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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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Autore |
Discussione |
gomphus
Moderatore
Città: Milano
Prov.: Milano
Regione: Lombardia
10487 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 28 giugno 2012 : 23:08:21
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ciao ragazzi, eccomi qua
da un certo punto di vista, la scienza in realtà non è un qualcosa di "staccato" dalla filosofia, di "alternativo" ad essa, ma è invece una scuola filosofica (o un insieme di scuole filosofiche), che a differenza di altre scuole si propone di comprendere la realtà che ci circonda (dando per scontato, anche se non scientificamente dimostrato , che esista qualcosa che ci circonda) attraverso l'osservazione di fatti oggettivamente verificabili (anche qui dando per scontato, anche se non scientificamente dimostrato , che ciò che noi soggettivamente osserviamo, o riteniamo di aver osservato, abbia un riscontro oggettivo nella realtà che ci circonda), ripudiando le speculazioni astratte e avulse dalla realtà verificabile
ricordo che "filosofia", dal greco, significa "amore per il sapere" ... |
maurizio
quando l'ultimo albero sarà stato abbattuto, l'ultimo fiume avvelenato, l'ultimo pesce pescato, allora ci accorgeremo che il denaro non si può mangiare
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WildCatBear
Utente V.I.P.
Città: piacenza
171 Messaggi Fotografia Naturalistica |
Inserito il - 29 giugno 2012 : 09:40:28
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io credo gomphus che tu abbia scritto le parole chiave della questione:
| Messaggio originario di gomphus:dando per scontato, anche se non scientificamente dimostrato , che esista qualcosa che ci circonda)
(anche qui dando per scontato, anche se non scientificamente dimostrato , che ciò che noi soggettivamente osserviamo, o riteniamo di aver osservato, abbia un riscontro oggettivo nella realtà che ci circonda.. |
in queste parole ci trovo la relatività della nostra cono-scienza. |
Cammina leggero nel verde così lieve che del tuo passaggio non resti traccia |
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Fortunato
Utente Senior
Città: Milano
1459 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 29 giugno 2012 : 14:07:42
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I discorsi troppo lunghi e teorici li lascio ad altri: io non ne sono adatto.
Cercherò di esprimere il mio punto di vista in una paginetta breve breve. ------------------------------------- Abbiamo davanti a noi ciò che PARE ESSERE una REALTA' ESTERNA, che noi interpretiamo tramite nostri sensi. Giustamente Gomphus sottolinea che non si può dimostrare che QUALCOSA DI ESTERNO A NOI ESISTA, ma ciò non sposta i termini del problema: che esista un qualcosa, o che esistano solo nostre sensazioni/percezioni, tali percezioni (o tale realtà, se si pensa che esista una realtà esterna a noi) possono però essere ordinate, studiate, inquadrate, connesse fra di loro con precisi legami di causa-effetto, misurazioni, fatti ripetibili e non in contraddizione fra di loro, ecc. Insomma: sono perfettamente analizzabili e studiabili con un metodo "scientifico".
La scienza tenta infatti di trovare collegamenti logici e ripetibili fra ciò che osserviamo, di connettere fra di loro in modo logico e "matematico" ciò che osserviamo e quindi di trovare delle leggi valide e ripetibili per tutto quello che ci circonda (e di cui siamo composti noi stessi) oppure che SEMBRA CIRCONDARCI (ma la questione, ripeto, non cambia). E la scienza, mettendo a punto delle leggi valide per capire il mondo delle nostre percezioni, funziona davvero!
Fatta questa premessa, per chiarire la questione REALTA' OGGETTIVA (inconoscibile nella sua essenza?) vs REALTA' SOGGETTIVA, veniamo alla mia domanda: che altre vie credibili abbiamo per relazionarci in maniera sensata, logica, razionale, condivisibile, ripetibile, non contraddittoria, ecc. verso quella che per comodità chiamerò ora REALTA'? Dato che questa REALTA' non è un'accozzaglia illogica di impressioni/sensazioni, ma un insieme ben organizzato con leggi (ahimé!) fin troppo precise ed ineludibili?
Che altre vie abbiamo se non la "scienza" in senso lato?
La religione? Il tirare i dadi? La meditazione sulle montagne del Tibet? Il dire "non penso niente perché intanto tutto ciò che mi circonda può essere un'illusione"?
Tutte cose molto belle, ma che non ci aiutano a capire niente e che risolvono ancora meno.
Riassumendo: secondo me la "scienza" o meglio, un approccio scientifico alla realtà che ci circonda, sarà pure un approccio che nel suo percorso potrà incappare in errori, limiti ed imprecisioni umane, ma è comunque il meno peggio fra tutti gli approcci che abbiamo a disposizione!
Spero però, a questo punto, di aver capito lo spirito di questo thread di Theco... |
Fortunato/Zoroaster |
Modificato da - Fortunato in data 29 giugno 2012 14:28:38 |
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marz
Utente Super
Città: Bergamo
Regione: Lombardia
8788 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 29 giugno 2012 : 14:48:23
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Qualcuno pensa seriamente che possa esserci un' alternativa al metodo scientifico (sia pure con tutti i suoi limiti), per comprendere quello che ci circonda e, nel caso specifico, comprendere quello che succede in natura?
Se lo pensa, non faccia tanti giri di parole e la descriva.
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Giuseppe |
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gigi58
Moderatore Trasversale
Città: Trapani
Prov.: Trapani
Regione: Sicilia
17657 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 29 giugno 2012 : 17:36:22
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| Messaggio originario di marz:
Qualcuno pensa seriamente che possa esserci un' alternativa al metodo scientifico (sia pure con tutti i suoi limiti), per comprendere quello che ci circonda e, nel caso specifico, comprendere quello che succede in natura?
Se lo pensa, non faccia tanti giri di parole e la descriva.
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come no Giuseppe! Accade da migliaia di anni le chiamano religioni |
Gigi |
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marz
Utente Super
Città: Bergamo
Regione: Lombardia
8788 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 29 giugno 2012 : 20:21:42
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Come sai, Gigi, io non ritengo che la teoria evolutiva dimostri alcunchè circa l' esistenza o meno di Dio. Per me, da questo punto di vista, la teoria evolutiva è una teoria scientifica come tante altre e, il momento in cui dovessero esserci evidenze scientifiche che smentissero la teoria, non mi creerebbe alcun problema prenderne atto.
Io sostengo, semplicemente, che, sulla base delle nostre attuali conoscenze, non è possibile dare un' interpretazione della natura che non sia in linea con la teoria evolutiva.
Però questa volta non posso non darti ragione. Non facciamo inutili giri di parole, non cerchiamo terze o quarte vie, ma chiamiamo le cose con il loro nome.
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Giuseppe |
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mauriziocaprarigeologo
Moderatore
3513 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 29 giugno 2012 : 21:58:30
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faccio innanzitutto i complimenti a theco per aver sollevato questo interessante argomento; alcuni spunti:
| Messaggio originario di theco: Pero' la scienza, pur essendo una figlia della filosofia, si distacca subito e in modo deciso dalla mamma e lo fa attraverso una rinuncia importante: la scienza, per assunto metodico, procede alla conoscenza del reale (obiettivo che condivide con la filosofia) isolando dal suo contesto quella parte del reale che intende conoscere, si tratta della base stessa del metodo sperimentale.
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Vero: circoscrivendo il proprio dominio, la scienza acquisisce la sua indipendenza;
non mi è però chiara una cosa: secondo te, la somma di tutte le "realtà parziali" di cui la scienza di volta in volta si occupa, è la totalità? Oppure la scienza, nella sua dichiarazione di intenti, ha manifestamente rinunciato ad una parte del reale, dichiarandolo "inconoscibile?"; e quale sarebbe questa parte del mondo reale nei cofronti del quale la scienza ha abdicato, eventualmente?
| Messaggio originario di theco: La scienza, procedendo per contesti isolabili, rinuncia al tutto. Lasciandosi catturare (e distrarre) dalla varietà smisurata delle cose rinuncia alla possibilità di vedere come le cose, per quanto diverse l'una dall'altra, siano anche identiche: ogni contesto, per quanto diverso e matematicamente definibile al proprio interno, ha tuttavia in comune con tutti gli altri contesti l'appartenenza ad un'unica realtà, non definibile con il metodo scientifico.
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pensi che l’idea della sintesi come risultato e conclusione di un’analisi sia illusoria? In altre parole, l’analisi può proseguire indefinitamente senza che si giunga mai ad una visione d’insieme?
| Messaggio originario di theco: Tra l'altro la scienza, supponendo la propria validità eterna come metodo di pensiero, cade nella simpatica contraddizione di contravvenire ai propri principi fondamentali relativi all'evoluzione continua del reale, che applica a tutto tranne che a se stessa. |
no, non sono d'accordo, tant'è vero che quando cadrà la teoria evoluzionistica, evolutasi in qualcos'altro, l'ultimo evoluzionista rimasto dirà: "la mia teoria l'aveva previsto"
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maurizio ____________________
“Un géologue est essentiellement un lithoclaste, ou rompeur de pierre…” - D. Dolomieu
“Non crederai a tutte queste sciocchezze, vero Teddy?” - M. Ewing (geofisico e oceanografo) a E. Bullard (geofisico), a proposito della tettonica delle placche (NY, 1966)
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marz
Utente Super
Città: Bergamo
Regione: Lombardia
8788 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 29 giugno 2012 : 23:10:07
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Maurizio, non capisco perchè la teoria evoluzionistica dovrebbe necessariamente cadere.
Al momento la teoria mi appare in ottima salute . Rispetto all' originaria formulazione di Darwin ha già subito dei mutamenti ed è ragionevole supporre che fra qualche centinaio di anni sarà diversa da quella che conosciamo adesso. E' il destino di ogni teoria scientifica.
Attualmente nei centri di ricerca scientifica che se ne occupano si discute (e parecchio) dell' importanza dei meccanismi che la sostengono, ma nessuno ne mette in dubbio l' esistenza.
Pur non potendo escludere nulla, mi pare molto più ragionevole supporre che la teoria non cadrà, ma, semplicemente, "evolverà".
Ma quando parliamo, ad esempio, di fisica e di teoria di relatività, non è che parliamo di quello che potrà succedere un domani, che nessuno può saperlo. Parliamo di quelle che sono le nostre attuali conoscenze e sviluppiamo, eventualmente, credibili ipotesi alternative, se ce ne sono. E lo stesso sarebbe utile fare con la teoria evolutiva. E non so se immagini quanto sarebbe utile, invece di cercare chissà quali vie.
Comunque, rivolgo un appello . Se qualcuno ha un' alternativa credibile alla teoria evolutiva si faccia avanti e la descriva.
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Giuseppe |
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elleelle
Moderatore Trasversale
Città: roma
Regione: Lazio
32956 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 29 giugno 2012 : 23:36:37
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Tornando al messaggio iniziale di Theco, continuo a leggerci critiche alla scienza che, con le regole che si pone e l'approccio scelto, rinuncerebbe a vedere e capire l'insieme delle cose.
Secondo me, invece, per capire l'insieme bisogna prima analizzare e poi fare la sintesi; altrimenti è brainstorming puro.
D'altro canto, non capisco quale altro strumento si dovrebbe applicare per capire l'insieme. Non la filosofia, perché siamo punto e accapo, nel senso che la domanda successiva sarebbe "e come fa la filosofia a capire l'insieme?". Vogliamo dire che basta la logica pura? Ma la speculazione logica svincolata dalla realtà può partorire le idee più assurde ....
... o dobbiamo aspettare e sperare di restare folgorati sulla via di Damasco?
luigi
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Modificato da - elleelle in data 30 giugno 2012 13:32:24 |
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mauriziocaprarigeologo
Moderatore
3513 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 30 giugno 2012 : 07:45:28
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| Messaggio originario di marz:
Maurizio, non capisco perchè la teoria evoluzionistica dovrebbe necessariamente cadere.
Al momento la teoria mi appare in ottima salute . Rispetto all' originaria formulazione di Darwin ha già subito dei mutamenti ed è ragionevole supporre che fra qualche centinaio di anni sarà diversa da quella che conosciamo adesso. E' il destino di ogni teoria scientifica.
Pur non potendo escludere nulla, mi pare molto più ragionevole supporre che la teoria non cadrà, ma, semplicemente, "evolverà".
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certo marz, la mia era una battuta in relazione alla presunta validità eterna della scienza come metodo di pensiero, a cui accennava theco; pero', quando assumi a paradigma interpretativo del reale il cambiamento, è fatale giungere alla conclusione dell'ipotetico evoluzionista che citavo;
per rimanere nel solco (e sempre un po' come battuta): il cambiamento o sarà drastico, "puntuato", ovvero così graduale che i due estremi della sequenza (la teoria evolutiva iniziale di Darwin e la nuova teoria "evoluzionistica") saranno così diversi da essere praticamente irriconoscibili
riformulo la domanda a theco in maniera più brutale e diretta: puo' esistere una forma di sintesi (francescana) che non derivi da un'analisi (galileiana)?
a luigi: sono d'accordo con te, la logica (e la pura speculazione) è uno strumento potente, ma non può assolutamente funzionare da sola; è un pessimo esempio di causalità, perchè manca di un elemento che è fondamentale per l'interpretazione del reale, e cioè il tempo;
buona giornata a tutti
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maurizio ____________________
“Un géologue est essentiellement un lithoclaste, ou rompeur de pierre…” - D. Dolomieu
“Non crederai a tutte queste sciocchezze, vero Teddy?” - M. Ewing (geofisico e oceanografo) a E. Bullard (geofisico), a proposito della tettonica delle placche (NY, 1966)
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Fortunato
Utente Senior
Città: Milano
1459 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 30 giugno 2012 : 09:13:10
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| Messaggio originario di elleelle:
Tornando al messaggio iniziale di Theco, continuo a leggerci critiche alla scienza che, con le regole che si pone e l'approccio scelto, rinuncerebbe a vedere e capire l'insieme delle cose.
luigi
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Parlate spesso del "tutto", di "insieme delle cose" e concetti simili.
La Scienza non vedrebbe il "tutto" o, forse, non vedrebbe "il senso del tutto".
Spero di aver capito bene!
Ma, in questo caso, non sarebbe la "Scienza" che non vede o che non riesce a dare risposta: è la domanda stessa che non ha senso e che non può avere risposta!
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Spiego ciò che voglio dire con due o tre esempi.
La "Scienza" vede che c'è un universo con pianeti e stelle, vede che c'è un pianeta che ha dato origine a forme di vita, vede che queste forme di vita si evolvono, ecc. Non vede, ovviamente, il "senso" di tutto questo. Ma il "senso" è una necessità psicologica umana, non un qualcosa che deve per forza esserci... E, allora, intervengono spesso le religioni o le convinzioni personali a darci una sorta di "senso" al tutto... Ho capito bene il problema?
Ma c'è una risposta alla domanda (secondo me errata) che senso ha il mondo?
Esiste l'universo. Che senso ha l'universo? Chi ha creato l'universo? Ipotizziamo che invece niente esista. Che senso ha il niente? Si domanderebbe una ipotetica intelligenza umana (che però non potrebbe esistere, dato che niente esisterebbe ). Ipotizziamo che esista "Dio", un essere "immateriale" onnipotente che tutto sa e tutto può fare e creare. Che senso ha Dio? Perché deve esistere un essere così potente? Chi ha creato Dio? Esiste da sempre? E perché? Ipotizziamo che esista il colore "blu" e basta. La Scienza ci direbbe, logicamente, "esiste il blu". Avrebbe senso (o possibile risposta) la domanda "perché il blu e non il verde"?
Qualsiasi cosa esista o qualsiasi cosa esistesse, non avrebbe in sé esistenza e necessità di esistere, cioè spiegazione o giustificazione per la sua esistenza: cioè, non ci sarebbe risposta alla domanda (inutile, perché porta ad un circolo vizioso) PERCHE' LA TAL COSA E NON UN'ALTRA?
Ho centrato il nocciolo della disquisizione o ho sparato un colpo in aria? ...Ma perché esiste l'aria? |
Fortunato/Zoroaster |
Modificato da - Fortunato in data 30 giugno 2012 09:17:32 |
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marz
Utente Super
Città: Bergamo
Regione: Lombardia
8788 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 30 giugno 2012 : 09:28:07
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Io invece rimango in fiduciosa e costante attesa che qualcuno faccia finalmente uno sforzo concreto e mi mostri la quarta via (o la terza o la seconda), non comprendendo bene perchè, quando esiste una via maestra sicura e sperimentata per l' interpretazione della natura, si debbano cercare a tutti i costi altre vie.
Credetemi, sarebbe molto, ma molto più interessante cercare di capire come la teoria evolutiva interpreta la natura.
Comunque, si esca si esca dalla fumosità e, chi ritiene che esistano, descriva le vie alternative. Sarà la terza o quarta volta che lo chiedo, ma nessuno si fa avanti .
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Giuseppe |
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Fortunato
Utente Senior
Città: Milano
1459 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 30 giugno 2012 : 10:57:01
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| Messaggio originario di theco:
TESI 1 - La scienza e' una corrente di pensiero
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Io avrei qualcosa da ridire già sulla prima tesi...
A me pare che la realtà, che noi percepiamo, abbia una struttura "matematica e scientifica" e noi, specie umana, abbiamo semplicemente notato questa struttura rigorosa e precisa della realtà, che riesce ad essere interpretata, studiata, analizzata e prevista perfettamente (con ovvi limiti imposti dal nostro cervello) con numeri, formule e leggi che sono già proprie della realtà stessa, e non nostre "invenzioni".
Non è, secondo me, l'uomo ad aver inventato la "scienza": sono il mondo, la realtà e la natura ad essere organizzati e a funzionare in maniera rigorosa, "scientifica", e non in maniera caotica, illogica e casuale.
E' nella realtà che ci sono relazioni precise di causa-effetto, leggi che non possono essere infrante, misure (una pallottola più pesante, un calibro .45 farà più danni di un calibro .22 ), principio di non contraddizione (una mucca bianca non è al tempo stesso un serpente nero ), ecc. Non è l'uomo che ha inventato queste cose e i vari legami esistenti fra le parti della realtà, con una stravagante e arbitraria "corrente di pensiero".
Scusate la battuta, ma se un mio paziente mi chiede se l'arto che gli è stato amputato gli può ricrescere, cosa gli rispondo io? Secondo una certa corrente di pensiero, chiamata scienza, l'arto umano amputato non ricresce più? Perché? Secondo altre correnti di pensiero un arto amputato ricresce?
Quindi, ripeto, lo può anche aver affermato il più grande filosofo di tutti i tempi, ma, secondo me, non è giusto definire la scienza una "corrente di pensiero". |
Fortunato/Zoroaster |
Modificato da - Fortunato in data 30 giugno 2012 11:02:31 |
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elleelle
Moderatore Trasversale
Città: roma
Regione: Lazio
32956 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 30 giugno 2012 : 13:49:43
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Io credo che la nostra specie abbia fatto un salto di qualità quando ha imparato, col linguaggio, a descrivere i propri pensieri e a comunicarli agli altri.
L'errore che si è fatto, però, è stato di pensare che la descrizione rappresentasse in maniera esaustiva quel pensiero, mentre credo che ne sia solo una parte minima e fuorviante.
Poi, l'abitudine di pensare "in chiaro" cioè articolando il pensiero in parole come se lo stessimo comunicando a qualcuno, ha prodotto altri danni.
Invece di basare sempre il pensiero su fatti reali (pensiero automatico intuitivo), abbiamo cominciato a costruire ragionamenti montando insieme parole; da qui i ragionamenti per assurdo, che ipotizzano che le cose possano andare come non sono mai andate; i paradossi fatti di parole che confliggono, mentre i pensieri che ci stanno dietro, no, ecc....
Questo ci ha resi creativi e capaci di previsioni audaci, ma ha prodotto anche un pesante ciarpame di ragionamenti assurdi fatti solo di parole, che, a volte, erano particolarmente accattivanti e sono diventati addirittura correnti di pensiero e ideologie.
Costruire pensieri componendo parole ha portato tra l'altro a formulare domande senza senso, ma di grande fascino come quelle citate da fortunato, e come questa famosa perla: "Chi siamo? Da dove veniamo? Dove andiamo?" che continua a turbare i sonni di tanta gente troppo accondiscendente.
Le difficoltà e i limiti del pensare per parole, anziché lasciare andare il nostro cervello in automatico, si evidenziano molto bene nel forum, dove solo le parole transitano, e pure in quantità limitata. Infatti ci capiamo malissimo.
luigi
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Modificato da - elleelle in data 30 giugno 2012 13:51:57 |
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gomphus
Moderatore
Città: Milano
Prov.: Milano
Regione: Lombardia
10487 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 30 giugno 2012 : 14:10:00
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ciao ragazzi
in attesa di digerirmi il resto, e nel caso inserire qualche commento, vorrei fare una precisazione
la scienza non è una "corrente di pensiero"; semmai, è una corrente di pensiero l'idea (che a quanto pare qui molti, ma non tutti, condividono ) che sia la scienza lo strumento appropriato (o se vogliamo, quello meno inadeguato) per cercare di giungere non alla reale conoscenza totale di ciò che ci circonda (non credo che ci arriveremo mai), ma alla migliore approssimazione via via possibile a tale conoscenza
secondo altre correnti di pensiero, ci sarebbero vie alternative alla scienza e più valide per giungere a questa conoscenza... ma io, e non solo io, aspetto ancora di vederle esporre concretamente, finora mi sembra di aver visto piuttosto critiche a una presunta inadeguatezza della scienza, che non descrizioni convincenti di possibili modi di pensare alternativi
la scienza non sarà perfetta (e che cosa, di quanto abbiamo elaborato, lo è?), ma che cosa abbiamo di meglio?
é chiaro che la scienza non è in grado di offrire una visione completa del "tutto"; non parlo del "senso" di questo tutto (e perché dovrebbe per forza avere un senso? la domanda ha senso, scusate il bisticcio , solo se diamo per scontato che l'universo sia stato creato direttamente da un essere intelligente, che abbia inteso dare un senso alla sua creazione), ma della sua "natura": in concreto, che cos'è (non "che proprietà ha" o "come si comporta") la materia? che cos'è l'energia? dato che la materia si può trasformare in energia, ciò significa che i loro costituenti ultimi sono gli stessi, semplicemente "organizzati" in modo diverso? e cosa sono esattamente questi costituenti? che cos'è realmente il tempo?
tuttavia la scienza, osservando i dettagli, non è che perde di vista il tutto; al contrario, attraverso l'osservazione di questi dettagli, che vengono messi assieme come le tessere di un puzzle, cerca di arrivare a una visione unitaria sempre più completa e coerente, anche se ripeto, alla comprensione completa sono convinto che non ci arriveremo mai
allora, chi è in grado di descrivere un altro modo di pensare e operare che possa fare di meglio? |
maurizio
quando l'ultimo albero sarà stato abbattuto, l'ultimo fiume avvelenato, l'ultimo pesce pescato, allora ci accorgeremo che il denaro non si può mangiare
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theco
Utente Super
6116 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 30 giugno 2012 : 15:19:05
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Circoscrivo meglio il campo della prima tesi.
Filosofia e scienza sono strumenti con i quali l'uomo ha cercato (e cerca) di arrivare alla conoscenza; la religione, benché sia anch'essa frutto dell'evoluzione culturale dell'uomo, si pone scopi diversi (a quanto pare qui piuttosto temuti), ma non è uno strumento del pensiero che pone la conoscenza come proprio obiettivo: proporrei quindi, con tutto il rispetto per lo spirito che la anima, di lasciare la religione fuori dalla discussione sulla prima tesi.
L'obiettivo della prima tesi è semplicemente quello di storicizzare la scienza, riconoscendole predecessori culturali e un inquadramento all'interno di un determinato sviluppo evolutivo del pensiero umano: perchè mai sento la necessità di sostenere quaesta strana cosa? semplicemente perchè sono molte le persone che credono vi sia identità tra scienza e natura e identità tra scienza e verità (ancorchè incompleta). Queste convinzioni sono arbitrarie: la scienza è un modo di leggere la natura (o se preferite il gusto per l'iperbole è una corrente di pensiero); se sia migliore o peggiore di altri modi della conoscenza (a quanto pare questa sembra essere la prima e sola preoccupazione di tante persone qui intervenute) a me interessa abbastanza poco, credo che ognuno possa trovare da sè la propria risposta; la prima tesi non sostiene che la scienza sia inadatta allo scopo della conoscenza, si limita a sottolineare una limitazione.
Quale? ripeterò con altre parole. La filosofia da sempre si è rivolta al senso unitario della realtà, con lo scopo di contemplare il tutto. La scienza moderna si rivolge invece alle singole parti per dominarle, quindi per cambiare il mondo attraverso lo sviluppo della capacità di predire il futuro.
La filosofia arriva a contemplare il tutto, dando al nostro pensiero un senso di conforto nei confronti dell'angoscia del vivere, ma ahimè, proprio perchè arriva a cogliere il tutto non è spendibile nella pratica, è destinata a rimanere speculativa; la scienza arriva a dare lo stesso senso di conforto contro l'angoscia ancestrale, ma in modo diverso: rinunciando ad ogni interesse per una visione contemplativa della realtà, la scienza arriva al suo scopo sviluppando nell'uomo l'agire anzichè il contemplare: conosco la realtà nella misura in cui la domino, ho divuto rinunciare al tutto, ma all'interno del mio sistema di riferimento possiedo il controllo della realtà.
Siamo di fronte a due forme di conoscenza diverse e apparentemente inconciliabili: la differenza fondamentale nasce dalla impossibilità di conoscere contemporaneamente il tutto e le sue parti (per caso vi ricorda qualche legge?). Rispondo a chi me lo ha chiesto: no, non è possibile ricostruire il tutto procedendo alla somma analitica delle parti, più di quanto non sia possibile cominciare a contare con la speranza di arrivare all'ultimo numero e spiegare in tal modo la struttura matematica del reale.
Scrivo nella convinzione di parlare a persone sufficientemente serene per comprendere che la 'visione contemplativa del tutto' non è un effetto Disney di Topolinia, ma un percorso culturale che nasce ben prima della scienza moderna e continua il proprio fecondo percorso in tutti noi (se non sbaglio in altra discussione lo avete banalizzato con il termine francescanesimo), così come sono certo non sfuggiranno a nessuno gli effetti che il modello culturale scientifico, basato sul dominio della natura, porta con sè, in termini di stravolgimento della natura stessa.
Non c'è un modo migliore o peggiore: filosofia e scienza hanno entrambe il proprio limite, sarebbe già un bel passo rendersene conto (si fa più fatica a farlo partendo dalla parte della scienza) e smetterla di considerare la prima soggettiva (cioè non portatrice di conoscenza valida) e l'altra oggettiva (cioè unica fonte di conoscenza).
Io non sono a conoscenza di una via alternativa, magari voi ci riuscirete, ma provo non poca fatica a vedere la scienza che esalta il proprio modello conoscitivo come unico possibile per cogliere la realtà: è una balla, tenetevi le ghiande, lasciatemi le ali. |
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marz
Utente Super
Città: Bergamo
Regione: Lombardia
8788 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 30 giugno 2012 : 16:15:22
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Un unico commento: c.m.d., ovvero, come volevasi dimostrare . Nessuna proposta, nessuna quarta via.
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Giuseppe |
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elleelle
Moderatore Trasversale
Città: roma
Regione: Lazio
32956 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 30 giugno 2012 : 17:22:13
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| Messaggio originario di theco:
Circoscrivo meglio il campo della prima tesi.
Filosofia e scienza sono strumenti con i quali l'uomo ha cercato (e cerca) di arrivare alla conoscenzaQuale? ripeterò con altre parole. La filosofia da sempre si è rivolta al senso unitario della realtà, con lo scopo di contemplare il tutto. La scienza moderna si rivolge invece alle singole parti per dominarle, quindi per cambiare il mondo attraverso lo sviluppo della capacità di predire il futuro.
La filosofia arriva a contemplare il tutto, dando al nostro pensiero un senso di conforto nei confronti dell'angoscia del vivereSiamo di fronte a due forme di conoscenza diverse e apparentemente inconciliabili: la differenza fondamentale nasce dalla impossibilità di conoscere contemporaneamente il tutto e le sue parti (per caso vi ricorda qualche legge?). |
Mannaggia alle metafore ......
Comunque, tra una metafora e l'altra si capisce lo stesso.. Quasi quasi le uso anch'io ...
Se scienza e filosofia sono strumenti con cui l'uomo ha cercato di arrivare alla conoscenza, sarei per concludere che uno ha funzionato e l'altro no.
Mentre la scienza, seppur con qualche vicolo cieco che si è dovuto abbandonare (ma, in tal caso, in maniera definitiva) ha creato una struttura di conoscenze integrate e strutturate che tendono a ricomporre tutte le tessere del puzzle, la filosofia non è approdata da nessuna parte.
Mentre nel caso della scienza i moderni possono "salire sulle spalle dei padri", se mi passi la metafora, nella filosofia non c'è nessun punto d'appoggio accettato e consolidato e chiunque può rimettere in discussione tutto quanto è stato pensato e scritto prima di lui.
Semplicemente perché, con la filosofia, tendi a capire "il tutto" (anche se non ho chiaro cosa vuol dire), ma non puoi mai dire di averlo capito. E' una corsa infinita ad inseguire la conoscenza di un qualcosa che intuiamo vagamente, ma non sappiamo neppure cosa sia e quindi non ci accorgeremmo neppure di aver raggiunto questa conoscenza.
Se la scienza si potrebbe definire una corrente di pensiero, la filosofia è una pratica sportiva per esercitare il cervello. luigi
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Modificato da - elleelle in data 30 giugno 2012 17:25:29 |
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nanni
Utente Senior
Città: Napoli
2280 Messaggi Fotografia Naturalistica |
Inserito il - 30 giugno 2012 : 17:51:10
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| Se la scienza si potrebbe definire una corrente di pensiero, la filosofia è una pratica sportiva per esercitare il cervello.] |
In questo momento stai facendo scienza o filosofia ?? |
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Modificato da - elleelle in data 18 agosto 2012 22:03:36 |
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gomphus
Moderatore
Città: Milano
Prov.: Milano
Regione: Lombardia
10487 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 30 giugno 2012 : 18:31:17
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scusate
ripeto quanto detto sopra: la scienza è una filosofia, che a differenza di altre cerca di arrivare a una visione unitaria del mondo attraverso l'osservazione di fatti oggettivamente verificabili, e la loro successiva integrazione, anziché ad es. attraverso la speculazione soggettiva, astratta e avulsa dai dati sperimentali |
maurizio
quando l'ultimo albero sarà stato abbattuto, l'ultimo fiume avvelenato, l'ultimo pesce pescato, allora ci accorgeremo che il denaro non si può mangiare
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