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Nota! La determinazione degli insetti necessita quasi sempre di un'indicazione geografica e temporale precisa.
Invitiamo quindi gli utenti ad inserire questi dati ogni volta che viene richiesta una determinazione o viene postata una foto di un insetto. I dati forniti dagli utenti ci consentiranno anche di attribuire un valore scientifico alle segnalazioni, contribuendo a migliorare e integrare le attuali conoscenze sulla distribuzione delle specie postate.


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Elbano
Utente Junior

Città: Marciana Marina
Prov.: Livorno

Regione: Toscana


78 Messaggi
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Inserito il - 27 marzo 2008 : 22:43:45 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Da quando m’interesso di lepidotteri ropaloceri, ho notato che questi, mi riferisco agli adulti, seguono un flusso di presenze d’individui volanti che varia non solo in funzione del periodo di sfarfallamento tipico della specie, ma anche d’altre variabili, come ad esempio temperatura dell’aria percentuale di umidità della stessa ,siccità o umidità del suolo ,che non sempre è in relazione all’umidità dell’aria. Per esempio ho notato che nei periodi più caldi dell’estate c’è un drastico calo di farfalle in volo,quasi ci fosse un letargo estivo.
Concludendo, chiedo qualcuno di voi ha fatto o è a conoscenza di studi del genere Presenze/Clima
Si può avere un grafico di ciò.

Grazie
Claudio


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leondap
Utente V.I.P.

Città: Prato


192 Messaggi
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Inserito il - 27 marzo 2008 : 23:07:22 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Caro Claudio

il fenomeno è ben noto, si chiama "estivazione". Avrai visto come molte specie come le Hipparchia e la Argynnis di fatto quasi spariscano in agosto. Questo non è dovuto a due diverse generazioni (come è per esempio il caso di Pieridi e dei macaoni) ma proprio al fatto che nei mesi più secchi queste farfalle sono inattive. In realtà io credo che non lo siano del tutto. Qualche anno fa ho cercato di fare transetti su una collina sopra Firenze e ho visto che la maggior parte delle farfalle stanno sui prati sommitali fino a metà luglio, poi vi spariscono quasi. Se però si percorrono i torrenti seccati (ma ancora umidi) del bosco vi si trovano tantissime specie che in genere sono considerate "di prato".

Ho chiesto a importanti ecologi inglesi, ma mi han detto che non se ne sa poi molto. Sarebbe molto importante invece saperlo perché, se i prati sommitali e i boschi avessero questa funzione complementare, vorrebbe dire che per proteggere bene le farfalle servirebbero ambienti dove sia boschi che prati fossero presenti.

Ciao

Leonardo
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