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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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Autore |
Discussione |
Fabiolino pecora nera
Moderatore
Città: Napoli
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5000 Messaggi Biologia Marina |
Inserito il - 12 maggio 2009 : 16:32:05
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Guarda Tino che non esistono solo i collezionisti italiani e francesi, esistono dei biologi marini anche in Africa Mediterranea, e come ho già scritto sopra le segnalazioni di alieni fioccano anche da quelle zone, anche perchè i biologi marini tunisini, visto che molti italiani e francesi vanno in zona e scrivono e descrivono, spesso si spostano più ad est a ricercare...ed inoltre, se effettivamente fosse come dici tu, e cioè che anche quelle zone siano appestate di alieni, tutta la letteratura recente su quali sono i giri canonici che compiono i molluschi alieni...comincerebbe fortemente a scricchiolare...
Eccoti alcuni esempi della ricerca "alieni" "Syrte" "Libia" etc.
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Fabiolino pecora nera ...il vero, l'unico, l'originale... |
Modificato da - Fabiolino pecora nera in data 12 maggio 2009 16:37:15 |
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siciliaria
Utente Senior
Città: Catania
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2017 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 12 maggio 2009 : 16:40:40
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Si Fabio, sono daccordo, io non ho detto che la turdus infesti la Libia, ma può darsi che da qualche altra parte possa esservi...in altri circa 1800km di coste libiche!!!
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siciliaria
Utente Senior
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Inserito il - 12 maggio 2009 : 16:44:23
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Si ok, pesci, granchi....che anche i pescherecci di Mazara del Vallo possono prendere. Il gibbesi è una cosa spaventosamente esplosiva che anche passeggiando per il lungomare puoi vedere. Magari a certi autori il materiale gli capita in maniera fortuita. Insomma sui molluschi c'è qualcosa? Cmq Fabiolì....non voglio fare polemica sulla Libia, io ho solo detto che non lo escluderei, tutto qui. Ciao
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Fabiolino pecora nera
Moderatore
Città: Napoli
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5000 Messaggi Biologia Marina |
Inserito il - 12 maggio 2009 : 16:45:15
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Ah beh, tutto nella vita può essere
Fabiolino pecora nera ...il vero, l'unico, l'originale... |
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Fabiolino pecora nera
Moderatore
Città: Napoli
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5000 Messaggi Biologia Marina |
Inserito il - 12 maggio 2009 : 17:01:07
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Perchè i pescherecci i molluschi non li prendono? E' uscito un articolo recentemente su Marine Ecology riguardante quelle zone, me lo sto procurando, ma ce ne saranno anche altri solo che agli Italiani non sono accessibili, dovresti chiederli a qualche tunisino... ...nella speranza che Marco ripassi e ci risolva qualche dubbio...
Fabiolino pecora nera ...il vero, l'unico, l'originale... |
Modificato da - Fabiolino pecora nera in data 12 maggio 2009 17:02:35 |
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Mipus
Utente Junior
Città: Roma
56 Messaggi Biologia Marina |
Inserito il - 12 maggio 2009 : 18:15:13
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rieccomi di passaggio: rispondo al volo e forse mi perdo qualcosa ("nel volo"). Effettivamente i due canali, collezionistico e biologico mi pare facciano fatica ad incontrarsi. Petry: il fatto che due cose due cose ci appaiano diverse non significa molto di più di questo - "ci appaiono diverse". E' il motivo per cui sono diverse che qualifica le due entità come specie diverse o meno. Di nuovo, il tema della sottospecie è molto confuso: in biologia diamo per assunto che due sottospecie non possono convivere nella stessa località perchè la sottospecie ha una connotazione geografica (la separazione geografica è responsabile - magari assieme ad altri fattori - della differenziazione delle due entità). Fabiolino: effettivamente al discorso di Italo vanno aggiunte alcune cosine: a Gabés esistono molte specie che "deviano" dalla morfologia tradizionale nel resto dell'areale. Ora non esistono prove concrete, sperimentali, che tali "devianze" siano imputabili alla genetica o all'epigenetica (=fattori esterni). Però, il buon senso e la "parsimonia" spingono a pensare in tal senso (epigenetica). conchiglie leggere, allungate etc.. si ripetono in varie famiglie indipendentemente: certo, possono esserci fenomeni di selezione che fanno convergere verso morfologie simili, ma... mi viene più facile pensare che in ambiente lagunare se ci metti a crescere una specie di acque marine, questa probabilmente crescerà con "qualche" differenza rispetto alle consorelle di mare aperto, perché durante la crescita è influenzata dalle condizione DAVVERO diverse di Gabés (chi c'è stato confermerà). Ma l'approccio del biologo è e dev'essere diverso (bravo Fabiolino !). Il biologo osserva un fenomeno, prova a buttare giù delle "ipotesi esplicative" del fenomeno, e disegna quindi un protocollo sperimentale per verificare l'ipotesi che tiene di più. Nel nostro caso, a Gabés esistono popolazioni di molte specie che sono morfologicamente diverse, e costantemente diverse, dalle rispettive popolazioni di mare aperto: la spiegazione può essere genetica o epigenetica. Nel primo caso, gli individui delle popolazioni di Gabés sono il risultato di un processo di selezione (molto rapido, forse a volte aiutato all'inizio dalla deriva genetica) che ha "selezionato" appunto alcuni genotipi, che ora magari sono mantenuti in qualche modo e ad un buon livello ISOLATI dal resto della specie. Nel secondo caso gli individui delle popolazioni tunisine sono il risultato di processi di crescita influenzati da fattori esterni. Nel PRIMO caso dev'essere possibile evidenziare l'isolamento genetico e/o l'effetto della selezione sulla struttura genetica delle popolazioni di Gabés; nel SECONDO caso non dovrebbero essere evidenziabili tali effetti genetici. Stiamo partendo con una specie (o complesso di specie?) su cui svilupperemo questo protocollo con analisi del DNA da popolazioni di varie località del Mediterraneo. Poi, se i primi risultati saranno promettenti, chiederemo finanziamenti a qualche Ente/Ministero per proseguire su tutta la fauna del Golfo..... beh insomma, almeno una buona parte della fauna malacologica .... beh dipende dai soldi che daranno se ce li daranno!
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Paoloerre
Utente Senior
Città: Venezia
Prov.: Venezia
Regione: Veneto
1541 Messaggi Biologia Marina |
Inserito il - 12 maggio 2009 : 21:28:00
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Intanto ben arrivato a Marco (era ora!). Per quanto riguarda le turdus di Djerba posso confermare che è assolutamente errato affermare che sono allungate e leggere. Sono globose, massicce e pesanti, ma questo dipende dall'areale di reperimento. Come frequentatore della zona posso dire che ve ne sono sia di leggere ma adulte (da relitti a mt 20/25) sia pesanti, in pochi cm d'acqua. Non ho mai pensato a sottospecie di sottospecie, ho solo pensato ad ambienti di sviluppo diversi. Se può interessare posso inviare delle foto. paolo |
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squalo
Utente Senior
Città: roma
1201 Messaggi Biologia Marina |
Inserito il - 13 maggio 2009 : 13:00:58
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Le turdus che ho reperito a Tabarka (siamo al confine tra Tunisia ed Algeria)erano tutte piuttosto pesanti.Le trovavano i ragazzini del luogo sotto pietre, insieme alle luride.
Riguardo il concetto di sottospecie(che trovo un po' ostico da capire fino in fondo), si potrebbe fare un paragone con la specie Homo sapiens, considerando come sua sottospecie una delle tante etnie geograficamente circoscritte? Es i mongoli o i negri o gli eschimesi...hanno abbastanza caratteristiche peculiari che li differenziano e che sono trasmissibili geneticamente?O non esiste una figura di riferimento considerata come vero Homo sapiens a cui confrontarli e di cui si possano considerare appunto "sottospecie"? (nessun riferimento razzista, giuro!). In altri termini: per definire un'entità come "sottospecie" deve esserci necessariamente un'altra di riferimento accettata come vera o buona specie ok...ma chi dice che non sia l'una piuttosto che l'altra la buona specie a cui fare riferimento ?!
Squalo |
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siciliaria
Utente Senior
Città: Catania
Prov.: Catania
Regione: Sicilia
2017 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 13 maggio 2009 : 14:22:52
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Di certe specie possono dirlo i fossili, di altre la genetica, di altre ancora la biogeografia,.....di altre ancora è pura speculazione, infatti alcune hanno solo la fortuna di essere state descritte per prime, rispetto alle relative sottospecie.
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Ferdinando Giovine
Utente V.I.P.
Città: villa san giovanni
Prov.: Reggio Calabria
Regione: Calabria
142 Messaggi Biologia Marina |
Inserito il - 13 maggio 2009 : 14:49:57
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Grande problema quello che tu proponi Squalo. Una sottospecie è una quasi-specie. Cioè è abbastanza distante dalla specie, ma non è già una specie, nel senso che se tu fai riprodurre due esseri che sono SOLO sottospecie ti daranno progenie fertile, a differenza di due specie distinte. E' solo l'isolamento genetico e quindi riproduttivo, come hanno spiegato bene gli amici Italo e Marco, che permette di far evolvere una popolazione prima a sottospecie e poi a specie, ma andrebbe bene anche ciò che ha scritto Darwin più di un secolo fa! Ciò che hai scritto tu e Paoloerre dimostra che si è voluto creare una sottospecie dal nulla! Si sono SCELTI degli esemplari più leggeri e meno colorati per creare una sottospecie, poi dopo averla ben pubblicizzata la vendi su internet o alle borse scambi a 100 euro! Come! Tu collezioni Cypraee, stai nel Mediterraneo e non hai la nuova sottospecie! La tua collezione non è COMPLETA! Se ne vendi 4 ti sei ripagato un weekend in Tunisia ed il resto è GUADAGNO netto. |
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petry
Utente V.I.P.
Città: roma
140 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 13 maggio 2009 : 15:34:37
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| Riguardo il concetto di sottospecie(che trovo un po' ostico da capire fino in fondo) |
Gli molti esemplari sono variabili di E.turdus del tutto Mar Rosso anche Golfo di Oman che hanno sola specie vera e con 2 forme (dovrebbe esser sinono), l'anno scorso ho ricevuto molti E.turdus micheloi del Mediterraneo che mi sembra è proprio diverso, proveniente dalla Tabarkha, di Tunisia. Per me è giusto di far nome il sottospecie perchè la popolazione del Mar Rosso e del Mediterraneo sono completamente diverse.
Come esempio Schilderia achatidea è del mediterraneo, Schilderia achatidea lonqiqua è una forma allungata proveniete dalle coste atlantiche da Marocco e Senegal che sono quasi identica la colorazione.
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Modificato da - petry in data 13 maggio 2009 15:54:41 |
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squalo
Utente Senior
Città: roma
1201 Messaggi Biologia Marina |
Inserito il - 13 maggio 2009 : 15:38:42
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Grazie delle risposte. Appare chiaro che è molto confusa ed artificiosa la definizione di sottospecie...speculazioni a parte. Vedendo le cose non nell'immediato ,ma nell'arco del tempo(inteso come milioni di anni), forse la sottospecie è (potenzialmente almeno) un momento evolutivo che porta una certa specie a diventare un qualcosa di nuovo rispetto a quella di partenza.Da reminiscenze scolastiche, mi sembra che l'isolamento geografico e poi genetico siano le condizioni essenziali della teoria evoluzionistica. In pratica, dovrebbe essere allo stesso modo di come si è arrivati alla specie Homo sapiens partendo da una scimmia antropomorfa...che se oggi fosse ancora vivente non potrebbe più dare prole fertile all'Homo sapiens che avrebbe voglia(e fegato ) di accoppiarsi con lei
Squalo |
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Italo
Utente Senior
Città: Roma
Prov.: Roma
Regione: Lazio
3803 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 13 maggio 2009 : 16:57:23
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| [i] per definire un'entità come "sottospecie" deve esserci necessariamente un'altra di riferimento accettata come vera o buona specie ok...ma chi dice che non sia l'una piuttosto che l'altra la buona specie a cui fare riferimento ?!
Squalo
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Sarà forse poco scientifico, ma quella descritta per prima è la specie di riferimento, detta "sottospecie nominale". Le eventuali successive saranno le ulteriori sottospecie.
Ciao, Italo
Quella che noi chiamiamo verità altro non è che l'ipotesi che sembra funzionare meglio (J. G. Frazer, 1913)
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Modificato da - Italo in data 13 maggio 2009 16:58:20 |
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Fabiolino pecora nera
Moderatore
Città: Napoli
Prov.: Napoli
Regione: Campania
5000 Messaggi Biologia Marina |
Inserito il - 14 maggio 2009 : 09:45:03
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Grazie Marco . Sempre se ripassi di qui volevo proporti un dubbio. Due popolazioni distanti di una specie X (esempio Assiminea gittembergeri che si trova solo a Djerba ed in alto adriatico o stesso discorso per Littorina saxatilis se è sopravvissuta a Djerba alla raccolta indiscriminata o...altro) possiederanno senza dubbio delle differenze genetiche, probabilmente in siti non funzionali altrimenti magari ci si trova di fronte a speciazione e sono due specie diverse. Per queste però siamo aiutati dalla morfologia che ci dice che anche se il genoma è lievemente differente la morfologia (e probabilmente anche l'anatomia) sono simili, e quindi dovrebbero essere la stessa specie, anche se non tutti ultimamente stanno agendo così. Ma in caso di un tot di differenze genetiche (che in realtà ci sono spesso in popolazioni diverse) ed anche differenze morfologiche tra le due popolazioni come ci si regola? Il discorso è sempre arbitrario, ovvero il ricercatore deciderà quanto quelle differenze genetiche e morfologiche pesano oppure no? Perchè questo mi sembra di capire da quanto ho letto, e quindi ancora una volta la verità assoluta non è lampante ma deve passare per le mani di qualcuno che decide se farne o no due specie nuove... E se così fosse come mai nessuno si occupa di quello che realmente ci potrebbe dire se sono o no due specie distinte, ovvero la riproduzione tra un esemplare del sito A ed uno del sito B? Già la presenza di una generazione successiva ci direbbe che, pur essendo specie diverse, si ibridano e quindi la differenziazione è ancora minima...e questo potrebbe essere relativamente facile da appurare con specie di bassa profondità. Stesso discorso per la morfologia peculiare degli esemplari di Djerba o di qualsiasi altra parte del mondo, perchè nessuno prova ad inserirli in un altro ambiente (magari controllato) e nota se dopo 1-2 generazioni la morfologia rimane identica o si trasforma? Sono forse protocolli errati o necessitano di troppo tempo, o cosa altro? Non parlo di "collezionismo", parlo proprio di ricerca universitaria dove un discorso del genere potrebbe essere portato avanti... Grazie Fabio
Fabiolino pecora nera ...il vero, l'unico, l'originale... |
Modificato da - Fabiolino pecora nera in data 14 maggio 2009 09:49:52 |
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siciliaria
Utente Senior
Città: Catania
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2017 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 14 maggio 2009 : 10:11:57
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Perchè senza soldi non si canta Messa.....e poi, t'imbarcheresti in un progetto che può rivelarsi un vicolo cieco, che ti prende un sacco di tempo, al punto di farti rimanere fermo con l'attività editoriale "più facile" di cui ti servi per andare avanti? Secondo te è meglio una bellissima pubblicazione su un argomento difficile, oppure una serie di pubblicazioni su vari argomenti, magari più facili? Io credo che spesso si ragioni così, altrimenti non capisco perchè certe Università non abbiano MAI compiuto studi esaurienti su malacofaune viventi di determinate aree, su malacofaune fossili di determinati giacimenti o regioni, ecc.....sono cose difficile che prendono troppo tempo e risorse.
Ho detto la mia. Ciao
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Fabiolino pecora nera
Moderatore
Città: Napoli
Prov.: Napoli
Regione: Campania
5000 Messaggi Biologia Marina |
Inserito il - 14 maggio 2009 : 10:28:14
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Ok Tino, ma il problema è che non esiste solo la tassonomia come credi tu o le liste faunistiche di cui non frega niente a nessuno, queste sono cose più da collezionisti che da ricercatori, anche perchè al 99% dei ricercatori che hai trovato 1 esemplare della specie rarissima probabilmente interessa molto poco o lo stesso che hai descritto una Alvania perchè ha un giro di protoconca in più, anche perchè tu ti affanni a pubblicare ma poi ti credono solo alcuni dei ricercatori in malacologia, gli altri ti ridono in faccia e tu per giustificare la tua Alvania specie nuova hai solo il mezzo giro di protoconca in più e niente altro. E sii consapevole del fatto che una specie è considerata spesso "rara" solo perchè lo sforzo di campionamento nella sua biocenosi preferenziale è minimo. Se non hai i soldi per fare quanto dicevo prima non fai tassonomia e fai ecologia, dove non incontri queste problematiche, segui i protocolli, fai 20 campionamenti, fai due schemi, macini i dati e hai finito, e piazzi il lavoro comunque su di una rivista buona, anzi lo piazzi su di una rivista migliore di quella dove piazzeresti un lavoro di tassonomia. Oppure fai fisiologia, oppure fai quello che ti gira quella mattina ma non tassonomia, e non è che fare tassonomia è una prescrizione medica, ed in dipartimento nessuno ti dice niente se studi X o studi Y. Non so se hai presente che per fare un lavoro di ecologia le spese sono minime, ti scegli 3 stazioni a 1-5 e 10 metri, vai in acqua 10 volte in un anno (spesa = 50 euri, ma se il laboratorio dove lavori ha bombole e compressore le spese sono ancora più ridotte), conservazione del materiale (=50 euri, concentrazioni al 4% di formalina in acqua di mare e se i campioni li guardi subito la formalina non li distrugge), osservazione sotto al microscopio (spesa economica nulla) ed hai risolto, e con 100 euro fai un bel lavoro di ecologia, e se sei bravo con quei 100 euri fai uscire 5 lavori perchè ne fai uno solo sui molluschi, uno solo sui crostacei e così via, tutto con 100 euro (e certo, il tempo che è notevole, ma per fare qualsiasi cosa ci vuole tempo). Invece molti si ostinano a fare tassonomia ma vanno incontro a tutta una serie di problematiche, ed ecco perchè mi chiedevo come mai chi facesse tassonomia non provi a fare quanto avevo chiesto sopra (incroci, cambio di habitat), e se quanto dico fosse giusto e non ci fossero i soldi per farlo...perchè fa tassonomia!!
Alternativa sarebbe che quanto ho detto sopra sono tutte idiozie ed allora si può continuare con la tassonomia tradizionale, però poi nessuno deve lamentarsi se tra un po' le specie di Murici saranno più della Alvania, e quando questo succederà ti accorgerai che i ricercatori abbandoneranno il campo della malacologia perchè sarà impossibile stargli dietro e procurarsi gli esemplari dai vari siti, e tu continuerai a cercare sotto il microscopio la protoconca di tot dimensioni, gli darai un nome scelto da un collezionista e continuerai a chiederti dalla mattina alla sera se la specie è valida per quella piccola differenza nella protoconca o no.
Fabiolino pecora nera ...il vero, l'unico, l'originale... |
Modificato da - Fabiolino pecora nera in data 14 maggio 2009 11:27:30 |
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myzar
Utente Senior
Città: Livorno
Prov.: Livorno
Regione: Toscana
3886 Messaggi Biologia Marina |
Inserito il - 14 maggio 2009 : 12:01:09
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Sono nella sostanza d'accordo con Fabio. Io non ho la palla di cristallo per sapere come mai uno fa X e non fa Y, però già una volta qui ho scritto che le "definizione" di specie biologica è poco "operativa": questo però non signifca che non si possa fare niente in questa direzione e le idee di Fabio mi sembrano corrette. Almeno bisognerebbe tentare. myzar |
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siciliaria
Utente Senior
Città: Catania
Prov.: Catania
Regione: Sicilia
2017 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 14 maggio 2009 : 13:51:05
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| Messaggio originario di Fabiolino pecora nera:
Ok Tino, ma il problema è che non esiste solo la tassonomia come credi tu o le liste faunistiche di cui non frega niente a nessuno, queste sono cose più da collezionisti che da ricercatori, anche perchè al 99% dei ricercatori che hai trovato 1 esemplare della specie rarissima probabilmente interessa molto poco o lo stesso che hai descritto una Alvania perchè ha un giro di protoconca in più,
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I ricercatori che operano nel mondo della Paleontologia la pensano diversamente da quel che mi "rimproveri", eppure non sono dei collezionisti. Bisogna vedere l'ambito, è chiaro. Se parliamo di biologia è una cosa, anche se non bisogna affatto trascurare i dati paleontologici; se parliamo di paleontologia è un'altra, anche se non bisogna trascurare quelli biologici. Che ci sia gente che guarda il mezzo giro di protoconca in più o in meno, non credo che sia sbagliato. Se poi ci sono riviste che accettano specie fatte sul colore di essa, o sulla spina in più, giriamo la colpa altrove. Ti posso dare ragione sul fatto che la malacologia fai da te fa danno, ma non puoi negare che anche una malacologia autorevole può fare danno se mancano quelle basi di tassonomia che i collezionisti conoscono a volte meglio. Insomma una via di mezzo giusta forse non c'è, o forse stento a farmi comprendere perchè quasi tutti quelli che stanno leggendo praticano solo "attuale" e non fossile. Saluti
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siciliaria
Utente Senior
Città: Catania
Prov.: Catania
Regione: Sicilia
2017 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 14 maggio 2009 : 14:10:48
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| Messaggio originario di Fabiolino pecora nera:
...anche perchè tu ti affanni a pubblicare ma poi ti credono solo alcuni dei ricercatori in malacologia, gli altri ti ridono in faccia e tu per giustificare la tua Alvania specie nuova hai solo il mezzo giro di protoconca in più e niente altro. E sii consapevole del fatto che una specie è considerata spesso "rara" solo perchè lo sforzo di campionamento nella sua biocenosi preferenziale è minimo. |
E poi qualunque cosa produca nella vita ci sarà sempre qualcuno che ti ride in faccia...dipende dall'ambito in cui operi. Io sono un comunissimo e modestissimo appassionato che non ha alcuna pretesa, se non quella di aggiungere, nei limiti delle proprie capacità, un modestissimo contributo alla conoscenza della variabilità della protoconca o della presenza di un bivalve spiaggiato. Un domani, comunque, un ricercatore serio o no che sia, un appassionato qualunque, ecc.. valuterà quel che ho fatto e giudicherà se ho fatto bene, o se ho fatto male, relativamente al campo di interessi su cui opera (tassonomico, biologico, ecc...). Il fatto che venga evidenziata una caratteristica morfologica mi sembra comunque un fatto positivo; lo è meno una specie fatta su minime caratteristiche, spesso dovute a cattive osservazioni, su materiali giovanili, su materiali non integri, ecc..ecc... Insomma ognuno prende quel che gli interessa di una cosa; magari a me interessa più l'aspetto morfologico, ad altri quello biologico. Però vorrei farti notare una cosa: avrai fatto uno studio bellissimo sulla biologia e sull'ecologia di Haliotis stomatiaeformis o su Ocinebrina hybrida...ma alla fine non riesci a spiegare perchè sono presenti su areali che si sovrappongono in parte. La prima la trovi a Lampedusa, Malta e in Sicilia. La seconda la trovi a Lampedusa, Malta, Sicilia, ma anche Sud della Sardegna, e nord-Africa. Ci vuole anche un geologo che, sovrapponendo a questi dati quelli geologici ed eventuali dati paleontologici, ti possa aiutare nell'arduo compito. Sicuramente c'entrano i movimenti delle microplacche frammentate dalla Tirrenide, e i relativi ponti creati dalle regressioni marine che le hanno messe in contatto con altri lembi emersi. Insomma alla fine avrai capito che Littorina saxatilis dell'Adriatico si accoppia con quella di Djerba, ma un ricercatore che si occupa di biogeografia o di altro, di riderà comunque in faccia, perchè non sarai stato in grado si spiegare perchè c'è in quelle due stazioni così lontane. Tutto mi sembra dannatamente relativo....ovviamente. Ciao
PS: si discute eh? Non sono affatto preso da strani sentimenti. Ciao
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Fabiolino pecora nera
Moderatore
Città: Napoli
Prov.: Napoli
Regione: Campania
5000 Messaggi Biologia Marina |
Inserito il - 14 maggio 2009 : 14:16:25
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Cosa c'entra adesso la paleontologia? Se non hai un animale ma solo il suo "scheletro" è normale che farai la tassonomia sul suo scheletro, è l'unica cosa che hai!! E siccome parli di morti e spesso analizzi quello che a suo tempo era il substrato con le spoglie (un po' il detrito attuale) è normale che le liste faunistiche vadano per la maggiore, non credi?
La biogeografia invece è una scienza assai difficile, soprattutto se vuole spiegare il perchè due specie ci sono solo in due bacini distanti tra di loro centinaia di chilometri e ben isolati, e può fare delle congetture sugli argomenti, ma non sempre riesce a centrare perchè non può mai sapere se un agente esterno ha sconvolto qualcosa.
Insomma, in entrambi i casi si tratta di ricostruire il passato e questo già da solo crea problemi visto che non c'era nessuno lì a guardare.
Invece, se due specie si accoppiano o no e la prole è fertile o no è un dato di fatto inoppugnabile, ed effettivamente è l'unico dato certo, molto più di analisi morfologiche, genetiche, ambientali e chi più ne ha più ne metta. E' proprio per questo che mi chiedo come mai la prova inoppugnabile è l'unica che non viene mai fornita...o quantomeno per quello che so del Mediterraneo...
Esempio stupido e semplicissimo da attuare: i turchi benedetti oramai per le loro acque hanno secondo me una lista più lunga di alieni che di specie mediterranee e si precipitano a segnalare ogni micro-alieno arrivi in zona. Ma come mai non hanno mai messo in acquario un H. trunculus ed un H. pecchiolanus?? Ci deve essere qualcosa sotto...
Fabiolino pecora nera ...il vero, l'unico, l'originale... |
Modificato da - Fabiolino pecora nera in data 14 maggio 2009 14:53:58 |
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