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 La Diaccia Botrona - Padule di Castiglione della Pescaia
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vespa90ss
Utente Super


Città: Firenze

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Inserito il - 11 novembre 2008 : 08:30:58 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Matteo
sempre perfetti i tuoi scatti e ti ringrazio per averli postati. Domenica anch'io ero in maremma: sono stato praticamente tutto il giorno a Principina a fare qualche scatto sulla fascia dunale. Un cielo bellissimo e limpido: avevo l'Elba ed il Giglio a due passi. Nel tardo pomeriggio ho fatto un salto alla Diaccia Botrona fino alla sbarra dell'Isola Clodia perchè volevo vedere se quelle case che ci sono oltre fanno anche agriturismo invernale. Purtroppo la sbarra era abbassata e mentre facevo inversione ho visto un tizio in perfetta tenuta mimetica che era appena rientrato dal capanno con un cannocchiale da osservazione mostruoso. Oltre ad essere un chiaro segnale che non c'era più nulla da vedere avevo furia ed era tardi altrimenti avrei fatto un salto fino al capanno. Peccato, forse ci saremmo incontrati.
Invece sono salito sulla collina del Poggio d'oro nel solito punto da dove scatto le foto panoramiche per fare il censimento approssimativo degli esemplari presenti nel padule. Lì mi trovo a circa 5 chilometri di distanza. Ad un primo esame sommario mi sono sembrati non più di 2/300 unità, quindi un quantitativo piuttosto limitato. Appena avrò un momento di tranquillità mi guardo le foto con attenzione e vedrò di postare qualcosa. Purtroppo i miei mezzi sono mooolto limitati.
Sì... ho notato subito che il livello dell'acqua è risalito. Spero che la salinità si sia abbassata perchè questa estate era talmente alta che superava quella dell'acqua marina (leggi sopra il mio post relativo). Non riesco a capire come possano gestire l'itticoltura (spigole e dentici) quando torna a piovere e la salinità dell'acqua si abbassa spaventosamente. Avranno un sistema di chiuse. Tornerò a fare delle campionature alla prima occasione.
Beppe


Credo che moralità significhi trovare il coraggio di fare una scelta

Modificato da - vespa90ss in data 11 novembre 2008 08:33:53
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cmoster
Utente Junior

Città: Prato
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Inserito il - 11 novembre 2008 : 13:36:32 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Beppe ti sentivo nell'aria!!!!
Sono un pò sensitivo...
Grazie mille per il commento...

L'acqua è salita notevolmente e sicuramente la salinità si è abbassata....
Una cosa però mi suggerisci con questi tuoi pensieri...
Io non so che effetti provoca ai pesci la salinità, o meglio non so se crea anche degli effetti comportamentali... Comunque ti posso garantire che questa estate i pesci non davano proprio segno della loro presenza, invece sabato e domenica era un valzer di salti e bollate a pelo d'acqua tanto è vero che richiamavano continuamente aironi bianchi, cenerini e garzette.... Insomma erano molto attivi...
Ti ripeto, non so, per ignoranza in materia, se è una cosa legata oppure no alla salinità...
Stasera posto altre foto....

Matteo

cmoster
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vespa90ss
Utente Super


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Inserito il - 11 novembre 2008 : 16:31:55 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Il problema della salinità dell'acqua alla Diaccia Botrona è più complesso di quello che non si creda. Il fatto che esista un'Itticoltura all'interno dell'Oasi rappresenta da una parte un bene e da una parte un male.

Il bene:
laddove esistano interessi di tipo commerciale esiste sempre il desiderio di mantenere in piedi una situazione di equilibrio, in grado di consentire una certa sopravvivenza dello status quo. Un'itticoltura di pesce marino garantisce un minimo di ricircolo d'acqua nel padule (seppur marina). Vengono mantenuti puliti i canali adduttori, liberandoli dalla vegetazione ogniqualvolta se ne presenta la necessità. Inoltre nell'itticoltura ci sono imponenti impianti di ossigenazione che in qualche maniera contribuiscono alla sopravvivenza della fauna.

Il male:
suppongo esista la tendenza a filtrare nelle acque del padule una certa percentuale delle "acque sporche", quelle cioè cariche di sostanze azotate (escrementi di decine di migliaia di pesci che vengono alimentati con mangime).
Questo potrebbe giustificare l'enorme concentrazione di sali dovuta all'evaporazione estiva ed alla assenza di piovosità che si registra spesso per almeno tre mesi consecutivi. Se non piove, nel padule entra solo ed esclusivamente acqua marina con le maree, mentre non c'è ingresso di acqua dolce dagli affluenti in secca.
Sicuramente quest'acqua marina non va ad interessare tutto il padule ma comunque fatto sta che entra anche se poi riesce.
Credo però che esista una certa pervietà: un certo scambio con l'acqua del resto del padule e non solo con le vasche interessate dall'itticoltura.
In estate non credo sia il massimo per la salute del padule.
La flora palustre sta modificandosi. La cannucciola non sopravvive più con l'acqua molto salata e tende sempre di più a ridursi d'estensione.

Comunque, tirando le somme, penso che la sopravvivenza di questa area umida debba essere collegata all'esistenza dell'itticoltura che per lo meno garantisce la pulizia dei canali con periodiche opere di dragaggio ed evita l'interramento del padule.
Se mancasse questa unica garanzia di sopravvivenza penso che il padule sarebbe abbandonato a se stesso come accade per tutte quelle cose dove non c'è giro di denaro e finirebbe per interrarsi: verrebbe poi prosciugato in quanto diventerebbe malsano e farebbe il gioco di chi lo volesse sfruttare nel settore agricolo o turistico.
Quindi la vecchia e mai interrotta attività dell'itticoltura che risale al tempo dei Medici, pur sopravvivendo in forma estremamente intensiva e tecnicizzata mantiene in piedi certe caratteristiche ambientali che si sono modificate sì, nel corso dei secoli, forse tendendo a rendere l'acqua più salata, ma sostanzialmente impedisce la morte del padule.

Però, come in tutte le cose un giusto equilibrio andrebbe armonizzato: spero che il livello di salinità sia tenuto sotto controllo in ogni punto del padule ed in ogni mese dell'anno nell'interesse di tutti.
Beppe




Credo che moralità significhi trovare il coraggio di fare una scelta
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vespa90ss
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Inserito il - 26 novembre 2008 : 17:11:47 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

Aggiornamento sulla salinità dell'acqua


Domenica, 23 novembre 2008, ho prelevato un campione d'acqua del Padule nello stesso punto in cui lo avevo raccolto il 17 agosto 2008 e cioè alle spalle del capanno da Birdwatching all'Isola Clodia.

Siamo passati nel giro di tre mesi da una salinità di 1042 ad una di 1009.
Tradotto in termini più comprensibili 1042 indica un' acqua con salinità superiore a quella marina mediterranea che normalmente si attesta sui 1036/1038 mentre 1009 rappresenta un'acqua moderatamente salmastra, considerando che 1000 è il parametro di riferimento dell'acqua dolce priva di sali.

Cosa significa tutto cio? Che le piogge del mese di novembre hanno contribuito a ristabilire un equilibrio salino che era impazzito, impennandosi nel corso dell'estate a valori superiori a quelli del Mar Nero (1041) a causa della continua evaporazione senza apporti piovani (uno dei post in cui si parla estesamente delle cause di questo fenomeno potete trovarlo nella pagina precedente). Purtroppo per una buona, consistente fetta dell'anno, la salinità del padule va fuori controllo: in quei 4/5 mesi il danno che si produce a fauna e flora è notevole e bisogna prenderne buona consapevolezza per un'attenta gestione delle risorse naturali che sono patrimonio comune e purtroppo non sono indistruttibili.

Beppe



Casa Ximenes - sullo sfondo il Canale Molla intasato da detriti galleggianti
La Diaccia Botrona - Padule di Castiglione della Pescaia



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Modificato da - vespa90ss in data 26 novembre 2008 17:21:20
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vespa90ss
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Inserito il - 05 maggio 2009 : 21:40:37 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia



Le orchidee spontanee




Dopo diversi mesi di distacco da questo post cui sono particolarmente legato, riprendo a documentare la flora della Diaccia Botrona inserendo stavolta le uniche tre specie di orchidee che fino adesso ho rinvenuto all'interno della Pineta nel tratto confinante con l'ex Tiro a piattello.
Le foto sono state scattate il 3 maggio 2009 nel sottobosco della pineta dentro alcune radure abbastanza esposte al sole per una certa parte del giorno.
Le Serapias erano ancora in fiore mentre le Ophrys che ho determinato come sphegodes, erano praticamente a fine fioritura.
Le Serapias parviflora direi relativamente numerose mentre le cordigera in soli tre esemplari. Poichè non sono molto sicuro della determinazione vi pregherei di correggere eventuali miei errori.

Ho esplorato con molta attenzione solo un tratto di pineta di circa tre ettari ma non è esclusa la presenza di altre specie essendo quest'area boschiva vastissima.
Purtroppo ho dovuto rilevare la presenza di una mezza dozzina di mountainbikers stranieri che percorrevano per lungo e per largo la pineta anche al di fuori delle piste invadendo per ampi tratti le zone interessate dalle orchidee in fioritura.
Sarebbe opportuno recintare nel periodo estivo delle aree assolutamente non percorribili con del nastro biancorosso così come era stato fatto l’anno scorso per impedire l’accesso delle autovetture e dei cicli nelle parti più interne della pineta. D'altra parte il Comune ha offerto in concessione la pineta come area di parcheggio......
Al contrario ho notato con piacere che è stata eseguita un’ottima pulizia del sottobosco, sicuramente ad opera del WWF e di Legambiente come già avvenuto negli anni precedenti. Anch'io, nel mio piccolo, provvedo ogni volta a portar via qualche bottiglia offrendo un piccolo contributo.


Beppe




Serapias cordigera
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vespa90ss
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Inserito il - 05 maggio 2009 : 21:41:04 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

Serapias parviflora
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vespa90ss
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Inserito il - 05 maggio 2009 : 21:41:23 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

Ophrys sphegodes
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vespa90ss
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Inserito il - 05 maggio 2009 : 21:41:53 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ophrys sphegodes
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vespa90ss
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Inserito il - 05 maggio 2009 : 21:42:11 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia


Serapias parviflora
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vespa90ss
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Inserito il - 05 maggio 2009 : 21:42:32 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia



Serapias parviflora
La Diaccia Botrona - Padule di Castiglione della Pescaia




Arriviamo alla verità, non solo con la ragione, ma anche con il cuore.
Blaise Pascal - Pensées 1670.



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gigi58
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Inserito il - 21 maggio 2009 : 09:18:34 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Bravo!!

Gigi
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Marco Marchelli
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Fotografia Naturalistica

Inserito il - 26 maggio 2009 : 19:35:12 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ho appena scoperto questo bellissimo ed interessantissimo post, fatto con perizia e molta passione. Sono più di dieci anni che porto la famiglia a Marina, e ovviamente la Diaccia è una delle mie mete preferite. Ti ringrazio della solidarietà, la SW di Genova è la mia, eravamo arrivati lì al buio, si stavano avvicinando lentamente i fenicotteri ed un paio di chiurli maggiori quando è arrivato il cicloturista che ha fatto involare tutto, ma purtroppo ad agosto è quasi sempre così. Ancora peggio sono le visite guidate in barca, la guida fa sbarcare i turisti e li conduce ben oltre i divieti di accesso.
Peccato che sia gestita così male, qualche anno fa davanti al capanno della badiola c'era un paletto alto un paio di metri, forse meno, avresti detto che al massimo ci si sarebbe posato il martino, beh, una mattina mi è quasi venuto un colpo perchè su quel paletto distante una decina di metri dal capanno ci si posò uno splendido falco pescatore e rimase lì per molto tempo, ho un sacco di riprese video, purtroppo subito dopo arrivarono i mezzi della bonifica maremmana a ricostruire l'argine e la prima cosa che fecero fu abbattere il paletto.
Chissà magari ad agosto ci si incontra...

ciao

marco


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elleelle
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Flora e Fauna

Inserito il - 26 maggio 2009 : 21:02:59 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di vespa90ss:


Serapias parviflora
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Non ci dimentichiamo del ragnetto! Enoplognatha o Anelosimus che sia ...
luigi


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vespa90ss
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Inserito il - 30 maggio 2009 : 21:39:23 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Marco,
grazie per la tua visita in questo post che purtroppo porto avanti in maniera abbastanza solitaria e sarei ben felice se tu potessi arricchirlo con i tuoi scatti. Ho ancora vivo il ricordo di quel povero mountainbiker che mortificato se ne venne via con la coda fra le gambe....
Manca del tutto la cultura dell'osservazione naturalistica in Italia e molta gente non si rende nemmeno conto di quello che sta facendo.
In questi giorni sono stato al capanno due volte ma non ho scattato granchè di interessante. I fenicotteri sono lontanissimi e tutti raccolti nella solita zona centrale.
Qui sotto posterò tre foto scattate due giorni fa dall'alto del Poggiodoro per fornire un'idea approssimativa della loro quantità. Sono tre foto scattate dallo stesso punto da cui scattai la medesima documentazione lo scorso anno (vedi pagine precedenti) e vanno idealmente unite da destra a sinistra a partire dalla prima. A parte qualche sparuto gruppetto numericamente insignificante, questa è attualmente la reale presenza di fenicotteri all'interno di tutto il padule.
Nella foto numero 2 al centro è possibile notare il gruppo di ripresa televisiva.


Immagine 1:
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vespa90ss
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Inserito il - 30 maggio 2009 : 21:40:02 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia


Immagine 2:
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vespa90ss
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Inserito il - 30 maggio 2009 : 21:45:00 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia



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Marco Marchelli
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Inserito il - 14 luglio 2009 : 11:19:59 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Con un po' di ritardo, ma ho dovuto cercare tra una ventina di nastri tutti rigorosamente anonimi, inserisco il video di quello che è stato l'incontro ravvicinato più emozionante che mi ha regalato il capanno della Diaccia, un bellissimo falco pescatore. Questi individui fanno sosta durante la migrazione, la ripresa risale a fine agosto 2005.



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Marco Marchelli
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Inserito il - 14 luglio 2009 : 11:25:15 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Questo video invece è stato girato nell'aprile del 2003, i cavalieri erano appena arrivati ed in fase di corteggiamento.





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Marco Marchelli
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Inserito il - 14 luglio 2009 : 19:54:25 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ottenere qualche scatto discreto non è facile, i capanni non sono di alcuna utilità, quasi sempre in controluce e con un punto di ripresa troppo alto per i miei gusti, di solito mi apposto ai bordi dei canali laterali con un capannino mobile o solo con dei teli. Ovviamente ci vuole molta pazienza, nell'agosto 2007 si erano fermate un gruppo di bellissime avocette, stazionavano nello specchio d'acqua di fronte alla casa rossa, quasi sempre al centro dello stagno, ma ogni tanto qualche individuo si avvicinava alla riva.

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Marco Marchelli
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Inserito il - 14 luglio 2009 : 19:55:28 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

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