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 L'UOMO E LA NATURA: SCIENZA CULTURA ED ETICA
 La scimmia nuda
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marz
Utente Super

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Inserito il - 17 febbraio 2017 : 18:55:47 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

"La scimmia nuda" è un saggio dell' etologo inglese Desmond Morris, pubblicato nel 1967, il cui testo fu considerato rivoluzionario sotto molti aspetti. Il libro è stato ristampato innumerevoli volte, e, tradotto in 23 lingue, ha venduto oltre 10 milioni di copie in tutto il mondo.

Pur non condividendolo pienamente, ci sono particolarmente affezionato perchè è stato il primo libro "serio" che ho letto sulla teoria evolutiva.

Il saggio, a distanza di 50 anni dalla sua pubblicazione, in alcune parti appare forse un pò superato (come del resto avviene per qualsiasi pubblicazione scientifica che abbia 50 anni). Tuttavia ne consiglierei lo stesso la lettura, sia perchè i temi affrontati sono di grande interesse, sia per lo stile letterario chiaro ed efficace dell' Autore.

In estrema sintesi, Desmond Morris, nel libro sostiene che l'uomo, per quanto cerchi di ignorare l'eredità del passato, rimane essenzialmente un primate, una "scimmia in crisi", che segue nella vita sociale e sessuale i modelli di comportamento fissati dai suoi lontani "antenati".

Fra breve racconterò perchè ne parlo ora, ma forse qualcuno lo ha già intuito.


Giuseppe

Modificato da - marz in Data 17 febbraio 2017 19:10:07

marz
Utente Super

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Inserito il - 17 febbraio 2017 : 20:07:21 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Non so se qualcuno ha visto l' ultimo Festival di Sanremo, terminato da pochi giorni.
Non preoccupatevi per la mia salute mentale , il nesso c'è.

Vi pregherei di vedere questo video di Francesco Gabbani che con la sua interessante e piacevole (secondo i miei gusti) "Occidentali's Karma" ha vinto il Festival.
Dovreste vedere soprattutto la seconda parte del video (ho scelto quello preso direttamente dal Festival).
Link



Giuseppe
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mauriziocaprarigeologo
Moderatore



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Inserito il - 19 febbraio 2017 : 11:55:58 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
ma la mia più grande curiosità sarebbe scoprire se le scimmie immaginano se stesse come "uomini vestiti"
...vai avanti, io ti seguo

maurizio
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“Un géologue est essentiellement un lithoclaste, ou rompeur de pierre…” - D. Dolomieu

“Non crederai a tutte queste sciocchezze, vero Teddy?” - M. Ewing (geofisico e oceanografo) a E. Bullard (geofisico), a proposito della tettonica delle placche (NY, 1966)
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marz
Utente Super

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Inserito il - 19 febbraio 2017 : 20:43:20 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Come ha potuto notare chi ha visto il video, la canzone che ha vinto l' edizione di quest' anno del Festival di Sanremo è chiaramente ispirata a "La scimmia nuda" di Desmond Morris, in particolare per quanto riguarda la coreografia.

Il testo è costituito da un insieme di citazioni colte, che vanno da Shakespeare a Marx, ma anche da questo punto di vista "La scimmia nuda" riveste un ruolo centrale.

Non conosco per niente Gabbani e quindi non so nulla delle sue reali motivazioni. Certamente fare riferimento un libro così discusso ed anticonvenzionale è stata una scelta coraggiosa e decisamente insolita per un Festival nazional-popolare come Sanremo, dove generalmente trionfa la banalità. E direi che gli ha portato fortuna.

Detto questo, il mio interesse per la canzone è un altro e cioè trarne spunto per segnalare l' importanza che la teoria evolutiva venga maggiormente conosciuta al di fuori della ristretta cerchia degli addetti ai lavori.
E cercare di capire insieme con voi perchè questo in Italia non sia avvenuto.



Giuseppe

Modificato da - marz in data 19 febbraio 2017 20:45:50
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elleelle
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Flora e Fauna

Inserito il - 19 febbraio 2017 : 22:11:03 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Sono anche io un grande estimatore di Desmond Morris. Provocatoriamente, dico che "La scimmia nuda" andrebbe adottata come libro da studiare e commentare nelle scuole, insieme alla Divina Commedia e ai Promessi sposi.
Se i ragazzi lo leggessero crescerebbero con meno pregiudizi e se ne avvantaggerebbero molto anche i rapporti tra uomini e donne.

Oltre a "The naked ape" che si dovrebbe tradurre più esattamente con "Lo scimmione nudo" ho apprezzato moltissimo "Animal whatching", tradotto in maniera criminale in italiano come "Questi splendidi animali" e venduto sostanzialmente come libro fotografico. (Illustrati Mondadori)

Mentre ne La scimmia nuda l'autore tira le conclusioni dei suoi ragionamenti, in Animal whatching si limita ad illustrare i moduli di comportamento di molti animali diversi lasciando al lettore il compito di individuare da solo le analogie.

Il bello di questo secondo libro è che le analogie comportamentali non si limitano all'ambito dell'uomo e delle altre scimmie, ma esistono anche con animali tassonomicamente molto diversi da noi.

Ragionando con la forma mentis di Desmond Morris io personalmente ho rilevato moltissime analogie anche con il comportamento di ragni e insetti.

In sostanza, i comportamenti validi per "Stare al mondo", o, più tecnicamente, per avere un buon successo riproduttivo e sopravvivere statisticamente alla selezione naturale, gira gira sono sempre gli stessi.


luigi

Modificato da - elleelle in data 19 febbraio 2017 22:16:05
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marz
Utente Super

Città: Bergamo

Regione: Lombardia


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Inserito il - 20 febbraio 2017 : 20:38:28 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Luigi. Io volevo approfittare dell' occasione per cercare di capire perchè una visione evoluzionista della natura è così scarsamente diffusa in Italia, però hai ragione, forse è opportuno anche parlare un pò dello scimmione nudo .

Io ho un giudizio un pò diverso del tuo.
Quello di Morris è stato il primo libro che ho letto sull' evoluzionismo, mi ha incuriosito tantissimo ed è stato il testo che mi ha spinto ad approfondire le tematiche evoluzioniste. E di ciò gli sono molto grato.

Detto questo, secondo me, il libro in alcune parti è un pò superato. La mia opinione è che Morris sia un etologo di grande levatura, la sua conoscenza dei primati era eccezionale e certamente ha ragione quando dice che determinati comportamenti umani non si spiegherebbero, se non si tenesse conto delle nostre origini.

Tuttavia alcune sue similitudini mi sembrano un pò forzate e soprattutto tende a sottovalutare l' evoluzione culturale, che, a mio avviso, oramai nella nostra specie ha preso decisamente il sopravvento sull' evoluzione biologica.


Giuseppe
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mauriziocaprarigeologo
Moderatore



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Inserito il - 22 febbraio 2017 : 19:06:25 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di marz:

Ciao Luigi. Io volevo approfittare dell' occasione per cercare di capire perchè una visione evoluzionista della natura è così scarsamente diffusa in Italia.

marz, io penso che, come dicevamo a proposito del terremoto come punizione divina un po' di tempo fa, è proprio la prospettiva e la cultura scientifica in senso lato che sono deficitarie in Italia; non so se questo sia particolarmente vero per la teoria evoluzionistica, tu dici? a proposito, hai osservato bene, a riguardo, le immagini che scorrono dietro il bravissimo gabbani mentre canta? ok, si tratta di una canzone, per carità, ma...
Messaggio originario di marz:
Tuttavia alcune sue similitudini mi sembrano un pò forzate e soprattutto tende a sottovalutare l' evoluzione culturale, che, a mio avviso, oramai nella nostra specie ha preso decisamente il sopravvento sull' evoluzione biologica.

su quest'ultima cosa mi è capitato di vedere e ascoltare su youtube questo intervento di Mainardi, tutto sommato interessante (dal min. 26 in poi)

Link

maurizio
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marz
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Inserito il - 22 febbraio 2017 : 22:05:38 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Maurizio. Rispondo brevemente per problemi di carenza di tempo. Poi aspetto la tua replica ed altri interventi e, se non ci sono, appena posso, rispondo più approfonditamente.

Ho preso spunto dalla canzone di Gabbani che ha vinto il Festival di Sanremo proprio per sottolineare quello che tu dici.
Una visione evolutiva della natura è scarsamente diffusa in Italia ed è importante che venga diffusa maggiormente, senza strumentalizzazioni o forzature.
Se una canzone può essere utile per cominciare a far passare determinati concetti od a familiarizzare maggiormente con l' argomento, ben venga.
Ho l' impressione che a volte gli evoluzionisti si auto-ghettizzino . Ed invece è importante andare verso un pubblico più vasto.

Sul secondo punto ho ascoltato l' intervento di Mainardi (solo quello, saltando la prima parte) e lo condivido senz' altro.


Giuseppe
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elleelle
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Flora e Fauna

Inserito il - 23 febbraio 2017 : 15:52:21 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
La scimmia nuda è un po' superato proprio perché l'autore ha voluto dare al libro un taglio largamente divulgativo e in qualche punto sacrifica il rigore, ma nell'insieme lo trovo molto valido.
L'altro libro che ho citato, in questo senso, è più aperto alle interpretazioni.

Quanto alla teoria evoluzionistica, le critiche iniziali che ha subito sono state superate sostanzialmente quando si è sostituito al concetto di "sopravvivenza del più adatto" che mostrava molti punti deboli, il concetto puramente statistico/matematico del "successo riproduttivo" che ammette meccanismi di sopravvivenza alla selezione naturale anche per i meno adatti.

Ormai perfino l'AISO (associazione italiana studi sulle origini) che rappresenta il mondo creazionista ha dovuto accettare il fatto che la selezione naturale esiste ed opera anche nel nostro tempo ed ha dovuto modificare in questo senso la teoria creazionista nel senso che non sarebbero state create direttamente tutte le specie, ma solo alcuni "capostipiti" che poi si sono evoluti e diversificati.

luigi
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elleelle
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Flora e Fauna

Inserito il - 23 febbraio 2017 : 16:06:58 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Quanto all'evoluzione culturale che ha caratterizzato le fasi più recenti dell'evoluzione della nostra specie, non le trovo affatto in contrasto con la teoria della selezione naturale.
Direi piuttosto che si è creata parallelamente una "selezione innaturale", che però usa lo stesso meccanismo del successo riproduttivo.

Un elemento di disturbo della selezione naturale è stata la monogamia, che è assente in quasi tutte le altre scimmie.
La monogamia, forzatura culturale finalizzata a garantire ai figli lunghe cure parentali congiunte da parte dei genitori, ha permesso anche agli individui meno dotati di riprodursi - spesso formando coppie di sottodotati - e per questo molti difetti ereditari che sarebbero stati cancellati statisticamente nel tempo continuano a presentarsi con frequenza praticamente immutata.

Altro elemento di disturbo di cui sei complice tu è stata la medicina, che ha ridotto la mortalità neonatale e quella per malattie, per cui oggi sopravvivono individui deboli o malformati che in natura morirebbero precocemente di stenti o di malattie mortali.

Nonostante tutto mi sembra che il meccanismo sia sempre valido, solo che sono cambiati i fattori di selezione.

Per esempio, un ragazzo forte e sano ha più probabilità di morire in un incidente stradale di un ragazzo mentalmente menomato, per cui a volte si osserva una selezione al contrario.
Patrick De Gaillardon è morto precocemente proprio perché era un individuo superdotato che sapeva fare cose impossibili per i più.



luigi
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ang
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Inserito il - 23 febbraio 2017 : 19:13:54 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di marz:

Una visione evolutiva della natura è scarsamente diffusa in Italia ed è importante che venga diffusa maggiormente, senza strumentalizzazioni o forzature.


credo che il tuo auspicio sia di gran lunga esagerato, visto che qui mancano veramente le basi per qualsiasi discorso appena al di sopra di cani e gatti
sono rimasto scandalizzato poco tempo fa nel vedere che nel libro di scuola di mio figlio (terza elementare) l'Homo sapiens sapiens viene tradotto con "uomo molto sapiente", quindi ignorando il concetto di sottospecie, ma forse ancor di più nel vedere riprodotto (ancora!) il disegno con il cammino dell'evoluzione che porta in linea diretta dallo scimmione all'uomo moderno, più volte stigmatizzato da stephen jay gould, veramente intollerabile
sto cercando di compensare con il bel libro di telmo pievani, sulle tracce degli antenati, che seppure un alcune parti un po' ostico per la sua età, insiste molto sul concetto di cespuglio evolutivo
purtroppo non ho letto il libro di desmond morris e neppure ho visto il video di sanremo, cercherò di rimediare almeno per quest'ultimo, nel frattempo seguo con interesse

ciao

ang



Anche se nessuno di noi sa esattamente dove sta andando o dove andrà a finire.....comunque lascerà la sua indelebile striscia di bava (Beppe/papuina)
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vladim
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Inserito il - 23 febbraio 2017 : 20:27:41 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di elleelle:

....
La monogamia... ha permesso anche agli individui meno dotati di riprodursi - spesso formando coppie di sottodotati - e per questo molti difetti ereditari che sarebbero stati cancellati statisticamente nel tempo continuano a presentarsi con frequenza praticamente immutata.

Altro elemento di disturbo di cui sei complice tu è stata la medicina, che ha ridotto la mortalità neonatale e quella per malattie, per cui oggi sopravvivono individui deboli o malformati che in natura morirebbero precocemente di stenti o di malattie mortali.
....


Un certo Adolf si era messo d'impegno per evitare che ciò accadesse.


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marz
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Inserito il - 23 febbraio 2017 : 20:42:38 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di elleelle:


Un elemento di disturbo della selezione naturale è stata la monogamia, che è assente in quasi tutte le altre scimmie.
La monogamia, forzatura culturale finalizzata a garantire ai figli lunghe cure parentali congiunte da parte dei genitori, ha permesso anche agli individui meno dotati di riprodursi - spesso formando coppie di sottodotati - e per questo molti difetti ereditari che sarebbero stati cancellati statisticamente nel tempo continuano a presentarsi con frequenza praticamente immutata.




Ognuna delle frasi scritte da te, da ang o da Maurizio mi potrebbe portare a lunghi commenti, che spero di riuscire a fare. Dovendo fare una selezione ai temi sviluppati scelgo di rispondere a questo.

Non sono d' accordo con te.
Concordo sul fatto che la monogamia in natura sia un' eccezione piuttosto rara e, premettendo che ho qualche dubbio sul fatto che la nostra sia una specie realmente monogama , ritengo invece che la monogamia (relativa) della nostra specie sia alla base del nostro successo evolutivo o, meglio, una scelta obbligata.

Ed ho anche la convinzione che la monogamia sia stato non solo un fatto culturale, ma che questa scelta abbia per noi anche basi biologiche.

La monogamia era essenziale per la nostra specie per un motivo che anche Morris, se non ricordo male, spiega ne "La scimmia nuda" e cioè la nostra neotenia.

Il neonato è sostanzialmente un feto che continua a svilupparsi fuori dal ventre materno e questo ci differenzia da (quasi) tutti gli altri mammiferi. Normalmente i cuccioli dei mammiferi e dei primati sono autonomi nell' arco di qualche mese o addirittura di qualche settimana.

I cuccioli dell' uomo no. Impariamo a camminare solo verso l' anno di età e soprattutto per anni ed anni i nostri cuccioli sono incapaci di badare a se stessi. Lasciando da parte i "bamboccioni" dei nostri tempi, anche in passato raramente raggiungevamo un' autonomia prima dei 10-12 anni.

Il nostro cervello ha una maturazione lentissima, se paragonata a quella di qualunque altro mammifero e questo è dovuto sostanzialmente ad un problema anatomico. Il canale del parto nella donna e cioè in pratica la conformazione del bacino femminile non potrebbe consentire il passaggio ad un neonato con una testa di dimensioni maggiori. Per cui quello che viene fuori è un feto del tutto incapace di vivere in modo autonomo, con un sistema nervoso non completamente sviluppato.

La lenta maturazione del cervello ha ovviamente tutta una serie di svantaggi pratici, fra cui il fatto che raggiungiamo solo dopo molti anni una certa autonomia, ma ha anche un vantaggio che si è rilevato fondamentale. La lunga fase di apprendimento in un cervello in fase di maturazione ha fatto sì che noi siamo in grado di immagazzinare ed elaborare esperienze in un modo inimmaginabile per qualunque altro mammifero. Ed è stata alla base del nostro successo evolutivo.

Ma ha richiesto inevitabilmente per la nostra specie lunghissime cure parentali, che di fatto ci hanno obbligati alla monogamia (relativa).




Giuseppe

Modificato da - marz in data 23 febbraio 2017 21:27:54
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mauriziocaprarigeologo
Moderatore



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Inserito il - 23 febbraio 2017 : 20:55:55 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di ang:
ma forse ancor di più nel vedere riprodotto (ancora!) il disegno con il cammino dell'evoluzione che porta in linea diretta dallo scimmione all'uomo moderno, più volte stigmatizzato da stephen jay gould, veramente intollerabile


proprio a questo tipo di messaggio mi riferivo quando invitavo ad osservare bene le immagini che scorrevano alle spalle del bravo Gabbani

Messaggio originario di ang:
sto cercando di compensare con il bel libro di telmo pievani, sulle tracce degli antenati, che seppure un alcune parti un po' ostico per la sua età, insiste molto sul concetto di cespuglio evolutivo



una buona sintesi molto didattica di questo concetto base è contenuta in questo video Link

nel quale però si dice più volte una cosa che, a mio parere, appare contraddittoria, e che non mi ha mai convinto, non so, magari mi sbaglio...,ascoltate il video da 1:00:00 a 1:09:00

maurizio
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elleelle
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Flora e Fauna

Inserito il - 24 febbraio 2017 : 13:10:29 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Caro Marz, non mi pare che tu sia in disaccordo con me. O almeno io mi sento in accordo con te.

Le motivazioni per la nostra scelta almeno formalmente monogama (le eccezioni sono legate proprio al fatto che la sentiamo intimamente un po' innaturale) sono quelle che hai detto tu e che Desmond Morris tratta dettagliatamente.

La neotenia prolungata e quasi permanente (anche io a 70 anni suonati mi sento neotenico quando vado a osservare insetti e ragni) ci permette di formare e caricare al meglio di dati il nostro potente cervello, cosa che non si potrebbe fare se diventassimo adulti in 1-2 anni.

Questo è stato sicuramente un vantaggio evolutivo per la nostra specie.
Io osservavo semplicemente che il rovescio della medaglia è la nostra fragilità fisica e la nostra scarsa resistenza alle malattie. Cosa che non avverrebbe in un ambiente meno protettivo.

Di fatto noi abbiamo pagato la nostra potenza mentale e la nostra forza sociale portandoci dietro malattie e malformazioni che nel regno animale classico dove vige la selezione naturale probabilmente sarebbero scomparse.

L'esclusione della nostra specie dai meccanismi classici della selezione naturale si è accentuata negli ultimi secoli, col progredire della scienza e anche della complessità della società.
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Albisn
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Flora e Fauna

Inserito il - 24 febbraio 2017 : 15:14:10 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Tutto molto interessante.

Anche il video segnalato da segnalato da Maurizio Caprari con Mainardi ed altri.

Ho sempre pensato che la forza dell'uomo fosse nel cervello e non nei muscoli. Qui ne ho una conferma, direi, su base evolutuiva.

E forse è più corretto pensare che la forza dell'uomo sta in una specie di intelligenza collettiva, basata sull'apprendimento e sullo scambio delle esperienze, cioè la cultura. Questa però è un arma tanto potente quanto "da maneggiare con cautela", cosa che pochi fanno.

Abche per questo le conoscenze sull'evoluzionismo e la scienza in generale stentano a diffondersi.

Saluti e grazie
Alberto

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marz
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Inserito il - 24 febbraio 2017 : 18:51:12 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Sono contento che ci sia un consenso di massima a quanto ho sostenuto. Mi piacerebbe anche cercare di dimostrarlo, ma mi ci vuole un pò di tempo.

Per il momento mi limito ad una battuta (che non è poi tanto una battuta): la nostra specie è poligama per vocazione e monogama per necessità .

Ma soprattutto volevo segnalare che Desmond Morris ha addirittura commentato ed in termini molto lusinghieri la canzone di Gabbani. Come si legge in quest' intervista, pubblicata oggi su "La Repubblica", l' etologo di Oxford ha fatto l'elogio di Occidentali' Karma.

Link



Giuseppe

Modificato da - marz in data 24 febbraio 2017 18:55:43
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elleelle
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Flora e Fauna

Inserito il - 25 febbraio 2017 : 00:32:18 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Sono contento per lui.
A quasi 90 anni è ancora attento alle questioni di attualità.
E' un appassionato di calcio e una volta commentò, insieme al suo amico e quasi coetaneo David Attemborough, che loro "erano ai tempi supplementari" ....
E' una persona che ha avuto una vita intensa.
E' anche un apprezzato pittore surrealista.

luigi

Modificato da - elleelle in data 25 febbraio 2017 00:33:36
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marz
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Inserito il - 25 febbraio 2017 : 11:46:26 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Luigi. Ti rispondo un pò più dettagliatamente. A me pare che la mia visione evolutiva sia molto diversa dalla tua.
Io sostengo tesi del tutto diverse dalle tue e cioè, ad esempio:

1) la monogamia per la nostra specie non è una forzatura culturale, ma ha basi biologiche adattative. E, parlare di "coppie di sottodotati" provocati dalla monogamia è una visione ottocentesca dell' evoluzione, superata persino sul piano biologico, che oltre tutto disturba parecchio chi si accosta per la prima volta a queste tematiche. Non siamo mica l' unica specie monogama. Per fare un esempio, anche le volpi sono monogame. Come tutte le cose in biologia, la monogamia presenta vantaggi e svantaggi e per l' uomo direi che, tutto sommato, i vantaggi sono stati di gran lunga superiori agli svantaggi.

2) Non si può vedere la capacità evolutiva esclusivamente in funzione della forza fisica. Non ha nessun senso e noi ne siamo la dimostrazione pratica.
Su quest' ultimo punto citerei addirittura Darwin che (parlando dell' uomo) scriveva, nel lontano 1871, "Dovremmo tuttavia tenere presente che un animale dotato di grandi dimensioni, forza e ferocia e che, come il gorilla, si potrebbe difendere da tutti i nemici, forse non sarebbe potuto divenire socievole; ciò avrebbe ostacolato efficacemente l’acquisizione di poteri intellettivi superiori, come la simpatia e l’amore verso i suoi compagni. Perciò potrebbe essere stato un immenso vantaggio per l’uomo essere derivato da qualche creatura comparativamente debole."

Cioè, quella che apparentemente era una nostra debolezza, in realtà è diventata la nostra forza. E' un pò come il discorso della maturazione del cervello. Il fatto che nasciamo con un cervello non completamente sviluppato che apparentemente è uno svantaggio (e di fatto lo è), in realtà è diventato il fattore biologico alla base della nostra crescita evolutiva.
E, lo stesso, quella che è la nostra fragilità fisica, ci ha costretto ad unire le nostre forze. Probabilmente, se avessimo avuto zanne, artigli e quant' altro non avremmo avuto bisogno di socializzare e non saremmo arrivati dove siamo arrivati.




Giuseppe
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elleelle
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Flora e Fauna

Inserito il - 25 febbraio 2017 : 15:09:02 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Forse è meglio chiarirci.

Non entro nel merito se la nostra monogamia acquisita sia un vantaggio o uno svantaggio in termini di successo evolutivo.
Noi, evidentemente, siamo una specie di grande successo, se stiamo invadendo e saturando il nostro pianeta.

La mia riflessione era diversa; la monogamia elimina uno dei fattori di selezione presenti nella natura, cioè la competizione per la conquista del partner.
In una specie che usa la poligamia, (harem, elite di maschi dominanti) oppure in cui si riproduce solo la coppia alfa, gli individui più piccoli, più deboli, meno coraggiosi, meno intelligenti, meno sani ecc.... finiscono tagliati fuori dal processo riproduttivo, per cui il loro DNA difettoso muore con loro.

Nella nostra società, invece, solo gli individui spaiati non si riproducono, oppure quelli che si autoescludono.
Una situazione del genere esiste anche in natura.
Pinguini, colombi migratori, sciacalli tendono ad accoppiarsi tutti, sia i migliori che i peggiori.
Loro però hanno altri fattori di selezione: la fame, la predazione ecc...., mentre noi non abbiamo neanche quelli.

In sostanza, la nostra specie sta avendo un successo riproduttivo enorme, proprio perché la scienza e l'organizzazione sociale hanno eliminato via via quasi tutti i fattori di selezione, che erano anche fattori di contenimento della crescita numerica.
Stiamo crescendo a dismisura, ma cresciamo tutti: belli, brutti, forti, deboli, sani, malaticci, coraggiosi, vigliacchi, intelligenti, stupidi, egoisti, altruisti ecc.... senza più selezione.
Ormai della nostra specie non si butta via niente.

Questo, casualmente, può essere una fortuna.
Probabilmente, solo qualche secolo fa, Stephen Hauking sarebbe morto prematuramente o comunque avrebbe avuto una vita difficile e non sarebbe diventato uno scienziato. Analogamente Van Gogh sarebbe finito male.
Questa sono eccezioni che derivano dal fatto che nella nostra società l'intelligenza pesa più di tutto il resto.
Resta il fatto che, statisticamente, si tratta di carenze nel processo di selezione naturale.

luigi

Modificato da - elleelle in data 25 febbraio 2017 15:18:07
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gabrif
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Flora e Fauna

Inserito il - 25 febbraio 2017 : 18:47:57 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Il mio commento alla Scimmia Nuda? E' figlia degli anni '60: dei bei tempi.
Cinquanta anni dopo,se continua così secondo me sarà il caso di fare i conti piuttosto col Rettile senza Squame. Ci portiamo dentro anche lui, ed è decisamente un tipo meno alla mano.

G.










Nulla è piccolo in Natura. (George Perkins Marsh (1801-1882))
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