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 L'UOMO E LA NATURA: SCIENZA CULTURA ED ETICA
 L' amore è un adattamento evolutivo?
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marz
Utente Super

Città: Bergamo

Regione: Lombardia


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Inserito il - 12 novembre 2012 : 20:24:29 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
In attesa di capire se la discussione potrà evolvere nel senso indicato, vorrei dire due parole su un argomento su cui, secondo me, se non ci si chiarisce, non si potranno che avere problemi di incomunicabilità.

L' evoluzione biologica dell' uomo è una cosa che va tenuta distinta dall' evoluzione culturale e sociale, altrimenti si fa solo confusione o, quanto meno, non ci si riesce a capirci.

Qualche hanno fa avevo aperto una discussione sull' evoluzione dell' uomo, sostenendo che questa fosse, in pratica, terminata ed affermavo, in particolare, che la selezione naturale (darwinianamente intesa) non operasse più sul' uomo, se non su aspetti oramai molto marginali.

E' evidente a tutti, credo, che per gli aspetti culturali e sociali non è così. Ed è per questo che, se io parlo di evoluzione biologica e mi si replica su aspetti che non riguardano l' evoluzione biologica, ma aspetti chiaramente sociali e/o culturali, diventa un dialogo fra sordi.

In questa discussione, ritengo che si possa trattare anche di questi ultimi aspetti, purchè sia chiaramente percepito che si tratta di una cosa diversa dagli aspetti evolutivi darwinianamente intesi. Ed è per questo che, come ho detto nel primo intervento della discussione, vorrei terminare prima la discussione su gli aspetti evolutivi in senso stretto.

Facendo un esempio, un passaggio fondamentale per la civiltà umana è avvenuto all' incirca undicimila anni fa, quando una specie animale, l' Homo sapiens, che fino ad allora era stata essenzialmente una specie cacciatrice-raccoglitrice ha cominciato a diventare una specie una specie allevatrice-coltivatrice. Abbiamo avuto la fondazione delle prime città ed un tipo di organizzazione sociale completamente diversa da quella che c' era stata in precedenza. E'un argomento estremamente affascinante, ma c' entra poco con l' evoluzione biologica e con le modalità che la regolano.

Ritengo, come la maggior parte degli evoluzionisti, che se si prendesse un bambino nato 60.000 anni fa e lo si portasse in una scuola a contatto con i bambini di adesso e lo si facesse crescere in un ambiente intellettualmente stimolante, non si riuscirebbe a distinguere la differenza con un ragazzo di oggi. Non sarebbe però la stessa cosa se si prendesse un bambino di 500.000 anni fa.

Fino a 60.000 anni fa (o 20.000, se si preferisce) l' uomo è stato soggetto alle norme che regolano l' evoluzione, come qualsiasi altra specie vivente. A mio avviso, oggi non è più così. Ma quando nel titolo parlo di "adattamento evolutivo" mi pare evidente che mi riferisco al lungo periodo evolutivo durato milioni di anni che ha portato all' uomo "moderno".

Non so se il paragone sia del tutto corretto, ma, in un certo senso, l'evoluzione biologica è l' hardware, mentre l' evoluzione culturale il software. Il software è importantissimo, ma se l' evoluzione biologica non avesse prodotto un hardware in grado di supportarlo, non saremmo adesso qui a parlarne.


Giuseppe
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elleelle
Moderatore Trasversale

Città: roma

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Flora e Fauna

Inserito il - 12 novembre 2012 : 21:30:17 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Capisco l'importanza della distinzione e sono d'accordo che in questa sede ci dobbiamo limitare a considerare l'"hardware".
Del resto, non è difficile riconoscerlo anche attraverso il "software" che lo ricopre, nel senso che, mentre la nostra evoluzione culturale ci cambiava profondamente, la nostra natura animale non è cambiata in modo significativo.
Basta trascodificare esigenze, valori, obiettivi ecc... e ritroviamo gli stessi meccanismi comportamentali di 10.000 anni fa. A quelli se ne sono aggiunti altri di natura puramente culturale, ma è stata un'aggiunta; non una sostituzione.
luigi
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marz
Utente Super

Città: Bergamo

Regione: Lombardia


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Inserito il - 12 novembre 2012 : 23:27:00 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Luigi, io sarei d' accordo nel trattare anche il "software" ed anzi quello che in definitiva vorrei cercare di dimostrare è che l' "hardware" ha fortemente condizionato il "software". E' una tesi abbastanza simile alla tua, ma, penso, non del tutto sovrapponibile. Ma su questo, capisco benissimo che ci possano essere divergenze di opinioni ed, anzi, potrebbe essere molto interessante confrontarci.

Quello che però chiedo (non a te, evidentemente) è di non confondere le due cose e, se è possibile, di terminare la discussione in ambito strettamente evoluzionistico, prima di affrontare gli aspetti culturali e sociali, che in tempi recenti hanno chiaramente preso il sopravvento (ma su cui le logiche evolutive, che hanno guidato i nostri comportamenti, giocano ancora un ruolo del tutto fondamentale).








Giuseppe

Modificato da - marz in data 13 novembre 2012 00:20:10
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MaggieGrubs
Moderatore

Città: Milano
Prov.: Milano

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Inserito il - 19 novembre 2012 : 09:55:26 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ho appena trovato questo mini-articolo su Tiscali (Link) sul ruolo dell'ossitocina e su come la quantità in circolo influenza il comportamento maschile.
Non prendo una posizione morale né penso che solo gli uomini ne siano influenzati. E' solo uno spunto per riprendere questa interessante conversazione.

Immagino che la quantità di ormone in circolo è stata selezionata nel corso del tempo. Forse gli uomini e donne primitivi che avevano quell'ormone in quantità sufficiente, creavano coppie stabili ed erano in grado di allevare un numero maggiore di figli rispetto agli individui che non lo avevano in misura sufficiente.

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nanni
Utente Senior

Città: Napoli


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Fotografia Naturalistica

Inserito il - 19 novembre 2012 : 18:13:39 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Allora l'ossitocina fa parte dell'hard o del soft ? Grazie Maggie, hai preso il senso di quel che volevo dire !

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marz
Utente Super

Città: Bergamo

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Inserito il - 20 novembre 2012 : 00:45:06 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Nanni, non per polemizzare, ma non capisco il senso del tuo intervento, come di alcuni di quelli precedenti. Come fa l' ossitocina a far parte del "soft", cioè degli aspetti socio-culturali della discussione?

Rispondo volentieri ad Alida. Il momento in cui presupponiamo che l' evoluzione abbia avuto un ruolo nello sviluppo dei processi di innamoramento, dobbiamo per forza supporre che ci sia una qualche forma di "biochimica" dell' amore e della sessualità (che, a questo punto, temo dovremmo cominciare a considerare separatamente fra loro ).

Che alcuni ormoni, tipo il testosterone o gli androgeni siano fondamentali per la sessualità ed i comportamenti riproduttivi penso non sia messo in dubbio da nessuno.

Nell'uomo, ad esempio, il testosterone è essenziale per lo sviluppo degli organi sessuali (differenziazione del testicolo e di tutto l’apparato genitale) e dei caratteri sessuali secondari, come la barba, la distribuzione dei peli, il timbro della voce e la muscolatura.

Così come si sa, e lo si è visto anche in esperimenti condotti su animali, che il testosterone è anche, in qualche modo, correlato all' aggressività.

Per quanto riguarda il ruolo dell' ossitocina, devo rimandare a domani eventuali approfondimenti. Mi limito ad inserire un paio di link discorsivi (da prendere con un pò di cautela)
Link
Link


Giuseppe
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ValerioW
Moderatore


Città: Padova
Prov.: Padova

Regione: Veneto


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Inserito il - 20 novembre 2012 : 13:35:18 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di marz:



L' evoluzione biologica dell' uomo è una cosa che va tenuta distinta dall' evoluzione culturale e sociale, altrimenti si fa solo confusione o, quanto meno, non ci si riesce a capirci.






Io aggiungo che di evoluzione biologica, francamente, in così pochi millenni, credo ce ne sia stata ben poca (salvo magari la selezione di geni mutanti particolari tipo HBA, HBB etc. delle thalassemie, che in eterozigosi darebbero maggiore resistenza a plasmodi malarici come Plasmodium falciparum, o tipo CFTR della fibrosi cistica ,che in eterozigosi renderebbe resistenti alla penetrazione della Salmonella typhi, o l' "inflazionatissimo" fattore V di Leiden che è stato selezionato proprio nei tempi in cui la donna poteva morire di emorragia da parto perchè la rendeva meno sanguinante). Siamo come che eravamo 5000 e più anni fa. Sono d'accordo con Luigi sul fatto che le modifiche culturali, sociali, etc. si siano addizionate a ciò che siamo "fisicamente" e in modo connaturato (l'istinto è in buona parte così), e che non l'abbiano spiazzato o sostituito.

Modificato da - ValerioW in data 20 novembre 2012 13:40:22
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nanni
Utente Senior

Città: Napoli


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Inserito il - 20 novembre 2012 : 15:11:52 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Dunque Giuseppe hai ragione sicuramente, chiedo scusa a tutti per la mia frettolosità. L'ossitocina fa parte del nostro hardware, e' condivisa infatti da molte specie di mammiferi ! Quello che ipotizzo da molti interventi, e' che l'equilibrio funzionale fra tutti i neuro trasmettitori, sia tipico della ns specie e frutto di una lunga evoluzione, diciamo così " sociale". La meditazione trascendentale o la partecipazione a scontri armati, il passaggio da vita solitaria a sociale , comportano una diversa configurazione psichica, cioè neurobiologia stabile e duratura, che stiamo ancora evolvendo....
Sostengo inoltre che proprio questa selezione di caratteri utili alla convivenza, siano specificamente selezionati dalle scelte sessuali prevalenti, in molte generazioni Arrivederci...


Modificato da - nanni in data 20 novembre 2012 15:30:09
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marz
Utente Super

Città: Bergamo

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Inserito il - 20 novembre 2012 : 20:18:41 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Valerio, su questo affermi siamo sostanzialmente d' accordo. Tu affermi che siamo come eravamo 5000 anni fa. Io ho sostenuto in precedenza che se prendessimo un bambino nato 60.000 anni fa e lo si portasse in una scuola a contatto con i bambini di adesso e lo si facesse crescere in un ambiente intellettualmente stimolante, non si riuscirebbe a distinguere la differenza con un ragazzo di oggi. Qualcuno pone questo limite intorno ai 20.000 anni fa.

Credo che, ai fini di questa discussione, determinare da quanti anni l' uomo ha smesso di subire importanti processi evolutivi di natura biologica non abbia eccessiva importanza.
A me quello che premeva, per il prosieguo della discussione, è che fosse chiara la differenza fra evoluzione biologica ed evoluzione socio-culturale.

Più in generale, credo che ridurre l' amore ad una mera questione ormonale sarebbe un errore. Credo però che sarebbe altrettanto sbagliato ignorare il ruolo dell' evoluzione, degli ormoni e dei mediatori chimici nel determinismo dei nostri comportamenti affettivi, riproduttivi e sessuali.



Giuseppe

Modificato da - marz in data 20 novembre 2012 20:21:20
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elleelle
Moderatore Trasversale

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Flora e Fauna

Inserito il - 20 novembre 2012 : 20:55:35 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Io credo che entrare nei meccanismi biochimici sia una deviazione dal solco principale che non ci porta da nessuna parte, come non ci porta da nessuna parte la classificazione tra Hw e Sw.
In questa sede dobbiamo vedere per forza i meccanismi comportamentali come "scatole nere" in cui entra un input ed esce un output.
Come questo avviene dentro la scatola nera, con quali meccanismi ormonali, genetici, neurologici (a parte che non ne sappiamo ancora abbastanza) mi pare un livello di dettaglio che non è funzionale ad arrivare a delle conclusioni.
Magari, strada facendo, ci facciamo una cultura, ma non ci chiariamo le idee.
luigi


Modificato da - elleelle in data 20 novembre 2012 20:56:04
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marz
Utente Super

Città: Bergamo

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Inserito il - 25 novembre 2012 : 14:47:52 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Luigi, questa volta non sono d' accordo con te.
Sicuramente le nostre conoscenze attuali non ci consentono di chiarire con sufficiente dettaglio i meccanismi d' azione dei diversi mediatori chimici. Ma ritengo che sia molto importante avere la consapevolezza che questi mediatori esistono e che sono stati assoggettati alla selezione naturale, che li ha plasmati.

Ho l' impressione che questa divergenza di opinione ne mascheri una più profonda. Io sono convinto che l' evoluzione socio-culturale condizioni i nostri comportamenti in modo molto profondo, anche se, le logiche, che ci hanno reso evolutivamente una specie "vincente", hanno ancora un peso notevole. Inoltre, per me, comprendere la differenza fra evoluzione biologica e socio-culturale è indispensabile per centrare correttamente il problema.

Forse quest' articolo (dal titolo forse scorretto rispetto ai contenuti ) può aiutare la comprensione di questo aspetto della discussione.
Link

Giuseppe
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elleelle
Moderatore Trasversale

Città: roma

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Flora e Fauna

Inserito il - 25 novembre 2012 : 20:36:10 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Forse mi sono spiegato male.
Affermare che i comportamenti e i sentimenti dipendano dai neurotrasmettitori e viceversa mi sembra pertinente e su questo non ho niente da obiettare.
Mi sembra invece deviante cominciare a parlare di ossitocina, HBB, fattore V di Leiden e compagnia bella, perché lo sparuto gruppo di utenti che segue questa discussione rischia di perdere qualche altro componente per mancanza di competenze specifiche (e io sono tra questi).
Le argomentazioni di quel tipo possono avere senso in campo scientifico per dimostrare certi specifici fenomeni, ma non credo siano essenziali per capire come mai "l'amore è un adattamento evolutivo". Che gli adattamenti si realizzino con un meccanismo biochimico o un altro non mi sembra un elemento determinante in funzione di confermare o smentire la tesi.
luigi

P.S.: quanto all'articolo, sono completamente d'accordo con la prima parte, mentre non mi convincono le considerazioni "consolatorie" dei conservatori (quelli che vogliono ridimensionare l'allarme).
Anzi, secondo me la perdita che abbiamo subito è ancora maggiore ed è su tutta la linea; anche nelle capacità di adattamento.
Oltre al fatto che si perpetuano i geni della stupidità per mancanza di selezione c'è anche un altro fenomeno: oggi c'è meno bisogno di capacità di adattarsi, perché la società è più tollerante ed elastica. Quindi questa capacità non viene esercitata abbastanza e si indebolisce non in maniera congenita, ma durante la vita per semplice disuso.
Basti pensare a quanta gente ignorante riesce a trovare risposte (spesso sbagliate o malintese) ai propri dubbi semplicemente digitando qualche parola su internet senza bisogno di spremersi le meningi.

Modificato da - elleelle in data 25 novembre 2012 20:52:26
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marz
Utente Super

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Inserito il - 26 novembre 2012 : 23:35:48 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Forse ci siamo spiegati male tutti e due . Non ho la pretesa di essere in grado di spiegare i singoli meccanismi d' azione, nè di riuscire ad inserire in un quadro d' insieme gli effetti dei singoli neurotrasmettitori. Credo, più in generale, che non ci siano ancora sufficienti conoscenze per poterlo fare. Mi sembrava solo interessante lanciare qualche flash, senza nessuna pretesa di esaustività. A titolo di puro esempio, ne inserisco un altro.
Link

Sono comunque d' accordo con te sul fatto che non è necessario discutere degli specifici meccanismi d' azione per entrare nel merito della tesi proposta nel titolo della discussione.

Ho l' impressione però che queste puntualizzazione possano nascondere alcune sostanziali differenze di vedute sull' argomento. Lo vedremo strada facendo.

Un pò paradossalmente finirò per sostenere una tesi che non è lontanissima da quella che sosteneva Theco e cioè che i comportamenti che ci hanno resi una specie evolutivamente vincente, possano essere controproducenti nella nuova realtà che si è venuta a creare.
A differenza di lui, ritengo, però, che sarebbe sbagliato non tenere conto dei condizionamenti comportamentali evolutivi. Credo che occorra, in qualche modo, conviverci .



Giuseppe
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elleelle
Moderatore Trasversale

Città: roma

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Flora e Fauna

Inserito il - 27 novembre 2012 : 09:17:50 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Sul fatto della tesi di Theco, non credo che sia molto di recuperabile; del resto, lui stesso l'aveva definita una specie di scherzo per portarci a discutere di niente.

Quello che mi piace sottolineare è che oggi le interazioni sociali tra cui le varie forme di protezione, l'insegnamento, le varie forme di trasferimento delle informazioni ecc.... hanno progressivamente preso il posto delle abilità naturali del singolo.
Oggi non è più tanto importante essere forti, sani, intelligenti, coraggiosi per avere successo riproduttivo e successo sociale. E' più importante essere bravi a sfruttare i meccanismi sociali, il che richiede una forma di intelligenza adattativa di natura diversa e quasi nessuna capacità fisica.
Per questo oggi noi non usiamo - e, di conseguenza, perdiamo la capacità di usare - gran parte delle nostre capacità fisiche e mentali. Siamo meno forti, meno agili e meno resistenti alla fatica, al freddo e alla fame; siamo meno pronti a realizzare che ci troviamo in una situazione critica perché siamo abituati a capirlo da segnali esterni; abbiamo meno capacità di risolvere i problemi perché la società ci offre una vasta gamma di soluzioni che si devono semplicemente comprare; e così via ....
In questo senso anche la coppia fissa si è evoluta come meccanismo naturale, ma poi si è consolidata come meccanismo sociale, perché sulla famiglia si basa la struttura della società e chi contravviene lede soprattutto le regole sociali.

luigi
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lucyb
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Inserito il - 01 dicembre 2012 : 10:26:08 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di elleelle:

Sul fatto della tesi di Theco, non credo che sia molto di recuperabile; del resto, lui stesso l'aveva definita una specie di scherzo per portarci a discutere di niente.

luigi



Probabilmente non ho il diritto di intervenire, non avendolo mai fatto prima nelle discussioni a cui ci si riferisce, e so di andare fuori tema in questa, però devo dire che a me non è sembrato affatto che Theco scherzasse, se non,in qualche modo, nelle forme.
Certamente si è sbagliato, piuttosto, nel pensare "che la luce del sole che adesso penetrava fino al suolo della foresta, buio fino a quel momento, avrebbe svegliato i semi dormienti" e che "in un paio di mesi sarebbero spuntate nuove pianticelle e si sarebbero fatte strada nella copertura".
Io continuo a vedere solo l'enorme squarcio dell'albero caduto.

Lucy

"Se ti sedessi su una nuvola non vedresti la linea di confine tra una nazione e l’altra, né la linea di divisione tra una fattoria e l’altra. Peccato che tu non possa sedere su una nuvola". (Khalil Gibran)
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marz
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Inserito il - 04 dicembre 2012 : 19:43:50 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Non è un mistero che non abbia condiviso l' impostazione generale della discussione di Theco, nè una buona parte dei contenuti da lui proposti.

Ma definirla "una specie di scherzo per portarci a discutere di niente" è un' affermazione ingiusta che non trova corrispondenza nei fatti. A me pare evidentissimo che Theco prima di proporre la sua discussione si sia ampiamente ed approfonditamente documentato.

Non so quanti se ne siano accorti, ma Theco, facendo finta di divagare, ha abilmente sottolineato i punti critici della teoria evolutiva, obbligandomi tra l' altro (per il breve periodo in cui ho ritenuto opportuno controbattere), a notevoli sforzi per riuscire a replicare in modo adeguato.

Theco probabilmente sbagliava nell' impostazione generale. Ma era un "antagonista" di tutto rispetto ed ha dimostrato una notevole preparazione.

Ed io non credo assolutamente che l' uomo sia solo o semplicemente uno "scimmione nudo", giusto per riprendere la classica metafora di Desmond Morris.

Ma, a differenza di Theco, ritengo che l' uomo sia anche uno "scimmione nudo" e che con questa eredità evolutiva debba, volente o nolente, fare i conti.



Giuseppe

Modificato da - marz in data 04 dicembre 2012 19:53:32
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elleelle
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Flora e Fauna

Inserito il - 05 dicembre 2012 : 00:13:29 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Non vorrei essere frainteso. Le opinioni che ho espresso sulla discussione di Theco (che hanno il tono di una stroncatura) non erano una mia valutazione arbitraria, ma erano la conseguenza - secondo la mia logica - di alcune ammissioni sue:

La burla consiste nell'avere promosso una discussione basata solo su idee, che contraddice sotto ogni possibile aspetto la stretta osservanza del precetto scientifico e avere ottenuto la discussione con il maggiore seguito nella storia di questa sezione. E' una mia soddisfazione personale.


L'intento di 'gigionare' era esplicito fin dal primo intervento e, come ho già detto, le idee si sono chiarite a me per primo con il procedere della discussione.


In effetti, Theco non aveva usato il termine "discutere di niente" che è mio. Però, aveva dichiarato in vari passaggi che aveva voluto costruire una discussione sullo sfondo di una quarta via che in realtà non ha mai illustrato per dimostrare che si può discutere anche su una cosa che non esiste.
Questo, almeno, avevo capito io ....
luigi

P.S.: a me la definizione di "naked ape" non mi sta per niente stretta. Essere la più intelligente delle scimmie ed essere arrivati dove siamo arrivati mi gratifica abbastanza. Francamente, niente mi porta a pensare che dovremmo avere un non meglio definito "qualcosa di più" per essere quello che siamo.


Modificato da - elleelle in data 05 dicembre 2012 00:16:56
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marz
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Inserito il - 05 dicembre 2012 : 00:36:44 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Non credo, per quanto riguarda Theco, che le cose stiano come lui ha scritto.

Tornando a questa discussione (come forse è meglio fare) e venendo al tuo post-scriptum, giusto per fare un esempio, siamo l' unico animale che si innamora, come cercherò di dimostrare nel prosieguo .




Giuseppe

Modificato da - marz in data 05 dicembre 2012 01:05:58
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elleelle
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Flora e Fauna

Inserito il - 05 dicembre 2012 : 01:35:55 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di marz:

Tornando a questa discussione (come forse è meglio fare) e venendo al tuo post-scriptum, giusto per fare un esempio, siamo l' unico animale che si innamora, come cercherò di dimostrare nel prosieguo .



Meglio se anche tu cominci a convergere verso qualche conclusione.
Se no questa discussione rischia di partire per la tangente come l'altra.
Se passa troppo tempo tra un messaggio e l'altro, finisce che ci ripetiamo, rinnoviamo obiezioni già fatte e già scartate e così via.
Sei sicuro che solo noi ci innamoriamo?
E se ci innamoriamo, è perché "siamo di un'altra pasta" o perché abbiamo fatto un passetto in più degli altri scimmioni nel cammino evolutivo?
Tanto per incominciare, definirei cosa intendiamo per "innamorarsi" ....

A carattere generale, Natura non facit saltus, e in questo senso mi pare improbabile che noi ci innamoriamo e gli altri animali no. Mi sembra più verosimile che siano presenti livelli diversi di innamoramento nelle varie specie che vanno da zero a un massimo (il massimo potrebbe essere il caso nostro).
luigi



Modificato da - elleelle in data 05 dicembre 2012 16:18:53
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marz
Utente Super

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Inserito il - 05 dicembre 2012 : 19:05:49 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Replico a Luigi:

1) Sto facendo "souplesse", come si direbbe in termine ciclistico, cioè sto prendendo tempo...
E lo faccio un pò per necessità (mancanza di tempo libero, ma adesso dovrebbe andar meglio), un pò perchè aspetto interventi di altri iscritti, perchè, a giudicare dal numero di contatti, leggono la discussione in parecchi, ma intervengono in pochi.

2) Forse il fatto che gli ultimi interventi siano stati sostanzialmente un dialogo a due, fra me e te, non aiuta altri ad intervenire .

3) Conosci qualche altra specie animale che si innamori?

4) Sono d' accordo che adesso dobbiamo descrivere cosa è l' innamoramento e ti prometto che, se eviti di replicare (tranne che per raccontarci dell' innamoramento in altre specie) è quello che farò fra breve.



Giuseppe
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