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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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Autore |
Discussione |
maarbal
Utente V.I.P.
Città: Prato
Regione: Toscana
263 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 18 gennaio 2017 : 20:36:13
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E altre 4 forti scosse ... a soli 3 giorni dal plenilunio: può essere una coincidenza o come dicevate più su realmente può aver avuto la sua incidenza? |
Abbiamo due vite, e la seconda inizia quando ci rendiamo conto di averne una sola. |
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balocchi
Utente V.I.P.
Città: Modena
Prov.: Modena
Regione: Emilia Romagna
303 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 18 gennaio 2017 : 22:42:36
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Di seguito Link un aggiornamento sulla sequenza sismica dell'Italia Centrale con le considerazioni sismotettoniche sugli eventi del 18/01/2016.
Gli studi condotti di "influenza lunare" sono stati condotti su eventi di maggiore Magnitudo. Mio parere è che una relazione possa sussistere, ma è difficile capire quale "entità" gioca la forza lunare. Sulle pubblicazione si legge il termine "trigger" che indica come le forze mareali solide siano una "accessorio" ossia quella goccia che fa traboccare il vaso già colmo!!! In altre parole, in assenza della forza mareale, il terremoto sarebbe accaduto ugualmente. La forza della luna avrebbe "anticipato" il terremoto.
Sicuramente è un argomento affascinate e che merita approfondimento da parte della comunità scientifica. |
Paolo |
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mauriziocaprarigeologo
Moderatore
3515 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 19 gennaio 2017 : 21:33:37
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| Messaggio originario di maarbal:
E altre 4 forti scosse ... a soli 3 giorni dal plenilunio: può essere una coincidenza o come dicevate più su realmente può aver avuto la sua incidenza?
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ciao isabella, ciao paolo; la questione, come ha detto anche Paolo, è ampiamente dibattuta. Anche sull’entità della magnitudo dei terremoti che possono essere in qualche modo innescati (triggered) dalle maree solide luni-solari non c’è comune accordo: qui, ad esempio, Link si dice che una correlazione statistica significativa è stata evidenziata per i terremoti più superficiali (< 20km) e di magnitudo medio-bassa (M<4); non solo: i terremoti con meccanismo focale da faglia diretta o trascorrente sono più “sensibili” di quelli per faglia inversa (come nelle aree di subduzione) - ma questo è intuibile; a titolo di puro esercizio teorico: la scossa più forte di tutta la sequenza, quella del 30 ottobre (6.5), è avvenuta in luna nuova Link in coincidenza con uno dei due massimi gravimetrici giornalieri (minimi mareali).
Tutto questo può certo essere una pura coincidenza, ma è importante, come già sottolineato da Paolo, seguire anche queste linee di ricerca e capire che in una regione in cui la litosfera si trovi in uno stato di equilibrio limite, piccole variazioni dello stato tensionale (siano esse dovute a fenomeni astronomici o a trasferimento di stress tra faglie limitrofe - come nel modello CFF citato da Paolo) possono portare al fagliamento.
buona serata
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maurizio ____________________
“Un géologue est essentiellement un lithoclaste, ou rompeur de pierre…” - D. Dolomieu
“Non crederai a tutte queste sciocchezze, vero Teddy?” - M. Ewing (geofisico e oceanografo) a E. Bullard (geofisico), a proposito della tettonica delle placche (NY, 1966)
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balocchi
Utente V.I.P.
Città: Modena
Prov.: Modena
Regione: Emilia Romagna
303 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 19 gennaio 2017 : 22:19:10
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Sul trasferimento dello stress statico, propongo questi due link: 1. viene descritto la possibile relazione di interferenza tra la faglia che ha generato il terremoto de L'Aquila del 2009 e quella che ha generato il terremoto del 24/08/2016 in Italia Centrale Link 2. Qui viene detto come il terremoto del 24/08 abbia trasferito stress alle faglie circostanti e "In our judgment, the Norcia, Gorzano, Capitignano Faults could now be the next domino pieces to fall", quindi gli autori ritengono che le faglie prossime a potere ri-attivarsi con un "effetto domino" siano quelle di Norcia, Gorzano, Capitignano Link
Il modello di trasferimento dello stress statico da informazioni in termini puramente probabilistici e non deterministici, sull'evoluzione spaziale della sequenza sismica. Non da informazioni, invece sulle tempistiche di accadimento. Una faglia stressata da una adiacente, potrebbe attivarsi in giorni, anni, decenni... Gli esempi sono tanti anche in Italia (Calabria, Friuli, Emilia).
Riporto anche questo Link dove viene spiegato con termini semplici cosa si intende per "effetto domino" |
Paolo |
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mauriziocaprarigeologo
Moderatore
3515 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 21 gennaio 2017 : 16:29:45
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non si raggiungono i link, almeno io non ci riesco; controlla paolo |
maurizio ____________________
“Un géologue est essentiellement un lithoclaste, ou rompeur de pierre…” - D. Dolomieu
“Non crederai a tutte queste sciocchezze, vero Teddy?” - M. Ewing (geofisico e oceanografo) a E. Bullard (geofisico), a proposito della tettonica delle placche (NY, 1966)
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balocchi
Utente V.I.P.
Città: Modena
Prov.: Modena
Regione: Emilia Romagna
303 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 21 gennaio 2017 : 22:09:53
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Purtroppo non posso modificare il post precedente. Riporto i due link che avevo messo. Il terzo è funzionante.
1. interferenza tra la faglia che ha generato il terremoto de L'Aquila del 2009 e quella che ha generato il terremoto del 24/08/2016 in Italia Centrale Link
2. Qui viene detto come il terremoto del 24/08 abbia trasferito stress alle faglie circostanti e "In our judgment, the Norcia, Gorzano, Capitignano Faults could now be the next domino pieces to fall", quindi gli autori ritengono che le faglie prossime a potere ri-attivarsi con un "effetto domino" siano quelle di Norcia, Gorzano, Capitignano Link |
Paolo |
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mauriziocaprarigeologo
Moderatore
3515 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 22 gennaio 2017 : 17:10:22
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| Messaggio originario di balocchi:
Purtroppo non posso modificare il post precedente. Riporto i due link che avevo messo. Il terzo è funzionante.
1. interferenza tra la faglia che ha generato il terremoto de L'Aquila del 2009 e quella che ha generato il terremoto del 24/08/2016 in Italia Centrale Link
2. Qui viene detto come il terremoto del 24/08 abbia trasferito stress alle faglie circostanti e "In our judgment, the Norcia, Gorzano, Capitignano Faults could now be the next domino pieces to fall", quindi gli autori ritengono che le faglie prossime a potere ri-attivarsi con un "effetto domino" siano quelle di Norcia, Gorzano, Capitignano Link
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sì, mi pare che sull'interpretazione del pregresso e delle possibili evoluzioni future ci sia un sostanziale accordo Link
Terremoto centro Italia: si riunisce la Commissione Grandi Rischi-Settore Rischio Sismico 20 gennaio 2017 "...La sequenza sismica che ha colpito l’Appennino Centrale su una lunghezza complessiva di oltre 70 km, ha avuto sino ad ora quattro momenti principali di rilascio sismico: il 24 agosto, con l’evento di M6 di Amatrice; il 26 ottobre, con due eventi principali di M5.4 e M5.9 che hanno esteso la sismicità verso nord; il 30 ottobre, con l’evento di M6.5 che ha ribattuto la zona a cavallo degli eventi precedenti; il 18 gennaio, con 4 eventi di magnitudo M5.0-5.5, su una lunghezza di circa 10 km nella parte meridionale della sequenza, nell’area di Montereale, che si ricongiungono alla sismicità aquilana del 2009.
Si tratta di una singola sequenza sismica. L'area era già stata colpita da sequenze simili e da grandi terremoti in passato, in particolare dall’evento del 1639, e non era stata interessata dagli eventi recenti di Colfiorito (1997) e dell'Aquila (2009). Questa sequenza può essere considerata come tipica dell’attività sismica appenninica, e come tale aspettata sulla base della storia sismica e del contesto sismo-tettonico regionale. Un aspetto della sismicità di questa regione è la possibilità che le sequenze possano avere una ripresa e propagarsi alle aree limitrofe, come già avvenuto ad esempio per la sequenza del 1703 (con una durata di oltre un anno e due eventi di magnitudo tra 6.5 e 7 a distanza di un mese), del 1639 (almeno due eventi comparabili a distanza di una settimana), di Colfiorito (1997, M6.0, con una sequenza di sei eventi di magnitudo oltre 5.2 su una durata di sei mesi) e ora nella zona di Amatrice, con tre eventi di Mw5.9-6.5 negli ultimi cinque mesi. La Commissione conferma l’impianto interpretativo già formulato a seguito degli eventi del 24 agosto e del 26 e 30 ottobre. Ad oggi non ci sono evidenze che la sequenza sismica sia in esaurimento. La Commissione identifica tre aree contigue alla faglia principale responsabile della sismicità in corso, che non hanno registrato terremoti recenti di grandi dimensioni e hanno il potenziale di produrre terremoti di elevata magnitudo (M6-7). Questi segmenti – localizzati rispettivamente sul proseguimento verso Nord e verso Sud della faglia del Monte Vettore-Gorzano e sul sistema di faglie che collega le aree già colpite dagli eventi di L’Aquila del 2009 e di Colfiorito del 1997 – rappresentano aree sorgente di possibili futuri terremoti." |
maurizio ____________________
“Un géologue est essentiellement un lithoclaste, ou rompeur de pierre…” - D. Dolomieu
“Non crederai a tutte queste sciocchezze, vero Teddy?” - M. Ewing (geofisico e oceanografo) a E. Bullard (geofisico), a proposito della tettonica delle placche (NY, 1966)
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balocchi
Utente V.I.P.
Città: Modena
Prov.: Modena
Regione: Emilia Romagna
303 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 22 gennaio 2017 : 18:37:27
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Si ho letto anche io il comunicato. Non capisco però quanto, ciò che dicono, sia legato ad una sola analisi della sismicità storica o all'eventuale realizzazione di un modello di trasferimento dello stress. Questo non c'è dato sapere perchè non hanno pubblicato alcuna mappa, a differenza di quella dopo il terremoto del 24/08.
In merito al Comunicato e a quanto suscitato ho scritto a questo Link |
Paolo |
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mauriziocaprarigeologo
Moderatore
3515 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 23 gennaio 2017 : 19:08:35
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Mi sembra che il ragionamento sia basato più sull'andamento delle sequenze passate e sull'individuazione dei segmenti di faglia non ancora attivatisi rispetto a queste (i cosiddetti gap sismici); molte polemiche sono sorte, mi pare, in seguito a questa dichiarazione. La premura della commissione penso sia stata condizionata anche dalle note vicende del sisma aquilano.
buona serata
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maurizio ____________________
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mauriziocaprarigeologo
Moderatore
3515 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 25 gennaio 2017 : 21:28:02
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Una visione diametralmente opposta relativamente alle possibilità prospettate nel comunicato della Commissione Grandi Rischi da parte del prof. Moretti:
Mercoledì 18 scorso si sono verificate nell’area 4 scosse di magnitudo maggiore di 5 (5.2, 5.4, 5.5, 5.1) succedutesi in rapida successione temporale da NW verso SE lungo un allineamento di circa 10 km, corrispondente con sorprendente precisione al tratto “mancante” o “silente” della struttura sismogenetica, 4a 4b che appare così “completa” in tutta la sua estensione geografica (fig. 4b). Sommando le energie delle quattro scosse (ricordiamo che la magnitudo è l’espressione in forma logaritmica dell’energia) otteniamo una magnitudo equivalente di circa 5.9, corrispondente alla massima energia che era possibile attribuire al tratto mancante della struttura. In altre parole il 18 gennaio 2017 si è effettivamente verificato un evento di magnitudo 5.9, articolato in 4 eventi successivi. Del resto anche il terremoto del 6 aprile 2009 è stato suddiviso dai sismologi INGV in tre eventi successivi, separati da circa 2 secondi l’uno dall’altro; rivolgendoci alla storia, anche il grande terremoto del 1456 (M>7, fig. 2b) è risultato essere articolato in almeno tre scosse in rapida successione. Si tratta quindi di un fenomeno assolutamente comune (od almeno certo non sorprendente) nella storia sismica passata e recente dell’Appennino!! Alla luce di quanto esposto appare assolutamente ingiustificato, tanto storicamente che sismologicamente, l’allarme diffuso dall’INGV e dalla Commissione Grandi Rischi, la quale peraltro non accenna esplicitamente all’area aquilana come possibile scenario di un “futuro evento di magnitudo ancora maggiore”. Nella mia misera esperienza di Geologo del Territorio “martello e scarponi”, consapevole del mio infimo ruolo accademico, ma formato (questo almeno me lo permetterete!) alla scuola di maestri come Gaetano Giglia, Paolo Pialli e Paolo Scandone, mi permetto di contestare le assurde conclusioni della Commissione Grandi Rischi e dei notabili dell’INGV che avrà l’unico effetto di seminare il panico tra le popolazioni abruzzesi, mettendo in ginocchio quel che resta dell’economia e del tessuto produttivo aquilano, e non gioverà certo a salvaguardare il territorio dell’Appennino meridionale dove, viceversa, sarebbe opportuno avviare dettagliate analisi sismotettoniche, geochimiche e sismologiche, senza trascurare l’accurato rilevamento dei transienti (precursori) sismici. Antonio Moretti - 22 gennaio 2017
Qui l’articolo completo Link
Inoltre, consiglio, per chi fosse interessato, questo video, nel quale con grande chiarezza e semplicità, lo stesso Moretti dà una cornice di geologia regionale ai recenti (ma non solo) eventi sismici
Link
buona serata |
maurizio ____________________
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mauriziocaprarigeologo
Moderatore
3515 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 05 febbraio 2017 : 21:42:09
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Sulla base di una modellazione delle deformazioni del suolo, l’INGV ha pubblicato una ricostruzione della sorgente sismica per gli eventi del 18 gennaio scorso (quattro eventi di magnitudo da 5.0 a 5.5) avvenuti nei dintroni di Montereale. Si tratta di un segmento della faglia del Monte Gorzano, la stessa alla quale si ricollegano i terremoti di Campotosto del 2009 e quello di Amatrice del 24 agosto 2016. E’ stato calcolato uno spostamento massimo di circa 90 cm, il quale però non ha raggiunto la superficie (non sono state pertanto riconosciute riattivazioni su “vecchi” gradini o specchi di faglia affioranti).
Nella stessa comunicazione dell’INGV è riportato anche un interessante quadro di sintesi di tutti i modelli di sorgente per i terremoti dall’aprile 2009 (Aquila) a quelli di Montereale del gennaio 2017.
fonte: INGVImmagine: 132,93 KB fonte: INGVImmagine: 62,43 KB
Anomala e interessante, a mio avviso, la geometria della faglia che ha generato il più forte dei terremoti (6.6, 30 ottobre 2016), soprattutto per quanto riguarda la sua pendenza, come faglia diretta, rispetto a tutti gli altri segmenti adiacenti; nel link riportato tempo fa da Paolo Link gli autori evidenziavano già questa stranezza: "One might ask why the epicenter lies 12-13 km west of the Vettore-Bove fault, and we don’t have a good answer. The epicenter should lie perhaps 5-6 km to the west, since the fault surface is itself inclined (‘dipping to’) the west, but not as far as it would appear right now."
A questo punto mi sembra chiarita anche l’anomalia che avevo notato a proposito delle deformazioni del suolo misurate per il sisma del 30 ottobre
| 101,02 KB
seconda cosa; poiché queste deformazioni sono assolute, mi chiedevo anche come si possa spiegare un sollevamento del suolo in un quadro tettonico di generale distensione; ha a che fare con una geometria particolare della faglia in profondità (magari listrica?); hai qualche spiegazione?
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Questo il link Link |
maurizio ____________________
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balocchi
Utente V.I.P.
Città: Modena
Prov.: Modena
Regione: Emilia Romagna
303 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 08 febbraio 2017 : 00:26:01
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Una tale direzione della faglia di Norcia (quella che ha generato il terremoto di Mw 6.5) mi sembra poco plausibile in relazione alla direzione delle altre faglie. Inoltre non credo si sia riattivata la faglia di Norca, ma trattasi di una superficie più profonda del Vettore-Bove.
Mi lascia perplesso questa interpretazione... mah se così è... |
Paolo |
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mauriziocaprarigeologo
Moderatore
3515 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 08 febbraio 2017 : 22:29:10
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| Messaggio originario di balocchi:
Inoltre non credo si sia riattivata la faglia di Norca, ma trattasi di una superficie più profonda del Vettore-Bove. |
Sì, certo, non è la faglia “di Norcia” che si è attivata; è quella del Vettore; ma raccordare la sua emergenza di superficie (foto) con la posizione dell’ipocentro del main shock e delle repliche costringe inevitabilmente a quella geometria; Immagine: 168,96 KB peraltro questa pendenza, inferiore a quella “canonica” per le faglie dirette, è evidenziata dalla distribuzione degli ipocentri della sequenza; nella prima immagine in alto della serie, a me sembra tra l’altro di vedere una geometria leggermente curva (listrica) del piano di faglia; Immagine: 118,38 KB
tra il serio e il faceto (della serie qui lo dico e qui lo nego): più guardo gli effetti sulla deformazione del suolo (abbassamento nella zona di distacco, rigonfiamento “a valle”), più mi ricorda una enorme frana o deformazione gravitativa profonda (a proposito di graviquakes)
buona serata
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maurizio ____________________
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Pezzo da Gaeta
Utente Senior
Città: Lecco
Prov.: Lecco
Regione: Lombardia
2268 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 09 febbraio 2017 : 10:49:22
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Vi seguo anche se non entro nella discussione. Grazie. |
Pezzo da Gaeta
Più conosco, più mi accorgo di non conoscere. |
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mauriziocaprarigeologo
Moderatore
3515 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 29 aprile 2017 : 20:39:41
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| Messaggio originario di mauriziocaprarigeologo:
| Messaggio originario di maarbal:
E altre 4 forti scosse ... a soli 3 giorni dal plenilunio: può essere una coincidenza o come dicevate più su realmente può aver avuto la sua incidenza?
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ciao isabella, ciao paolo; la questione, come ha detto anche Paolo, è ampiamente dibattuta. Anche sull’entità della magnitudo dei terremoti che possono essere in qualche modo innescati (triggered) dalle maree solide luni-solari non c’è comune accordo: qui, ad esempio, Link si dice che una correlazione statistica significativa è stata evidenziata per i terremoti più superficiali (< 20km) e di magnitudo medio-bassa (M<4); non solo: i terremoti con meccanismo focale da faglia diretta o trascorrente sono più “sensibili” di quelli per faglia inversa (come nelle aree di subduzione) - ma questo è intuibile; a titolo di puro esercizio teorico: la scossa più forte di tutta la sequenza, quella del 30 ottobre (6.5), è avvenuta in luna nuova Link in coincidenza con uno dei due massimi gravimetrici giornalieri (minimi mareali).
Tutto questo può certo essere una pura coincidenza, ma è importante, come già sottolineato da Paolo, seguire anche queste linee di ricerca e capire che in una regione in cui la litosfera si trovi in uno stato di equilibrio limite, piccole variazioni dello stato tensionale (siano esse dovute a fenomeni astronomici o a trasferimento di stress tra faglie limitrofe - come nel modello CFF citato da Paolo) possono portare al fagliamento.
buona serata
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subito dopo l'introduzione della Brusin da 7:20 in poi su questo aspetto specifico... Link
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maurizio ____________________
“Un géologue est essentiellement un lithoclaste, ou rompeur de pierre…” - D. Dolomieu
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