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giova80
Utente Senior




1390 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 13 ottobre 2008 : 12:56:20 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

In 15 anni edificata un'area grande come Lazio e Abruzzo

Italia, record del cemento

invasi tre milioni di ettari

di CARLO PETRINI



Che effetto vi farebbe se vi dicessero che su tutto il territorio del Lazio e dell'Abruzzo non esiste più un solo filo d'erba, neanche un orto; che le due Regioni sono state completamente, e dico completamente, cementificate? Sono sicuro che la maggioranza degli italiani inorridirebbe. Forse avrebbero una reazione un po' diversa tutti quelli che a vario titolo sono invischiati in speculazioni edilizie. O gli amministratori che devono fare cassa con gli oneri di urbanizzazione, ma credo, anzi spero, che non siano i più.

Se invece siete tra i più, sentite questa: negli ultimi 15 anni, se si fa un confronto tra i censimenti agricoli del 1990 e del 2005, in Italia sono spariti più di 3 milioni di ettari di superfici libere da costruzioni e infrastrutture, un'area più grande del Lazio e dell'Abruzzo messi insieme. Poco meno di 2 milioni di ettari erano superfici agrarie. Però nessuno sembra inorridire. Forse sarà a causa di una mentalità diffusa secondo la quale se non si costruisce non si fa, non c'è progresso economico. E questo lo dimostrano i programmi elettorali e la composizione delle liste stesse, soprattutto quelle relative alle elezioni amministrative: fateci caso, sono sempre infarcite di soggetti con evidenti interessi nell'edilizia. Sarà un caso?

Dal 1950 a oggi abbiamo perso il 40% dei territori liberi nel nostro Paese, negli ultimi anni il consumo medio annuo è addirittura cresciuto rispetto agli anni passati, quelli del boom economico (ed edilizio). Non ci sono solo gli "eco-mostri", tanti, che urlano con violenza tutta la loro protervia (sintomo di grande ignoranza) nel deturpare paesaggi e luoghi incantevoli lungo coste, colline e montagne del nostro Paese. Ci sono tanti "eco-mostriciattoli", e c'è tutta una tendenza a fuggire dall'ambiente urbano, sempre più brutto, caotico e poco salutare, per riparare in campagna, a colpi di villette che mangiano terreno utile alla produzione di cibo e tirano pugni in quegli occhi che ancora cercano bellezza. Prendiamo poi in considerazione l'edilizia per le attività produttive, dalle schiere di scatoloni di cemento che si snodano ininterrotte lungo molte nostre strade, fino al piccolo capannone isolato che abbagliati imprenditori ergono alle pendici (se non proprio in cima, perché nella mia Langa succede anche questo) di una collina particolarmente bella.

L'Italia è al primo posto in Europa per la produzione e il consumo di cemento armato, 46 milioni di tonnellate l'anno: le cave legali e abusive hanno un impatto paesaggistico tremendo, e i cementifici inquinano molto, mangiandosi vigne, campi coltivati, boschi, o compromettendo l'ecosistema di quelli viciniori che gli sopravvivono. Il tutto per foraggiare la costruzione selvaggia di villette a schiera, outlet, depositi e quant'altro. Non posso che sottoscrivere le parole di Giorgio Bocca quando, trovatosi a percorrere l'autostrada tra Milano e Firenze, scrive: "Il primo tratto tra Milano e Lodi si merita questo titolo: la scomparsa del paesaggio. La pianura del Po, "la più fertile e ricca regione d'Europa", come diceva quel re di Francia di nome Enrico, illustre invasore, la pianura dei pioppi e delle marcite, dei fontanili che sgorgano nei prati di erba medica, il paese di Bengodi, delle montagne di cacio e di ravioli, dei campanili svettanti nel verde, delle abbazie e delle cattedrali, dei battisteri policromi, degli Stradivari e dei culatelli è scomparso, sommerso da una distesa ininterrotta di fabbriche e fabbrichette".

Non c'è limite al brutto, al volgare, ed è giusto paragonare l'inghiottimento di un battistero policromo alla scomparsa di un prodotto gastronomico tradizionale. Riporto un'altra volta il dato: quasi 2 milioni di ettari di suolo agricolo sono spariti, come dire l'intero Veneto. Se da una parte ci scandalizziamo giustamente perché sparisce il bello - e viva le iniziative meritorie, come ad esempio quelle del FAI e di Legambiente, che ci documentano con regolarità le brutture peggiori e sanno coinvolgere i cittadini nella denuncia - la morte dei suoli agricoli sembra invece non interessare. È uno dei più grandi mutamenti che il nostro Paese ha subito nel secondo dopoguerra e non accenna a diminuire: sparisce la campagna, insieme ai contadini, si perdono spesso i terreni più fertili in pianura e in prima collina. Gli appezzamenti che resistono sembra che stiano lì, in attesa che qualcuno ci speculi su, perché diciamolo pure: non c'è bisogno di nuove case, l'edilizia è soltanto un'opportunità di investimento per chi già possiede bei capitali.

Il suolo, se non muore a colpi di fertilizzanti e pesticidi, sparisce: se la sua tutela non entrerà presto a far parte dell'agenda politica delle amministrazioni sarà ora che ci sia una mobilitazione popolare in sua difesa. È uno scempio senza fine, che pregiudica la qualità delle nostre vite in termini ecologici e anche gastronomici. Sì: gastronomici, perché ne va anche del nostro cibo, della sua qualità, della sua varietà e della possibilità di poterlo comprare senza che provenga da un altro continente, con tutti gli enormi problemi che ne conseguono.

L'ambiente è un diritto garantito dalla nostra Costituzione e non può esserci tutela dell'ambiente senza tutela del mondo rurale, sia per quanto riguarda la sua produttività, sia per quanto riguarda la sua bellezza. Gli enti locali fanno poco, anzi proprio loro vedono nell'edificabilità dei terreni agricoli e dei suoli liberi una via per fare quadrare i propri bilanci. La politica di Palazzo non se ne cura, e se pare normale da parte di chi governa e ha costruito le sue fortune proprio sull'edilizia, il silenzio dell'opposizione sulla tutela dei terreni agricoli diventa sempre più assordante. Il problema infatti è più che mai politico, oltre che etico e culturale.

Mancano delle politiche di territorio, come per esempio accade invece in Germania, dove per legge si cerca di riutilizzare aree già consumate e dimesse piuttosto che invadere nuovi campi, nuovo suolo, nuova agricoltura, paesaggi. Inoltre, i tedeschi, cercano di compensare nuove occupazioni andando ad agire su altre aree, con interventi di permeabilizzazione o naturalizzazione (contro il dissesto geologico, piantando nuovo verde). Tutto questo lo fanno senza rinunciare all'occupazione in edilizia, e certo senza aumentare il numero dei senzatetto. È solo questione di organizzazione, di razionalizzazione, e soprattutto di sentire il problema, che è gravissimo.

So che anche in alcune Regioni ci sono stati alcuni isolati interventi normativi tesi a migliorare la situazione ma bisogna per forza fare di più. Che si favorisca con incentivi la distruzione di obbrobri costruiti negli anni '60 e già fatiscenti per riedificarci sopra qualcosa di bello, che si realizzino recuperi dell'archeologia industriale o di quelle aree urbane fortemente degradate: il lavoro per i costruttori non mancherebbe di certo. Che si tutelino per legge le aree rurali più importanti, come fossero Parchi Nazionali.

Lasciate stare i suoli agricoli, sono una risorsa insostituibile, pulita, bella e produttiva. Sono il luogo che ci fa respirare, che riempie gli occhi, che ci dà da mangiare e che custodisce la nostra memoria, la nostra identità. Continuare a distruggerli, dopo tutto lo scempio che è già stato fatto, non è da Paese civile e un Paese civile dovrebbe predisporre i giusti strumenti di tutela per dare più scuse a chi lo fa.

FONTE: Repubblica.it
---------------------

FOSSERO TUTTI COSI I GIORNALISTI...




Giovanni A difesa della natura..

Modificato da - Acipenser in Data 25 marzo 2010 02:11:56

lynkos
Con altri occhi


Città: Sant'Eufemia a Maiella
Prov.: Pescara

Regione: Abruzzo


17647 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 13 ottobre 2008 : 13:13:14 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Adesso vado in fretta e ho potuto dare solo un'occhiata veloce all'articolo, ma la reazione istintiva solo al titolo è . Tornerò con più attenzione in un secondo tempo.

Sarah Gregg - Con altri occhi


"A cosa serve una grande profondità di campo se non c'è un'adeguata profondità di sentimento?" Eugene Smith, fotografo americano
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fern
Utente Senior

Città: Vicenza


2351 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 16 ottobre 2008 : 15:27:17 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
L'articolo che riporti e' tristissimo, una di quelle cose che sappiamo bene, tutti quanti, ma che quando ci penso mi pesano come macigni. Purtroppo, il problema e' che contrariamente alla speranza di Carlo Petrini
credo, anzi spero, che non siano i più
io penso proprio che questi siano la stragrande maggioranza. Altrimenti non si spiegherebbe perche' non cambi nulla, perche' si facciamo certe scelte elettorali e proprio per il comune in cui si vive. Chi non vuole favorire occupazione e sviluppo economico? Chi non vuol essere padrone di fare quel che vuole a casa sua? Solo se e' in gioco la salute assistiamo, talvolta, a vere mobilitazioni. E c'e' chi ritiene piu' igienico avere di fronte un capannone che un fosso pieno di insetti e microbi.
Aggiungo una considerazione: tempo fa, passando in una zona particolarmente "sviluppata", di fronte a tanta bruttura mi e' venuto in mente che in passato si diceva che la contemplazione del bello e' il primo passo del cammino verso Dio. Per chi non crede si potrebbe dire "cammino verso la propria elevazione spirituale", o qualcosa di simile. Sara' per questo che la nostra societa' mostra tanti segni di degrado? Ciao,

fern
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a p
utente ritirato in data 22.02.2012



9799 Messaggi

Inserito il - 16 ottobre 2008 : 19:00:45 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Purtroppo si preferisce costruire ex novo piuttosto che recuperare il patrimonio edilizio esistente (che finisce per diventare un insieme di ruderi)
Esempio
Link


Se Simonetta allega il collegamento alla Sua discussione su Siena, sarebbe interessante. Eccolo

Link

Alessandro PD


Chi ama la Natura le lascia i suoi fiori
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giova80
Utente Senior




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Flora e Fauna

Inserito il - 18 ottobre 2008 : 12:10:45 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Credo che questo bellissimo articolo sia tristemente sintomatico.

Proprio ieri parlando con un mio amico dell'universita' mi raccontava che lui ha delle terra in cui ci coltiva il grano , purtroppo questi suoi poderi pero sono situati vicino ad un centro abitato una volta costuito da poke anime ma che oggi si sta urbanizzando in maniera incredibile.

Non a caso mi ha detto che una volta allevava maiali e altri animali , ma purtroppo ultimamente e' stato costretto a ridurre tutto questo ben di dio perche le case gli stanno circondando il campo e la fattoria ,dunque per motivi d'igiene ha dovuto ridurre il bestiame..

Mi ha raccontato che suo padre vive questa cosa molto male perche il suo sogno era quello di continuare il lavoro del suo babbo e tramandarlo ai suoi figli, purtroppo invece molto probabilmente in futuro sara costretto a vendere tutto perche potete immaginare cosa puo provocare una fattoria in un centro urbano.

Il figlio mi ha raccontato che quando era piccolo non c'era una casa nelle vicinanze ,mentre ora si sta decisamente riempiendo tutto intorno quasi come se li stessero circondando.

Questo credo che sia un'esempio tristissimo di come stiamo riducendo il nostro paese oggi.. con uno dei piu alti indici di cementificazione d'Europa...

E' verissimo quello che dici Ale, non sai quante volte mi capita di vedere case nuove con a 10 m dei ruderi abbandonati,e mi vien da pensare quanta fatica e quanto sudore saranno costate quelle 4 mura ,mentre oggi vengono trattate cosi come se fossero semplici carte da parati da buttar via..

Giovanni A difesa della natura..

Modificato da - giova80 in data 18 ottobre 2008 12:15:00
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marz
Utente Super

Città: Bergamo

Regione: Lombardia


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Inserito il - 19 ottobre 2008 : 11:52:23 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
In genere non faccio premesse, ma questa volta devo farle per non rischiare di essere equivocato.
Amo la natura ed il mio hobby preferito, oltre alla fotografia, è quello dell' esplorazione di posti naturali, in genere montagne, il più lontano possibile da qualsiasi centro abitato.
Sono anche convinto che le seconde e terze case siano un rilevante problema ambientale, anche perchè essendo generalmente abitate per periodi brevissimi, costituiscono uno spreco di risorse.

Fatte queste premesse, voglio raccontare un aneddoto.
Era mia abitudine trascorrere le vacanze in Puglia, in una zona rurale della Murgia.
Vicino al casolare dove risiedevo, viveva una coppia di contadini oramai quasi ottantenni che avevano un podere e vivevano del lavoro dei campi.
Quasi giornalmente andavo al mare e quando il contadino mi vedeva uscire, mi salutava con la consueta cortesia della zona e mi chiedeva dove stessi andando.
Gli rispondevo che andavo al mare (che distava circa una ventina di chilometri dalla zona). Al che frequentemente replicava, nel dialetto mescolato all' italiano che non sempre comprendevo bene, che anche lui era stato al mare.
Non capivo molto bene cosa volesse dirmi, perchè mi sembrava improbabile che alle nove del mattino fosse già stato al mare e poi sapevo che l' unico suo mezzo di locomozione era una bicicletta e che, quasi ad ottant' anni, che andasse al mare in bicicletta mi sembrava improbabile.
Finchè un giorno mi invitò a bere un bicchiere di vino e mi raccontò, tra le altre cose, di quando lui in viaggio di nozze con la sua signora era stato al mare.
Lo raccontava con la stessa emozione con cui io potrei raccontare di essere stato sulla luna.
Allora capii cosa voleva dirmi quando diceva che anche lui era stato anche al mare.
Ci era stato una volta sola nella vita, in viaggio di nozze.
E, ripeto, abitava a venti chilometri dal mare.

Suppongo che il giornalista, come me, e come gli altri frequentatori del forum, al mare ci vada più spesso.
E suppongo anche che l' alimentazione del giornalista, sebbene meno salubre di quella del mio amico contadino (che era una vera dieta mediterranea basata su pane, olio, vino, frutta e verdura e praticamente nient' altro), sia più variata, così come suppongo che si sposti (per lavoro o per piacere) in auto e non in bicicletta, suppongo che frequentemente vada a cinema, a sentire un concerto od a mangiare fuori.
Se può permettersi tutto questo, cosa che per la stragrande maggioranza degli italiani fino agli anni cinquanta era un lusso inimmaginabile, è anche perchè ci sono tutte quelle "fabbriche e fabbrichette" che tanto disturbano il suo senso estetico.

marz
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giova80
Utente Senior




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Flora e Fauna

Inserito il - 20 ottobre 2008 : 18:29:00 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di marz:

In genere non faccio premesse, ma questa volta devo farle per non rischiare di essere equivocato.
Amo la natura ed il mio hobby preferito, oltre alla fotografia, è quello dell' esplorazione di posti naturali, in genere montagne, il più lontano possibile da qualsiasi centro abitato.
Sono anche convinto che le seconde e terze case siano un rilevante problema ambientale, anche perchè essendo generalmente abitate per periodi brevissimi, costituiscono uno spreco di risorse.

Fatte queste premesse, voglio raccontare un aneddoto.
Era mia abitudine trascorrere le vacanze in Puglia, in una zona rurale della Murgia.
Vicino al casolare dove risiedevo, viveva una coppia di contadini oramai quasi ottantenni che avevano un podere e vivevano del lavoro dei campi.
Quasi giornalmente andavo al mare e quando il contadino mi vedeva uscire, mi salutava con la consueta cortesia della zona e mi chiedeva dove stessi andando.
Gli rispondevo che andavo al mare (che distava circa una ventina di chilometri dalla zona). Al che frequentemente replicava, nel dialetto mescolato all' italiano che non sempre comprendevo bene, che anche lui era stato al mare.
Non capivo molto bene cosa volesse dirmi, perchè mi sembrava improbabile che alle nove del mattino fosse già stato al mare e poi sapevo che l' unico suo mezzo di locomozione era una bicicletta e che, quasi ad ottant' anni, che andasse al mare in bicicletta mi sembrava improbabile.
Finchè un giorno mi invitò a bere un bicchiere di vino e mi raccontò, tra le altre cose, di quando lui in viaggio di nozze con la sua signora era stato al mare.
Lo raccontava con la stessa emozione con cui io potrei raccontare di essere stato sulla luna.
Allora capii cosa voleva dirmi quando diceva che anche lui era stato anche al mare.
Ci era stato una volta sola nella vita, in viaggio di nozze.
E, ripeto, abitava a venti chilometri dal mare.

Suppongo che il giornalista, come me, e come gli altri frequentatori del forum, al mare ci vada più spesso.
E suppongo anche che l' alimentazione del giornalista, sebbene meno salubre di quella del mio amico contadino (che era una vera dieta mediterranea basata su pane, olio, vino, frutta e verdura e praticamente nient' altro), sia più variata, così come suppongo che si sposti (per lavoro o per piacere) in auto e non in bicicletta, suppongo che frequentemente vada a cinema, a sentire un concerto od a mangiare fuori.
Se può permettersi tutto questo, cosa che per la stragrande maggioranza degli italiani fino agli anni cinquanta era un lusso inimmaginabile, è anche perchè ci sono tutte quelle "fabbriche e fabbrichette" che tanto disturbano il suo senso estetico.

marz


scusa marz ma sinceramente questo tuo messaggio non l'ho capito..

qua non si tratta di fabbriche e fabbrichette o singole strade ,ma di un' aumento di superficie cementificata grande come due regioni messe insieme ,L'Abruzzo e il Lazio , forse non ci si rende conto di cosa vuol dire questo.

non capisco davvero questo tuo messagio,dovremmo esser SEMPRE in prima linea a lottare contro queste devastazioni ambientali provocate dall'uomo, non si puo paragonare una strada che doveva collegare mare e monti con uno scempio del genere..perche magari certe cose erano anche necessarie .. ma la gran parte NON LO ERANO e NON LO SONO TUTT'ORA ,NELLA MANIERA ASSOLUTA, continuano solo a gonfiare le tasche dei soliti noti..a discapito sia dell'ambiente che ne risulta sempre piu deturpato ma anche a discapito della nostra salute !


poi magari la prossima volta che li incontri, chiedi alla coppia di anziani; se vivevano meglio 40-50anni fa o oggi..?? prova a domandarglielo vedrai cosa ti risponderanno !!

Io ti posso solo dire che mia nonna quando torna nel suo paese , prova sempre una malinconia disarmante nel vedere come oggi glielo hanno ridotto.. !!cemento ovunque , case abusive costruite nel Parco, spiazzali crearti ad arte a 1300 m,che vanno a riparare una frana ,magari chissa e' l'occasione per farci un bel parcheggio in futuro.. , villette a schiera( l'80% disabitate) situate dove prima c'erano laghetti naturaliiii, capannoni vuoti da anni costruiti sopra quelli che una volta erano pascoli di montagna stupendi,e potrei continuare per giorni..questo e' solo un piccolo esempio di come stanno riducendo l'italia oggi..

Siamo il paese con il piu alto tasso di cementificazione in Europa, BASTEREBBE SOLO QUESTO per urlare a chi e' stato capace di PERMETTERE cio: VERGOGNA !!!!!!!questi sono sfregi alla natura , che mai nessuno potra piu riparare.. anzi si andra sempre verso il peggio !

P.S. CARLO PETRINI e' uno degli ultimi giornalisti (soprattutto in tema ambientale), che oggi in Italia si possono ANCORA definire tali.. ce ne fossero come lui !




Giovanni A difesa della natura..

Modificato da - giova80 in data 20 ottobre 2008 19:16:55
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marz
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Inserito il - 20 ottobre 2008 : 21:45:09 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Sono in difficoltà nel rispondere perchè so per esperienza che con chi è dotato di assolute certezze è sempre difficile rapportarsi, in qualunque materia.
Penso di avere espresso la mia opinione in modo pacato, senza usare punti esclamativi, grassetti o maiuscole ed in generale di avere una tolleranza verso le opinioni altrui che mi piacerebbe fosse usata nei confronti delle mie.
Se posso permettermi, proporrei al forum la lettura di una poesia di Bertold Brecht dal titolo "Sia lode al dubbio".

Sia lode al dubbio! Vi consiglio, salutate
serenamente e con rispetto chi
come moneta infida pesa la vostra parola!
Vorrei che foste accorti, che non deste
con troppa fiducia la vostra parola.

Leggete la storia e guardate
in fuga furiosa invincibili eserciti.
In ogni luogo
fortezze indistruttibili rovinano e
anche se innumerabile era l'armata salpando,
le navi che tornarono
le si poté contare.

Fu così un giorno un uomo sulla inaccessibile vetta
e giunse una nave alla fine
dell'infinito mare.

Oh bello lo scuoter del capo
su verità incontestabili!
.....

Circa al merito della vicenda appena ho tempo ti proporro un confronto su dati (e non parole) relativi al confronto tra il 1900, 1950 ed il 2008, sui seguenti parametri: reddito medio, aspettativa di vita, mortalità infantile, alimentazione, scolarità ed altro che riterrò opportuno.
Ti pregherei però di non personalizzare la discussione perchè non servirebbe a nessuno.





marz
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Ric
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Inserito il - 20 ottobre 2008 : 22:13:08 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Credo che il contributo di Giuseppe (Marz) non sia assolutamente fuori luogo. E' facile urlare alle brutture del mondo moderno descrivendosi a parole difensori della natura e dell'ambiente ma purtroppo noi siamo, volenti o nolenti, parte della società che stiamo criticando.

non capisco davvero questo tuo messagio,dovremmo esser SEMPRE in prima linea a lottare contro queste devastazioni ambientali provocate dall'uomo, non si puo paragonare una strada che doveva collegare mare e monti con uno scempio del genere..perche magari certe cose erano anche necessarie .. ma la gran parte NON LO ERANO e NON LO SONO TUTT'ORA ,NELLA MANIERA ASSOLUTA, continuano solo a gonfiare le tasche dei soliti noti..a discapito sia dell'ambiente che ne risulta sempre piu deturpato ma anche a discapito della nostra salute !


Cosa intendi per "sempre" in prima linea? Forse dovremmo vivere tutti come facevano i contadini descritti da Giuseppe?
Beh, certo che l'idea è idilliaca ma purtroppo è un utopia. La società progredisce e noi ne siamo parte. Non ha senso pensare di risolvere i problemi ambientali opponendosi al flusso del nostro sistema. Piuttosto si deve cercare di ottimizzare al meglio le nuove esigenze. Questo si chiama sostenibilità. Non è determinante quanto si costruisce, piuttosto, come si costruisce.
E poi basta paragonarsi sempre agli altri paesi europei con aria di inferiorità. I piani paesaggistici esistono anche in Italia e dove vi è volontà di farli funzionare riescono nel loro intento.
Si pone l'esempio della Germania... beh, io non cambierei per nulla al mondo la mia terra con il più bell'angolo della nazione teutonica.

Non so se qualcuno di voi è mai stato tra Colonia e Dusseldorf. RUR City. Milano può essere considerata un'oasi naturale al confronto...

Ho avuto la fortuna di viaggiare abbastanza per dire che comunque sia il mio paese e le genti che lo popolano sono per me, amante della natura, il luogo più bello del mondo.

W l'Italia... capannoni compresi!

Enrico
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theco
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Inserito il - 20 ottobre 2008 : 22:49:18 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Una battuta per smorzare i toni me la fate fare senza indignarvi?

Questo post mi ricorda due canzoni: la prima è 'Il ragazzo della via Gluck' di Celentano, nella quale come tutti sanno si lamenta il fatto che il cemento avanza sui prati; l'altra è 'La risposta al ragazzo della via Gluck' di Gaber, forse meno nota, nella quale si narra la storia di un ragazzo cui salta il matrimonio per una legge del 'piano verde' che porta all'abbattimento di alcuni caseggiati fatiscenti per creare aree verdi, senza preoccuparsi del destino dei suoi abitanti.

Scherzi a parte il problema è serio e va affrontato con serietà: Giovanni ha diritto a tenersi le sue certezze e Marz a tenersi i suoi dubbi, l'importante è che il confronto non scada alla semplice contestazione delle tesi altrui e che i toni si mantengano sempre moderati, anche quando si parla di un problema grave che ci sta a cuore.
Marz ha sottolineato, con ragione, che dietro la cementificazione non ci sono solo gli interessi dei palazzinari, ma c'è la storia della gente, del suo desiderio di affrancarsi da un destino di miseria. Ignorare questa realtà significa non affrontare il problema.
Giovanni (e Petrini) denunciano, altrettanto giustamente, che il prezzo che si è pagato e si sta pagando per questo genere di sviluppo è insostenibile e occorre pensare e rendere attuali modelli diversi.

Trovo che entrambe le posizioni portino con sè elementi di verità... chi ha mai detto che la soluzione è semplice?

Ciao, Andrea
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giova80
Utente Senior




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Flora e Fauna

Inserito il - 20 ottobre 2008 : 23:01:37 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
A Marz voglio dire che lungi da me personalizzare la cosa perche non ho nulla contro di te , ci mancherebbe, magari chissa la pensiamo allo stessa maniera ma l'abbiamo esposta in maniera diversa.

Quello che io voglio dire e' che l'evoluzione industriale e' normale che ci sia stata fa parte della nostra storia che piaccia o no, ma questo non deve indurre nel giustificare il fatto che la cementificazione esasperata non sia avvenuta.. perche e' sotto gli occhi di tutti! e giustamente Carlo Petrini lo ha messo in evidenza per lanciare questo grido d'allarme da molti risaputo ma nessuno l'ho ha mai messo nero su bianco.

E' un dato di fatto quello che sta avvenendo in questo paese, basta guardarsi intorno e vedere quanti spreghi si vedono..questo credo che sia inconfutabile !


Giovanni A difesa della natura..

Modificato da - giova80 in data 20 ottobre 2008 23:25:37
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marz
Utente Super

Città: Bergamo

Regione: Lombardia


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Inserito il - 20 ottobre 2008 : 23:48:42 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Sono assolutamente d' accordo con gli ultimi interventi.
Credo che la vera ricchezza dell' Italia sia costituita dal suo patrimonio artistico, culturale e paesaggistico. Ed ogni volta che speculazioni immobiliari senza senso deturpano il territorio vedo la cosa come un impoverimento di tutti noi.
Detto questo però credo anche in uno sviluppo industriale sostenibile e sono convinto che determinati atteggiamenti integralisti siano controproducenti.
E pongo alcune domande:
a) siamo sicuri che chi si oppone alla costruzione di nuove discariche faccia gli interessi della natura e non quella di determinati gruppi di potere criminale e/o politico?
b) siamo sicuri che che si oppone alla costruzione della TAV faccia gli interessi ambientali e non quelli di qualche gruppo speculativo immobiliare?
c) siamo sicuri che sia sempre utile per l' ambiente impedire la costruzione di nuove strada?
Non è che troppo spesso agiamo sulla base di riflessi pavloviani e non ci fermiamo a riflettere?

A Ric vorrei poi dire che la penso come lui. In altri paesi sono riusciti a fare anche peggio dell' Italia. Ed io, come lui, questo nostro paese, pur con tutti i suoi difetti a volte intollerabili, non lo cambierei con nessun altro al mondo.



marz

Modificato da - marz in data 20 ottobre 2008 23:58:54
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Ric
Utente Senior


Città: Alba
Prov.: Cuneo

Regione: Piemonte


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Fotografia Naturalistica

Inserito il - 21 ottobre 2008 : 00:40:50 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Purtroppo le domande che si e ci pone Giuseppe mettono in luce il problema vero della questione.
La sostenibilità delle scelte fatte va sempre ponderata profondamente ed attentamente. Nella stragrande maggioranza dei casi ci si limita a "valutare" il prodotto finito senza tenere in giusta considerazione ciò che sta prima e ciò che sta dopo.
Perchè importare la carne di agnello dalla Nuova Zelanda? Sembra insostenibile, ma nessuno pensa che per allevare pecore in modo tale da sostenere la richiesta di 57 milioni di abitanti significa ampiamente eccedere ciò che la natura da sola può offrire e le emissioni prodotte dai fertilizzanti necessari per sostenere un simile allevamento intensivo superano di gran lunga le emissioni prodotte dal trasporto dalla Nuova Zelanda. La il terreno a dispizione per l'allevamento naturale è sufficiente... allora cosa è più sostenibile?

Certo che la costruzione indiscriminata ed immotivata non ha senso ma purtroppo, e parlo per la mia zona, i capannoni che vedo intorno a me sono tutti utilizzati per produrre e far produrre.
Mi fa piacere comunque che molte nuove strutture riflettano una coscienza ambientale seria dimostrando che si può costruire bene ed in armonia con l'ambiente.

Enrico
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giova80
Utente Senior




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Flora e Fauna

Inserito il - 21 ottobre 2008 : 00:43:36 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di marz:

Sono assolutamente d' accordo con gli ultimi interventi.
Credo che la vera ricchezza dell' Italia sia costituita dal suo patrimonio artistico, culturale e paesaggistico. Ed ogni volta che speculazioni immobiliari senza senso deturpano il territorio vedo la cosa come un impoverimento di tutti noi.
Detto questo però credo anche in uno sviluppo industriale sostenibile e sono convinto che determinati atteggiamenti integralisti siano controproducenti.
E pongo alcune domande:
a) siamo sicuri che chi si oppone alla costruzione di nuove discariche faccia gli interessi della natura e non quella di determinati gruppi di potere criminale e/o politico?
b) siamo sicuri che che si oppone alla costruzione della TAV faccia gli interessi ambientali e non quelli di qualche gruppo speculativo immobiliare?
c) siamo sicuri che sia sempre utile per l' ambiente impedire la costruzione di nuove strada?
Non è che troppo spesso agiamo sulla base di riflessi pavloviani e non ci fermiamo a riflettere?

A Ric vorrei poi dire che la penso come lui. In altri paesi sono riusciti a fare anche peggio dell' Italia. Ed io, come lui, questo nostro paese, pur con tutti i suoi difetti a volte intollerabili, non lo cambierei con nessun altro al mondo.



marz


Io l'ho dico con estrema sincerita, sono uno di quelli che se potrebbe ,fuggirebbe anche oggi da questo paese ma i motivi vanno anche oltre quello ambientale ..

Il tuo discorso e' giusto in parte Marz, ma potrebbe anche essere vero l'inverso cioe:

1) chi ci dice che quelli che stanno lottando contro la Tav non lo facciano in buona fede, cioe per difendere il loro territorio..?? interesse immobiliare?? in che senso..?? da come so 1400 abitanti del luogo hanno comprato 1 metro quadrato di qella terra per allungare i corsi burocratici..che porterrano alla Tav ,ora io mi chiedo ,che interesse possono avere in in quel metro quadrato.. di Terra ??,nessuno !
Sulla Tav mi son visto molti documentari e sinceramente mi sento di appoggiare in pieno i ragazzi che stanno combattendo per evitare i potenti del paese distruggano il loro territorio , ..idem vale per quelli Molin anche se li i motivi sono diversi..

2) sulle discariche e inceneritori ,il discorso da fare sarebbe lunghissimo.. perche c'e' ne sarebbe da dire e ridire... io sono contro l'uso degli inceneritori in Italia, ma sopratutto ripeto, in Italia ,dato che verrebbero utilizzati all'estrema potenza per far arricchirre al max tutti quelli che poi ci vorranno mangiare e questo vorra dire buttare di tutto di piu dentro la caldara.. ma ripeto il discorso e' molto lungo

Per quanto mi riguarda sono sempre e comunque per una raccolta porta a porta ,che va dalla responsabilizzazione sia del comune che della gente che vi abita..qui vicino a me c'e' Porto Sant'elpidio che e' una delle citta tra le prime in Italia per il funzionamento della raccolta differenziata .

Beh vi posso assicurare che le cose funzionano alla grande perche ci sono i miei parenti che vi abitano e vi e' una competenza in materia spaventosa.. LI NON SI BUTTA NULLA TUTTO SI RICICLA perche differenziare e' obbligatorio se non vuoi beccarti una multa alla fine del mese, ma la gente non lo fa perche lo dice la legge, ma perche si e' resa conto che facendo cosi , va a vantaggio di loro stessi.

3) sulle strade , porto anche qui un 'esempio perche mi piace parlare anche guardando i fatti,

Da poco vicino alla mia citta, dopo un ramadam durato piu di 20 anni, hanno finito di costruire una superstrada che unisce Ascoli Piceno ( la mia citta)a Comunanza ,un paese di 3000 abitanti,che fino a un'anno fa era totalmente isolata dal Capoluogo Piceno, oggi grazie a questa strada la gente che vi abita potra avvicinarsi in molto meno tempo, ma soprattuto con una maggior sicurezza visto che quella piu vecchia d'inverno era inguidabile.

Questo e' un esempio di come a volte ha senso investire in queste cose, ma spesso ,purtroppo in Italia si costruisce un po troppo facilmente andando anche oltre le valutazioni d'Impatto ambientale e d'Incidenza anzi spesso non vengono nemmeno considerate ..

Ma ti potrei portare decine e decine di casi in cui tutt'ora , le strade non hanno un minimo di senso, proprio perche totalmente inutili !

Un 'esempio? Chi di voi non conosce il Monte Sibilla? situato vicino al Monte Vettore, quanti di voi si sono fermati nel vedere quello schifo che negli anni 70 ha cicatrizzato per sempre quella montagna , molti di voi sono sicuramente rimasti scossi nel vedere come l'hanno ridotta, perche e' impossibile non notarlo, non a caso la chiamano la montagna di Zorro..

Ecco queste sono le cose che, scusatemi il termine ,mi fanno davvero inzazzare e non riesco a giusticiare, questo insieme a tutte quelle follie che quei sindaci, presidenti di provincia o regione si mettono in mente di fare per raccimulare voti !

Giovanni A difesa della natura..

Modificato da - giova80 in data 21 ottobre 2008 01:03:26
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giova80
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Inserito il - 21 ottobre 2008 : 00:47:59 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Ric:

Purtroppo le domande che si e ci pone Giuseppe mettono in luce il problema vero della questione.
La sostenibilità delle scelte fatte va sempre ponderata profondamente ed attentamente. Nella stragrande maggioranza dei casi ci si limita a "valutare" il prodotto finito senza tenere in giusta considerazione ciò che sta prima e ciò che sta dopo.
Perchè importare la carne di agnello dalla Nuova Zelanda? Sembra insostenibile, ma nessuno pensa che per allevare pecore in modo tale da sostenere la richiesta di 57 milioni di abitanti significa ampiamente eccedere ciò che la natura da sola può offrire e le emissioni prodotte dai fertilizzanti necessari per sostenere un simile allevamento intensivo superano di gran lunga le emissioni prodotte dal trasporto dalla Nuova Zelanda. La il terreno a dispizione per l'allevamento naturale è sufficiente... allora cosa è più sostenibile?

Certo che la costruzione indiscriminata ed immotivata non ha senso ma purtroppo, e parlo per la mia zona, i capannoni che vedo intorno a me sono tutti utilizzati per produrre e far produrre.
Mi fa piacere comunque che molte nuove strutture riflettano una coscienza ambientale seria dimostrando che si può costruire bene ed in armonia con l'ambiente.

Enrico

Nella valle dove abito io che e' lunga piu di 30 km la maggioranza dei capannoni sono chi in disuso, chi installati ma mai utilizzati e chi abbandonati in condizioni pietose ,dopo essere stati utilizzati..

Non solo da qualche hanno e' stato costruito un'enorme centro commerciale affianco ad uno che era gia stato attivato qualche anno prima.. ebbene questo ultimo Centro Commerciale oggi risulta una struttura cementizia IMMENSA ( perche quasi completa)ad uso solo per tossici e barboni..

e potrei continuare all'infinito..




Giovanni A difesa della natura..

Modificato da - giova80 in data 21 ottobre 2008 00:51:20
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Inserito il - 21 ottobre 2008 : 00:51:05 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Giovanni, io ho capito che l'unico modo per apprezzare ciò che si ha è quello di provare altro. Esempi come i tuoi ce ne sono certamente migliaia in Italia ma pensi che all'estero sia diverso?

Enrico

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Inserito il - 21 ottobre 2008 : 00:54:39 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Ric:

Giovanni, io ho capito che l'unico modo per apprezzare ciò che si ha è quello di provare altro. Esempi come i tuoi ce ne sono certamente migliaia in Italia ma pensi che all'estero sia diverso?

Enrico




Sinceramente questo modo di ragionare non mi appartiene, non e' che sapendo che all'estero sia peggio ,risolva il problema,e' vero pero che dalla mia esperienza ,si, e' decisamente meglio a cominciare dalla Svizzera dove una cosa del genere non la vedresti nemmeno nei peggiori dei casi..questo lo posso dire con certezza non solo perche me l'ha son girata quasi tutta ma perche conosco persone che ci vivono da anni.. ma non e' questo il problema perche ci sono quei casi in cui le situazioni sono decisamente peggio di quelli che si vivono in Italia..

e' il ragionamento di base che e' sbagliato..secondo me ovviamente !

Giovanni A difesa della natura..

Modificato da - giova80 in data 21 ottobre 2008 01:12:06
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Inserito il - 21 ottobre 2008 : 01:15:22 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Scusa ma quale sarebbe il ragionamento di base? Dire NO a tutto?

Enrico
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Inserito il - 21 ottobre 2008 : 01:17:04 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Ric:

Scusa ma quale sarebbe il ragionamento di base? Dire NO a tutto?

Enrico


ma credo che nel mio messaggio antecedente e' chiaro cosa intendo..


Dire no a quello che non serve e che non e' utile alla causa sia per quello che riguarda il presente che in ottica futura ,fare delle valutazioni preliminari meticolosissime prima di andare a creare un'ecomostro che potrebbe devastare per sempre il paesaggio e la salute delle persone che ci vivono ,responsabilizzare gli addetti ai lavori dato che quando poi si compiono simili devastazioni non si sa mai chi sono i responsabili..fare le migliori valutazioni d'impatto ambientale e d'incidenza per mitigare al massimo il danno ecc....tutte cose che in un paese normale non avrebbero nulla di strano.. purtroppo in Italia sono rarissimi i casi in cui si rispettano veramente tutte queste operazioni..e quello che ha documentato Carlo Petrini non e' altro che l'amara conseguenza..

Giovanni A difesa della natura..

Modificato da - giova80 in data 21 ottobre 2008 01:32:12
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Ric
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Inserito il - 21 ottobre 2008 : 01:33:06 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Mah, a me pare che in Italia il problema sia l'opposto. Troppe valutazioni e pochi fatti...
Persino costruire una ferrovia in una montagna sembra impossibile.

Buonanotte

Enrico

Modificato da - Ric in data 21 ottobre 2008 01:33:57
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giova80
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Inserito il - 21 ottobre 2008 : 01:39:05 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Ric:

Mah, a me pare che in Italia il problema sia l'opposto. Troppe valutazioni e pochi fatti...
Persino costruire una ferrovia in una montagna sembra impossibile.

Buonanotte

Enrico



Infatti e' proprio questo l'assurdo di questo paese, per far costruire un capannone , un centro commerciale( nella mia zona hanno costruito piu 5 centri commerciali nell'arco di nemmeno 40 km in 3 o 4 anni ..non a caso un paio gia stanno nella mer..) o una centrale a carbone ci mettono un secondo, mentre per installare una ferrovia in montagna che ridurrebbe l'inquinamento, lo stress turistico e l'impatto ambientale ..non bastano secoli.. anzi se devo dirla tutta quelle poche tratte ferroviare di montagna (stupende )che avevamo le hanno cancellate del tutto e ne son rimaste pochissime ..questa e' l'assurdita dell'Italia.. quando si dice.. si vanno le cose a c... !!

Giovanni A difesa della natura..

Modificato da - giova80 in data 21 ottobre 2008 01:57:55
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