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 mustiolo e trappole per topi
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Fabio Ballanti
Utente Senior

Città: Bologna
Prov.: Bologna

Regione: Emilia Romagna


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Inserito il - 10 ottobre 2013 : 12:10:05 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

salve a tutti,
il messaggio è un po' particolare ma secondo me utile. Un mio amico abita in campagna ed alleva pollame per cui, essendo a suo dire infestato dai topi, utilizza molte trappole (non solo le gabbiette a molla che si comprano) ma diciamo così artigianali (in pratica sono dei contenitori di latta con esca in cui i topi cadono e non riescono ad uscire. Dopo molte insistenze sono riuscito a convincerlo a rinunciare alle trappoline a scatto che uccidono e mi ha assicurato che quando prende i topi li rilascia lontano da casa...
Il problema è un altro: gli è già accaduto più volte di ritrovare in fondo al secchio "un topo piccolissimo" morto e quando mi ha fatto vedere i cadaveri si trattava indiscutibilmente di mustioli (sig...). Vorrei convincerlo a praticare sui lati del contenitore alcuni piccoli fori in modo che i mustioli che vi cadono dentro possano uscire e non muoiano di inedia in poche ore. QUALCUNO SA INDICARMI UN DIAMETRO APPENA SUFFICIENTE A FAR PASSARE UN MUSTIOLO ? Ho cercato in bibliografia ma non ho trovato dati affidabili.
Non appena lo saprò gli farò io i fori e spero si risolva il problema.
Grazie
Fabio Ballanti, Bologna

Fabio Ballanti

Flavior
Determinatore

Città: Olevano Romano
Prov.: Roma

Regione: Lazio


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Inserito il - 10 ottobre 2013 : 19:48:52 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Per permettere l'uscita di un mustiolo o un toporagno nano è sufficiente un foro di 10 mm, ma anche altre specie di toporagni più grandi dei generi Sorex e Crocidura potrebbero finire nella trappola, per questo è necessario allargare fino a 12/13 mm (anche se una femmina incinta di Sorex potrebbe avere qualche difficoltà ad uscire).

Questi fori, se associati a trappole con doppio ambiente (cassetta di ricovero più corridoio di accesso), sono usati proprio dai microteriologi quando hanno la necessità di renderle più selettive per motivi di studio (le trappole in questione sono live-traps: catturano temporaneamente gli animali senza ucciderli).
Se il foro è praticato su una parete della cassetta nido, si prenderanno solo roditori (entrano dal corridoio e restano intrappolati nella cassetta, mentre i toporagni escono ed entrano senza problemi dal foro).
Se invece si applica il foro ad una parete interposta tra la porta ghigliottina e la rampa che la fa scattare (tutte e tre all'interno del corridoio) si cattureranno solo toporagni, poiché i roditori non potranno raggiungere il dispositivo di scatto che li intrappolerebbe nella cassetta.

Per permettere all'animale di trovarsi a suo agio nell'attesa che venga liberato si mette del cibo all'interno, per i toporagni si possono usare le camole (nel tuo caso non serve perché si presume che escano dal foro) per i roditori si possono usare una grande varietà di alimenti (visto che il tuo amico possiede pollame avrà sicuramente grande disponibilità di mangime) si aggiunge anche un pezzetto di mela come fonte di liquidi ed una pallottola di stoppa (va bene la comune canapa per idraulici), cotone idrofobo o paglia per avere un riparo contro le basse temperature.

Come vedi le trappole approntate in questo modo sono un ambiente piuttosto confortevole con cibo, riparo dal freddo (e dai predatori!) e quindi succede che durante gli studi che effettuiamo sul campo molti individui (capita spesso con i topi selvatici del genere Apodemus), giorno dopo giorno continuino a ritornare nella stessa trappola o in quelle vicine (in inglese vengono chiamati trap-addicted: assuefatti alle trappole!).


Un ultimo consiglio: il foro con il tempo viene allargato dai roditori con i loro incisivi (tutto dipende dalla durezza del materiale ovviamente) quindi all'occorrenza il suo bordo va rinforzato.
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Fabio Ballanti
Utente Senior

Città: Bologna
Prov.: Bologna

Regione: Emilia Romagna


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Inserito il - 10 ottobre 2013 : 23:50:11 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Flavior, la tua risposta è esattamente quello che volevo sentire e riflette la tua competenza. Grazie.
In effetti in un paio di occasioni sono finite nei secchi delle crocidure che sono notoriamente più resistenti dei topiragno e quando sono stato avvertito sono riuscito a liberarle ben vive e a far loro anche qualche foto. Purtroppo lo stesso non si è verificato per i mustioli e questo mi ha indotto a suggerire di praticare i fori, senza sapere che fosse una cosa già ben attuata dai ricercatori. Meglio così. A questo punto li farò di 13mm sperando che i roditori rimangano dentro (altrimenti mi sa che l'amico mi mandi a quel paese).
Preziosissime anche le altre indicazioni, ma credo che a questo punto saranno inutili perchè l'intento è di far uscire i non-topi il prima possibile (e poi, non so se mi capisci, ma non posso chiedere al mio amico allevatore di mettere anche camole , mela e materiale termoisolate: è già grassa che tolleri il mio intervento e non decida, come fanno in molti, di mettere delle belle strisce di colla...)
Grazie mille
Fabio

Fabio Ballanti
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Forest
Moderatore Tutor


Città: Sesto San Giovanni
Prov.: Milano

Regione: Lombardia


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Inserito il - 10 ottobre 2013 : 23:56:07 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Interessante, ho imparato un po' di cose!

(P.S.: "cotone idrofobo"…? )


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Modificato da - Forest in data 11 ottobre 2013 00:02:59
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Flavior
Determinatore

Città: Olevano Romano
Prov.: Roma

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Inserito il - 11 ottobre 2013 : 01:45:56 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Fabio Ballanti:
è già grassa che tolleri il mio intervento e non decida, come fanno in molti, di mettere delle belle strisce di colla...


Beh, direi che è già un bel passo avanti considerando che le trappole collanti sono il metodo che procura la morte più lenta e dolorosa possibile, tra quelle usate in commercio.
Inoltre se il metodo della cattura-rilascio funziona ci si risparmia anche l'utilizzo di rodenticidi...

P.S. per Forest: "cotone idrofobo" non è un lapsus per "cotone idrofilo", esiste veramente!
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Forest
Moderatore Tutor


Città: Sesto San Giovanni
Prov.: Milano

Regione: Lombardia


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Inserito il - 11 ottobre 2013 : 23:04:00 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie, in effetti non lo sapevo! Significa forse che è idrorepellente?


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Flavior
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Inserito il - 11 ottobre 2013 : 23:12:38 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Esattamente! Da quello che ho capito si tratta di cotone cardato grezzo, quindi non sottoposto a quei procedimenti chimici (tra cui il candeggio) che lo rendono idrofilo.
Ad ogni modo io personalmente l'ho utilizzato raramente sul campo, come materiale termoisolante ho usato soprattutto la stoppa, facilmente reperibile in qualsiasi ferramenta.
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