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il grigio
Utente V.I.P.

Città: Pavia

Regione: Sardegna


409 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 03 febbraio 2007 : 17:11:53 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
ciao alessandro sono un tuo collega del secondo anno, anche io ho percepito la tua stessa impressione riguardo l'interesse della maggior parte dei nostri colleghi...
un elogio però devo farlo in favore del prof di paleontologia che ci ha portato a destra e a manca, ma cosa forse più importante ha cercato di farci appssionare alla materia e alla natura in generale, cosa forse nn necessaria per uno studente di scienze naturali che già dovrebbe portare con se e diffondere agli altri l'amore per la natura...
alessandro tu che se già avanti con gli studi, sai che professione potrebbe esercitare un laureato in scienze naturali?
ma nn dirmi il naturalista perchè potrebbe voler dir tutto ma anche niente..vorrei ricordare che noi pseudonaturalisti nn abbiamo neanche un albo!
insomma qualcosa di concreto perchè finora ho visto solo farfalle e nn elefanti...
fatti sentire presto

mracu

la civiltà nacque col taglio del primo albero e morirà col taglio dell'ultimo

Modificato da - il grigio in data 03 febbraio 2007 17:15:22
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il grigio
Utente V.I.P.

Città: Pavia

Regione: Sardegna


409 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 03 febbraio 2007 : 17:21:20 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
per rispondere a franco:
per la botanica generale nn alludevo al lavoro sul campo, ma agli stimoli e all'interesse che il professore dovrebbe infondere, mentre era ed è plateale quanto lo faccia solo per i quatrini...specifico che il signor professore è laureato in scienze geologiche e nn ho ancora capito come faccia ad essere professore ordinario di botanica?!

mracu
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franci
Utente Senior

Città: Morbegno
Prov.: Sondrio

Regione: Lombardia


1364 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 03 febbraio 2007 : 17:26:40 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Per tutti gli studenti che con grande gioia vedo scrivere sul forum e che sento così scoraggiati dalla realtà universitaria: io sono una "vecchia" laureata in scienze naturali, quando ci volevano quattro anni di corso e una tesi "sul campo" (per preparare la mia ci è voluto più di un anno di duro lavoro).

1. Stiracchiando un po' le parole, mi piace differenziare fra "laureato in scienze naturali" e "naturalista". Il pezzo di carta lo possono prendere in tanti, e anche ai miei tempi c'erano tanti, tanti compagni di corso che non si capiva cosa ci facessero lì... il vero naturalista invece ha come base gli studi, ma poi si crea da sè, con amore, passione, curiosità.

2. Il naturalista è una specie di enciclopedico moderno, che dovrebbe sapere di tutto un po', anche se ovviamente si specializzerà nei campi che più lo interessano. Questo "di tutto un po' " non te lo può dare solo la scuola: ci vogliono anni di pazienza e di esperienza.

3. Mi rattrista molto leggervi così amari nei confronti dei docenti. Io ringrazio di cuore i miei di quei tempi, sia gli animali da laboratorio, sia quelli pomposi, da "grigia aula scolastica" sia i tanti che ci portavano il più possibile sul campo (quante avventure e quanti bei ricordi) e che ci davano la possibilità di collaborare alle tesi altrui, allargando così il campo delle esperienze dirette. Ognuno di loro mi ha insegnato qualcosa (anche in negativo, su come NON deve essere un insegnante ).

4. Ho avuto la fortuna e l'onore di conoscere alcuni grandi "naturalisti" che nella vita non hanno seguito questo percorso di studi, ma che si sono formati da soli, per passione. Alcuni sono persone strepitose e mi inchino a loro. Molti però hanno il congenito difetto di essere un po' dispersivi, mancano di metodo... gli studi universitari servono a questo: a dare una forma mentale, un metodo di lavoro, ti insegnano soprattutto a cavartela da solo quando nella professione dovrai imparare a fare qualcosa di nuovo (e a un naturalista capita spesso, vista la vastità del campo d'azione).
Se si desidera vivere a contatto con la natura, conoscerla e studiarla per puro diletto, una formazione scolastica è relativa, ma se si desidera fare il naturalista come mestiere, la mancanza di formazione universitaria è un grosso handicap, sempre tenendo presente le dovute eccezioni, rappresentate dalle persone davvero speciali che un lavoro se lo sono praticamente inventato da sè...

Concludendo questo sfogo da vecchia zia: ragazzi rimanete come siete, così appassionati, entusiasti, pieni di energia, curiosità e amore per la natura. Tutto ciò sarà il carburante che alimenterà il vostro percorso professionale in futuro.
Non sottovalutate però l'occasione che avete di apprendere ANCHE ciò che l'università vi può dare, anche negli aspetti solo apparentemente noiosi o inutili. Suona tanto da vecchia barbogia brontolona, ma davvero nel tempo si scopre che sono stati utili anche loro e che è stato meglio apprenderli con metodo "prima", invece di faticare molto di più da soli "dopo".
E di tutti quelli che vi guardano strano perchè andate in giro vestiti di verde, con le foglie fra i capelli e il fango sui vestiti, fregatevene! Non avete niente da dimostrare a nessuno, ma solo uno splendido futuro da costruire per voi stessi!

Franci
Morbegno (SO)
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il grigio
Utente V.I.P.

Città: Pavia

Regione: Sardegna


409 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 03 febbraio 2007 : 17:33:36 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
grazie franci

mracu
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Whitedragon
Utente Senior


Città: Terralba (OR) - Tornato in Sardegna

Regione: Sardegna


1523 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 03 febbraio 2007 : 18:23:00 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Mracu...

condivido il tuo disagio... e condivido quello di alessandro!

Credo che i fattori principali siano 3 in Italia:

- Studenti superficiali, con poca passione e svogliati.
- Alcuni professori sono stati inseriti non per merito ma con l'aiuto del solito modo di fare italiano
- Chi gestisce le università spesso e volentieri creano una lobby dove può entrare soltanto chi entra nelle loro grazie.

Condivido la simpatia per il Prof. di Paleontologia Carlo Spano... si fa in quattro per portarci sul campo, quando insegna trasmette passione, agli esami pretende (è giusto pretendere visto che oggi i ragazzi vogliono passare gli esami dicendo quattro cavolate!!!)...
Carlo Spano è un ottimo insegnante...

_____________________________

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Ma non sono forse i macelli, gli allevamenti intensivi e i laboratori di ricerca, così accuratamente nascosti alla nostra vista, le Auschwitz di oggi? Dolore, violenza e sofferenza sono più accettabili solo perché inflitti ad animali innocenti che a persone innocenti?
- Steward David, sopravissuto all'Olocausto nazista

IL NATURALISTA E'' UNA SPECIE IN VIA DI ESTINZIONE...
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Whitedragon
Utente Senior


Città: Terralba (OR) - Tornato in Sardegna

Regione: Sardegna


1523 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 03 febbraio 2007 : 18:46:57 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Mi piace anche quello che che dice franci riguardo il formarsi da se...

Una delle cose che preferisco nel corso di studi in Sc Naturali è propria questa libertà di scelta nel crearti il futuro...

E' un arma a doppio taglio... se una persona crede di avere le armi per trovare lavoro una volta laureato nella nostra facoltà allora si sbaglia di grosso... era meglio che si iscriveva in qualche corso più tecnico...

Noi invece possiamo essere quello che vogliamo... botanici, zoologi, micologi, documentaristi, illustratori, ecc...

dobbiamo soltanto fondere quello che studiamo con le nostre abilità e passioni....

Io immagino lo studio come un corso di muratore... mi aiutera a costruirmi un acasa... mentre le mie passioni le immagino come un corso di arredatori che mi darà spunti è fantasia per abellire l'interno della casa...

_____________________________

Link

Ma non sono forse i macelli, gli allevamenti intensivi e i laboratori di ricerca, così accuratamente nascosti alla nostra vista, le Auschwitz di oggi? Dolore, violenza e sofferenza sono più accettabili solo perché inflitti ad animali innocenti che a persone innocenti?
- Steward David, sopravissuto all'Olocausto nazista

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franci
Utente Senior

Città: Morbegno
Prov.: Sondrio

Regione: Lombardia


1364 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 03 febbraio 2007 : 19:14:38 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Mi piace la tua immagine: me la presti?
è proprio così, comunque, e vale per qualsiasi aspetto della vita.





Franci
Morbegno (SO)
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a p
utente ritirato in data 22.02.2012



9799 Messaggi

Inserito il - 03 febbraio 2007 : 20:22:16 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Io immagino lo studio come un corso di muratore... mi aiutera a costruirmi una casa... mentre le mie passioni le immagino come un corso di arredatori che mi darà spunti è fantasia per abellire l'interno della casa...


Ale presti anche a me quest'idea? E' vero quel che dici Francesca, questo bisogna applicarlo ovunque sia possibile.




Alessandro PD
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falce
Utente V.I.P.


Città: Colle di Val d'Elsa
Prov.: Siena

Regione: Toscana


361 Messaggi
Micologia

Inserito il - 04 febbraio 2007 : 08:05:20 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
ragazzi così mi deprimete!
alla mia "veneranda" età stò pensando di ri-iscrivermi all'università, naturalmente Scienze Naturali.
possibile che sia così male?

Qualcuno di voi ha esperienza diretta della facoltà a Siena?

Mauro

Come è antica questa nostra mirabile Terra. E come siamo sciocchi a non rispettarla. (M. Rigoni Stern)
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ettureddu
Utente Junior

Città: guspini
Prov.: Cagliari

Regione: Sardegna


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Inserito il - 04 febbraio 2007 : 16:49:12 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
ESAGERATI
NON STANNO MICA SPARENDO !!
ANZI SECONDO ME LA SENSIBILITà E L'INTERESSE VERSO L'AMBIENTE STA AUMENTANDO MOLTISSIMO. VERO è CHE IN SARDEGNA COME NEL RESTO DELL'ITALIA L'UNIVERSITà DA UNA PREPARAZIONE TROPPO SPESSO INCOMPLETA. COMUNQUE SONO OTTIMISTA PERCHE POI OGNIUNO SI SPECIALIZZA E APPROFONDISCE I PROPRI INTERESSI. DICIAMO CHE L'UNIVERSITà TI PRESENTA DIVERSI MONDI ,STA A TE POI DARCI DENTRO PER IMPOSSESSARTENE.
cOMUNQUE WHITEDRAGON LA FELPA CON FOGLIE E TERRA L'HO BREVETTATA IO :)
eNTOMOLOGIA.... SE TI SENTE LA PROF. DEIANA DIRE ETIMOLOGIA ....

Gente di gutturu
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ettureddu
Utente Junior

Città: guspini
Prov.: Cagliari

Regione: Sardegna


88 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 04 febbraio 2007 : 16:56:47 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
MACCHè SPARENDO!!!
STA AUMENTANDO L'INTERESSE E LA SENSIBILITà PER LA NATURA .
PURTROPPO L'UNIVERSITA NON DA UNA FORMAZIONE COMPLETA MA CI PRESENTA DIVERSE STRADE.
SE UNO è IN GAMBA LE PERCORRE DA SOLO. POI IL PEZZO DI CARTA TI FA ACCEDERE A CONCORSI E ROBA VARIA. è TRISTE MA è COSI!
MOLTISSIME PERSONE LAUREATE SANNO UN QUARTO DELLE NOZIONI CHE SA UN APASSIONATO CHE MAGARI HA LA 5 ELEMENTARE.QUINDI CONTINUATE A STUDIARE
W LA FACOLTà DI CAGLIARI CHE è PIENA DI CREMINI! AUHAHU
P.S. LA MODA DELLA FELPA CON LE FOGLIE L'HO LANCIATA IO .

Gente di gutturu
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Lepurisposu
Utente Senior


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Inserito il - 04 febbraio 2007 : 17:25:04 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Sono contento ragazzi che si parli di questo argomento,
prima di entrare all' Università non conoscevo nessun mio coetaneo appassionato di Scienze Naturali, come prima di entrare in questo Forum conoscevo ben poche persone coetanee o no, con tale appassionato interesse per la natura.
Ora qualcuno lo conosco si, ma devo ammettere che condivido il parere di Mracu (siamo compagni di corso), di lisandru: è vero che l'università ci dà solo una strada, e poi (come è giusto che sia) siamo noi che dobbiamo mettercela tutta,
ma quel poco di strada che appunto riceviamo..che ce la diano nel modo migliore almeno!!!!!!!!! E invece NO!
è ovvio che chi era GIà da prima (già da ragazzino magari) appassionato di natura, all' università, anche se molte lezioni e atteggiamenti fanno proprio venire il voltastomaco, ne approfitta come può per arricchire la propria cultura, è ovvio che (nel bene e nel male) ne trae giornalmente spunto per idee, approfondimenti, studi personali..
..ma chi è entrato in facoltà non per passione, ma perchè non sapeva che fare? o perchè è stato rifiutato in qulche altra facoltà? o perchè era curioso? COSA FA? Magari si laurererà ma con quale base culturale?
E la maggior parte degli iscritti, devo ammetterlo, non è nè com me, ne come Mracu, ne come lisandru..anzi.
Sento che il corso di laurea che ho scelto mi sta dando davvero poco, è ovvio che continuerò, ma credevo che sarebbe stato l' ambiente in cui mi sarei sentito meglio..e invece molto spesso vedo indifferenza (botanica generale), ingiustizie (faunistica), maltrattamenti irragionevoli (entomologia), "pagu gana" ovvero poca voglia (di insegnare si intende, di trasmettere..)..
un caro saluto a tutti
Mracu, a cras!
Frantzì

àiri a pinta de caddaxu. pinnicadì linna crabaxu
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Paris
Moderatore


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Flora e Fauna

Inserito il - 05 febbraio 2007 : 01:56:08 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Prima di intervenire, ho letto tutti i vostri contributi e voglio rassicurare Alessandro che lui è sulla strada giusta.
Ma la prima cosa che voglio precisare è che, per affrontare l'argomento, non parlerò di me stesso perché ciò è ininfluente. Sono circondato da troppa gente (non mi riferisco al forum, ma nella vita) che si suppone di essere QUALCHE COSA e che si appiccica o si fa appiccicare la definizione di naturalista, ecologo, docente di...
Preferisco invece dividere coloro che fanno ricerca, e quindi sono ricercatori, da coloro che non fanno ricerca. Nel primo caso ci sono persone che portano avanti le conoscenze umane, nel secondo ci sono persone che fanno cose degnissime (come ad esempio insegnare le scienze naturali), e cioè divulgano, ma che non ampliano le conoscenze di un ette. Non sono naturalisti ricercatori anche se magari sono professori universitari. Tutti abbiamo conosciuto docenti che hanno insegnato una vita intera (magari così e così) ma, quando si sono messi a fare ricerca hanno preso cantonate pazzesche. Io ne ho conosciuto abbastanza bene UNO al quale regalai (da studente) una specie rarissima da me trovata. Oltre a pubblicare il dato senza avvisarmi, sbagliò grossolanamente pure le indicazioni geografiche nel lavoro che diede alle stampe. Pace all'anima sua. L'unica specie nuova che descrisse gli venne messa in sinonimia un anno dopo.
Fare delle belle foto della natura e amarla, poi, non significa essere nè naturalisti, nè ricercatori. Essere laureati in scienze naturali, biologia o quant'altro di attinente, non vuol dire essere nè naturalisti, né ecologi e tanto meno ricercatori. Metteere assieme una collezione enorme di farfalle solo per motivi estetici o raccogliere coleotteri a bizzeffe senza sapere che cosa si cerca e perché, ma solo per il gusto del possesso, vuol dire candidarsi al titolo di "rac***~".
Per le mie conoscenze personali (che attengono alla entomologia = studio degli insetti), alcuni grandi scienziati entomologi in quanto ricercatori e scopritori di qualche cosa che ha arricchito le conoscenze di tutti sono o sono stati tutt'altro che dei laureati in scienze naturali, biologiche, agrarie o forestali. Cito a memoria Italo Bucciarelli, perito industriale(?) preparatore del Museo di Milano e ricercatore magistrale in più ordini e alla fine mineralogista, Carlo Casssola "mago" delle cicindele (avvocato), Livio Tamanini che da solo, dopo Linneo e Fabricio ha scoperto tutte le Velia paleatriche (maestro elementare), Riccardo Sciaky un monumento della carabidologia mondiale (medico e psicologo), Attilio Carapezza, amico e collega eterotterologo (professore universitario di letteratura inglese), Claudio Canepari (medico ginecologo), massimo esperto di coccinelle, Gianfranco Sama cerambicidologo (funzionario di banca) ecc. Poi ci sono stati grandi Maestri tra i prof. universitari come Guido Grandi, Filippo Silvestri, e persino di scuola media. Mario Bezzi, il più grande ditterologo di tutti i tempi, era un insegnante di ginnasio (ha insegnato nella mia città ai primi del '900) ed è stato nominato professore all'università di Torino SENZA CONCORSO per meriti scientifici: scoprì qualcosa come 500 specie nuove di mosche e affini, molte delle quali di interesse medico.
Infine la diatriba su chi conta di più, il sistematico, l'etologo, il biogeografo, l'ecologo ecc.
Io vado sempre per gradi. Prima si danno "nome e cognome" poi si cerca la piante ospite o la preda, insomma di che vive, poi si studia il ciclo biologico, se si riesce a vedere come si comporta meglio ancora, e via di seguito. Non sono affatto d'accordo con chi guarda un insetto, se lo gira tra le dita, lo fotografa e poi lo libera. Se è un esteta, niente da obiettare, ma se è un naturalista che vuol conoscere ciò di cui si occupa, dovrà, se del caso, sopprimere quel "tenero" esserino per poterlo studiare a fondo. Sennò non va da nessuna parte, si ferma al lato contemplativo e la non conoscenza non gli permetterà neppure di tutelare in futuro quella specie perché essa resta semplicemente ignota o misconosciuta. Oasi, Riserve e Parchi non sono stati istituiti per merito di esteti, ma grazie a chi, avendo studiato gli animali e le piante, anche sacrificando qualche INDIVIDUO, alla fine ha permesso di tutelare le SPECIE riempiendo di contenuti questi contenitori burocratici. Tra gli entomologi è famoso l'aneddoto di quei ricercatori americani che si facevano un "baffo" della sistematica e avevano deciso di studiare tutto sulla mosca domestica, dagli aspetti eco-etologici alle interferenze con la salute dell'uomo. Quando uscì il loro monumentale volume, un entomologo autodidatta tedesco (che ovviamente loro consideravano il figlio di un dio minore) gli fece semplicemente notare che le "moche domestiche" che loro avevano studiato erano in realà cose diverse fra loro, appartenenti a generi e specie filogeneticamente lontanissimi.
L'altro aneddoto è quello di un gruppo di speleologi del centro Italia che, avendo trovato dei collemboli della stessa specie (a loro dire) in due grotte diverse, stavano pubblicando un lavoro per dimostrare che, QUINDI, le due grotte erano comunicanti. Se non che un noto e serio ricercatore romano, che aveva referato il lavoro, li consigliò vivamente di desistere perché quei collemboli stavano pure nell'orto di casa sua che, evidentemente, non era comunicante con le predette grotte. Ecco perché la sistematica e la zoogeografia sono alla base di tutto. Non ci si deve limitare ad esse, ma per incominciare bene si deve passare per quella cruna.




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"La vita è l'arte dell'incontro" (Vinicius De Moraes)
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Lepurisposu
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Inserito il - 05 febbraio 2007 : 08:46:16 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Paris, il tuo interevento mi ha fatto molto piacere, ma dato che ti sei concentrato sul tema "importanza della specie e non del singolo individuo (che però può aiutare a capire moltissimo su specie stessa e ambiente, e a proteggere entrambi, ed in parte sono daccordo con te, anche se sono convinto che la sistematica non sia più importante dell' ecologia)" temo che tu abbia confuso la mia affermazione "maltrattamenti irragionevoli(entomologia)":era ovvio che non mi riferivo al raccogliere insetti per studiarli, ma al maltrattamento che il docente spessissimo riserba agli alunni.
Circa invece il discorso che "la maggior parte dei più bravi studiosi della natura fanno altri lavori come avvocati,insegnanti elementari etc etc"..allora mi chiedo A COSA SERVE LAUREARSI IN SCIENZE NATURALI? Sia io, che Lisandru, che Mracu, come altri colleghi appassionati di natura ci aspettavamo molto ma molto di più da questo corso di studi, almeno un po' pi di incoraggiamento, sennò avremmo scelto di frequentare un coro che ci avrebbe assicuato maggiormente un alvoro..che ne so..Informatica..
La ricerca è importantissima, ma a parer mio è l'università che ti dovrebbe formare con quella cultura naturalistica (appunto botanica generale,statistica,fisica,fisiologia,anatomia comparata,geografia,cartografia,ecologia,geologia,paleontologia etc) generale che serve per diventare un vero ricercatore, un vero naturalista.
Come disse uno dei pochi bravi docenti di questo nostro corso:
"di questi tempi è inutile soffermarsi sul classificare la singola piantina o il singolo verme solo dalla morfologia o solo per darle un nuovo nome: da una parte c'è la genetica che ci dice tutto e dall' altra al naturalista spetta osservare la posizione ecologica delle intere popolazioni e i rapporti intraspecifici all' interno delle comunità."

un caro saluto,
Frantzì-Lèpurisposu


àiri a pinta de caddaxu. pinnicadì linna crabaxu
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Paris
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Flora e Fauna

Inserito il - 05 febbraio 2007 : 17:10:58 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Attenzione, non ho detto che i più bravi non sono laureati in Scienze naturali. Ci mancherebbe altro. Ho detto che possono esserci naturalisti e ricercatori altrettanto bravi che fanno di norma altre professioni o che, pur facendo di fatto i ricercatori, hanno studiato in gioventù altre cose. L'entomologia è un campo in cui esempi di questo tipo sono frequenti e molto dipende da un'attività spesso aborrita: il collezionismo. Infatti tanti di noi da ragazzi hanno incominciato collezionando insetti vistosi, ma poi hanno proseguito specializzandosi in campi tutt'altro che estetici superando in conoscenze persino coloro che (come appare da tanti contributi al dibattito) sono naturalisti per il solo fatto di aver studiato scienze naturali o equipollenti, ma che non hanno mai avuto interessi specifici. Quindi, tra un laureato in scienze naturali che fa il preside o il burocrate e un laureato in lettere che fa birdwatching, preferisco il secondo, soprattutto se fa riucerca e pubblica i suoi dati. Questo è il punto. Mio cugino Fulvio Grazioli insegnava latino e greco al Liceo dopo aver studiato da avvocato in gioventù , ma è stato soprattutto un fortissimo mineralogista, il più noto specialista della Valmalenco dopo Pietro Sigismund. Il mio "maestro" Livio Tamanini, tanto per intenderci, non passerà ai posteri per aver insegnato nelle scuole elemtari di Rovereto ma per essere stato invece un entomologo di fama internazionale. Idem per Mario Bezzi: pochi sanno che insegnò al Liceo classico di Sondrio, tutti però collegano questo nome con i Ditteri. Lo studio in un determinato campo è fondamentale per poter progredire, ma, se fatto diligentemente, può avvenire in qualunque modo. Anche a casa propria o frequentando i Musei. La "scuola" di Italo Bucciarelli, preparatore non laureato al Museo di Milano, è stata per tanti entoimologi della mia generazione molto più determinante dei corsi universitari dove si apprendeva la minima parte di quello che serviva per poi poter fare ricerca sul serio.




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Lepurisposu
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Inserito il - 05 febbraio 2007 : 19:44:49 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
e SU QUESTO CONCORDO PERFETTAMENTE: Marcello Grussu, il maestro che seguo da quando avevo 12 anni, è tra i più bravi e dotati ornitologi della Sardegna, avendo fatto le scoperte ornitologiche più importanti degli ultimi 30 anni, ma non è laureato in scienze naturali, nè in biologia, fa il postino, ed è tra i ricercatori sardi quello che più apprezzo.

àiri a pinta de caddaxu. pinnicadì linna crabaxu
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Lepurisposu
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Inserito il - 06 febbraio 2007 : 00:21:46 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Aggiungo, e termino, con il solito commento non pessimistico, ma che spero possa spingere ancora a pensare: ma perchè la gente, schifata da certi ambienti come spesso possono essere quelli universitari, spesso deve vedersi costretta a "farsi esclusivamente da sè" e fare un lavoro che non centra niente con la natura (o un secondo lavoro)??? A cosa servono allora i corsi di laurea se i più bravi ricercatori naturalisti non sono laureati in scienze naturali?
E di seguito parte da solo una conseguente domanda: ma se allora la laurea è solo un foglio di carta che ti aiuta (mah!) a trovare uno straccio di lavoro nel campo che più ci piace e i più bravi e appassionati però (schifati da cattiva efficienza, da ambiente inadatto etc etc) non si laureano ma svolgono l'attività di ricercatori come "secondo lavoro"... A CHI VENGONO ASSEGNATI QUEI POCHI POSTI DI LAVORO a cui L'UNIVERSITA PREPARA (DOVREBBE PREPARARE)???

oggi, per studiare in un laboratorio (per prepararci ad un esame) abbiamo dovuto presentare una domanda scritta firmata nientepopodimeno che dal responsabile di corso per ricevere dagli usceri (i 5 bidelli che fanno ben poco dalla mattina alla sera in una stanza di 3 m X 3m) le chiavi dell' aula (!!) dove v'era l' armadietto con il materiale messo a disposizione dal docente, materiale che poi non abbiamo comunque potuto utilizzare perchè le chiavi dell' armadietto NON SONO SALTATE FUORI (sparite? Nessuno le ha!)...abbiam perso due ore di studio per una stupida burocrazia e ci siam dovuti pure arrangiare con il ripasso (=senza materiale!).

SIGH!

àiri a pinta de caddaxu. pinnicadì linna crabaxu
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Paris
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Flora e Fauna

Inserito il - 08 febbraio 2007 : 02:01:37 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Fa niente, ragazzo, se tu sei motivato nelle scienze e avrai superato anche questi ostacoli, ti ritroverai un bagaglio di espoerienza doppia. Infine non dimenticare che nelle condizioni di isolamento (io ne so qualcosa) l'ambiente universitario e museale aiuta molto. Queste cose le tocco con mano quando seguo gli studenti nelle tesi di biodiversità. Insomma dal confronto diretto sulle cose ci si arriva prima se si riesce a condividere le esperienze con altri come te e noi che abbiamo motivazionme. Faccio un esempio banale: anche studenti che escono a pieni voti dagli esami di entomologia, zoologia o botanica, quando gli rileggi la tesi trovi che mettono ancora il nome della specie maiuscolo: è la cosa più normale che non sanno, perchè gli esami sono orali e le maiuscole non si pronunciano. Basta un pomneiggio di colloquio per sapere cose che in mesi di studio non si imparano come certi trucchi per raccogliere più dati possibile senza perdere tempo, come campionare o come cercare la bibliografia. Anche il forum può aiutare, tutti assieme lo stiamo facendo, per esempio a superare la grande ignoranza naturalistica diffusa che c'è in Italia, unico paese al mondo in cui ogni animale non ha un nome univoco (forse le culture antiche come la tua fanno eccezione, ma, dalla globalizzazione al ribasso del medioevo, dobbiamo ancora uscire nel resto d'Italia). Ma il forum non ti dà il "pezzo di carta" che, assieme all'esperienza sul campo ti renderà davvero competente al di là della scelta lavorativa, purché continui ad aggiornarti e non ti fossilizzi a fare il burocrate. Infatti uno dei motivi per cui tanti appassionati "aurei dilettanti" fanno ricerca al posto dei laureati è proprio perché in Italia chi ha il "pezzo di carta" poi lo deve mettere a frutto con un concorso che, il più delle volte lo trasforma in un burosauro, sia che lavori in università sia che diriga un Museo, sia che diventi l'addetto naturalista di un ente pubblico o di un Parco. Una studentessa di biologia che ho seguito in una bellissima tesi sui cerambici, ora lavora in una ditta che produce un famoso amaro medicinale. Un altro ragazzo che si è laureato un anno fa sugli eterotteri del vigneto, fa il rappresentante di medicinali. Alla fine queste persone, se rimangono motivate, faranno i ricercatori per hobby al di là del loro lavoro, nè più e nè meno come un avvocato o un rappresentante di medicinali o un portalettere (tanto per rimanere nel tuo esempio) che alla domenica cercano farfalle o scarabei facendo delle salutari passeggiate.




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"La vita è l'arte dell'incontro" (Vinicius De Moraes)

Modificato da - Paris in data 08 febbraio 2007 02:22:24
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ecolab
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Inserito il - 24 febbraio 2007 : 23:54:05 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Mi inserisco solo ora in quanto sono stato per un po' isolato dal mondo per alcuni problemi con internet.
mi sono laureato in Scienze Naturali alla Sapienza di Roma nel lontano 1978 e ricordo con nostalgia quel periodo in cui chi voleva lavorare sul serio trovava l'appoggio dei docenti che trasmettevano il loro sapere e le loro esperienze con passione.
Nonostante ciò, una volta ottenuta la laurea, ho dovuto fatiare un bel po' per potermi azzardare a chiamarmi Naturalista.
Oggi purtroppo mi capitano studenti che pretendono di fare tesi di laurea in zoologia non sapendo riconscere un papero da un ferro da stiro!!
mi capitno studenti che mettono in evidenza la mia "crudeltà mentale" perché li trascino in impossibili camminate (2 Km in pianura e tocca a chiamare il 118).
Ma devo dire che, seppur rari, ci sono ancora studenti che valgono oro.
Penso che sia sempre stato così, con alti e bassi.
Un mio professore all'università, oggi mio carissimo amico, diceva che i corsi di laurea sono come il vino: ci sono le annate buone e quelle cattive.
Quello che invece mi mette seriamente paura sono quelle persone che senza arte né parte (laureati e non) si credono dei padreterni e pensano di essere gli unici a poter parlare di scienza!!
Purtroppo molti di questi fniscono nelle scuole e pretendono di insegnare!
Credo fermamente che chi lavora con coscienza e si preoccupa di migliorarsi continuamente debba continuare così, sia esso studente laureato o semplice appassionato.
Chi "ci crede" continui a darsi da fare. i risultati che otterrà lo gratificheranno oltre ogni limite. parlo per esperienza personale!!
Andiamo avanti! la Natura, i suoi segreti, le sue meraviglie ci ripagheranno di tutto. Le mezze calzette ci sono sempre state e forse sono utili per far risaltare i veramente bravi!!
NB: Se noi Naturalisti siamo in estinzione .... speriamo almeno che ci proteggano!!
a presto
giampaolo
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lynkos
Con altri occhi


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Inserito il - 25 febbraio 2007 : 06:46:04 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di ecolab:

NB: Se noi Naturalisti siamo in estinzione .... speriamo almeno che ci proteggano!!

Facciamo richiesta per il forum di diventare un SIC ?

Sarah


"... mi rendo conto anche che non possiamo vincere questa battaglia per salvare specie e ambienti senza creare un legame emozionale tra noi e la natura, poiché non lotteremo per salvare ciò che non amiamo (ma che apprezziamo solo in qualche senso astratto) ... dobbiamo fare spazio alla natura nel nostro cuore." (S. J. Gould)
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