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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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Autore |
Discussione |
ELAFO
Utente Senior
Città: Olbia
Prov.: Sassari
Regione: Sardegna
4216 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 13 luglio 2008 : 09:13:36
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Immagine: 81,94 KB
Di origine mediterranea, il daino (Dama dama), si è naturalizzato in diverse regioni italiane, soprattutto appenniniche. Sembra che sia stato portato in Italia dai Romani. Il fatto che i nuclei presenti in Italia derivino da introduzioni effettuate con individui allevati per generazioni, spiega il manifestarsi e il conservarsi di forti variazioni nella colorazione del mantello, fatto che caratterizza tutti gli animali non soggetti a selezione naturale. Il daino, infatti, può presentare quattro diverse colorazioni del mantello: pomellato e melanico (le più frequenti in Italia), bianco (non dovuto ad albinismo) e isabellino.
Nella foto che ho scattato questa mattina, si può notare due maschi (in velluto) con una differente colorazione del mantello: il daino a sinistra ha il mantello melanico, mentre quello a destra pomellato.
Alessandro "ELAFO"
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hycanus
Utente V.I.P.
Città: Prato
Prov.: Prato
Regione: Toscana
494 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 13 luglio 2008 : 10:23:58
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E' un piacere accendere il PC di domenica mattina e leggere dei dettagli così semplici e chiari che incrementano via via la mia conoscenza degli ungulati. Pochi mesi fa non sapevo assolutamente nulla...adesso ne so un po' di piu'. Grazie Alessandro, e grazie a tutti voi che con i vostri interventi fornite elementi di conoscenza e altrettante splendide immagini.
Luca |
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ELAFO
Utente Senior
Città: Olbia
Prov.: Sassari
Regione: Sardegna
4216 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 13 luglio 2008 : 10:30:50
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| Messaggio originario di hycanus:
E' un piacere accendere il PC di domenica mattina e leggere dei dettagli così semplici e chiari che incrementano via via la mia conoscenza degli ungulati. Pochi mesi fa non sapevo assolutamente nulla...adesso ne so un po' di piu'. Grazie Alessandro, e grazie a tutti voi che con i vostri interventi fornite elementi di conoscenza e altrettante splendide immagini.
Luca
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Sono molto contento di questa cosa. Sembra assurdo, ma nonostante da queste parti gli ungulati sono così comuni, moltissime persone non sanno distinguerli! O son tutti cervi o tutti caprioli o tutti daini!! Un caro saluto!
Alessandro "ELAFO"
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Sottobosco
Utente V.I.P.
Città: Oltrepo
Prov.: Pavia
Regione: Lombardia
207 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 13 luglio 2008 : 23:29:28
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Sì, sì, sempre interessante!!!!
Forse è una osservazione banale, ma volevo aggiungere che ho visto che da un maschio pomellato e una femmina melanica in semicattività sono nate due femmine pomellate (da 2 parti successivi).
Grazie, Ciao Vera
************************************************************************ ...non è necessario fare grandi cose per essere speciali: guarda una foglia cadere... [B.DF. wildcolourseyes] - Link
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ELAFO
Utente Senior
Città: Olbia
Prov.: Sassari
Regione: Sardegna
4216 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 14 luglio 2008 : 06:32:45
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| Messaggio originario di Sottobosco:
Sì, sì, sempre interessante!!!!
Forse è una osservazione banale, ma volevo aggiungere che ho visto che da un maschio pomellato e una femmina melanica in semicattività sono nate due femmine pomellate (da 2 parti successivi).
Grazie, Ciao Vera
************************************************************************ ...non è necessario fare grandi cose per essere speciali: guarda una foglia cadere... [B.DF. wildcolourseyes] - Link
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Non è affatto un'osservazione banale. Personalmente mi interesserebbe molto sapere da una coppia con mantello di colore diverso, quante possibilità ci sono che la prole nasca di un colore piuttosto che un'altro. Ciao!
Alessandro "ELAFO"
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Sottobosco
Utente V.I.P.
Città: Oltrepo
Prov.: Pavia
Regione: Lombardia
207 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 14 luglio 2008 : 10:22:17
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Bene, allora colgo l'occasione per presentarvele: la madre melanica
Immagine: 117,22 KB
e le "ragazze"...
Immagine: 146,54 KB
Purtroppo il padre è morto l'inverno scorso di polmonite... ho alcune sue foto ma solo in diapositiva, quindi per ora non riesco a mandarle comunque era pomellato.
Magari con la vostra esperienza riuscite anche a raccontarmi qualcosa di più su Mela e le ragazze....
Grazie! Ciao Vera
************************************************************************ ...non è necessario fare grandi cose per essere speciali: guarda una foglia cadere... [B.DF. wildcolourseyes] - Link
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pardus
Utente Senior
Città: solaro
Prov.: Milano
Regione: Lombardia
1277 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 14 luglio 2008 : 11:09:56
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ciao Sottobosco, Dove si trovano questi daini in semicattivita???
perche' so che dalle tue parti, (gambalo') c'e una piccola popolazione di daino, ma io sapevo che era allo stato libero....me lo confermi??? |
Modificato da - pardus in data 14 luglio 2008 11:10:31 |
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Sottobosco
Utente V.I.P.
Città: Oltrepo
Prov.: Pavia
Regione: Lombardia
207 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 14 luglio 2008 : 14:31:28
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Ciao Pardus, io lavoro anche nel Parco ticino, ma vivo in Oltrepo e mi riferivo a quella zona. Nel Parco Ticino i daini sono pochi, invece, come saprai, c'è stato un ripopolamento di capriolo, anzi una reintroduzione vera e propria fatta tra il 1991 e il 1995. So che sono presenti daini nella riserva di San Massimo a Gropello Cairoli, proprio vicino a Gambolò come dicevi tu.
Invece gli ungulati in semicattività fotografati sono quelli del Monte Pietra di Corvo in Alta Val Tidone (Romagnese). Lavoro al giardino botanico a fianco per cui da anni li riesco ad osservare. Ho detto semicattività perchè sono in un recinto grande come tutto il pendio del monte e compiono vita pressochè autonoma, anche se in genere vengono approvigionati di fieno, specialmente in inverno. Sono presenti 3 daine (quelle in foto), una femmina di capriolo (ferita da piccola, curata e poi lì immessa, molto diffidente, dificile da vedere), un gruppo di mufloni.
Nell'altro pendio del monte ci sono invece una dozzina di cervi: femmine, giovani maschi, piccoli e l'elegante maschio (lui sono riuscita a vederlo solo una volta!!). Una femmina invece è piuttosto confidente e si è addirittura abituata a scendere quando la chiamo (le ho dato anche un nome ormai!!!) per mangiare la mela che butto. Naturalmente resta sempre molto distante e pronta a scappare, ma a volte, forti di mandare avanti lei, altre femmine la seguono. I maschi è difficile, sono più diffidenti.
Non si sa bene il motivo, ma pare che la loro presenza abbia attirato altri cervi perchè in autunno si odono bramiti anche nella valle. Lì la zona è molto boscosa e ampia e confina con l'emilia romagna.
Per Elafo: rileggendo il mio taccuino di osservazioni ho visto che nel 2005 c'era un giovane maschio di daino melanico (se non lo avessi scritto non me ne sarei ricordata, probabilmente è sempre figlio della femmina melanica e del maschio pomellato, visto che lì non hanno altri contatti con altri daini, ma non ne sono sicura al 100%, come invece posso esserlo per le due giovani femmine).
Il sentiero che porta nei pressi dei recinti è di libero accesso, per arrivarci bisogna seguire le indicazioni per il "giardino botanico alpino di pietra corva". Io sono spesso in zona, quindi se venite a fare un giro, fatemi sapere che vi accompagno volentieri!
Grazie, Ciao Vera
************************************************************************ ...non è necessario fare grandi cose per essere speciali: guarda una foglia cadere... [B.DF. wildcolourseyes] - Link
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ELAFO
Utente Senior
Città: Olbia
Prov.: Sassari
Regione: Sardegna
4216 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 14 luglio 2008 : 18:05:58
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Grazie Sottobosco! Un caro saluto!
Alessandro "ELAFO"
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marcospada
Utente Senior
Città: roma
Prov.: Roma
Regione: Lazio
1392 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 14 luglio 2008 : 18:43:44
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Mi piacerebbe sentire il parere di esperti zoologi su questo particolare: i Daini melanici hanno uno specchio caudale poco appariscente o addirittura assente, mentre quelli pomellati lo hanno molto marcato, con bianchi e neri puri. Lo specchio caudale serve ai Daini (come anche a tutti gli ungulati) a tenersi in contatto come branco quando, soprattutto di notte, sono inseguiti da un predatore e devono fuggire compatti tenendosi d'occhio appunto guardando lo specchio anale che e' l'unica cosa visibile al buio. Senza specchio anale tenderebbero a disperdersi nella fuga, allontanandosi dal gruppo e quindi favorendo la selezione da parte del predatore (Lupo, Lince). A questo punto mi chiedo se in assenza di predatori i Daini melanici ploliferano senza problemi, in presenza invece di predatori invece sarebbero forse destinati a soccombere per inadeguatezza del loro adattamento all'ambiente?
Marco Link
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Modificato da - marcospada in data 14 luglio 2008 18:44:34 |
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ELAFO
Utente Senior
Città: Olbia
Prov.: Sassari
Regione: Sardegna
4216 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 14 luglio 2008 : 19:18:08
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| Messaggio originario di marcospada:
Mi piacerebbe sentire il parere di esperti zoologi su questo particolare: i Daini melanici hanno uno specchio caudale poco appariscente o addirittura assente, mentre quelli pomellati lo hanno molto marcato, con bianchi e neri puri. Lo specchio caudale serve ai Daini (come anche a tutti gli ungulati) a tenersi in contatto come branco quando, soprattutto di notte, sono inseguiti da un predatore e devono fuggire compatti tenendosi d'occhio appunto guardando lo specchio anale che e' l'unica cosa visibile al buio. Senza specchio anale tenderebbero a disperdersi nella fuga, allontanandosi dal gruppo e quindi favorendo la selezione da parte del predatore (Lupo, Lince). A questo punto mi chiedo se in assenza di predatori i Daini melanici ploliferano senza problemi, in presenza invece di predatori invece sarebbero forse destinati a soccombere per inadeguatezza del loro adattamento all'ambiente?
Marco Link
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Grazie per questa interessantissima considerazione. Nella zona dove vivo ci sono moltissimi daini melanici (forse, ma è una mia personale considerazione, più dei pomellati).
Saluti!
Alessandro "ELAFO"
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Modificato da - ELAFO in data 14 luglio 2008 19:19:40 |
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pardus
Utente Senior
Città: solaro
Prov.: Milano
Regione: Lombardia
1277 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 15 luglio 2008 : 09:41:58
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Ciao Marco una domanda, sullo specchio anale.......con il manto estivo e' molto meno visibile in quasi tutti i cervidi, considerando questo, la sua funziona di "faro" per il branco viene meno oppure continua ad essere funzionale come il resto dell'anno quando e' molto piu' visibile?
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Modificato da - pardus in data 15 luglio 2008 09:43:53 |
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marcospada
Utente Senior
Città: roma
Prov.: Roma
Regione: Lazio
1392 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 15 luglio 2008 : 14:24:05
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La funzione e' sempre la stessa, d'estate non e' che sia meno visibile, semplicemente con la livrea chiara estiva apelo raso lo specchio anale contrasta di meno rispetto ai mesi invernali quando la livrea e' piu' scura e tendente al bruno col pelo piu' abbondante. Ma lo specchio anale e' sempre bianco e nero in tutte le stagioni.
Marco Link
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Acipenser
Utente Senior
Città: Francoforte sul Meno
Prov.: Estero
Regione: Germany
1668 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 15 luglio 2008 : 22:28:47
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Potete spiegarmi le differenze di colorazione tra mantello pomellato e isabellino? Forse nell'isabellino manca la maculatura? In generale, il solo mantello maculato è il pomellato? Oppure le macchie ci sono anche negli altri mantelli, pur risultando meno evidenti?
Tautò tèni zon kài tethnekós kai egregoròs kai kathèudon kai nèon kai gheraiòn tade gàr metapésonta ekéina ésti kakèina pàlin táuta. Eraclito, Frammenti, 88; Di passaggio, Franco Battiato. |
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ELAFO
Utente Senior
Città: Olbia
Prov.: Sassari
Regione: Sardegna
4216 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 15 luglio 2008 : 22:37:53
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| Messaggio originario di Acipenser:
Potete spiegarmi le differenze di colorazione tra mantello pomellato e isabellino? Forse nell'isabellino manca la maculatura? In generale, il solo mantello maculato è il pomellato? Oppure le macchie ci sono anche negli altri mantelli, pur risultando meno evidenti?
Tautò tèni zon kài tethnekós kai egregoròs kai kathèudon kai nèon kai gheraiòn tade gàr metapésonta ekéina ésti kakèina pàlin táuta. Eraclito, Frammenti, 88; Di passaggio, Franco Battiato.
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Bella domanda.. L'isabellino è un mantello simile al pomellato, ma con tinte particolarmente sbiadite. Secondo me in questo mantello sono visibili le pomellature (anche se meno evidenti rispetto al mantello pomellato vero e proprio). In quello melanico invece non sono visibili (se non qualche macchiolina sul dorso). Forse in questa meravigliosa foto del bravissimo Roberto Cobianchi, si vedono due daini col mantello isabellino (dico forse perchè non ne ho mai visto uno!): Link Ciao!
Alessandro "ELAFO"
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Modificato da - ELAFO in data 15 luglio 2008 22:49:57 |
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Acipenser
Utente Senior
Città: Francoforte sul Meno
Prov.: Estero
Regione: Germany
1668 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 16 luglio 2008 : 15:09:35
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Da quello che dici sarei portato a pensare che il carattere "colore del pelo" dipenda in primo luogo dal carico di eumelanina del pelo; esso si potrebbe quindi considerare come un carattere monogenico con quattro varianti alleliche.
Riporto una tabella che illustra quindi la presunta modalità di trasmissione del carattere; nelle celle della prima colonna e della prima riga sono indicati i genotipi dei gameti, nelle altre celle sono indicati i fenotipi degli individui originati dall'incontro dei gameti:
Immagine: 95,47 KB
Chiaramente la mia è solo un'ipotesi, supportata dall'assenza di colorazioni tendenti al rosso (giusto?) e da schemi ereditari simili proposti per altre specie. Sarebbe bello che qualcuno potesse confermare o smentire, dati allla mano, questo semplice modello.
Tautò tèni zon kài tethnekós kai egregoròs kai kathèudon kai nèon kai gheraiòn tade gàr metapésonta ekéina ésti kakèina pàlin táuta. Eraclito, Frammenti, 88; Di passaggio, Franco Battiato. |
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ELAFO
Utente Senior
Città: Olbia
Prov.: Sassari
Regione: Sardegna
4216 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 16 luglio 2008 : 17:45:35
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| Messaggio originario di Acipenser:
Da quello che dici sarei portato a pensare che il carattere "colore del pelo" dipenda in primo luogo dal carico di eumelanina del pelo; esso si potrebbe quindi considerare come un carattere monogenico con quattro varianti alleliche.
Riporto una tabella che illustra quindi la presunta modalità di trasmissione del carattere; nelle celle della prima colonna e della prima riga sono indicati i genotipi dei gameti, nelle altre celle sono indicati i fenotipi degli individui originati dall'incontro dei gameti:
Immagine: 95,47 KB
Chiaramente la mia è solo un'ipotesi, supportata dall'assenza di colorazioni tendenti al rosso (giusto?) e da schemi ereditari simili proposti per altre specie. Sarebbe bello che qualcuno potesse confermare o smentire, dati allla mano, questo semplice modello.
Tautò tèni zon kài tethnekós kai egregoròs kai kathèudon kai nèon kai gheraiòn tade gàr metapésonta ekéina ésti kakèina pàlin táuta. Eraclito, Frammenti, 88; Di passaggio, Franco Battiato.
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Mi inchino alla tua sapienza. Complimenti davvero
Alessandro "ELAFO"
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marcospada
Utente Senior
Città: roma
Prov.: Roma
Regione: Lazio
1392 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 16 luglio 2008 : 17:58:23
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In ogni caso tutti i Daini non solo italiani ma anche europei sono animali di allevamento inseriti in natura in diverse epoche. L'unica popolazione di Daini veramente selvatica e' quella che vive a Düzlerçami in Turchia (Termessos National Park) vicino ad Antalya e quella ormai ridotta all'osso dell'isola di Rodi, tra l'altro con una variazione piu' piccola, tendente al nanismo, simile a quella estinta in Sardegna. La popolazione italiana piu' antica e' quella della tenuta presidenziale di Castel Porziano (Roma) (documentata dall'XI secolo) e San Rossore (nota dal XIV secolo. Tutte le popolazioni attualmente presenti sul nostro territorio poi vivono o liberi in natura, come nell'appennino emiliano e ligure, o in riserve chiuse come san rossore e castel porziano, ma in totale assenza di predatori, per cui e' difficile dire se il loro adattamento all'ambiente e' piu' o meno positivo. La tendenza e' quella di sovrappopolare una determinata area, con scarsa dispersione territoriale e quindi con la necessita' di una gestione artificiale.
Marco Link
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ELAFO
Utente Senior
Città: Olbia
Prov.: Sassari
Regione: Sardegna
4216 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 16 luglio 2008 : 21:40:34
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| Messaggio originario di marcospada:
In ogni caso tutti i Daini non solo italiani ma anche europei sono animali di allevamento inseriti in natura in diverse epoche. L'unica popolazione di Daini veramente selvatica e' quella che vive a Düzlerçami in Turchia (Termessos National Park) vicino ad Antalya e quella ormai ridotta all'osso dell'isola di Rodi, tra l'altro con una variazione piu' piccola, tendente al nanismo, simile a quella estinta in Sardegna. La popolazione italiana piu' antica e' quella della tenuta presidenziale di Castel Porziano (Roma) (documentata dall'XI secolo) e San Rossore (nota dal XIV secolo. Tutte le popolazioni attualmente presenti sul nostro territorio poi vivono o liberi in natura, come nell'appennino emiliano e ligure, o in riserve chiuse come san rossore e castel porziano, ma in totale assenza di predatori, per cui e' difficile dire se il loro adattamento all'ambiente e' piu' o meno positivo. La tendenza e' quella di sovrappopolare una determinata area, con scarsa dispersione territoriale e quindi con la necessita' di una gestione artificiale.
Marco Link
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Analisi perfetta, come sempre. Ciao!
Alessandro "ELAFO"
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hycanus
Utente V.I.P.
Città: Prato
Prov.: Prato
Regione: Toscana
494 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 16 luglio 2008 : 22:38:40
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| Messaggio originario di marcospada: ...Tutte le popolazioni attualmente presenti sul nostro territorio poi vivono o liberi in natura, come nell'appennino emiliano e ligure, o in riserve chiuse come san rossore e castel porziano, ma in totale assenza di predatori...
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Non sono del tutto d' accordo su questa considerazione...proprio recentemente e' stata trovata la carcassa smembrata di un daino lungo il decorso del fiume Limentra (riserva dell' Acquerino Pistoiese) con una vistosa apertura a livello delle viscere. Tipico comportamento predatorio caratteristico dei lupi, sicuramente presenti in quella zona (ho trovato diversi escrementi attribuibili a canidi in quella zona). E sempre in Acquerino è presente una una discreta popolazione di daini, fra l' altro facilmente individuabili. Non credo quindi che i daini siano "immuni" da eventuali attivita' predatorie (lupi o cani inselvatichiti) Ciao
Luca |
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ELAFO
Utente Senior
Città: Olbia
Prov.: Sassari
Regione: Sardegna
4216 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 16 luglio 2008 : 22:49:33
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| Messaggio originario di hycanus:
| Messaggio originario di marcospada: ...Tutte le popolazioni attualmente presenti sul nostro territorio poi vivono o liberi in natura, come nell'appennino emiliano e ligure, o in riserve chiuse come san rossore e castel porziano, ma in totale assenza di predatori...
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Non sono del tutto d' accordo su questa considerazione...proprio recentemente e' stata trovata la carcassa smembrata di un daino lungo il decorso del fiume Limentra (riserva dell' Acquerino Pistoiese) con una vistosa apertura a livello delle viscere. Tipico comportamento predatorio caratteristico dei lupi, sicuramente presenti in quella zona (ho trovato diversi escrementi attribuibili a canidi in quella zona). E sempre in Acquerino è presente una una discreta popolazione di daini, fra l' altro facilmente individuabili. Non credo quindi che i daini siano "immuni" da eventuali attivita' predatorie (lupi o cani inselvatichiti) Ciao
Luca
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Giusta osservazione la tua. Mi era sfuggito quel passaggio. Anche dalle mie parti sono state rinvenute carcasse di daino sbranate da lupi o da cani selvatici. Per l'esattezza bisognerebbe dire (almeno per la situazione del nostro Appennino Tosco-Emiliano) che i predatori ci sono, ma non riescono a fare la "differenza" data l'alta densità di daini e di altri ungulati.
Alessandro "ELAFO"
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