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 CITTA' E PAESI DEL MEDITERRANEO    Regione Toscana
 Semifonte, la città scomparsa
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marz
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Città: Bergamo

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Inserito il - 28 novembre 2010 : 19:00:37 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia  Controlla la Mappa di Google dal Satellite  Latitudine e Longitudine 43.543820018857815, 11.124687194824218 clicca per visualizzare la mappa Google dal Satellite

Nazione: Italia Regione: Toscana Provincia: FI Comune: Barberino Val d' Elsa Localitŕ:Semifonte
Questa è una storia tipicamente medievale italiana, una storia di rivalità cittadine, di lotta fra Comuni ed Impero, di accordi segreti, di tradimenti e di vendette.

Credo che nessuno (o quasi) abbia mai sentito parlare della città di Semifonte. Eppure nel 1202 Semifonte era una delle principali città toscane, un pò più piccola della Firenze di allora, ma neanche tanto.

Furono gli Alberti, potenti conti legati all’Impero, a voler costruire non solo un castello, ma addirittura una città che potesse rivaleggiare sulla vicina Firenze, allora in rapida ascesa.

Intorno al 1177, il conte Alberto degli Alberti iniziò a costruire la sua città fortificata su un colle che permetteva di controllare il territorio fra San Gimignano, Volterra, Certaldo e l’intera Valdelsa.

Sulla sommità della collina sorgeva una fonte, ora inaridita, da cui il nome di Summofonte, trasformatosi nella lingua parlata in Semifonte.

In breve tempo, grazie alla sua posizione strategica equidistante da Siena e da Firenze, e grazie ad una politica aperta ai rifugiati e agli esuli, la città si sviluppò enormemente, fino a preoccupare seriamente Firenze, che vedeva Semifonte come il fumo negli occhi, tanto da intimargli di limitare il suo sviluppo demografico e di sottomettersi all'autorità fiorentina.

Pare che Semifonte, in tutta risposta, posizionò su una delle porte rivolte verso Firenze una iscrizione dove si leggeva: ”Florentia fatti in là che Semifonte si fa città” e che i cavalieri di Semifonte si recassero sotto le mura di Firenze, sbeffeggiando i fiorentini con lo stesso motto.

Nella foto vediamo la collina dove sorgeva Semifonte (fotografata dal paese di Barberino Val d' Elsa) e quel che rimane della città.

Nulla? Esatto, nulla. Ed adesso vedremo perchè.


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Semifonte, la città scomparsa
256,02 KB








Giuseppe

marz
Utente Super

Città: Bergamo

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Inserito il - 28 novembre 2010 : 19:35:54 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Vediamo adesso perchè Semifonte era così pericolosa ed "odiata" dai fiorentini.

Innanzittutto Semifonte era situata sulla via Francigena. A quel tempo la via Francigena era l'asse principale per i movimenti degli uomini e delle cose dal Nord al Sud dell' Italia e poterne avere il controllo era fonte di sicuri e immensi guadagni.

C' erano poi motivazioni più strettamente politiche, in quanto la fondazione e lo sviluppo di Semifonte si inseriva nel clima di lotte tra imperatori e feudatari da una parte e liberi Comuni dall'altra.

E poi vì erano motivazioni strategiche, perchè la nuova città le avrebbe inevitabilmente tagliato i collegamenti con il sud ed impedito qualunque espansione nella parte meridionale della Toscana.

Fatto sta che nel 1198 Firenze mise sotto assedio Semifonte per circa 4 anni e vedremo come andò a finire.

La collina dove sorgeva la città vista dalla parte opposta.

cliccare sulla foto
Semifonte, la città scomparsa
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Giuseppe
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marz
Utente Super

Città: Bergamo

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Inserito il - 28 novembre 2010 : 19:54:46 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Come andò a finire ce lo racconta la storia.

Nel 1202, Semifonte, dopo un assedio iniziato nel 1198, venne sconfitta, conquistata e subito rasa al suolo dalle truppe di Firenze, che aveva voluto esemplarmente punire un avversario alle proprie mire espansionistiche.

I fiorentini obbligarono gli abitanti di Semifonte a smontare pezzo per pezzo la loro città. Si dice che con parte delle pietre degli edifici di Semifonte furono costruite le mura di Barberino Val d' Elsa.

Terminata l'opera di distruzione, Firenze decretò che su quel colle non si sarebbe mai più potuto costruire nessun edificio.

E così è stato fino ai nostri giorni, con un' unica eccezione.

Questa è Porta Senese, che si apre nelle mura di Barberino Val d' Elsa, da cui è stata presa la prima fotografia del colle di Semifonte.


Semifonte, la città scomparsa
139,86 KB

Giuseppe
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marz
Utente Super

Città: Bergamo

Regione: Lombardia


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Inserito il - 28 novembre 2010 : 20:05:44 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
La storia dell' assedio di Semifonte è anche una storia di tradimenti e di eroismi, che, in piccola parte, racconterò prossimamente.

Per il momento lascio con la foto di questo arcobaleno sorto improvvisamente sulle colline circostanti.


Semifonte, la città scomparsa
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Giuseppe
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elleelle
Moderatore Trasversale

Città: roma

Regione: Lazio


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Flora e Fauna

Inserito il - 28 novembre 2010 : 20:46:41 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
A parte la bellezza delle foto, è una storia incredibile. Io sono nato e ho studiato a Siena e non ne avevo mai sentito parlare. Ho anche frequentato S. Gimignano e Volterra e nessuno mi ha mai nominato Semifonte.
Chissà perché .....
luigi
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marz
Utente Super

Città: Bergamo

Regione: Lombardia


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Inserito il - 28 novembre 2010 : 21:11:09 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Luigi, grazie per essere intervenuto. In effetti quella di Semifonte è una storia che ha dell' incredibile.

Ero indeciso se raccontarla, anche perchè della città non c'è più nulla (o quasi) da vedere.

La storia di Semifonte è conosciuta da pochi, ma, per quei pochi che la conoscono, Semifonte è una città mito.

Ed è anche incredibile che questa città, praticamente tradita ed abbandonata da tutti (come racconterò brevemente), sia riuscita a resistere a quasi cinque anni di assedio, per poi venire implacabilmente demolita pezzo per pezzo, affinchè non ne restasse nemmeno il ricordo.

Consoliamoci con un' altra foto dell' arcobaleno.


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Giuseppe
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zodiac
Utente Senior

Città: Sesto Fiorentino
Prov.: Firenze

Regione: Toscana


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Inserito il - 28 novembre 2010 : 21:53:12 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
ciao Marz, la storia di Semifonte è sconosciuta anche alla maggior parte dei fiorentini e dei senesi.
Tanto è che avevo pensata di raccontarla un paio di anni fa ma non ho mai trovato il tempo ad andare a fare le foto per documentarla.

Però ho trovato il tempo per provare l'ottimo ristorante "Il paese dei campanelli", situato nel paese di Petrognano-Semifonte,che consiglio vivamente a tutti per la tipica cucina toscana leggermenente rivisitata.

Ho visto che manca una cosa fondamentale di tutta questa storia, la cupula in miniatura....ma lascio a te il compito di finire questa storia.

Stefano
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marz
Utente Super

Città: Bergamo

Regione: Lombardia


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Inserito il - 28 novembre 2010 : 21:59:03 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie Stefano per la tua testimonianza, che, considerando che sei della zona, è particolarmente importante.

Farò vedere sia la cupola che Petrognano. Una nota di servizio: sapere prima del ristorante... mi sarebbe stato utilissimo .

Giuseppe
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Frustone
Utente Senior

Città: Siena
Prov.: Siena

Regione: Toscana


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Inserito il - 29 novembre 2010 : 12:15:26 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Marz... sei di un altro passo!!!

Conoscere Semifonte non è da tutti,ci vuol cultura e curiosità, cosa che oggi non sempre si accompagna.
Conosco Semifonte da sempre,nella mia Contrada i vecchi rammentavano spesso questo fatto,dicendoci in chiave goliardica di "stare attenti" alla contrada rivale;
:-"state attenti voi giovani,siate meno galletti,che quelli ci fanno come fecero a Semifonte"-!
Per fortuna non ce l'hanno mai fatta,siam duri più di loro!

Nel mio rione e nella mia famiglia si è sempre parlato di Semifonte,in quanto avevo anche la nonna paterna originaria di Barberino e.. il nonno di San Gimignano.
Se non mi sbaglio (correggetemi) ne parla anche Dante e comunque ho dei documenti per arricchire questa discussione, ma per ora lasciamo la parola a Giuseppe.

Storia patria per noi senesi Beppe,Storia Patria!!

P.s. O.T.;
sono molto dispiaciuto per non averti potuto incontrare Giuseppe,ma è solo rimandato!!




Massimo.
------------------------

Modificato da - Frustone in data 29 novembre 2010 12:18:21
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Albisn
Utente Senior


Città: Seregno
Prov.: Milano

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Flora e Fauna

Inserito il - 29 novembre 2010 : 17:02:08 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Marz, Marz,

Bella burla toscana, ordita poi da un bergamasco.
Osano persino citare a fonte il Sommo,
quelli di lì, che sostengono codesto Sommofonte.
Mi prendete tutti per grullo, ma non ci casco!

Ciao
Alberto

"Ogni nostra cognizione prencipia da sentimenti".
"Come è più difficile a 'ntendere l'opere di natura che un libro d'un poeta"
"La natura è piena d'infinite ragioni, che non furon mai in isperienzia." (L.d.V.)

Modificato da - Albisn in data 29 novembre 2010 17:17:34
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marz
Utente Super

Città: Bergamo

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Inserito il - 29 novembre 2010 : 18:52:58 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Alberto, ho apprezzato molto il tuo sforzo poetico, ma, senz' offesa, il Divin poeta era decisamente un' altra cosa .

Scherzi a parte, Dante parla di Semifonte nel XVI canto del Paradiso:

Se la gente ch'al mondo più traligna
non fosse stata a Cesare noverca,
ma come madre a suo figlio benigna,
tal fatto è fiorentino e cambia e merca,
che si sarebbe vòlto a Simifonti,
là dove andava l'avolo a la cerca...


Racconterò la storia di Semifonte come la conosco io, o, se preferite, secondo la mia interpretazione. Mi fa molto piacere l' intervento di Massimo, che sarà sicuramente in grado di arricchirla.

Giuseppe

Modificato da - marz in data 29 novembre 2010 19:03:32
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marz
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Inserito il - 29 novembre 2010 : 21:15:46 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ho detto in precedenza che questa è anche una storia di tradimenti. Vediamone qualcuno.

Dopo due anni di assedio, Firenze non riesce ad avere ancora ragione di Semifonte. Il 12 febbraio 1200 c'è il primo colpo di scena, con il primo dei tradimenti e sicuramente il più clamoroso.

I conti Alberti, ovvero i fondatori di Semifonte ed i principali difensori, vendono a Firenze per 400 libbre il castello di Semifonte e si impegnano ad aiutarli nell' assedio, con un voltafaccia incredibile e decisamente ignobile.

Le motivazioni del gesto sono abbastanza chiare. Il partito imperiale, cui gli Alberti appartengono, è in grosse difficoltà e questi, per salvare il resto dei loro domini feudali, si accordano con i fiorentini, vendendogli Semifonte.

Si viene a creare una situazione paradossale. A questo punto i fiorentini sono, dal punto di vista strettamente legale, i proprietari del castello (essere proprietari del castello vuol dire in pratica avere il dominio dell' intera città) e pretendono di prenderne possesso. Ma gli abitanti di Semifonte si ribellano all' accordo e non ne vogliono sapere.

Nella foto vediamo il borgo di Petrognano. Era appena al di fuori delle mura di Semifonte e ne fu risparmiata la distruzione. In alto, verso sinistra, è possibile scorgere la cupola della Cappella di San Michele (ne riparleremo).



Semifonte, la città scomparsa
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Giuseppe

Modificato da - marz in data 29 novembre 2010 21:17:53
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marz
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Inserito il - 29 novembre 2010 : 21:53:53 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Nonostante il tradimento degli Alberti, Semifonte continua a resistere.

Nel marzo del 1201 c'è un secondo colpo di scena. Firenze e Siena, tra lo stupore generale, stipulano un accordo commerciale. Lo stupore deriva dal fatto che Firenze e Siena erano costantemente rivali ed in guerra fra loro.

Siena appoggiava Semifonte in funzione antifiorentina ed aveva tutto l' interesse a farlo, perchè chiaramente la presenza di Semifonte avrebbe impedito qualunque espansione di Firenze verso sud.

In realtà l' "accordo commerciale" tutto era tranne un accordo commerciale.

Tra le clausole segrete dell' accordo c' era scritto che se Siena avesse chiesto aiuto militare a Firenze per la conquista di Montalcino, la città del giglio, le avrebbe messo a disposizione 100 cavalieri e 1000 tra fanti e arcieri, mantenuti a spese della stessa Firenze per almeno un mese.

Da parte sua Siena si impegnò a considerare Semifonte come sua nemica e se un semifontese fosse stato trovato nel suo territorio lo avrebbe consegnato a Firenze, ed, inoltre, avrebbe fornito, per la guerra di Semifonte, un contingente armato anch'esso di 100 cavalieri e 1000 fanti.

Cioè, in pratica, Firenze aveva dato carta bianca a Siena per la conquista di Montalcino e Siena aveva dato carta bianca a Firenze per la conquista di Semifonte.

Altro che realpolitik dei tempi odierni.

Non so quale sia in proposito l' opinione di Massimo, ma ritengo che Siena fece un grave errore nell' accettare l' accordo. Ma, si sa, la storia non si fa nè con i se, nè con i ma.

Nella foto, l' entrata di Petrognano da Semifonte.

Semifonte, la città scomparsa
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Giuseppe
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marz
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Inserito il - 29 novembre 2010 : 22:19:24 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Voglio far notare che Firenze aveva davvero fatto tutto il possibile per fa cadere Semifonte: si era persino comprata il castello ed era scesa a patti con l' odiata Siena!

Ma, nonostante il tradimento degli Alberti e nonostante l' accordo tra Siena e Firenze, Semifonte continua a resistere.

Anche gli ultimi alleati però la abbandonano e fra questi, in particolare, l' abbazia (Badia) di Passignano, che pure aveva grossi interessi economici in Semifonte. L' abate di Passignano in precedenza aveva mirato a sostituirsi agli Alberti come feudatario di Semifonte.

Nella foto vediamo Badia a Passignano, a pochi chilometri di distanza da Semifonte.


Semifonte, la città scomparsa
187,14 KB





Giuseppe
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Frustone
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Inserito il - 30 novembre 2010 : 00:22:29 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di marz:

Non so quale sia in proposito l' opinione di Massimo, ma ritengo che Siena fece un grave errore nell' accettare l' accordo. Ma, si sa, la storia non si fa nè con i se, nè con i ma.

Giuseppe

E certo che Siena sbagliò, anche perchè poi si ebbe la conferma di ciò da Montalcino stessa e dai suoi stessi abitanti;
Mi spiego meglio,e quì entrano i miei dubbi, bada bene non sul fatto che semifonte sia realmente esistita ma su come ci siano arrivate le cronache..

Montalcino si rivelò (molto più tardi) la più fiera cittadinanza dedita alla sudditanza alla Repubblica Senese,anche oggi nel 2010 percorriamo a piedi i 50km che ci separano per andare a rendere omaggio a questo ameno paese, esattamente questo succede una volta all'anno nel giorno esatto della caduta della Repubblica.
Nessuna cittadinanza si battè mai con tanto vigore e tanta obbedienza alla allora capitale Siena.

Notizie di piccole rivolte poi sopite con severe imposizioni arrivavano da un pò tutti i possedimenti di allora, addirittura con Massa Marittima Siena stessa dovette stipulare precisi patti per mantenere la "giurisdizione",anche se si deve dire che erano tutte cose di facciata,perchè Massa di fatto non fù autonoma in niente, ma con Montalcino,Siena trovò come dire un'altra "piccola"Siena,fedele,amministratrice preziosa e ben fortificata.

Che dire?
Se leggenda fosse,ciò non toglierebbe niente alla realtà,dopotutto Siena aveva molto territorio a Sud,come nota a margine a titolo di curiosità ricordiamoci che aveva il suo porto a Talamone comune che cosa curiosa ancor oggi presenta colori bianco e azzurri i medesimi della Contrada dell'Onda (ricordiamoci che le contrade di Siena non sono un'invenzione recente,ma derivano dalle compagnie militari di allora) ma.. al tempo stesso ne presentava pochissimo a Nord..

Infatti la Repubblica di Siena già faticava poco fuori porta Camollia, infatti tolto l'avamposto di Monteriggioni, già da Colle val d'Elsa in poi era terra Guelfa,con l'odiata Poggiobonizio (oggi Poggibonsi) caposaldo guelfo in terra di Val d'Elsa mentre nel versante chiantigiano le colubrine erano addirittura più vicine con l'odiata Brolio che cannoneggiava ad un fazzoletto di chilometri, insomma al sud si arrivava quasi in Tuscia,a nord quasi "'un si usciva di casa"!

Indubbiamente se questa fu la storia,Siena sbagliò e non di poco.

come curiosità e come indice di come questa città sia particolare vi cito questo O.T.;

Fino a qualche decennio fà tutti gli abitanti di "fori le mura" erano appellati a contadini (nel senso più spregevole del termine),infatti il senese vero si sente quello nato nelle "lastre" ovvero nel lastricato del centro storico, bene, quelli nati nella periferia a nord erano ancora più sbeffeggiati, mio padre stesso (classe '24) asseriva che quelli nati "fòri di porta Camollia" parlan diverso, parlan fiorentino...
Vi era un fondo di vero, da via Fiorentina nasce e parte la via Chiantigiana numerose famiglie di zone limitrofe si insediarono nei nuovi quartieri e i chiantigiani parlano in modo diverso,riconoscibile e quindi erano facilmente identificabili..

Siena,il senese, vive ancora in quell'epoca, si parla di Montaperti,della battaglia di Colle.. come fossero atti vissuti ieril'altro...

Ma,scusate l'O.T.


Massimo.
------------------------

Modificato da - Frustone in data 30 novembre 2010 00:33:17
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marz
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Inserito il - 30 novembre 2010 : 00:37:30 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie per l' intervento Massimo. Mi accingo a chiudere la storia.

A questo punto, Semifonte è davvero sola contro tutti, ma... continua a resistere.

Allora i fiorentini provano con alcuni fuoriusciti semifontesi, legati ai conti Alberti. Questi, sfruttando l' ottima conoscenza della città e, probabilmente, anche qualche passaggio segreto, riescono ad entrare entro le mura e ad aprire la Porta Romana.

Sfruttando il buio della notte, una parte dell' esercito fiorentino si era avvicinato alla porta e una volta dentro si divise in due; una parte tentò di scalare le mura della Rocca di Capo Bagnolo (il punto chiave di tutta la fortificazione), mentre l'altro gruppo tentò di conquistare la rocca. Ma anche questo piano fallì e furono quasi tutti uccisi.

A questo punto però Semifonte, dopo oltre quattro anni di assedio, era veramente allo stremo e alla fame. Le difese ormai erano ridotte talmente male che i fiorentini non avrebbero avuto difficoltà ad aprirvi un varco.

Il 31 marzo 1202 la città, dopo un' ultima eroica resistenza, cedette. La Rocca continuò a resistere, ma oramai era tutto inutile.

Le condizioni di resa furono durissime. I Semifontesi furono costretti ad accettarle senza neanche poterle leggere.

Si dovettero impegnare ad abbandonare e ad abbattere tutte le fortificazioni della loro città entro il mese di giugno. Successivamente iniziò la demolizione delle torri, di tutte le case e perfino delle chiese.

La leggenda dice che i materiali furono utilizzati dai Fiorentini per la costruzione della cinta muraria di Barberino Val d'Elsa.

Della città che aveva osato sfidare Firenze non doveva più rimanere nessuna traccia.

Giuseppe

Modificato da - marz in data 30 novembre 2010 00:41:27
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marz
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Inserito il - 30 novembre 2010 : 00:44:42 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Questa scelta, che fece della collina di Semifonte una vera e propria terra maledetta, paradossalmente, garantì però il ricordo della vicenda, che spesso divenne anche un mito.

Ad esempio, nel 1827 venne pubblicato un poema che è il maggior esempio del mito di Semifonte: Semifonte conquistata e distrutta da' Fiorentini nell'anno 1202. Poema eroico in dodici canti.

Ve lo sconsiglio, ma, volendo, potete leggerlo qui:
Link



Giuseppe
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Albisn
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Inserito il - 30 novembre 2010 : 00:50:00 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Che si parli nel villaggio globale (qui siamo in Internet) di beghe e storie ultralocali (dentro le mura e fuori le mura, due case più in la) che affondano le radici nel medioevo, mi sembra fantastico. Siamo alla sovrapposizione di due mondi: il primo senza luogo e senza identità, il secondo senza tempo e con identità (tante e diverse) fortissime.

Dovrei rifletterci meglio, ma sento tutto il sapore della toscana... anzi di Siena, delle sue contrade e dei suoi dintorni: che meraviglia!

Saluti
Alberto



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marz
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Inserito il - 30 novembre 2010 : 01:03:18 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Condivido in pieno. Ciao.

Giuseppe
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marz
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Inserito il - 30 novembre 2010 : 20:45:53 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Sul finire del 1500, Giovan Battista di Neri Capponi, canonico della Cattedrale di Santa Maria del Fiore in Firenze (e proprietario di alcuni terreni in Petrognano) chiese il permesso di poter costruire una chiesetta nella zona dove sorgeva Semifonte.

Il permesso lo dovette chiedere direttamente al granduca Ferdinando I, che, dopo parecchie titubanze, lo concesse. A distanza di quasi 400 anni vigeva ancora l' assoluto divieto di edificare qualunque edificio in quella zona.

Come si apprende dal pannello illustrativo presente nelle vicinanze, la piccola cappella a pianta ottagonale, coronata da una cupola che, nel rapporto di 1:8, riproduce esattamente quella della Cattedrale fiorentina di Santa Maria del Fiore, venne costruita fra il 1594 e il 1597.

Nel luogo dove è stata edificata sorgeva (probabilmente) l' antico castello di Semifonte.

A tutt' oggi, ad oltre 800 anni dalla distruzione di Semifonte, nessun altro edificio è mai stato costruito sulla collina. L' impressione che si ha visitando la zona, è che l' antico interdetto di Firenze sia ancora in vigore.

Nella foto, vediamo la cupola della Cappella di San Michele Arcangelo a Semifonte.


Semifonte, la città scomparsa
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Giuseppe

Modificato da - marz in data 30 novembre 2010 20:55:21
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marz
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Inserito il - 30 novembre 2010 : 21:03:54 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Il mio progetto originario prevedeva di esplorare a fondo la zona, alla ricerca di qualche rovina (che comunque ad una prima impressione non pare esserci). Purtroppo dopo un pò ha cominciato a piovere a dirotto ed ho dovuto rinunciare a farlo. Sarà (forse) per un' altra volta.

Mi fa piacere comunque avere fatto conoscere questa storia ed avere in qualche modo reso omaggio alla città di Semifonte ed alla sua nobile e triste storia.


Giuseppe

Modificato da - marz in data 30 novembre 2010 21:06:12
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