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è indicata come canzone popolare per bambini. Salyangoz çık dovrebbe voler dire: esci lumaca, o qualcosa del genere. Purtroppo non ho trovato la trascrizione del testo... qualcuno sa il turco?
Barbaxx
Se abbassi gli occhi sullo stagno puoi cogliere il cielo.
Ho contattato la Silk Road House, un gruppo di studio sulla storia della Via della Seta, con sede negli Stati Uniti ma componenti provenienti spesso dalla Russia e dal Kazakhstan.
Mi hanno risposto molto gentilmente consigliando di leggere le pagine 396 - 398 di questo testo: Alexander V. Gura. SIMVOLIKA ZHIVOTNYKH V SLAVIANSKOI NARODNOI TRADITSII” (Moscow, Indrik, 1997).
Io non ce l'ho e non lo trovo in rete, ma se qualcuno può dare una mano è il benvenuto!
Mi hanno anche inviato le seguenti versioni russe:
V detstve my dumali, chto yesli naydesh' ulitku i skazhesh' yey volshebnyye slova " Ulitka, ulitka, vysuni roga, dam tebe ya piroga" - to ulitka ‘kupitsya’ na pirog i pokazhet rozhki. Da bambino, pensavamo che se trovavi una chiocciola e le dicevi le parole magiche "Chiocciola, chiocciola, mostra i corni, ti darò un dolce" – la chiocciola avrebbe "fatto un affare" accettando la torta e avrebbe mostrato i corni.
“Ulitka, ulitka, vysuni roga!...” Chiocciola, chiocciola, mostra i corni!
"Ulitka, ulitka, Vysun' roga, Dam tebe, ulitka, Kusok piroga! Polzi po dorozhke, Dam tebe lepeshki" Chiocciola, chiocciola, mostra i corni, io ti darò, o chiocciola, un pezzo di dolce! Striscia sulla via, ti darò la torta!
“Ulitka, ulitka, vysun' roga, dam tebe khleba i kusok piroga…” Chiocciola, chiocciola, mostra i corni, ti darò pane e un pezzo di dolce…
A me sembra che sostanzialmente siano tutte versioni che avevamo già, giusto?
Altre novità: sto sempre attendendo aiuto su versioni Tatare, Karaim, Sami, turche e tamil; speriamo che gli aiuti arrivino presto.
Mi hanno risposto molto gentilmente consigliando di leggere le pagine 396 - 398 di questo testo: Alexander V. Gura. SIMVOLIKA ZHIVOTNYKH V SLAVIANSKOI NARODNOI TRADITSII” (Moscow, Indrik, 1997).
Ci provo, dammi un po' di tempo.
Barbaxx
Se abbassi gli occhi sullo stagno puoi cogliere il cielo.
Interessante! Di solito gli ugrofinnici hanno la fase della punizione, mentre i russi non l'hanno quasi mai; questo può essere significativo, nella storia della nostra filastrocca.
Per quanto riguarda il libro a Milano, cercherò di vedere se ci posso andare o se ci può andare qualcuno per me, grazie!
Oggi pomeriggio mi è venuta un'altra ispirazione...
Colmiamo la lacuna bulgara?
La filastrocca è nota anche in bulgaro. Ce la insegna, in questo sito Link , un amico delle lumachine (che chiede di non ucciderle). Dice anche che è una canzoncina che un po' tutti, da quelle parti, cantavano da bambini.
Immagine:
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"Ohlju-bohlju, pokaži si rogata, da gi vidja černi li sa, beli li sa..."
Tra bulgaro standard e dialetti c'è qualche decina di nomi per le lumache, il più diffuso è "ohljuv", e qui "ohlju-bohlju" è uno dei tipici raddoppiamenti che abbiamo incontrato molte volte.
il traduttore mi dà "mostrare le loro corna, per vedere loro che sono nero, bianco sei ..." Bisognerà controllare le persone dei pronomi e dei verbi (che sia una forma di cortesia?), ma il testo è quello.
N.B. In rete ce ne sono anche versioni più lunghe, che forse contengono qualche influsso letterario.
Barbaxx
Se abbassi gli occhi sullo stagno puoi cogliere il cielo.
Intanto sono contento che ci sia anche in Bulgaria! (A questo punto, ci sarà anche in Macedonia, la cultura dei due Paesi è molto vicina…) Ho visto la versione proprio poco fa, e stavo cercando di capirne esattamente il senso… forse (detto in qualche forma dialettale) "Chiocciola, mostra le corna per farmi vedere se sono nere o se sono bianche"?
Ce n'è una versione lunga, soltanto in audio (non trascritta), su YouTube:
Naturalmente io non la capisco, bisognerà trovare anche un bulgaro che ci aiuti…
Modificato da - Barbaxx in data 10 febbraio 2015 18:42:41
Sei versioni ungheresi da un articolo dedicato a conte, filastrocche, versi satirici: Tóth József, Játék-kiolvasó versek, mondókák, állatcsalogatók, gúnyolódók és riasztók, "Folia Anthropologica", 7 (2008); 79-86, qui: Link a pag. 84.
1. Csiga-biga Gyere ki! Megszülettem, Vontass ki!
2. Csiga-biga Gyere ki! Ig a házod ide ki! Kapsz tejet, vajat, Hónapra is marad!
3. Csiga-biga Gyere ki! Ig a házod ide ki! Kík tóba vetlek, Onnaj is kiveszlek. A kányák e’ vüsznek, A tikok megesznek!
4. Csiga-biga Gyere ki! Ig a házod ide ki, Ha nem hiszed, Tekincs ki, Ig a házad ide ki!
5. Csiga-biga túd ki szarvadat, Én is tulom talicskámot. Maj megmondom, hun apád, Kertek alatt kutat ás!
6. Csiga-biga túd ki szarvadat, szarvadat, Mer ha nem tulod ki, Vaskapuho váglak!
Il traduttore non aiuta moltissimo, comunque: csiga-biga vuol dire "lumaca-verme", la 2 contiene il premio di "latte e burro", la 3 e la 4 parlano della "casa" della lumaca, la 5 e la 6 dovrebbero contenere l'invito a mostrare le corna...
Barbaxx
Se abbassi gli occhi sullo stagno puoi cogliere il cielo.
Diciannove versioni ungheresi, tre delle quali con gli spartiti, in Kiss Áron, Magyar gyermekjáték-gyűjtemény, Budapest: Holnap Kiadó, 2000, qui: Link , pagg. 13-15.
Non le copio...
N.B.: ce ne sono altre due, a pag. 18, e a pag. 505.
Barbaxx
Se abbassi gli occhi sullo stagno puoi cogliere il cielo.
Incredibile! (E quanto lavoro dovrò ancora fare!!)
Sapete cosa mi colpisce di più di queste versioni ungheresi? Una cosa mi ha colpito molto, infatti.
In due di loro si usa l'espressione Ho(l)napra is marad. ("Rimanere anche domani", se capisco bene). Sì, il verbo "rimanere"… come nelle versioni cinesi!! E… no, non ho l'impressione che sia un caso, se volete il mio parere istintivo.
Ora sono interessatissimo a tutte le versioni della zona che contengono questo verbo…
Sì, infatti. Una delle questioni in sospeso nella nostra ricerca è come siano arrivate le filastrocche sulle chiocciole in Cina e Giappone, dove c'erano già nell'anno 1000, e perché le versioni cinesi e giapponesi siano così simili a quelle occidentali, mentre le versioni russe, che stanno nel mezzo, sono diverse. Gli ungheresi sono i discendenti di popolazioni provenienti dagli Urali orientali e da altre zone della Siberia e, in quanto tali, possono essere portatori di tradizioni che spiegano in parte cosa può essere accaduto.
Borsi Ferenc, Mi vagyunk a rószák. Az érzékiség képi ábrázolása a magyar népdalokban, Dunaszerdahely 2003, 85 Link (qualcosa come: Noi siamo le rose. La rappresentazione pittorica della sensualità nelle canzoni popolari ungheresi).
Cita un testo più breve, già trovato tra le 19 di ieri, che mi pare contenga la minaccia col fuoco, ed uno in quattro versi (in due varianti), che mi pare diverso da quelli già recuperati, e che se capisco bene secondo l'autore si presta ad allusioni legate al tema della fertilità.
Barbaxx
Se abbassi gli occhi sullo stagno puoi cogliere il cielo.
Grazie, vedrò pian piano di salvare ed inserire nel database tutti questi nuovi testi.
In linea teorica, sarebbe interessante cercare di reperire versioni provenienti da certe particolarissime popolazioni che, per una ragione o per l'altra, potrebbero avere eredità culturali particolarmente interessanti. In pratica, la vedo veramente molto difficile… ma tanto vale nominarli. Tra questi popoli, oltre ai già presenti Tatari, secondo me ci sarebbero, ad esempio, i Ciuvasci (Chuvash), i Calmucchi (Kalmyk), gli Csángó, i gruppi ungheresi discendenti dei Cumani, gli Osseti (discendenti diretti degli antichi Alani), i Tagiki (Tajik) e gli Yagnobi (discendenti dei Sogdiani). In teoria… in pratica, è un altro discorso!
I popoli che citi sono numericamente piuttosto piccoli, e non è detto che le loro tradizioni lascino ampie tracce in rete... Con i ciuvasci, gli osseti e i tagichi avevo già fatto qualche tentativo... per ora fallito.
Circa gli osseti, forse potresti controllare anche se tra le versioni ungheresi ve ne è qualcuna proveniente dall'antica Jazigia, cioè da Jászberény e dintorni... luogo di stanziamento degli Jász, Link , alani-osseti giunti in Ungheria al seguito dei Cumani. La loro lingua non si parla da secoli, ma potrebbe essere rimasta qualche traccia nelle loro tradizioni.
Dati gli ultimi ritrovamenti, mi chiedo invece quanto sappiamo della diffusione della filastrocca tra i popoli turcofoni. Gli esempi si stanno moltiplicando: l'abbiamo in uiguro, tataro, baschiro, crimeotataro, karaim e turco. Si tratta, in effetti, di popoli ai margini geografici della loro famiglia linguistica, che potrebbero aver ricevuto influssi da altri. Tuttavia mi chiedo, anche, con quale approfondimento siamo stati in grado di indagare sinora a sud di una certa linea. La lumaca ha molti nomi e non è detto che tutti si trovino nei comuni vocabolari.
Forest, puoi leggere l'articolo di Biljana Sikimić, Violent Death in South Slavic Children's Folklore, "Etnolog", 9/1 (1999), (27-37) 34, Link che riferisce anche diverse versioni slavo-balcaniche di minaccia alla lumaca, (per fortuna) quasi tutte già comprese nel database... solo mi dispiace che l'autrice menzioni, senza citarla testualmente né dare riferimenti , anche una versione in lingua casciuba... che credo ci manchi ancora.
Modificato da - Forest in data 11 febbraio 2015 17:37:00