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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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ATTENZIONE! Considerata la situazione in cui versa la grande maggioranza delle acque pubbliche italiane, il Forum di Natura Mediterraneo ricorda che l’immissione non autorizzata di qualsiasi specie di pesce in acque pubbliche è illegale in quanto può mettere a rischio gli equilibri ambientali e minacciare gravemente la biodiversità. Particolare pericolo è rappresentato dall'introduzione di qualunque specie alloctona. In linea di principio sono da preferirsi immagini di pesci nel loro ambiente naturale o collocati temporaneamente in un acquario fotografico. Le foto di pesci morti sono in generale permesse solo in caso di individui deceduti per cause naturali (es: morie dovute a crisi anossiche o ad essiccazione di bacini, predazione, ecc.). Foto di individui morti dopo essere stati pescati sono ammesse solo in presenza di un reale interesse scientifico della cattura e comunque possono essere pubblicate solo dopo consultazione dei moderatori della sezione. Le foto di individui pescati (fotografati su nasse, retini o in mano) sono ammesse quando si tratti di individui in buona salute e ritratti nei pressi dell’ambiente di cattura, dunque non è possibile (in assenza di interesse scientifico, sempre previo consenso dei moderatori) pubblicare foto di pesci vistosamente feriti (eccettuate naturalmente le normali ferite dovute all’amo), colpiti con il raffio, tenuti tra le mani asciutte o fotografati in ambienti evidentemente lontani dal luogo di cattura (parcheggi, abitazioni, cucine, etc.). Non è inoltre consentito pubblicare nella sezione fotografie di pesci trattenuti in maniera scorretta (ad. es. per gli occhi).
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Autore |
Discussione |
Marcolino80
Utente nuovo
Città: Torino
Prov.: Torino
Regione: Piemonte
6 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 30 agosto 2007 : 19:49:20
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... Inoltre devo anche smentire chi dice che i piccoli diventano sterili continuano a produrre nidiate molto deboli e con un'alta mortalità tra gli avannotti. L'aspetto delle generazioni successive resta pressochè lo stesso. Dopo la 3-4 generazione la mortalità tra i piccoli diventa quasi del 100% e quindi tutto il lavoro fatto e tutto l'impegnio messo vanno farsi benedire! Un'esperienza da non ripetere ma se qualcuno volesse delle delucidazioni basta chiedere! Ciao a tutti!
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perfect
Utente Senior
Città: Roma
1790 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 30 agosto 2007 : 20:26:53
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Io le allevo in un acquario da 30 litri a loro dedicato, completamente pieno di piante. Inutile dire che senza una sala parto il numero di piccoli che si salvano è zero. Attualmente il gruppetto era formato da 7 femmine e un maschio, oggi senza motivo il maschio è stato ucciso e mangiato, nonostante le alimento molto con 3 diversi tipi di mangime tra cui il chironomide congelato. Osservandole in acquario fa capire perfettamente che tipo di flagello possano essere per altri organismi, e penso sopratutto a uova e larve di anfibi. |
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Marcolino80
Utente nuovo
Città: Torino
Prov.: Torino
Regione: Piemonte
6 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 30 agosto 2007 : 21:37:16
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La loro voracità effettivamente può essere un danno per tutte le creature più piccole di loro, ma ho notato che quì in piemonte nei laghi e nei corsi d'acqua dove ce ne sono molte (Vercellese e sporadicamente nel Torinese), costituiscono la dieta principale dei grossi predatori.Ho anche notato che dove ci sono le gambusie, le altre speci autoctone (alborelle, vaironi, ecc.) sono più numerose, ne ho dedotto che i grossi predatori hanno prediletto le Gambusie alle altre speci. Quindi forse grazie a Gambusia, le speci nostrane che dagli anni '90 erano drasticamente in calo, stanno dinuovo aumentando! Chiaramente è soltanto una mia idea, non verificata e neanche documentata. |
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Lonardo
Utente Junior
Città: Roma
Prov.: Roma
Regione: Lazio
49 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 11 novembre 2007 : 03:39:25
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Colgo l'occasione per ribadire se ce ne fosse bisogno che l'introduzione delle gambusie in qualsiasi specchio d'acqua è assolutamente deleteria. La gambusia, è stato dimostrato sperimentalmente, non predilige affatto le larve di ditteri nematoceri (tra cui anche le larve di zanzara), ma si nutre di una enorme varietà di invertebrati e, come ha fatto notare un altro utente, anche di vertebrati (uova e larve di anfibi). Per cui l'immissione delle gambusie per la lotta biologica contro le zanzare è risultata non solo un fallimento completo, ma anche una minaccia per specie autoctone con cui la gambusia entra direttamente o indirettamente in competizione.
Ciao
Leonardo. |
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Najas
Utente Junior
Città: Firenze
Regione: Toscana
80 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 12 novembre 2007 : 00:13:06
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| Messaggio originario di Lonardo:
Colgo l'occasione per ribadire se ce ne fosse bisogno che l'introduzione delle gambusie in qualsiasi specchio d'acqua è assolutamente deleteria. La gambusia, è stato dimostrato sperimentalmente, non predilige affatto le larve di ditteri nematoceri (tra cui anche le larve di zanzara), ma si nutre di una enorme varietà di invertebrati e, come ha fatto notare un altro utente, anche di vertebrati (uova e larve di anfibi). Per cui l'immissione delle gambusie per la lotta biologica contro le zanzare è risultata non solo un fallimento completo, ma anche una minaccia per specie autoctone con cui la gambusia entra direttamente o indirettamente in competizione.
Ciao
Leonardo.
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Bravi Giampaolo (ecolab) e Leonardo! E' sempre meglio ripeterlo per evitare altre nuove introduzioni o rilasci dannosi!! |
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Hemerobius
Moderatore
Città: Alghero
Prov.: Sassari
Regione: Sardegna
4877 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 18 gennaio 2008 : 18:12:36
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Scusatemi se riapro una discussione dopo molto tempo, ma l'ho vista solo ora.
Attenzione alle leggende metropolitane, alcune viaggiano anche tra i ricercatori professionisti. Come diceva Guido Grandi, il maestro degli entomologi italiani, "non bisogna dimenticare che la verità va ricercata alla luce del sole e non alla luce del proprio tavolo"! [ringrazio XXX per avermi ricordato questa frase] Alla povera Gambusia è stata attribuita, sulla base di esperienze "artificiali", ogni nefandezza (anche che fa aumentare la temperatura dell'acqua: un contributo ante litteram al riscaldamento globale ), ma quella più oscena è che non prediliga le larve di zanzara . Ho lavorato con la Gambusia a lungo (per motivi professionali) e l'ho vista in azione in svariatissimi ambienti naturali ed artificiali. Dove c'è Gambusia non ci sono larve di zanzara (salvo casi particolarissimi) perché se le mangia. Poi il discorso delle introduzioni è corretto, ma anche qui, non è certo la Gambusia ad essere una minaccia per la fauna autoctona . Ciao Roberto
verum stabile cetera fumus |
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vespa90ss
Utente Super
Città: Firenze
Regione: Toscana
6434 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 18 gennaio 2008 : 23:36:13
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Le raccoglievo nei canali e nei fossi tra Vada e Cecina (LI) che ne erano letteralmente pieni. La zona era stata soggetta nuovamente a bonifica negli anni del Ventennio in quanto, dopo il grandioso intervento di Pietro Leopoldo di Lorena tra il 1780 ed il 1795 che aveva fatto effettuare delle grandi opere di bonifica per eliminare focolai di malaria tra Vada e Castiglioncello oltre che in maremma, tutto era stato abbandonato dal periodo napoleonico in poi. Ritengo che siano state introdotte durante il periodo fascista. Le ho fatte accoppiare con i Lebistes e nascevano degli strani esemplari molto variabili nell'aspetto. Erano voracissime di larve di zanzara che divoravano in pochissimi istanti. Beppe
A volte Madre Natura decide di lanciare una palla ad effetto. (Charles Bronson)
cliccami: codice di comportamento del Birdwatcher |
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perfect
Utente Senior
Città: Roma
1790 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 19 gennaio 2008 : 09:19:10
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| Messaggio originario di Hemerobius:
Scusatemi se riapro una discussione dopo molto tempo, ma l'ho vista solo ora.
Attenzione alle leggende metropolitane, alcune viaggiano anche tra i ricercatori professionisti. Come diceva Guido Grandi, il maestro degli entomologi italiani, "non bisogna dimenticare che la verità va ricercata alla luce del sole e non alla luce del proprio tavolo"! [ringrazio XXX per avermi ricordato questa frase] Alla povera Gambusia è stata attribuita, sulla base di esperienze "artificiali", ogni nefandezza (anche che fa aumentare la temperatura dell'acqua: un contributo ante litteram al riscaldamento globale ), ma quella più oscena è che non prediliga le larve di zanzara . Ho lavorato con la Gambusia a lungo (per motivi professionali) e l'ho vista in azione in svariatissimi ambienti naturali ed artificiali. Dove c'è Gambusia non ci sono larve di zanzara (salvo casi particolarissimi) perché se le mangia. Poi il discorso delle introduzioni è corretto, ma anche qui, non è certo la Gambusia ad essere una minaccia per la fauna autoctona . Ciao Roberto
verum stabile cetera fumus
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Io sono d'accordo che molto spesso alcune informazioni scientifche diventano una sorta di leggende metropolitane e vengono ripetute da tutti senza avere una benchè minima base scientifica... il caso della gambusia però non è tra questi. E' un pesce dalla valenza ecologica straordinaria che ha trovato nelle nostre acque dolci (così come in quelle di altri Paesi) l'ambiente ideale. Sono stati fatti anche alcuni studi, ne avevo letto uno tempo fa che si trova ancora su internet, credo, svolto in alcune risaie del Nord Italia e che mostrava come la Gambusia si nutra si di larve di zanzara ma abbia un impatto incredibilmente negativo su tutta la fauna invertebrata del corpo d'acqua che condivide. In particolare da quello studio emergeva che i crostacei risultavano quelli più colpiti. Tutto ciò senza dimenticare cosa la gambusia può fare ai primi stadi di sviluppo degli anfibi e alle loro uova, problema aumentato dal fatto che questi pescetti vivono frequentemente in pochissimi centimetri d'acqua amplificando perciò il tipo di disturbo a queste delicate specie. In generale sono dell'idea che le nuove specie introdotte nel nostro Paese soprattutto a partire dall'ultimo secolo abbiano portato più danni che altro e sicuramente hanno modificato più di una catena trofica! Tra l'altro per la lotta alle zanzare (tema che in Italia ha sempre seguito, sarà per il terrore della malaria che tutti portiamo nei nostri geni) vengono sempre più prese in considerazione le larve delle libellule. Senza ignorare il fatto che un ecosistema ben strutturato non produrrà mai una proliferazione delle zanzare perchè queste avranno i loro predatori (notonette, larve di libellule prima...rane, uccelli poi...) ma le zanzare invece "andranno a nozze" in quelle acque inquinate e che permettono la vita solo alle larve dei ditteri! |
Modificato da - perfect in data 19 gennaio 2008 09:21:26 |
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Hemerobius
Moderatore
Città: Alghero
Prov.: Sassari
Regione: Sardegna
4877 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 19 gennaio 2008 : 12:17:27
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| Messaggio originario di perfect: Senza ignorare il fatto che un ecosistema ben strutturato non produrrà mai una proliferazione delle zanzare perchè queste avranno i loro predatori (notonette, larve di libellule prima...rane, uccelli poi...) ma le zanzare invece "andranno a nozze" in quelle acque inquinate e che permettono la vita solo alle larve dei ditteri!
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Questo è giusto ... se aggiungi i pesci!
Per il resto non ho molta voglia di iniziare una battaglia contro una credenza comunemente diffusa (e difesa). Vorrei però sapere se tutti questi studi sull'impatto della Gambusia abbiano riposto ad una semplice domanda: e se al posto della Gambusia ci fosse un pesce autoctono cosa succederebbe? Gli effetti "catastrofici" dovuti alla presenza della Gambusia sono spesso gli stessi effetti che comporterebbe la presenza di un qualunque pesce.
Vorrei anche sapere chi ha visto personalmente in natura una Gambusia mangiare un uovo di anfibio (od anche un girino) o una larva di libellula mangiare una larva di zanzara?
Continuo a pensare che Grandi avesse profondamente ragione!
Ciao Roberto
verum stabile cetera fumus |
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perfect
Utente Senior
Città: Roma
1790 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 19 gennaio 2008 : 13:27:36
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| Messaggio originario di Hemerobius:
| Messaggio originario di perfect: Senza ignorare il fatto che un ecosistema ben strutturato non produrrà mai una proliferazione delle zanzare perchè queste avranno i loro predatori (notonette, larve di libellule prima...rane, uccelli poi...) ma le zanzare invece "andranno a nozze" in quelle acque inquinate e che permettono la vita solo alle larve dei ditteri!
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Questo è giusto ... se aggiungi i pesci!
Per il resto non ho molta voglia di iniziare una battaglia contro una credenza comunemente diffusa (e difesa). Vorrei però sapere se tutti questi studi sull'impatto della Gambusia abbiano riposto ad una semplice domanda: e se al posto della Gambusia ci fosse un pesce autoctono cosa succederebbe? Gli effetti "catastrofici" dovuti alla presenza della Gambusia sono spesso gli stessi effetti che comporterebbe la presenza di un qualunque pesce.
Vorrei anche sapere chi ha visto personalmente in natura una Gambusia mangiare un uovo di anfibio (od anche un girino) o una larva di libellula mangiare una larva di zanzara?
Continuo a pensare che Grandi avesse profondamente ragione!
Ciao Roberto
verum stabile cetera fumus
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Non è una battaglia ci mancherebbe, ma uno scambio di vedute! Il problema della Gambusia in quanto pesce, è che prima del suo arrivo non avevamo specie di pesci così tanto aggressive e così tanto piccole, da poter vivere in corpi d'acqua utilizzati esclusivamente come siti riproduttivi dagli anfibi e dove un cavedano, una alborella o peggio una trota non potevano vivere. Parlo dei canali di scolo dei campi...dei fontanili sopratutto, degli stangi più o meno naturali. L'introduzione di questi pescetti ha causato una vera e propria selezione nei confronti di alcune specie che non sono riuscite ad adattarsi. Io non sto affatto demonizzando la Gambusia come specie che anzi trovo estremamente interessante per la sua adattabilità (mentre scrivo ho una vasca affianco in cui ne nuotano una decina) ma ce l'ho con chi attua "guerre biologiche" spostando animali da una parte all'altra del pianeta. Purtroppo ci troviamo a dover fare i conti con errori fatti generazioni fa...certo io non mi sento di consigliare di utilizzare la gambusia per eliminare il problema delle zanzare. Gli studi effettuati con le larve delle libellule non so se siano studi preliminari o meno, fatto sta che posso garantirti che ho provato con diverse specie di invertebrati a farli convivere con 7-8 gambusie in una vasca ben piantumata e sistematicamente sono diventati prede nonostante i pesci fossero ottimamente alimentati. Ovviamente ciò che accade in acquario è ben diverso da ciò che accade in natura per una questione di spazi innanzitutto...ma purtroppo questi pesci possono vivere anche in corpi d'acqua estremamente ridotti! |
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Hemerobius
Moderatore
Città: Alghero
Prov.: Sassari
Regione: Sardegna
4877 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 21 gennaio 2008 : 22:11:29
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| Messaggio originario di perfect: Non è una battaglia ci mancherebbe, ma uno scambio di vedute! |
Battaglia ??? L'ho usato in senso metaforico, ma ... . Con gli amici del Forum poi !!!
| Messaggio originario di perfect: Il problema della Gambusia in quanto pesce, è che prima del suo arrivo non avevamo specie di pesci così tanto aggressive e così tanto piccole, da poter vivere in corpi d'acqua utilizzati esclusivamente come siti riproduttivi dagli anfibi e dove un cavedano, una alborella o peggio una trota non potevano vivere. Parlo dei canali di scolo dei campi...dei fontanili sopratutto, degli stangi più o meno naturali. |
Effettivamente nella nostra ittiofauna non esisteva un piccolo pesce di superficie in grado di penetrare gli intrichi di vegetazione acquatica in cui si rifugiavano le larve di Anofele [e qui ci vorrebbe anche una disgressione sulla biologia delle diverse specie di zanzare] ed io ho visto situazioni di vegetazione talmente fitta da non far passare neanche le Gambusie. Ma i pesci piccoli ed aggressivi li avevamo. Hai mai visto in azione un gruppo di scardole giovani o di alborelle? Prima di crescere è piccolo anche il luccio od il persico reale! In quanto ai canali di scolo, ai fontanili ed agli stagni (se permanenti) perché secondo te non c'erano pesci? Io sono nato, cresciuto e a lungo vissuto nel Delta del Po e se c'è una cosa di cui posso avere esperienza sono i canali di scolo, sempre ricchissimi di pesci.
| Messaggio originario di perfect: L'introduzione di questi pescetti ha causato una vera e propria selezione nei confronti di alcune specie che non sono riuscite ad adattarsi. |
Quali? Quando è arrivata la Gambusia arrivarono anche, per altre strade, il pesce gatto, il persico sole ed il persico trota. Le prime due, fra l'altro, colonizzano anche corpi idrici piccolissimi. Come distinguere gli effetti deleteri dell'una rispetto alle altre?
| Messaggio originario di perfect: Io non sto affatto demonizzando la Gambusia come specie che anzi trovo estremamente interessante per la sua adattabilità (mentre scrivo ho una vasca affianco in cui ne nuotano una decina) ma ce l'ho con chi attua "guerre biologiche" spostando animali da una parte all'altra del pianeta. Purtroppo ci troviamo a dover fare i conti con errori fatti generazioni fa... |
Hai ragione! Fino a cinquant'anni fa esisteva un, come dire?, ambiente culturale oggi incomprensibile ed ingiustificabile. Basti pensare a tutto il lavoro compiuto da enti pubblici di ricerca per favorire l'introduzione di specie esotiche alieutiche. Ma per la Gambusia le cose stanno un po' diversamente. Bisogna ricordare cosa era la malaria in Italia (ancora oggi nel mondo fa 2 milioni di morti l'anno, è la principale malattia parassitaria al mondo), che il ciclo della malaria era stato scoperto solo agli inizi del 1900 e che per combattarla si sono fatti scempi ambientali ben più gravi. La Gambusia l'ha portata nel nostro Paese G. B. Grassi (lo scopritore del ciclo malarico) per introdurla nelle paludi d'acqua dolce o debolmente salmastra che pochi anni o decenni dopo vennero quasi tutte completamente bonificate. Concorderai con me che le bonifiche ebbero un impatto ecologico superiore all'introduzione della Gambusia.
| Messaggio originario di perfect: ... certo io non mi sento di consigliare di utilizzare la gambusia per eliminare il problema delle zanzare. |
Però siccome nessuno vivrebbe in zone in cui una trappola ad anidride carbonica (trappola utilizzata per il monitoraggio delle zanzare) cattura alcune migliaia di zanzare a notte (e sul "nessuno vivrebbe" le contestazioni possono essere fatte solo da chi ha avuto esperienza di cosa significhi!) a volte hai l'alternativa di usare la Gambusia o usare degli insetticidi chimici. Pensi siano meglio i secondi? La Gambusia c'è nelle nostre acque da un'ottantina d'anni, distribuirla in modo diverso è veramente così dannoso?
L'ultima visita ad un canale di scolo vicino alla mia vecchia casa nel Delta l'ho fatta un paio di anni fa cercando col retino alcuni insetti. Ho trovato, in un solo paio di pescate, almeno due specie sconosciute nella mia infanzia: la Pseudorasbora ed alcuni giganteschi Procambarus. Sono tornato in Sardegna ed abbiamo scoperto il Procambarus anche lì. Forse adesso c'è veramente di che preoccuparsi.
Un abbraccio a tutti
Roberto
verum stabile cetera fumus |
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u / c
Utente Cancellato
Città: .
0 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 23 gennaio 2008 : 11:22:59
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| Messaggio originario di Hemerobius: [e se al posto della Gambusia ci fosse un pesce autoctono cosa succederebbe? Gli effetti "catastrofici" dovuti alla presenza della Gambusia sono spesso gli stessi effetti che comporterebbe la presenza di un qualunque pesce.
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Ineccepibile osservazione.... Sono giunto alle stesse conclusioni riguardo al problema Trachemys... Aggiungendo che l'autoctona Emys ha maggiori e più efficienti capacità predatorie verso la fauma minore.
| Quanto riportato nei miei post ha solo fine di scambio informazioni ed è espressione di opinioni e conoscenze soggettive prive di valore assoluto. |
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perfect
Utente Senior
Città: Roma
1790 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 24 gennaio 2008 : 15:10:35
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Mi dispiace ma continuo a considerare l'arrivo di nuove specie (mediato dall'uomo) un impoverimento più che un miglioramento della nostra fauna e flora. E' ovvio che è dalla notte dei tempi che l'uomo si porta con sè nei suoi spostamenti varie specie al suo seguito, ma credo sarebbe ora di rivedere un pò la situazione! Tra l'altro la lotta anti-malarica è stata vinta innanzitutto con l'utilizzo del chinino come profilassi e come immunizzazione e poi anche grazie allo spargimento () di DDT e di verde di Parigi nelle zone paludose, tanto che (se ci fosse stata un'altra coscienza) la bonifica INTEGRALE non era necessaria!
p.s. vedo che c'è un altro amante del Delta come me! |
Modificato da - perfect in data 24 gennaio 2008 15:18:33 |
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Najas
Utente Junior
Città: Firenze
Regione: Toscana
80 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 07 marzo 2008 : 11:51:57
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Sono perfettamente d'accordo Perfect. E ne condivido ogni parola! |
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u / c
Utente Cancellato
Città: .
0 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 10 marzo 2008 : 15:10:06
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e io come al solito ripeto lo stesso mio ritornello e vi risparmio la solita lunga e parziale liesta.. cosa è alloctono o è autoctono...molte sono le specie 'autoctone' solo a memoria d'uomo e poi se si va a vedere, si scopre che la maggioranza delle specie significative sono state immesse in tempi storici.
| Quanto riportato nei miei post ha solo fine di scambio informazioni ed è espressione di opinioni e conoscenze soggettive prive di valore assoluto. |
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perfect
Utente Senior
Città: Roma
1790 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 10 marzo 2008 : 21:40:02
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Per rimanere nel tema della sezione del topic c'è anche chi sostiene che in Italia non abbiamo più un singolo pesce d'acqua dolce che può definirsi NOSTRANO, poichè nel corso dei decenni sono state talmente tante le immissioni sia di nuove specie che di individui di specie che avevamo già ma presi da tutt'altro areale che oggi a causa dell'introgressione genetica determinata da questi nuovi arrivi nessun pesce può dirsi puro. Certo è una teoria estremamente pessimistica ma che può comunque dare idea della portata degli eventi. Questo discorso poi può essere fatto per tutte quelle specie che si spostano molto poco, guardate le Testudo italiane...chi ha idea del danno che è stato fatto rilasciando in natura tartarughe si della stessa specie, ma di razze geografiche totalmente diverse!
Un conto è il pomodoro, la melanzana e il peperone...sono naturalizzate in Italia? Io mi sento di poter dire di no. Un conto sono specie animali immesse là dove non erano state previste dall'evoluzione, vedi la Gambusia che ormai si può dire introdotta in tempi storici anche lei, che si sono naturalizzate e di conseguenza hanno espresso il loro "peso" nei singoli ecosistemi che sono andati ad abitare, instaurando relazioni con altre specie e spesso quindi "sregolando" quell'ecosistema anche se noi osservatori a prima vista non ce ne accorgiamo. Può sembrare una posizione molto radicale la mia, ma anche se molte situazioni sono incancrenite dal tempo e ci si trova oggi a dover fare i conti con gli erroracci del passato si deve comunque intervenire dove possibile. Penso al pesce gatto, alla carpa...ormai anche la benedetta nutria, la maggior parte delle persone quasi sicuramente ignora che siano specie che trovano oggi negli ambienti italiani a causa della mano dell'uomo, non ha niente di naturale una nutria a Villa Pamphili o una carpa in uno stagno. Non voglio arrivare a vedere quel giorno in cui zanzare tigre, gamberi americani e trackemys saranno considerati a tutti gli effetti facenti parte della fauna italiana solo perchè immessi in tempi storici! |
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u / c
Utente Cancellato
Città: .
0 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 11 marzo 2008 : 10:50:45
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Come ho scritto mille volte..praticamente tutte le specie vegetali tipiche del mediterraneo sono alloctone per l'Italia. Olivo, agrumi, pomodori, melanzane, patate, cipresso, grano, mais ecc. Per non parlare delle specie animali.
Quanto al discorso Trachemys, la loro pericolosità è dovuta solo al fatto che ne vengono rilasciate a centinaia di migliaia, adulte e ben svezzate, superando così la forbice della selezione a cui vengono sottoposte nei primi anni di vita.
Non esiste la fantomatica competizione tra le due specie, e la Trachemys tende a essere vegetariana, al contrario della Emys. Molti erronee credenze sono dettate dall'osservazione in condizioni innaturali, tipo terracquari in cui vengono forzatamente alimentate a proteine animali. Un erpetologo americano, conoscendole nell'ambiete naturale, non si sognerebbe mai di esporre certe affermazioni.
Già vi ho postato la meraviglia espressa da un erpetologo svizzero che ne dissezionò molte durate una campagna di soppressione nel lago di Neuchâtel. Nelle viscere c'erano solo resti vegetali e calcolò che l'impatto ambientale di una Trachemys era lo stesso di una anatra.
Se ci mettessimo a riempire ogni fosso di Emys adulte avremmo gli stessi problemi.
Vi rammento che T. hermanni boettgeri e hermanni hercegovinensis, T. marginata e T. graeca sono alloctone e non fanno danni all'ecosistema, sono acclimatate e in Sardegna le ultime due sono ritenute erroneamente autoctone. La Boettgeri e hercegovinensis come danno producono l'inquinamento genetico dell T.hermanni hermanni. La Testudo hermanni hermanni, da alcuni indizi genetici e la mancanza di resti subfossili, è stata probabilmente diffusa dall'uomo nel Mediterraneo alla fine del Pleistocene partendo da un rifugio glaciale in Sicilia. Quelle francesi hanno una origine da un rifugio glaciale differente. Quindi nel resto di Italia è alloctona. per bibliografia: Link
Naturalmente il mio non è un invito al rilascio delle specie alloctone ma solo un tentativo di comprensione delle cose per quelle che sono.
| Quanto riportato nei miei post ha solo fine di scambio informazioni ed è espressione di opinioni e conoscenze soggettive prive di valore assoluto. |
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Hemerobius
Moderatore
Città: Alghero
Prov.: Sassari
Regione: Sardegna
4877 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 13 marzo 2008 : 22:46:10
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| Messaggio originario di perfect:
... instaurando relazioni con altre specie e spesso quindi "sregolando" quell'ecosistema anche se noi osservatori a prima vista non ce ne accorgiamo ...
Non voglio arrivare a vedere quel giorno in cui zanzare tigre, gamberi americani e trackemys saranno considerati a tutti gli effetti facenti parte della fauna italiana solo perchè immessi in tempi storici!
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Credo che nessuno sia favorevole alle specie alloctone, intese come quelle introdotte volontariamente o inavvertitamente, dall'uomo. Però la questione, quando si passa dalla teoria alla pratica, è molto più sottile, un po' perché il confine tra alloctono e autoctono risulta piuttosto esile (certo non in tutti i casi), un po' perché non è vero che ogni organismo alloctono "sregoli" l'ecosistema (e questo potrebbe essere l'argomento di un'altra lunga discussione). In più a volte gli organismi alloctoni sono utili: potrei fare un lunghissimo elenco di insetti introdotti per scopi di lotta biologica. [In realtà io sono contrario anche a quest'ultimo tipo d'introduzione a meno che non segua l'introduzione di un organismo dannoso al quale l'organismo utile è legato.] Il caso della Gambusia però è ancora diverso. Questo pesciolino è presente praticamente in tutti i corpi idrici italiani a meno che non si sia ... estinto. Sì, estinto dopo l'introduzione e non certo per cause naturali, ma per inquinamento, prosciugamento, o altro. Ora di fronte alla scelta di fare trattamenti contro le zanzare od introdurre la Gambusia molti alzano alti lai sul fatto che la Gambusia stessa compie danni inenarrabili (non scherzavo quando dicevo che l'hanno accusata di aumentare anche la temperatura dell'acqua). Questo mi pare un atteggiamento emozionale e non scientifico, perché: A) meglio la Gambusia che i prodotti chimici e probabilmente (anche qui il discorso sarebbe lungo) anche meglio dei prodotti microbiologici; B) la Gambusia non aumenta i problemi ambientali già presenti (e presenti ovunque); C) gli effetti negativi "reali" della Gambusia sono gli stessi che ci sarebbero con qualunque altro piccolo pesce autoctono; D) questi effetti negativi possono essere eliminati da una corretta gestione dell'ecosistema (talvolta grazie all'introduzione di grandi pesci alloctoni che in questo caso "regolano").
In quanto al considerare certi animali come facenti parte della fauna italiana o meno, cosa si può fare? Si può dire che il Procambarus o la nutria non facciano parte della nostra fauna? Secondo me se sono presenti e non sono eradicabili fanno parte della nostra fauna, altrimenti vanno eradicati. Cosa purtroppo impossibile. Questo naturalmente non mi rende felice!
Ciao Roberto
verum stabile cetera fumus |
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perfect
Utente Senior
Città: Roma
1790 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 14 marzo 2008 : 08:54:49
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Ma la Gambusia non è così portentosa, come si spiega altrimenti il fatto che le popolazioni di zanzare sono tutt'altro che in diminuzione? Ho sperimentato questa situazione sulla mia pelle proprio nel delta del Po...ci sono i canali letteralmente invasi di gambusie (e ci sono solo loro in acqua) ma la sera, comunque, bisogna tenere le finestre chiuse! Al tempo stesso questo pesciolino è perfettamente inutile nel caso della zanzara tigre che si riproduce in raccolte d'acqua talmente piccole (nei tombini ad esempio) dove neanche la gambusia riesce a vivere. In link come questi: Link si possono leggere diverse inesattezze e questo pescetto è presentato come l'ultimo baluardo contro le zanzare dimenticando che come attacca ferocemente le larve di queste, attaccherà allo stesso modo qualunque altre larva di pari dimensioni. E si dimentica che notonette, ditischi, ragni acquatici, scorpioni d'acqua, larve di libellule sono o meglio sarebbero stati i veri competitori delle larve di zanzara ma sono tutti piccoli animali che in casi di discreto inquinamento scompaiono ed inoltre anch'essi hanno alcuni stadi vitali che sono "presi di mira" dalle gambusie stesse. Perciò che facciamo? Invece che occuparci di risanare l'ambiente lo modifichiamo ulteriormente immettendo specie estranee...mi sembra parossistico
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Hemerobius
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4877 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 14 marzo 2008 : 09:54:47
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| Messaggio originario di perfect:
Ma la Gambusia non è così portentosa, come si spiega altrimenti il fatto che le popolazioni di zanzare sono tutt'altro che in diminuzione? Ho sperimentato questa situazione sulla mia pelle proprio nel delta del Po...ci sono i canali letteralmente invasi di gambusie (e ci sono solo loro in acqua) ma la sera, comunque, bisogna tenere le finestre chiuse! Al tempo stesso questo pesciolino è perfettamente inutile nel caso della zanzara tigre che si riproduce in raccolte d'acqua talmente piccole (nei tombini ad esempio) dove neanche la gambusia riesce a vivere. In link come questi: Link si possono leggere diverse inesattezze e questo pescetto è presentato come l'ultimo baluardo contro le zanzare dimenticando che come attacca ferocemente le larve di queste, attaccherà allo stesso modo qualunque altre larva di pari dimensioni. E si dimentica che notonette, ditischi, ragni acquatici, scorpioni d'acqua, larve di libellule sono o meglio sarebbero stati i veri competitori delle larve di zanzara ma sono tutti piccoli animali che in casi di discreto inquinamento scompaiono ed inoltre anch'essi hanno alcuni stadi vitali che sono "presi di mira" dalle gambusie stesse. Perciò che facciamo? Invece che occuparci di risanare l'ambiente lo modifichiamo ulteriormente immettendo specie estranee...mi sembra parossistico
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Purtroppo ho una grande esperienza di zanzare (nel Delta ci sono nato) ed anche di lotta alle zanzare. Posso rispondere facilmente alle questioni che poni.
Le zanzare che nel Delta, nonostante le miriadi di Gambusie nei canali di scolo, ti disturbavano provenivano da focolai dove la Gambusia era ... assente. Lo dico a ragion veduta ma, senza scomodare il mio curriculum, ti cito le due principali "origini": A) zanzare del genere Aedes (comunissime nel Delta soprattutto con la specie Ae. caspius) che colonizzano solo acque temporanee ove i pesci, giocoforza, sono assenti; B) Culex pipiens, la zanzara "domestica", proveniente o da acque talmente inquinate da impedire la presenza di pesci o da microfocolai (come appunto quelli di zanzara tigre) dove, ancora una volta, i pesci sono assenti. Posso anche dirti che nella mia esperienza ho visto solo pochissimi, e particolarissimi, focolai con la contemporanea presenza di Gambusia e larve di zanzara. Se sei interessato posso anche farti questi esempi!
Che la Gambusia sia inutile contro le zanzare provenienti da microfocolai, e da acque temporanee, non significa che non controlli invece perfettamente quelle di focolai permanenti di maggiori dimensioni.
I macroinvertebrati predatori che citi non sono in grado di controllare le popolazioni di zanzare. Il comportamento delle larve dei Culicidi e principi di ecologia di base lo impediscono. Basta invece che un corpo idrico ospiti pesci (autoctoni od alloctoni) perché queste spariscano. Se vuoi posso approfondire anche questo aspetto.
L'uso della Gambusia nella lotta alle zanzare è come l'uso del pino nero nei rimboschimenti: il male minore o l'unico mezzo con le risorse limitate che normalmente è possibile utilizzare. In una fogna a cielo aperto, normalmente immenso focolaio di Culex pipiens, posso utilizzare solo prodotti chimici. Se riesco a disinquinare appena appena riesco ad infilarci la Gambusia ed a risolvere il problema con un minimo di spesa. Se ho uno stagnetto ornamentale posso scegliere di utilizzare prodotti microbiologici (che ecologicamente non sono innocui anche se lo sono tossicologicamente) trattando per tutta la buona stagione una volta a settimana, oppure posso infilarci la Gambusia una volta per tutte (o se preferisci, anche se meno efficaci, i pesci rossi).
Insomma tutto va fatto con cautela, ma quali sono gli ambienti in cui la Gambusia potrebbe OGGI fare danni? Fra l'altro quando convive con un grande predatore la situazione ecologica dello specchio d'acqua diventa entusiasmante a dimostrazione della validità della teoria delle "cascate trofiche". Fra l'altro il grande pesce predatore può essere (scandalo!) il persico trota.
Per chi non crede, vi invito a visitare i due laghetti nei pressi di Alghero alle coordinate 40°30'14.30"N e 8°22'24.91"E (da Google Earth).
Ciao Roberto
verum stabile cetera fumus |
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