.......In alcune specie di pipistrelli (monoestre) delle nostre regioni, l'estro e l'accoppiamento avvengono a fine estete o autunno ma l'ovulazione e la fecondazione avvengono la primavera seguente. Invece in certe specie Africane, dove evidentemente clima e risorse alimentari sono più costanti, le femmine sono poliestere e l'accoppiamento può avvenire in qualsiasi mese.
..... certo, oggi siamo invasi dalla plastica .......
.......In alcune specie di pipistrelli (monoestre) delle nostre regioni, l'estro e l'accoppiamento avvengono a fine estete o autunno ma l'ovulazione e la fecondazione avvengono la primavera seguente. Invece in certe specie Africane, dove evidentemente clima e risorse alimentari sono più costanti, le femmine sono poliestere e l'accoppiamento può avvenire in qualsiasi mese.
..... certo, oggi siamo invasi dalla plastica .......
luigi
che figura, volevo scrivere '''poliestre''' ma così sembra ... tutt'altro ...
Mi sa che è meglio che attivi il correttore automatico ...
che figura, volevo scrivere '''poliestre''' ma così sembra ... tutt'altro ...
Mi sa che è meglio che attivi il correttore automatico ...
sì brava, così ti scrive "poliestere" d'autorità
maurizio
quando l'ultimo albero sarà stato abbattuto, l'ultimo fiume avvelenato, l'ultimo pesce pescato, allora ci accorgeremo che il denaro non si può mangiare
Devo una risposta a Luigi . Quando ho scritto, forse in modo non troppo chiaro, che nei mammiferi (con alcune eccezioni) i rapporti sessuali sono strettamente legati alla riproduzione, non intendevo dire che i mammiferi (seguendo i principi dottrinali ) finalizzano i rapporti sessuali alla riproduzione, ma, in un certo senso, il contrario.
Più o meno, a tutti i mammiferi piace avere rapporti sessuali e la riproduzione ne è la conseguenza (per gli animali, inconsapevole).
In altri termini, il piacere sessuale è il miele con cui la natura assicura la riproduzione delle specie.
Se mi date un pò di tempo, faccio anche un intervento un pò più "tecnico".
Giuseppe
Modificato da - marz in data 05 ottobre 2012 21:22:51
Per entrare nel vivo della discussione occorre affrontare il tema dei meccanismi ormonali e comportamentali che guidano i processi sessuali e riproduttivi dei mammiferi ed, in particolare, parlare un pò più approfonditamente del ciclo estrale, come accennato in precedenza da Alida.
Non è un argomento semplice e stasera non ho la necessaria lucidità per affrontarlo. Lo rimando a domani. Se qualcuno fosse interessato a leggere in modo molto approfondito il comportamento riproduttivo del cervo (da prendere come esempio) consiglierei questo link (da pagina 12 del pdf o da pag 32, se invece si fa riferimento al testo). E' parecchio lungo, ma interessante ed esaustivo.
Ripartirei da una considerazione elementare. La riproduzione delle specie è essenziale per la natura. Se non ci fosse la riproduzione (e quindi i rapporti sessuali), la vita si fermerebbe e scomparirebbe per sempre.
A dire il vero, tecnicamente, quest' affermazione non è del tutto vera, perchè in natura esiste anche la riproduzione asessuata (in cui una determinata specie si riproduce senza rapporti sessuali), ma riguarda batteri, piante, alcuni invertebrati, ecc...
Tutte le specie animali "superiori" si riproducono invece per mezzo dei rapporti sessuali. L' evoluzione 500-600 milioni di anni fa ha scoperto i vantaggi della riproduzione per mezzo dei rapporti sessuali e da allora ha proseguito per questa strada. Sarebbe molto interessante capire perchè la riproduzione sessuata presenta, per la natura, notevoli vantaggi rispetto a quella asessuata, ma, almeno per il momento, lascerei perdere.
Torniamo ai mammiferi. Senza rapporti sessuali i mammiferi scomparirebbero nell' arco di una generazione. Data l' indispensabilità dell' evento, la natura ha fatto sì che le modalità riproduttive fossero guidate da tutta una serie di meccanismi ormonali e richiami sonori, visivi e soprattutto olfattivi.
Da questo punto di vista, l' uomo e la donna hanno alcune caratteristiche diverse da quelle di tutti gli altri mammiferi (solo le scimmie hanno dei meccanismi in parte uguali a quelli umani).
I meccanismi comportamentali riproduttivi nei mammiferi non sono "liberi" come è (parzialmente) nell' uomo, ma sono guidati dal ciclo estrale, cioè da alcuni ciclici cambiamenti fisiologici indotti dal variare dei livelli ormonali delle femmine.
Un' altra differenza molto importante è che l'imminente ovulazione è annunciata ai maschi con i feromoni ed eventualmente con segnali visivi e comportamentali.
E' una caratteristica che i proprietari di una gatta o di una cagna conoscono bene (comunemente viene detto che l' animale è in calore).
Giuseppe
Modificato da - marz in data 07 ottobre 2012 12:33:51
Quanto alla riproduzione per partenogenesi, osserverei che tra gli artropodi è praticamente sempre alternata con la riproduzione sessuata. Alcuni insetti, come gli afidi, si riproducono in via asessuata durante la buona stagione, per "far numero" con questi cloni facili da produrre. Per le generazioni che dovranno superare l'inverno, però, ricorrono alla riproduzione sessuata. Così, il risultato è quello di una qualsiasi riproduzione sessuata e la fase partenogenetica serve come semplice moltiplicatore.
Per allontanarci un pochino dai mammiferi, ed evitare così i continui inevitabili raffronto con l'uomo, provo ad introdurre un modello riproduttivo completamente diverso e che ha dato origine a fraintendimenti. Intendo quello dei grandi pesci ossei come il pesce spada o la ricciola.
Spesso questi pesci, da adulti, si incontrano a coppie, e il maschio segue la femmina con un attaccamento che fa pensare ad un innamorato fedele, che rischia addirittura la morte pur di non separarsi dalla sua femmina. In realtà, la spiegazione di questo comportamento è tutt'altra.
I pesci ossei (mi corregga un esperto se dico inesattezze ...!) usano la fecondazione esterna. Le uova non possono essere fecondate dentro la pancia della femmina, ma solo quando vengono deposte all'esterno e solo durante una finestra temporale ristretta, prima che il guscio indurisca, diventando impenetrabile agli spermatozoi. Perciò, il povero maschio, non potendo prevedere esattamente quando la femmina deporrà le uova, non ha altra scelta che starle alle costole finché non si decide a farlo. Naturalmente, ci saranno scambi di segnali tra maschio e femmina che rendono meno casuale il rapporto, ma la sostanza è questa. La "fedeltà" (o, meglio, l'assiduità) del maschio non ha niente a che vedere con l'amore.
Ragionamenti analoghi si possono fare per gli anfibi anuri.
Luigi bisogna chiedere agli amici della biologia marina se non esista cmq un partneriato fra i pesci spada e le altre <coppie del mare>. Intendo una collaborazione continua a prescindere dall'accoppiamento... nelle burrasche della vita...
L' assiduità del maschio (di pesce spada ) ha decisamente poco a che fare l' amore, ma ha invece molto a che fare con quella che è la più grande forza che governa la natura e cioè il bisogno di trasmettere il proprio patrimonio genetico alle generazioni future.
[...] in natura esiste anche la riproduzione asessuata (in cui una determinata specie si riproduce senza rapporti sessuali), ma riguarda batteri, piante, alcuni invertebrati, ecc...
Tutte le specie animali "superiori" si riproducono invece per mezzo dei rapporti sessuali [...]
Questa affermazione non è del tutto vera: tra i rettili, ad esempio, diverse specie di lucertola del genere Cnemidophorus (Messico e S degli Stati Uniti) e Darevskia (Caucaso) sono strettamente partenogenetiche.
Ne prendo atto molto volentieri. Direi che, ancor più che nel pesce spada , possiamo tranquillamente escludere che la riproduzione delle specie di lucertola del genere Cnemidophorus (Messico e S degli Stati Uniti) e Darevskia (Caucaso) sia frutto dell' amore .
E che dire, non so, tanto per fare qualche esempio, della mantide religiosa e del Latrodectus hasselti? Link
Giuseppe
Modificato da - marz in data 08 ottobre 2012 01:06:41
Se vogliamo parlare di ragni, possiamo riempire alcune pagine. Ho delle osservazioni personali, con foto e filmati.
In realtà, il luogo comune che le femmine mangino i maschi dopo l'accoppiamento, o anche prima, vale solo per alcune famiglie di ragni. All'interno di queste famiglie (Araneidae, Lycosidae ...) si può mettere in relazione sia con il "carattere" di singole femmine, sia con quello di singoli maschi, che sbagliano le manovre per farsi riconoscere.
Quello che accomuna molte specie di ragni è un comportamento che ricorda quello di pesci spada e ricciole, e che vado a descrivere.
I maschi hanno interesse ad accoppiarsi con la femmina per primi, perché poi la femmina probabilmente rifiuterà di accoppiarsi di nuovo o non potrà farlo materialmente perché lo sperma del primo maschio avrà otturato l'epigino. Questo fatto ha generato un particolare tipo di convivenza di coppia tra molte specie di ragni. In pratica, i maschi, che maturano prima delle femmine, si cercano una femmina che deve ancora fare l'ultima muta e quindi non è sessualmente matura, e "si fidanzano" con lei andando a vivere insieme, sulla stessa ragnatela o comunque accanto. In alcune specie la femmina accetta e formalizza la convivenza (Agelenidae, Theridiidae, Pholcidae, Miturgidae ....) e da quel momento considera il maschio quasi parte del proprio corpo, nel senso che i due si toccano e si rannicchiano insieme senza alcuna diffidenza (probabilmente, intervengono dei particolari feromoni). In osservazioni su ragni allevati ho registrato comportamenti sorprendenti: perfino la condivisione di una preda che i due mangiano cheliceri contro cheliceri senza farsi male e senza mostrare intolleranza (Cheiracanthium punctorium). Devo precisare che, in queste specie, il maschio è grande e forte quanto la femmina, mentre in altre specie è piccolissimo.
In queste specie, come ho accennato prima, la motivazione della convivenza è il fatto che il maschio vuole essere lì pronto appena la femmina fa l'ultima muta e diventa adulta, ma la cosa funziona anche con femmine incontrate già adulte, purché non si siano ancora accoppiate.
Di solito - ma non sempre - dopo l'accoppiamento la femmina comincia a diventare insofferente, e in alcune specie scaccia il maschio dalla tela.
Situazione completamente diversa in specie in cui il maschio è piccolissimo e cerca di accoppiarsi quasi all'insaputa della femmina, magari mentre è impegnata a mangiare, come nel caso dell'Argiope. In questi casi la femmina è molto aggressiva e attacca il maschio alla prima manovra errata. Si incontrano spesso maschi che hanno perso parte delle zampe in incidenti del genere e molti ci lasciano la pelle alla prima esperienza.
Direi che anche nel caso dei ragni c'è una motivazione precisa di tipo "tecnico" per i comportamenti di coppia. Comunque, è anche vero che si crea un rapporto molto particolare, di grande intimità e confidenza estraneo al temperamento dei ragni, che è molto aggressivo, e che si tratta di un rapporto 1:1; non 1:N, come nel caso dei mammiferi.
Luigi, mi sembra di aver capito che i ragni in linea di massima sono monogami, anche se poi qualche femmina ha la spiacevole abitudine di aggredire il maschio dopo l' amplesso (e qualcuna finisce addirittura per cibarsene).
Pensa se i mammiferi avessero adottato la stessa strategia riproduttiva. Ce la passeremmo maluccio .
A parte le battute, vorrei far notare che l' istinto di riproduzione è talmente forte che alcune specie di ragno sono disposte a correre anche questo rischio.
Più che monogami, direi che le femmine, in linea di massima, si accoppiano con un solo maschio. Se il maschio sopravvive può tentare di accoppiarsi di nuovo, ma non credo succeda spesso, quanto meno nelle specie che "convivono" perché la convivenza porta via buona parte della stagione.
Comunque, i ragni sono un vero universo di comportamenti diversi, e i casi che ho citato sono solo alcuni tra i tanti e non sono generalizzabili. Se gli esperti leggono questi messaggi, probabilmente, mi rettificheranno.
Tra l'altro, ci sono i ragni erranti che non convivono mai; si incontrano e, se lo scambio di messaggi ha buon esito, si accoppiano e si lasciano subito dopo. Per esempio, Lycosidae e Thomisidae.
Comunque, la complessità e la ritualizzazione dei comportamenti dei ragni fa intuire che siano animali piuttosto intelligenti, anche se con il loro comportamento sornione e poco espressivo non lo danno a vedere.
In alcune specie si svolgono veri e propri confronti incruenti tra maschi che non hanno niente da invidiare agli scontri dei cervi o dei mufloni.
Per esempio, in questo video che ho registrato qualche mese fa si vede un confronto tra maschi di Phylaeus chrysops (Salticidae). La femmina aspettava poco lontano.
Il video mi è piaciuto molto e vorrei far riflettere su quanto può essere interessante ed appassionante cercare di approfondire gli aspetti etologici degli animali.
Quello del cane nei confronti del suo padrone, secondo me, è amore: platonico, naturalmente, casto, ma amore, che si esprime nelle forme più impensabili.
Volvox
"In natura, il ruolo dell'infinitamente piccolo è infinitamente grande" (Louis Pasteur)
Mah, Volvox, la domesticazione del lupo che ha portato al cane è stato un processo e non un evento. In altre parole, c'è voluto del tempo affinchè, attraverso modificazioni genetiche trasmesse di generazione in generazione, l’antica specie selvatica evolvesse in una nuova specie domestica. Da questo punto di vista, potrei senz' altro affermare che anche l' amore (io lo chiamerei affetto) di un cane per il padrone è un adattamento evolutivo.
Detto questo però, l' argomento che hai proposto non c' entra niente con questa discussione, che, come ho detto esplicitamente nell' intervento introduttivo, riguarda l' amore tra uomo e donna, il processo di innamoramento, le caratteristiche riproduttive ed i comportamenti sessuali nel mondo animale.
Colgo l' occasione per scusarmi per non aver proseguito con gli interventi, cosa che è dovuta alla mancanza di tempo libero. Riprenderò quanto prima.
Io, invece, credo che il rapporto tra uomo e cane non sia basato su una qualche forma di amore, ma su un profondo storico malinteso, che li ha legati entrambi l'uno all'altro. L'uomo legge i comportamenti del cane come se fossero i comportamenti di un uomo e il cane legge i comportamenti del padrone come se fossero i comportamenti di un cane, ma si tratta di una lettura sbagliata.
Basta osservare in quali occasioni i cani mostrano gli stessi comportamenti con altri cani per capirne il vero significato.
Fare le feste abbassandosi, muovendo la coda ecc.. è un comportamento di sottomissione (il cane teme il padrone); leccare il padrone può essere una richiesta di cibo o un altro atteggiamento di sottomissione (atteggiamento infantile). Il comportamento del padrone, ritto sulle zampe posteriori (per forza, ma il cane non lo sa) è un comportamento di forte dominanza, e anche farsi toccare e leccare e toccare a propria volta, rientra nel repertorio col quale il capo branco accetta la sottomissione del subordinato e lo tranquillizza.
Ma questo è un altro argomento - che peraltro potrebbe scatenare le ire dei cinofili - e riguarda le manifestazioni di affetto e di relazione in genere. L'amore di cui parla Giuseppe è comunque un amore tra individui di sesso diverso della spessa specie, legato in vario modo al processo riproduttivo.
luigi
Modificato da - elleelle in data 11 ottobre 2012 14:49:30
Fare le feste abbassandosi, muovendo la coda ecc.. è un comportamento di sottomissione (il cane teme il padrone); leccare il padrone può essere una richiesta di cibo o un altro atteggiamento di sottomissione (atteggiamento infantile). Il comportamento del padrone, ritto sulle zampe posteriori (per forza, ma il cane non lo sa) è un comportamento di forte dominanza, e anche farsi toccare e leccare e toccare a propria volta, rientra nel repertorio col quale il capo branco accetta la sottomissione del subordinato e lo tranquillizza.
Ma questo è un altro argomento - che peraltro potrebbe scatenare le ire dei cinofili - e riguarda le manifestazioni di affetto e di relazione in genere.
luigi
Senza entrare in cinofilia mi devo vedere costretto a correggerti. Il cane sottomesso che sia verso un umano o che lo sia verso un suo consimile non sventaglia mai la coda, ma l'abbassa comprimendo la schiena ad arco. Poi la sottomissione più estrema si manifesta addirittura con il cane sottomesso che si sdraia a terra. In nessun caso di sottomissione il cane smuove la coda con vigore.
Il cane smuove la coda sempre e solo per cause diciamo "allegre", la usa appunto per comunicare eccitazione.
Solo per dovere di verità e non per polemica. ciao
Massimo
------------------------ NO ALL'AEROPORTO,NO AMPUGNANO!
Modificato da - Frustone in data 17 ottobre 2012 16:47:33