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 Fonti rinnovabili: quanto possono produrre?
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a p
utente ritirato in data 22.02.2012



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Inserito il - 16 marzo 2009 : 20:19:57 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di albill:

vedo solo ora questa interessante discussione, a titolo di esempio sul risparmio energetico domestico, posso dire che mio padre da anni (6-7) per il riscaldamento della casa di famiglia si è svincolato dal petrolio e nn certo per motivi ambientali.....
Noi abbiamo una caldai a legna con cui riscaldiamo la casa e l'acqua in inverno, e quando la caldaia è spenta con i pannelli solari si scalda l'acqua il resto dell'anno, anche se in realtà nn smettono mai di funzionare anche in inverno, per esempio nei giorni scorsi solo con il solare l'acqua era sui 40gradi.
Il risparmio ecomomico e di circa 2000 euro l'anno (la legna che usiamo 90-100qli/anno, ha un costo quantificabile in 300-400 € e viene da terreni di proprietà) Il costo degli impianti solari e della caldaia a legna sono già abbondantemente pagati.
E le case moderne con cappotto sono molto più efficienti della nostra , basta una stufa a pellet e scaldi un appartamento sui 90m2.

Alberto


Leggo ora questo intervento e sono contentissimo delle esperienze riportate

Alessandro PD


Chi ama la Natura le lascia i suoi fiori
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vespa90ss
Utente Super


Città: Firenze

Regione: Toscana


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Inserito il - 16 marzo 2009 : 20:43:01 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Alessandro:

Leggo ora questo intervento e sono contentissimo delle esperienze riportate



beh Alessandro, questo personaggio ha ricevuto l'illuminazione (cerebrale) alcuni anni fa senza bisogno di una crisi impellente. Questo è encomiabile. La stragrande maggioranza dei cittadini, proprietari di un piccolo terrazzino con appena qualche vasetto di basilico e dei gerani aggrediti dal Cacyreus marshalli, non possedendo boschi da tagliare per fare legna nè tetti di proprietà dove posizionare pannelli solari ha potuto risparmiare solo ed esclusivamente sul carburante dei mezzi di trasporto. Niente più sgommatine ai semafori, niente scalatine alla Valentino staccando all'ultimo tuffo nell'ingresso in curva con tutto il freno motore possibile, velocità di crociera morigerate, messa in folle alla Cubana quando si intravede a duecento metri il semaforo entrare in rosso, cambio marcia a non più di 3000 giri. Molto di più non è stato possibile fare.
Ma abbiamo cominciato a comprendere che forse la macchina può essere usata meno. Molto di meno. I mezzi pubblici di più... molto di più. E che non ci interessano gli incentivi statali per acquistare un'autovettura nuova con uno sconto formidabile quando continua a fare 14km/l, nè più nè meno come negli anni sessanta perchè è troppo facile/pococostoso progettare vetture così e... perchè i petrolieri ci stanno aspettando al varco...per portare la benzina a due euro al litro (perchè lo faranno quanto prima senza il minimo problema...)
Beppe


I gatti vengono a sedersi al tavolo dello scrittore tenendo compagnia al suo pensiero e guardandolo dal fondo delle loro pupille spruzzate d’oro

Théophile Gautier
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a p
utente ritirato in data 22.02.2012



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Inserito il - 16 marzo 2009 : 20:50:32 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Alessandro:



Spostamenti e trasporti: usare i mezzi pubblici anzichè l'auto, la bicicletta per i piccoli spostamenti (oppure a piedi), spegnere l'auto ai passaggi a livelli ed ai semafori lunghi o nelle lunghe soste.


Alessandro PD


Chi ama la Natura le lascia i suoi fiori


Beppe hai sfondato una porta aperta ... vado sempre al lavoro in bicicletta ed a piedi (fortunatamente a 15 minuti a piedi).

[quote]Ma abbiamo cominciato a comprendere che forse la macchina può essere usata meno. Molto di meno. I mezzi pubblici di più... molto di più.


La macchina la uso solo nei fine settimana ... ma va a GPL (ho scelto questo carburante sia per l'aspetto economico che per l'ambiente ... dicono che sia più ecologico della benzina ... facciamo finta di crederci)

Il mio portafoglio comunque ringrazia per questa scelta

PS La prossima auto che acquisterò sarà a pedali, quella si che sarà ecologica e totalmente gratis visto i costi crescenti dei carburanti

Alessandro PD


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elleelle
Moderatore Trasversale

Città: roma

Regione: Lazio


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Flora e Fauna

Inserito il - 16 marzo 2009 : 23:04:17 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Alessandro:
La macchina la uso solo nei fine settimana ... ma va a GPL (ho scelto questo carburante sia per l'aspetto economico che per l'ambiente ... dicono che sia più ecologico della benzina ... facciamo finta di crederci)


In effetti, il GPL, a parità di potenza erogata, emette più acqua e meno CO2 e quasi niente polveri, perché è composto di idrocarburi più leggeri. Il metano è ancora più ecologico (e pensare che lo sprecano nelle centrali elettriche!)

Anch'io uso la macchina solo nel fine settimana. La mia è diesel e inquina un po' di più; però, è del 2000 e anche cambiare la macchina con una nuova produce inquinamento in modo indiretto.
luigi





Modificato da - elleelle in data 16 marzo 2009 23:05:58
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Cmb
Moderatore


Città: Buers
Prov.: Estero

Regione: Austria


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Flora e Fauna

Inserito il - 17 marzo 2009 : 20:09:51 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di mazzeip:

Una considerazione a latere è che, se noi siamo stati l'unica nazione industrializzata che non solo ha bloccato la costruzione di nuove centrali, ma ha addirittura smantellato quelle funzionanti con una specie di furia iconoclasta, i casi sono due:
1) siamo stati gli unici ad aver capito (ma la statistica lo dà poco probabile);
2) abbiamo fatto un'immensa cavolata che nessun altra nazione si è sentita di imitare

Sei proprio sicuro?

- l'Austria non ha centrali nucleari
- il Portogallo non ha centrali nucleari
- la Norvegia non ha centrali nucleari
- la Danimarca non ha centrali nucleari
- la Polonia non ha centrali nucleari
- l'Irlanda non ha centrali nucleari
- la Grecia e tutti gli stati balcanici adriatici non hanno centrali nucleari
- Svezia, Germania e Spagna sono in fase di decommissioning, cioè non sostituiranno gli impianti alla fine del loro ciclo di vita...




Fonti rinnovabili: quanto possono produrre? Paolo Mazzei   Link   Link


Ti posso dire, che l'Austria non ha centrali nucleari - ma noi importiamo corrente atomica da Francia (EDF) ed altri. Tutto è una grande bugia!

La verità è: il risparmio è la piu grande centrale elettrica del mondo. Ma chi si interessa per quello?



"La distinction des espèces de limaces est extrêmement difficile,
et aucun zoologiste n’est encore parvenu à quelque chose
d’un peu satisfaisant sous ce rapport."
H. M. DUCROTAY DE BLAINVILLE 1823

Riassunto del Forum Natura Mediterraneo degli Limax dell'Italia
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a p
utente ritirato in data 22.02.2012



9799 Messaggi

Inserito il - 17 marzo 2009 : 20:12:21 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
La verità è: il risparmio è la piu grande centrale elettrica del mondo. Ma chi si interessa per quello?


Il risparmio energetico è detto la sesta energia, parole saggissime Clemens


Alessandro PD


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elleelle
Moderatore Trasversale

Città: roma

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Flora e Fauna

Inserito il - 18 marzo 2009 : 10:47:17 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Vorrei tornare alla domanda iniziale di Silvia e provare a buttare giù qualche numero.
Alessandro aveva postato subito un link molto utile, ma confesso che mi ero spaventato di fronte al rapporto dell'ENEA; mi sa che anche altri si sono spaventati e lo abbiamo letto in pochi....
Ho provato a scorrerlo ed ho estratto alcuni dati di sintesi.
Sarebbe utile se qualcuno che è più dentro la materia mi correggesse se ho preso qualche cantonata.
Il fabbisogno di energia in Italia 2007 è stato di 194,5 TEP.
E sceso (-1%) rispetto al 2006, probabilmente a causa dell’aumento del prezzo del petrolio, che ha scoraggiato l’uso dell’auto.
Il TEP rappresenta l’energia ottenibile bruciando una tonnellata di petrolio, ed equivale a 14Mwh.
Se ho capito bene, questo dato rappresenta quanto petrolio dovremmo acquistare per produrre tutta l’energia che ci serva bruciando petrolio. Nel caso del trasporto e del riscaldamento, il conto, più meno, torna; per gli altri usi è stato applicanto un fattore moltiplicativo legato ai rendimenti di trasformazione.
Dato che la materia è complessa, nel seguito ho fatto l’ipotesi che, producendo l’energia partendo da altre fonti, si debba raggiungere la stessa quantità indicata come fabbisogno primario; un’ipotesi sicuramente non vera, perché i processi vari hanno rendimenti diversi, ma che permette di arrivare all’ordine di grandezza delle risposte che cercavo.
Quindi, in un anno, in Italia, servirebbee energia per 2.647.361.111 Mwh (circa 2,6 miliardi di milioni di chilovattora).
La potenza media per produrla, dato che in un anno ci sono 8.760 ore, sarebbe: 302.210 Mw.
Considerando che la media comprende anche la notte, la potenza installata dovrà essere superiore; supponiamo, +50%, cioè: 453.315 Mw.
Diviso per 57 milioni di abitanti, si ottiene una potenza installata pro capite di circa 8kw e circa 20Kw per famiglia.
Si intuisce che gran parte di questa potenza non riguarda l’energia elettrica che si consuma nelle abitazioni, che è molto inferiore, ma serve per l’industria e per i trasporti.
Per esempio, già un’auto di media cilindrata in viaggio, a mezzo gas, richiede da sola una potenza indicativa di 40 kw.
Proviamo a vedere come si potrebbe soddisfare questa richiesta con le fonti rinnovabili. Questo calcolo è rozzo, perché non tiene conto dei rendimenti di trasformazione.
I generatori eolici più potenti producono circa 2Mw di picco; quindi ci vorrebbero circa 230.000 “pale”.
Gli impianti fotovoltaici producono mediamente 0,5Mw per ettaro; quindi, bisognerebbe coprire circa 900.000 ettari, cioò 90 km quadrati.

Se gli esperti mi correggono, potremmo arrivare a dei numeri più realistici.
luigi




Modificato da - elleelle in data 18 marzo 2009 10:49:17
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vespa90ss
Utente Super


Città: Firenze

Regione: Toscana


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Inserito il - 18 marzo 2009 : 12:50:41 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Luigi....a te piace tantissimo fare calcoli fisici e matematici (ricordo il tuo bellissimo articolo sulla capacità apparentemente impossibile di compiere salti spropositati da parte degli insetti in cui spiegavi la dinamica di questi meccanismi).
Ma in questo tuo calcolo non hai fatto i conti relativamente alla possibilità di incamerare e distribuire capillarmente la quantità di energia necessaria ai milioni di mezzi di trasporto. Non penso che un domani si potrà sfruttare per questo tipo di utilizzo energia elettrica accumulata solo in batterie. Credo che il destino energetico degli autoveicoli sarà legato all'idrogeno per cui l'eolico potrà contribuire solo in una percentuale ridotta rispetto al fabbisogno totale anche se dovessero (augurabilmente) diffondersi veicoli ibridi idrogeno/elettrico. Quindi la rinnovabile rappresenterà solo una parte dell'energia necessaria.

Un nostro possibile e felice futuro automobilistico dovrà e potrà essere orientato solo sulla progettazione e realizzazione di veicoli ibridi in modo da liberarci dalla schiavitù del petrolio che comunque è destinato ad esaurirsi.
Purtroppo l'industria automobilistica mondiale, pilotata dai petrolieri, non farà assolutamente nulla per riconvertirsi fintantochè l'ultima goccia di petrolio non verrà estratta. Quali tipi di accordi più o meno taciti esistano non sta a me paventarli ma basta usare un po' di cervello per comprendere che nessuno dei due, costruttori e petrolieri, abbia interesse a cambiare lo status quo. Progettare ex novo significa investire cifre folli nella ricerca e riconvertire le linee di produzione. Finchè si può tirare avanti....
Ecco perchè si fanno sempre 13km/litro come ai tempi del 1100B (beh diciamo quasi, per essere onesti): si sono aumentate le prestazioni ma non il chilometraggio. Questo sta a significare che la volontà dei costruttori è quella di assecondare le esigenze dei petrolieri e non dell'utente. Elementare Watson.

Ciao Beppe


I gatti vengono a sedersi al tavolo dello scrittore tenendo compagnia al suo pensiero e guardandolo dal fondo delle loro pupille spruzzate d’oro

Théophile Gautier

Modificato da - vespa90ss in data 18 marzo 2009 12:54:34
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a p
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Inserito il - 18 marzo 2009 : 13:16:48 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Penso che un po' di conti siano necessari, per quantificare il problema (fabbisogni e disponibilità)
Nel 2008 facendo delle lezioni ai dottorandi della Facoltà di Agraria di PD, ho proposto un po' di numeri per il Veneto. L'ipotesi è che tutta la disponibilità nazionale vada a coprire i fabbisogni veneti.
Intanto metto i dati relativi all'eolico (se volete ho quelli del fotovoltaico, delle biomasse, ecc), ma la sostanza non cambia.

Con la produzione di energia eolica 2006, supposti gli scenari della dipositiva si ottengono i seguenti risultati

Immagine:
Fonti rinnovabili: quanto possono produrre?
145,02 KB

Alessandro PD


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a p
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Inserito il - 18 marzo 2009 : 13:47:08 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Rispondo molto volentieri a Beppe

Un nostro possibile e felice futuro automobilistico dovrà e potrà essere orientato solo sulla progettazione e realizzazione di veicoli ibridi in modo da liberarci dalla schiavitù del petrolio che comunque è destinato ad esaurirsi.
Purtroppo l'industria automobilistica mondiale, pilotata dai petrolieri, non farà assolutamente nulla per riconvertirsi fintantochè l'ultima goccia di petrolio non verrà estratta. Quali tipi di accordi più o meno taciti esistano non sta a me paventarli ma basta usare un po' di cervello per comprendere che nessuno dei due, costruttori e petrolieri, abbia interesse a cambiare lo status quo. Progettare ex novo significa investire cifre folli nella ricerca e riconvertire le linee di produzione. Finchè si può tirare avanti....
Ecco perchè si fanno sempre 13km/litro come ai tempi del 1100B (beh diciamo quasi, per essere onesti): si sono aumentate le prestazioni ma non il chilometraggio. Questo sta a significare che la volontà dei costruttori è quella di assecondare le esigenze dei petrolieri e non dell'utente. Elementare Watson.


Come ho già detto personalmente ho fatto la scelta del veicolo ibrido (benzina/GPL) non dico la marca ma solo la cilindrata 1600 cc.

Un consumo medio a benzina è di 17 km/l e di GPL 12 km/l (tenuto conto che uso l'auto solo fuori città). Un pieno di GPL (0,53 E/l) costa 26 E e percorro in tali condizioni 580-610 Km.

Credo che basti fare delle scelte. La prossima macchina penso sarà ibrida elettrica/GPL/benzina. Purtroppo in Italia di media cilindrata c'è solo un modello. Aspetto ancora (non è mia intenzione cambiare auto anche se in 2 anni e mezzo ho percorso 115.000 km).



Alessandro PD


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elleelle
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Flora e Fauna

Inserito il - 18 marzo 2009 : 15:55:28 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Alessandro:

Penso che un po' di conti siano necessari, per quantificare il problema (fabbisogni e disponibilità)
Nel 2008 facendo delle lezioni ai dottorandi della Facoltà di Agraria di PD, ho proposto un po' di numeri per il Veneto. L'ipotesi è che tutta la disponibilità nazionale vada a coprire i fabbisogni veneti.


Ma questa è la fotografia di oggi .....



luigi



Modificato da - elleelle in data 18 marzo 2009 15:56:56
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a p
utente ritirato in data 22.02.2012



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Inserito il - 18 marzo 2009 : 17:47:45 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Esattamente!
La produzione di energia eolica nazionale attualmente soddisfa l' 1% del fabbisogno energetico nazionale ed al massimo il 10% del fabbisogno energetico del Veneto.

Alessandro PD


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elleelle
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Flora e Fauna

Inserito il - 18 marzo 2009 : 22:46:45 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ed è vero che con 230.000 pale da 2Mw si arriverebbe al 100% nazionale, o sto dando numeri al lotto?
luigi


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elleelle
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Città: roma

Regione: Lazio


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Flora e Fauna

Inserito il - 24 marzo 2009 : 15:35:31 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Vorrei aggiungere una notizia di oggi, a dimostrazione di come certi sani principi, come l’uso di energie rinnovabili, rischino di produrre mostruosità al solo scopo di speculare sui finanziamenti pubblici.

In provincia di Frosinone è previsto di attivare una centrale elettrica di circa 20Mw alimentata a olio vegetale.
Le mostruosità sono che:
# la maggior parte del combustibile arriverà via mare dal sud est asiatico e poi sarà trasportato alla centrale con autobotti, pregiudicando il bilancio energetico;
# la centrale è lontana dal mare; quindi dovrà sversare l’acqua di raffreddamento nei fiumi, oppure usare torri di raffreddamento che riempiono l’aria di umidita peggiorando il clima;
# il bilancio economico, come in quasi tutti gli impianti ad energie rinnovabili, sarà positivo solo grazie al contributo statale prelevato dalle nostre tasse;
# l’inquinamento dell’aria non sarà trascurabile; questi combustibili producono vari prodotti nocivi, come e peggio del petrolio, tra cui polveri sottili;
# in definitiva, i nostri soldi di contribuenti, attraverso una catena che arricchisce tante persone, andranno ad incentivare la distruzione della foresta tropicale per far posto alle nuove coltivazioni di palma da olio.

(Denuncia di Greenpeace)

Secondo me, i biocombustibili e i biocarburanti hanno senso solo se usati per i motori per automobili, camion, aerei e piccole e medie imbarcazioni, grazie alla loro facilità di trasporto e di utilizzo.
Usarli per alimentare una centrale elettrica mi sembra una bestemmia. Le centrali elettriche possono usare combustibili molto più “grezzi” e meno costosi: Anche escludendo l’uranio, per esempio, bastano legna, paglia, carbone…

Scegliere i principi giusti e le strategie sane non basta; poi, bisogna fare le cose con serietà e competenza, scoraggiando la speculazione che è sempre in agguato, insieme alla malavita; altrimenti si fanno solo danni.
luigi





Modificato da - elleelle in data 24 marzo 2009 15:36:36
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Riccardo Banchi
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Inserito il - 26 marzo 2009 : 09:45:31 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Il principale problema dell'olio vegetale è che vengono sottratte enormi aree soggette ad agricoltura dedicata alla produzione di cibo per la produzione di carburanti: ne consegue che il rischio più scontato è che salga il prezzo del cibo, a spese della popolazione (in genere già povera, dove vengono promosse queste politiche). Insomma, affamare la gente per "sfamare" motori!
Nel caso si utilizzi nuovo territorio (foreste), peggiora ulteriormente l'incremento di CO2 nell'atmosfera, senza tener conto del mero danno ambientale specifico.

L'utilizzo di oli vegetali in grande scala per la produzione di energia non sono assolutamente la soluzione!

Ric

Modificato da - Riccardo Banchi in data 26 marzo 2009 09:47:21
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a p
utente ritirato in data 22.02.2012



9799 Messaggi

Inserito il - 26 marzo 2009 : 10:56:36 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Riccardo Banchi:

Il principale problema dell'olio vegetale è che vengono sottratte enormi aree soggette ad agricoltura dedicata alla produzione di cibo per la produzione di carburanti: ne consegue che il rischio più scontato è che salga il prezzo del cibo, a spese della popolazione (in genere già povera, dove vengono promosse queste politiche). Insomma, affamare la gente per "sfamare" motori!
Nel caso si utilizzi nuovo territorio (foreste), peggiora ulteriormente l'incremento di CO2 nell'atmosfera, senza tener conto del mero danno ambientale specifico.

L'utilizzo di oli vegetali in grande scala per la produzione di energia non sono assolutamente la soluzione!

Ric


A mio avviso questo rischio è fortemente esagerato. A livello europeo c'è il ritiro dei terreni dalla produzione (set aside) che possono essere utilizzati per questo scopo. Fra le materie prime ci sono anche gli oli esausti (in primo luogo da ristorazione, secondariamente con trattamenti quelli industriali), le alghe (biodiesel di seconda generazione), ecc.

Alessandro PD


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elleelle
Moderatore Trasversale

Città: roma

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Flora e Fauna

Inserito il - 26 marzo 2009 : 11:59:20 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Forse il rischio di sottrarre terreno alle colture agricole è esagerato. Forse, sacrificheranno semplicemente i terreni dove noi di NM andiamo a fare le foto e dove la gente va a rilassarsi nella natura. Sempre di antropizzazione spinta si tratta.
Per quanto riguarda il binomio Palma da olio-foresta equatoriale, non ci sono dubbi; la palma da olio cresce solo lì.
E per giunta, l'olio di palma sarà trasportato a decine di migliaia di chilometri di distanza con bilanci energetici molto critici.

Io resto dell'idea di Riccardo: gli oli vegetali devono essere destinati ai motori (finché non si trovano soluzioni migliori); per la produzione di elettricità, per ora, tra le energie alternative, ha senso solo l'energia eolica.

luigi




Modificato da - elleelle in data 26 marzo 2009 12:01:29
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Riccardo Banchi
Utente Super


Città: PIOMBINO
Prov.: Livorno

Regione: Toscana


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Flora e Fauna

Inserito il - 26 marzo 2009 : 14:40:24 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Il rischio non è esagerato! Se il petrolio venisse sostituito con oli vegetali vi rendete conto delle enormi superfici di territorio che verrebbero strappate all'agricoltura tradizione o alla foresta?
Non, non sono esagerato. Se il business diventasse questo, sarebbe un vero disastro.
Ripeto quello detto più volte: sì alle tantissime microproduzioni familiari o condominiali, no alle grandi produzioni monopoliche. E questo vale indipendentemente dalla fonte che produrrà energia rinnovabile o meno). Ovviamente l'energia nucleare va considerata in modo particolare.

Ric
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leonella55edo47
Utente Super



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Inserito il - 29 marzo 2009 : 19:54:22 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Dopo essere stato un poco zitto, mi sembra di poter tirare qualche conclusione, valida almeno per me.

1) Per sostituire i carburanti fossili ed il petrolio in particolare non c'è che il nucleare (non ho letto nulla che mi abbia fatto cambiare idea). E si tratta di una decisione forzata, ineluttabile, almeno con le nostre conoscenze attuali.

2) Il nucleare fornisce energia in modo sovrabbondante, dato che costa molto la costruzione delle centrali, ma poco la produzione (per i bassi costi dell'Uranio). Tanto è vero che la Fancia (dove l'energia, grazie al nucleare, costa la metà che in Italia) ci vende energia.

3) La sovrabbondanza di energia ed il costo marginale basso permetterebbero:
a) la produzione industriale di idrogeno, utile a sostituire la benzina.
b) la convenienza del trasporto su rotaia (che non sostituirà mai l'automobile, ma può surrogarla molto con treni navetta)
c) l'utilizzo di altre forme di energia quando effettivamente utili, e non come ora perchè pagate dal contribuente.

4) Le altre forme di energia effettivamente utili sono:
a) quella idroelettrica, che può anche essere incrementata, anche se di poco (una volta, ogni roggia aveva un mulino ad acqua)
b) i termovalorizzatori o inceneritori, visto che i rifiuti ci sono e vanno smaltiti, e vanno ancora per la maggior parte in discarica.
c) il fotovoltaico, dove non è conveniente o possibile tirare i fili

Il resto (legna da ardere, ecc.) come coadiuvante domestico, o dove la legna sovrabbonda.

L'eolico in Italia mi sembra solo uno spreco, per mancanza di venti.
Va bene al Nord, non da noi.


Per quanto riguarda ai rischi del nucleare, quelli operativi sono inesistenti, ed infinitamente minori di quelli del petrolio o del gas.
Quelli derivanti dalle scorie potrebbero essere tali solo in presenza di sconvolgimenti naturali (es. nascita delle Alpi) tali da distruggere per conto loro la vita in superficie per migliaia o milioni di kilometri.
Sotto terra c'è pieno di sostanze teoricamente pericolose, che se ci venissero tirate in testa ci farebbero male: dal magma, all'uranio naturale, all'arsenico, all'amianto, al piombo (che potrebbe avvelenare le sorgenti) ecc.
Ma avremmo finito di vivere se stessimo a pensarci. E moriremo comunque prima di vecchiaia e di malattie, o di guerre per il petrolio.

Edoardo
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elleelle
Moderatore Trasversale

Città: roma

Regione: Lazio


32838 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 29 marzo 2009 : 20:32:59 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Condivido queste conclusioni, che mi sembrano realistiche, equilibrate e competenti.
Vorrei aggiungere che, anche ipotizzando che in un prossimo futuro una buona parte dell'energia possa venire dall'eolico e dal fotovoltaico, sarà comunque necessario che, affiancate a queste fonti, ce ne sia una di tipo tradizionale, cioè facilmente controllabile come potenza erogata.
Infatti, il fotovoltaico risente del ciclo giorno/notte e l'eolico risente delle condizioni meteorologiche.
Anche mediando in tutta l'Italia, è impossibile che queste fonti, da sole, possano garantire i livelli di produzione richiesti con la necessaria regolarità. Negli orari e nei giorni in cui queste fonti non producono abbastanza, bisogna per forza integrarle con altre.
Quindi, resta comunque il fatto che, anche in prospettiva, almeno metà dell'energia dovrà essere prodotta da fonti "regolabili"; cioè carburanti fossili, inceneritori, idroelettrico, legna o altri residui vegetali e .. nucleare.
Il problema non è quale fonte sì e quale no, ma quanto di ogni fonte..

Infine, il problema delle scorie nasce da un'opportunità; nel nucleare le scorie sono poche e restano dove sono.
Con i carburanti fossili o vegetali il problema non si pone perché tutti quei miliardi di tonnellate di CO2 condita con veleni vari se ne vanno spontaneamente nell'aria e, almeno per ora, non abbiamo nessuna possibilità di decidere dove metterle perché facciano meno danno.
luigi






Modificato da - elleelle in data 29 marzo 2009 20:36:55
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