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ATTENZIONE! Poiché la manipolazione dei rettili è potenzialmente dannosa e sempre causa di stress agli animali, soprattutto se operata da persone inesperte, invitiamo tutti gli utenti di questa sezione a non postare foto di esemplari 'maneggiati'. Questo tipo di foto d'ora in poi saranno rimosse.
Eventuali foto inerenti studi o indagini scientifiche possono essere postate previa autorizzazione da parte dei moderatori di sezione o degli amministratori.
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 Continua l'invasione di Trachemys scripta !!!!!  Specie aliena Specie aliena
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Econo
Utente Senior

Città: Trieste
Prov.: Trieste

Regione: Friuli-Venezia Giulia


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Inserito il - 07 aprile 2016 : 22:14:17 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Sempre ai laghetti delle Noghere, Muggia-Trieste, noto nuovamente un gran numero di questi esemplari fotografati ieri con grande curiosità, facendo il giro dei laghetti ne avrò contate almeno una settantina in varie postazioni, ovviamente ce ne saranno molte di più, non è che fra un po' si mangeranno tra di loro, se non lo fanno già.!!!!!

Voi che ne dite ????


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Continua l''invasione di Trachemys scripta !!!!!
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Continua l''invasione di Trachemys scripta !!!!!
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Continua l''invasione di Trachemys scripta !!!!!
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Continua l''invasione di Trachemys scripta !!!!!
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Continua l''invasione di Trachemys scripta !!!!!
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Continua l''invasione di Trachemys scripta !!!!!
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Modificato da - vladim in Data 08 aprile 2016 08:11:55

Econo
Utente Senior

Città: Trieste
Prov.: Trieste

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Inserito il - 07 aprile 2016 : 22:20:00 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

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Continua l''invasione di Trachemys scripta !!!!!
150,47 KB

Klimesch Stefano
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Barbaxx
Moderatore


Città: Bolzano
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Regione: Trentino - Alto Adige


6012 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 07 aprile 2016 : 23:20:14 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Belle foto e problema preoccupante, anche perché quel sito è indicato in bibliografia come molto importante per gli anfibi, ed ospita un paio di specie molto rare in Italia: la raganella centroeuropea e la rana ridibunda (indigena, e non importata).

Come moderatore, però, mi toccherà di spostare la discussione nel forum "Rettili", più adatto a trattare il tema delle testuggini.
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Econo
Utente Senior

Città: Trieste
Prov.: Trieste

Regione: Friuli-Venezia Giulia


1834 Messaggi
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Inserito il - 08 aprile 2016 : 07:42:28 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie Barbaxx, infatti ero indeciso se anfibi o rettili!!!

Stefano.k

Klimesch Stefano
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iperione
Utente Senior

Città: Cremona


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Inserito il - 08 aprile 2016 : 09:10:15 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Credo che ormai il quadro normativo sia favorevole alla realizzazione di interventi di "eradicazione" degli esotici dagli ambienti naturali. Per quanto riguarda le testuggini esotiche (ma, in generale, per tuttele specie aliene) le iniziative però scarseggiano: sarà perchè per l' "opinione pubblica" si tratta di decisioni impopolari? Del resto è sempre "l' opinione pubblica" a determinare la diffusione delle trachemys come pet, ed a causare poi il rilascio in natura dei "mostriciattoli", una volta cresciuti e divenuti ingombranti e puzzolenti.
Secondo me abbiamo un enorme problema di educazione...

ciao

Iperione
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stefanovet1958
Utente Super


Città: Capocavallo di Corciano
Prov.: Perugia

Regione: Umbria


8074 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 08 aprile 2016 : 11:07:17 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di iperione:

Credo che ormai il quadro normativo sia favorevole alla realizzazione di interventi di "eradicazione" degli esotici dagli ambienti naturali. Per quanto riguarda le testuggini esotiche (ma, in generale, per tuttele specie aliene) le iniziative però scarseggiano: sarà perchè per l' "opinione pubblica" si tratta di decisioni impopolari? Del resto è sempre "l' opinione pubblica" a determinare la diffusione delle trachemys come pet, ed a causare poi il rilascio in natura dei "mostriciattoli", una volta cresciuti e divenuti ingombranti e puzzolenti.
Secondo me abbiamo un enorme problema di educazione...


ma siamo sicuri che "l'eradicazione" delle ormai naturalizzate Trachemis sia una priorità?? il danno ecologico che causano è praticamente nullo....

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gomphus
Moderatore


Città: Milano
Prov.: Milano

Regione: Lombardia


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Inserito il - 08 aprile 2016 : 11:19:20 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di stefanovet1958:

ma siamo sicuri che "l'eradicazione" delle ormai naturalizzate Trachemis sia una priorità?? il danno ecologico che causano è praticamente nullo....

su questo, per quanto riguarda sia gli invertebrati acquatici, sia la vegetazione sommersa di cui molte specie (ad es. libellule) hanno bisogno per l'ovideposizione, ho i miei ragionevoli dubbi ... per quanto riguarda anfibi e altri rettili, in particolare le Emys dove ancora presenti, ovviamente non mi esprimo data la mia manifesta incompetenza

maurizio

quando l'ultimo albero sarà stato abbattuto,
l'ultimo fiume avvelenato, l'ultimo pesce pescato,
allora ci accorgeremo che il denaro non si può mangiare

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stefanovet1958
Utente Super


Città: Capocavallo di Corciano
Prov.: Perugia

Regione: Umbria


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Flora e Fauna

Inserito il - 08 aprile 2016 : 11:44:58 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di gomphus:

Messaggio originario di stefanovet1958:

ma siamo sicuri che "l'eradicazione" delle ormai naturalizzate Trachemis sia una priorità?? il danno ecologico che causano è praticamente nullo....

su questo, per quanto riguarda sia gli invertebrati acquatici, sia la vegetazione sommersa di cui molte specie (ad es. libellule) hanno bisogno per l'ovideposizione, ho i miei ragionevoli dubbi ... per quanto riguarda anfibi e altri rettili, in particolare le Emys dove ancora presenti, ovviamente non mi esprimo data la mia manifesta incompetenza


Qualsiasi organismo vivente , per forza di cose , entra in una qualche competizione con altre forme, animali o /e vegetali con le quali divide lo spazio vitale. Le Trachemis in questione, sono cacciatrici di insetti e piccoli vertebrati, solo nelle fasi giovanili, mentre gli adulti, sono pessimi predatori ( a differenza delle nostre Emys ).Sia chiaro, che anche per me queste specie non dovrebbero essere lì, come non dovrebbero essere lanciati, fagiani, pernici, minilepri, cinghiali, trote iridee, amur, siluri, persici trota e chi più ne ha, più ne metta, ma credo che ormai l'eradicazione di questa specie, comporti costi così elevati, che non sarebbero giustificati dall'effettivo danno ambientale che comportano.... Come è falsa letteratura quella che vorrebbe la specie americana, come principale causa del declino delle popolazioni nostrane di Emys

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iperione
Utente Senior

Città: Cremona


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Inserito il - 08 aprile 2016 : 15:41:35 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Siamo d'accordo sul fatto che le testuggini esotiche non dovrebbero essere lì; il motivo non credo sia solo una questione teorica, ma anche la perturbazione "artificiale" che esse causano all'ecosostema di cui costituiscono elementi estranei, coevoluti con contesti diversi da quelli in cui ora si trovano. Se poi vogliamo individuare gli alieni più dannosi da noi, concordo sul fatto che ce ne siano altri ai vertici della classifica. Nel caso delle Trachemys, ed a differenza di quanto riguarda molti dei nostri alieni e, fra di essi, anche quelli citati da Stefano, è decisamente semplice, dal punto di vista tecnico, intervenire per il loro controllo (sulla possibilità dell'eradicazione totale sono meno convinto, ma credo si possa ridurre le popolazioni in modo molto cospicuo). Tutti conosciamo pozze dove esse si concentrano (magari perché lì vengono regolarmente immesse ed in diversi casi arrivano anche a riprodursi) e da dove poi si diffondono nel territorio circostante. Monitorare questi habitat e prelevare le testuggini alloctone non costituirebbe un grosso intervento (pensiamo invece alla rilevanza economica delle campagne di controllo finora eseguite sulla nutria, peraltro con risultati effimeri e, nel complesso, vicini allo zero).
Contrastare gli effetti delle immissioni diffuse sarebbe certamente più difficile, anche se credo che le Trachemys facciano il maggior danno proprio dove sono concentrate (e dove però sono relativamente facili da asportare).
Credo che sarebbe senz'altro più etico, efficace ed opportuno intervenire a monte, impedendo con i mezzi adeguati la vendita delle Trachemys (o, per lo meno, consentire la vendita di sole testuggini adulte, evitando così il diffusissimo fenomeno dei rilasci che avvengono quando le bestiole crescono ed i possessori non riescono più a gestirle).

ciao

Iperione
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Econo
Utente Senior

Città: Trieste
Prov.: Trieste

Regione: Friuli-Venezia Giulia


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Inserito il - 08 aprile 2016 : 17:52:46 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ho acceso questa discussione non essendo molto preparato in materia, ma stò imparando molte cose dai vostri commenti. Per curiosità mi sapreste dire quanto possono resistere fuori dall'acqua questi esemplari????

Stefano.k

Klimesch Stefano
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stefanovet1958
Utente Super


Città: Capocavallo di Corciano
Prov.: Perugia

Regione: Umbria


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Flora e Fauna

Inserito il - 08 aprile 2016 : 21:25:01 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
..comunque, smettiamola di chiamarli "alieni" perché non sono originari di Galassie sconosciute... la Trachemys (insieme alla Nutria, al Fagiano, al Persico Trota, allo Scoiattolo grigio, al Parrocchetto dal collare e ad altre decine di specie), fino a prova contraria è una specie naturalizzata, che si riproduce da svariati decenni .....è un problema irrisorio per l'ambiente italiano, direi infinitesimale, rispetto a una specie come il cinghiale, che, ritenuto "non alieno" sta devastando la biodiversità della Penisola... ecco, se dobbiamo ridimensionare la consistenza numerica di una specie, dovremo concentrarci su questa.....


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iperione
Utente Senior

Città: Cremona


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Inserito il - 09 aprile 2016 : 00:59:32 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Econo: in caso di necessità, le testuggini palustri possono stare parecchi giorni fuori dall'acqua (conosco persone che allevano da anni le Trachemys in giardino e che le mettono in acqua praticamente solo per nutrirle...) e sono in grado di compiere discreti spostamenti in terraferma.


Stefanovet58: buona parte della nostra fauna, almeno nelle parti più antropizzate del nostro paese (ma non solo lì) è sottoposta a "politiche" gestionali attive o, più spesso, inconsapevoli ed involontarie; io non credo che queste ultime siano sempre da accettare con fatalismo, anche perché questo atteggiamento ha finito con l'incentivarle ed ha comportato lo stravolgendo in breve tempo di alcuni habitat.
Le immissioni di specie alloctone sfuggono ad ogni controllo e ad ogni limitazione, e nel nostro tempo si verificano ad un ritmo esponenziale, sommando e potenziando così il loro effetto di perturbazione degli ambienti ricettivi; se prendiamo il caso del bacino idrografico padano, e pigliamo ad esempio la composizione dell'ittiofauna e della malacofauna, vediamo che sono completamente stravolte rispetto al loro assetto di qualche decennio fa, con la quasi totale scomparsa delle componenti autoctone.

Viceversa, gli interventi "attivi" sulla fauna si compiono generalmente sulla base di disposizioni normative e di considerazioni (purtroppo non sempre corrette) su un bilancio costi-benefici che questi interventi comportano.

Per quanto riguarda il cinghiale è già previsto il "selecontrollo", che porta ogni anno all'abbattimento "non venatorio" (cioè attuato al di fuori della caccia vera e propria, che fa peraltro le sue "vittime") di migliaia e migliaia di capi. Ciononostante, le popolazioni di cinghiale rimangono sempre floride, perché il "controllo" non è certo attuato in modo di eradicare, nemmeno localmente, la specie.
Credo sarà piuttosto difficile convincere la categoria incaricata di occuparsi dei cinghiali ad eliminarli dalla circolazione (o a non immetterli dove accidentalmente, in quel momento, non ci sono).

Non condivido l'idea di considerare irrisorio l'impatto delle specie aliene che hai citato; nel caso in questione, la sovrapposizione, almeno parziale, della nicchia ecologica di Emys e Trachemys rende comunque inopportuna, da noi, la presenza della seconda, almeno nei siti dove esse convivono e nell'areale potenziale della Emys.
Il solo fatto che le popolazioni delle Testuggini alloctone vengono continuamente rimpolpate da continue immissioni le sottrae alla selezione naturale e le mette in "concorrenza sleale" con le altre componenti biologiche degli ambienti in cui si insediano.
Se si decidesse di agire, gli interventi di controllo delle Trachemys non sarebbero ormai un problema dal punto di vista normativo ed avrebbero costi relativamente contenuti e buone possibilità di riuscita almeno su scala locale, ripulendo dalla loro non ininfluente presenza almeno alcuni ambienti più "delicati".
Se poi devo concordare sul fatto che le Trachemys non sono il male assoluto nè si annoverano fra i primi problemi dei nostri ambienti, lo faccio ben volentieri.
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Econo
Utente Senior

Città: Trieste
Prov.: Trieste

Regione: Friuli-Venezia Giulia


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Inserito il - 09 aprile 2016 : 10:19:34 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie Iperione per la risposta, oltre ai vostri preziosi commenti ho fatto delle ricerche sulle caratteristiche principali di questi esemplari, ho scoperto molte cose che non sapevo, che rigurda la provenienza, alimentazione ecc...
Seguo con molto interesse le discussioni e vi ringrazio nuovamente per i vostri interventi!!!

Stefano.k

Klimesch Stefano

Modificato da - Econo in data 09 aprile 2016 10:21:52
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marz
Utente Super

Città: Bergamo

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Inserito il - 09 aprile 2016 : 14:31:57 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Condivido in linea di massima le opinioni espresse da iperione e, più in generale, l’ andamento della discussione.

Ricordo anni fa quando parlare di questo argomento creava polemiche assurde che impedivano un sereno svolgimento della discussione. Da questo punto di vista si sono fatti progressi notevoli (sperando di non essere prontamente smentito ).

In altre discussioni sulle specie aliene ho sostenuto che, pur comprendendo il punto di vista animalista, non lo condividevo per niente. E forse in Italia, sia pure con la solita lentezza e le solite ambiguità, si comincia a comprendere il pericolo rappresentato dalle specie aliene per la sopravvivenza delle specie autoctone (non so se è vero che in Italia è così od è solo una speranza, ma nel forum adesso è così).

Detto questo, c’è un punto su cui, a prescindere dalle diverse posizioni, si dovrebbe essere tutti d’ accordo e cioè quello di lavorare seriamente sulla prevenzione del fenomeno.

Nel caso specifico, lavorare sulla prevenzione vuol dire semplicemente vietare in Italia la commercializzazione e la vendita di Trachemys scripta (a dire il vero, non so se è ancora di libera vendita).

E qui, stranamente, cominciano le ambiguità e si scatena il famigerato “benaltrismo”, cioè il sostenere che, sì, il problema c’è, ma i problemi seri sono “ben altri”.

Nessuno sostiene che l’ invasività delle specie aliene sia l’ unico problema ambientale. Sappiamo bene che ce ne sono anche altri. Ma quello delle specie aliene è un problema importante; è considerato, in assoluto la seconda causa di perdità di biodiversità nel nostro pianeta e va affrontato seriamente.

Tra l’ altro, nel caso specifico, credo che le Trachemys scripta siano inserite nell’ elenco mondiale delle 100 specie più invasive.



Giuseppe
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iperione
Utente Senior

Città: Cremona


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Inserito il - 09 aprile 2016 : 15:49:45 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di marz:

...Nel caso specifico, lavorare sulla prevenzione vuol dire semplicemente vietare in Italia la commercializzazione e la vendita di Trachemys scripta (a dire il vero, non so se è ancora di libera vendita)...


Spero di dare una informazione aggiornata, ma per quel che ne so io è stata inserita in CITES, vietandone il libero commercio, la Trachemys scripta elegans (la sottospecie detta "orecchie rosse", quella cioè di origine americana ma oggetto di intenso commercio in tutto il mondo grazie alla sua rusticità ed alla facilità ed economicità del suo allevamento industriale).
E' stata immediatamente sostituita, nei negozi di animali, dalla T. scripta scripta (la sottospecie detta "orecchie gialle") un po' meno rustica ed invasiva, ma ormai quasi altrettanto diffusa anche in natura (dove però non so se ci siano prove della sua acclimatazione da noi; ci sono però in giro dei probabili fenotipi attribuibili ad "ibridi" fra le due sottospecie).
Dopo la sparizione delle orecchie rosse dal commercio ufficiale, sono comparse nei negozi anche altre specie di libera vendita, come ad esempio le Graptemys.
Premesso che le Trachemys "orecchie" rosse erano quelle di più facile adattamento in natura, anche tutte le altre testuggini palustri seguono lo stesso destino, cioè, dopo essere state acquistate da neonate, ed essendo specie parecchio longeve, vengono in molti casi liberate quando i bambini crescono o quando ci si stufa di accudire le loro poco gradevoli vaschette.
Risultato: la maggior parte finiscono comunque in natura, dove nella migliore (!) delle ipotesi muoiono di stenti, oppure si insediano in ambienti dove c'entrano come cavoli a merenda.
Per questo dicevo che, se è difficile che venga proibito completamente il commercio di testuggini acquatiche (e probabilmente ciò farebbe la fortuna dei soliti trafficanti abusivi pronti a soddisfare la domanda del mercato...), si potrebbe almeno consentire la vendita dei soli adulti, le cui dimensioni e, in qualche caso, le cui abitudini mordaci, scoraggerebbero almeno gli acquirenti più sprovveduti a cui oggi vengono appioppate le piccole, dolci ed innocue tartarughine.
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aspis
Moderatore

Città: Bari
Prov.: Bari

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Inserito il - 09 aprile 2016 : 19:01:00 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di stefanovet1958:

..comunque, smettiamola di chiamarli "alieni" perché non sono originari di Galassie sconosciute... la Trachemys (insieme alla Nutria, al Fagiano, al Persico Trota, allo Scoiattolo grigio, al Parrocchetto dal collare e ad altre decine di specie), fino a prova contraria è una specie naturalizzata, che si riproduce da svariati decenni .....è un problema irrisorio per l'ambiente italiano, direi infinitesimale, rispetto a una specie come il cinghiale, che, ritenuto "non alieno" sta devastando la biodiversità della Penisola... ecco, se dobbiamo ridimensionare la consistenza numerica di una specie, dovremo concentrarci su questa.....




Assolutamente daccordo, Stefano

Modificato da - vladim in data 09 aprile 2016 19:15:49
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Econo
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Regione: Friuli-Venezia Giulia


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Inserito il - 10 aprile 2016 : 22:03:11 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Morale della favola è che gli organi competenti a risolvere tutti i casi di problematiche legate all'ambiente, più o meno urgenti, si ritrovano a dover riparare dei danni provocati dall'ignoranza delle persone che ,abbandonando questi rettili non si rendono conto dei danni che vanno a recare al sistema.
E come è stato detto in qualche discussione si tratta proprio di educazione e rispetto verso tutti gli esseri viventi!!!!!!!

Stefano.k

Klimesch Stefano
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nocino
Utente Senior

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Inserito il - 18 aprile 2016 : 14:10:23 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Stefanovet1958 prima di affermare certe cose ...
la Trachemys (insieme alla Nutria, al Fagiano, al Persico Trota, allo Scoiattolo grigio, al Parrocchetto dal collare e ad altre decine di specie), fino a prova contraria è una specie naturalizzata, che si riproduce da svariati decenni .....è un problema irrisorio per l'ambiente italiano, direi infinitesimale, rispetto a una specie come il cinghiale, che, ritenuto "non alieno" sta devastando la biodiversità della Penisola..

... ti suggerisco di informarti meglio, per esempio lo scoiattolo grigio è un serio problema soprattutto per il nostro scoiattolo rosso. I dati che ci hanno illustrato pochi giorni fa sugli studi fatti sia in Piemonte che nei dintorni di Perugia sono allarmanti non irrisori.
Sul cinghiale possiamo stare qui ore a parlarne, la specie presente è quella di "razza" ungherese introdotta a scopi venatori circa un secolo fa. Probabilmente sia per mole che per abbitudini ha soppiantato quella di "razza" maremmana. Cmq sia la ritengo non più di tanto dannosa per l'ambientre e la biodiversità come tu sostieni... forse può esserlo per le colture, allora in questo caso ti do ragione.
La trachemys, da quanto so è un serio problema nei casi in cui condivide l'ambiente con l'Emys orbicularis...almeno da quanto mi è stato riferito dal collega che è uno dei maggiori conoscitori ed esperti del Lazio.
La nutria da noi non è un problema, anzi ti dirò di più, sembra che la popolazione sia in regressione, sempre meno avvistamenti e segni di presenza, ma non c'è un vero e proprio studio solo ad occhiometro , ma in altre situazioni da quello che ho letto è un serio problema.
Sulle altre specie da te citate al momento non conosco documenti che attestino la loro pericolosità...quindi per ora non le ritengo pericolose ma vanno comunque monitorate...e nell'eventualità intervenire per tempo.

Luca
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stefanovet1958
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Inserito il - 19 aprile 2016 : 00:27:48 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di nocino:

Stefanovet1958 prima di affermare certe cose .. ... ti suggerisco di informarti meglio,


Da quando nel 2009 segnalai la presenza dello scoiattolo grigio a Perugia, Link ( è stata la prima segnalazione ufficiale ) ho seguito attentamente la questione, mi sono documentato, sia con la letteratura disponibile, sia con le osservazioni sul campo, per gli incontri regolari che ho con le due specie , che coabitano nella zona di Monte Malbe, dentro Perugia. Rimango del parere che il problema scoiattolo e quello delle Trachemis, siano assolutamente irrisori, e non giustificano gli investimenti economici pubblici ( parliamo di un milione di Euro per l'eradicazione del grigio a Perugia, cosa che tra l'altro non avverrà mai ). Ecco, diciamo che gli "alieni" sono ormai una delle poche fonti economiche per la ricerca zoologica italiana, che pare concentri tutte le sue risorse solo su questo argomento....

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nocino
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Prov.: Viterbo

Regione: Lazio


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Inserito il - 19 aprile 2016 : 10:39:46 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Che lo scoiattolo grigio sia un problema irrisorio penso che lei sia l'unica persona che l'affermi. Forse lei avrà pure segnalato la sua presenza nel 2009 ma da quanto ci è stato detto meno di un mese fa nella giornata formativa tenutasi nella riserva di Tevere Farfa mi sembra di capire che non ha seguito le ultime vicende. E' proprio ora che siamo all'inizio, mi riferisco a Perugia, che si deve intervenire seriamente anche con soldi pubblici di questa portata. Adesso si può davvero tentare l'eradicazione visto che la zona di espansione è ancora limitata...Se conosce bene la situazione è di tutt'altro spessore il problema in Piemonte dove ahime oggi come oggi è veramente difficile eradicarlo...ma si può sempre provare a contenerlo. Per far questo servono persone specializzate ed esperte e ritengo che sia giusto anche doverli pagare. Se poi ci sono dei volontari che facciano questi lavori gratis ben vengano.

Luca
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stefanovet1958
Utente Super


Città: Capocavallo di Corciano
Prov.: Perugia

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Flora e Fauna

Inserito il - 19 aprile 2016 : 23:20:43 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Sono passati ormai quasi 70 anni dall'introduzione del grigio in Piemonte, e non mi sembra che lo scoiattolo rosso, nel nord Italia, sia scomparso, o abbia subito una rarefazione degli effettivi. Per quanto riguarda la zona di Perugia, proprio perché conosco bene la situazione, ribadisco che anche volendo, non si riuscirà ad eradicare lo scoiattolo alloctono, che vive e si riproduce anche, e soprattutto all'interno di parchi e giardini privati delle ville che si trovano nell'area del rilascio ( la quasi totalità dei proprietari è assolutamente contraria a far catturare gli animali all'interno delle loro proprietà). Per quanto riguarda le Trachemys, anche la loro presenza sul territorio ha raggiunto il mezzo secolo di storia. E' un genere che anche nel paese originario, coabita con più o meno una decina di specie diverse, e lo stesso accade con la nostra Emys, con la quale non c'è praticamente conflitto. Le specie alloctone che non hanno interesse venatorio ( chissà perché nessuno vuole eradicare gli "alieni" fagiani, silvilago ,ciukar, ) sono fondamentalmente un opportunità economica per una bella fetta di mondo accademico.

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