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ATTENZIONE! Gli Amministratori ed i Moderatori di questa sezione del Forum di Natura Mediterraneo desiderano che l'argomento caccia sia evitato perchè ritengono che Associazioni come il WWF, Legambiente e Lipu, siano molto ben organizzate e coerentemente molto attive su questo argomento.
Inutile dire che siamo completamente in linea con gli ideali di queste associazioni.

Per contribuire alle finalità di salvaguardia che il forum si propone chiediamo inoltre a tutti gli utenti di collaborare con noi affinchè si possa contribuire a diffondere un'etica di approccio all'osservazione della fauna che rechi il minor disturbo possibile agli animali.


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 Ancora una tragedia nel parco
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lolindir
Utente V.I.P.

Città: Abruzzo
Prov.: Chieti

Regione: Abruzzo


193 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 09 maggio 2008 : 13:42:07 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Lecce dei Marsi (AQ), 9 mag - Un esemplare femmina di orso marsicano e' stato trovato morto questa mattina nelle vicinanze di Lecce dei Marsi, localita' in provincia di L'Aquila, situata nella zona di protezione esterna del Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise. Sul posto si stanno recando i Forestali del Coordinamento Territoriale per l'Ambiente del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise per indagare sulle cause del decesso, al momento ancora ignote, e raccogliere ogni elemento utile alla ricostruzione dei fatti.
"E' un fatto drammatico e inconcepibile, anche in relazione ai primi accertamenti che parlano di avvelenamento". A dichiararlo Giuseppe Rossi, presidente del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise. "Non possiamo essere sotto scacco, da parte di alcuni malviventi che sfidano le istituzioni e le popolazioni del Parco", afferma infine il presidente.

ilcerchiodellefate.spaces.live.com

AngelaI
Utente Super


Città: Sant'Elia Fiumerapido (FR) - 03049
Prov.: Frosinone

Regione: Lazio


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Inserito il - 09 maggio 2008 : 15:48:00 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Non vogliamo neanche pensare che si ricominci come lo scorso anno, quarda caso proprio con l'approssimarsi del periodo in cui si portano le mandrie nei pascoli d'altitudine.
Se veramente è un avvelenamento è un fatto drammatico che richiede provvedimenti drastici da parte degli enti preposti.
Quale categoria si sente minacciata dagli orsi? non dovrebbe essere difficile da capire.
Bisogna colpire lì e con misure pesanti. Purtroppo ne pagheranno le conseguenze anche chi non è responsabile.
Ma non si può più attendere!

Angela e Gianni
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valeriocav
Utente V.I.P.

Città: Roma
Prov.: Roma

Regione: Lazio


227 Messaggi
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Inserito il - 09 maggio 2008 : 16:27:44 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Concordo....bisogna agire, subito! Chi sa non deve tacere, assolutamente.
Cosa aspettano le autorità? che questi bastardi ce li ammazzino tutti?
Spero vivamente vengano individuati i responsabili e puniti severamente.




valerio
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lynkos
Con altri occhi


Città: Sant'Eufemia a Maiella
Prov.: Pescara

Regione: Abruzzo


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Inserito il - 09 maggio 2008 : 18:15:17 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Avevo letto le notizie anche altrove. Mi viene un nodo in gola, non solo pensando agli orsi ma anche all'estate a venire. Certo che non sappiamo ancora che era un caso di avvelenamento e forse mi sbaglio di grosso comunque, ma per me "l'orsicidio" e gli incendi dell'anno scorso che hanno devastato i parchi abruzzesi (e non solo) sono in qualche modo figli dello stesso malessere.

Sarah Gregg - Con altri occhi


Sono appassionatamente curiosa, ma il mio desiderio di conoscenza è uno sfizio che perde ogni giustificazione e valore se soddisfarlo significa recare disturbo, danno o distruzione ad ecosistemi ed ai loro abitanti.
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argonauta
Utente Super


Città: Guidonia
Prov.: Roma

Regione: Lazio


6664 Messaggi
Biologia Marina

Inserito il - 09 maggio 2008 : 19:27:01 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di lynkos:

Avevo letto le notizie anche altrove. Mi viene un nodo in gola, non solo pensando agli orsi ma anche all'estate a venire. Certo che non sappiamo ancora che era un caso di avvelenamento e forse mi sbaglio di grosso comunque, ma per me "l'orsicidio" e gli incendi dell'anno scorso che hanno devastato i parchi abruzzesi (e non solo) sono in qualche modo figli dello stesso malessere.

Sarah Gregg - Con altri occhi


Sono appassionatamente curiosa, ma il mio desiderio di conoscenza è uno sfizio che perde ogni giustificazione e valore se soddisfarlo significa recare disturbo, danno o distruzione ad ecosistemi ed ai loro abitanti.


Sarah ho i tuoi stessi timori. Aggiungo se non si persegue duramente chi commette certi crimini, le pie intenzioni non servono anzi mi fanno solo incavolare,

Mario

Volgi gli occhi allo sguardo del tuo cane: puoi affermare che non ha un'anima?
(Victor Hugo)
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argonauta
Utente Super


Città: Guidonia
Prov.: Roma

Regione: Lazio


6664 Messaggi
Biologia Marina

Inserito il - 12 maggio 2008 : 08:52:28 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Fonte: Quotidiano iL CENTRO e BLOG DELL'ORSO BRUNO
Orsa morta, Legambiente: fermare strage

Posted: 11 May 2008 05:16 AM CDT

'Una strage che va fermata. Il ministero dell'Ambiente intervenga e gli enti locali facciano la loro parte''. Lo afferma il responsabile aree protette e territorio di Legambiente, Antonio Nicoletti, in merito al ritrovamento di un orso morto nell'area del Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise dove furono ritrovati morti altri tre esemplari nel settembre scorso. ''E' preoccupante - aggiunge Nicoletti - che dopo i gravi episodi di settembre sia stato fatto ancora troppo poco per impedire la strage di orsi. Ora ci auguriamo che l'esemplare femmina trovato morto oggi non abbia lasciato cuccioli ancora bisognosi di cure ma soprattutto che le istituzioni, a partire dal Ministero dell'Ambiente, intervengano quanto prima per mettere fine a questa insensata mattanza''. ''Gli enti locali, a partire dalla Regione Abruzzo - prosegue Nicoletti - devono fare la loro parte intensificando la vigilanza del territorio perche' la carenza di controlli permette troppo spesso a persone senza scrupoli di agire indisturbate. L'Orso bruno marsicano - conclude Nicoletti - costituisce uno straordinario simbolo di quanto ancora resta integro degli ambienti appenninici centrali e difenderlo significa anche non vanificare gli sforzi fatti fino ad oggi per la conservazione di questa importante specie''.

Tassi: strage degli orsi, metafora della stupidità umana

Posted: 11 May 2008 05:14 AM CDT

L'ennesima notizia di un Orso marsicano rinvenuto morto nella zona del Parco d'Abruzzo non coglie di sorpresa il Gruppo Orso, ma lo raggiunge alla Festa della Primavera di Roma, dove sono in corso seminari e colloqui anche su questo tema, e suscita in tutti i partecipanti allarme e scalpore. Il copione è sempre lo stesso: prima la tegola della notizia drammatica, poi la convinzione (o speranza?) che si tratti di decesso per cause naturali, quindi ridda di ipotesi come veleni o bracconaggio, infine la sequela di proclami indignati e inorriditi.
È già molto che questa volta ci siano state risparmiate (almeno per ora) le taglie e le grandi misure di sicurezza, gli eserciti di guardie in arrivo, le dichiarazioni dei ministri di turno, gli attestati di innocenza e bontà. Lo sfondo resta comunque sempre lo stesso: il Parco lavora bene, tutto si sta risolvendo, state tranquilli, la gente ci vuole bene, ora provvederemo noi. Sarebbe quasi teatro comico, se non si trattasse di una vera tragedia ecologica. Stanchi e nauseati, abbiamo voluto interpellare il Responsabile del Gruppo Orso Franco Tassi, e cioè l'uomo che dal 1969 al 2002 aveva portato il Parco ai massimi livelli internazionali, salvando con il plantigrado anche lupi e foreste, camosci e linci, cervi e caprioli. E promuovendo anche l'ecosviluppo e l'ecoturismo di quella zona, oggi preda della desolazione e della libidine edificatoria. Per una volta, ha accettato di rompere il riserbo, con alcune brevi risposte e dichiarazioni.

Professor Tassi, nel 2001 la situazione dell'Orso marsicano sembrava andare a gonfie vele... Cosa è veramente cambiato?

Bisognerebbe domandarlo ai responsabili della cosiddetta «nuova gestione», che negli ultimi sei anni si sono avvicendati su poltrone e passerelle, con il pieno sostegno di politici e burocrati ministeriali. Il Comitato Parchi ha più volte indicato guasti e rimedi, ma crediamo ormai inutile ripetere le stesse cose a sordi che non vogliono ascoltare. Anche le Organizzazioni sopranazionali sembrano ancora avviluppate nella nebbia lagunare del «tutto va bene»...

Ma ci vuole indicare almeno alcuni punti essenziali da chiarire e risolvere?

Sarebbe necessario che le autorità competenti dicessero finalmente la verità, rispondendo a qualche elementare domanda. Quanti sono davvero gli orsi morti dal 2002 ad oggi? Perché vengono nascoste le vere cifre? Perché ogni volta si inscena la ridicola farsa della morte per cause naturali, di vecchiaia o di gioventù (per l'assalto di un maschio adulto)? Qualcuno crede davvero che una femmina di sei o sette anni, in piena età riproduttiva, muoia di vecchiaia? O pensa che uno di questi animali, ritiratosi nei luoghi più remoti perché moribondo, possa essere ritrovato facilmente?

Insomma, anche lei crede che gli orsi perduti negli anni della «notte del Parco», come dicevano tempo fa alcuni naturalisti stranieri, siano circa una trentina?

Io credo invece, e ho buoni elementi per pensarlo (anche se coloro che sanno tacciono per vergogna, obbligando anche gli altri al silenzio) che siano anche di più. E questo induce a un'altra riflessione tragicomica. Ma come, secondo i grandi esperti gli Orsi marsicani rimasti non erano appena venti o trenta? E per quale miracolo ora continuano a morirne, poco alla volta, molti di più? Un acuto esperto francese ha descritto questo fenomeno come un paradosso tipicamente italiano, definendolo «la moltiplicazione degli orsi»...

Può dirci allora due parole sia sulle vere cause, sia sui possibili rimedi?

Tutto è stato scritto più volte, c'era persino un mio libro abbastanza approfondito, ma oggi introvabile, dal titolo «Orso, vivrai!». Ora a quel punto esclamativo si dovrebbero sostituire non uno, ma parecchi interrogativi. Mi dicono che il Parco ne abbia nascoste decine di copie, probabilmente gettandole a marcire in qualche magazzino. La storia della strage degli orsi in Italia (non solo negli Appennini, ma anche nelle Alpi), se qualcuno la scriverà un giorno, sarà la metafora più illuminante della stupidità umana dei nostri tempi.

Insomma, concludendo, chi sono i veri colpevoli?

In molti musei stranieri dedicati al tema della distruzione dell'ambiente, alla fine del giro il visitatore viene invitato ad aprire un misterioso sportello, dietro al quale individuerà i responsabili. In realtà dietro allo sportello c'è semplicemente un grande specchio, su cui vede riflessa la propria immagine, colta tra lo stupefatto e l'ebete. Ecco, credo che molti di coloro che in questi ultimi anni hanno invaso i media di lezioni apodittiche, proclami autoreferenziali e diagnosi inoppugnabili dovrebbero andare a specchiarsi, aprendo finalmente gli occhi e le circonvoluzioni cerebrali.

(Fonte Comitato Parchi)


Federparchi: risposte rapide da parte degli inquirenti

Posted: 11 May 2008 05:10 AM CDT

'Risposte rapide da parte degli inquirenti'' sull'esemplare di orsa trovata morta nelle vicinanze di Lecce dei Marsi (L'Aquila), nella zona di protezione esterna del Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise ma anche ''sugli episodi precedenti, quando rimasero uccisi Bernardo e la sua famiglia''. Lo chiede Federparchi che in una nota ''esprime sdegno e preoccupazione per questo nuovo, gravissimo attacco, sferrato nella maniera piu' vile nei confronti del Parco e della sua ricchezza piu' importante e rappresentativa''. ''Il reiterarsi di aggressioni come quella di Lecce dei Marsi - afferma Federparchi - non puo' non far pensare a un qualche disegno ordito a danno del Parco, proprio nel momento in cui l'area protetta ha recuperato il suo assetto regolare e ha ripreso a lavorare a pieno regime. Con la certezza che neanche questo episodio vergognoso riuscira' nel suo intento intimidatorio, la Federazione esprime piena solidarieta' verso l'Ente parco e la sua dirigenza''. ''Si rende indispensabile, in questo momento il massimo sostegno al Parco da parte della comunita' locale, degli attori sociali del territorio e di tutte le istituzioni'', conclude Federparchi chiedendo ''condizioni di sorveglianza piu' sicure ed efficaci''.

Orsa morta a Lecce dei Marsi: la posizione del WWF

Posted: 11 May 2008 05:08 AM CDT

Un Orso marsicano ucciso è stato rinvenuto oggi in località Lecce dei Marsi, nella fascia di protezione esterna del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Per il WWF si tratta di un episodio inaccettabile, un ennesimo duro colpo alla popolazione di questo animale. La notizia è ancora più grave perché si tratta di una femmina adulta che sembra essere stata deliberatamente uccisa con veleno, lo stesso che aveva colpito altri due esemplari nell’ottobre scorso. L’Orso marsicano, di cui non restano che 40-45 individui in tutto l’Appennino, è una delle specie più preziose della nostra fauna. Il WWF ricorda che negli ultimi due anni sono stati già uccisi 6 esemplari in alcune aree critiche della stessa regione.

Il WWF chiede a cosa abbiano portato le indagini sulle precedenti uccisioni. Questa pessima notizia, che tra l’altro arriva a pochi giorni dalla Giornata mondiale per la Biodiversità, ci induce a richiedere con forza ancora una volta un presidio serrato e soprattutto coordinato delle forze di polizia investite di questo compito. Solo così sarà possibile concentrare gli sforzi di tutela in quell’area che ormai sappiamo essere particolarmente delicata per l’Orso marsicano e per molte altre specie protette come lupi, aquile, grifoni, spesso vittime di bocconi avvelenati. E’ giunta l’ora che Governo e le istituzioni che hanno la responsabilità della gestione del territorio prendano scelte anche impopolari per permettere di lasciare uno spazio vitale a queste specie e fare in mode che l’Orso marsicano continui a vivere nelle nostre montagne appenniniche.

Oggi la sfida per salvare dall’estinzione l’orso bruno marsicano deve partire da un progetto comune e una strategia condivisa dalle amministrazioni nazionali e locali come dalle comunità locali e dall’intera società civile. La promozione e la ratifica del PATOM, il protocollo d'intesa per la redazione del piano d'azione interregionale sull'orso marsicano, ha contribuito a promuovere questo coordinamento ma si deve in tempi veloci passare dalle parole ai fatti e promuovere, in maniera coordinata tutte quelle azioni locali e necessarie per tutelare il nostro amico orso. L'obiettivo principale deve essere la promozione di una strategia comune che veda coinvolti persone e strumenti per il contrasto del bracconaggio e contrasti quelle modifiche ambientali che stanno riducendo l’habitat dell’orso. Ogni sforzo deve essere compiuto per fermare l’uso di bocconi avvelenati, la caccia illegale, la distruzione di boschi e foreste, il consumo e l’occupazione del territorio necessario a questo mammifero, mitigare i conflitti con le attività umane quali zootecnia e agricoltura, favorire la ricerca ed il monitoraggio degli esemplari per garantirgli risorse e ambienti adatti alla loro sopravvivenza garantendo lo stop a tutte quelle attività eventualmente svolte nelle aree di presenza dell'orso che siano innegabilmente incompatibili con la sopravvivenza di questo magnifico animale a rischio.

L'orsa è morta probabilmente per difendere i suoi cuccioli, ma non si esclude l'avvelenamento

Posted: 11 May 2008 04:44 AM CDT

Si sarebbe sacrificata per difendere i suoi cuccioli dall’attacco di un altro orso. E forse il suo sacrificio non è stato inutile. Sulla carcassa del plantigrado ritrovato morto nel bosco di Lecce nei Marsi venerdì mattina sono stati rinvenuti numerosi segni di aggressione da parte di un altro animale, quasi certamente un orso. L’orsa è stata sottoposta a radiografia per evidenziare lo stato degli organi e dei tessuti muscolari. “Crediamo di sapere al 90 per cento quali sono le cause del decesso”, dichiara il direttore dell’Istituto zooprofilattico di Teramo, Enzo Caporale, “non è stata una morte naturale, ma una morte indotta. Non dovrebbero esserci dubbi, per noi le cause sono chiare”. In merito alle ferite (letale quella al collo) sulla carcassa dell’orsa, deceduta almeno 36 ore prima del ritrovamento da parte di alcuni operai forestali, Caporale ha spiegato che “buchi e ferite si rinvengono sempre in un animale ritrovato in natura, perché i predatori sono all’opera in ogni situazione”. Vicino alla carcassa sono state ritrovate impronte di un altro orso.

LE IPOTESI. Tuttavia, i dubbi non sono stati fugati completamente: non si spiega altrimenti la presenza di vomito, di feci e la bocca serrata, chiari segni di avvelenamento. Solo l’esame tossicologico potrà chiarire con precisione le cause della morte. La prossima settimana sarà eseguito l’esame istologico, un’indagine veterinaria su cuore, polmoni e fegato finalizzato a verificare se l’animale possa essere rimasto avvelenato a causa dell’ingestione di anticrittogamici tipo “disulfan”, utilizzati in agricoltura. “Una cosa, però”, spiega il vicequestore aggiunto del Corpo forestale dello Stato, Luciano Sammarone, “possiamo dire: l’uccisione non è avvenuta con un colpo di arma da fuoco”.

AVVELENAMENTO ED AGGRESSIONE. Non si esclude peraltro la concomitanza di due eventi: l’orsa, cioè, potrebbe essere rimasta vittima di un avvelenamento e quindi attaccata in un momento in cui il suo fisico era fortemente debilitato. Del resto, chi ha avuto l’occasione di assistere alla scena di un’orsa che difende i propri cuccioli riferisce di un animale insuperabile, pericolosissimo anche e soprattutto per gli orsi maschi. E’ sempre la femmina a prevalere e a mettere in fuga l’orso che avesse intenzione di uccidere i cuccioli per farla tornare in calore, pronta all’accoppiamento. Negli USA gli orsi bruni praticano il cosiddetto infanticidio. Un maschio adulto uccide i cuccioli di un altro orso per rendere la femmina sessualmente recettiva.

I CUCCIOLI. L’orsa uccisa a Lecce nei Marsi, nell’ampia zona conosciuta come Fonte Lice, aveva ancora latte (poco) da dare al cucciolo o ai cuccioli (in genere si svezza un orsetto oppure tre difficilmente viene partorita una coppia). Non era latte “giovane” ma di almeno un anno e mezzo prima. Si sospetta che i cuccioli abbiano un’età di un anno ed otto mesi.

LE RICERCHE. Ieri sono stati battuti circa 80 ettari di montagna, che aggiunti ai 25 di venerdì superano ampiamente i 100. Se i cuccioli fossero stati più piccoli sarebbero stati sicuramente ritrovati, vivi o morti. Quindi si presume che siano riusciti ad allontanarsi e a sopravvivere. Il Corpo forestale dello Stato ha utilizzato anche un elicottero. Almeno 20 uomini, tra forestali e Guardie del Parco, hanno perlustrato i boschi. Non sono state trovare carogne avvelenate, bottiglie sospette o animali morti. Nei casi precedenti – l’uccisione di Bernardo, della sua compagna e di un altro orso nell’estate di un anno fa – dopo poche ore fu ritrovata una carcassa avvelenata. In questo caso le ricerche hanno dato esito negativo, anche se continueranno già da questa mattina. Nel verde lussureggiante del Parco si sono visti anche gli uomini del Cites, il nucleo investigativo sul commercio internazionale di fauna protetta. Il sovrintendente Marco Fiori ha affermato che “indagare su questi casi è difficile in quanto è stata ritrovata in un bosco molto fitto e questo limita la ricerca di elementi utili alle indagini”. La Procura ha aperto un’inchesta.

IL PARCO. Il presidente del Parco, Giuseppe Rossi, il direttore Vittorio Ducoli e il comandante regionale della Forestale, Davide De Laurentis (ieri sul posto), auspicano che possa trattarsi di morte per cause naturali. “Non si può comunque abbassare la guardia rispetto agli atti di aggressione alla fauna del parco”, affermano dall’Ente, “ricordando quanto avvenuto nei mesi passati e rispetto alle polemiche sulla tutela delle specie protette”.




Mario

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argonauta
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Biologia Marina

Inserito il - 13 maggio 2008 : 09:04:31 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
fonte BLOG DELL'ORSO BRUNO

Stamattina il Corpo Forestale dello Stato, coordinato dal vice questore Luciano Sammarone, ha ripreso la perlustrazione del territorio dove venerdi mattina e' stata ritrovata l'orsa morta.
Le ricerche effettuate ieri hanno dato esito negativo, e questo scongiura, fino ad ora, l'eventualita' che possano essere rimasti uccisi altri animali.
L'area in cui oggi si concentreranno le ricerche e' 'Colle dei merli', sempre adiacente a quelle gia' battute.
Nella giornata di ieri, in occasione della giornata nazionale 'Voler bene all'Italia', si sono recati sul posto i vertici di Legambiente, con il rappresentante regionale, Angelo Di Metteo e quello nazionale, per le aree protette e territorio, Antonio Nicoletti.
Intanto l'amministrazione comunale di Lecce nei Marsi, tramite il vice sindaco, Enzo Perrotta, ha avanzato l'ipotesi che l'orsa, al termine delle indagini da parte della Procura della Repubblica di Avezzano, possa essere donata al fine di esporla in una sala da allestire appositamente.
«Si tratterebbe di una iniziativa - ha affermato Perrotta - tesa a sensibilizzare le nuove generazioni sulle tematiche della protezione ambientale».

Mah, penso che sarebbe solo l'ennesimo orso impagliato...
Non servono queste iniziative per sensibilizzare i giovani, a parere mio abbastanza sensibili alla causa ambientale. Qui le iniziative da intraprendere sono ben altre e la prima sarebbe quella di separare chi vuole veramente il bene degli orsi da chi invece vede nell'orso solo un modo come un altro per gonfiarsi le tasche. Non voglio un pellegrinaggio al cadavere di un'orsa, ma la consapevolezza che un domani potrò portare al Parco Nazionale i miei figli e dirgli che gli orsi sono ancora fra di noi, vivi e vegeti.



Mario

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valeriocav
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Inserito il - 13 maggio 2008 : 18:20:26 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
vi segnalo l'iniziativa del mio amico Pietro Santucci,eccovi il link

Link

Eccovi quanto mi scrive

Cari amici della natura.
Le ultime notizie sulla morte dell'orsa nel Parco Nazionale d'Abruzzo ci
confortano un pò, pare che dai primi rilievi effettuati all'Istituto
Zooprofillatico di Teramo l'orsa sia morta per soffocamento. Ciò vuol dire
che con molta probabilità è stata uccisa da un maschio adulto che voleva
sbarazzarsi dei cuccioli per accoppiarsi poi con la madre, questo lo si
evince dalle profonde ferite riscontrate sul collo dell'orsa. L'istituto,
comunque darà, secondo le fonti mediatiche, l'ufficialità entro un paio di
giorni e solo dopo che sarà noto l'esame tossicologico.
Speriamo che questa volta l'uccisione del plantigrado sia dovuta solo alla
dura legge della natura e non come spesso accade da parte dell'uomo.
Intanto vi ringrazio tantissimo per i commenti che stanno giungendo sul mio
sito internet Link continuate a mandarli in modo da
poterli divulgare tra qualche giorno anche alle autorità competenti e dire
loro che esiste un popolo sensibile alle problematiche dell'Ente e
soprattutto attento che non succeda mai più ciò che è accaduto nel settembre
2007 con la morte di Bernardo ed altri selvatici.
Grazie di cuore a tutti.
Pietro Santucci.


valerio
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pardus
Utente Senior

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Flora e Fauna

Inserito il - 14 maggio 2008 : 09:54:56 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
sembra incredibile, ma io dico speriamo che sia davvero cosi'..e' mille volte meglio che la natura faccia il suo corso, anche se visto da parte dell'uomo, puo' sembrare crudele, e' giusto che sia cosi'..incrocio le dita, il fatto che un essere umano possa uccidere un animale mi fa estremamente tristezza.
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argonauta
Utente Super


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Prov.: Roma

Regione: Lazio


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Biologia Marina

Inserito il - 14 maggio 2008 : 12:04:01 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di pardus:

sembra incredibile, ma io dico speriamo che sia davvero cosi'..e' mille volte meglio che la natura faccia il suo corso, anche se visto da parte dell'uomo, puo' sembrare crudele, e' giusto che sia cosi'..incrocio le dita, il fatto che un essere umano possa uccidere un animale mi fa estremamente tristezza.


Concordo in pieno.

Mario

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