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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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Autore |
Discussione |
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Fabio Ballanti
Utente Senior
Città: Bologna
Prov.: Bologna
Regione: Emilia Romagna
544 Messaggi Tutti i Forum |
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Flavior
Determinatore
Città: Olevano Romano
Prov.: Roma
Regione: Lazio
758 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 10 ottobre 2013 : 19:48:52
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Per permettere l'uscita di un mustiolo o un toporagno nano è sufficiente un foro di 10 mm, ma anche altre specie di toporagni più grandi dei generi Sorex e Crocidura potrebbero finire nella trappola, per questo è necessario allargare fino a 12/13 mm (anche se una femmina incinta di Sorex potrebbe avere qualche difficoltà ad uscire).
Questi fori, se associati a trappole con doppio ambiente (cassetta di ricovero più corridoio di accesso), sono usati proprio dai microteriologi quando hanno la necessità di renderle più selettive per motivi di studio (le trappole in questione sono live-traps: catturano temporaneamente gli animali senza ucciderli). Se il foro è praticato su una parete della cassetta nido, si prenderanno solo roditori (entrano dal corridoio e restano intrappolati nella cassetta, mentre i toporagni escono ed entrano senza problemi dal foro). Se invece si applica il foro ad una parete interposta tra la porta ghigliottina e la rampa che la fa scattare (tutte e tre all'interno del corridoio) si cattureranno solo toporagni, poiché i roditori non potranno raggiungere il dispositivo di scatto che li intrappolerebbe nella cassetta.
Per permettere all'animale di trovarsi a suo agio nell'attesa che venga liberato si mette del cibo all'interno, per i toporagni si possono usare le camole (nel tuo caso non serve perché si presume che escano dal foro) per i roditori si possono usare una grande varietà di alimenti (visto che il tuo amico possiede pollame avrà sicuramente grande disponibilità di mangime) si aggiunge anche un pezzetto di mela come fonte di liquidi ed una pallottola di stoppa (va bene la comune canapa per idraulici), cotone idrofobo o paglia per avere un riparo contro le basse temperature.
Come vedi le trappole approntate in questo modo sono un ambiente piuttosto confortevole con cibo, riparo dal freddo (e dai predatori!) e quindi succede che durante gli studi che effettuiamo sul campo molti individui (capita spesso con i topi selvatici del genere Apodemus), giorno dopo giorno continuino a ritornare nella stessa trappola o in quelle vicine (in inglese vengono chiamati trap-addicted: assuefatti alle trappole!).
Un ultimo consiglio: il foro con il tempo viene allargato dai roditori con i loro incisivi (tutto dipende dalla durezza del materiale ovviamente) quindi all'occorrenza il suo bordo va rinforzato. |
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Fabio Ballanti
Utente Senior
Città: Bologna
Prov.: Bologna
Regione: Emilia Romagna
544 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 10 ottobre 2013 : 23:50:11
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Flavior, la tua risposta è esattamente quello che volevo sentire e riflette la tua competenza. Grazie. In effetti in un paio di occasioni sono finite nei secchi delle crocidure che sono notoriamente più resistenti dei topiragno e quando sono stato avvertito sono riuscito a liberarle ben vive e a far loro anche qualche foto. Purtroppo lo stesso non si è verificato per i mustioli e questo mi ha indotto a suggerire di praticare i fori, senza sapere che fosse una cosa già ben attuata dai ricercatori. Meglio così. A questo punto li farò di 13mm sperando che i roditori rimangano dentro (altrimenti mi sa che l'amico mi mandi a quel paese). Preziosissime anche le altre indicazioni, ma credo che a questo punto saranno inutili perchè l'intento è di far uscire i non-topi il prima possibile (e poi, non so se mi capisci, ma non posso chiedere al mio amico allevatore di mettere anche camole , mela e materiale termoisolate: è già grassa che tolleri il mio intervento e non decida, come fanno in molti, di mettere delle belle strisce di colla...) Grazie mille Fabio |
Fabio Ballanti |
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Forest
Moderatore Tutor
Città: Sesto San Giovanni
Prov.: Milano
Regione: Lombardia
10115 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 10 ottobre 2013 : 23:56:07
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Interessante, ho imparato un po' di cose!
(P.S.: "cotone idrofobo"…? ) |
Website: Link Flickr: Link 500px: Link |
Modificato da - Forest in data 11 ottobre 2013 00:02:59 |
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Flavior
Determinatore
Città: Olevano Romano
Prov.: Roma
Regione: Lazio
758 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 11 ottobre 2013 : 01:45:56
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| Messaggio originario di Fabio Ballanti: è già grassa che tolleri il mio intervento e non decida, come fanno in molti, di mettere delle belle strisce di colla... |
Beh, direi che è già un bel passo avanti considerando che le trappole collanti sono il metodo che procura la morte più lenta e dolorosa possibile, tra quelle usate in commercio. Inoltre se il metodo della cattura-rilascio funziona ci si risparmia anche l'utilizzo di rodenticidi...
P.S. per Forest: "cotone idrofobo" non è un lapsus per "cotone idrofilo", esiste veramente! |
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Forest
Moderatore Tutor
Città: Sesto San Giovanni
Prov.: Milano
Regione: Lombardia
10115 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 11 ottobre 2013 : 23:04:00
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Grazie, in effetti non lo sapevo! Significa forse che è idrorepellente? |
Website: Link Flickr: Link 500px: Link |
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Flavior
Determinatore
Città: Olevano Romano
Prov.: Roma
Regione: Lazio
758 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 11 ottobre 2013 : 23:12:38
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Esattamente! Da quello che ho capito si tratta di cotone cardato grezzo, quindi non sottoposto a quei procedimenti chimici (tra cui il candeggio) che lo rendono idrofilo. Ad ogni modo io personalmente l'ho utilizzato raramente sul campo, come materiale termoisolante ho usato soprattutto la stoppa, facilmente reperibile in qualsiasi ferramenta. |
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