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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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ATTENZIONE! Gli Amministratori ed i Moderatori di questa sezione del Forum di Natura Mediterraneo desiderano che l'argomento caccia sia evitato perchè ritengono che Associazioni come il WWF, Legambiente e Lipu, siano molto ben organizzate e coerentemente molto attive su questo argomento. Inutile dire che siamo completamente in linea con gli ideali di queste associazioni.
Per contribuire alle finalità di salvaguardia che il forum si propone chiediamo inoltre a tutti gli utenti di collaborare con noi affinchè si possa contribuire a diffondere un'etica di approccio all'osservazione della fauna che rechi il minor disturbo possibile agli animali.
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Autore |
Discussione |
albill
Utente Senior
Città: Poncarale
Prov.: Brescia
Regione: Lombardia
640 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 19 novembre 2009 : 23:29:45
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| Messaggio originario di Fabio F:
Purtroppo....è chiaro! Chissà se rivedremo mai il gattone nelle foreste abbruzzesi o nell'appennino
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In Appennino ci sono i boschi più belli e vasti d'Italia, è inpensabile un nn ritorno della lince, felino tipico di zone boscose, se l'hanno reintrodotta con notevole successo in Svizzera e Slovenia, quando si sara chiarita defintivamente la questione lince abruzzese x forza si dovra pensare ad una reintroduzione, io sono ottimista credo che nel giro di 15-20 la lince sarà nuovamente presente in appennino.
Alberto |
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pardus
Utente Senior
Città: solaro
Prov.: Milano
Regione: Lombardia
1277 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 21 novembre 2009 : 14:55:30
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io ancora con speranza attendiamo I DOCUMENTI SCIENTIFICI SULLA PRESENZA DEL FELINO DI CUI PARLA QUESTO ARTICOLO
Link |
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OrsoTib
Utente V.I.P.
Città: Lugo
Prov.: Ravenna
Regione: Emilia Romagna
130 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 21 novembre 2009 : 18:27:16
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| Messaggio originario di pardus:
io ancora con speranza attendiamo I DOCUMENTI SCIENTIFICI SULLA PRESENZA DEL FELINO DI CUI PARLA QUESTO ARTICOLO
Link
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dalle mie parti una volta c'era o almeno si diceva... la "borda" e la "piligrèna".... qui stiamo raggiungendo "quei livelli"... ma perchè anzichè andare in giro a raccogliere testimonianze di cui fra l'altro non è possibile verificarne l'attendibilità, non si investe il tempo nella ricerca di reperti che permettano di fare delle analisi sanitarie e non sociologiche e sciogliere i dubbi???... se c'è non è possibile che non lasci tracce... |
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perfect
Utente Senior
Città: Roma
1790 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 24 novembre 2009 : 19:52:35
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Le è stata nominata persino una sottospecie "appenninica" ma sulla base di quali reperti?
Dario |
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Glypto
Utente V.I.P.
Città: Fossano
Prov.: Cuneo
Regione: Piemonte
443 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 30 novembre 2009 : 20:38:13
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L'unico commento che sono riuscito a trovare in rete su questo libro era decisamente positivo. Ma ad ogni modo non mi sembra il caso di sparare a zero su di un libro che qui nessuno(almeno per il momento) ha letto. Quando l'avremmo fatto potremmo allora tirare le nostre personali conclusioni, siano esse negative o no. |
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Luciano54
Moderatore
Città: Forlì
Prov.: Forlì-Cesena
Regione: Emilia Romagna
4965 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 30 novembre 2009 : 21:24:57
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| Messaggio originario di Glypto: ..... Ma ad ogni modo non mi sembra il caso di sparare a zero su di un libro che qui nessuno(almeno per il momento) ha letto. Quando l'avremmo fatto potremmo allora tirare le nostre personali conclusioni, siano esse negative o no. |
Su questo ritengo che tu abbia perfettamente ragione Simone .... è altrettanto vero però che sia il Comitato Parchi (che sponsorizza Mossolin in modo quasi spudorato) ... che lo stesso autore, .... fanno di tutto per far si che i potenziali lettori "storcano il naso" già prima di leggere, ... continuando a parlare di lince appenninica ad ogni piè sospinto ... senza aver mai prodotto una prova tangibile della sua esistenza ..... e contro l'opinione di molti! | Segnaliamo l’uscita di una fondamentale monografia sulla Lince appenninica, mitico felino appartenente alla fauna d’Italia:
Francesco Mossolin
LA LINCE APPENNINICA SVELATO IL MISTERO DEL "GATTOPARDO" ? |
... di "cattivo gusto" anche utilizzare la roboante frase SVELATO IL MISTERO DEL GATTOPARDO .... e farla poi terminare con un ...? Penso che quando si segnala la presenza di specie o sottospecie "nuove" .... occorra far prima parlare i fatti ... e solo in seguito (acquisito il risultato) dare fiato alle trombe, .... non il contrario. Nel frattempo questo seminare dubbi e annunciare avvistamenti "fantasma" sta ottenendo come unico risultato .... un aumento degli ostacoli alla reintroduzione della lince in ambiente appenninico (operazione che non posso giudicare ... avendo letto e studiato poco a riguardo). Ciaoo.
Link |
Modificato da - Luciano54 in data 30 novembre 2009 21:29:47 |
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marcospada
Utente Senior
Città: roma
Prov.: Roma
Regione: Lazio
1392 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 01 dicembre 2009 : 15:40:58
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Luciano e' tutto condivisibile quello che dici, teniamo comunque in considerazione che quel libro (che ancora non ho potuto leggere neanche io) e' un testo di divulgazione naturalistica, non un trattato scientifico. Conoscendo pero' le ricerche effettuate da Mossolin ed in passato da Tassi, la presenza "Passata" della Lince in Appennino e' incontestabile; quello che si ipotizza cercando di trovare le prove (che ancora concretamente mancano) e' che oltre a prendere atto dell'estinzione avvenuta in Appennino nel secolo passato, ci sia una remota possibilita' che qualche individuo sia sopravvissuto. Del resto pure eminenti Zoologi come Ragni e Seminara in un loro lavoro congiunto presente anche sul web in formato PDF descrivono la "Lince mediterranea" considerandola estinta nella penisola Italiana, come "piu' piccola e piu' maculata rispetto a quella euroasiatica", simile, come caratteristiche, alla Lince iberica (Lynx pardinus)ed alla Lince Macedone (Lynx lynx martinoi). Quindi il libro divulgativo di Mossolin e' sostanzialmente una accurata ricerca storica ed i presunti avvistamenti che riporta possono essere comunque discutibili in quanto fino a prova contraria e definitiva, non possono essere assunti come certezze, almeno allo stato attuale. Quello che conta e', a mio avviso, che se ne parli, perche' se nessuno ne parla, chi e' deputato a rappresentare la zoologia ufficiale non si muove e nulla verra' mai fatto per avviare sul campo ricerche concrete adeguatamente finanziate, come e' avvenuto ed avviene per il Lupo appenninico e l'orso marsicano.
Marco Link
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Modificato da - marcospada in data 01 dicembre 2009 15:46:27 |
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pardus
Utente Senior
Città: solaro
Prov.: Milano
Regione: Lombardia
1277 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 01 dicembre 2009 : 16:23:23
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[ Quello che conta e', a mio avviso, che se ne parli, perche' se nessuno ne parla, chi e' deputato a rappresentare la zoologia ufficiale non si muove e nulla verra' mai fatto per avviare sul campo ricerche concrete adeguatamente finanziate, come e' avvenuto ed avviene per il Lupo appenninico e l'orso marsicano.
Marco Link
[/quote]
cia IL PROBLEMA INVECE SECONDO ME E' PROPRIO QUESTO, SE NE PARLA TANTO E SOPRATTUTTO NELLA MANIERA PIU' ERRATA POSSIBILE...scusate il maiuscolo..... cosi' facendo non si fa del bene a nessuno e come dice Luciano si alimentano i dubbi......invece servirebbe silenzio ed una bella ricerca scientifica con metodi praticabili e che diano dei frutti (accertamento o meno del felino)....poi se ne puo' parlare...... |
Modificato da - pardus in data 01 dicembre 2009 16:24:04 |
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OrsoTib
Utente V.I.P.
Città: Lugo
Prov.: Ravenna
Regione: Emilia Romagna
130 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 01 dicembre 2009 : 20:48:04
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| Messaggio originario di pardus:
IL PROBLEMA INVECE SECONDO ME E' PROPRIO QUESTO, SE NE PARLA TANTO E SOPRATTUTTO NELLA MANIERA PIU' ERRATA POSSIBILE......
... silenzio ed una bella ricerca scientifica ... |
Concordo in pieno!!! |
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Luciano54
Moderatore
Città: Forlì
Prov.: Forlì-Cesena
Regione: Emilia Romagna
4965 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 01 dicembre 2009 : 23:16:15
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Interessante e articolata la tua argomentazione Marco, meriterebbe un colloquio approfondito e "diretto". Hai sicuramente toccato gli aspetti più importanti e controversi di tutta la vicenda, evidenziando una "chiarezza" di vedute .... per me quasi inaspettata; in alcune cose il nostro modo di vedere non coincide perfettamente, .... ma devo riconoscere che probabilmente conosco l'argomento in modo meno approfondito di te .... e dovrei valutare con più attenzione alcuni aspetti.
| Messaggio originario di marcospada: .... teniamo comunque in considerazione che quel libro (che ancora non ho potuto leggere neanche io) e' un testo di divulgazione naturalistica, non un trattato scientifico .... |
... questo ad esempio è un aspetto importante, che non avevo considerato ... e che, pur non giustificando tutto, ... deve essere tenuto nella dovuta considerazione.
| .... la presenza "Passata" della Lince in Appennino e' incontestabile; quello che si ipotizza cercando di trovare le prove (che ancora concretamente mancano) e' che oltre a prendere atto dell'estinzione avvenuta in Appennino nel secolo passato, ci sia una remota possibilita' che qualche individuo sia sopravvissuto .... |
anche in questo caso condivido il tutto ... sottolineando l'aggettivo remota ... ma anche ammettendo di non potere avere la certezza che tale possibilità non si sia verificata (già ci ha stupito il lupo, sotto questo aspetto).
| .... Del resto pure eminenti Zoologi come Ragni e Seminara in un loro lavoro congiunto presente anche sul web in formato PDF descrivono la "Lince mediterranea" considerandola estinta nella penisola Italiana, come "piu' piccola e piu' maculata rispetto a quella euroasiatica", simile, come caratteristiche, alla Lince iberica (Lynx pardinus)ed alla Lince Macedone (Lynx lynx martinoi) .... |
... mi associo di nuovo ... nessuno può con certezza affermare che ciò non sia vero, .... anche se permane qualche dubbio
| .... Quindi il libro divulgativo di Mossolin e' sostanzialmente una accurata ricerca storica ed i presunti avvistamenti che riporta possono essere comunque discutibili in quanto fino a prova contraria e definitiva, non possono essere assunti come certezze, almeno allo stato attuale .... |
"Onesta" e puntuale considerazione .... alla quale si può solo obiettare che non si capisce il perchè l'autore (e qualche "sponsor") continuino a parlare di prove scientifiche e inconfutabili, ... o almeno, .. si può cercare di capirlo leggendo l'ultima parte del tuo messaggio ..... | .... Quello che conta e', a mio avviso, che se ne parli, perche' se nessuno ne parla, chi e' deputato a rappresentare la zoologia ufficiale non si muove e nulla verra' mai fatto per avviare sul campo ricerche concrete adeguatamente finanziate, come e' avvenuto ed avviene per il Lupo appenninico e l'orso marsicano. |
... sulla quale si può concordare o dissentire, a prescindere dalle restanti problematiche; personalmente sono più in linea con Pardus e Orso ... e ritengo che il parlarne troppo ... (senza dati di fatto) sia più controproducente che positivo, .... ma devo riconoscere che potrebbe essere vero anche il contrario.
Non voglio esagerare con la lunghezza e mi fermo qui; il discorso è però molto complesso e interessante, .... magari possiamo provare ad approfondire ulteriormente ... cercando di mantenere un atteggiamento anche un po' autocritico (quindi più costruttivo). Come immaginate ad esempio voi, la convivenza della lince con una popolazione di lupo in forte espansione (me lo sono chiesto molte volte, facendo mentalmente diverse ipotesi ..... ma senza approdare a nessuna certezza) Ciaoo.
Link |
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pardus
Utente Senior
Città: solaro
Prov.: Milano
Regione: Lombardia
1277 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 02 dicembre 2009 : 09:28:57
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| [i] Come immaginate ad esempio voi, la convivenza della lince con una popolazione di lupo in forte espansione (me lo sono chiesto molte volte, facendo mentalmente diverse ipotesi ..... ma senza approdare a nessuna certezza) Ciaoo.
Link
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beh qui si possono fare solo ipotesi, ma ci sarebbe una competizione limitata, entrambi si troverebbero una nicchia ecolgica per sopravvivere ad esempio un lince normalmente ha bisogno di circa 100 km2 (femmina con piccoli) e credo che come succede in altre zone dove i 2 grossi carnivori convivono nella sua dieta preleverebbero caprioli, camosci e lepri....mentre se non erro il lupo va sul cervo nel parco.... |
Modificato da - pardus in data 02 dicembre 2009 09:29:34 |
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AngelaI
Utente Super
Città: Sant'Elia Fiumerapido (FR) - 03049
Prov.: Frosinone
Regione: Lazio
13740 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 02 dicembre 2009 : 10:23:04
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Ho davanti a me il libro di Francesco Mossolin, ho appena iniziato a leggerlo, sono 180 pagine. Innanziatutto vi dico che graficamente è splendido, molto curato, ottima impaginazione, buona carta, belle foto, colori brillanti. Non posso fare commenti sul contenuto perchè dovrei leggerlo tutto.
Posso anticiparvi gli argomenti del sommario e dirvi che, per quanto ho potuto leggere, i temi sono trattati con molta attenzione.
Dopo l'introduzione, il libro si occupa (riassumo i contenuti) della biologia della lince euroasiatica (inquadramento, habitat, riproduzione, alimentazione, rapporto con l'uomo, ecc), distribuzione in Europa e in Italia, metodologie per la raccolta di segni sulla sua presenza (escrementi, impronte, peli, graffi, richiami, predazioni, ecc), poi descrive l'attività del gruppo Lince in Italia, le aree faunistiche a Civitella Alfedena, la presenza storica della lince in Appennino dall'epoca paleontologica al XXI secolo (sono 14 capitoli molto ben documentati che trattano la lince nella storia e nelle raffigurazioni, per i nostri giorni cita delle segnalazioni che ho solo sfogliato). Le ultime 40 pagine del libro sono dedicate alle ipotesi sulla presenza attuale della Lince in Appennino, al capitolo che ipotizza la possibiità che la lince appenninica sia una sottospecie di quella euroasiatica (contiene descrizioni di studiosi, disegni, credenze del luogo), per finire l'autore si interroga sul futuro della lince appenninica.
Io lo trovo molto ben fatto, non sono in grado di fare valutazioni scientifiche, non è il mio compito e tra l'altro devo ancora leggerlo tutto. Credo sia occorso molto tempo e molta pazienza per raccogliere tutto il materiale che contiene, le testimonianze, i documenti storici. Immagino quanti viaggi, quanti racconti siano stati ascoltati, quante persone coinvolte, quanta tensione, quanto tempo tolto al riposo e al divertimento. A me tutto questo impegno piace molto, anche l'esporsi in prima persona e il rischio nel sostenere tesi che vadano controcorrente se sono serie e se si è convinti.
Bravo Francesco Mossolin!
Angela |
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Moroboshi
Utente V.I.P.
Città: Montemurlo
Prov.: Prato
Regione: Toscana
336 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 02 dicembre 2009 : 10:50:53
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Anch'io sono allineato con quanto detto da Luciano, pardus e orsotib...al tempo stesso trovo onesta ed interessante l'argomentazione di Marco.
Sono daccordo sul portare avanti la discussione in modo autocritico da parte di tutti.
| Messaggio originario di Luciano54: Come immaginate ad esempio voi, la convivenza della lince con una popolazione di lupo in forte espansione (me lo sono chiesto molte volte, facendo mentalmente diverse ipotesi ..... ma senza approdare a nessuna certezza).
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| Messaggio originario di pardus: beh qui si possono fare solo ipotesi, ma ci sarebbe una competizione limitata, entrambi si troverebbero una nicchia ecolgica per sopravvivere ad esempio un lince normalmente ha bisogno di circa 100 km2 (femmina con piccoli) e credo che come succede in altre zone dove i 2 grossi carnivori convivono nella sua dieta preleverebbero caprioli, camosci e lepri....mentre se non erro il lupo va sul cervo nel parco.... |
Spunto molto interessante! Sullo specifico della convivenza fra i due carnivori non so nulla...se qualcuno ha da cosigliare qualche link o pubblicazione ben venga!
Faccio comunque anch'io delle ipotesi. Le diete dei due carnivori a grandi linee si possono sovrapporre per quanto riguarda alcune specie preda, ad esempio il capriolo o il camoscio. Si è visto comunque che per quanto riguarda il lupo la preda per elezione è il cinghiale, che se non sbaglio abitualmente non viene predato dalla lince. In aggiunta alla differente dimensione della home-range dei due carnivori, unitamente alla differente modalità di caccia (inseguimento per il lupo, agguato per la lince), direi da profano che potrebbero tranquillamente convivere.
A proposito di home-range pardus...quella da te citata a quale realtà si riferisce? So che la media è molto variabile fra le varie zone del mondo, ad esempio avevo letto che per quanto riguarda la Svizzera varia fra i 100 ed i 300 km2, mentre per la Svezia e la Norvegia addirittura fra i 300 ed i 1400 km2.
Per quanto riguarda il prelievo sul cervo del lupo nel PNALM, ho recentemente avuto il piacere di parlare con i ricercatori che si occupano ufficialmente per l'ente parco del monitoraggio dei grandi carnivori (orso e lupo). Dagli studi sulla dieta del lupo è emerso che il cervo viene predato in maniera del tutto irrisoria, cioè il lupo sulla popolazione di cervo del PNALM non ha praticamente impatto. Preda di elezione come sempre il cinghiale, poi i domestici (purtroppo)...non ricordo bene la "classifica" e quindi dove stanno come percentuale il capriolo ed il camoscio...
Vorrei aggiungere una cosa riguardo ad eventualli monitoraggi per accertare la remota presenza di lince nel PNALM...nutro forti perplessità (ma non lo escludo e lo spero) che ci possa essere, questo perchè nel parco ci sono già dei monitoraggi sui grandi carnivori in corso da anni (lupo e orso) oltre che degli ungulati (camoscio in particolare), con gente che quotidianamente ed in qualsiasi stagione percorre in lungo e in largo il territorio, in più vengono utilizzate anche foto/video trappole costantemente: possibile che nessuno abbia mai trovato nulla? Nemmeno un improntina durante le innumerevoli sessioni di snow tracking o nemmeno una foto o filmato dalle fototrappole piazzate sulle carcasse rinvenute?
Poi può anche darsi che qualcosa venga trovato e non venga "pubblicizzato", ma sinceramente mi sfugge la motivazione.
Saluti, Federico. _________________ Link |
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pardus
Utente Senior
Città: solaro
Prov.: Milano
Regione: Lombardia
1277 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 02 dicembre 2009 : 11:26:31
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ciao per 100 km2 parlo di spazio minimo vitale per un femmina con il piccolo... in Svizzera, nella Jura in un ambiente perfetto per il felino, la femmina aveva come dimensione del territorio quello da me citato...e li' siamo in un ambiente molto adatto, naturalmente dove la disponibilita' di prede e' piu' sparsa sul territorio gli home range tendono ad aumentare...per i felini solitari c'e una regola che spiega bene come si distribuiscono...in generale le femmine occupano gli habitat piu' adatti con prede e nascondigli sufficienti per allevare la prole, sovraimposti ci sono gli home range dei maschi i quali includono piu' femmine e di conseguenza piu' grandi i terriori delle femmine piu' grandi i territori dei maschi.....ma qui mi fermo altrimenti vado avanti per ore....
in armenia nello studio che ho coordinato qualche anno fa, in realta' sul leopardo, erano presenti anche lupo e linci....il primo cacciava sui prati alpini cinghiali e bestiame domestico, il felino andava su lepri e roditori in zone di foresta....quindi li' netta seoparazione alimentare e spaziale con nicchie ecologiche diverse...probabilemnte non ci sarebbe in appennino una cosi netta separazione sia spaziale che alimentare, ma come succedeve in passato e succede tuttora ad esempio a Bielowizae in polonia ( sto organizzando un viaggio qui per la prossima primavera ) i due carnivori convivono ....il lupo va su cervo e cinghiale, mentre il felino va su capriolo e giovani cervi... |
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Moroboshi
Utente V.I.P.
Città: Montemurlo
Prov.: Prato
Regione: Toscana
336 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 02 dicembre 2009 : 11:36:39
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| Messaggio originario di pardus: .....ma qui mi fermo altrimenti vado avanti per ore....
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Ma no! Vai avanti tranquillo La mia conoscenza sui felini è prossima allo zero e trovo altamente interessanti i tuoi interventi, grazie per i dettagli.
PS: a proposito di leopardo (scusate l'Off-Topic), recentemente ho visto su Geo&Geo un documentario sul leopardo delle nevi......uno degli animali più belli che abbia mai visto! Peccato non poterne parlare qui, dato che non è fauna mediterranea.
Saluti, Federico. _________________ Link |
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marcospada
Utente Senior
Città: roma
Prov.: Roma
Regione: Lazio
1392 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 02 dicembre 2009 : 18:54:34
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In queso grafico del KORA Svizzero si puo' notare come la sovrapposizione degli areali di distribuzione del Lupo e della Lince attualmente siano abbastanza separati, tranne che in Slovenia dove la presenza dei due predatori sembrerebbe sovrapporsi parzialmente. Nel sito dell'UFAM Svizzero si parla invece di un graduale aumento della presenza del Lupo proveniente per lo piu' dall'Italia, verso le aree attualmente occupate dalla Lince. Link
Immagine: 52,42 KB
Marco Link
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Modificato da - marcospada in data 02 dicembre 2009 18:57:48 |
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OrsoTib
Utente V.I.P.
Città: Lugo
Prov.: Ravenna
Regione: Emilia Romagna
130 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 02 dicembre 2009 : 19:09:39
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| Messaggio originario di AngelaI:.... per finire l'autore si interroga sul futuro della lince appenninica.
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non è per fare polemica, ma prima di interrogarsi sul futuro, non sarebbe meglio stabilire se c'è???... che senso ha, pensare al futuro di qualcosa che non sappiamo se esiste???... o no???! |
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stefanovet1958
Utente Super
Città: Capocavallo di Corciano
Prov.: Perugia
Regione: Umbria
8074 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 03 dicembre 2009 : 09:30:33
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Ciao a tutti. Io vorrei tornare un attimo sul libro in questione, che ho qui davanti. Concordo in pieno che non si tratta di un testo scientifico, nel senso stretto del termine, né di un testo divulgativo (forse sarebbe stato meglio scrivere un racconto immaginario su quest’animale che tutti gli appassionati vorrebbero veder comparire all’improvviso) piuttosto di una ricerca effettuata molto sul web, poco (o nulla) sul campo, con tutta una serie di inesattezze e di mancanze. Purtroppo Mossolin esordisce male a pag 21 affermando che la Lince pardina ( uno dei felini più rari al mondo!) è DIFFUSA (tre piccole popolazioni in tutta la Spagna, poi basta) nella: 1 Penisola iberica (in Portogallo è ufficialmente estinta) 2 nella Penisola Balcanica, 3 in Turchia meridionale, 4 in Siria, 5 in Iraq settentrionale. Questo è esattamente quanto si scriveva più o meno alla fine degli anni ‘60/’70, quando Linx pardynus era considerata una sottospecie (strano che anche lui non l’abbia collocata in Sardegna, come facevano molti autori dell'epoca). E ancora con le Linci dei Pirenei (anche quelle scomparse ufficialmente da lustri). Le foto poi, sono quelle viste e riviste in rete, con una netta presenza di Bobcat americani. Chi veramente però (secondo me) ne esce male (perdendo ogni credibilità) è il Gruppo Lince Italia: è mai possibile ritenere “prove inconfutabili” le famose foto del “gatto-lince “ e del “cervo-lince” continuando poi a chiamarla Lince appenninica! C’è poi una foto di “un escremento di lince”: allo stato attuale, con poche decine di euro, un istituto zooprofilattico serio (a Teramo che non è lontana dal parco, fanno di tutto) con un esame genetico, ti riesce a dire specie sesso dieta (tra un po’ anche indirizzo e numero di telefono!) dell'animale in questione. Unica cosa per cui vale la pena acquistarlo, è la nota ricerca, fatta da Tassi, sulla presenza storica della specie in Italia centro meridionale, dati conosciuti dagli appassionati perché disponibili più o meno tutti in rete, ma che qui sono raccolti in un unico capitolo Ciao Stefano
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marcospada
Utente Senior
Città: roma
Prov.: Roma
Regione: Lazio
1392 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 03 dicembre 2009 : 14:54:12
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Consiglio di documentarsi e leggere questo testo scientifico di Oriani circa la presenza in Caucaso e Turchia meridionale di Linci ascrivibile alla specie "Lynx pardinus":
Link
inolte questi documenti riguardanti la presenza della Lince nei Pirenei:
Link Link
ed inltre questo ulteriore documento scientifico riguardante l'attuale presenza, sia pur a rischio di estinzione, della Lince pardina in Portogallo:
Link
Marco Link
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stefanovet1958
Utente Super
Città: Capocavallo di Corciano
Prov.: Perugia
Regione: Umbria
8074 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 03 dicembre 2009 : 16:39:31
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Conoscevo tutti gli articoli in questione, e purtroppo ( per le linci, intendo) il problema resta, in quanto: 1 sulle linci Pirenaiche, sono studi datati (1991) e fatti da un autore alquanto “auto referenziato” e se ne era gia parlato su questo forum
| Messaggio originario di carlo catoni del 4/08/08: Vorrei anche io dire la mia...
intanto il famigerato Luc Chazel, che ha condotto gli studi al PNALM in realtà non è molto ben riconosciuto a livello europeo, tanto È vero che non fa parte di alcun gruppo di ricerca sulle linci (tranne quello fondato da se stesso).. I suoi dati sulle linci pirenaiche purtroppo non sono mai stati confermati da altre persone, e dopo anni di ricerche su orsi e lupi dei pirenei, non è saltata fuori, fino ad ora, nessuna foto di pista, escrementi, carcasse di lince per quelle zone. Lui rimane l´unico ad averle viste per 30 anni... (Notare che anche Luc Chazel medesimo non ha MAI apportato una evidenza fotografica ai suoi ritrovamenti) |
2 il lavoro sulla L. pardina della penisola iberica , da una distribuzione della specie riferita al 1996 e a tutt’oggi la pardina risulta ufficialmente estinta dai territori lusitani da 20 anni, il 24 ottobre di quest'anno è iniziato in Portogallo il programma di allevamento in cattività per la specie Link 3 l’articolo di Oriani(tra l’altro molto interessante, come il suo studio storeografico sulle linci in Lombardia) è uno studio di fattibilità e di eventuale revisione della specie, trattando l’argomento al condizionale e terminando con | ” .La lince pardina o mediterranea risulterebbe quindi una specie relitta a distribuzione circummediterranea con una popolazione occidentale, l’iberica, seriamente minacciata, ma ben studiata e tutelata e una popolazione orientale quasi del tutto ignota. Tra queste due estremità dell’areale distributivo andrebbe a collocarsi l’estinta popolazione della penisola italiana e quella poco nota della penisola balcanica. Indubbiamente l’argomento è interessante e meriterebbe ulteriori approfondimenti anche con indagini genetiche sui reperti museali. “ |
Quindi un lavoro fatto di ipotesi, che si rifanno, appunto alla descrizione della Lince pardina di cinquant’anni fa, in base soprattutto al fenotipo del mantello molto maculato, quindi almeno per per ora, non confondiamo due specie diverse, e lasciamo le poche linci pardine rimaste dove sono, cioè in Spagna, in attesa di una rivoluzione sistematica. Ciao Stefano
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Modificato da - stefanovet1958 in data 03 dicembre 2009 17:07:21 |
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