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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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GerardoC
Utente Junior
Città: Potenza
Prov.: Potenza
74 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 31 gennaio 2014 : 12:36:26
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Cari amici, ottenuto finalmente un microscopio fatto a forma di microscopio è venuto il momento di collegarlo decentemente a una decente macchina fotografica. Quasi tutti voi ci siete già passati e quindi sapete bene quello che sto per scrivere, ma vedo che ci sono sempre nuovi arrivi e forse a qualcuno queste considerazioni e questi miei tentativi possono essere utili.
Il primo passo è la costruzione di un raccordo che mi permetta di collegare la reflex al fuoco diretto, perché ho l'impressione che meno vetro ci metto in mezzo tra il vetrino e il sensore e meglio è! E poi non ho proprio alcuna voglia di rinunciare qualità e al basso rumore del bel sensorone di una reflex in favore del sensorino piccino picciò di una compatta!
Ma, come mi ha insegnato l'ottimo Enotria, ci sono due problemi: 1. in condizioni normali l'immagine primaria prodotta dall'obiettivo si forma dentro il tubo portaoculari, 10 mm più in basso del bordo superiore e per portarla fino al sensore della fotocamera bisogna ridurre la distanza di lavoro degli obiettivi rispetto rispetto a quella di progetto: in conseguenza di ciò peggiora la qualità dell'immagine e alcuni obiettivi con limitata wd non raggiungono proprio il fuoco!; 2. moltissimi obiettivi forti (con l'eccezione di quelli di tipo Croma Free, come quasi tutti i Nikon) hanno un residuo di cromatica laterale che viene compensata dagli oculari con una cromatica laterale uguale e contraria, lavorare senza oculare quindi implica la mancata compensazione dell'aberrazione.
Per risolvere questo secondo problema bisogna spendere dei soldini e comprare obiettivi forti CF .
Per risolvere il primo problema basta... levare la testata binoculare! È così possibile costruire un raccordo fotografico capace di posizionare la superficie del sensore esattamente nella posizione giusta, ovvero a 150 mm dalla "battuta" del revolver portaobiettivi.
Nella "progettazione" del raccordo mi sono regolato come segue. Prima di tutto ho verificato come fosse fatto l'attacco della testata allo stativo.
86,76 KB ]1. L'attacco a coda di rondine sullo stativo del Laborlux è perfettamente circolare e la testata è trattenuta in sede da tre "dentini" che si serrano intorno alla coda di rondine della testata grazie a delle molle e che è possibile aprire manovrando un'apposita levetta. 2 e 3. Il dentino visto di profilo e l'attacco della testata, quotati secondo le misure che sono riuscito a prendere o a calcolare. Naturalmente la precisione NON È al centesimo di millimetro come le due cifre decimali potrebbero far pensare
Una volta capito come attaccare il raccordo allo stativo, come attaccare l'altro lato alla macchina fotografica? Facile: una filettatura standard T/T2 (M42x0,75) così posso attacarlo alla reflex con l'apposito anello T2/PK che già uso per collegare la reflex al telescopio e accedere all'infinita sequela di raccordi e prolunghe con filettatura T2.
Va tutto bene, ma quanto deve essere lungo questo benedetto ferraccio?
Calcolando il tiraggio dello stativo (43,25 mm dalla battuta dell'obiettivo fino alla base della testata), il tiraggio della Pentax (45,6 mm) e lo spessore dell'anello T2/PK (9 mm), abbiamo un tiraggio complessivo "di partenza" di 97,85 mm. Poiché il tiraggio per gli obiettivi calcolati per lunghezza di tubo 160 mm deve essere di 150 mm consegue che il raccordo dovrebbe essere lungo 150-97,85 = 52,15 mm dalla battuta della testata alla battuta della filettatura.
Benissimo, ma già in qualche foto fatta utilizzando il telextender del telescopio come raccordo di fortuna, ho avuto un brutto alone bianco al centro delle foto a causa dei riflessi interni sulla verniciatura nera non abbastanza opaca... figuriamoci su cinque centimetri abbondanti d'alluminio che fuoco d'artificio potrei avere con una semplice verniciatura fatta in casa! Così ho pensato che sarebbe stato preferibile far realizzare un raccordo lungo solo 16,15 mm per poi raggiungere i 52 mm aggiungendo alla fotocamera un tubo macro da 36 mm. In tal modo avrei i seguenti vantaggi: 1. Il tubo macro ha un interno con un trattamento antiriflesso di prim'ordine, molto migliore di quello che potrei mai fare artigianalmente nel raccordo; 2. ho abbastanza spazio per aggiungere un tele-extender regolabile in modo da poter usare obiettivi per qualunque lunghezza di tubo e variare l'ingrandimento variando il tiraggio (entro limiti ragionevoli); 3. aggiungere un modulo capace di contenere un oculare da proiezione da usare per ottenere i migliori risultati con gli obiettivi forti bisognosi di un opportuno oculare compensatore.
A partire da queste considerazioni ho sviluppato questo disegno del raccordo con le misure arrotondate a valori che mi sembrano ragionevolmente probabili tenendo conto degli errori di misurazione del calibro e soprattutto miei.
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Ed ecco finalmente pronto il raccordo frutto di tutte queste elucubrazioni !!
16,88 KB
Il barilotto è rivestito internamente con carta floccata nera per evitare i riflessi ed ha una lunghezza, da battuta a battuta, di 16,15 mm che viene poi espansa a 52,15 utilizzando un tubo macro Kenko da 36 mm. Potrò usare questo adattatore anche con obiettivi progettati per altre lunghezze di tubo aumentando il tiraggio con le prolunghe T2 Baader Planetarium (che hanno un ottimo trattamento antiriflesso interno). L'inquadratura e la messa a fuoco potranno essere controllate sia sullo schermo della macchina fotografica o sia su uno schermo esterno HDMI. Ecco quindi il mio set-up per la fotografia al fuoco diretto in tutto il suo splendore :
69,78 KB
Bello. Ma funziona? Vediamo. Questa è una foto di un vetrino micrometrico a 10x per verificare il campo inquadrato.
45,15 KB In grigio il campo invisibile negli oculari, in rosso il crop dell'area meglio corretta degli obiettivi Leitz EF e in azzurro il campo della Pentax Q che inquadra solo il meglio del meglio.
Poiché lavoro con un tiraggio pari al tiraggio nominale, ho un ingrandimento sul piano del sensore pari all'ingrandimento dell'obiettivo in uso (4:1 con il 4x, 10:1 con il 10x eccetera). Ma usando un sensore APS-C da 15,6x23,4 mm, Il campo inquadrato è parecchio più grande di quello visibile negli oculari e mostra anche la periferia più estrema dell'immagine prodotta dagli obiettivi, quella dove l'immagine è meno a fuoco e meno corretta. Ma il problema è di facile soluzione: basta croppare, tanto sulla K7 ho 14 Mpixel e se non dovessero bastare attacco la K3 che ne ha 24
E finalmente un paio di scatti di prova a un vetrino "vero". Vabbé, è di quelli pronti , ma tanto per vedere...
166,81 KB Mitosi cellule apicali di radice di cipolla ob. 10x (crop corrispondente al rettangolo rosso sul vetrino micrometrico)
158,55 KB Mitosi cellule apicali di radice di cipolla ob. 40x (crop come sopra)
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Modificato da - GerardoC in Data 31 gennaio 2014 12:40:20
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geppe
Moderatore
Città: lesmo
Prov.: Milano
Regione: Lombardia
5397 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 31 gennaio 2014 : 13:46:37
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ottimo, l'illuminazione sembra perfetta, adesso aspettiamo gli scatti sul vivo |
Giuseppe
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