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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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Autore |
Discussione |
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garagolo
Moderatore
Città: Cerretti di Santa Maria A Monte
Prov.: Pisa
Regione: Toscana
3491 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 11 dicembre 2013 : 11:31:46
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A maggio di questo anno, a Jerzu, in Sardegna, ho raccolto del materiale nei pressi di una sorgente poco fuori dal paese. Un paio di esemplari viventi di un Planorbis, forse il moquini, li ho raccolti su foglie sommerse e ho notato che altri esemplari erano nel materiale prelevato. Ho provveduto ad asciugare quanto prelevato ed a setacciare il materiale risultante lasciando poi il tutto, in un barattolo, in attesa di esaminarlo sotto il binoculare. Oggi, ho esaminato quanto raccolto ed ho scoperto che l'unico mollusco presente era proprio il Planorbis cfr moquini ma, la cosa che mi ha lasciato stupito è il fatto che tutti gli esemplari, dei quali alcuni erano certamente integri e freschi , se non viventi, si sono deteriorati in maniera più o meno accentuata. I Planorbis hanno un periostraco che li ricopre completamente estensendosi talora oltre al bordo del labbro. Nel caso degli esemplari rinvenuti, il periostraco è praticamente la sola cosa rimasta essendosi praticamente dissolta tutta o in parte , la componente calcarea. Negli esemplari immediatamente isolati al prelievo, è rimasta integra la parte calcarea anche se, in realtà è abbastanza esile. Suppongo che l'ambiente sia tutt'altro che calcareo, il ghiaino rimasto dalla setacciatura era di natura silicea, non conosco le caratteristiche chimiche dell'acqua ovvero se la stessa avesse un ph acido o basico. Come si può notare, spero, dalla foto, sembra che la parte calcarea degli esemplari si sia dissolta dall'interno lasciando le vestigia cornee del periostraco alla stregua di un abito privo del contenuto ! Non so se la cosa possa essere avvenuta durante il periodo ( circa 60 giorni) nel quale ho conservato il materiale in acqua del posto e parte di alcool a 95°, oppure nel periodo nel quale era a secco, in ogni caso , la cosa mi sembra abbastanza inusuale e strana. Come si nota dalla foto , la trasformazione è talora completa, altre volte parziale.
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Alessandro
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"Tempo fa ero indeciso, ma ora non ne sono più sicuro" (Umberto Eco) |
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vill
Utente Senior
Città: Castelnovo di Sotto
Prov.: Reggio Emilia
Regione: Emilia Romagna
646 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 11 dicembre 2013 : 15:49:24
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Ciao Ale, il fenomeno è veramente strano, personalmente non mi è mai capitato. Nel materiale che raccolgo dalle sorgenti, al quale aggiungo alcool 90°denaturato bianco, non ho mai osservato il deterioramento della conchiglia; nel tuo caso potrebbe essere che la scarsa presenza di calcio nelle acque, abbia dato luogo alla formazione di una conchiglia tenera e che, ipotesi, la putrefazione delle parti molli prima dell'immissione dell'alcool abbia generato una reazione acida aggiunta alla acidità dell'acqua, tale da corrodere la sottile conchiglia ma come ho detto si tratta di un'ipotesi. A volte per togliere le incrostazioni uso il viacal immergendo le conchglie pulendole nel giro di pochi minuti e risciacquandole subito, non vengono intaccate. Viller |
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garagolo
Moderatore
Città: Cerretti di Santa Maria A Monte
Prov.: Pisa
Regione: Toscana
3491 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 11 dicembre 2013 : 16:22:30
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Ciao Viller, nemmeno a me era mai capitato prima. Escludo la possibilità che le parti molli possano essere andate in putrefazione prima dell'immissione di alcool, lo faccio sempre al mio rientro dalle escursioni ! La cosa certa è che anche gli esemplari isolati precedentemente sono veramente esili, segno di una calcificazione minima !
Alessandro |
"Tempo fa ero indeciso, ma ora non ne sono più sicuro" (Umberto Eco) |
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vill
Utente Senior
Città: Castelnovo di Sotto
Prov.: Reggio Emilia
Regione: Emilia Romagna
646 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 13 dicembre 2013 : 20:53:45
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Ciao Alessandro, non è che si tratti di una anomalia del mantello che, dato una eventuale scarsità di calcio nell'acqua, non riesce a produrre la parte intermedia della conchiglia ma solamente il periostraco e l'endostraco? Sappiamo anche che la conchiglia dei terricoli viene intaccata dagli acidi di trasformazione dell'humus. Oppure potrebbe trattarsi di una anomalia genetica di quella popolazione? Le mie sono sempre ipotesi, non è semplice andare a controllare visto la distanza. Viller |
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garagolo
Moderatore
Città: Cerretti di Santa Maria A Monte
Prov.: Pisa
Regione: Toscana
3491 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 13 dicembre 2013 : 22:01:00
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Non saprei davvero Viller, certo che se fossimo in grado di fare un controllo sul posto, sarebbe interessante per capire meglio. Se qualcuno avesse l'opportunità di recarcisi , magari qualche appassionato sardo, gli darei volentieri tutte le indicazioni per poter trovare con facilità il posto in maniera da verificare quanto possibile.
Se qualcuno ne avesse voglia può contattarmi direttamente
Ciao
Alessandro |
"Tempo fa ero indeciso, ma ora non ne sono più sicuro" (Umberto Eco) |
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Subpoto
Moderatore
Città: Roma
Prov.: Roma
Regione: Lazio
9027 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 14 dicembre 2013 : 17:22:43
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La dissoluzione del calcare non può che essere dovuta ad un ambiente acido. I più probabili responsabili sono l'acqua locale o le sostanze con cui è stato denaturato l'alcool,anche se l'esposizione al sole fa perdere il colore rosato non sappiamo se aumenta l'acidità della soluzione. Le conchiglie piuttosto decalcificate all'origine farebbero pensare ad un'acqua acida a cui il mollusco vivente sopperisce con parziale deposizione di calcio che essendo protetto dal periostraco non attaccabile consente un certo equilibrio negli esemplari viventi. Una volta morto il mollusco l'azione dell'acido diviene incontrollabile. Per togliersi qualche dubbio dovresti misurare il ph dell'alcool,quello della soluzione in cui hai conservato i campioni e quando sarà possibile quello dell'acqua locale. |
La natura è un libro aperto, siamo noi che non sappiamo leggerlo Sandro |
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garagolo
Moderatore
Città: Cerretti di Santa Maria A Monte
Prov.: Pisa
Regione: Toscana
3491 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 14 dicembre 2013 : 18:13:22
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Ho avuto anch'io il dubbio che l'alcool potesse essere il responsabile, io uso un denaturato sbiancato al sole. Essendo però un sistema che uso da tempo e che non mi ha mai dato problemi analoghi , lo escluderei, però proverò a misurare il ph. Nel caso risultasse acido, fino a che valori può essere accettabile e, nel caso, come posso tamponarlo ?
Ciao
Ale |
"Tempo fa ero indeciso, ma ora non ne sono più sicuro" (Umberto Eco) |
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Subpoto
Moderatore
Città: Roma
Prov.: Roma
Regione: Lazio
9027 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 16 dicembre 2013 : 17:38:27
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I carbonati sono molto instabili, vengono decomposti anche da una sol. diluita di aceto. In genere per neutralizzare una soluzione acida si usa idrossido di sodio(NaOH) ma penso che nel nostro caso vada benissimo una soluzione di bicarbonato che stabilizza il carbonato di calcio della conchiglia. Non so però se è solubile molto in alcool, se da precipitato si dovrebbe filtrare la soluzione alcoolica che avrebbe un pH legermente alcalino, circa 8.6. |
La natura è un libro aperto, siamo noi che non sappiamo leggerlo Sandro |
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mauriziocaprarigeologo
Moderatore
3515 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 16 dicembre 2013 : 19:24:46
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| Messaggio originario di garagolo: Suppongo che l'ambiente sia tutt'altro che calcareo, il ghiaino rimasto dalla setacciatura era di natura silicea, non conosco le caratteristiche chimiche dell'acqua ovvero se la stessa avesse un ph acido o basico.
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ciao garagolo, non mancano certo eccezioni legate a condizioni ambientali e idrodinamiche particolari, ma il pH di acque che attraversano rocce silicee (o comunque povere di carbonato di calcio) può raggiungere anche il valore di 6, mentre quello in rocce calcaree è legato per lo più agli equilibri CO2 H2O CaCO3, che sono regolati dalla pressione pressione parziale di anidride carbonica e temperatura, e quest'ultima è funzione anche della quota...insomma sono molte le variabili; però una verifica molto indiretta della faccenda, sempre che la causa della decalcificazione sia imputabile all'acqua della sorgente in cui hai conservato i campioni, potrebbe essere fatta buttando uno sguardo alle rocce affioranti alla scaturigine della sorgente;
buona serata |
maurizio ____________________
“Un géologue est essentiellement un lithoclaste, ou rompeur de pierre…” - D. Dolomieu
“Non crederai a tutte queste sciocchezze, vero Teddy?” - M. Ewing (geofisico e oceanografo) a E. Bullard (geofisico), a proposito della tettonica delle placche (NY, 1966)
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garagolo
Moderatore
Città: Cerretti di Santa Maria A Monte
Prov.: Pisa
Regione: Toscana
3491 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 17 dicembre 2013 : 14:29:41
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Ringrazio dei consigli e dei suggerimenti, purtroppo non posso, almeno in tempi brevi, tornare sul posto ( Lo farei molto volentieri non fosse altro per rifornirmi di un eccellente Cannonau sfuso, ormai quasi finito, acquistato ad un prezzo decisamente abbordabile ) Farò i controlli sull'alcool e proverò eventualmente a fare le suggerite correzioni !
Grazie
Alessandro |
"Tempo fa ero indeciso, ma ora non ne sono più sicuro" (Umberto Eco) |
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