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Riccardo Banchi
Utente Super


Città: PIOMBINO
Prov.: Livorno

Regione: Toscana


5312 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 30 marzo 2009 : 09:45:22 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Non condivido le vostre tesi, almeno nella pratica.
Basta aver visto ieri sera "Report" per capire come stanno le cose in Francia e in Germania. Alcuni esempi reali e contingenti, senza tirare in ballo Cernobyl:
- costante incremento dei raggi cosmici in prossimità delle centrali, senza studi sugli effetti sull'uomo dopo lunghe esposizioni;
- raddoppio di fatto delle lucemie infantili nelle zone dove insistono le centrali;
- grosso problema di smaltimento di di circa 100 mila tonnellate di scorie radiattive (o 100 mila fusti, non rciordo) inserite in una miniera di sale dismessa che ora si sta allagando; rischio grave in atto, si sta pensando addirittura di recuperare il materiale per evitare il peggio;
- invito allo spreco di energia, dal momento che un reattore non si può accendere o spengere a seconda della richiesta;
- costi della materia prima stimabile in forte aumento nel futuro;
- grossi investimenti senza che questi portino ad una diminuzione del costo dell'energia... anzi...
- ecc. ecc.

Mi pare che tutto questo sia visto come un fardello scomodo da minimizzare che vuol oscurare il "meraviglioso mondo dell'enrgia nucleare".
Ripeto: no alle poche megaproduzioni di energia, sì alle numerosissime microproduzioni. Solo questo tarlo può mettere in crisi il trend che le multinazionali energetiche vogliono continuare a portare avanti.

Abbasso il PIL.

Ric

Modificato da - Riccardo Banchi in data 30 marzo 2009 09:46:02
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elleelle
Moderatore Trasversale

Città: roma

Regione: Lazio


33001 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 30 marzo 2009 : 12:43:15 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Scusa il paradosso, ma, secondo me, è il contrario.

Sono le tesi tue che sono condivisibili nella teoria, ma insufficienti nella pratica (almeno nel breve termine); così come la raccolta differenziata, assolutamente condivisibile, non poteva essere da sola la soluzione nel breve termine per i rifiuti di Napoli.
Purtroppo, ho visto solo un pezzetto di Report (a mia moglie interessava di più lo smemorato...). Apprezzo il modo di lavorare della Gabanelli, ma è ovvio che anche lei cerca l'audience e quindi tende a colorire molto i suoi reportage, sottolineando gli aspetti più torbidi e minacciosi.

Comunque, mi risulta che anche la Gabanelli, e gli stessi detrattori veri e propri del nucleare riescano solo a mettere in evidenza i rischi per la società umana.

Non ho mai sentito elencare danni per l'ambiente naturale.

E qui nel forum è soprattutto di questo aspetto che parliamo; non delle polveri sottili, dell'amianto o dell'AIDS o delle altre minacce alla nostra salute.

In questo senso, volevo limitami a "fare il mio mestiere". Ci sono altre sedi più qualificate dove si discute di salute.

luigi

P.S. non ho capito come fanno gli impianti nucleari ad aumentare l'intensità dei raggi cosmici...



Modificato da - elleelle in data 30 marzo 2009 12:43:51
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a p
utente ritirato in data 22.02.2012



9799 Messaggi

Inserito il - 30 marzo 2009 : 13:33:00 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Riccardo Banchi:

Non condivido le vostre tesi, almeno nella pratica.
Basta aver visto ieri sera "Report" per capire come stanno le cose in Francia e in Germania. Alcuni esempi reali e contingenti, senza tirare in ballo Cernobyl:
- costante incremento dei raggi cosmici in prossimità delle centrali, senza studi sugli effetti sull'uomo dopo lunghe esposizioni;
- raddoppio di fatto delle lucemie infantili nelle zone dove insistono le centrali;
- grosso problema di smaltimento di di circa 100 mila tonnellate di scorie radiattive (o 100 mila fusti, non rciordo) inserite in una miniera di sale dismessa che ora si sta allagando; rischio grave in atto, si sta pensando addirittura di recuperare il materiale per evitare il peggio;
- invito allo spreco di energia, dal momento che un reattore non si può accendere o spengere a seconda della richiesta;
- costi della materia prima stimabile in forte aumento nel futuro;
- grossi investimenti senza che questi portino ad una diminuzione del costo dell'energia... anzi...
- ecc. ecc.

Mi pare che tutto questo sia visto come un fardello scomodo da minimizzare che vuol oscurare il "meraviglioso mondo dell'enrgia nucleare".
Ripeto: no alle poche megaproduzioni di energia, sì alle numerosissime microproduzioni. Solo questo tarlo può mettere in crisi il trend che le multinazionali energetiche vogliono continuare a portare avanti.

Abbasso il PIL.

Ric



Non volevo "tirare in ballo" la trasmissione Report che ho visto anch'io ieri sera (altrimenti sarebbe sembrata di parte una mia uscita). Credo che prima di pensare al nucleare, bisogna prima fare tanta ma tanta chiarezza sui problemi senza nascondere certe prove e poi si potrà affrontare serenamente questi temi anche dal punto di vista applicativo.
La ricerca scientifica e tecnologica in questo senso dovrà dare mille altre risposte.

Alessandro PD


Chi ama la Natura le lascia i suoi fiori
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ang
Moderatore


Città: roma

Regione: Lazio


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Inserito il - 30 marzo 2009 : 14:17:46 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di elleelle:

P.S. non ho capito come fanno gli impianti nucleari ad aumentare l'intensità dei raggi cosmici...


probabilmente riccardo si riferisce alle radiazioni ionizzanti
a proposito, avete idea dell'effetto delle radiazioni ionizzanti sul DNA? e questi effetti ovviamente riguardano tutti gli esseri viventi
la puntata di report si può vedere qui

ciao

ang
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Riccardo Banchi
Utente Super


Città: PIOMBINO
Prov.: Livorno

Regione: Toscana


5312 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 30 marzo 2009 : 14:25:46 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Non sono un esperto di centrali nucleari, quindi a certe domande (tipo raggi cosmici, ecc.) non so rispondere.
Metto solo in guardia chi, preso da facili entusiasmi, sbandiera il nucleare come la soluzione. In Francia, che ha i nostri stessi abitanti ed è tecnologicamente paragonabile a noi, i consumi di petrolio & C. sono maggiori che in Italia. Questo deve far riflettere! E il discorso salute ancora non entra in ballo; meglio tenerlo nascosto...
Ribadisco che il nucleare è più un problema nella pratica che nella teoria. Il primo passo da fare è cambiare il modello di consumi, altrimenti dalla questione non se ne esce.

Ric
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elleelle
Moderatore Trasversale

Città: roma

Regione: Lazio


33001 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 30 marzo 2009 : 15:06:00 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Nella mia esperienza di lavoro mi si è posto tante volte il problema di cosa si deve fare prima.
In questo caso, è più urgente incentivare il risparmio energetico? è più urgente sostituire i combustibili fossili con un "combustibile" meno inquinante e più durevole? è più urgente sviluppare le fonti rinnovabili? è più urgente avviare una campagna per il contenimento della popolazione? è più urgente spingere per un cambiamento culturale ed esistenziale puntando all'equilibrio anziché allo sviluppo?

Si tratta di una trappola mentale. O, se vogliamo, una questione di lana caprina.

In effetti, noi pensiamo alle cose una alla volta, ma niente impedisce che siano avviate tante iniziative in parallelo.

Secondo me, tutte le cose intelligenti che hanno prospettive di risultato meritano di essere avviate. Insieme, perché quasi mai una scelta esclude le altre e perché iniziative diverse vengono portate avanti da organizzazioni diverse che lavorano senza interferire più di tanto.

Il risparmio energetico va fatto; non sento nessuno dire il contrario.

Lo sviluppo di fonti alternative fa fatto; magari, con una visione più scientifica e meno speculativa di quella che impera oggi.

La sostituzione dei combustibili fossili, inquinanti e destinati ad esaurirsi va fatta. E, secondo me, non si deve aspettare che siano esauriti; le ultime riserve dovrebbero essere riservate alla chimica; non bruciate nelle centrali elettriche.

L'acculturamento di tutti i popoli verso un modello di equilibrio anziché di sviluppo (della popolazione in primis) andrebbe fatto.

Qual'è allora il dilemma?
E' poi così importante assegnare il titolo di "provvedimento più urgente"?

Vale la pena di tener ferme le altre iniziative in attesa dell'assegnazione del titolo.
Secondo me, meglio rimboccarsi le maniche e percorrere contemporaneamente e nei limiti delle opportunità disponibili tutte le strade che portano a migliorare la situazione.

luigi






Modificato da - elleelle in data 30 marzo 2009 15:07:09
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leonella55edo47
Utente Super



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Inserito il - 30 marzo 2009 : 22:05:37 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Dopo aver scritto il mio intervento, l'altra sera, ho visto un poco di Report su RAI TRE, e ho pensato che sicuramente vi sarebbero state reazioni.

La trasmissione si caratterizzava, come quasi tutte quelle di quella rete, per:

1) essere priva di qualsiasi contradditorio;
2) basarsi su interviste, cioè su dichiarazioni di persone sconosciute, che dicono quello che vogliono, in modo che la responsabilità di quello che dicono, comunque, sia la loro, mentre allo spettatore viene fatto credere che si tratti di verità assodate
3) fare affermazioni in palese contrasto tra di loro, senza alcun pudore nè reminescenza.

Ad esempio, dopo averci detto che in fondo il nucleare in Francia è solo una piccola percentuale dell'energia prodotta, si dice anche che l'esubero di energia dovuto al nuclerare (sic!), ha provocato aumento smodato dei consumi, soddisfatti però con il petrolio (doppio sic) (e facevano vedere, come dimostrazione palpabile, una stufetta elettrica, che i francesi tengono evidentemente accesa anche ad agosto).
Dove stia la logica me lo domando io e dovreste domandarvelo anche voi.

Veniva anche mostrata una discarica tedesca, dove esiste il serio pericolo di fughe di acqua radioattiva. Per affrontare questa catastrofe, ci si diceva, le autorità tedesche (notoriamente poco efficienti) hanno deciso per ora di non fare niente ed aspettare (altro sic).

Per quanto riguarda l'aumento del tasso di leucemia, si tratta di un vecchio trucco, perchè questo tasso è talmente basso che non è possibile misurarlo in aree ristrette, con un minimo di confidenza nei risultati.
E' sufficiente pertanto un caso in più della media, o addirittura la possibilità teorica del caso in più, per affermare un aumento assolutamente inesistente, vista la scarsità del campione (se il campione è scarso, il risultato abbraccia una gamma più vasta di valori, così si può sostenere che vi è la possibilità di aumento della malattia, anche se la media è quella normale).

I fatti sono quelli già affermati più volte:
1) non vi è stato un solo incidente accertato in 50 anni, non in Francia, ma in tutto il mondo, dovuto alle scorie. A questo proposito è bene notare che anche il più piccolo incidente o fuga radioattiva minima viene sempre regolarmente esaltata dall'informazione. Non vi sono quindi segreti di pulcinella da immaginare nascosti: in America non si nasconde nulla, neppure i vizietti del Presidente.

2) La Francia ci vende sicuramente energia elettrica (la fa col petrolio come noi? e come fa a vendercela meno cara? O vende a noi quella nucleare, meno cara per tenersi quella col petrolio?).
L'imbroglio del tasso di utilizzo del petrolio sta nel fatto che in Italia si usa il gas, ed in Germania il carbone, pertanto sembra che il petrolio (usato nella autotrazione) sia usato alla pari, non considerando il resto.

3) Non esiste alcun dato serio che dimostri presunti pericoli per la salute dovuti al nucleare (ci sono invece quelli certi dovuti ai fumi dei combustibili fossili, oltre a quelli degli incidenti continui dovuti a petrolio, gas e miniere).

Resta da spiegare (in realtà io me lo spiego benissimo) perchè vi è tanta virulenza contro il nucleare, e non contro il petrolio: non ci sono manifestazioni contro le centrali a petrolio, ma solo contro il nucleare, che è mille volte più ecologico.

Ogni centrale nucleare in più sono centinaia di petroliere in meno all'anno, e fatturati miliardari, oggi certi, perduti per paesi che fondano su questo la loro economia: da qui tanta enfasi e tante preocupazioni. Non è lo stesso per l'Uranio, che viene da paesi per i quali è un piccolo business.
Le spese del nucleare, infatti, essendo per lo più spese di realizzazione e gestione della centrale, restano nel paese che la costruisce (anche questo è un vantaggio).

Edo



Modificato da - leonella55edo47 in data 30 marzo 2009 22:07:58
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leonella55edo47
Utente Super



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Inserito il - 31 marzo 2009 : 07:52:42 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Questo è tratto da Wikipedia:

Électricité de France (EDF) è la maggiore azienda produttrice e distributrice di energia in Francia.

Venne fondata l'8 aprile 1946, come risultato della nazionalizzazione di un certo numero di produttori, trasportatori e distributori di elettricità, dal ministero comunista per la produzione industriale Marcel Paul. Fino al 19 novembre 2004 era una azienda statale, ma è oggi una società a responsabilità limitata sottoposta al diritto privato (société anonyme).

La EDF ha detenuto il monopolio nella distribuzione, ma non nella produzione, dell'elettricità in Francia fino al 1999, quando venne recepita la prima direttiva della Commissione Europea per armonizzare le regolamentazioni nel mercato dell'elettricità.

EDF è uno dei più grandi produttori di elettricità al mondo. Nel 2003, ha prodotto il 22% dell'elettricità dell'Unione Europea, principalmente dall'energia nucleare:

nucleare: 74,5%
idroelettrica: 16,2%
termica: 9,2%
eolica e altre fonti rinnovabili: 0,1%
Da notare che la percentuale di energia nucleare prodotta è in seguito aumentata, arrivando all'85,8% nel 2005, mentre la percentuale della produzione idroelettrica è diminuita (4,2% nel 2005). Queste tendenze sono in contrasto con gli obiettivi definiti dalla commissione europea, cioè il 21% di elettricità di origine rinnovabile nel 2010.

I suoi 58 reattori nucleari attivi (nel 2004) sono distribuiti in 19 diverse centrali nucleari. Sono composti da 34 reattori da 900 MW, 20 da 1300 MW e 4 da 1450 MW, tutti reattori ad acqua pressurizzata.




p&e
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Riccardo Banchi
Utente Super


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Flora e Fauna

Inserito il - 31 marzo 2009 : 10:55:33 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Nucleare: "lo vuoi vendere o lo vuoi comprare?" (mi riferisco "leonella55edo47")
Mi sembra evidente che tu lo voglia "vendere", dal momento che cerchi di screditare i dati e le dichiarazioni che hai visto in trasmissione. Essendo una trasmissione di denuncia, è ovvio che metta in evidenza gli aspetti negativi di un problema. Il fatto che non ci siano studi ufficiali sulla salute riguardo all'argomento dovrebbe far riflettere sopratutto te. Se vuoi comunque trasferirti in prossimità di una delle centrali francesi o tedesche, sei libero di farlo...
Nessuna polemica, ma solo un po' di colore nell'esprimermi.

Il discorso di "elleelle" è per lo meno equilibrato: muoversi su più fronti. del resto la diversificazione, sinonimo di biodiversità, è un concetto che dovrebbe andar bene un po' su tutto.

Ieri sera su La7, da Gad Lerner, c'era fra gli ospiti un certo Maurizio Pallante (del Movimento per la Decrescita), che conobbi a un corso di bioarchitettura. Argomentazioni molto interessanti, che posso riassumere così:
Abbasso il PIL

Ric
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elleelle
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Città: roma

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33001 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 31 marzo 2009 : 12:22:53 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Invece di aggiungere altre opinioni provo ad aggiungere delle considerazioni tecniche.
L'energia elettrica che circola in rete è in corrente alternata a 50Hz: la forma che è stata unificata a livello internazionale come più versatile e più facile da trasportare.
In parole povere, senza offesa, non è come aggiungere acqua in un acquedotto; è un po' più complicato.
Per generare questo tipo di corrente, le turbine delle centrali devono girare a velocità costante, ottenuta regolando l'afflusso di acqua o di vapore alla turbina. Questo si può ottenere facilmente nelle centrali termiche o idroelettriche.
Un generatore eolico, invece, non può regolare il proprio "giramento di pale", perché dipende dall'intensità del vento. Quindi, servono complicati congegni meccanici simili alla scatola del cambio di una macchina, ma più sofisticati, per far sì che l'energia prodotta mantenga la frequenza di 50 Hz per essere immessa in rete. Non per niente, un generatore eolico da 2Mw, costa in opera circa 3 milioni di euro.
I generatori fotovoltaici generano corrente continua; utilissima per alimentare apparecchi illuminanti, circuiti elettronici e simili e per caricare batterie, ma che non può essere immessa in rete senza una conversione in alternata.
Questo a sostegno di chi aveva detto che questi tipi di energia sono adatti soprattutto ad una "microproduzione" per uso locale, mentre, quando si vuole immettere la loro energia in rete ci sono complicazioni tecniche e perdite.
Quindi, senza voler sminuire la grande utilità di questi generatori, allo stato attuale delle conoscenze non si può fare a meno di una fonte principale di tipo classico, cioè idroelettrico (ma non è sufficiente) e termico.
Arrivati al termico, le opzioni sono sostanzialmente tre; carburanti fossili, biomasse e nucleare.
luigi



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vespa90ss
Utente Super


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Inserito il - 31 marzo 2009 : 14:05:37 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Perdonatemi (non fatemi andare a rileggere 9 pagine di post perchè già dopo solo tre potrebbe venirmi lo scoramento...) ma mi sembra che non si sia affatto accennato alla geotermia. Nella zona di Larderello gli impianti geotermici producono ogni anno 4 miliardi di kwh ....
Voglio dire, per il fabbisogno regionale rappresentano un ottimo contributo ma viene sfruttato solo un episodio di affioramento spontaneo di vapore.
Sapendo che per ogni km che si scende in profondità la temperatura aumenta di 30° e che l'acqua bolle a 100° sarebbe sufficiente scavare pozzi fino a circa 4 chilometri per disporre di vapore acqueo a volontà per azionare le turbine semplicemente iniettandovi acqua fredda. Come mai non si spinge la ricerca lungo questo percorso? Forse perche il costo degli scavi inciderebbe troppo per MWH? nel 2005 l'energia geotermica costava fra i 50 e i 150 euro per MWh, ma si prevede che tale costo scenda a 50-100 euro per MWH nel 2010 e a 40-80 euro per MWh nel 2020 (dati tratti dal web).
Anche questa fonte energetica, quindi, affiancandosi alle altre, potrebbe offrire quella fetta mancante di cui potremmo avere bisogno nelle giornate in cui eolico e solare non producono e comunque costituire una base certa di approvvigionamento costante lungo tutto l'anno.
Il problema delle pale eoliche costosissime cui Luigi si riferiva, per cui la rotazione va controllata per mezzo di sofisticati sistemi di cambi ad innesto automatico potrebbe essere risolvibile con l'ausilio di circuiti di trasformazione elettrica e non meccanica, che lascerebbero le pale libere di girare entro dei limiti massimi di sicurezza. In fondo, l'alternatore di un auto gira adeguandosi al regime di rotazione del motore. Ma forse sono soltanto dispositivi di sicurezza per impedire a pale con massa enorme di raggiungere regimi troppo elevati di rotazione con rischi di eccessiva risonanza acustica e vibrazioni. Non vorrei che come in tutte le cose, le soluzioni più semplici vengano aggirate pur di far lievitare i costi di oggetti attualmente prodotti da pochi monopolizzatori del mercato.
Beppe


I gatti vengono a sedersi al tavolo dello scrittore tenendo compagnia al suo pensiero e guardandolo dal fondo delle loro pupille spruzzate d’oro

Théophile Gautier
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elleelle
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Flora e Fauna

Inserito il - 31 marzo 2009 : 14:22:08 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Beppe, hai centrato la questione. L'alternatore di un'auto non deve immettere energia in una rete e quindi produce l'energia come vuole: a frequenza variabile; tanto serve solo ad alimentare gli impianti di bordo e caricare la batteria. Si tratta appunto di una microproduzione ad uso locale.
Per quanto riguarda i generatori eolici, non sono a conoscenza dei meccanismi che usano in dettaglio, che saranno una combinazione di meccanica ed elettronica.
Certo è che sono apparecchiature sofisticate, tanto che si producono quasi esclusivamente in Danimarca, e un po' in Germania.
Se un generatore eolico o fotovoltaico servisse solo, per esempio, per produrre idrogeno o per illuminazione, potrebbero essere semplici quasi come l'alternatore della macchina.

Il geotermico sarebbe interessante, (a parte il contributo al riscaldamento dell'atmosfera, dato che si porta calore da dentro a fuori).
Francamente, non so perché non fanno più ricerche.
Quando andai in visita a Larderello con la gita del liceo, chiesi ad un ingegnere che ci faceva da guida che cosa succede agli altri pozzi se ne aprono uno nuovo, e mi disse che era una domanda a cui non era autorizzato a rispondere.
Presumo che la pressione negli altri diminuisse; comunque, hai ragione; bisognerebbe parlarne. Certamente è una fonte che non consuma territorio e non produce scorie (a parte il vapore).

luigi

P.S. Hai detto che Larderello produce 4 miliardi di Kwh all'anno. Spero che sia di più, perchè così rappresenterebbe solo un seimilllesimo (1/6.000) del fabbisogno nazionale. (a pagina 8, a proposito, avevo scritto i numeri giusti, ma avevo sbagliato la descrizione a parole (1000 volte in più) - ma non se ne era accorto nessuno .


Modificato da - elleelle in data 31 marzo 2009 14:33:43
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leonella55edo47
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Inserito il - 31 marzo 2009 : 14:27:52 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Riccardo Banchi:

Nucleare: "lo vuoi vendere o lo vuoi comprare?" (mi riferisco "leonella55edo47")
Mi sembra evidente che tu lo voglia "vendere", dal momento che cerchi di screditare i dati e le dichiarazioni che hai visto in trasmissione. Essendo una trasmissione di denuncia, è ovvio che metta in evidenza gli aspetti negativi di un problema. Il fatto che non ci siano studi ufficiali sulla salute riguardo all'argomento dovrebbe far riflettere sopratutto te. Se vuoi comunque trasferirti in prossimità di una delle centrali francesi o tedesche, sei libero di farlo...
Nessuna polemica, ma solo un po' di colore nell'esprimermi.


Ric


Mi sembra abbastanza chiaro che sono favorevole al nucleare e contrario a coloro che utilizzano i soldi pubblici per ingannare gli ascoltatori.
Lo sono per ragioni ambientaliste, se la parola ormai non facesse un poco...
Per il resto, personalmente, non ho niente da vendere.

Che le trasmissioni serie facciano sentire anche le opinioni discordanti non è una regola così strana da non conoscerla.
Ed anche che non ci si dovrebbe contraddire platealmente nel giro di 5 minuti, come successo nel corso di quella trasmissione.

Che non esistano studi ufficiali sull'influenza sulla salute dovuta al nucleare lo dici tu: quello che non c'è sono i risultati contrari al nucleare.
Non ti sembra strano che con tanti governi anti-nucleare che si sono succeduti, sia qui, sia in Germania, non ci abbiano pensato loro a rivelarci i dati nascosti?

Resta il fatto che se ci fossero effettivamente implicanze rilevabili sulla salute dovute alle centrali, le si conoscerebbero, visto che i dati statistici sulle malattie esistono e sono pubblici, ed i contrari al nucleare hanno piena disponibilità di stampa e televisione, come dimostrato.

Resta anche il fatto che ci sono Paesi, a partire dalla Russia di Putin, senza parlare dei soliti Arabi, che stanno puntando tutto per la loro economia sul mantenere alto il prezzo degli idrocarburi (gas e petrolio), e questo per me spiega molte cose. Non è lo stesso per il nucleare, dove non ci sono interessi consolidati (anzi, la Francia dovrebbe essere contraria alla sua diffusione, per continuare a venderci energia, e ci aiuterà, nel caso, obtorto collo, per venderci almeno tecnologia, altrimenti lo farebbero gli altri).

In quanto a trasferirmi vicino alle centrali nucleari, non ci penso. Preferisco battermi perchè ne costruiscano una vicino a casa mia, e godere dei benefici economici relativi. Ai raggi cosmici ionizzanti credo solo quando vedo Guerre stellari (basterebbe una panzana del genere per screditare trasmissioni più serie...certo, il buco nell'ozono suonava meglio...)

Edo



Modificato da - leonella55edo47 in data 31 marzo 2009 14:48:15
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leonella55edo47
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Inserito il - 31 marzo 2009 : 14:47:16 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Al di là delle polemiche, vorrei fare i complimenti a Luigi per gi interventi tecnici sempre centrati.
A Giuseppe (Vespa) vorrei dire che se ci fossero soluzioni economiche semplici, alternative in campo di energia, da qualche parte nel mondo i privati ci si sarebbero già gettati, ed anche molti Stati.
La verità è che anche quella soluzione (scavare per avere acqua calda) non è probabilmente molto utile in pratica, cioè costa più di quello che dà (scrivo, senza esserne certo, in base al solo buon senso, che, come diceva Cartesio, è la cosa meglio distribuita al mondo, visto che nessuno si lamenta di non averne).

Comunque, aguzzare l'ingegno serve sempre.
Saluti a tutti.

Edo



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vespa90ss
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Inserito il - 31 marzo 2009 : 14:51:08 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di elleelle:

..................
Il geotermico sarebbe interessante, (a parte il contributo al riscaldamento dell'atmosfera, dato che si porta calore da dentro a fuori).
Certamente è una fonte che non consuma territorio e non produce scorie (a parte il vapore).luigi

Pensavo anche all'effetto contrario Luigi, che cioè si raffredda la parte superficiale del magma terrestre. Quindi si accelererebbe il raffreddamento della terra (con quali effetti?). Ma l'effetto immediato ed evidente sarebbe comunque l'energia in più che si riverserebbe all'esterno che andrebbe ad assommarsi in forma del tutto "gratuita" e pericolosamente aggiuntiva a quella che in mille modi diversi ci offre l'azione del sole. Forse è questo tipo di rischio che non si vuole correre....
Beppe

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elleelle
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Inserito il - 31 marzo 2009 : 15:04:44 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Tu, Beppe, sopravvaluti quelli che hanno escluso questa ipotesi (ammesso che qualcuno mai l'abbia considerata e poi esclusa).
Quest'idea mi stuzzica.
Se per esempio si trivellassero le pendici dell'Etna (basterebbero buchi profondi solo centinaia di metri) si intercetterebbe solo quello stesso calore che è già destinato ad uscire all'esterno. Magari, si raffredderebbe leggermente il vulcano e si ridurrebbe la violenza delle colate.
Certo, con un ragionamento così, date le mie competenze, sto camminando "in mezzo alla lava".
Bisognerebbe verificare gli effetti di eventuali trivellazioni sull'equilibrio del vulcano e valutare il rischio che si apra una nuova bocca e si mangi la centrale ..... e così via.
Però, in mezzo a tante mast......... mentali come quelle delle prime 8 pagine, perché non trovare spazio anche per queste?
luigi



Modificato da - elleelle in data 31 marzo 2009 15:07:29
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Riccardo Banchi
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Inserito il - 31 marzo 2009 : 15:14:41 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
A me pare che non ci sia da aguzzare più alcun ingegno: è sufficiente costruire centrali nucleari!
Se poi un giorno anche lontano verrà fuori qualche problemino, cavoli dei miei nipoti, mica miei!

Ric
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leonella55edo47
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Inserito il - 31 marzo 2009 : 16:22:57 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Riccardo Banchi:

A me pare che non ci sia da aguzzare più alcun ingegno: è sufficiente costruire centrali nucleari!
Se poi un giorno anche lontano verrà fuori qualche problemino, cavoli dei miei nipoti, mica miei!

Ric


Credo tu l'abbia detta giusta, almeno per la prima parte.
Visto che tu hai solo 40 anni, credo che se non costruiremo le centrali nucleari, i problemi non avrai bisogno di lasciarli ai nipoti!
Per adesso stiamo consumando tutti i carburanti fossili. E questo sarà il problema più grosso che lasceremo loro. E questo è un problema sicuro, non fantastico come quelli raccontati contro il nucleare.

A Luigi: nessuno costruirebbe una centrale a poche centinaia di metri dal magma.
Inoltre questo non sta lì, ma migliaia di metri più sotto. Arriva lì quando meno te lo aspetti.

Comunque c'è già chi ci ha pensato:
Link

Ma leggo su Wikipedia:
L’energia geotermica è una forma di energia sfruttabile che deriva dal calore presente negli strati più profondi della crosta terrestre. Infatti penetrando in profondità la superficie terrestre, la temperatura diventa gradualmente più elevata, aumentando di circa 30 °C per km nella crosta terrestre (0.3 °C/km e 0.8 °C/km rispettivamente nel mantello e nel nucleo). I giacimenti di questa energia sono però dispersi e a profondità così elevate da impedirne lo sfruttamento. Per estrarre e usare il calore imprigionato nella Terra, è necessario individuare le zone dove questo si è concentrato: il serbatoio o giacimento geotermico.
....
La geotermia resta comunque una fonte energetica marginale da utilizzare solo in limitati contesti territoriali. Resta in ogni caso una potenzialità energetica da sfruttare laddove possibile, anche sfruttando le potenzialità del riscaldamento geotermico.

Link

n.b. i dati relativi alla temperatura mi sembrano contraddittori (0,3 /km o 30/km?)

Nel frattempo, i sogni ci hanno ancora impedito di vedere la triste realtà che incombe.

Edo

p.s.

Mi stava sfuggendo questo:
L'energia geotermica è l'energia generata per mezzo di fonti geologiche di calore e può essere considerata una forma di energia rinnovabile, se valutata in tempi brevi[1]. Si basa sulla produzione di calore naturale della Terra (geotermia) alimentata dall'energia termica rilasciata in processi di decadimento nucleare di elementi radioattivi quali l'uranio, il torio e il potassio, contenuti naturalmente all'interno della terra.

La prima dimostrazione di utilizzo dell'energia geotermica avvenne il 4 luglio 1904 in Italia per merito del principe Piero Ginori Conti che sperimentò il primo generatore geotermico a Larderello[2].

L'energia geotermica rappresenta oggi meno dell'1% della produzione mondiale di energia[3


Quindi l'energia geotermica è di origine nucleare!
Magari l'acqua è anche leggermente radioattiva! Poveri noi...

Modificato da - leonella55edo47 in data 31 marzo 2009 16:31:23
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Riccardo Banchi
Utente Super


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Prov.: Livorno

Regione: Toscana


5312 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 08 aprile 2009 : 19:24:22 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Sul fatto che esaurire i carburanti fossili sia la strada sbagliata siamo tutti concordi e questo mi sembra già un buon punto di partenza.
Senza voler accennare a polemiche, l'importante è che qualunque strada venga intrapresa, è opportuno che sia valutata con ponderazione e non farla passare con tanta faciloneria (non mi riferisco a voi, ma a politici e dintorni) come la soluzione definitiva e di semplice attuazione. Partendo da questi punti fermi penso che i programmi potrebbero portare a risultati quantomeno non deleteri.
La cosa che mi fa piacere, nonostante gli "scontri" telematici avvenuti, è che sono in tutti i casi mossi dall'amore verso il nostro pianeta e i suoi ospiti (molte volte ho invece assistito a diatribe che lasciavano l'ambiente e la salute all'ultimo posto).
Ognuno probabilemnte manterrà le proprie opinioni, ma penso comunque che questo scambio di idee sia stato utile.

Ric
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elleelle
Moderatore Trasversale

Città: roma

Regione: Lazio


33001 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 08 aprile 2009 : 22:55:16 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Sono d'accordo. Direi proprio che alcuni scontri e alcuni malintesi sono nati giusto perché abbiamo cercato di centrare la discussione sugli impatti che la produzione dell'energia ha sulla natura.
Si tratta di una visione insolita, perchè la maggior parte delle discussioni che si fanno nelle sedi dove si decide su queste materie prendono a riferimento quasi esclusivamente le conseguenze sulla società umana.
E quello che è meglio per la nostra specie non è necessariamente meglio anche per la biodiversità, come ci siamo detti più volte.
luigi



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