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La mole di lavoro svolta è davvero notevole, visto anche l'impianto tecnico che usi (sul quale ero molto curioso) per l'analisi tipologica... nel frattempo mi sono appassionato alla tua ricerca e, come sanno i lettori, non manco di portarti del materiale (c'è anche un aspetto ludico: mi diverte e meraviglia la possibilità che la rete oggi offre di trovare e comprendere materiale in lingue e di terre lontanissime dalla nostra). La diffusione, straordinaria, della filastrocca mi affascina, anche per alcune singolarità distributive che spero riuscirai a chiarire.
Resto, peraltro, convinto che ci siano ancora lacune nella nostra conoscenza (intendo soprattutto di conoscenza distributiva, ma anche, in misura minore, tipologica) e, chiaramente a tempo perso, sto raccogliendo del materiale. Nei prossimi giorni pubblicherò, un po' per volta, una ventina di filastrocche, alcune delle quali in lingue nuove per il tuo database... non per frenare il tuo procedere alle conclusioni, ma perché credo ci sia ancora qualche spazio per l'ampliamento della raccolta... Poi ti manderò un file per posta elettronica, in modo da farti avere anche i testi in scritture non compatibili col forum. A presto
Barbaxx
Se abbassi gli occhi sullo stagno puoi cogliere il cielo.
Si tratta di una canzone popolare, il testo è riportato anche su Wikipedia alla voce "lumaca" in tamil: Link
Questo bambino la sa tutta, fa il segno dei cornetti e aggiunge un sacco di altre cose (altre strofe? un’altra filastrocca?) che sarei curioso di capire
Barbaxx
Se abbassi gli occhi sullo stagno puoi cogliere il cielo.
Questo è il testo in lingua e scrittura tamil: Immagine: 28,92 KB
Questa è la traslitterazione in alfabeto latino, fornita da Google traduttore: Immagine: 18,52 KB
Questa è la traduzione, incompleta e sgrammaticata, da Google traduttore:
Yamma lumaca, lumaca Yamma, Dove stai andando? Zia acqua bagnano brocca Andare per portare
Quanto costa il nainal zia Per tornare a casa? Solo il giorno prima dieci; Se cervi venu E vedere.
La lumaca in movimento, una zia, una brocca d'acqua... credo che ci sia un margine per un'analisi e una possibile parentela coi temi che studi...
Curioso che qualcosa di simile salti fuori in India, ma da un popolo di lingua dravidica stanziato all'estremo sud del subcontinente. Resto dell'idea che l'Asia ci riservi ancora dell'altro (e qualcosa lo vedremo nel prosieguo)
Barbaxx
Se abbassi gli occhi sullo stagno puoi cogliere il cielo.
Torniamo per un attimo in Europa. Dopo il techno-horror slovacco, l'horror-kitsch danese... ( certo che ce n'è di gente strana...)
Filastrocca danese preceduta dalla traduzione inglese, entrambe con numerosi, voluti errori ortografici. Melodia come quella svedese n. 467, testo molto simile ma non identico.
Lile snegel med hus på ryk pas nu på, pas nu på. Lile snejl å pas nu på [e]llers tar ja dej.
[credo che “snejl” vada corretto in “snegel”, “lile” in “lille”, “llers” sicuramente in “ellers”, e forse anche “ryk” in “ryggen”].
Bozza di traduzione:
Lumachina con la casa sulla schiena Stai attenta stai attenta Lumachina stai attenta Altrimenti ti prendo (?).
Barbaxx
Se abbassi gli occhi sullo stagno puoi cogliere il cielo.
Una curiosità dall’Australia: Fonte: Robert Holden, Twinkle, Twinkle, Southern Cross. The Forgotten Folklore Of Australian Nursery Rhymes, Canberra: National Library of Australia, 1992, p. 47. Link
Snail, snail, shoot out your horns, You walk so slow, you must have corns And you’d walk slow and your joints would crack If you had to carry your house on the back.
Leslie H. Allen, „Angus & Robertson Anthology“, 1920
Il libro parla dell’“acclimatazione” e della creazione di nuove filastrocche in Australia nei primi decenni del Novecento. L’antologia di Angus e Robertson, qui citata, raccoglieva testi di vari autori ed autrici, tra cui per l’appunto L.H. Allen.
Si tratta dunque di una variante d’autore, parte di una consapevole operazione d’“invenzione della tradizione”. Si tratta, ad ogni modo, di un testo nuovo per il database e formato da materiale autentico (con un innesto della tradizione in esame con quella della conchiglia come “casetta”), e quindi credo sia inseribile nel tuo studio.
Barbaxx
Se abbassi gli occhi sullo stagno puoi cogliere il cielo.
Dal Friuli: (rivista “Friuli nel mondo”, anno XXX, n. 318 (Aprile 1981), pag. 9: Link
La rivista contiene diverse filastrocche in friulano, tre sulla lumaca, di cui una nota (412 del database) e due nuove, che ti incollo; una sullo scarabeo, e quella sul lupo che mi ha insegnato mia zia quand’ero bambino , ecc.
Boli, boli biel lacai fami cuatri cuarnassai doi a mi, doi a ti no ti coparai mai pi.
[Boli boli bella lumaca fammi quattro cornassai due a me due a te non ti ucciderò mai più.]
“Boli” in friulano significa “bollire” all’infinito, o, in alcuni dialetti, anche “[io] bollo”. L’imperativo però è ovunque “bol!”, quindi non è... un invito alla cottura. I vocabolari non riportano altri significati. Noto però che spesso in friulano i richiami per gli animali sono raddoppiati: tui-tui (micio-micio), te-tè o to-tò (cane), pî-pî (gallina), biri-biri (anatra)… ecc. forse anche “boli-boli” potrebbe rientrare in questo ambito. “Lacai” è uno dei nomi della chiocciola, anche detta “cai”. “Cuarnassai” è un’alterazione di “cuars”, corna, probabilmente a scopo di rima come in altre filastrocche friulane; “assai” o “sai”, in alcuni dialetti friulani, vuol dire “abbastanza” o anche “molto”, ma credo che qui non c’entri.
Cai, cai, macarai salte-fûr il mês di mai torne-dentri il mês di jugn senò jo ti moli un pugn.
[lumaca, lumaca, macarai salta fuori il mese di maggio torna dentro il mese di giugno sennò io ti mollo un pugno.]
Barbaxx
Se abbassi gli occhi sullo stagno puoi cogliere il cielo.
Poi ci sarebbero cinque versioni in careliano, con commenti in finnico.
Pertti Virtaranta, Vienan kansa muistelee, Porvoo: WSOY [Werner Söderström], 1958, Link .
Ho richiesto le pagg. 255-256, non visualizzabili interamente da Google Books, tramite il prestito interbibliotecario. Devo ringraziare la biblioteca provinciale “Claudia Augusta” di Bolzano e l’Institutum Romanum Finlandiae del Gianicolo, che me le hanno fatte arrivare gratuitamente a Bolzano in meno di tre ore!
Dovrai lavorare alla traduzione, perché io in careliano sono abbastanza scarsetto... Col traduttore finnico-italiano di Google capisco discretamente le parti in finnico e un po’ meno quelle in careliano. Credo che il libro contenga una piccola dissertazione sulla lumaca come tradizionale mezzo per le previsioni del tempo e diverse versioni della filastrocca in careliano, riferite da diversi informatori; alcune presentano anche la classica minaccia all’animale.
Immagine: 239,32 KB [pag. 255] Luotettava poudan ennustaja on etana: Heinaikana kum poutoa vuotettih kysyttih etonalta jotta: etona pötöna, näytä sarves, tulouko huomena pouta vaiv vihma! (Nasti Aittavaara) Sama tapa on tuttu Vienan kaikissa kylissä: Siitä toas kun etonaiśen (näimme niin sanoimme):
Immagine: 133,46 KB [pag. 256] Etona matona näytä sarves, tulouko huomena pouta! Kun et näyttäne sarvies ńiin tapamma! — Ńiin se kun tuikkaśi kaksi sarvie, puikahutti tulomah. (Okahvie Mäkelä) Etonaiśem matonaiśen, näytä sarves kun tullou huomena pouta. Muiten tapan, ta suoles lapan, kun et näyttäne (Mari Kyyrönen) Meilä sanottih : Etonaiśen, vetonaiśen, näytä näńńiś, näytä sarves, tulouko huomena pouta ! (Ulla Muistama) Jos etana ei halunnut näyttää sarviaan, niin »puupalalla painettih. Siih luvettih jotta: etona matona, jos et näyttäne sarvijas ńim paikalla tapan. Ta sillä puulla paineltih. Se sittä ojenti ne sarveh!» (Iro Remsu)
Barbaxx
Se abbassi gli occhi sullo stagno puoi cogliere il cielo.
Ho trovato una versione in lingua Sami settentrionale! BELLISSIMA, credo che ci spieghi qualcosa sul pensiero magico e sulla diffusione della filastrocca tra i popoli di pastori.
Si trova in uno scritto in Sami settentrionale, contenuto in un documento .docx, Link , che scarico dal cyberspazio (non riesco ad aprire altre pagine del sito). Non capisco quasi nulla, se non che cita la località di Guovdageainnu (anche detta Kautokeino, Norvegia) e che dice…
Riifu, riifu, daga mu miessái stuora čorvviid
Lumaca, lumaca, fai [crescere] al mio vitellino [di renna] grandi corna
(sarvuded, sarves, čorvviid... la parentela uralica si sente... )
La filastrocca sami appena citata si era già prestata ad usi letterari.
Mi sono fatto spedire da Stoccolma (ringrazio ancora i bibliotecari della biblioteca provinciale “Claudia Augusta” di Bolzano) una pagina di Giela gielain, libro di poesie di Paulus Utsi (1918-1975) rivisto e integrato dalla vedova Inger Utsi.
Il libro è scritto in lingua Sami settentrionale (con qualche influsso del Sami di Lule) con testo svedese in calce.
Sulla vita dell’autore, importante poeta nato in una famiglia di pastori di renne, v. Wikipedia in norvegese, Link , o le corrispondenti versioni in svedese ed esperanto, e qui Link in spagnolo. La vita pastorale fu sconvolta prima dal divieto di transumanza tra Norvegia e Svezia, poi dalla costruzione delle dighe. Qui una foto dell'autore: Immagine: 225,64 KB Paulus Utsi nel 1948
Il libro è in lingua sami settentrionale ma riporta anche una traduzione svedese. Grazie a questa abbiamo una conferma della mia traduzione precedente, anche se la variante riferita dal poeta presenta lievi differenze da quella citata sopra.
Paulus Utsi, Inger Utsi, Giela gielain. Divttat. Dikter, [senza luogo, senza editore], 1980, pag. 63
[Originale in sami settentrionale, grassetto mio]:
Riifu, riifu
Áica riiffu guobbara nalde čohkkeda válda čorbmii bosuda dan dadja Riifu, riifu daga mu unna miesažii nai čorvviid
[Che lingua particolare! Lumaca si dice “riifu” al nominativo e “riiffu” all’accusativo… Ma veniamo alla traduzione svedese:]
Snigel, snigel
Ser en snigel på en svamp sätter mig tar den i handen blåser på den säger Snigel, snigel Gör åt min lilla lilla kalv också Horn
Qui Link ho trovato una traduzione in inglese, a conferma definitiva di tutto quanto:
I see a snail on the mushroom I bend over take it in my hand blow on it and say Little snail let my reindeer calf grow horns too
Credo – visto il confronto con la precedente – che la filastrocca inserita nella poesia (negli ultimi quattro versi) sia tradizionale e che il poeta non l'abbia modificata.
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Barbaxx
Se abbassi gli occhi sullo stagno puoi cogliere il cielo.
Della filastrocca sami esiste anche una versione cantata!
È sempre in lingua sami settentrionale e si trova nell’album “Ábifruvvá” della cantante Karen Anne Buljo, (ICD 062, 2007), Link , che contamina lo stile tradizionale “joik” con la “world music”.
L’indice dell’album è qui, Link , e l’interesse si capisce già dalla copertina… Immagine: 13,05 KB
L’album è in vendita su diversi siti; io l’ho ascoltato gratuitamente via internet grazie al sito “Spotify”.
La canzone “Riifu”, che consta di due strofe anziché di una, è sicuramente una diversa versione della stessa filastrocca (sento chiaramente “čorvviid”: “corna”, ma altre parole sono diverse).
Non sono in grado di trascrivere il testo ma l’editore afferma che il libretto allegato al disco CD contiene i testi originali e le traduzioni anche in inglese (“Bookleten inneholder tekster på samisk, norsk og engelsk”), che quindi potrai recuperare.
Nell’album ci sono anche altre canzoni interessanti, “Moai Riiffuin” (“Io e la lumaca”), che sarà una rielaborazione artistica della filastrocca, “Dielkogobba” (“la coccinella”), “Beaiveloddi” (“la farfalla”), ecc. ...
Barbaxx
Se abbassi gli occhi sullo stagno puoi cogliere il cielo.
Grazie, Stefano. Versioni indiane Tamil: non è che avessimo trascurato del tutto l'India, ma avevo cercato finora solo in lingua hindi, senza trovare nulla. È interessante che ci sia in lingua tamil, invece; una lingua che non è indoeuropea (come invece è la maggioranza di quelle che hanno la nostra filastrocca), ma si trova esattamente sulla traiettoria che dall'Asia centrale porta verso l'Indonesia e l'Oceania, posti dove abbiamo trovato qualche debole testimonianza. Questo è interessante. Per la traduzione mi sto informando con una nostra amica che credo sappia la lingua tamil e vediamo se ci potrà aiutare.
La versione danese mi pare la traduzione quasi esatta della versione svedese 467 già nel database ed anche la musica è identica (arrangiamento terribile a parte).
La prima versione scozzese è nel database con il numero 108. La tua nuova fonte ha un'ortografia leggerissimamente diversa e precisa meglio l'area di provenienza.
La seconda versione scozzese è nel database con il numero 11.
La versione australiana è una curiosità interessante che includeremo nel database, anche se non molto rilevante sulla questione delle origini.
Includeremo ovviamente anche le versioni friulane (carina la seconda!)
Gli ugrofinnici (vepsi, careliani, sami) hanno molte versioni, a quanto pare, quanto gli indoeuropei… questo sarà interessante per noi! Hai assolutamente ragione sul fatto che la versione Sami sia bella e particolarmente interessante, concordo molto!
Non sarà facile trovare quel libretto di cd…
Dimenticavo: nella versione friulana, "Boli" potrebbe essere una corruzione del termine veneto "bovolo", "bobolo", che indica la chiocciola in gran parte del Veneto, ma in origine significa "piccolo bue", come al solito.
Dimenticavo: nella versione friulana, "Boli" potrebbe essere una corruzione del termine veneto "bovolo", "bobolo", che indica la chiocciola in gran parte del Veneto, ma in origine significa "piccolo bue", come al solito.
giustissimo, non ci avevo pensato. Potrebbe essere anche una forma fossilizzata, sorella di quella veneta, antica e derivata direttamente dal latino... il friulano presenta spesso simili esiti... "stali" da stabulum, "soreli" da *soliculum, "fenoli" da feniculum... ecc. Non vedo impossibile una derivazione da bubalum o da qualcosa di simile.
Barbaxx
Se abbassi gli occhi sullo stagno puoi cogliere il cielo.
Riprendo a postare nuove varianti della canzone delle lumache. Le prossime fanno parte di una famiglia molto ben individuata, e scarsamente differenziata, cui appartengono anche i nn. 685 e 686 del database. Esaurita questa piccola rassegna (ormai le avevo raccolte...) affronterò il tema dell'origine di questo gruppo, e proporrò una soluzione... ma andiamo per ordine...
Da Taiwan (lingua cinese mandarino con la pronuncia taiwanese di «lumaca» (guāniú), caratteri non semplificati). Melodia come quella trovata in Giappone (n. 409), testo simile ad altre versioni, ma qui la lumaca risponde in prima persona e dice di avere le antenne.
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Ehi ehi lumaca, ehi ehi lumaca Hai o non hai gli occhi? Hai o non hai la testa? Io ho gli occhi, ho gli occhi, ho anche le antenne.
Barbaxx
Se abbassi gli occhi sullo stagno puoi cogliere il cielo.
Una versione dalla Repubblica popolare (lingua mandarina, pronuncia standard di lumaca “wōniú”, caratteri semplificati). Lievissima differenza di testo dalla precedente, melodia come nella versione giapponese n. 409. Non si capisce se risponde la lumaca o l’umano (se i gasteropodi hanno un “piede” in italiano, forse lo hanno anche in cinese; va notato che in cinese non è obbligatorio esprimere il numero dei sostantivi).
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Traduzione:
Ehi ehi lumaca, ehi ehi lumaca Tu anche non hai gli occhi, tu anche non hai la testa Io ho gli occhi, ho gli occhi, e pure ho testa e piedi (piede?).
Barbaxx
Se abbassi gli occhi sullo stagno puoi cogliere il cielo.