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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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Autore |
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enotria
Utente Senior
Città: Gaibanella FE
Prov.: Ferrara
Regione: Emilia Romagna
1322 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 21 marzo 2010 : 22:04:12
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Chiunque voglia parlare di microscopia, inizia il suo discorso parlando dell’occhio umano, invariabilmente paragonandolo ad una “camera oscura”, in pratica ad una scatola chiusa con una parete bucata, con inserita una lente e che forma un’immagine di quello che c’è all’esterno, sulla parete opposta al foro.
La spiegazione è molto semplicistica e per la verità, quest’ipotetica scatola è tutto meno che semplice: è in grado di allungarsi o accorciarsi, il foro cambia continuamente di diametro ed anche la lente può modificare il suo potere diottrico. Questo solo ad esaminare i suoi parametri fisici.
A complicare ancora di più le faccende, c’è poi che l’occhio è attaccato al cervello, il quale è tutto altro che neutrale nel suo comportamento, anzi è lui che per primo “suggerisce” all’occhio “cosa deve vedere”, con tutte le conseguenze assurde d’errori nell’interpretare certe immagini o nel distinguere i diversi colori.
I progettisti di microscopi si trovano quindi a dover adattare nel migliore dei modi uno strumento ottico meccanico, ad uno estremamente complesso e variabile come è l’occhio umano.
Per forza di cose devono ricorrere a delle semplificazioni ed a fissare dei parametri di base attorno ai quali costruire ed adattare l’ottica complessiva del microscopio.
Ma allora, come è fatto l’occhio umano standardizzato per il microscopio e quali sono i suoi parametri ?
Per convenzione universalmente accettata dai produttori di microscopi, l’occhio che guarda dentro il microscopio DEVE essere quello perfetto di un giovane, senza alcun difetto visivo, con potere d’accomodamento efficace almeno dai 25 cm. in poi, naturalmente senza errori d’interpretazione dei colori e senza astigmatismi o altre malformità. Non basta, occorre anche definire come deve effettuarsi la visione al microscopio: gli occhi devono essere accomodati sull’infinito e perfettamente paralleli fra loro, nonostante che il nostro cervello si ostini a suggerirci esattamente il contrario.
Proprio per l’intromissione del nostro cervello, non è per nulla facile guardare il microscopio in modo corretto, talvolta è necessario ricorrere a dei veri e propri “trucchi” per adeguare la nostra vista alla visione microscopica: ad esempio, rialzare gli occhi e guardare lontano, per poi ritornare al microscopio cercando di mantenere inalterata la convergenza e l’accomodamento. La stessa prospettiva è poi completamente falsata a seconda dell’ingrandimento utilizzato, ad esempio, con un comune obiettivo da 40x, un qualsiasi corpo appare più grande del 50% circa rispetto al reale, a causa del maggior angolo di visuale dell’obiettivo rispetto all’occhio umano. E’ come se noi guardando un pallone appeso ad una corda potessimo ruotargli attorno e vederlo quindi come in una “panoramica”, da diversi punti di vista, con altrettante immagini diverse e diversamente sovrapposte e quindi con l’effetto finale di vedere un oggetto molto più grande del reale.
Di conseguenza, tutte le misure degli organi del microscopio, le rispettive posizione delle lenti fra loro, dei vari diaframmi e delle pupille, delle interdipendenze fra sorgente, condensatore, oggetto, obiettivo, immagine intermedia, oculare, ed infine, posizione dell’occhio umano, sono calcolate dai costruttori sulla base dei parametri standard dell’occhio perfetto, così come lo abbiamo prima descritto. Qualunque altra considerazione viene volontariamente ignorata: per i progettisti, l’occhio che guarda dentro un microscopio DEVE essere un occhio perfetto !
Per finire un piccolo quiz: su un tavolo abbiamo messo un microscopio perfettamente allineato e regolato, si siede un baldo giovane con vista perfetta che inserisce un vetrino e lo guarda, mettendolo accuratamente a fuoco. Poi questi si alza e cede il posto a me, che invece sono ipermetrope per vecchiaia, e mi accorgo subito che la sua messa a fuoco non mi soddisfa. Come mi comporto ?
A) Rifaccio la messa a fuoco adattandola alla mia vista. B) Mi sforzo di guardare, ma senza modificare nulla, magari cercando di stringere anche le palpebre. C) Utilizzo gli occhiali da vista, senza toccare la messa a fuoco. D) Mi arrabbio ed inveisco contro le gioie della terza età.
Cordiali saluti
Andrea ---> Link
Ogni oggetto ha la sua storia, . . . io non vendo oggetti, . . . . . . io racconto storie. (Enotria)
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geppe
Moderatore
Città: lesmo
Prov.: Milano
Regione: Lombardia
5397 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 21 marzo 2010 : 22:35:07
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A) e il baldo giovane non tocchi più il MIO microscopio
Giuseppe |
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greenalga
Utente Senior
Città: r. calabria
903 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 21 marzo 2010 : 22:50:27
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Ciao Andrea, concordo con chi ha detto: "il mio microscopio non si tocca".. Rispondi a questa: ma l'occhio che correzione ha? apocromatica o superiore?? saluti Art
Link |
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Aphyllo
Moderatore
Città: firenze
Prov.: Firenze
Regione: Toscana
9108 Messaggi Micologia |
Inserito il - 21 marzo 2010 : 23:36:50
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La soluzione C sarebbe quella ideale, in mancanza di oculari adatti alla visione con gli occhiali la A sarebbe un ripiego che però probabilmente aggiunge un po' di abberrazioni perchè....modifica la lunghezza del tubo?
Marco F. |
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enotria
Utente Senior
Città: Gaibanella FE
Prov.: Ferrara
Regione: Emilia Romagna
1322 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 22 marzo 2010 : 20:01:28
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La risposta più simpatica è quella di Geppe: il microscopio è mio e me lo gestisco io !
Giusta la risposta di Aphyllo, ma attento che la lunghezza di tubo è una misura fisica, non può variare nei microscopi attuali (in quelli vecchi si, lo si faceva per variare gli ingrandimenti).
Per Greenalga: l'occhio ha il miglior sistema di correzione che possa esistere. Si chiama cervello, peccato che sia anche il peggiore ! E' quel sistema che riesce a farti vedere bianco un foglio di carta anche mentre sei sotto un lampione al sodio, con una luce gialla che sembra crema pasticcera. Lo stesso sistema che può autonomamente decidere che un particolare che l'occhi sta vedendo non è "importante" e rendertelo invisibile.
Complimenti a tutti, ottimo risultato !
Quindi riassumendo: il microscopio è progettato per funzionare con un occhio perfetto, per cui se vi sono dei difetti visivi, questi devono essere corretti PRIMA di avvicinare gli occhi al microscopio.
Prossima provocazione: l'oculare.
Andrea ---> Link
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geppe
Moderatore
Città: lesmo
Prov.: Milano
Regione: Lombardia
5397 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 22 marzo 2010 : 20:58:39
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| Messaggio originario di enotria:
Prossima provocazione: l'oculare.
Andrea ---> Link
Ogni oggetto ha la sua storia, . . . io non vendo oggetti, . . . . . . io racconto storie. (Enotria)
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aspettiamo con ansia
ciao
Giuseppe |
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