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a p
utente ritirato in data 22.02.2012



9799 Messaggi

Inserito il - 15 novembre 2008 : 21:41:21 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
La cosa che mi sconforta maggiormente, non è la "taglia" per capo. E' un introito per il Parco, misero ma lo è sempre con questi tempi duri per il finanziamento delle Pubbliche Amministrazioni.

E' quello che segue ... 700 capi sono una carneficina se ci pensiamo bene. Necessaria ma sempre esagerata. Perché non hanno funzionato i censimenti, i monitoraggi della fauna? Come sono stati fatti?

Se tutto veniva fatto con i "Sacri Crismi" doveva risultare che qualcosa non funzionava. Chi ha taciuto? Cosa è stato omesso nella ricerca? Chi aveva la responsabilità per decidere qualcosa e non l'ha fatto? Si potevano trovare delle soluzioni più ragionevoli e meno radicali. Magari la scelta elettiva sarebbe stato ancora l'abbattimento, invece di 700 capi ... sparo un numero a caso 50 o 150 capi.

Purtroppo ai mali estremi (sovrapopolamento) si pongono gli estremi rimedi (abbattimento di massa), ma questo non giova a nessuno. Alla società, ai cervi, al Parco ed alla Natura in generale

Nessuno è vincitore in questa scelta del Parco, ci sono solo tanti vinti

Alessandro PD


Chi ama la Natura le lascia i suoi fiori
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blcamuno
Utente Senior


Città: Nave
Prov.: Brescia

Regione: Lombardia


1076 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 15 novembre 2008 : 22:23:08 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Non mi è tutto chiaro quanto descritto negli interventi postati e, per farmi anch'io un'idea sull'argomento, vi sarei grato se qualcuno mi fornisce le seguenti informazioni:
1) popolazione totale di cervi nel Parco.
2) durata del periodo d'abbattimento.
3) territori interessati, se tutti e 3 i settori: Lombardia (SO e BS), Prov. Autonoma di TN e Prov. Autonoma di BZ, oppure no.
Grazie, confido in risposte precise.

un barbaro camuno (che non è cacciatore)


Attualmente la superficie del Parco si estende su 134.620 ettari di territorio.



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a p
utente ritirato in data 22.02.2012



9799 Messaggi

Inserito il - 15 novembre 2008 : 22:45:36 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Bruno, per quel che ho letto il progetto di abbattimento è di 5 anni e riguarda sia la parte trentina/altoatesina che quella lombarda del Parco

In Trentino si parla di 1500 animali in cinque anni solo dentro i confini della zona protetta, oltre a più di 2000 all'esterno (c'è un valzer delle cifre, cambiano da sito a sito)

In totale ci dovrebbero essere 7000-8000 cervi nello Stelvio

Alessandro PD


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vespa90ss
Utente Super


Città: Firenze

Regione: Toscana


6434 Messaggi
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Inserito il - 15 novembre 2008 : 22:49:35 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Alessandro:

La cosa che mi sconforta maggiormente, non è la "taglia" per capo. E' un introito per il Parco, misero ma lo è sempre con questi tempi duri per il finanziamento delle Pubbliche Amministrazioni.

E' quello che segue ... 700 capi sono una carneficina se ci pensiamo bene. Necessaria ma sempre esagerata. Perché non hanno funzionato i censimenti, i monitoraggi della fauna? Come sono stati fatti?

Se tutto veniva fatto con i "Sacri Crismi" doveva risultare che qualcosa non funzionava. Chi ha taciuto? Cosa è stato omesso nella ricerca? Chi aveva la responsabilità per decidere qualcosa e non l'ha fatto? Si potevano trovare delle soluzioni più ragionevoli e meno radicali. Magari la scelta elettiva sarebbe stato ancora l'abbattimento, invece di 700 capi ... sparo un numero a caso 50 o 150 capi.

Purtroppo ai mali estremi (sovrapopolamento) si pongono gli estremi rimedi (abbattimento di massa), ma questo non giova a nessuno. Alla società, ai cervi, al Parco ed alla Natura in generale

Nessuno è vincitore in questa scelta del Parco, ci sono solo tanti vinti

Alessandro PD


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Ho apprezzato molto queste tue ultime considerazioni che invece testimoniano come a mente serena si riesca ad evincere che la gestione del parco non è stata affatto ottimale. Quindi non sempre le scelte che vengono effettuate sono le migliori. Sanno sbagliare anche loro pur essendo dei tecnici e degli studiosi.
Evidentemente queste due caratteristiche non sono sufficienti: qualcosa non ha funzionato a dovere per giungere a questo punto critico.
Per gestire bene un parco bisogna anche essere degli abili manager, possibilmente con le mani pulite e svincolati dalle inevitabili pressioni esercitate da più direzioni. E sono più di quelle che ci si possa immaginare.
Ad occhio e croce parrebbe che ci sia stata una pessima gestione delle risorse assegnate per il raggiungimento del budget attribuito: risultati non raggiunti, costi di gestione eccessivi, spese superiori alle entrate. Insomma un chiaro ed evidente fallimento ormai sulla bocca di tutti.
Ciò ha portato a trascurare tutte quelle azioni che andavano intraprese nel corso dei mesi se non degli anni, per mantenere contenuto il numero degli esemplari.
Parlate di animali malati che non potrebbero essere trasportati altrove per ovvi motivi: perchè allora non sono stati individuati, curati, o in qualche modo isolati (nella peggiore delle ipotesi soppressi)?
Ora si arriva ad averne 700 per la gioia dei cacciatori senza che nessuno nel frattempo abbia potuto far assolutamente nulla se non gonfiare a dismisura questo esercito di cervi da sacrificare?
Magari se coloro che sono "al corrente dei fatti" invece di fare sarcasmo potessero rispondere con dei fatti a questo interrogativo, peraltro posto in maniera serena e garbata, scioglierebbero molti dubbi e perplessità sulla oculata gestione dell'Ente Parco.
Grazie, Beppe



Credo che moralità significhi trovare il coraggio di fare una scelta
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a p
utente ritirato in data 22.02.2012



9799 Messaggi

Inserito il - 15 novembre 2008 : 22:56:02 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Il punto è che hanno sbagliato per anni. Adesso cercano di porre rimedio. Ma si interviene quando i buoi sono scappati. Questa è la cattiva gestione, non la soluzione che hanno adottato per quanto esagerata sia. Se sono arrivati a ciò significa che altre soluzioni non potevano essere adottate.
Sinceramente preferisco sacrificare oggi 700 cervi ora che tutta la popolazione domani (e magari quella di caprioli, stambecchi, camosci, ecc.)

Alessandro PD


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blcamuno
Utente Senior


Città: Nave
Prov.: Brescia

Regione: Lombardia


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Flora e Fauna

Inserito il - 15 novembre 2008 : 23:17:54 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Alessandro:

Ciao Bruno, per quel che ho letto il progetto di abbattimento è di 5 anni e riguarda sia la parte trentina/altoatesina che quella lombarda del Parco

In Trentino si parla di 1500 animali in cinque anni solo dentro i confini della zona protetta, oltre a più di 2000 all'esterno (c'è un valzer delle cifre, cambiano da sito a sito)

In totale ci dovrebbero essere 7000-8000 cervi nello Stelvio

Alessandro PD

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Grazie Alessandro, sempre preciso, documentato e realista.
Ora dimmi se sbaglio a far di conto:
- 700/5 = 140 capi/anno (supposto egualmente ripartito il n° dei capi nei 5 anni, ma pare che il n° sia inferiore nei primi 2 anni x assestare e collaudare il piano).
- 140 capi/anno su una popolazione di 7000 capi è = al 2% anno (oltre le nascite-morti naturali).
Per star fuori da ogni polemica non azzardo considerazioni se il 2% è un valore da strage oppure sopportabile dalla popolazione dei cervi. Lascio agli esperti ogni considerazione.
E' sempre un piacere leggerti, Alessandro.
Un saluto.
bruno



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limbarae
Moderatore


Città: Berchidda
Prov.: Olbia - Tempio

Regione: Sardegna


12842 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 15 novembre 2008 : 23:30:22 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
A me però tutto ciò dà l'impressione di un cane che si morde la coda. Se il numero di cervi è di 7-8000 cervi, di questi, a rigor di logica (poi purtroppo la logica quando degli uomini hanno il fucile in mano a volte scappa via) se ne dovrebbe abbattere nell'arco di 5 anni un decimo del totale con preferenza per individui meno sani e più vecchi; quanto ci metteranno i superstiti a tornare al numero di partenza?
Quindi altri cinque anni di caccia di selezione e così via di seguito. Questo è il mio timore, senza voler essere retorico ma facendo un semplice calcolo matematico. Ha ragione Alessandro quando dice che è troppo tardi, ma gli unici vincitori saranno coloro che uccideranno 10 cervi per meno di 800 €.
Spero anche io che chiunque, senza remore e superficiale ritrosia preconcetta, mi spieghi come stanno le cose, perché ognuno conosce meglio degli altri il posto in cui vive.

"strada diritta e core in fronte"
Michel Fabrikant (1912-1989)

Modificato da - limbarae in data 15 novembre 2008 23:31:38
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D21
Moderatore Tutor


Città: Cuneo

Regione: Piemonte


6702 Messaggi
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Inserito il - 15 novembre 2008 : 23:48:41 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Non entro nel merito della discussione sulla politica del Parco, ma vorrei capire alcune cosucce tecniche...

Si parlava di abbattimenti per favorire la variabilità genetica. Però se una popolazione vive in un luogo, e lì ci sono solo loro, e quello è il loro territorio, e altri non arriveranno... allora da dove nasceranno questi geni diversi?
Avremo una popolazione più piccola, ma con gli stessi identici geni di prima! Sbaglio?

Per aumentare la variabilità genetica si dovrebbe importare cervi da altre zone, ma ne hanno troppi e vogliono sfoltirli, altro che immetterne! Non sarà che l'aumento della variabilità genetica è impossibile, con i soli abbattimenti?

Nessuna polemica! Voglio solo capire...

Dario.


"Siamo noi, che sotto la notte ci muoviamo in silenzio, tra gli anfratti dei sogni che il giorno ci ispira,
nei meandri di un tempo che cambia ogni volta, cercando qualcosa che non abbiamo mai perso." (1795 J.d.L.)

Modificato da - D21 in data 15 novembre 2008 23:49:12
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albill
Utente Senior

Città: Poncarale
Prov.: Brescia

Regione: Lombardia


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Flora e Fauna

Inserito il - 15 novembre 2008 : 23:56:47 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Scopro solo ora questa rovente discussione, spero nn faccia la fine dell'altra .

Non sono un tecnico ne un esperto del settore, non sono neppure un cacciatore (o meglio solo fotografico), concordo pienamente con Alessandro nel dire che ci sono stati sicuramente errori che hanno portato a questa situazione, ma giusto per essere provocatori cosa avrebbe dovuto fare l'ente parco per gestire correttamente la situazione?


Alberto
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albill
Utente Senior

Città: Poncarale
Prov.: Brescia

Regione: Lombardia


640 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 16 novembre 2008 : 00:02:42 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Non entro nel merito della discussione sulla politica del Parco, ma vorrei capire alcune cosucce tecniche...

Si parlava di abbattimenti per favorire la variabilità genetica. Però se una popolazione vive in un luogo, e lì ci sono solo loro, e quello è il loro territorio, e altri non arriveranno... allora da dove nasceranno questi geni diversi?
Avremo una popolazione più piccola, ma con gli stessi identici geni di prima! Sbaglio?

Per aumentare la variabilità genetica si dovrebbe importare cervi da altre zone, ma ne hanno troppi e vogliono sfoltirli, altro che immetterne! Non sarà che l'aumento della variabilità genetica è impossibile, con i soli abbattimenti?

Nessuna polemica! Voglio solo capire...

Dario.


ma forse con una popolazione più piccola li è nn che ne so in svizzera si può magari avere un aumento della variabilità genetica con i capi che arrivano dalla svizzera, o da altre zone limitrofe, però nn so di quanto si possano spostare i cervi.

forse ho detto una cosa nn vera correggetemi se sbaglio

Alberto
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elleelle
Moderatore Trasversale

Città: roma

Regione: Lazio


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Flora e Fauna

Inserito il - 16 novembre 2008 : 00:09:03 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Io non sono un esperto, ma, leggendo gli interventi precedenti, rilevo due posizioni contrapposte: la posizione ecologista e la posizione animalista, come del resto in varie altre discussioni che riguardano mammiferi e uccelli, che sentiamo più vicini a noi.

La posizione animalista deplora l'abbattimento come pratica barbara, mentre quella ecologista la vede come male minore; tutti, poi, sono d'accordo sul fatto che, con una gestione oculata nel tempo, si poteva evitare di arrivare a questo punto.

Secondo me, questo problema, come tanti altri, si dovrebbe affrontare su due piani paralleli.

Sul piano del lungo termine si potrebbero fare degli scambi con altri parchi, non necessariamente alla pari, eventuali sterilizzazioni mirate ecc... e tenere costantemente sotto controllo la situazione per non ricreare lo stesso problema in futuro.
Sul piano del breve termine, ormai bisogna procedere agli abbattimenti e più soldi si incassano dai cacciatori, meglio è; non c'è da scandalizzarsi.

Personalmente, a me preoccupa di più che vada in rovina un ecosistema, che è un patrimonio durevole, che abbattere degli animali che oggi ci sono e domani saranno morti comunque di morte naturale. Se l'ecosistema si dovesse deteriorare, in futuro non ci sarà più né ecosistema, né cervi.



Modificato da - elleelle in data 16 novembre 2008 00:13:25
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limbarae
Moderatore


Città: Berchidda
Prov.: Olbia - Tempio

Regione: Sardegna


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Flora e Fauna

Inserito il - 16 novembre 2008 : 00:24:20 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Io non mi scandalizzo tanto per l'abbattimento di "capi" in surplus, ma per la svendita di questi. Anziché far pagare di più a chi più ne ammazza, gli si fa lo sconto. Meglio fare come si fa coi pesci allora, un max di catture per persona e pagamento di un tot a pezzo.

Io sono consapevole di quanto dannoso possa essere all'ecosistema un sovrannumero di animali, visto che i cinghiali che qualcuno ha introdotto in Sardegna e che hanno soppiantato il nostro Sus scrofa meridionalis stanno devastando i prati, montani e non, i pascoli, i vigneti etc. e si riproducono come mosche. Il fatto è che in Italia si deve sempre arrivare al punto di non ritorno per poi giungere all'unica (ma guarda!) soluzione possibile.
Qui l'errato ecologismo porta conseguentemente ad un errato animalismo e viceversa.

"strada diritta e core in fronte"
Michel Fabrikant (1912-1989)
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brunetto
Utente Senior


Città: chiomonte
Prov.: Torino

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Inserito il - 16 novembre 2008 : 00:57:41 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di albill:

Scopro solo ora questa rovente discussione, spero nn faccia la fine dell'altra .

Non sono un tecnico ne un esperto del settore, non sono neppure un cacciatore (o meglio solo fotografico), concordo pienamente con Alessandro nel dire che ci sono stati sicuramente errori che hanno portato a questa situazione, ma giusto per essere provocatori cosa avrebbe dovuto fare l'ente parco per gestire correttamente la situazione?


Alberto
A mio avviso l'Ente Parco negli anni passati avrebbe dovuto,innanzitutto tener d'occhio l'aumento dei cervi con censimenti ben fatti e monitoraggi per quel che riguarda gli spostamenti dei singoli individui riproduttori(proprio per non far accoppiare consangugni).Dopodichè (in quel caso se ne sarebbero accorti)avrebbero dovuto proporre ed effettuare spostamenti di tali individui da una zona all'altra e se non fosse bastato(come credo)avrebbero dovuto esercitare una Buona caccia di selezione...molti di voi sono contrari lo so,ma oggi come oggi credo che l'unico sistema per mantenere una popolazione sana e riproduttiva sia proprio quella di aiutare con tale sistema le varie specie di ungulati.
E' triste lo so,ma mancando i predatori naturali questo è l'unico sistema...qualcuno potrà dire che basta reintrodurre tali predatori e in questo caso vi posso solo far notare che come è successo dalle mie parti,non tutti possono essere daccordo sulla reintroduzione di lupi o orsi,sono scomparsi x decenni i alcuni casi per secoli quindi anche il loro riapparire deve essere fatto con precisi criteri e senza forzature altrimenti come successo dalle mie parti ci saranno lupi abbattuti da cacciatori o pastori,o peggio ancora potrebbero riprodursi in pochi anni fino a diventare loro stessi delle vittime sacrificali...
Sicuramente molti di voi la prenderanno come una provocazione,vi assicuro che non lo è...ma leggo e noto che molti stanno dando contro ai Cacciatori...ragionateci BENE...la gestione di un Parco non la fanno i cacciatori ma un Ente Statale!!!
Chi non ha fatto il proprio dovere dovrebbe PAGARE,ma come sempre avviene anche questa volta la passerà liscia facendo semplicemente abbattere un gran numero di povere bestie...!!!

Scusate se sono stato un po' prolisso o se in qualche maniera o urtato la sensibilità di qualcuno,ma io la vedo così...

Ciao Brunetto!
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brunetto
Utente Senior


Città: chiomonte
Prov.: Torino

Regione: Piemonte


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Inserito il - 16 novembre 2008 : 01:00:16 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Alessandro:

Il punto è che hanno sbagliato per anni. Adesso cercano di porre rimedio. Ma si interviene quando i buoi sono scappati. Questa è la cattiva gestione, non la soluzione che hanno adottato per quanto esagerata sia. Se sono arrivati a ciò significa che altre soluzioni non potevano essere adottate.
Sinceramente preferisco sacrificare oggi 700 cervi ora che tutta la popolazione domani (e magari quella di caprioli, stambecchi, camosci, ecc.)

Alessandro PD


Chi ama la Natura le lascia i suoi fiori
Con rammarico,ma concordo pienamente!

Brunetto!
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brunetto
Utente Senior


Città: chiomonte
Prov.: Torino

Regione: Piemonte


554 Messaggi
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Inserito il - 16 novembre 2008 : 01:17:55 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di D21:

Non entro nel merito della discussione sulla politica del Parco, ma vorrei capire alcune cosucce tecniche...

Si parlava di abbattimenti per favorire la variabilità genetica. Però se una popolazione vive in un luogo, e lì ci sono solo loro, e quello è il loro territorio, e altri non arriveranno... allora da dove nasceranno questi geni diversi?
Avremo una popolazione più piccola, ma con gli stessi identici geni di prima! Sbaglio?

Per aumentare la variabilità genetica si dovrebbe importare cervi da altre zone, ma ne hanno troppi e vogliono sfoltirli, altro che immetterne! Non sarà che l'aumento della variabilità genetica è impossibile, con i soli abbattimenti?

Nessuna polemica! Voglio solo capire...

Dario.


"Siamo noi, che sotto la notte ci muoviamo in silenzio, tra gli anfratti dei sogni che il giorno ci ispira,
nei meandri di un tempo che cambia ogni volta, cercando qualcosa che non abbiamo mai perso." (1795 J.d.L.)

Scusa se ti rispondo brevemente,ma ho un po'sonno...
Se oggi come oggi i cervi sono già in sovrannumero come si possono introdurre altri esemplari per la variazione genetica???
Non sono riusciti a monitorare e censire i loro cervi per anni,immaginati controllare il buon esito di una reintroduzione...reintrodurre una qualsiasi specie non vuol dire catturare un cervo,un daino o un lupo e dopodicchè liberarlo e lasciarlo andare(così non si ottiene nulla),bisogna costantemente sorvegliarlo,seguirlo e controllare che si riproduca nella maniera giusta...

Ciao Brunetto
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Acipenser
Utente Senior


Città: Francoforte sul Meno
Prov.: Estero

Regione: Germany


1668 Messaggi
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Inserito il - 16 novembre 2008 : 03:26:21 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Salve a tutti,

faccio una breve incursione in questa discussione solo per rispondere alle domande tecniche di D21; per il resto, preferisco non esprimere la mia posizione sull'argomento, perdonate l'ignavia.

Messaggio originario di D21:

Non entro nel merito della discussione sulla politica del Parco, ma vorrei capire alcune cosucce tecniche...

Si parlava di abbattimenti per favorire la variabilità genetica. Però se una popolazione vive in un luogo, e lì ci sono solo loro, e quello è il loro territorio, e altri non arriveranno... allora da dove nasceranno questi geni diversi?
Avremo una popolazione più piccola, ma con gli stessi identici geni di prima! Sbaglio?

Per aumentare la variabilità genetica si dovrebbe importare cervi da altre zone, ma ne hanno troppi e vogliono sfoltirli, altro che immetterne! Non sarà che l'aumento della variabilità genetica è impossibile, con i soli abbattimenti?

Nessuna polemica! Voglio solo capire...

Dario.


Ridurre il numero di individui di una popolazione porta ad una riduzione della variabilità genetica; inoltre, per effetto del caso o di particolari criteri di selezione, si ha una variazione delle frequenze alleliche.
L'aggiunta di animali provenienti da regioni diverse dalla popolazione d'interesse è un processo che in effetti aumenta la variabilità genetica.

Vi prego, per cortesia, di non utilizzare quanto ho appena affermato per trarre conclusioni circa la mia posizione etica (e gestionale) sull'argomento.

Buona prosecuzione .

Tautò tèni zon kài
tethnekós kai egregoròs
kai kathèudon kai nèon kai
gheraiòn tade gàr
metapésonta ekéina ésti
kakèina pàlin táuta.

Eraclito, Frammenti, 88; Di passaggio, Franco Battiato.

Modificato da - Acipenser in data 16 novembre 2008 03:31:21
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gigi58
Moderatore Trasversale


Città: Trapani
Prov.: Trapani

Regione: Sicilia


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Inserito il - 16 novembre 2008 : 06:37:44 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Tetrao:

Come sarebbe bello discutere in modo intelligente e costruttivo di questa storia,dei prò e dei contro!
Francamente su queste pagine è già provato che non sia possibile quindi tengo per me il mio pensiero!
Del resto il fatto che io questi cervi li veda fuori dalla finestra è del tutto trascurabile!

Una sola cosa aggiungo per dovere di cronaca,poi pensatela come vi pare:
Brunetto ha centrato il punto sono più di 10 anni che si catturano Cervi nel Parco,non è una situazione nuova,buona parte sono stati trasferiti nel Parco d'Abruzzo,ma la maggior parte non superava l'esame sanitario,quindi intrasferibili!Come giustamente ha detto Alessandro!

Io francamente mi informerei bene prima di parlare e criticare!


Scusa Andrea,non voglio in alcun modo entrare in polemica, ma, per discutere in maniera intelligente e costruttiva occorre necessariamente pensarla come te?
Io capisco, ed ammetto con tranquilità, che sull'argomento ungulati hai probabilmente delle conoscenze maggiori della media degli utenti di questo forum e sicuramente superiori alle mie.
Tuttavia volevo chiarire alcuni punti del mio sicuramente scomodo pensiero:
1) Non sono contrario in assoluto all'abbattimento di individui per perseguire il "bene" della popolazione, è un concetto che da sempre la natura adotta per selezionare le varie specie;
2) quello che mi da fastidio è che, come spesso accade, l'uomo civile crea i problemi sottraendo spazi agli ecosistemi e poi denuncia un'insostenibile aumento di questo o quell'animale (nel passato ricordo che problemi analoghi riguardarono ad esempio gli elefanti in alcuni parchi africani) e guarda caso l'unica soluzione perseguibile e possibile è sempre l'abbattimento;
3) Mi chiedo con quale coraggio si vuole travestire come scientifiche certe stupide affermazioni dell'assessore alla caccia (sic!) Severino De Stefani, palesemente false, secondo cui l'abbattimento porterebbe ad un miglioramento della razza in quanto eviterebbe l'incrocio tra consanguinei;
4) mi chiedo come mai tutti questi esperti, che invoca il signor Ferruccio, non siano stati scomodati, prima che la situazione precipitasse, per effettuare un monitoraggio più efficace e tempestivo? forse che non erano così esperti?
5) Concordo che, probabilmente oggi, a bocce ferme, l'unica soluzione, vista la portata del problema, è l'abbattimento degli erbivori, ma mi chiedo e chiedo: questi esperti hanno mai affrontato uno studio per la reintroduzione dei predatori naturali degli ungulati? Nei decenni di esistenza del Parco mi sembra che sarebbe stata la strada più logica da seguire e perseguire, è stata mai imboccata?
6) Come giustamente sospetti, non conosco la situazione del tuo Parco, ma a qualche migliaio di Km, nella riserva delle Egadi, qualche intelligentone direttore della riserva, ha autorizzato l'immissione di mufloni e cinghiali, che, se non fosse stato per il prelievo abusivo da parte di alcuni cacciatori avrebberò sicuramente prodotto un notevole danno allo scrigno botanico che è Marettimo. Mi chiedo se non fosse stato meglio pianificare l'introduzione dei carnivori assieme agli erbivori, o, ancora meglio, lasciare la riserva nella stato in cui si trovava;
7) Ti chiedo, se ne sei a conoscenza, di dire quale altre soluzioni il gestore del Parco ha intrapreso negli anni per contenere il numero degli ungulati.
Spero di non avere urtato con questo mio lungo elenco la suscettibilità dei lettori, ma la natura premia la variabilità e la differenza (il sesso è nato con questo scopo) anche di pensiero
Con affetto

Gigi

Modificato da - gigi58 in data 16 novembre 2008 06:52:10
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gigi58
Moderatore Trasversale


Città: Trapani
Prov.: Trapani

Regione: Sicilia


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Inserito il - 16 novembre 2008 : 06:45:42 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
In ultimo vorrei aggiungere si una provocazione, perchè non lasciare gli animali abbattuti come carnai per favorire il ritorno e il sostentamento degli avvoltoi?

Gigi
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blcamuno
Utente Senior


Città: Nave
Prov.: Brescia

Regione: Lombardia


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Flora e Fauna

Inserito il - 16 novembre 2008 : 09:12:25 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
La discussione sta prendendo una piega che non non mi trova d'accordo.
Ritengo il Parco dello Stelvio e quello del limitrofo Parco dell'Adamello, che gestiscono territori della mia Vallecamonica, complessivamente ben amministrati e meritevoli di lodi.
un barbaro camuno

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vespa90ss
Utente Super


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Regione: Toscana


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Inserito il - 16 novembre 2008 : 10:38:36 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di blcamuno:

La discussione sta prendendo una piega che non non mi trova d'accordo.
Ritengo il Parco dello Stelvio e quello del limitrofo Parco dell'Adamello, che gestiscono territori della mia Vallecamonica, complessivamente ben amministrati e meritevoli di lodi.
un barbaro camuno






Beppe


Credo che moralità significhi trovare il coraggio di fare una scelta
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