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Inutile dire che siamo completamente in linea con gli ideali di queste associazioni.

Per contribuire alle finalità di salvaguardia che il forum si propone chiediamo inoltre a tutti gli utenti di collaborare con noi affinchè si possa contribuire a diffondere un'etica di approccio all'osservazione della fauna che rechi il minor disturbo possibile agli animali.


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 Provocazione (?) sul lupo
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Aureliano Cerreti
Utente V.I.P.

Città: Borgo Valsugana
Prov.: Trento


275 Messaggi
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Inserito il - 08 ottobre 2011 : 01:07:54 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Intanto, saluto tutti, ché è il mio primo messaggio sul forum.
Poi, vorrei chiedere a chiunque voglia discuterne: e riportare il lupo in Sicilia? E' l'unica parte del suo areale storico italiano dove difficilmente potrà tornare da solo, direi...
Visto che sarebbe la prima reintroduzione del lupo in Europa (credo), ci sarebbero una notevole quantità d'aspetti da considerare - a partire dalla reazione del mondo rurale locale.
Personalmente, a me pare una prospettiva molto affascinante e di certo auspicabile. Che ne pensate?
Aureliano

orlandini
Utente V.I.P.

Città: Montesilvano
Prov.: Pescara

Regione: Abruzzo


181 Messaggi
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Inserito il - 08 ottobre 2011 : 06:51:28 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
...interessante...ma credo irrealizzabile. Com'e' la situazione ungulati in Sicilia ?? Avete un problema cinghiali ?



Stefano Orlandini
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gigi58
Moderatore Trasversale


Città: Trapani
Prov.: Trapani

Regione: Sicilia


17657 Messaggi
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Inserito il - 08 ottobre 2011 : 08:06:53 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di orlandini:

...interessante...ma credo irrealizzabile. Com'e' la situazione ungulati in Sicilia ?? Avete un problema cinghiali ?



Stefano Orlandini

sono presenti e in qualche posto sono anche molti. Il problema invece secondo me sarebbero glia areali idonei, nel senso che sono troppo frazionati

Gigi
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Giovanni Todaro
Utente Junior

Città: Vaiano Cremasco


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Inserito il - 08 ottobre 2011 : 10:25:29 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Esistono vaste zone in cui il lupo potrebbe vivere senza problemi (uomo a parte): i monti Peloritani, Madonie, Sicani. Il fatto è che in Sicilia, a quanto mi risulti, non c'è nessuno che studi questo animale a livello storico, eppure dovrebbero esserci dati nascosti negli archivi. Ho contattato direttamente il comune e la biblioteca di Palazzolo Acreide (dove nel 1695 una lupa uccise diverse persone per antropofagia, non era rabida)ma neppure loro ne sapevano nulla. Trovare dati un po' approfonditi sul lupo in Sicilia credo sia cosa impossibile, e dire che si estinse intorno al 1930 (ma mi risulta un probabile abbattimento una ventina di anni dopo)e non secoli fa. Le prede ci sarebbero, a cominciare dai numerosissimi porcastri che sono un vero problema sull'Appennino siculo. Non credo che si reintrodurrà mai il lupo in Sicilia, credo non interessi a nessuno, politicamente. Se accadrà sarà perchè qualcuno lo farà autonomamente e in silenzio.
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salvob
Utente Senior


Città: Trabia
Prov.: Palermo

Regione: Sicilia


1569 Messaggi
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Inserito il - 08 ottobre 2011 : 14:34:02 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Giovanni Todaro:
SE accadrà sarà perchè qualcuno lo farà autonomamente e in silenzio.


Questo mi pare abbastanza impossibile!

Partiamo dal presupposto che molto probabilmente il lupo siciliano era una sottospecie, una tribù o comunque una popolazione completamente a sè stante rispetto al Canis lupus italicus anche se purtroppo non sono mai stati fatti studi in merito. Tutti gli esemplari preparati oggi, custoditi nei musei, sono molto più piccoli come dimensioni (nanismo insulare?) e con un fenotipo vistosamente diverso. La re-introduzione del lupo oggi sarebbe in realtà una "introduzione" di un lupo completamente diverso a livello genetico

Secondo poi...questi lupi dove dovrebbero stare?
Formano branchi e sono cacciatori che hanno bisogno di territori davvero enormi per sopravvivere. I territori idonei in Sicilia non sono realmente adatti, peccano dell'assenza di corridoi ecologici. Peccano di prede. Troppo pascolo di bestiame vario.
Senza contare il pericolo strade! Il rapporto di copertura stradale/estensione della regione è uno dei più alti in Italia, siamo affetti da vera e propria "stradomania". Basti pensare che Piano Battaglia, uno dei luoghi più belli e caratteristici nel cuore del parco delle Madonie, è comodamente accessibile in macchina in qualsiasi periodo dell'anno, con una enorme strada asfaltata migliore di quella della via dove abito

<<Gli uomini? Ne esistono credo, sei o sette. Li ho visti molti anni fà. Ma non si sa mai dove trovarli. Il vento li spinge qua e là. Non hanno radici e questo li imbarazza molto>> - Il piccolo principe
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Aureliano Cerreti
Utente V.I.P.

Città: Borgo Valsugana
Prov.: Trento


275 Messaggi
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Inserito il - 08 ottobre 2011 : 17:29:12 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie a tutti per l'interesse su questo argomento...

A proposito dell'osservazioni di salvob: non ho proprio le competenze per sbilanciarmi sul primo punto (sistematica del lupo siciliano) - al limite, senza disquisire sul merito, mi verrebbe in mente che, per gl'ungulati in Abruzzo e Calabria (e in prospettiva sui Nebrodi?), sono stati usati animali d'origini geografiche certamente assai lontane.

Comunque, mi concentro sul discorso "habitat" potenziale del lupo in Sicilia - e, sempre, più per domandare che per rispondere.

Formano branchi e sono cacciatori che hanno bisogno di territori davvero enormi per sopravvivere.

Con tutte le differenze del caso (in primis che l'areale siciliano non avrebbe continuità con alcun altro), ma popolazioni stabili sull'Appennino (per esempio in Calabria centro-meridionale) non insistono su territori di qualche decina di migliaia d'ettari?

I territori idonei in Sicilia non sono realmente adatti, peccano dell'assenza di corridoi ecologici. Peccano di prede. Troppo pascolo di bestiame vario.

Su questo: oltre al fatto che il lupo pare riuscirsi ad adattare bene anche a situazioni sub-ottimali, anche nell'Appennino peninsulare ci sono soluzioni di continuità nell'idoneità ambientale, e quindi nella presenza stabile (come la soglia dauna, o a settentrione dei Sibillini), per non parlare delle disgiunzioni con le popolazioni periferiche (su sistemi montuosi secondari in Toscana, Lazio, Puglia), che il lupo è riuscito a trasformare in zone di transito - non sarebbe così anche tra Peloritani - Nebrodi - Madonie ed Etna, per esempio?
Per le prede e il bestiame: il lupo esisteva in Sicilia fino all'ultima guerra, più o meno. E, se non sono male informato, allora la disponibilità di prede non doveva esser migliore dell'attuale, anzi. E l'allevamento, al limite, all'epoca ancora più diffuso - eppure, il lupo s'estinse per la persecuzione diretta, o no?

Senza contare il pericolo strade! Il rapporto di copertura stradale/estensione della regione è uno dei più alti in Italia, siamo affetti da vera e propria "stradomania". Basti pensare che Piano Battaglia, uno dei luoghi più belli e caratteristici nel cuore del parco delle Madonie, è comodamente accessibile in macchina in qualsiasi periodo dell'anno, con una enorme strada asfaltata migliore di quella della via dove abito

Questo potrebbe esser un aspetto di deterioramento ambientale rispetto a quando il lupo viveva in Sicilia (per il resto, credo non ci siano mai stati così tanti boschi sull'isola da secoli - per esempio). Però: alla densità stradale, corrisponde anche una pari densità di traffico? O son per lo più strade di rara percorrenza? Nel qual caso, il loro impatto quanto sarebbe incisivo?

Di mio aggiungo che, in ogni caso, vedrei una reintroduzione del lupo di necessità seguire quella degl'ungulati, comunque. E - già che ci siamo (anche s'andrebbe in un altro forum) - accoppiata a quella dell'avvoltoio monaco...
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Giovanni Todaro
Utente Junior

Città: Vaiano Cremasco


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Inserito il - 09 ottobre 2011 : 12:44:46 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Concordo pienamente con Aureliano. Fra l'altro è vero che i boschi di oggi in Sicilia sono ben più vasti che nel secolo scorso. Sulle dimensioni dei lupi dell'isola non so, e non mi baserei solo su pochi reperti disponibili. Al Museo di Scienze naturali di Milano ci sono due lupi imbalsamati abbattuti nell'Appennino tosco-emiliano nel '900 e sono decisamente piccoli rispetto alla media di quella zona. Può darsi, comunque, che la specie lì fosse più piccola, forse. Tuttavia:
Nel "Bollettino del Naturalista" del 1889 un corrispondente locale, dopo essersi lamentato dei danni e delle scorrerie di questi animali, scrisse che "la uccisione dei lupi, poco tempo addietro, era premiata dal Governo, ora il premio è però del tutto abolito". Sempre lo stesso anno il "Bollettino del Naturalista" riportò che “Il giorno 13 marzo u.s. si organizzò una caccia a quei voraci animali nel bosco di Castelbuono (nelle Madonie, N.d.A.)... sbucarono da quella foresta cinque grossi lupi di cui se ne uccisero tre... Come di solito questi lupi furono portati in trionfo pel paese, accompagnati dagli stessi cacciatori e da pastori con tamburi, con grande entusiasmo”. Nel 1891 "In territorio di S. Fratello, provincia di Messina, due cacciatori uccisero sette lupi che da qualche tempo terrorizzavano i mandriani". Il 4 gennaio 1902, un altro enorme lupo, probabilmente idrofobo, fu ucciso nel Bosco di S. Pietro, presso Caltagirone. Gli ultimi branchi di lupi sopravvissero ancora nelle folte faggete dei Nebrodi e delle Madonie e secondo alcune fonti l'ultimo esemplare in Sicilia venne abbattuto nel 1937. Addirittura, secondo voci non confermate scientificamente, il lupo sopravvisse e si riprodusse ancora per una ventina d'anni, tanto che negli anni '60 ne sarebbe stato abbattuto un altro". Sono dati che ho raccolto io da documentazioni dell'epoca.
Francamente, ritengo che sull'Appennino siculo ci siano spazi ben sufficienti per una discreta popolazione di lupi. Idem per le prede selvatiche (anche se sono sicuro che sorgerebbero i soliti problemi con gli allevatori). Si consideri che le dimensioni del cane da pastore di mannera erano (sono?) simili a quelle del pastore abruzzese. Se i lupi fossero stati molto più piccoli forse non sarebbe stato necessario utilizzare cani di quella mole.
Per quanto riguarda le reintroduzioni, basti pensare al capriolo nel meridione, certo non la sottospecie colà vivente originariamente. Anche negli USA, per esempio, il lupo reintrodotto a Yellowstone e che sta colonizzando gli stati confinanti non è quello anticamente esistente. Per esempio il lupo del Minnesota attuale (provenienza canadese)è molto più grande di quello estintosi. So di essere "estremista" in tal senso, ma penso che esemplari provenienti da Calabria e Puglia potrebbero ben adattarsi in Sicilia. Piuttosto che non avere il lupo in Sicilia - e il suo ruolo fondamentale - meglio averne uno che vive senza problemi a un paio di centinaia di chilometri di distanza.Il problema però è: chi mai deciderà un'eventuale reintroduzione?
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Frustone
Utente Senior

Città: Siena
Prov.: Siena

Regione: Toscana


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Inserito il - 09 ottobre 2011 : 14:11:26 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ti dirò la mia in merito, bada bene è un mio pensiero.
Non credo che il Lupo siciliano fosse a livello genetico qualcosa di "diverso" dal Lupo che abbiamo in Toscana o in Calabria..
La medesima cosa che si dice sul cinghiale, il Sus Scrofa Majori (quello che viene chiamato cinghiale Toscano o maremmano) non è nient'altro che un cinghiale "normale" endemizzato, cioè che con il tempo si è adattato alla macchia e a boschi bassi, quelli tipici della Toscana Meridionale.
Ma geneticamente mi dicono non abbia differenza con il Sus Scrofa..

Un pò come la livrea dei pesci che si adatta ai vari Habitat...
Il discorso secondo me l'ha centrato Salvob, ovvero la bella Sicilia è pronta per riaverli??

Io ti scrivo da una terra che è ricca di lupi,e ti dico che non è facile avere la fortuna di averli, tu parli di re-introdurli.
Sai che da me chi non "mastica" naturalismo è convinto che essi siano reintrodotti?

Non hai idea della fatica che facciamo per far capire la verità,ovvero che nessuno li ha reintrodotti, ma che è massicciamente ricresciuto numericamente da sè.

Altro punto, un lupo ( 1 ) da noi copre ciclicamente 250/300 KM quadrati, (questo mi dice il CFS), bene, in Sicilia (questo ce lo possono dire solo gli amici di Trinacria) questo è ancora possibile?
Esistono aree forestate adeguate?

P.s. sulle strade dissento, il lupo è tornato ad esempio in aree (Vicino al Gargano) in cui ha dovuto passare collegamenti ferroviari e autoviari immensamente sviluppati, insomma, se ce ne fosse bisogno ricordiamoci che quest'animale è di un'intelligenza sopraffina, tanto è vero che non trovi (da me) Lupi investiti....

Ma occorrono zone aperte (cioè con pascoli e bosco) e naturalisticamente parlando immense ,zone tanto boscate e... persone in grado di "sopportarlo", mi vorresti dire che i pastori e chi vive di ruralità in Sicilia e da oltre 80 anni non lo vede, è.. pronto anche mentalmente e a livello di protezione delle greggi a riaverlo?

Occorre tutta una cultura dietro, anche a livello di pastorizia, dotarsi di cani ottimi alla bisogna (pastore Abruzzese) e un ente che ti paghi i capi uccisi, insomma questo il punto.
Per non parlare poi del fianco che puntualmente le organizzazioni ambientaliste vedono attaccare quando si fa reintroduzione.

Spesso si reintroduce un problema e si apre il fianco a mille critiche, anche reintroducendo Nibbi reali si prendono, figurati per il lupo.

Credo personalmente che sia utopico quanto ti auspichi anche in relazione ai cinghiali che mi dicono abitare la sicilia, io vorrei sfatare un mito;
Il lupo non regola la popolazione dei cinghiali, li preda, qualche femmina o capi in difficoltà, li preda ad esempio in appennino facendo strategia numerica su capi comunque in difficoltà motoria su tanta neve, ma nelle mie zone il lupo non riesce minimamente ad essere determinante sul cinghiale.

ciao

Massimo

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.........lui il Frustone,una grande prova per lui,non è una presa per il c...,era reduce da guai fisici ma è venuto su alla grande!

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Modificato da - Frustone in data 09 ottobre 2011 14:25:08
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Giovanni Todaro
Utente Junior

Città: Vaiano Cremasco


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Inserito il - 09 ottobre 2011 : 18:42:14 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Frustone. Se in Sicilia ci sarebbero "spazio" e boschi sufficienti per il lupo? Certamente sì. Il Parco d'Abruzzo è poco più di 50.000 ettari e ci vivono 40-50 lupi, l'area Madonie-Nebrodi-Peloritani è più di 140.000 ettari.
Se la Sicilia è pronta a riaverli? Chissà. Non mi pare tuttavia che sia mai stata fatta un'indagine a proposito, potrebbe rivelare cose inaspettate. Ovviamente, pastori e allevatori direbbero di no ma, detta brutalmente, loro sono solo una parte della popolazione (ovviamente dovrebbero esserci rimborsi adeguati e veloci)...
So la storiella sulla reintroduzione del lupo. In Sicilia è stato estinto dall'uomo e, a mio parere, dovrebbe tornarci con la reintroduzione effettuata proprio dall'uomo. Gli enti per i rimborsi ci sono e i cani si procurano, come hanno fatto in Valle Stura dopo la ricomparsa del lupo. A proposito del cinghiale, senza dubbio i lupi li predano, naturalmente cercando il minor rischio possibile con giovani, vecchi e malati ma se conveniente e opportuno pure sugli adulti in pieno vigore. Anche se è vero che i lupi non risolverebbero l'eccesso di cinghiali (porcastri direi) comunque effettuerebbero un'opera di contenimento, no? Ciao



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Frustone
Utente Senior

Città: Siena
Prov.: Siena

Regione: Toscana


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Inserito il - 09 ottobre 2011 : 22:56:59 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Giovanni Todaro:

... ma se conveniente e opportuno pure sugli adulti in pieno vigore. Anche se è vero che i lupi non risolverebbero l'eccesso di cinghiali (porcastri direi) comunque effettuerebbero un'opera di contenimento, no? Ciao


Ciao Gianni piacere di conoscerti.
No, sul cinghiale non sono concorde.
Quì ne abbiamo tanti, sia di Lupi che di cinghiali e in anni di girovagar di boschi e in due in cui collaboro e mi tengo informato con chi fà vigilanza di professione con certezza ho solo visto un paio di carcasse di cinghiale (una femmina e un giovane) uccise dal lupo ( la femmina la postai anche sul forum).
Anche le squadre apposite di cacciatori a stento gli stanno dietro ai numeri del cinghiale.

So con certezza che in Appennino questo succede, ma fanno strategia di branco e sempre quando c'è tanta neve, difficile che un lupo scelga di attaccare un solengo perlomeno quì da me.
Mentre è altresì facile (anche una settimana fà a 4 Km dalla città) che scelga una bella pecora, credimi, sul cinghiale il lupo non incide.
Nella riserva di Palazzo (Radicondoli-SI) è stata osservata e studiata proprio la sua quasi "indifferenza" verso il suide, stai sicuro che se c'è pastorizia il cinghiale proprio non lo guarda.
Altro dubbio poi è lo stato economico delle Regioni, come può la regione Sicilia pagare un indennizzo equo a chi subisce perdite? O meglio, quale regione oggi offre un indennizzo equo?

Sai anche da me quanti si lamentano?
Preferiscono abbatterli rischiando grosso che chiedere incentivi.

A suo tempo postai questo Link che la dice lunga su quello che intendo;
Link ucciso

Cmq, ti comprendo e ti capisco è molto bello pensare a riavere le nostre regioni piene degli animali che avevamo, bà, speriamo che qualcuno mi sbugiardi.
ciao

Massimo

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.........lui il Frustone,una grande prova per lui,non è una presa per il c...,era reduce da guai fisici ma è venuto su alla grande!

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Modificato da - Frustone in data 09 ottobre 2011 23:04:14
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Aureliano Cerreti
Utente V.I.P.

Città: Borgo Valsugana
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Inserito il - 09 ottobre 2011 : 23:55:52 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Sulla questione cinghiale, non vorrei dire inesattezze (specie sulla predilezione selettiva del lupo nel predare questi o pecore domestiche), ma mi vengono in mente due osservazioni: primo, leggo che in Sicilia, più che cinghiali veri e propri, ci siano dei "porcastri" - maiali semi-selvatici, magari liberi d'incrociarsi coi cinghiali? - e, su questa preda (magari non altrettanto temibile quanto il vero cinghiale?) l'incidenza del lupo potrebbe esser diversa; secondo, a mio parere il lupo non dovrebbe esser riportato in senso stretto come misura di controllo del cinghiale o dei suidi vaganti (il quale problema nasce da un'allegra gestione venatoria della selvaggina cacciabile, verosimilmente), ma per una sua importanza culturale e simbolica (c'è un'interessante intervista a Boitani, in cui si discute del perché il lupo si possa considerare importante). In altre parole: anche se non è la soluzione a questo problema, il suo ritorno darebbe altri vantaggi. Non vi pare?
Per gl'altri punti sollevati da Massimo - Frustone, e in paticolare sull'accoglienza che riceverebbe e le necessarie misure accessorie (sensibilizzazione, indennizzi, sostegno per le difese delle greggi), non posso che condividerne la preoccupazione.
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Aureliano Cerreti
Utente V.I.P.

Città: Borgo Valsugana
Prov.: Trento


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Inserito il - 15 ottobre 2011 : 16:35:15 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Eccomi di nuovo (nei giorni scorsi non riuscivo a caricare il modulo per i messaggi) - con un'altra domanda: secondo le vostre conoscenze, quale dovrebbe esser la dimensione minima d'una popolazione di lupo sufficiente a sopravvivere in buone condizioni in isolamento? Data questa risposta, potremmo discutere se per tale popolazione il territorio disponibile sull'isola sarebbe sufficiente...
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Aureliano Cerreti
Utente V.I.P.

Città: Borgo Valsugana
Prov.: Trento


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Inserito il - 10 novembre 2011 : 12:46:03 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao a tutti, e scusate se riprendo un argomento vecchio (tanto più, aperto da me stesso). Rileggevo, però, il Piano d'azione nazionale per la conservazione del lupo (Canis lupus) - a cura di P. Genovesi, nei Quaderni di Conservazione della Natura, n. 13 (2002), del Ministero dell'Ambiente e (ex)INFS:

Immagine:
Provocazione (?) sul lupo
50,48 KB

D'altronde, la Sicilia non è neanche mai citata nell'intero documento, pare...

Modificato da - Aureliano Cerreti in data 10 novembre 2011 12:47:24
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Argo08
Utente V.I.P.


Città: Cagliari
Prov.: Cagliari

Regione: Sardegna


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Inserito il - 12 novembre 2011 : 11:03:09 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao a tutti,
quoto pienamente salvob e frustone.


Messaggio originale di Aureliano Cerreti

secondo, a mio parere il lupo non dovrebbe esser riportato in senso stretto come misura di controllo del cinghiale o dei suidi vaganti (il quale problema nasce da un'allegra gestione venatoria della selvaggina cacciabile, verosimilmente), ma per una sua importanza culturale e simbolica (c'è un'interessante intervista a Boitani, in cui si discute del perché il lupo si possa considerare importante). In altre parole: anche se non è la soluzione a questo problema, il suo ritorno darebbe altri vantaggi. Non vi pare?


Le reintroduzioni non dovrebbero avere altri scopi oltre a quello per le quali servono, e cioè la conservazione di una specie.
Nel caso del lupo italiano, data la sua diffusione spontanea lungo la penisola, un processo di reintroduzione sarebbe un intervento inutile ai fini conservazionistici. Avrebbe solamente altri scopi, e rischierebbe di abortire presto. Cito come esempio la reintroduzione del gipeto in Sardegna. Un fallimento totale.

La reintroduzione è un processo lungo, che richiede studi molto attenti e precisi, fatti da personale scientifico. Non ci si può basare solo sulle percezioni personali.

Lo studio si chiama "di fattibilità" e prende in considerazione molti aspetti di carattere ecologico, sociale ed economico.

Innanzitutto bisogna stabilire se reintrodurre serve veramente.
Se è auspicabile il ritorno della specie nei territori originariamente occupati, si passa alla verifica della scomparsa delle cause che ne hanno provocato l'estinzione.

Un aspetto importante, soprattutto per la reintroduzione di predatori, è il dissenso sociale, che è la principale causa che può mandare all'aria tutti i progetti di reintroduzione.
Ovviamente su questo aspetto gioca un ruolo importante la sensibilizzazione. Ma questa non potrà mai essere sufficiente se non esiste già un clima di propensione generale ad accogliere di nuovo la specie. In parole povere se su 100 persone 99 sono d'accordo, basta quella sola persona contro per rovinare tutto.

Ovviamente c'è da verificare se esiste ancora l'habitat adatto per accogliere la specie, che comprende anche le prede. Queste dovrebbero essere solamente selvatiche, e non si può fare affidamento ad un surplus di cibo derivante da bestiame allevato.
Se le prede non sono sufficienti, allora occorre prima ricostruire la piramide alimentare dal basso.

Detto ciò, per me la reintroduzione del lupo in Sicilia oggi non è auspicabile. Soprattutto perchè non volta alla conservazione della specie.

Ivo

"e intanto gli uomini si chiudevano timorosi nella loro casetta, vi facevano il loro nido e nella loro fantasia pensavano di dominare il mondo infinito! Povero pazzo che stimi tutto così poco, solo perchè sei così piccolo."
J. W. Goethe

Modificato da - Argo08 in data 12 novembre 2011 11:04:30
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Neto
Moderatore


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Prov.: Bologna

Regione: Emilia Romagna


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Biologia Marina

Inserito il - 12 novembre 2011 : 14:16:46 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Totalmente daccordo Argo08

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Aureliano Cerreti
Utente V.I.P.

Città: Borgo Valsugana
Prov.: Trento


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Inserito il - 12 novembre 2011 : 18:10:17 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie ad Argo08 e Neto che hanno ripreso la discussione... anche se non sono totalmente d'accordo.

Ivo dice che
Le reintroduzioni non dovrebbero avere altri scopi oltre a quello per le quali servono, e cioè la conservazione di una specie.
Nel caso del lupo italiano, data la sua diffusione spontanea lungo la penisola, un processo di reintroduzione sarebbe un intervento inutile ai fini conservazionistici. Avrebbe solamente altri scopi, e rischierebbe di abortire presto. Cito come esempio la reintroduzione del gipeto in Sardegna. Un fallimento totale.

Perché dici che le reintroduzioni servono solo a conservare una specie? Una reintroduzione, direi, serve a riportare una specie dove s'è estinta - il che è diverso.
Poi, che la specie in questione sia da conservare (ma in che senso? E' a rischio d'estinzione? E in che senso, ancora? A livello globale, in Europa, in Italia, nella zona?) può esser considerato un criterio per rendere l'operazione maggiormente importante - non altro. Il gipeto sulle Alpi: reintrodotto davvero per "conservarlo"? O l'orso bruno, la lince... non sono specie a rischio, neanche a livello solo europeo.
La reintroduzione segue altri principii: ha un valore culturale, la presenza di questi animali, ad esempio. O li si può considerare importanti per l'equilibrio dell'ecosistema locale. O magari permettono di richiamare l'attenzione sulla protezione di aree naturali a rischio di trasformazione antropica...

Il fallimento dei due gipeti in Sardegna, che citi, io lo collegherei più che altro alla tua riepilogazione seguente sul necessario processo per la preparazione dell'azione. Processo che, come già detto in precedenza, non solo condivido - ma do per scontato.
Per questo (insisto), trovo fragile un paio di passaggi del tuo discorso: il primo, quello sulla "reale necessità" della reintroduzione, già affrontato sopra; il secondo, quello dell'opposizione nella comunità locale:
Ovviamente su questo aspetto gioca un ruolo importante la sensibilizzazione. Ma questa non potrà mai essere sufficiente se non esiste già un clima di propensione generale ad accogliere di nuovo la specie. In parole povere se su 100 persone 99 sono d'accordo, basta quella sola persona contro per rovinare tutto.
L'opera di sensibilizzazione, se fatta bene e con i tempi necessari deve esser in grado di far cambiar opinione alle persone cui si rivolge - sostenere il contrario, non equivale a ritenere che le opinioni siano immutabili? Tanto più che, non dimentichiamolo, l'uccisione di fauna protetta è un reato (o sbaglio?): la centesima persona, se proprio non si convince, si dovrà rassegnare che l'interesse generale (tutelato dalla legge) è che il lupo viva (cioè, la legge vede la presenza del lupo come premio, e non come punizione) - se quella persona vorrà poi andare contro la legge, dovrà esser punita di conseguenza.

Insomma, arrivo a conclusioni opposte alle tue, sul lupo in Sicilia.

Modificato da - Aureliano Cerreti in data 12 novembre 2011 18:45:50
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salvob
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Città: Trabia
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Inserito il - 12 novembre 2011 : 18:22:55 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
la centesima persona, se proprio non si convince, si dovrà rassegnare che l'interesse generale (tutelato dalla legge) è che il lupo viva




Il problema è che quella centesima persona di solito è quella col grilletto facile

<<Gli uomini? Ne esistono credo, sei o sette. Li ho visti molti anni fà. Ma non si sa mai dove trovarli. Il vento li spinge qua e là. Non hanno radici e questo li imbarazza molto>> - Il piccolo principe
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FranzTN
Utente V.I.P.



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Flora e Fauna

Inserito il - 12 novembre 2011 : 21:58:11 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao a tutti. Intervengo anch' io in quest' altra discussione sul lupo. A mio avviso il paragone con il gipeto non sta in piedi: il gipeto si nutre di carogne ed ha un tasso riproduttivo bassissimo, il lupo non proprio... In ogni caso, se i predatori sono il vertice della piramide, prima di immetterli/reintroduirli deve essere presente tutto il resto della catena alimentare ( come ha giustamente scritto Argo08 ): non mi risulta che la Sicilia possa vantare popolazioni di ungulati ( cervi e caprioli, non cinghiali più o meno ibridi, questo è già stato fatto notare da Frustone) con densità paragonabili a quelle dell' arco alpino o dell' appennino ( aree dove comunque, allo stato attuale, il lupo crea danni, malcontento e necessità di risarcimenti! ). Da un punto di vista naturalistico un ecosistema con presenza di popolazioni vitali di grandi carnivori è senz' altro molto affascinante, ma si tratta di sistemi di difficile gestione, perchè vanno conciliati con le esigenze umane, e a volte è semplicemente impossibile. In conclusione, anche per me l' idea è veramente poco realistica. Meglio lasciare che il lupo espanda il suo areale contando solo sulle proprie forze, almeno per ora.

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Modificato da - FranzTN in data 12 novembre 2011 22:23:39
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Aureliano Cerreti
Utente V.I.P.

Città: Borgo Valsugana
Prov.: Trento


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Inserito il - 13 novembre 2011 : 22:33:50 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Sul fatto che il ritorno degl'ungulati dovrebbe precedere, come già detto, nessun dubbio: d'altro canto, sui Nebrodi paiono intenzionati a riportare caprioli e cervi.
Detto questo, però, aggiungo: a) mi pare che il lupo sia sopravvissuto (e viva tutt'ora) in aree a scarso o scarsissimo popolamento d'ungulati (come l'appennino campano o l'Aspromonte); b) volendo ragionare al contrario, se la Sicilia fosse collegata alla terraferma, il lupo non ci sarebbe già tornato da solo? Ossia: l'ostacolo alla sua rinnovata presenza spontanea là, non è forse solo il mare da attraversare?
L'ambiente siciliano, da un punto di vista ecologico e della disponibilità trofica in particolare, sembra davvero così più sfavorevole di tanti in cui il lupo ha sopravvissuto in questi ultimi decenni?
Per il discorso danni-malcontento-risarcimento, vorrei solo ricordare che il lupo, al massimo, provoca danni (e, anche questo, dipende tanto dal modello d'allevamento adottato): il relativo malcontento e i relativi costi sono prodotti culturali e sociali...
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salvob
Utente Senior


Città: Trabia
Prov.: Palermo

Regione: Sicilia


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Inserito il - 13 novembre 2011 : 22:51:22 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Aureliano ma CHI vuole riportare cervi e caprioli?
L'ente parco dei Nebrodi? Singoli privati scriteriati?
C'è un progetto in corso e non ne sappiamo niente?

Comunque, il daino in Sicilia ha popolazioni vitali solo sul 2,7% del territorio. E se si trova sulla nostra isola è solo perchè sfuggito "accidentalmente" alla cattività. Mi sembrano un pò pochi per sorreggere un nucleo di lupi.
Del capriolo ho sentito vociferare su alcuni rilasci sempre "accidentali" ma non ho ancora letto niente in merito

<<Gli uomini? Ne esistono credo, sei o sette. Li ho visti molti anni fà. Ma non si sa mai dove trovarli. Il vento li spinge qua e là. Non hanno radici e questo li imbarazza molto>> - Il piccolo principe
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FranzTN
Utente V.I.P.



Regione: Trentino - Alto Adige


216 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 14 novembre 2011 : 00:01:05 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Il problema è che i "prodotti culturali e sociali" e l' annesso malcontento non sono una questione marginale, ma al giorno d' oggi rappresentano sempre ed ovunque il maggior ostacolo che il lupo ( e qualsiasi altro grande predatore ) deve affrontare. Quand' anche le condizioni fossero ottimali, quale amministrazione pubblica si graverebbe dell' onere di importare nell' isola un nuovo problema? In Trentino si mugugna perfino per l' orso ( che è un animale onnivoro, non un vero predatore ), eppure aree forestali estese ed abbondanti disponibilità di ungulati renderebbero il territorio teoricamente piuttosto adatto alla presenza di grandi carnivori... Io credo che dibattendo su questo forum sull' argomento lupo non si possa far altro che sfondare porte aperte, perchè qui tutti amano gli equilibri ambientali e la natura incontaminata. I problemi cominciano a sorgere quando ci si deve confrontare concretamente con il resto del mondo.

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