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Luciano54
Moderatore


Città: Forlì
Prov.: Forlì-Cesena

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4965 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 08 dicembre 2010 : 17:55:59 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di leonella55edo47:
... E adesso prometto a Luciano che non risponderò se non su Tempo e Spazio (discussione a fianco) ...


Non mi danno certo fastidio le tue risposte ... e neppure le tue argomentazioni (che trovo sempre e comunque interessanti); ... ho semplicemente detto che trovavo molto stimolante il tema proposto da Marz, ... e che mi sarebbe dispiaciuto se avesse "deviato" verso le ... più o meno solite dissertazioni che vedono argomenti e contrapposizioni molto frequenti in gran parte delle discussioni di questa bella sezione di NM.
Ciaoo.



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Acipenser
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Città: Francoforte sul Meno
Prov.: Estero

Regione: Germany


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Inserito il - 08 dicembre 2010 : 19:53:19 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
La presente discussione ha per oggetto le relazioni tra dubbio e compendi di nozioni. La presentazione dell'argomento è di tipo informale.

In ragione di ciò (rispondo a Giuseppe e Luciano), considererei pertinenti l'intervento di Edoardo del 05 dicembre 2010 : 19:57:15 e la successiva discussione relativa.

Messaggio originario di nanni:

Quindi Edo l’ideologia è la brutta copia della religione.. Se lo dici tu. Secondo me sono le 2 facce della stessa medaglia. Quella che paga da sempre il necessario <consenso>, nei clan di una certa vastità. Intendo cioè che la nostra specie ha saputo ottimizzare e codificare comportamenti e sistemi culturali piramidali, atti alla definizione di un’identità sociale cementante. Che si spera immutabile. Noi passiamo la metà del tempo a spiegarci e definire il <libero arbitrio>, e l’altra metà a capire perchè e percome sia giusto liberarsene al più presto, per delegare ad altri le decisioni difficili o scomode.. Succede nelle gangs govanili come nei sistemi finanziari come fra moglie e marito.. Che spazio rimane per i dubbi, se questi vengono intimamente visti come <tradimento> alla identità del gruppo ? Identità definita dal NOSTRO dio, imperatore.. o sommo poeta di passaggio (come una rockstar..). Sono <divise>, ovviamente da contrapporre fortemente, e senza dubbi, a quella degli altri .. i nemici infedeli. Il dubbio sembra opporsi alla coerenza . La verità ci serve <semplice>, come uno slogan da urlare.. la tolleranza la spendiamo solo e se ce ne sentiamo a nostra volta protetti, garantiti..
Ancora c’è tanto da dire, lascio parlare


Messaggio originario di nanni:

Mbè non parlate ? Allora continuo.
Il punto è che questa organizzazione piramidale della società è servita bene per dominare la natura ed espandersi su tutta la terra (in una serie ininterrotta di genocidi e distruzioni).. ma adesso diventa controproducente. Le cattedrali del potere oggi +che mai sembrano al di fuori della portata dei <dubbi> e condizionamenti, da parte dei popoli ! Stavolta vi risparmio la mia valutazione sulla spartizione delle risorse, che si esauriscono..Una direzione centrale chissà se c’è e dov’è.. nei grattacieli di New York ? Nei corridoi dei governi ? Nei Lab di genetica molecolare ? Nelle pagine dei forum sul web ? Nella mente di dio ? Difficile orientarsi, difficile abbandonarsi alla deriva del relativismo e di tutti gli <ismi>. E allora riscopriamo sua maestà il dubbio, vogliamo conoscerne la sostanza, l’utilità.
Qual è il problema ? L’ultimo dubbio ? Ragazzi il problema è ancora quello che avevamo all’inizio : come resteremo vivi.. fino a domani ? e poi anche dopo..magari… Ideologie e religioni non ci servono più, come le caste e le oligarchie. Non abbiamo più nemici o pericoli contro cui coalizzarci, se non il nostro tanto amato ego sprecone e autoreferenziale, e ovviamente la sofferenza del pianeta che ci supporta. Non c’è più alternativa alla collaborazione e autolimitazione. Saremo salvi tutti o nessuno… E, ..senza dubbi (mi raccomando) !


Questi due interventi, invece, a parer mio toccano solo marginalmente il topic; trattano cioè del ruolo pratico del dubbio nella società attuale e nella gestione delle risorse naturali.

Messaggio originario di leonella55edo47:

In quanto alla differenza tra comportamento istintivo e comportamento razionale, di cui parla Gabrif, non mi interessa proprio: qui si parla del comportamento razionale.


Anche l'intervento di Gabriele, secondo me, è attinente al tema di discussione.

Messaggio originario di theco:

Marz ha scritto di volere ragionare dei rapporti tra la conoscenza e il dubbio.

Edo (che curiosamente accusa Nanni di affastellare argomenti, arte nella quale primeggia) penso che volesse solo fare una riflessione sul padre di tutti i dubbi, cioè la realtà del divenire.
Ciò che percepiamo è reale oppure è frutto dei nostri sensi?

[...]

Penso che l'intenzione di Edo, come al solito condita di mistiscismo, razionalismo, antimaterialismo, ecc, volesse solo riportare l'attenzione sul dubbio primigenio e quindi abbia una sua logica in questo contesto.


Trovo queste parole di Andrea lievemente irregolari nella forma (per le connotazioni di accusa) e condivisibili nella sostanza.

Chiudo l'intervento segnalando che la discussione su tempo e spazio a cui accenna Edoardo è questa.



Tautò tèni zon kài
tethnekós kai egregoròs
kai kathèudon kai nèon kai
gheraiòn tade gàr
metapésonta ekéina ésti
kakèina pàlin táuta.

Eraclito, Frammenti, 88; Di passaggio, Franco Battiato.
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nanni
Utente Senior

Città: Napoli


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Inserito il - 09 dicembre 2010 : 01:35:30 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Penso che l'intenzione di Edo, come al solito condita di mistiscismo, razionalismo, antimaterialismo, ecc, volesse solo riportare l'attenzione sul dubbio primigenio e quindi abbia una sua logica in questo contesto.

Grazie Theco. Infatti ogni dimensione di dubbio è legittima e mi sembra che Edo stesso consigli a chi vuol parlare di filosofia e metafisica, di convergere sulla discussione “sulla vera natura di spazio e tempo” Qui siamo partiti da una citazione di Brecht . Ed io ho trovato interessante, fra gli altri, questo concetto :
Leggete la storia e guardate
in fuga furiosa invincibili eserciti.
In ogni luogo
fortezze indistruttibili rovinano e
anche se innumerabile era l'armata salpando,
le navi che tornarono
le si poté contare.

Poi mi sembrava si volesse parlare di ideologie (in relazione al <dubbio>) ed ho espresso il mio pensiero a riguardo. Non desidero litigare o fare confusione. Ognuno valuta diverse priorità. In questo momento i miei dubbi sono concentrati su un servizio che sta mandando RAI 3 sullo staffilocco aureo.. e l'uso massivo di antibiotici ed anabolizzanti in zootecnia


Modificato da - nanni in data 09 dicembre 2010 01:52:50
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marz
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Inserito il - 09 dicembre 2010 : 22:27:46 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Non so veramente cosa dire. La mia opinione è che in questa discussione nessuno sia andato contro il regolamento.

Il mio problema (ed a questo punto mi sembra di poter dire che non è solo un mio problema) non sono gli interventi di Edo (che, ci tengo a sottolinearlo, è un amico) e di Nanni (che spesso offrono interessanti spunti), ma il fatto che, come avvenuto in altre discussioni, questi interventi cerchino di monopolizzare la discussione e di portarla su un terreno diverso da quello originario.

Non mi sento di dire che questo terreno sia del tutto improprio, perchè non sarebbe giusto nei loro confronti, ma certamente interessa pochi, finisce inevitabilmente con l' insterilire la discussione ed allontana gli altri iscritti dal parteciparvi, come di fatto sta avvenendo anche in questa circostanza.

Non credo che la soluzione passi attraverso il regolamento (che a mio avviso ci vuole, ma ha un' importanza relativa). Tuttavia faccio fatica a trovare possibili soluzioni.

Ad Acipenser vorrei dire che capisco le enormi difficoltà di moderare questa sezione, dove come la fai la sbagli. E credo che tutti dovremmo essergli grati per avere accettato questo incarico. E non sapete quanto apprezzi lo sforzo che fa sempre di essere assolutamente imparziale.

Tuttavia lo inviterei a riflettere su un noto detto latino: Summus ius, summa iniuria. Cito testualmente quanto ne riporta in proposito wikipedia.

Summum ius, summa iniuria è una locuzione latina il cui significato letterale è "somma giustizia, somma ingiustizia", oppure "il massimo del diritto, il massimo dell'ingiustizia".

Cicerone (De officiis, I, 10, 33) la cita come espressione proverbiale. Una espressione analoga si trova infatti già in Terenzio (Heautontimorumenos, IV, 5): Ius summum saepe summa est malitia ("somma giustizia equivale spesso a somma malizia").

La locuzione indica che una applicazione acritica del diritto - che non tenga conto delle circostanze a cui le sue norme devono essere applicate nel singolo caso e delle finalità a cui esse dovrebbero tendere - ne uccide lo spirito e può facilmente portare a commettere ingiustizie o addirittura costituire strumento per perpetrare l'ingiustizia.


Giuseppe

Modificato da - marz in data 09 dicembre 2010 22:55:28
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Luciano54
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Inserito il - 10 dicembre 2010 : 11:01:40 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di marz:
..............
..............


Concordo su tutto; la mia impressione è che si finisca sempre e comunque in un ambito troppo "strettamente" filosofico ... e che le discussioni, alla fin fine, tendano quindi a somigliarsi tutte.

Ciaoo

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nanni
Utente Senior

Città: Napoli


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Inserito il - 10 dicembre 2010 : 12:59:50 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
E quindi, tornando alla citazione della poesia di Brecht, non sembra anche a voi che vi si menzioni l’importanza di assumere ogni asserzione con prudenza e spirito critico, ma anche se non soprattutto, l’esigenza <vitale> di arrivare in <tempi utili> ad una determinazione sufficiente alla azione ? Poi c’è sicuramente un accenno al controllo della dirigenza, che, secondo B., dovrebbe acconsentire ad essere controllata (!). Io ci trovo cmq una forte avversità verso chi per indecisione, non agisce.. Personalmente ritengo <un dubbio> un pensiero che non mi fa dormire la notte.. tutti gli altri li chiamo <curiosità>… Vi trovo anche una identificazione , tutta da esplorare: indecisione continua = disperazione !...
Perciò credo Acipenser mia abbia interpretato così :
Questi due interventi, invece, a parer mio toccano solo marginalmente il topic; trattano cioè del ruolo pratico del dubbio nella società attuale e nella gestione delle risorse naturali.

Ragazzi evitiamo la disperazione, prendendo posizioni chiare..
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Luciano54
Moderatore


Città: Forlì
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Flora e Fauna

Inserito il - 10 dicembre 2010 : 20:36:43 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Io non accosto il dubbio alla capacità decisionale (che può esserci o non esserci a prescindere da una precedente condizione dubitativa).
Secondo me "dubbio" .. è sinonimo di "spirito critico" .. che è proprio di chi non "assorbe" nozioni (ma anche dottrine, notizie, ecc) in modo inerte come una spugna ... ma le analizza in modo critico .. partendo da una condizione dubitativa.
Ciaoo

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nanni
Utente Senior

Città: Napoli


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Inserito il - 10 dicembre 2010 : 20:56:08 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
E di questo non dubiti ?
Io non accosto il dubbio alla capacità decisionale (che può esserci o non esserci a prescindere da una precedente condizione dubitativa).

Se non basta l'autorevolezza di Brecht..
Con coloro che non riflettono e mai dubitano
si incontrano coloro che riflettono e mai agiscono.
Non dubitano per giungere alla decisione, bensì
per schivare la decisione. Le teste
le usano solo per scuoterle. Con aria grave
mettono in guardia dall'acqua i passeggeri dl navi che affondano.
Sotto l'ascia dell'assassino
si chiedono se anch'egli non sia un uomo.

Dopo aver rilevato, mormorando,
che la questione non è ancora sviscerata vanno a letto.
La loro attività consiste nell'oscillare.
Il loro motto preferito è: l'istruttoria continua.

Non ci riuscirò certo io
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Luciano54
Moderatore


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Inserito il - 10 dicembre 2010 : 21:13:05 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di nanni:
........... Non ci riuscirò certo io


Forse mi hai frainteso
Si può dubitare di tutto essendo comunque positivi e operosi; si può non dubitare di nulla essendo delle nullità comunque.
Lo scuotere inerte della testa (senza che ci sia seguito al gesto), può essere sia in dissenso .... che in assenso ... non è quella l'essenza del dubitare.
Mi pare che le persone descritte da Brecht (sicuramente autorevole .. ma forse non infallibile) assomiglino di più ad ignavi di dantesca memoria.
Ciaoo


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marz
Utente Super

Città: Bergamo

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Inserito il - 11 dicembre 2010 : 00:40:28 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Secondo me, la poesia di Brecht si divide (in linea di massima) in due parti ben distinte.

Nella prima fa quello che potremmo definire il vero e proprio elogio del dubbio, mentre nella seconda parte lancia un messaggio diverso o per meglio dire complementare al primo.

Per quanto riguarda la prima parte (che è quella cha dal punto di vista strettamente poetico mi piace maggiormente) invita a riflettere su quante volte nella storia dell' umanità le nostre certezze si sono rilevate erronee.

Sostanzialmente, come ha detto fern, è un richiamo alla provvisorietà di ogni certezza. Ed è anche, sempre a mio giudizio, un invito ad utilizzare sistematicamente il dubbio come strumento di logica mentale.

Nella seconda parte lancia un messaggio diverso, e, cioè, che questa abitudine ad utilizzare sistematicamente il dubbio, non può e non deve essere pretesto per non prendere decisioni, per evitare di assumerci le nostre responsabilità o per mettere sullo stesso piano vittime e carnefici.

Insomma, dubitare è necessario per progredire, ma ad un certo punto deve arrivare il momento delle scelte, delle decisioni e delle assunzioni di responsabilità.

E, personalmente, è un messaggio che condivido molto.

Mi è piaciuto molto anche l' accenno che ha fatto Edo relativamente al rapporto fra dubbio e tolleranza. Certamente, chi alle proprie convinzioni lascia spazio a margini di dubbio è maggiormente disposto ad essere tollerante verso chi la pensa diversamente da lui (oltre ad essere più aperto verso le novità ed il futuro).

Giuseppe

Modificato da - marz in data 11 dicembre 2010 01:02:13
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Frustone
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Inserito il - 11 dicembre 2010 : 12:22:53 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di marz:

Anch' io ho conosciuto questa poesia di Brecht da una lettura scolastica (addirittura delle medie inferiori) e mi era rimasta impressa nella mente. Poi, a distanza di molti anni, l' ho riscoperta casualmente.
..../


Quoto sgranando gli occhi questo msg di Marz,si sgrano gli occhi specialmodo in relazione a cosa studiano oggi o forse sarebbe meglio dire su cosa fanno studiare i ragazzi oggi nelle medie inferiori..

Quanto è decaduta la nostra scuola?
Badate non faccio un discorso anti/Gelmini,ma faccio un discorso che va molto,molto indietro nel tempo.

Un'accenno di Leopardi,Carducci,poi Manzoni e un pochino di Dante (quello alle superiori) e.. poi siamo apposto.

Scrittori e poeti fondamentali sono oggi completamente sconosciuti ai ragazzi,tre nomi distanti,distantissimi anche per genere;
Oltre a Brecht, mi viene in mente il Boccaccio e... Trilussa autore oramai dimenticato.. ma la lista sarebbe lunga.

Scusate l'off topic, mi perdonate? Spero di si.

In quanto alla poesia citata da Marz è qualcosa di splendido,come trovo divertente e interessante la vostra discussione,in cui però non entro se non per dire che in merito all'argomento in questione (il dubbio) il Brecht secondo me dice tutto con un eleganza e un'efficacia ineguagliabile, teutonica!

Gigante!

Massimo.
------------------------

Modificato da - Frustone in data 11 dicembre 2010 12:23:56
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nanni
Utente Senior

Città: Napoli


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Inserito il - 11 dicembre 2010 : 17:52:45 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Forse mi hai frainteso
Si può dubitare di tutto essendo comunque positivi e operosi; si può non dubitare di nulla essendo delle nullità comunque.

Niente di personale Alessandro, semplicemente chiedevo a tutti maggiore chiarezza e compromissione. Condivido la lettura di Marz ; mentre la prima parte della poesia ha toni e suggestioni facilmente condivisibili, la seconda richiede assunzione di responsabilità ed è quindi più <scomoda>, ma necessaria.
In questa discussione mi sembra tutti possano essere d’accordo sul concetto positivo del dubbio.
In quanto alla poesia citata da Marz è qualcosa di splendido,come trovo divertente e interessante la vostra discussione,in cui però non entro se non per dire che in merito all'argomento in questione (il dubbio) il Brecht secondo me dice tutto con un eleganza e un'efficacia ineguagliabile, teutonica!

Ma a me non basta, anzi mi sembra generico, forse fuorviante. La estrapolazione che direi doverosa, e non OT nel nostro contesto, dovrebbe essere una riflessione su come la nostra società sia decisamente (e pericolosamente!) in ritardo nella presa di coscienza delle tematiche ambientali. Spesso proprio per non sapere/volere risolvere il dubbio sulla urgenza di un cambio di rotta. Sul <potere> il discorso è certo più complesso .. Abbiamo già parlato delle varie maniere di manipolare l’opinione pubblica, e penso che il ForumNm dovrebbe fare meglio la sua parte di controinformazione. Almeno assumendo posizioni chiare, qui fra di noi.. E forse studiando come avere un ruolo e uno spazio più incisivo nella comunicazione generale..
Articoli ? Mostre ? Un magazine più diffuso ?.. ho questi dubbi : non sarà troppo <salottiera> la nostra dimensione di scienza cultura ed etica ? Siamo in una commedia di Bertold Brecht ? O peggio , parliamo di parole?

Modificato da - nanni in data 11 dicembre 2010 17:55:17
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marz
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Inserito il - 11 dicembre 2010 : 19:43:51 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ci sono altre discussioni aperte che trattano i temi che hai proposto nell' ultimo intervento, cui puoi rivolgerti (credo più proficuamente) per esprimere le tue opinioni in materia.

Condivido il fatto che la nostra società sia in ritardo nella presa di coscienza delle tematiche ambientali, ma probabilmente saremmo in grande disaccordo sulle cause e soprattutto sui possibili rimedi.

Ma non è questo l' argomento di questa discussione e sovrapporre argomenti non serve a nessuno.

Ci terrei a continuare a parlare del messaggio trasmesso dalla poesia di Brecht, perchè credo che ci siano ancora alcune cose interessanti da dire.

Giuseppe
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nanni
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Inserito il - 11 dicembre 2010 : 20:44:10 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
OK
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marz
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Inserito il - 11 dicembre 2010 : 20:56:25 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie .

Giuseppe
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Acipenser
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Inserito il - 12 dicembre 2010 : 18:22:29 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di marz:

Non so veramente cosa dire. La mia opinione è che in questa discussione nessuno sia andato contro il regolamento.

Il mio problema (ed a questo punto mi sembra di poter dire che non è solo un mio problema) non sono gli interventi di Edo (che, ci tengo a sottolinearlo, è un amico) e di Nanni (che spesso offrono interessanti spunti), ma il fatto che, come avvenuto in altre discussioni, questi interventi cerchino di monopolizzare la discussione e di portarla su un terreno diverso da quello originario.

Non mi sento di dire che questo terreno sia del tutto improprio, perchè non sarebbe giusto nei loro confronti, ma certamente interessa pochi, finisce inevitabilmente con l' insterilire la discussione ed allontana gli altri iscritti dal parteciparvi, come di fatto sta avvenendo anche in questa circostanza.

Non credo che la soluzione passi attraverso il regolamento (che a mio avviso ci vuole, ma ha un' importanza relativa). Tuttavia faccio fatica a trovare possibili soluzioni.


È vero, nessuno ha commesso grosse infrazioni; ci sono state tenui irregolarità assolutamente fisiologiche. Personalmente sono dell'opinione che, in attività di gestione di aree di discussione, la soluzione migliore per massimizzare le libertà d'espressione minimizzando al contempo le disparità di trattamento tra utenti passi necessariamente attraverso la prevedibilità dell'azione di moderazione. Adottando tale metodo si finisce spesso col dire cose ovvie, tediose, e si corre il rischio concreto di sedare entusiasmi e discussioni interessanti; questo, a mio avviso, non è che il male minore*.

D'altronde, credo che proprio dall'analisi comparativa tra le varie filosofie di gestione emerga la solidità del cosiddetto "principio di eguaglianza", che ha come corollario la ricerca dell'oggettività.

Consiglio, ma è solo un mio modo di vedere che non siete assolutamente tenuti a seguire, di adottare due accorgimenti che possono conferire ad un filone di discussione resistenza ad una certa fiscalità di moderazione:

a) inquadrare con dovizia una discussione può servire a distinguere con facilità cos'è e cosa non è argomento di dibattito;

b) considerare gli interventi di moderazione come parte normale di una discussione complessa può aiutare ad evitare di demonizzare oltre l'utile le proprie e le altrui infrazioni.

Queste a parer mio sono parziali soluzioni alle problematiche che Giuseppe solleva e che in effetti esistono.

Ringrazio Giuseppe per le belle parole che mi ha riservato.

*A dire il vero c'è un altro metodo che, almeno in teoria, garantisce al singolo ampia libertà espressiva, risultando anche molto democratico: l'assenza di moderazione. Un sottoprodotto indesiderato potrebbe essere la grande messe di informazioni non in linea con l'idea iniziale del progetto e/o col regolamento generale del forum.

Messaggio originario di marz:

[...]
Tuttavia lo inviterei a riflettere su un noto detto latino: Summus ius, summa iniuria. Cito testualmente quanto ne riporta in proposito wikipedia.

Summum ius, summa iniuria è una locuzione latina il cui significato letterale è "somma giustizia, somma ingiustizia", oppure "il massimo del diritto, il massimo dell'ingiustizia".

Cicerone (De officiis, I, 10, 33) la cita come espressione proverbiale. Una espressione analoga si trova infatti già in Terenzio (Heautontimorumenos, IV, 5): Ius summum saepe summa est malitia ("somma giustizia equivale spesso a somma malizia").

La locuzione indica che una applicazione acritica del diritto - che non tenga conto delle circostanze a cui le sue norme devono essere applicate nel singolo caso e delle finalità a cui esse dovrebbero tendere - ne uccide lo spirito e può facilmente portare a commettere ingiustizie o addirittura costituire strumento per perpetrare l'ingiustizia.


Messaggio originario di Luciano54:

Messaggio originario di marz:
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Concordo su tutto; la mia impressione è che si finisca sempre e comunque in un ambito troppo "strettamente" filosofico ... e che le discussioni, alla fin fine, tendano quindi a somigliarsi tutte.


L'applicazione rigorosa (e costante nelle diverse situazioni) del regolamento perpetra a mio avviso l'ingiustizia solo se lo stesso regolamento è mal progettato. Anche in tale eventualità l'ingiustizia (cioè un qualsiasi evento percepito come tale) è applicata con modalità indipendenti dall'identità del trasgressore e, almeno potenzialmente, è prevedibile.
Quando mi adopero per applicare il regolamento, compio molte azioni di carattere interpretativo. Ogni volta che lo faccio però mi espongo (ed espongo voi) al rischio di errori di moderazione. Ritegno che non sia possibile applicare acriticamente il regolamento, ma penso anche che la "creatività" non sia una buona caratteristica per un moderatore.
Concordo pienamente col dire che una chiacchierata tra amici abbia potenzialità diverse (e per certi aspetti superiori) ad una discussione formale al termine di un convegno, ma la prima tipologia di confronto perde drammaticamente di applicabilità al crescere del numero dei potenziali partecipanti. Soltanto per questo, secondo me, dobbiamo accontentarci di discussioni un po' abbottonate. Ciò non toglie che si possano riservare ad altri contesti dialoghi più informali, anche tra utenti del forum .

Messaggio originario di Frustone:

Quoto sgranando gli occhi questo msg di Marz,si sgrano gli occhi specialmodo in relazione a cosa studiano oggi o forse sarebbe meglio dire su cosa fanno studiare i ragazzi oggi nelle medie inferiori..

Quanto è decaduta la nostra scuola?
Badate non faccio un discorso anti/Gelmini,ma faccio un discorso che va molto,molto indietro nel tempo.


L'intervento, nella sua prima parte, è in effetti un (perdonabilissimo) off-topic.

Messaggio originario di nanni:

Ma a me non basta, anzi mi sembra generico, forse fuorviante. La estrapolazione che direi doverosa, e non OT nel nostro contesto, dovrebbe essere una riflessione su come la nostra società sia decisamente (e pericolosamente!) in ritardo nella presa di coscienza delle tematiche ambientali. Spesso proprio per non sapere/volere risolvere il dubbio sulla urgenza di un cambio di rotta.


Anche la trattazione di modalità di gestione ambientale qui è fuori tema: la discussione confronta dubbi e nozioni; tu proponi invece un confronto tra dubbio e gestione, per giungere poi ad un argomento separato, quello della critica alla gestione. Come già dite, la questione è egregiamente risolta immettendo contenuti in una tra le discussioni, che già esistono nella sezione, in materia di gestione ambientale oppure creandone appositamente una.



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Eraclito, Frammenti, 88; Di passaggio, Franco Battiato.
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fern
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Città: Vicenza


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Flora e Fauna

Inserito il - 14 dicembre 2010 : 18:42:09 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Aggiungo uno spunto, probabilmente fuori tema, ma ormai la discussione e' fiacca. E' l'aspetto etimologico della parola dubbio, un'idea che mi e' balenata in testa e propongo in maniera dubitativa ().
Tutto e' nato mentre traducevo dal tedesco, lingua che conosco assai poco e cio' mi obbliga a servirmi pesantemente del dizionario. Incontrando la parola Zweifel ho pensato "due che?" (zwei = due), poi, vedendo che il dizionario traduceva "dubbio" ho pensato che anche in du-bium c'e' l'idea del due, e se ipotizziamo un'equivalenza b<->v ci vedo due vie, un bivio.
In tedesco sono apparentemente "due eventualita'" o "due casi" (zwei Fälle). Non so voi, ma io mi meraviglio spesso della saggezza nei nostri bis-bis-bis ... avoli.Il dubbio sarebbe l'atteggiamento di chi si trova ad un bivio e deve scegliere.
Invertendo il discorso, pero', potremmo pero' dire che il dubbio "ci apre un bivio", una via alternativa, dove prima vedevamo una strada diritta e senza uscite. Forse ho preso una gran cantonata, ma l'idea mi piaceva.

fern
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leonella55edo47
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Inserito il - 14 dicembre 2010 : 21:42:31 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Non per niente si parla di dilemma cornuto...

Edo
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marz
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Inserito il - 14 dicembre 2010 : 21:45:00 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
L' etimologia non è il mio mestiere, ma da una breve ricerca fatta in internet pare proprio che dubbio derivi dal latino dubium, che a sua volta deriva dal greco duo (o qualcosa del genere), che significa esattamente due.

Direi che l' osservazione, oltre ad essere pertinente, è anche molto interessante.

Derivando da due, pare molto plausibile la tua ipotesi e cioè che dubbio etimologicamente derivi dal fatto di dover scegliere fra due strade diverse.

Tu dici che il dubbio "ci apre un bivio", una via alternativa, dove prima vedevamo una strada diritta e senza uscite.

A me verrebbe da aggiungere che, chissà per quale motivo, molti sono in gran difficoltà davanti ad un bivio e forse preferiscono una strada senza bivii, dove non avere la difficoltà di dover scegliere.



Giuseppe
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leonella55edo47
Utente Super



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Inserito il - 14 dicembre 2010 : 21:58:40 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Visto che la discussione langue, a rischio di farmi dire che parlo sempre delle stesse cose, completo la trattazione dell'argomento "dubbio" con il massimo dei dubbi: quello in campo logico e matematico, campi nei quali non si reputava di poter avere dubbi!

A fine Ottocento, sulla spinta della ubriacatura positivista, che reputava di poter liberare l'Umanità da ogni residuo di dubbio, grandi matematici si misero all'opera per ripulire i sistemi logici e matematici da ogni possibilità di paradosso o di contraddizione.

Dapprima Peano, con i suoi 5 postulati matematici, poi Cantor, con la costruzione del sistema degli Insiemi.

Quando però Russel scopri il paradosso consistente nel chiedersi se l'insieme degli insiemi non contenenti se stesso conteneva o meno se stesso (se si conteneva, non ne faceva parte, e quindi non si conteneva; se non si conteneva, ne faceva parte e quindi si conteneva), il grande matematico ebbe un crollo psichico da cui mai più si riebbe.

Dopo di lui, Russel e Withehead continuarono nella ricerca, fino a che Goedel dimostrò, in maniera rigorosa, che nessun sistema logico o matematico complesso può essere esente da contraddizioni e paradossi.
Ogni sistema, quindi, può correggere le sue contraddizioni solamente facendo riferimento ad un sistema più complesso.
Per essere privo di contraddizioni un sistema logico dovrebbe avere perciò complessità infinita (Dio?).

(Questi argomenti sono trattati in quel capolavoro che ha titolo: Goedel, Escher, Bach: un'Eterna Ghirlanda Brillante di Douglas Hofstadter).

Edo
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