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ATTENZIONE! A causa dello stato di grave minaccia nel quale si trovano attualmente gli anfibi, dovuta non solo all'alterazione degli habitat, ma anche alle patologie legate alla chitridiomicosi e alla possibilità che appassionati e studiosi di anfibi possano diventare vettori involontari del contagio durante le escursioni, invitiamo tutti gli utenti del forum ad avere particolare cura quando ricercano o fotografano questi animali. Considerata inoltre la delicatezza necessaria nel maneggiare gli anfibi, onde evitare emulazioni da parte di persone inesperte, che potrebbero causare danni agli animali, invitiamo gli utenti a non postare foto di esemplari tenuti in mano. Questo tipo di foto d'ora in poi saranno rimosse. Eventuali foto inerenti studi o indagini scientifiche possono essere postate previa autorizzazione da parte dei moderatori di sezione o degli amministratori.
Grazie a tutti per la collaborazione


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 Euproctus platycephalus: ricercatori torinesi su "Leonardo".
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AlessandroLessa
Utente Junior

Città: Quartu, Flumini
Prov.: Cagliari

Regione: Sardegna


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Inserito il - 24 gennaio 2008 : 10:45:31 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Salve a tutti, con l'amico Mracu mi interesso di questo bellissimo animale e...ieri, mercoledì 24 gennaio '08 è stato trasmesso, su "Leonardo" un servizio su tale animale, a proposito di una ricerca effettuata da un gruppo Torinese di scienziati naturali.
Pare infatti che gli euprotti, come molti altri anfibi italiani, vengano attaccati da un micete, che ne sta causando la morte.

Sapete il nome di tale "fungo"? Qualcuno ha visto la puntata? (purtroppo io ero in facoltà e l'ho persa... )
Qualcuno sa se è possibile scaricare i servizi di leonardo?
Sapete il nome dei ricercatori o quantomeno il nome dell'istituto?
grazie.

_________________________
"Dovete insegnare ai vostri figli quello che noi abbiamo insegnato ai nostri: che la Terra è nostra madre, qualunque cosa succede alla Terra succede anche ai figli della Terra".

Dov'é l'immenso bosco? Scomparso! Che è successo all'aquila? Scomparsa! Così finisce la vita e solo ci rimane di cercare di sopravvivere.

Capo Seattle (1855)

Modificato da - mazzeip in Data 24 gennaio 2008 10:50:24

mazzeip
Moderatore


Città: Rocca di Papa
Prov.: Roma

Regione: Lazio


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Flora e Fauna

Inserito il - 24 gennaio 2008 : 10:53:25 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ti segnalo questa discussione su sanguefreddo.net:
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Euproctus platycephalus: ricercatori torinesi su Paolo Mazzei   Link   Link
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AlessandroLessa
Utente Junior

Città: Quartu, Flumini
Prov.: Cagliari

Regione: Sardegna


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Inserito il - 24 gennaio 2008 : 12:07:51 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie mille...avevo già postato per sicurezza anche su sanguefreddo...

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Fire
Utente Junior


Città: siena


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Inserito il - 24 gennaio 2008 : 14:09:40 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Si io l'ho vista la puntata, davvero molto importante il lavoro di questi ricercatori. Anche se credo che per l'euprotto non ci siano molte speranze di salvarsi. Cmq il fungo patogeno in questione è il Chitridiomicote: uno dei flagelli peggiori nel mondo per tutte le specie di anfibi (tranne pochi isolati ceppi resistenti). In Italia è comparso solo nel2001 ma i dqanni che sta facendo sono incalcolabili e incidono enormemente proprio su quelle popolazioni, che come nel caso dell'euprotto sono rimaste isolate e hanno valori bassi di flusso genico quindi speranze quasi nulle di sviluppare anticorpi validi per tale patologia. Purtroppo anche il quadro fornito dal servizio era desolante, ma il lavoro dei ricercatori è sicuramente prezioso, anch'io vorrei saperne di più.

E' grigia, caro amico, qualunque teoria.
Verde è l'albero d'oro della vita.
[ J.W.Goethe, il Faust ]
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roggah
Utente Senior

Città: Nuoro
Prov.: Nuoro

Regione: Sardegna


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Inserito il - 24 gennaio 2008 : 16:17:55 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Fire:

Anche se credo che per l'euprotto non ci siano molte speranze di salvarsi.


Intendi dire per le popolazioni colpite?

Non sarebbe possibile...che so io...inoculare un vaccino in individui non infetti?
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Giacomo
Utente Senior


Città: Sesto Fiorentino

Regione: Toscana


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Inserito il - 24 gennaio 2008 : 16:43:15 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
In Italia per il momento l'unica specie che muore a causa del fungo è l'ululone dal ventre giallo, ed in particolare quello appenninico (Bombina pachypus). Pare che altre specie, come la rana verde, il rospo comune e svariati urodeli ne siano immuni. In particolare si è visto in alcune salamandre mantenute in cattività, dei cambi di pelle anomali e più frequenti, e non a morti tempestive come avviene nell'ululone, nei rospi ostetricii e nei vari anuri australiani.

Non ho capito se il fungo in questine uccide gli euprotti o se tale urodelo ne è "portatore sano", vi prego di illuminarmi,grazie.



Una persona non dovrebbe mai lasciare tracce così profonde che il vento non le possa cancellare.

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Neomys
Utente Junior

Città: Parma
Prov.: Parma

Regione: Emilia Romagna


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Inserito il - 24 gennaio 2008 : 17:07:11 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Qui potete trovare informazioni sulla Chitridiomicosi

Link

Buona lettura

Franco
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mazzeip
Moderatore


Città: Rocca di Papa
Prov.: Roma

Regione: Lazio


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Flora e Fauna

Inserito il - 24 gennaio 2008 : 17:14:59 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Articles on Batrachochytrium dendrobatidis: the amphibian chytrid

Link



Euproctus platycephalus: ricercatori torinesi su Paolo Mazzei   Link   Link
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AlessandroLessa
Utente Junior

Città: Quartu, Flumini
Prov.: Cagliari

Regione: Sardegna


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Inserito il - 24 gennaio 2008 : 18:13:40 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
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ecco il video incriminato. Trovato dal fido "Grigio".

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Giacomo
Utente Senior


Città: Sesto Fiorentino

Regione: Toscana


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Inserito il - 24 gennaio 2008 : 19:06:07 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Stefano Bovero è un socio della Societas Herpetologica Italica e questo sabato, a Roma, ci sarà una riunione amministrativa. Sperando che sia presente cercherò di parlarci di persona (ora che sò che faccia ha sarà anche più facile), speriamo bene....

In ogni caso non sarà un problema contattarlo via e-mail.


Comunque pare che il malefico funghetto si sia evoluto e che le sue spore possano diffondersi per via aerea e non solo tramite zoospore flagellate dipendenti dall'acqua....



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Modificato da - Giacomo in data 24 gennaio 2008 19:08:08
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AlessandroLessa
Utente Junior

Città: Quartu, Flumini
Prov.: Cagliari

Regione: Sardegna


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Inserito il - 25 gennaio 2008 : 14:30:47 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
sempre buone notizie eh?

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Stefano Doglio
Utente Senior

Città: Roma

Regione: Lazio


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Flora e Fauna

Inserito il - 30 gennaio 2008 : 20:03:06 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
salve, sono uno delle persone che sta lavorando sull'euprotto (anche se io non sono andato in tv). Mi ha incuriosito l'affermazione che il chitridio "si sia evoluto e che le sue spore possano diffondersi per via aerea", potreste essere più specifici? Dove l'avete letto? La cosa mi (ci) sembra _molto_ strana
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Giacomo
Utente Senior


Città: Sesto Fiorentino

Regione: Toscana


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Inserito il - 30 gennaio 2008 : 21:08:33 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Stefano,
potresti spiegarci meglio la situazione per favore? qui siamo tutti molto preoccupati

ho trovato la notizia qua Link

ovviamente un caloroso Benvenuto





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il grigio
Utente V.I.P.

Città: Pavia

Regione: Sardegna


409 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 31 gennaio 2008 : 00:15:41 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Buonasera....
qui si parla invece (spero di aver capito bene data la mia modesta conoscenza dell'inglese) del fatto che dei batteri presenti sulla pelle dell'anfibio inibiscano sto c...o di fungo... Link
é pure presente la citazione di un lavoro fatto su questo specifico aspetto....




I giardini che seguirono le foreste, accompagnarono l'uomo nel deserto.

Ciao
Marco
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Giacomo
Utente Senior


Città: Sesto Fiorentino

Regione: Toscana


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Inserito il - 31 gennaio 2008 : 00:26:42 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di il grigio:

Buonasera....
qui si parla invece (spero di aver capito bene data la mia modesta conoscenza dell'inglese) del fatto che dei batteri presenti sulla pelle dell'anfibio inibiscano sto c...o di fungo... Link
é pure presente la citazione di un lavoro fatto su questo specifico aspetto....



Bravissimo Marco, mi ero dimenticato di postarlo

comunque ci sono un pò di info anche sul sito dell'Amphibian Ark (Link) anche solo per rendersi conto della grandezza del problema....



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stefanobovero
Utente nuovo

Città: torino


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Inserito il - 31 gennaio 2008 : 07:15:17 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Cari amici

Mi chiamo Stefano Bovero e sono il Biologo intervistato da Leonardo.

Assieme ad altri biologi e naturalisti sardi, laziali e piemontesi, abbiamo fondato l'organizzazione no-profit "Zirichiltaggi" Sardinia Wildlife Conservation e stiamo svolgendo ricerche sul tritone sardo da ormai oltre 13 anni.

Nel 2005 abbiamo notato animali visibilmente malati in una stazione dei Sette Fratelli e abbiamo speditoa lcuni campioni di ressuto allo Zoological Institue of london, dove il dr. Trent Garner ha provveduto a eseguire le analisi che hanno confermato le presenza del chitridio.

Vista la gravità della situazione siamo risciti a instaurare una collaborazione tra l'istituto di Londra e la nostra associazione per iniziare una ricerca atta a comprendere l'estensione dell'epidemia in tutta la Sardegna, a capire quali e quante specie di anfibi sianoi a rischio e se esitano specie più sensibili di altre.

Per il momento abbiamo raccolto dati su oltre 18 popolazioni di tritone sardo e su una ventina di altre specie e stiamo aspettando i risultati da Londra.

Posso anticipare che l'epidemia purtroppo non è localizzata solo al Sud e che su Euproctus provoca gravi danni, tra cui la perdita degli dita e, nei casi più gravi anche quella degli arti, senza parlare di tutti i problemi derivanti dalle sostanza prodotte dal micete che vanno in circolo.

Le spore del chitridio possono resitere a lungo fuori dall'acqua e, nel fango secco, che rimane attaccato a scarpe e stivali, o retini. per chìui gli ecursionisti rappresetnamo un valido mezzo di diffusione. le popolazioni infetti sono risultate proprio quelle più vicino a strade e a itinerari turistici.

Vi invito tutti a disinfettare attrezzaturee stivali etc, prima di passare da un sito ad un altro e vi allego il protocollo.

Se conoscete popolazioni di Tritone sardo vi prego di segnalarcelo perchè la chitridiomicosi potrebbe rappresentare(io spero di no), l'ultimo capitolo della storia di E. p. sul nostro pianeta.

Ciao a tutti
Stefano




dr. Stefano Bovero
"Zirichiltaggi" Sardinia Wildlife Conservation
Strada vicinale Filigheddu 62/C -07100 Sassari

tel 348 2473121 fax 011 546809
email:

Allegato: Euproctus platycephalus: ricercatori torinesi su field-hygiene.doc
57,81 KB stefano.bovero@tin.it

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Giacomo
Utente Senior


Città: Sesto Fiorentino

Regione: Toscana


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Inserito il - 31 gennaio 2008 : 20:20:06 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie Stefano, ti ringrazio per essere intervenuto di persona nella discussione

Sul forum ci sono molti naturalisti sardi che avranno certamente voglia di collaborare alla ricerca.

Da parte mia posso contattare degli amici che sono stati più volte in Sardegna ad osservarli e ti fornirò i dati relativi alle stazioni.

Spero si possa trovare una soluzione, prima o poi....







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Stefano Doglio
Utente Senior

Città: Roma

Regione: Lazio


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Flora e Fauna

Inserito il - 01 febbraio 2008 : 14:42:30 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
salve, anche se un po' rapidamente ho letto l'articolo delle spore volanti (è scaricabile gratuitamente) e devo dire che l'ho trovato molto ipotetico e poco convincente, e per ora questa fase resistente non è mai stata osservata (e imho anche da quello che c'è scritto sull'articolo, non mi sembra poi così probabile). Aggiungo a quello che ha scritto Stefano Bovero che noi abbiamo sì trovato animali sofferenti e/o colpiti dal chitridio ma questo non significa automaticamente che l'euprotto sia minacciato di estinzione o comunque gravemente minacciato solo dal fungo... potrebbe anche essere, per dire, che l'euprotto sia colpito in maniera _relativamente_ poco grave, e che magari sia un altro anfibio sardo a subire in maniera molto più grave questo fungo, ma noi ci siamo accorti prima dell'euprotto perché era quello che già studiavamo. Personalmente penso che per l'euprotto ora come ora la minaccia più grave sia la modificazione dell'habitat, e in particolare le captazioni d'acqua per uso agricolo o peggio ancora per un uso turistico tipo i campi da golf... certo che l'arrivo del chitridio su popolazioni già in declino non aiuta certo! Infine: Stefano Bovero è sempre troppo modesto, però credo sia giusto dire che avremo a breve in pubblicazione un articolo su euprotto e chitridio sul Journal of Wildlife Diseases :-)
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