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 Forum Geologia e Paleontologia - Natura Mediterraneo
 GEOLOGIA DEL MEDITERRANEO
 Sequenza dell'Italia Centrale
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balocchi
Utente V.I.P.


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Inserito il - 31 dicembre 2016 : 00:17:31 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Sequenza dell''Italia Centrale
158,88 KB
Figura 1:

Il 30 ottobre 2016 alle ore 07:43 si è verificato un terremoto di Mw 6.5, con epicentro nei pressi di Norcia e profondità di circa 9.0 km. La sequenza sismica continua con un numero complessivo di scosse pari a circa 23.900 dal 24 agosto. In fig. 1 si può vedere la distribuzione degli eventi sismici dal 24 Agosto e dalle ore 07:43 del 30 ottobre.

Il terremoto del 30 ottobre 2016 ha prodotto una scarpata di faglia della lunghezza di 15 km circa, tra gli abitati di Arquata del Tronto e Ussita. Questo spostamento cosismico rappresenta la prosecuzione verso la superficie della rottura e dello scorrimento avvenuto sulla faglia in profondità. In occasione del terremoto del 24 agosto, erano state osservate delle scarpate sul fianco del monte Vettore, ma erano ben più limitate (tratto verse in fig. 2), così come quelle segnalate più a nord che si estendono fino a Cupi e causate dal terremoto del 26 ottobre (eventi di M 5.4 e 5.9, tratto arancione in fig.2).

Sequenza dell''Italia Centrale
230,84 KB
Figura 2:


Le scarpate di faglia del 30 ottobre (tratto rosa in fig. 2) sono molto evidenti e appaiono come un gradino nella topografia di entità variabile tra 20 e 70 cm, la loro localizzazione lungo il sistema di faglie del Vettore-Porche-Bove. Dai dati di campagna si è evidenziato un ribassamento del settore occidentale rispetto a quello orientale. La geometria e l'entità della deformazione sono consistenti con il movimento avvenuto in profondità.

Sequenza dell''Italia Centrale
101,02 KB
Figura 3:


Le mappe della deformazione (fig. 3), ricavate dai dati satellitari, evidenzia due lobi principali di deformazione. Il primo, che interessa l’area di Norcia, mostra uno spostamento verso ovest e un sollevamento che, nella linea di vista del radar, corrispondono a circa 35 cm di deformazione. Il secondo mette in luce un significativo abbassamento del suolo nell’area di Castelluccio (più di 60 cm in linea di vista del sensore) e uno spostamento verso est dell’area di Montegallo. Tali dati sono coerenti con il quadro sismotettonico ricavato dai dati sismologici e di campagna.

Generalmente i grandi terremoti rompono ripetutamente le stesse faglie e quelle dirette (come nel caso dell'Italia centrale) provocano il ribassamento e il relativo sollevamento delle due porzioni di crosta separate dalla faglia. Il ripetersi di terremoti successivi lungo le stesse faglie porta all’accumularsi delle deformazioni di ciascun terremoto che è alla base della crescita delle montagne e dell’ampliamento dei bacini (es. Mt. Vettore-Piana di Castelluccio). Il terremoto è quindi una delle forze guida principali dell’evoluzione del paesaggio appenninico.


Paolo

balocchi
Utente V.I.P.


Città: Modena
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Inserito il - 31 dicembre 2016 : 00:28:10 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Alcune Foto della faglia (Le foto sono state prese da internet e dal sito INGV e dai report... nessuna foto è mia)

Figura a:
Sequenza dell''Italia Centrale
35,35 KB
Monte Vettore-Redentore dove si individua la linea di faglia

Figura b:
Sequenza dell''Italia Centrale
177,04 KB
Particolare di una frattura del terreno dopo l'evento del 24/08/2016

Figura c:
Sequenza dell''Italia Centrale
205,27 KB
Specchio di faglia "fossile" del sistema del Monte Vettore e alla base una fessura che indica la sua riattivazione che ha generato l'evento del 24/08/2016

Figura d:
Sequenza dell''Italia Centrale
96,68 KB
Confronto tra lo specchio di faglia nel 2014 e dopo il terremoto del 30/10/2016. Da notare il ringiovanimento dello specchio di faglia dove apprezzare il rigetto di faglia.

Paolo
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balocchi
Utente V.I.P.


Città: Modena
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Inserito il - 31 dicembre 2016 : 00:31:05 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Con queste foto da cui traspare la grandezza della "Tettonica" anche se "plate" :-P
vi auguro un felice anno nuovo

Paolo
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mauriziocaprarigeologo
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Inserito il - 31 dicembre 2016 : 08:37:25 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
grazie paolo per la tempestività;
ci sono molti spunti e questioni che, ad anno nuovo, mi piacerebbe approfondire e/o chiarire;
vi saluto e a risentirci, sono in partenza;
buona giornata

maurizio
____________________

“Un géologue est essentiellement un lithoclaste, ou rompeur de pierre…” - D. Dolomieu

“Non crederai a tutte queste sciocchezze, vero Teddy?” - M. Ewing (geofisico e oceanografo) a E. Bullard (geofisico), a proposito della tettonica delle placche (NY, 1966)
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mauriziocaprarigeologo
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Inserito il - 03 gennaio 2017 : 17:36:24 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di balocchi:


Sequenza dell''Italia Centrale
230,84 KB
Figura 2:


mi chiedevo, ad esempio, quale sia stato il ruolo della linea nota in letteratura come linea Olevano-Antrodoco nel confinamento laterale delle faglie attivatesi nella recente crisi sismica; oppure le faglie dirette si disinteressano completamente della struttura e la tagliano indisturbate? dalle tracce in superficie non sembrerebbe;
Sequenza dell''Italia Centrale
101,02 KB

seconda cosa; poiché queste deformazioni sono assolute, mi chiedevo anche come si possa spiegare un sollevamento del suolo in un quadro tettonico di generale distensione; ha a che fare con una geometria particolare della faglia in profondità (magari listrica?); hai qualche spiegazione?

maurizio
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balocchi
Utente V.I.P.


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Inserito il - 04 gennaio 2017 : 00:29:16 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

Figura 1:
Sequenza dell''Italia Centrale
159,12 KB
La linea Olevano-Antrodoco non ha avuto alcun ruolo. é stata tagliata dalla faglia del Vettore riattivatasi durante il primo evento del 24 agosto
Dalla figura 1, che rappresenta il modello a due sorgenti, si vede come la linea Olevado-Antrodoco sia stata tagliata. Anche la distribuzione degli eventi mostra un "disinteressamento" a questa struttura.

Mia opinione è che non abbia giocato alcun ruolo, e che sia stata tagliata dalla faglia che ha generato il terremoto del 24/08.


Figura 2:
Sequenza dell''Italia Centrale
92,87 KB
Il sollevamento può essere causato da una flessione douvuta all'abbassamento dell'area più orientale in corrispondenza della faglia del Vettore-Bove (Figura 2). Il lato occidentale si è semplicemente flesso con un rialzo. In alternativa (la preferisco) ci sia una faglia secondaria cieca sul lato occidentale che abbia abbassato la valle e per "rimbalzo"si sia alzato l'horst.

La sismicità mette in evidenza queste "faglie antitetiche".
Sempre la distribuzione degli ipocentri mostra un interessante "superficie di scollamento".

Paolo

Modificato da - balocchi in data 04 gennaio 2017 00:32:40
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mauriziocaprarigeologo
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Inserito il - 04 gennaio 2017 : 17:05:23 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di balocchi:


Figura 1:
Sequenza dell''Italia Centrale
159,12 KB
La linea Olevano-Antrodoco non ha avuto alcun ruolo. é stata tagliata dalla faglia del Vettore riattivatasi durante il primo evento del 24 agosto
Dalla figura 1, che rappresenta il modello a due sorgenti, si vede come la linea Olevado-Antrodoco sia stata tagliata. Anche la distribuzione degli eventi mostra un "disinteressamento" a questa struttura.

Mia opinione è che non abbia giocato alcun ruolo, e che sia stata tagliata dalla faglia che ha generato il terremoto del 24/08.

Ciao paolo,
come sempre una cosa tira l’altra ed è questo il bello del ragionare sulle cose;
…era proprio questo modello a due sorgenti che mi aveva fatto pensare ad una possibile influenza della linea, in quanto i due piani sembrano separati proprio in corrispondenza di questa;

Messaggio originario di balocchi:


Figura 2:
Sequenza dell''Italia Centrale
92,87 KB
Il sollevamento può essere causato da una flessione douvuta all'abbassamento dell'area più orientale in corrispondenza della faglia del Vettore-Bove (Figura 2). Il lato occidentale si è semplicemente flesso con un rialzo. In alternativa (la preferisco) ci sia una faglia secondaria cieca sul lato occidentale che abbia abbassato la valle e per "rimbalzo"si sia alzato l'horst.

La sismicità mette in evidenza queste "faglie antitetiche".
Sempre la distribuzione degli ipocentri mostra un interessante "superficie di scollamento".

in effetti la conca di Norcia, come molte di quelle intermontane appenniniche, è bordata ad ovest da altre faglie antitetiche, ed alcune repliche si sono prodotte su queste; mi chiedo come mai non si sia prodotto un accomodamento tale da far scendere anche la parte occidentale del volume coinvolto, a graben come in effetti è; si potrebbe paradossalmente pensare che il rilascio delle strutture orientali abbia parzialmente caricato quelle occidentali…

maurizio
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“Non crederai a tutte queste sciocchezze, vero Teddy?” - M. Ewing (geofisico e oceanografo) a E. Bullard (geofisico), a proposito della tettonica delle placche (NY, 1966)
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balocchi
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Inserito il - 04 gennaio 2017 : 23:34:25 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
I meccanismo focali evidenziano attività da faglia normale indipendente dalla linea trasversale. Questo mi fa pensare che la faglia diretta abbia tagliato (e non solo con l'evento del 24 agosto) già da tempo la linea trasversale. La faglia del Vettore-Bove era conosciuta e già presente da tempo influenzando la sismotettonica dell'Italia centrale.

Immagine:
Sequenza dell''Italia Centrale
75,9 KB

Il collasso del cuneo (gravimoto) c'è stato da un lato, ma la sismicità lungo le faglie antitetiche mostrano come si siano attivate anche queste per "accomodare" la deformazione differenziale. Per vedere se c'è stata questa "ricarica" di cui parli, bisognerebbe osservare gli accadimenti sismici nel tempo. Dopo il terremoto del 24 agosto, una certa sismicità si è prodotta anche sul bordo occidentale? forse si è mosso prima questo bordo con sismicità di bassa magnitudo? Sarebbe interessante approfondire...

Paolo
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mauriziocaprarigeologo
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Inserito il - 05 gennaio 2017 : 17:23:51 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di balocchi:


Sequenza dell''Italia Centrale

Sempre la distribuzione degli ipocentri mostra un interessante "superficie di scollamento".

Sì, l’avevo notato;
nella didascalia della figura questa superficie viene descritta come "uno strato leggermente immergente verso est e dello spessore di circa 2-3 km", laddove a me sembra una evidenza piuttosto netta della cosiddetta “Faglia Tiberina” di cui parlava già a suo tempo Barchi a fine anni ’90 Link
una sorta di master fault diretta, inaspettatamente immergente ad est, estesa fin sotto la catena appenninica a profondità paragonabili con quelle riportate nello schema; perché non lo dicono? Forse non pensano che possa spingersi così a sud in direzione? Sarebbe interessante controllare le soluzioni dei meccanismi focali per gli ipocentri situati su questo orizzonte, ad est ed ad ovest della sua intersezione con la sorgente sismogenetica principale che la intercetta

Buona serata

maurizio
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balocchi
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Inserito il - 06 gennaio 2017 : 00:43:49 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Non ne parlano perchè non sono tutti concordi sulla sua effettiva esistenza.
La zona è di confine tra la ATF Altotiberina fault e il "nulla" più a sud, perchè a mia memoria non vi è documentazione di una possibile superficie tipo altotiberina a sud della line Anzio-Ancona.

Personalmente credo alla sua esistenza sia perchè la Geofisica (CROP03) mostra tale faglia, sia perchè i dati sismologici mettono in evidenza tale sistema.

Paolo
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mauriziocaprarigeologo
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Inserito il - 06 gennaio 2017 : 18:34:25 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Mah…è probabile che i dati raccolti in questa sequenza sismica porteranno ad una revisione critica della questione, e dovrà per forza di cose essere considerata l’ipotesi di una prosecuzione della Faglia Tiberina più a sud rispetto ai modelli precedenti.
L’ingv fa forse bene a mantenersi diciamo sul vago, parlando genericamente di uno “strato” (e però sismogenetico, a quanto pare): ai 60km di lunghezza stimati, ad oggi, quanti altri ne dovremmo aggiungere? 20, 30? Si tratterebbe di una struttura della lunghezza di quasi 90 km, che coinvolgerebbe volumi di ordini di grandezza superiore a quelle che hanno originato i sismi attuali e recenti.
D’altra parte il creep asismico o i microterremoti che dicono caratterizzi la Faglia Tiberina, è relativo ad un periodo di “osservazione” di soli mille anni, quelli del catalogo sismico, e a quanto pare non tutti sono d’accordo sul potenziale sismogenetico di questa grande struttura;
E'probabile che la più grande difficoltà sarà quella di trovare in superficie evidenze della sua traccia a sud della porzione già identificata; ma immagino che stiano già pensando ad un’estensione areale del progetto TABOO (me ne accorgo solo adesso: la scelta del nome è casuale?)

Link
Link
(…) pag. 7…"In Figure 2 we report a cross section drawn along the strike of the fault system (see section trace in Figure 1B), comprising the largest historical and instrumental earthquakes.This comb like picture better highlight the primary remark that no large earthquakes occurred in the central portion of the ATF.
Moreover,basing on the size of the fault and considering Wells and Coppersmith (1994) relationship among magnitude and rupture length,we endup that the average size of an event activating the entireATF shouldbe around M 7. This means that the historical records do not contemplate the occurrence of such an event at least in the past 1000 years. The possible explanation for this are:
a)the ATF quake has recurrence time larger than 1000 years;
b)the fault is not storing/releasing stress
c)the ATF is sliding seismically (creeping).
TABOO will help us to understand which is the most likely comportment."


buona serata

maurizio
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balocchi
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Inserito il - 06 gennaio 2017 : 21:34:48 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Si la ATF non ha un potenziale sismogenetico elevato. Sono sempre le faglie ad essa legate che mostrano terremoti forti. ATF è una struttura importante a scala regionale perchè il suo movimento per creep e miscrosismicità, interessa una ampia porzione di territoro e ne influenza la sismicità attraverso le strutture secondarie associate (per esempio la faglia di Gubbio) che sono in grado di generare terremoti più forti.

Mia opinione che esistano altre faglie simile a quella Tiberina che anno un ruolo di importanza regionale e che "guidano" la sismicità dell'area e anche lo stato di deformazione sulle faglie secondarie.

Paolo
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mauriziocaprarigeologo
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Inserito il - 08 gennaio 2017 : 17:39:52 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di balocchi:

Si la ATF non ha un potenziale sismogenetico elevato. Sono sempre le faglie ad essa legate che mostrano terremoti forti. ATF è una struttura importante a scala regionale perchè il suo movimento per creep e miscrosismicità, interessa una ampia porzione di territoro e ne influenza la sismicità attraverso le strutture secondarie associate (per esempio la faglia di Gubbio) che sono in grado di generare terremoti più forti.
sembra però che la micro sismicità e il creep asismico attualmente misurati non siano in grado, da soli, di garantire l’accomodamento all’estensione crostale minimo misurato negli ultimi due milioni di anni, pari a circa 1mm/a per la FT; in altre parole a questa microsismicità non è escluso possano aggiungersi, con tempi di ritorno superiore ai mille anni, sismi veri e propri con una rottura sull’intera faglia; di qui l’interesse “strategico” per un suo studio di dettaglio (progetto TABOO), oltre ovviamente a quello scientifico. E’ anche vero , come si dice qui Link
che nessun grande terremoto è stato ad oggi misurato per le faglie normali a basso angolo (LANF), che pertanto non vengono considerate strutture importanti riguardo al rischio sismico
Messaggio originario di balocchi:

Mia opinione che esistano altre faglie simile a quella Tiberina che anno un ruolo di importanza regionale e che "guidano" la sismicità dell'area e anche lo stato di deformazione sulle faglie secondarie.
anche questa mi sembra una buona ipotesi di lavoro, perché l’analogia tra questa situazione (sequenza umbria marche recente)
Immagine:
Sequenza dell''Italia Centrale
74,72 KB
e quella della FT (fig. 6 a pag. 28 sempre qui Link
è davvero significativa

buona serata

maurizio
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Inserito il - 08 gennaio 2017 : 22:54:48 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Se analizziamo i dati pre-Terremoto del 21/08/2016, il detachment presente mostrava solo sismicità di bassa magnitudo. Per quanto riguarda ATF, uno studio individua delle sorgenti sismogenetiche nei pressi di Città di castello. Sono faglie sintetiche ad alto angolo e che terminano contro ATF in grado di generare eventi di Mmax 6.0-6.5.

[Brozzetti F., Boncio P., Lavecchia G. and Pace B. (2009). Present activity and seis-mogenetic potential of a low-angle normal fault system (Città di Castello, Italy): Constraints from surface geology, seismic reflection data and seismicity. Tectono-physics, 463, pp. 31-46].

Inoltre sempre per ATF rimane il discorso di risalita profonda (mantellica) di CO2 che agevola il movimento e la bassa sismicità e creep, cosa che non avviene nelle faglie più superficiali.


Paolo
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mauriziocaprarigeologo
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Inserito il - 09 gennaio 2017 : 22:34:32 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
molto, molto interessante la pubblicazione, grazie Paolo per la segnalazione;

l’ho scorsa solo molto velocemente;
è molto interessante, soprattutto nella parte in cui (fig. sotto) si dice che, mentre ad ovest della catena appenninica vera e propria la superficie al di sotto della quale non si registrano ipocentri di terremoti significativi (seismicity cut-off) è ben al di sotto della superficie inferita per la AF (e quindi la sismicità è sostanzialmente controllata da quest’ultima), al di sotto della catena appenninica questa superficie va a coincidere con la zona di transizione fragile (sismogenetica) e duttile/plastica (asismica), raccordandosi con la AF.
Immagine:
Sequenza dell''Italia Centrale
158,44 KB
Forse è questo il motivo per cui nella figura sottostante si parla genericamente di uno "strato": a questa latitudine forse la AF perde la sua individualità coincidendo con la transizione fragile duttile.

buon serata

Immagine:
Sequenza dell''Italia Centrale
84,67 KB

maurizio
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Inserito il - 10 gennaio 2017 : 14:18:33 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Si, concordo che la ATF possa perdere la sua "individualità" anche se in base alla sismicità (vedi ipocentri nelle figure che proponi) si nota coma persistano anche al di sotto della transizione fragile-duttile (BDT). Sicuramente è una sismicità meno pronunciata in termini numerici e di magnitudo.

Sul termine "strato", a me convince poco, essendo che in realtà si tratta di un "volume litosferico". E' altresì vero che si descrive una sezione e quindi in un certo senso giustifica il termine usato.
Dalla distribuzione degli ipocentri, si vede bene come si tratta di una "superficie" bem delimitata. Sarebbe interessante eseguire una linea sismica in modo da vedere se i dati geofisici confermano l'ipotesi dei dati sismologici.

Paolo
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mauriziocaprarigeologo
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Inserito il - 10 gennaio 2017 : 21:55:26 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Sarebbe anche interessante capire se, a proposito di gravimoti, per le scosse principali di questa sequenza Link
sia stata verificata, a posteriori, la validità dell’ipotesi di Doglioni ed altri Link di cui discutemmo anni fa Link

(…) A statistically significant correlation has been shown between seismicity (M>5.5 global shallow thrust earthquakes) and higher peak tidal stresses at continent–ocean margins, where there is a large ocean-loading component of tidal stress (Ray, 2001). However, compressive earthquakes occur more frequently during the high tide (Cochran et al., 2004) whereas extensional earthquakes are more frequent during low tides (Wilcock, 2001).(…). Therefore, the lithostatic load becomes smaller during the high tide, and larger during the low tide. This oscillating wave determines a decrease of &3 during the high tide, and an increase of &1 during the low tide. (…) As an example, during the recent Apennines L'Aquila earthquake sequence (April 6, 2009), the main event (Mw= 6.3, extensional focal mechanism, NEIC) occurred very near to a gravity maximum (low solid tide), thus suggesting that the larger the lithostatic load, the larger is σ1 and the activation of extensional stresses. Since the lithosphere has been documented to be in a critical state, small variations of the lithostatic load even of few Pascal may trigger the rupture or the slow viscous flow of rocks (e.g., Twiss and Moores, 1992).”
Immagine:
Sequenza dell''Italia Centrale
50,61 KB

maurizio
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balocchi
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Inserito il - 10 gennaio 2017 : 23:15:22 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Io propongo questo articolo Link una lettura prima di coricarsi...
L'articolo non ha a che fare con immagine che hai postato, che riguarda più il motore della tettonica e il ruolo della Luna... Di recente è uscito un articolo che mette in luce come forti terremoti si siano formati in corrispondenza della luna nuova o vecchia, concludendo come la Luna possa (in termini probabilistici) determinare un "innesco" (trigger) di un terremoto. Ossia la luna "potrebbe" essere la goccia che fa traboccare il vaso [si intende che la crosta è già ampiamente carica di energia e la luna "anticiperebbe" un forte terremoto che comunque sarebbe accaduto anche senza l'influenza mareale da parte della luna]

Il modello del "gravimoti" è difficile da digerire non solo a livello accademico...
Personalmente ritengo ci sia un fondo di verità, legata anche alla sismicità pre-sequenza sismica e pre-M 6.5...


Paolo

Modificato da - balocchi in data 10 gennaio 2017 23:20:15
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mauriziocaprarigeologo
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Inserito il - 11 gennaio 2017 : 07:17:04 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Sì, mi riferivo soprattutto alla parte inferiore della figura; la stessa figura, più completa, e che rappresenta quanto detto nello stralcio di testo che avevo riportato, è la seguente
Immagine:
Sequenza dell''Italia Centrale
109,74 KB
Lo leggerò con calma e volentieri l’articolo…e scommetto che quella verifica riserverebbe alcune sorprese…(la mia domanda era retorica e un po’ provocatoria, a dire il vero)…mi colpì fin dai tempi del liceo il fatto che, ad esempio, la stragrande maggioranza dei terremoti lunari registrati dai sismografi lasciati sul satellite nel corso delle varie missioni, chissà perché, facevano registrare gli ipocentri solo sulla faccia rivolta verso la terra…:-)

...adesso poi che Dogloni è a capo dell'ingv, queste idee potrebbero avere maggiore risonanza, magari.

buona giornata

maurizio
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mauriziocaprarigeologo
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Inserito il - 14 gennaio 2017 : 18:59:41 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di balocchi:
Io propongo questo articolo Link una lettura prima di coricarsi...

Ho scaricato l’articolo;
in effetti ne avevamo già parlato qui
Link
anche se l’articolo che hai linkato è una forma più completa e e “aggiornata” di quei “prepapers”, che risalgono infatti al 2013 e 2014;

l’ho letto, molto interessante, e dà conto di quasi tutti i fenomeni associati ai “terremoti gravitativi”;
in relazione al modello proposto mi ha particolarmente incuriosito, tra le altre, questo aspetto (figura sotto) : “The model predicts that the dilated wedge formed during the interseismic will be contracted during the coseismic stage. An example of this inversion occurred during the 1986 Kalamata (South Peloponnesus) normal fault-related earthquake, which was associated with several compressional focal mechanisms”.
Immagine:
Sequenza dell''Italia Centrale
57,21 KB

Mi chiedo: è stato osservato qualcosa di simile nella recente crisi sismica? Ne sai qualcosa? Questo potrebbe in effetti essere un punto chiave per la verifica dell’applicabilità del modello ai nostri terremoti appenninici.

buona serata

maurizio
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“Un géologue est essentiellement un lithoclaste, ou rompeur de pierre…” - D. Dolomieu

“Non crederai a tutte queste sciocchezze, vero Teddy?” - M. Ewing (geofisico e oceanografo) a E. Bullard (geofisico), a proposito della tettonica delle placche (NY, 1966)
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balocchi
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Inserito il - 15 gennaio 2017 : 01:34:18 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Non so nulla se sia stato osservato qualcosa durante l'attuale crisi sismica in Italia centrale. So però, che il modello è stato riscontrato nel terremoto de L'Aquila.
Credo che a metà anno cominceranno ad uscire qualche studio dettagliato sul terremoto dell'Italia centrale e vedremo come sarà interpretato: in modo classico o con questo nuovo concetto???

Il concetto di "gravimoto" rappresenta un nuovo modo di "vedere & percepire" il terremoto e i suoi segnali. Purtroppo non dipende da chi sta al vertice, ma dalle persone che stanno alla base...
Deve ancora "volare e posarsi" prima di essere pienamente accolto...

Paolo
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