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 La Diaccia Botrona - Padule di Castiglione della Pescaia
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vespa90ss
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Inserito il - 24 luglio 2008 : 00:24:46 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Bella roba Matteo: ottime foto. La pazienza premia sempre. Poco ci mancava che te li mettevi in tasca e te li portavi a casa!
a presto
Beppe



La Natura è vibrazione e ci pervade: ingrato compito coglierne la Luce e condividerla.

Beppe Miceli
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vespa90ss
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Inserito il - 28 luglio 2008 : 08:05:21 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia




Padule della Diaccia Botrona - Hierophis viridiflavus all'ex itticoltura


Ieri, dopo una breve visita alla pineta della Diaccia Botrona, ho deciso di spingermi verso il padule dato che erano almeno quindici giorni che non ci andavo più. Avevo già notato la settimana scorsa, dall'alto della strada panoramica di Castiglione, che la macchia bianca dei quasi duemila fenicotteri rosa si era spostata nel quadrante di ovest: quello più vicino al mare. Mi accorgo invece che durante l'ultima settimana si erano mossi ancora più a ovest e si erano divisi in due grossi gruppi. Uno dei due era quasi di fronte agli stabilimenti di itticoltura. Probabilmente il loro spostamente segue il variare della salinità delle acque che nell'ultimo periodo è teso a salire in quanto non sta piovendo da molti giorni. Il loro cibo, costituito essenzialmente di piccolissimi crostacei, si concentra in punti precisi e loro lo seguono con matematica precisione.
Ma nel programma di ieri mattina non avrei dovuto spingermi a sud fino all'Itticoltura ma rimanere solo nel primissimo tratto dell'ex tiro a piattello. Infatti, le vasche in stato d'abbandono dell'ex itticoltura adiacenti a quell'area dismessa del tiro a volo, si erano quasi completamente prosciugate, non essendo alimentate in alcun modo se non dall'acqua piovana. La zona interessata da questo fenomeno di stagionale essiccamento è situata fra la pineta e la casa Rossa Ximenes.


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vespa90ss
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Inserito il - 28 luglio 2008 : 08:05:59 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Le vasche dell'ex-itticoltura cui faccio riferimento, sono quelle bianche (sale). La foto evidentemente è stata scattata in un momento di forte siccità.
Poi, durante gli altri 9/10 mesi, le vasche si riempono di acqua piovana e la vita tende a riprendere. Come potete notare sono completamente scollegate dalla rete di alimentazione idrica sebbene i canali di affluenza che attingono dal fiume Bruna vi passino proprio accanto a pochissimi metri. Questo è il collegamento a Google maps per chi desiderasse avere una visione più estesa della zona e comprendere la rete degli immissari al Padule:

Link

Tutte le acque contenute in queste vecchie vasche d'allevamento erano di acqua marina, tanto che il sale che contenevano è rimasto presente e non esiste la possibilità di poterlo eliminare se non effettuando dei by pass con canali d'acqua dolce che potrebbero dilavarle e ridurre praticamente a zero il grado di salinità. Le due immagini che seguono mostrano la crosta di sale che si è formata al posto del canale perimetrale di collegamento fra le vasche: lo stesso luogo dove l'anno scorso potei scattare all'alba quella sequenza di foto con un centinaio di garzette che si involano aggredite dalla volpe.
La documentazione fotografica serve anche a far comprendere come ogni forma di vita dipendente da quegli specchi d'acqua, sarà messa in crisi per via delle condizioni ambientali proibitive.


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vespa90ss
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Inserito il - 28 luglio 2008 : 08:07:08 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

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vespa90ss
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Inserito il - 28 luglio 2008 : 08:07:43 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
C'è anche da considerare che queste vasche sono zeppe di pallini di piombo, almeno nelle prime zone, per cui diventano anche tossiche oltre che delle vere e proprie saline.




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vespa90ss
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Inserito il - 28 luglio 2008 : 08:08:09 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Mi auguro che questa zona del Padule trascurata e non sfruttata in alcun modo dal punto di vista naturalistico, possa essere presa in considerazione e recuperata, facendo confluire al suo interno acqua dolce prelevata dalla Bruna. Anche se non molto estesa, potrebbe diventare una zona ottima per la sosta e la nidificazione di specie palustri d'acqua dolce.
Ma a parte questa considerazione c'è da tener presente che la mancanza di afflusso d'acqua di qualsiasi tipo produce delle morie catastrofiche di ogni forma di vita per l'elevatissima concentrazione del sale.
Penso che sia giusto interessarsi alla risoluzione di questo problema che non si può assolutamente far finta di ignorare. Vanno quindi costruiti dei by pass, in qualsiasi modo ed al più presto per recuperare un area che si è trasformata in un campo di sterminio.

Ieri mattina, percorrendo l'interno di queste vasche prosciugate dal sole, finalmente acessibili in quanto senza strutture d'accesso, ho potuto incontrare un piccolissimo esemplare di biacco Hierophis viridiflavus che vagava incredulo alla ricerca di cibo sulle rive spettrali delle vasche incrostate di sale.



La Diaccia Botrona - Padule di Castiglione della Pescaia [br

Modificato da - vespa90ss in data 28 luglio 2008 08:10:50
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vespa90ss
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Inserito il - 28 luglio 2008 : 08:09:09 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

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Beppe Miceli
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vespa90ss
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Inserito il - 31 agosto 2008 : 23:23:36 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia


Un sabato nel capanno all'Isola Clodia


Erano almeno due ore che mi giravo i pollici nel capanno da birdwatching dell'Isola Clodia e non arrivava niente. Una calma assoluta e senza giustificata ragione. Una mattinata persa. Non sapevo a cosa attribuire la colpa: forse il vento di levante che andava sempre di più rinforzando o il livello dell'acqua che negli ultimi giorni era sceso in modo preoccupante.



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Poi, ad un certo punto mi vedo spuntare lontanissimi dall'orizzonte che delimita la zona tassativamente tabù del padule, due turistifaidate belli colorati con zaino e binocolo, che passeggiando affiancati chiacchieravano fra di loro.



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vespa90ss
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Inserito il - 31 agosto 2008 : 23:24:14 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia





Ogni tanto si fermavano alcuni minuti per scambiare con più comodo le opinioni che andavano argomentando lungo il percorso del ritorno mentre io ero appostato inutilmente nella postazione da birdwatching da almeno due ore.
Si erano inoltrati all'alba lungo l'argine sulla destra del capanno infilandosi nel pieno cuore del padule probabilmente fin sotto la postazione delle telecamere.
Ecco di chi era il 4x4 targato FI che avevo trovato posteggiato alla staccionata in prossimità del capanno ed ecco perchè era tutta la mattina che non si avvicinava selvaggina.....
Sono sfilati accanto alla postazione da birdwatching passeggiando con esasperante lentezza senza nemmeno preoccuparsi se all'interno potesse esserci qualcuno appostato.
Due persone all'apparenza distinte e di un certo livello culturale stando al linguaggio che adottavano. Sicuramente piuttosto strafottenti anche per il fatto di prendersela così comoda.
Facendo violenza al mio carattere "fumino" ho evitato di aggredirli a male parole...ed ho atteso che si allontanassero per non rovinarmi ulteriormente la giornata con una lite.

Colgo quindi l'occasione per rinnovare il suggerimento che offro sempre a chiunque desideri avvicinarsi al birdwatching: indossate anzitutto indumenti adeguati, dai colori smorti, meglio se mimetici per infastidire il meno possibile la selvaggina durante l'avvicinamento alle postazioni d'osservazione. E' la minima forma di rispetto che si possa avere almeno per gli animali ( se non se ne ha per gli uomini ) dato che se si è giunti con l'intenzione di osservarli si presuppone che si nutra una certa sensibilità nei loro confronti. Dimostriamola pienamente evitando di disturbarli (anche se il periodo degli amori o della cova è lontano) occupando all'aperto il minor tempo possibile gli spazi di loro pertinenza.

Mi sembra poi assolutamente superfluo ricordare di non contravvenire ai divieti d'accesso. Eppure è necessario continuare a farlo perchè manca totalmente la cultura del rispetto. Non esistono giustificazioni di alcun genere per questo tipo di comportamento strafottente: se esistono divieti vanno rispettati sempre e comunque senza star lì a scervellarsi troppo sul perchè c'è un divieto.
Offrire un esempio deviante come quello proposto dai nostri due personaggi è oltremodo disdicevole. Cerchiamo di offrire il nostro modo migliore di proporci specie se siamo nella condizione culturale di poterlo fare. Si può avere un minimo di comprensione per chi è assolutamente digiuno di queste cose ma non per chi giunge con l'auto quasi fin sotto la postazione e si inoltra all'alba nella zona tabù con zaino e binocolo.



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vespa90ss
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Inserito il - 31 agosto 2008 : 23:24:39 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

Così come fra i cacciatori c'è chi spara alla selvaggina protetta, in giornate ed in zone vietate, esistono altrettante migliaia di persone che inoltrandosi all'interno di un'Oasi Naturalistica pur senza armi producono danni potenzialmente simili.
In effetti non uccidono direttamente ma disturbano al punto tale da fare involare la selvaggina fino ad impedirne la nidificazione. Tutto ciò senza tenere minimamente in considerazione i divieti esposti in decine di cartelli.
E questi sono cittadini comuni che si dichiarano amanti della natura ma che non sanno bene cosa significhi amare veramente la natura.
Non si vieta per il gusto di vietare ma solo per proteggere dall'invadenza dell'uomo che non conosce misura. Proprio perchè frutto di un'arroganza senza limite partorita dalla presunzione di essere la specie dominante sul pianeta.

Un divieto viene interpretato dalla mentalità comune come una privazione della propria libertà, come un'imposizione senza senso. Non come l'unico strumento esistente per difenderla questa nostra libertà.
Già, perchè i divieti sono l'unica difesa che può complicare la vita a chi desidera impossessarsi di quei luoghi convertiti in Oasi Naturalistiche per altre finalità che non garantirebbero più la sopravvivenza di un paradiso.
Mi chiederete allora che senso possa avere un paradiso non fruibile in pieno. L'unico possibile: la sua sopravvivenza.

Ho visto giungere al capanno, facendo involare tutto, gente vestita come per andare in spiaggia. Ti dicono: "sono venuto a dare un'occhiata".

Un'occhiata? Ma cos'è, un Pub dove vai a prendere una birra per saggiare il giro di pischelle che lo frequenta?
Ma ci sono anche situazioni particolari tipo quella di un ragazzo palestrato che portando il suo cane sciolto a passeggio.....
mi domanda: "come funziona qui?" "è qui che c'è la nutria?"
Mi veniva da domandargli se il suo era un cane da nutria o da tartufi ma non era il momento di mettersi a scherzare.



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vespa90ss
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Inserito il - 31 agosto 2008 : 23:25:09 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

Alla mia osservazione che è assolutamente proibito introdurre cani non al guinzaglio all'interno dell'Oasi perchè potrebbero scagliarsi contro la selvaggina, mi risponde: "sono dieci giorni che sono ospite in quella casa là (indicandola) e tutte le mattine vengo qui a portare il cane a fare una passeggiatina".
Voglio sperare che il proprietario di quell'agriturismo ami il padule della Diaccia Botrona come ami la propria attività e che abbia interesse non solo alla sua sopravvivenza ma anche ad un suo ulteriore sviluppo.
Un obiettivo che si può raggiungere solo educando la propria clientela al rispetto delle regole, qualora ce ne fosse bisogno, consegnando ad ogni ospite un memorandum con le norme di comportamento da adottare all'interno dell'Oasi. Un'azione educativa che nel caso specifico si può compiere segnalando che proprio quel punto è frequentato da cinghiali di grossa taglia, talvolta in branchi numerosi che se infastiditi con la cucciolata al seguito potrebbero sventrare un cane senza pensarci due volte.




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vespa90ss
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Inserito il - 31 agosto 2008 : 23:25:34 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia


Giunge poi un altro tizio che si fa la sua passeggiatina da lungomare trascinando i piedi in mocassini scamosciati, maglietta bianca ed occhiali da sole: arriva bello bello facendo volare via fino a grande distanza tutti gli animali posati. Lo invito a ripararsi nel capanno e vedendomi contrariato ed ammutolito si congeda dopo un minuto dicendo "la lascio stare al suo lavoro e vado a farmi un giretto un po' più vicino agli uccelli" nonostante numerosi cartelli indicassero che quello è il limite estremo di avvicinamento consentito.





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vespa90ss
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Inserito il - 31 agosto 2008 : 23:26:02 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

E quando dici che esistono dei divieti, delle Guardie nonchè dei Volontari che fanno multe salatissime, alcuni te ne chiedono l'entità chissà mai fosse una cifra abbordabile da poter rischiare. Roba da far cadere le braccia dopo essere stato un quarto d'ora a spiegare che disturbare gli animali è quasi come ucciderli perchè non si sentiranno più sicuri: potrebbero allontanarsi definitivamente o non riprodursi in questo luogo che avevano prescelto come loro dimora.


La cultura del rispetto purtroppo non può essere insegnata in una breve conversazione. Forse il mio sguardo e l'espressione del viso hanno trasmesso insegnamenti migliori delle mie parole.
Ma non è un compito che spetta a me educare al rispetto anche se posso offrire il mio contributo con l'esempio. Sono messaggi diretti e precisi che si devono acquisire giorno dopo giorno sin dall'infanzia.


Nella settimana successiva al ferragosto ho incontrato il mio amico di Firenze Matteo (Cmoster) al capanno: anche lui ha raccolto una sequenza fotografica interessantissima di personaggi assurdi. Mi auguro che vorrà postare anche le sue esperienze.
Poi Matteo è partito e nei giorni successivi trovavo, sempre più presto di me, una Fiesta di Milano. Lì si posteggia solo per andare al capanno o pescare nei canali. In quei casi, non essendoci pescatori nei paraggi, prendevo e me ne tornavo indietro non appena mi affacciavo sulla collinetta ed intravedevo a distanza il capanno occupato da qualcuno: non mi sembrava giusto avvicinarmi e far allontanare i fenicotteri che magari era da un'ora che si stavano avvicinando lentamente di pedina.
Una mattina c'era una station-wagon di Genova. Salgo sulla collinetta sperando che l'auto fosse di qualche pescatore e noto a distanza una mountain bike appoggiata al capanno: ero a circa trecento metri. Sono chiaramente tornato indietro. Ma subito dopo giunge la bici dal capanno con un vicentino tutto sudato e trafelato vestito in azzurro fluorescente. Mi dice che nel capanno ci aveva trovato gente che era venuta lì al buio, alle 5, e che lui gli aveva scacciato i fenicotteri......
"forse ho combinato un guaio" mi ha confidato mortificato....
Ehehehe ...
quei genovesi hanno tutta la mia comprensione.




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Beppe Miceli
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vespa90ss
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Inserito il - 24 settembre 2008 : 21:18:39 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia


Il problema dell'eutrofizzazione e dell'interramento del Padule






Nel corso dell'estate 2008, con il trascorrere delle settimane, il livello d'acqua del padule è andato progressivamente diminuendo. Come potete notare dall'immagine allegata più in alto nel post precedente che mostra delle incrostazioni ben consolidate nella palina graduata segna livello, questo mediamente è ben più alto all'interno del padule. Le cause sono da individuarsi sia nella mancanza di piovosità che dell'apporto d'acqua dovuto al fiume Bruna, a carattere torrentizio, in cui confluiscono anche le acque delle zone limitrofe. Acque che quando riescono ad affluire nel padule, prevalendo sulla spinta marina, sono spesso inquinate dagli allevamenti zootecnici e dagli scarichi fognari dei paesi a monte: tutto ciò nonostante il depuratore di Braccagni sia stato portato a compimento nel 2001 e mai messo in funzione.




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Quindi cosa accade? In estate il livello dell'acqua si abbassa paurosamente a causa della fortissima evaporazione: questo abbassamento di livello consente solo l'afflusso di acqua marina dalla foce del Bruna, particolarmente in condizioni di alta marea. Riesce ad accedere nel padule solo una piccolissima percentuale di acqua "dolce" (eufemismo) inquinatissima, quasi ferma e stantia, che rimane parcheggiata in attesa sul Bruna da cui si diramano i fossi di affluenza (il Molla ed il Tanaro).




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Purtroppo durante le occasionali piogge estive che fanno aumentare leggermente il livello del Bruna il quale assume quindi prevalenza sulla spinta marina, viene a verificarsi un arricchimento di portata d'acqua "dolce" che trascina con sè i liquami provenienti dagli scarichi degli allevamenti e dei paesi a monte, causando morie di pesci di dimensioni apocalittiche.
Le morie generano ancor di più un terribile innalzamento dei prodotti azotati (ammonio che lentamente viene trasformato dai microrganismi in nitriti prima e nitrati successivamente) i quali vanno ad aggiungersi alle sostanze organiche azotate provenienti dagli allevamenti zootecnici.
Si innescano quindi fenomeni di eutrofizzazione incontrollabili che oltre a soffocare la flora tipica del padule creano problemi d'interramento e quindi una progressiva trasformazione dello scenario botanico con tutti i problemi di popolazione animale che ne conseguono.
Avevo persino sentito parlare della possibilità di far confluire nel padule gli scarichi del depuratore di Castiglione della Pescaia che in estate, da paesino di qualche migliaio d'abitanti, si trasforma in una cittadina vera e propria. Chiaramente l'acqua sarebbe filtrata ma conterrebbe ancora integralmente i sali minerali i quali non vengono eliminati da quel tipo di depuratore.
Il problema della concentrazione dei sali nelle acque del Padule della Diaccia Botrona è reale e diventa sempre più problematico. Pensate che questa estate, il giorno 14/08/08, cioè esattamente il giorno antecedente l'acquazzone di ferragosto (non pioveva dal 3 giugno), ho raccolto come campione da analizzare una bottiglia d'acqua nello specchio antistante il capanno dell'Isola Clodia. Un campione di cui misurare la densità salina comodamente a casa.
Ieri ho effettuato questa misurazione: il densimetro segnava 1042 alla temperatura di 22°. In pratica nell'acqua del padule ho rilevato una quantità di sali disciolti (non certamente solo cloruro di sodio) superiore a quella del Mar Rosso(1041) contro i 1036/1038 mediamente esistenti nelle acque dei nostri mari.
Quindi il 14 agosto nel padule non era presente nemmeno acqua marina mediterranea, ma qualcosa di ancor più denso che con il cloruro di sodio poco aveva a che vedere.
E con tutta probabilità, proprio per questo motivo, la colonia iniziale di oltre milleduecento esemplari di fenicotteri rosa presenti a giugno si era ridotta nel mese di agosto a meno di duecento per problemi nutrizionali.


Beppe



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Beppe Miceli
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lynkos
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Inserito il - 25 settembre 2008 : 09:02:08 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Essendo stata praticamente senza collegamento durante i mesi estivi, avevo perso gli ultimi post sulla Diaccia. Al rischio di interrompere il flusso, non potevo non intervenire per complimentarti per lo sviluppo di questo lavoro che diventa sempre più approfondito e di gran valore su più livelli. Particolarmente bella la foto della fila di cinghiali e i loro riflessi nello specchio d'acqua all'alba .

Sarah Gregg - Con altri occhi


"Lasciateci dare una possibilità alla natura, perché sa il fatto suo meglio di noi", Michel de Montaigne
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vespa90ss
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Inserito il - 25 settembre 2008 : 09:42:59 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Sarah,
quella foto dei cinghiali ha per me un siginificato molto particolare e vorrei dirti che l'ho inserita subito come desktop nel mio portatile.
Simboleggia l'attraversamento.
Un guado che voleva esser compiuto di nascosto, molto rapidamente ed in silenzio: ma che è stato immortalato per sempre, sotto gli occhi di tutti, come un dipinto aborigeno in una grotta.

Un'immagine che percepivo come già nota: un déjàvu che mi tormentava sin dalla prima mattina in cui si era verficato. Da diverse giorni accadeva e non riuscivo mai a scattare. Si verificava a giorni alterni un'ora e mezza dopo l'alba: un branco di cinghiali non più di una dozzina che giungendo dalle boscaglie poste sotto l'Isola Clodia, sbucavano d'incanto dalle cannucciole ed attraversavano il silenzio dell'attesa nel capanno da birdwatching, tagliandolo come un bisturi penetra nella carne.
E quando meno me l'aspettavo, quando nei dintorni non c'era assolutamente nulla di nulla, sentivo pesticciare nella fanghiglia: percorrevano in pochi secondi quello specchio d'acqua lasciandomi senza il tempo di reagire mentre ero intento a fare altri scatti sul cavalletto a grande distanza dai finestrini di ovest.
Poi mi resi conto che l'attraversamento si verificava con una perfetta cronometricità a giorni alterni.
Quella mattina li stavo aspettando. Ed hanno fissato per sempre il déjàvu che ha colpito anche te.
Beppe



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Beppe Miceli
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giova80
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Inserito il - 25 settembre 2008 : 14:36:03 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Beppe ti auguro di non trovare piu nei tuoi reporter gente cosi ignorante e irrispettosa...(sara un impresa lo so)ma tanto cosa gli fai? queste persone sono ovunque !!!! questa e' la risposta che mi sento sempre dire ed e' la cosa che mi fa piu arrabbiare .E' ora di finirla di trovare queste giustificazioni ! perche non ci sono scusanti per questi atteggiamenti ! NON SI DEVE PER FORZA ESSERE UN FOLLE AMANTE DELLA NATURA per rispettare le regole che giustamente sono messe li apposta per esser rispettate ! RISPETTARE IL PROSSIMO E QUELLO CHE CI CIRCONDA PORTA SOLO DE BENE A NOI STESSI !!!rispettare la natura vuol dire, vuol dire amare se stessi ! quando lo capiremo questo?? !! questi pergonaggi lo capiranno mai ??!!

Il problema secondo me nasce anche a priori, e cioe che purtroppo in ITALIA c'e' un cultura fondata sul non rispetto delle regole, e questo non parte dal basso ma dall'alto( sai a cosa mi riferisco) che danno agli altri un pessimo esempio di cosa non si dovrebbe fare e che invece fanno.. spesso anzi sempre sono cose scontatissime che anche un bambino di 10 anni capirebbe..

Il problema del rispetto delle regole e' visto cosi perche non viene affrontato da chi di dovere..l'ignoranza e' un male comune, ma non ignoranza di chi non sa, ma di chi sa ma se ne frega !!tanto se non lo faccio ci pensa un'altro io !!!!!!!! MA PENSA A FARLO TU INTANTO !!ed e' questa la cosa peggiore , perche io conosco persone che hanno fatto la quinta elementare ma che hanno un profondo rispetto del prossimo e di tutto quello che li ricorda perche ricordiamoci che queste due cose sono collegate e dunque l'uno non puo stare senza l'altro !

Invece no c'e' gente che sa ma si comporta come quello che non sa , in piena malafede !

Anche io quando vado in giro per le mie ercursioni non faccio altro che notare questa ignoranza che io definisco "vigliacca " perche la natura non puo difendersi..gente che magari pensa che tutto sia dovuto ma che cosi ahinoi non e' !

e pensare che la Toscana e' una delle regioni in cui il rispetto dell'ambiente e dei paesaggi e' ai primi vosti........!


Giovanni A difesa della natura..

Modificato da - giova80 in data 25 settembre 2008 14:38:43
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vespa90ss
Utente Super


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Inserito il - 25 settembre 2008 : 15:15:55 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie Giovanni delle tue considerazioni.
Spero che chi sarà interessato alla visita del padule riesca a comprendere, senza l'aiuto di divieti e di tante parole, che un'Oasi Faunistica di protezione non è uno zoo da visitare in lungo e largo ma un luogo che contiene dei limiti invalicabili da considerare sacri ed inviolabili.
Diventa quindi un luogo fine a se stesso. Pertanto non realizzato per la fruibilità dell'uomo ma solo degli animali e della vegetazione che lo popola, a garanzia della loro sopravvivenza.
Beppe


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Beppe Miceli
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vespa90ss
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Inserito il - 31 ottobre 2008 : 19:06:22 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia


Diaccia Botrona - Garzette litigiose ( Garzetta garzetta)




Qualche scatto eseguito col mio MTO 500mm a specchio modificato per la K10D che uso normalmente.
Per la modifica puoi andare a vedere questo post


La Diaccia Botrona - Padule di Castiglione della Pescaia





La Diaccia Botrona - Padule di Castiglione della Pescaia





La Diaccia Botrona - Padule di Castiglione della Pescaia






La Diaccia Botrona - Padule di Castiglione della Pescaia









Credo che moralità significhi trovare il coraggio di fare una scelta
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cmoster
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Inserito il - 10 novembre 2008 : 23:33:15 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Beppe,
Finalmente dopo tanto tempo Sabato e Domenica scorsi sono stato nella "nostra" Diaccia a fare un pò di foto....
Ho trovato la palude piena di acqua, veramente un livello che non vedevo da tempo e questo però faceva stare gli animali un bel pò lontani... Comunque sono risucito a fare un pò di scatti interessanti...
Per stasera ne posto 2... Quelli che mi hanno dato tantissima soddisfazione e che voglio condividere con tutti gli amici del forum...

Martin Pescatore Femmina...

Immagine:
La Diaccia Botrona - Padule di Castiglione della Pescaia
203,58 KB

Saltimpalo....

Immagine:
La Diaccia Botrona - Padule di Castiglione della Pescaia
189,81 KB

Se le volete vedere con una qualità migliore : Link

Matteo

cmoster
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