
Utente V.I.P.


Città: Vicenza

Regione: Veneto


163 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 01 aprile 2009 : 18:34:06 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
ma le future generazioni? quelle che devono imparare ad amare gli animali e la natura....le facciamo alzare alle 5 del mattino?.....prima bisognerebbe fargli amare quello che magari un giorno futuro proteggeranno.....

appunto.. nemmeno io ho problemi per andare fuori a quegli orari che la gente definisce improponibili,nè per lavorare nè per andare in bosco o in laguna.. ma si presuppone che non porti fuori la famigliola alle 5 di mattino per dirgli dai vieni che forse oggi vedi un animale, chi ti seguirebbe mai? e allora come fai a educarli? forse con foto appese a un muro? non credo!
Beppe scrive:
E' assolutamente positivo questo tuo modo di pensare ma va fatto osservare con grande rigore e la pretesa che il pubblico rispetti con scrupolosità le regole che verranno loro indicate.
Non sarà facile educare perchè in primo luogo bisogna essere "educati" altrimenti si rischia di ottenere l'effetto contrario.

Appunto per questo ci sta l'autista del CFS e un numero massimo di persone, per (riuscire a)far rispettare certe regole e certi comportamenti, nel contempo parlando loro di quella specie e non solo, anche di quel particolare ambiente che la ospita.
quando parlo di educazione parlo di insegnare certe cose (a partire dai comportamenti delle persone in natura fino alla biologia delle specie, passando per gli habitat...) a persone che fino a quel momento non hanno coscienza di quel che gli si sta per dire, cioè persone che vogliono sapere qualcosa sul cervo e che probabilmente non l'hanno mai visto.. non esistono solo gli appassionati, intorno a noi ci sono miriadi di persone con altrettanti approci diversi..
Insisto su questo tema perchè purtroppo le persone agiscono e pensano come massa unica (spesso non pensante) senza cognizione di causa.. E' quindi estremamente importante parlare alla gente, spiegare loro come funzionano le cose.
Ora non so chi ha portato avanti questa iniziativa, e quindi non possiamo sapere i motivi e anche le opposizioni che si sono create in fase di approvazione..

Io ho visitato diverse volte la riserva, e un pensiero che mi sono fatto riguardo questa iniziativa ce l'ho e l'ho espresso, in base a quanto ho visto e sentito parlando con gli agenti..
Nessun'altro ha mai visitato questo posto? Riguardo i problemi che si recano... secondo me si può limitare l'accesso a una uscita al giorno..(ripetizione)
Si è brutto, sa di zoosafari, ma allora come si fa a far vedere gli animali selvatici nel loro ambiente senza che sembri uno zoosafari? Li si fa vedere negli zoo? per carità! impagliati? in foto?(sai che gusto!) in tv? (son piu belli i leoni e company nei documentari, vuoi mettere!)
(a piedi sarebbe meno zoosafari ma il disturbo sarebbe molto maggiore: un gruppo da 2 persone in su cmq parla e fa rumore, che disturba l'animale piu di un motore, conseguenza: x gli animali maggior disturbo,x i visitatori minori avvistamenti: nessuno è contento)

LA NATURA NON è PER TUTTI!!, bisogna saperla vivere in maniera corretta e autentica!

(non prenderla come un attacco o sfogo, c'e gia abbastanza tensione qua dentro è solo un caso limite): allora impediamo l'accesso in bosco a chiunque non dimostri di viverla in maniera corretta.. semplicemente non puoi.
bisogna conciliare le esigenze.. fare un passo alla volta per poooi arrivare all'obiettivo prefissato.

avevo inserito un commento sulle foto a linci e lupi del PNA, ma avevo perso alcune risposte..e l'ho eliminato subito :D
scusate :P

Ho un pò perso il filo e lascio.. e ho impiegato un'eternità a scriverlo, e scrivendo forse troppo..

con questo..
Ciao a tutti!
Gianluca

non si produce più per consumare si consuma per produrre

Modificato da - forestry in data 01 aprile 2009 18:41:53
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vespa90ss
Utente Super


Città: Firenze

Regione: Toscana


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Inserito il - 01 aprile 2009 : 18:58:39 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Stiamo parlando di qualcosa che forse non tutti hanno ben presente: nè dove si trovi esattamente nè quanto sia effettivamente grande.
Pur non essendoci mai stato mi permetto di riportare alcune informazioni tratte dal web che vi possono offrire l'idea (dato che nessuno fino adesso l'ha fatto) delle reali dimensioni di questo spicchio di territorio.
E' situato alla destra di Ferrara e di Rovigo leggermente a sud del territorio dove il Po ha costruito il suo delta.

Le foto le ho tratte da Google maps:




Sulle tracce del Cervo della Mesola




Sulle tracce del Cervo della Mesola






Sulle tracce del Cervo della Mesola


Come avrete potuto notare la striscia residua di territorio impegnata dal bosco è davvero minima con i paesi ed il coltivo immediatamente a ridosso.
Le possibilità di mantenimento nel tempo sono quindi esigue e strettamente collegate alla capacità di far sopravvivere integra la fauna e la flora contenuta nel bosco. Il giorno in cui non esistesse più motivo per difendere alcunchè di importante sarebbe decretata la fine del bosco. Ecco il perchè della necessità di impedire che anche un solo Carabus cancellatus, una sola Testudo hermanni, una sola Salamandra possano essere schiacciati inavvertitamente da un pesantissimo mezzo a batteria che due volte al giorno dovrebbe percorrere il bosco. La presenza contemporanea di tutti gli animali e delle piante può costituire l'unico deterrente per palazzinari ed agricolture monocolturali estensive che premono per destabilizzare gli equilibri in ogni modo.
Questo che viene proposto potrebbe essere il primo passo per una dequalificazione del Bosco: un passo dopo l'altro crollerebbero tutti i tabù....e non se ne parla più (fa anche rima).


Vorrei che tutti potessero leggere cos'è attualmente il Bosco della Mesola


Vorrei anche che prestaste particolare attenzione a questo passo contenuto all'interno, per comprendere che un bosco non è abitato solo dai cervi. E mi sembra fondamentale tenerlo ben presente. Queste poche frasi ricordano alcune delle specie più caratteristiche, ma ve ne sono decine e decine di altre non menzionate che sarebbero sicuramente scioccate dalla presenza continua dell'uomo, che invece di essere tenuto a buona distanza vorrebbe essere fatto entrare nello zoo senza sbarre. Pensiamoci molto bene a quello che stiamo per fare. Molto bene, vi prego. Ci sono già diserbanti e pesticidi che avvelenano il confine sterminando tutto ciò che può sopravvivere: evitiamo di commettere altri errori.

Beppe Miceli


"Durante il passo autunnale, e in misura minore d’inverno, sono presenti grossi stormi di colombacci (Columba palumbus) e di colombelle (Columba oenas), che utilizzano il bosco come area di riposo e le stoppie delle aree limitrofe per l’alimentazione. La beccaccia (Scolopax rusticola) è presente come migratore autunnale e raramente svernante. Di particolare importanza la presenza in questo unico sito della testuggine di Hermann (Testudo hermanni), con un popolamento relitto isolato. Unico sito di presenza, anche se irregolare, pure per il nibbio bruno (Milvus migrans), rapace che potrebbe trovare nei territori del Parco ambienti idonei alla riproduzione, ma che stenta a colonizzare l’area geografica del Delta, forse a causa dell’eccessivo disturbo antropico. Tra gli animali notturni si segnala la presenza del tasso (Meles meles) e di una grossa popolazione di allocchi (Strix aluco), notevoli colonie di Chirotteri, in particolare dei rari barbastello (Barbastella barbastellus) e nottola (Nyctalus noctula), legati agli ambienti boscati relitti di maggiore dimensione. Si segnalano alcuni interessanti popolamenti di Invertebrati, quali Acinopus ammophilus e Carabus cancellatus (Costa 1998, IDROSER 1985, Mazzotti 1992, Mazzotti e Stagni 1993, Pagnoni 1998)."

Modificato da - vespa90ss in data 01 aprile 2009 19:33:42
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zulo
Utente Senior

Città: acilia (Roma)
Prov.: Roma

Regione: Lazio


1949 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 01 aprile 2009 : 20:38:46 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
ottime argomentazioni per un problema sul quale non avremo mai voce in capitolo. i cervi ormai sono tornati, a seguito di reintroduzioni, in molte zone ancora relativamente sterili per quanto riguarda gli insediamenti antropici, e a mio avviso se ancora non sono in tutti i nostri boschi è solo perchè li non hanno ormai più spazio. le difficoltà nell'inserire quei cervi sono a mio avviso insormontabili. c'è il problema dell'imbastardimento della razza; se è vero che solo al sud e nel lazio (al di fuori del parco nazionale d'abruzzo lazio e molise) non ci sono i cervi, gli unici ambienti idonei sono quelli dove si pratica il bracconaggio come cultura, e sbattere dei cervi li sarebbe come fare un regalo ai cacciatori. dato il loro esiguo numero non credo che allo stato attuale sia possibile una reintroduzione. per quanto riguarda l'argomento del topic, ho una sensazione, che stiamo assistendo alla realizazione di una fattoria didattica, solo che nella stalla al posto delle mucche ci sono i cervi. per concludere non ho nulla da obiettare ai "cornari", e se anche io non lo faccio è solo perchè ho altro da fare. per dire anche io la mia sulla natura fast food, sono un erpetologo, collaboro da due anni con un progetto finanziato dalla regione x per censire nel parco y l'erpetofauna del bacino idrografico del fiume z, non con levatacce alle 5 del mattino, ma con marce ininterrotte, diurne e notturne, da foce a sorgente di due giorni e più, con pernotti quando ci si può rilassare un po, in ricoveri di emergenza da me stesso realizati (non è che posso portarmi dietro tenda e sacco a pelo). il fine è lo studio popolazionistico delle specie presenti, cioè misurare lo stato di salute delle popolazioni per stabilire dove e come apportare interventi di conservazione, bonifica o realizazione di siti riproduttivi per favorire l'espansione delle specie più a rischio e relegate in areali ristretti. lo studio dettagliato delle popolazioni comporta la necessità di risalire "coi piedi a mollo" ogni corso d'acqua che rientra nel bacino idrografico in questione, servendosi di imbragature per superare cascate, di machete per aprirsi la strada tra gli insormontabili rovi dove davvero non passa neanche un cinghiale. questo per fare un po di chiarezza sul mio modo di fare naturalismo.

"Respingo i principi base della civiltà, specialmente l'importanza dei beni materiali". Tyler Durden "fight club"

Link
giuliano petreri
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Hemerobius
Moderatore


Città: Alghero
Prov.: Sassari

Regione: Sardegna


4877 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 01 aprile 2009 : 23:05:32 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Mi dà come l'impressione che il forum mammiferi pecchi un po' di autoreferenzialità. Ho letto un mucchio di cose ma non ho ancora capito chi conosce direttamente la situazione del Gran Bosco della Mesola.
Visto il numero di esperti in circolazione mi dite dove è ora confinato il cervo? oppure in questi ultimi anni lo hanno "rimescolato" al daino?
Qualcuno sa qualcosa della vegetazione del bosco? Sa dove sono o non sono presenti gli ungulati? Conosce la situazione dell'altra fauna? &c, &c.
Apprezzo Beppe che almeno si è documentato.

Vorrei chiarire che è impossibile disturbare il cervo con le visite programmate (ha ragione Gianluca), ma che educazione è portare delle persone in un recinto, chiuse in una macchina a motore elettrico, a vedere il cervo della Mesola? Marketing naturalistico, convincimento che a fianco della devastazione della costa (devastazione che non ha più di 30 anni) sopravviva la natura "selvaggia". Nel Delta l'istituzione del Parco ha giustificato l'azzeramento di qualsiasi tutela al di fuori dei suoi confini.

Roberto

verum stabile cetera fumus
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Luciano54
Moderatore


Città: Forlì
Prov.: Forlì-Cesena

Regione: Emilia Romagna


4965 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 02 aprile 2009 : 07:37:39 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di vespa90ss:
Chiedo cortesemente l'intervento della moderazione: io non insinuo nulla ...


viva la sincerità ....

.... Sono stanco anche io di ricevere in continuazione offese e provocazioni che non vengono mai sanzionate ...


Per quanto mi riguarda per non ricevere provocazioni è sufficiente ... non provocare!!


Messaggio originario di Hemerobius:
Mi dà come l'impressione che il forum mammiferi pecchi un po' di autoreferenzialità .....
...... Vorrei chiarire che è impossibile disturbare il cervo con le visite programmate....


A proposito di autoreferenzialità, .. questa "verità" è tratta da quale esperienza o lavoro scientifico?

.... Ho letto un mucchio di cose ma non ho ancora capito chi conosce direttamente la situazione del Gran Bosco della Mesola .....


Per quanto riguarda le notizie sulla situazione attuale, ... mi sembra che chi ha aperto questa discussione sia una guida naturalistica del Parco del Delta del Po, ergo ......

.... Visto il numero di esperti in circolazione mi dite dove è ora confinato il cervo? oppure in questi ultimi anni lo hanno "rimescolato" al daino? Qualcuno sa qualcosa della vegetazione del bosco? Sa dove sono o non sono presenti gli ungulati? Conosce la situazione dell'altra fauna? &c, &c.
Apprezzo Beppe che almeno si è documentato .....


Benissimo! ... quindi ora ti sarà tutto chiaro!
A prescindere da un po' di ironia che mi passerete ..... (o no?) ... ricordo il titolo di questa discussione "sulle tracce del cervo della mesola" ... e la mia prima risposta (da cui è partito il dibattito) era relativa ad alcune perplessità circa ....
Messaggio originario di Luciano54:
Speriamo non sia il colpo di grazia all'unica relitta popolazione autoctona di cervo della penisola Italiana!
Non mi sembra un buon modo per tutelare questa interessantissima e unica popolazione!!


... il futuro di questa popolazione. Quini credo che sarebbe un po' pretenzioso e dispersivo voler parlare di tutta la flora e la fauna presente, tenendo bene a mente che la popolazione di cervo rappresenta comunque uno degli endemismi (se non l'endemismo) più importante. Nel link postato da Beppe invece la popolazione di cervo viene praticamente "equiparata" a quella di daino, ...

L’aspetto faunistico principale del Boscone è la presenza di due specie di ungulati: attualmente (2001) sono presenti circa 500 daini (Cervus dama) e 80 cervi (Cervus elaphus). La presenza del daino (specie alloctona) è probabilmente imputabile ad introduzioni storiche per fini venatori, risalenti al periodo estense. Per quanto riguarda il cervo, invece, Mesola è l’unica area europea per la quale non si hanno notizie certe d’immissioni da almeno 500 anni. Per questo motivo, e soprattutto perché è morfologicamente diverso dal cervo nobile europeo, è ritenuto da alcuni l’unico ceppo autoctono sopravvissuto in Italia, discendente diretto del cervo della Padania che un tempo abitava le estese foreste planiziali.


.... ignorando i recenti studi genetici (Lorenzini et.al. 1998)gia pubblicati da tempo .... e di fatto sminuendone l'importanza zoologica!

Mi permetto di inserire alcune considerazioni sulla popolazione di cervo tratte dalla "Carta delle vocazioni faunistiche dell'Emilia Romagna" alla quale Sterna ha collaborato (i testi sono del Dott. Stefano Mattioli.... che ha studiato approfonditamente e per anni i cervi della Mesola) ... i dati numerici sono ovviamente un po' datati:
La popolazione della Mesola rappresenta l'unico nucleo autoctono dell'intera penisola italiana e possiede alcune interessanti peculiarità morfologiche, quali l'assenza della corona e dell'ago del palco o la leggera pomellatura persistente del pelame estivo (Mattioli 1990, 1993). Vive in appena 950 ha recintati della Riserva Naturale Gran Bosco della Mesola ed è costituita da una sessantina di esemplari (Mattioli 1996). Dalla decina di capi scampati all' ultimo conflitto, si era arrivati a 40 nel 1970 e a 120 nel 1980, per poi registrare un forte declino fino a contare appena 45-50 esemplari nel 1992. Si tratta di un fenotipo rustico adattato ad un ambiente poco produttivo come un bosco retrodunale di leccio, costretto a subire la rinnovata pesante competizione del daino. I pesi corporei scadenti e i rendimenti riproduttivi bassissimi sono il riflesso di questo stato di sofferenza (Mattioli 1990, 1993). Recenti studi genetici hanno permesso di evidenziare l'assoluta unicità di questo prezioso nucleo (Lorenzini et.al. 1998) ...
.... Considerato il valore zoogeografico e biologico, la conoscenza del nucleo di cervi della Mesola merita un approfondimento specifico. L'obiettivo primario è rappresentato dall' interruzione della fase di declino iniziata negli anni '80, determinata fondamentalmente dalla pesante interferenza del daino. Va proseguito il programma di drastica riduzione del daino iniziata nel 1996 e va migliorata l'offerta trofica della Riserva Naturale (Mattioli 1996). L'offerta di pascolo va aumentata sia ricorrendo a misure di emergenza, come il foraggiamento invernale sia attuando misure più sostanziali (sfalci periodici di aree a prato, risemine, interventi di selvicoltura naturalistica). Va continuato il monitoraggio demografico, biometrico e genetico, tenendo sotto attento controllo il rendimento riproduttivo. Una volta superata questa fase di emergenza e raggiunto un numero di 90-100 esemplari, sarà possibile studiare un programma di fondazione di altri nuclei alternativi (con priorità per ambienti submediterranei e mediterranei costieri), necessario a garantire la sopravvivenza di questo ceppo del tutto unico.





Con un po' di ... "magone" .. un saluto a tutti!

Modificato da - Luciano54 in data 02 aprile 2009 07:49:54
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Hemerobius
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Inserito il - 02 aprile 2009 : 10:11:17 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Luciano54:
...

Messaggio originario di Hemerobius:
Mi dà come l'impressione che il forum mammiferi pecchi un po' di autoreferenzialità .....
...... Vorrei chiarire che è impossibile disturbare il cervo con le visite programmate....


A proposito di autoreferenzialità, .. questa "verità" è tratta da quale esperienza o lavoro scientifico?

...

.... Visto il numero di esperti in circolazione mi dite dove è ora confinato il cervo? oppure in questi ultimi anni lo hanno "rimescolato" al daino? Qualcuno sa qualcosa della vegetazione del bosco? Sa dove sono o non sono presenti gli ungulati? Conosce la situazione dell'altra fauna? &c, &c.
Apprezzo Beppe che almeno si è documentato .....


Benissimo! ... quindi ora ti sarà tutto chiaro!


Caro Luciano,
io sarò solo un entomologo, ma sono tuttavia convinto che un po' di sana umiltà sia necessaria soprattutto in chi fa il naturalista, sia per diletto che per professione. Mi scuso quindi per la mia frase "Vorrei chiarire che è impossibile disturbare il cervo ..." che è sbagliata perché non ho scritto che l'affermazione è una mia opinione. Mi sembra comunque che a te le opinioni degli altri proprio non interessino.

In ogni caso ti spiego le mie esperienze.

Non so chi sia questo Mattioli che tu citi, strano perchè il periodo delle sue pubblicazioni mi vedeva ancora "sul posto" e non ne ho mai sentito parlare (ma io sono entomologo ...).
Che io fossi sul "posto" provo a dimostrarlo:
Ho vissuto lì fino al 1992:
Sulle tracce del Cervo della Mesola


Messaggio originario di Luciano54 (da Mattioli presumo):
La popolazione della Mesola rappresenta l'unico nucleo autoctono dell'intera penisola italiana e possiede alcune interessanti peculiarità morfologiche, quali l'assenza della corona e dell'ago del palco o la leggera pomellatura persistente del pelame estivo (Mattioli 1990, 1993). Vive in appena 950 ha recintati della Riserva Naturale Gran Bosco della Mesola ed è costituita da una sessantina di esemplari (Mattioli 1996). Dalla decina di capi scampati all' ultimo conflitto, si era arrivati a 40 nel 1970 e a 120 nel 1980, per poi registrare un forte declino fino a contare appena 45-50 esemplari nel 1992. Si tratta di un fenotipo rustico adattato ad un ambiente poco produttivo come un bosco retrodunale di leccio, costretto a subire la rinnovata pesante competizione del daino. I pesi corporei scadenti e i rendimenti riproduttivi bassissimi sono il riflesso di questo stato di sofferenza (Mattioli 1990, 1993). Recenti studi genetici hanno permesso di evidenziare l'assoluta unicità di questo prezioso nucleo (Lorenzini et.al. 1998) ...

Ognuno cita chi vuole, naturalmente ed in piena libertà, però non ho ancora sentito nessuno che dice che il cervo non è diffuso sugli interi 950 ha di bosco (1059 secondo altri meglio informati) ma in un'area limitata che eccede di non molto il
Parco delle Duchesse:
Sulle tracce del Cervo della Mesola
quell'area quadrangolare scoperta al cui centro c'è una zona umida artificiale con isole centrali creata appositamente come rifugio per i cervi. Le altre parti del bosco sono colonizzate solo dal daino, salvo il lembo a nord della strada che collega Bosco Mesola a Goro ove non ci sono ungulati (e la vegetazione ringrazia!). Questa almeno era la situazione al 1992.
A dimostrazione che la situazione un po' la conoscevo ti mostro un losco figuro che traffica intorno alle rive dell'area umida del Parco delle Duchesse nel 1991 (scusate la brutta foto, tratta da una dia):
Sulle tracce del Cervo della Mesola

Quanto al bosco di leccio retrodunale proprio non capisco! Non capisco nemmeno cosè, visto che lì il bosco di leccio è dunale. Comunque:
Da Piccoli, Gerdol, Ferrari (1983) Carta della vegetazione del Bosco della Mesola (Ferrara):
Nel bosco sono presenti 3 consorzi boschivi: il Cladio-Fraxinetum oxycarpae(ass. nova), insediato nella bassure interdunali, l'Orno-Quercetum ilicis, insediato sulle dune rilevate di origine più recente, un aggruppamento a Quercus robur e Carpinus betulus che occupa le spianate sabbiose originate per livellamento e per colmamento delle depressioni interdunali, ... (pag. 22)
Nel corso del processo di livellamento del rilievo, sia il Cladio-Fraxinetum che l'Orno-Quercetum ilicis tendono ad evolvere verso l'aggruppamento a Quercus robur e Carpinus betulus che costituisce evidentemente il tipo di bosco più maturo dell'area in esame. E' tuttavia ipotizzabile che anche l'aggruppamento a Quercus robur e Carpinus betulus tenda ad evolvere, seppur lentamente, verso il querco-carpineto che è considerato il bosco climax nella Pianura Padana (pag. 18)


In questa situazione il cervo della Mesola è ormai come il famoso pui da capunara (polla da capponaia) della zona, o se preferisci il cervo di padre David. Traetene voi le conseguenze.

Roberto



verum stabile cetera fumus
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vespa90ss
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Inserito il - 02 aprile 2009 : 12:25:41 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Luciano, se hai voglia di chiarirti con me, avendo un modo di vedere le cose troppo contrapposto, si può fare benissimo, ma il forum non mi sembra il luogo adatto: incontriamoci.
Il battibecco fatto di copiaincolla e puntualizzazioni protratto così a lungo in uno spazio che non ci appartiene, stanca e logora chi legge. In primo luogo gli amministratori del forum.
Scrivimi in privato e ci mettiamo d'accordo per incontrarci. Forse è più costruttivo un incontro a quattr’occhi con chi la pensa diversamente piuttosto che un raduno con chi ragiona e si atteggia in maniera esattamente speculare.

Veniamo alla Mesola. Un bosco non è fatto solo di cervi. E i cervi non stanno al mondo solo per soddisfare l’entusiasmo di coloro che hanno passione per i cervi (legittimo e giustificabile) o anche semplice curiosità: i cervi (particolarmente questi superstiti) stanno al mondo anche per vivere una propria esistenza serena e possibilmente sicura.
Sappiamo benissimo che in quel bosco vi sopravvive una popolazione unica, singolarissima, particolarmente interessante e che va salvaguardata a tutti i costi, in quanto la superficie a disposizione è estremamente ridotta e conformata in maniera tale da non offrire grosse garanzie di protezione da ogni tipo di pericolo e di disturbo. E riguardo a ciò mi pare di comprendere che nessuno di noi stia dicendo il contrario. Anzi, mi sembra che tutti siamo concordi nel dire che questa nuova iniziativa prospettata quanto meno ci lascia perplessi.
I motivi li ho spiegati ampiamente: rendendo il bosco simile ad uno zoosafari la densità animale e vegetale tenderebbe necessariamente a ridursi in maniera proporzionale alla quantità di accessi, in quanto la presenza umana rappresenta comunque e sempre un’interferenza che lascia traccia. Attraversare un bosco a superficie limitata con un autoveicolo non è esattamente la stessa cosa che percorrere una pista lungo la sterminata savana africana. Ben altre le proporzioni, il biotopo, gli equilibri.

Questi propositi potrebbero rappresentare solo i prodromi per sbloccare una situazione e trasformarla in qualcos’altro. E non sappiamo cosa hanno in mente ma potremmo immaginare di tutto. Di tutto….
Il parere dell’autore del post, che mi pare di capire operi all’interno del parco, potrebbe servire certamente per fornire validi elementi valutativi, ma come in tutte le situazioni, quando si è coinvolti professionalmente in una certa realtà la si osserva e soprattutto si interpreta in maniera meno obiettiva, per tutta una serie di motivi facilmente comprensibili.
Penso che la voce di tutti noi che stiamo inquadrando il problema da punti d’osservazione abbastanza qualificati rispetto a chi non si interessa direttamente di tematiche naturalistiche, possa servire da parametro di riferimento per indirizzare eventuali scelte poco accorte.
Beppe Miceli



I gatti vengono a sedersi al tavolo dello scrittore tenendo compagnia al suo pensiero e guardandolo dal fondo delle loro pupille spruzzate d’oro

Théophile Gautier
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theco
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Inserito il - 02 aprile 2009 : 13:06:05 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Il lavoro citato da Hemerobius (Piccoli, Gerdol, Ferrari) è tutt'ora il contributo più recente allo studio vegetazionale di questo bosco.

Per chi non è pratico di associazioni vegetali semplifico dicendo che esistono:
- un'associazione vegetale igrofila, distribuite nelle bassure interdunali, dominata dal frassino;
- un querceto mesofilo, distribuito con uniformità, dominato dalla farnia, che rappresenta l'associazione più vicina al climax delle foreste planiziali padane;
- un querceto xerofilo sempreverde, dominato dal leccio, distribuito nelle zone più secche del bosco (le sommità paleodunali più recenti). Aggiungo che quest'ultimo piccolo lembo di vegetazione mediterranea costituisce una particolarità alla Mesola, in quanto il limite areale del querceto sempreverde mediterraneo si ferma al'incirca un centinaio di km più a sud.

Ciao, Andrea
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luca vs
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Inserito il - 02 aprile 2009 : 13:30:47 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di vespa90ss:
Frequentazioni assidue come quelle dei cornari che seguono giorno dopo giorno gli spostamenti degli ungulati nella speranza di raccattare i "frutti che cadono al suolo" sono dannose e costringono gli animali a compiere scelte che altrimenti sarebbero state diverse.


Scusate ma non ho resistito,
e' da un po che volevo sottolineare questo fatto anch'io.
Per quanto riguarda la mia valle questo avviene eccome,
non da tutti e non ovunque.
Quest'anno non c'è stato molto rispetto per gli animali in difficoltà,
e tutti sappiamo che se c'è un momento in cui i cervi sono molto fragili questo è la fine dell'inverno.
Personalmente, per quel poco che sono andato a palchi mi sono mosso con un'etica precisa, come mi aspetto che sia avvenuto anche da parte degli altri di questo forum che hanno a che fare con cervi alpini.

Purtroppo nelle mie zone ci sono un sacco di scellerati che desiderano così tanto l'"oggetto" de non preoccuparsi un minimo del suo proprietario,
forse anche per ignoranza.
Scusate lo sfogo, decisamente fuori tema.
Spero che questo non diventi l'ennesimo punto per attaccarsi!
Ciao!
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Luciano54
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Regione: Emilia Romagna


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Flora e Fauna

Inserito il - 02 aprile 2009 : 14:19:51 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ragazzi ..... io credo però che l'onestà intellettuale dovrebbe manifestarsi anche riconoscendo le proprie di frasi sarcastiche! Se volete che faccia il capro espiatorio di tutto ... mi può star bene ... basta dirlo chiaramente!
Tu Roberto mi dici "che un po' di sana umiltà è necessaria soprattutto in chi fa il naturalista" ... ma mi sembra che in quanto a sarcasmo e poca umiltà ... tu ne hai profuso una consistente dose .... con frasi tipo:
"Mi dà come l'impressione che il forum mammiferi pecchi un po' di autoreferenzialità" ..... "Visto il numero di esperti in circolazione mi dite dove è ora confinato il cervo?" ..... "Qualcuno sa qualcosa della vegetazione del bosco? Sa dove sono o non sono presenti gli ungulati? Conosce la situazione dell'altra fauna? &c, &c." ... poi ti scusi per una frase che hai comunque detto (senza specificare che era una tua opinione) ... e che ha avuto come conseguenza la mia risposta un po’ seccata; .... prosegui poi con un "complimento" più "diretto"
Messaggio originario di Hemerobius:
.... Mi sembra comunque che a te le opinioni degli altri proprio non interessino.


Però questo va bene ... non lo ha detto Luciano54 ... quindi tutto ok!
Sempre a proposito di umiltà spieghi le tue esperienze (sulle quali non ho assolutamente nulla da ridire .... ma mi pare che non le avevi raccontate prima) e tratti la mia citazione in questo modo ...

Non so chi sia questo Mattioli che tu citi, strano perchè il periodo delle sue pubblicazioni mi vedeva ancora "sul posto" e non ne ho mai sentito parlare (ma io sono entomologo ...).
Che io fossi sul "posto" provo a dimostrarlo:


Anche qui sarcasmo zero eh? .... a me non devi dimostrare nulla, ... io mi fido di quello che mi dici!

Stefano Mattioli (detesto difendere “colleghi-concorrenti” ma mi trovo costretto a farlo) credo sia lo zoologo che ha studiato più approfonditamente di chiunque altro la popolazione del cervo della Mesola, .... metto l’elenco di alcune pubblicazioni riguardanti il cervo (molte delle quali sulla popolazione della Mesola).
Mattioli S. 1990: Red deer in the Italian Peninsula, with particular reference to the Po delta population. Deer 8 (2): 95-98
Mattioli S. 1991: Antler morphology in an Italian red deer population. Transactions XXth I.U.G.B. Congress, Godollo: 467-470
Mattioli S. 1992: Analisi della struttura di una popolazione di cervo nobile (Cervus elaphus) ad alta densità. Bollettino del Museo di Storia Naturale della Lunigiana 8: 9-12
Mattioli S. 1993: Basso rendimento riproduttivo in una popolazione di cervi. Atti VII Convegno Associazione A. Ghigi per la Biologia e la Conservazione dei Vertebrati Suppl. Ric. Biol. Selv. 21: 535-539
Mattioli S. 1993: Antler conformation in red deer (Cervus elaphus) of the Mesola Wood, Northern Italy. Acta theriologica 38: 443-450
Lorenzini R., Mattioli S. e Fico R. 1998: Allozyme variation in native red deer Cervus elaphus of Mesola Wood, northern Italy : implications for conservation. Acta theriologica suppl. 5: 63-74
Lorenzini R., Fico R. e Mattioli S. 1998: Differenziamento genetico del cervo della Mesola attraverso l’analisi del DNA mitocondriale: aspetti di conservazione. II Congresso Italiano di Teriologia “I Mammiferi in Italia: status, tendenze e implicazioni gestionali” Riassunti: 50

Gellini S., Mattioli S. e Matteucci C. 1998: Modelli di vocazionalità per gli Ungulati autoctoni dell’Emilia-Romagna. II Congresso Italiano di Teriologia “I Mammiferi in Italia: status, tendenze e implicazioni gestionali” Riassunti: 45
Mattioli S., Meneguz P.G., Brugnoli A. e Nicoloso S. 2001: Red deer in Italy: recent changes in distribution and numbers. Hystrix, Italian Journal of Mammalogy 12: 21-35
Mattioli S., Fico R., Lorenzini R. e Nobili G. 2003: Mesola red deer: physical characteristics, population dynamics and conservation perspectives. Hystrix, Italian Journal of Mammalogy 14: 87-94
Mattioli S. 2003: Cervus elaphus. in Boitani L., Lovari S., Vigna Taglianti eds. Fauna d’Italia 38, Mammalia III: 276-294
Mattioli S. 2003: Morphometric characteristics of roe deer from mid-northern Italy. Deer 12 (7): 395-400
Lorenzini R., Fico R, Mattioli S. 2005: Mitochondrial DNA evidence for a genetic distinction of the native red deer of Mesola, northern Italy, from the Alpine populations and the Sardinian subspecies. Mammalian Biology 70: 187-198
Caboni A., Murgia C. e Mattioli S. 2006: Antler characteristics of the Sardinian red deer: a preliminary analysis. Advances in Deer Biology: 166
Nicoloso S., Mattioli S., Viliani M., Zanni M. e Toso S. 2007: Managing an entire red deer population with a single approach: an experience from Apennine, Italy. First Conference on genus Cervus, Abstracts: 45.
Mattioli S., Nobili G. e Panella M. 2007: New perspectives of conservation for Mesola red deer, Italy. First Conference on genus Cervus, Abstracts: 90.
Zachos F.E., Hajji G.M., Hmwe S.S., Hartl G.B., Lorenzini R. e Mattioli S. 2009: Population viability analalysis and genetic diversity of the endangered red deer population from Mesola, Italy. Wildlife Biology 15 (2)

Concludo con una considerazione (che ovviamente i moderatori potranno levare a loro discrezione):
Nella sezione mammiferi (in particolare le discussioni sugli ungulati) si verificano continue critiche legate alle motivazioni più disparate .... dalla raccolta palchi .... al disturbo che arrechiamo alla fauna selvatica, ... e chi più ne ha più ne metta! Non ho mai visto in altre sezioni ... messaggi simili miei o degli altri ragazzi che frequentano assiduamente le discussioni ungulati; ritengo queste critiche anche legittime, .... ma se mi chiedete di stare zitto e far finta di niente ... non ci sto!
Ciaoo

P.s. per Beppe ... mi farebbe molto piacere colloquiare con te (l’MP puoi mandarmelo anche tu).



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Luciano54
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Inserito il - 02 aprile 2009 : 14:25:39 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di theco:

Il lavoro citato da Hemerobius (Piccoli, Gerdol, Ferrari) è tutt'ora il contributo più recente allo studio vegetazionale di questo bosco ...


Scusa Andrea ... non avevo visto il tuo post.
Daccordo sul contributo recente e sicuramente interessante, ... ma si stava parlando di cervo!
Ciaoo.

P.s. ... non mi pare però di avere messo in dubbio niente di ciò che ha detto Roberto, .. a parte difendermi dagli attacchi diretti.

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